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Shàolín-sì

Coordinate:34°30′25.52″N 112°56′08.48″E34°30′25.52″N,112°56′08.48″E
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Shàolín-sì
StatoCina (bandiera) Cina
ProvinciaHenan
LocalitàDengfeng
Coordinate34°30′25.52″N 112°56′08.48″E34°30′25.52″N,112°56′08.48″E
ReligioneBuddismo cinese
ConsacrazioneV secolo
FondatoreEmperor Xiaowen of Northern Wei
Stile architettonicocinese
Sito webwww.shaolin.org.cn/ ewww.shaolin.org.cn/en/index.aspx
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

LoShàolín-sì (cinese 少林寺,Tempio di Shàolín,giapponeseShōrin-ji,coreano 소림사Sorimsa), anche conosciuto comeMonastero Shàolín, è un importantetempio nellastoria del buddhismo cinese fondato nelV secolo.[1] È riconosciuto come il luogo di nascita delBuddhismo Chán e la culla delloShaolinquan. Si trova nell'attuale regione dell'Henan ed è situato sul versante settentrionale del monteSōngshān (嵩山), quindi nei pressi dell'antica capitaleLuoyang. Il nome richiama la sua posizione nell'antico bosco ( lín) del monte Shaoshi, nelle montagne Shongshan. Il monte Song ha occupato una posizione priminente fra le montagne sacre della Cina, già dal I secolo a.C., quando fu proclamato uno dei Cinque Picchi Sacri. (五岳 wǔyuè).[2] Si trova a 48 km a sud diLuoyang, l'antica capitale della Dinastia deiWei del Nord (386–534), e 72 km a sud di Zhengzhou, la moderna capitale della provincia dello Henan.[3]

La provincia diHenan
La Foresta della Pagoda, situata a circa 300 metri dal monastero
Maestri e monaci del tempio

Lo storico complesso architettonico del Tempio, notevole per le sue profonde connotazioni culturali e la sua grande bellezza, è stato inserito all'interno della lista deipatrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Oltre ai suoi contributi nello sviluppo del Buddismo in Cina e al suo valore storico, culturale e artistico, il tempio è famoso per la sua tradizione di arti marziali.[3] I monaci Shàolín si sono dedicati alla ricerca, alla creazione e al continuo sviluppo e perfezionamento dello Shaolinquan.

I pilastri principali della cultura Shàolín sono il Buddismo Chán ( Chán), le arti marziali ( wǔ), l'arte Buddhista ( yì) e lamedicina tradizionale cinese ( yī). Questo patrimonio culturale, ancora parte integrante della vita quotidiana del tempio, rappresenta la civiltà cinese. Un gran numero di celebrità, figure politiche e monaci si recano al tempio per visite, pellegrinaggi e scambi culturali. Inoltre, grazie al lavoro di centri culturali e discepoli esteri, la cultura Shàolín si è diffusa nel mondo come simbolo della cultura cinese.

Storia

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Secondo loXùgāosēngzhuàn (續高僧傳,T.D. 2060.50.425a-707a) redatto daDàoxuān (道宣, 596-667) tale monastero fu fondato dall'imperatore dellaDinastia Wei settentrionale,Xiàowén (孝文, conosciuto anche come Yuánhóng, 元宏, regno: 471-99) nel 496 sotto ilniánhào Tàihé (太和), dopo che aveva fatto spostare la capitale aLuoyang. Questo imperatore venerava la figura, non si sa se storica o leggendaria, di un monaco indiano di nome Batuo che predicava il buddismo Theravada in Cina e divenne il primo patriarca del monastero. Questo avvenne nell'anno 477, secondo leBiografie di Eminenti Monaci di Daoxuan (645),[4]

Batuo - o anche Bátuóluó, 跋陀羅, ma non va confuso con il monaco indiano e traduttore di testi dalsanscrito alcinese,Buddhabhadra) che aveva trasmesso ilDharma al monaco cineseSēngchóu (僧稠, 480-560) proprio sul monteSōngshān - si dedicò alla traduzione di scritture buddiste e a predicare le dottrine a centinaia dei suoi seguaci.[5] Secondo la leggenda,Bodhidharma, il ventottesimo patriarca delBuddhismo Mahāyāna, arrivò al tempio Shàolín nel 527. Passò nove anni a meditare in una grotta del picco Wuru e diede vita alla tradizioneChan al tempio Shàolín. Da allora, Bodhidharma fu onorato come il patriarca del Buddismo Chán.[6] Ma gli studiosi considerano leggendarie queste indicazioni delle fonti tradizionali. SecondoBernard Faure, quando il discepolo diHóngrěn (弘忍, 601-674),[7]Fǎrù (法如, 638-689), si stabilì nel 686 nel tempio di Shàolín, vi diffuse le dottrine della scuolaDámózōng (nome originario delBuddhismo Chán) e venne a crearsi un sintesi sui personaggi diBodhidharma,Botuo eSēngchóu, probabile origine della leggendaria presenza diBodhidharma in questo tempio.[8] Accertata storicamente è stata invece la presenza, in questo tempio, del monaco indiano e traduttore di testi dalsanscrito al cineseBodhiruci (?-527).

Verso la fine delladinastia Qing il tempio Shaolin era abbandonato. Due le cause secondo Zhang Jiata:[9] la prima è attribuita alla incapacità dell'abate di comandare, che fece sì che il Tempio venisse razziato da ufficiali, soldati e banditi e che malavitosi locali spesso andassero al tempio ad estorcere denaro; la seconda è invece attribuita a molti dei monaci che avrebbero commesso ogni sorta di nefandezze. I monaci di più alto grado frequentavano i signorotti locali e si invitavano reciprocamente a giocare e a bere. La frequentazione di prostitute era divenuta un vero e proprio scandalo. Questo stato di cose venne infine decretato nel1842 con una proclamazione ufficiale.

Il poetaShi Yizan, nel suo poema "Visitando il tempio Shaolin con un mio amico" ebbe a dire:Chi c'è che conosce le dottrine dei nostri Fondatori? Da lungo tempo la ottima tradizione del Tempio è stata abbandonata. L'arte marziale affascinante è senza il suo incantesimo, si parla sempre meno delle dottrine Buddiste.Nonostante questa situazione, non mancarono atti di eroismo: nel1920 il bonzoHenglin si oppose ad una banda di briganti nell'area diDengfeng.

Durante il periodo Repubblicano la situazione di abbandono è addirittura peggiorata.Il colpo finale alla storia del Tempio di Shaolin, dell'Henan e la sua maggiore distruzione, venne dato nel1928 durante le Lotte deiSignori della Guerra: il Monastero smise di essere centro religioso ed un signore della guerraFan Zhongxiu (樊钟秀) sfruttò la struttura come base militare. In seguito all'attacco del generaleShi Yousan (石友三), i monaci fuggirono e pazzo di rabbia il generale fece bruciare il tempio e gli archivi inerenti alle arti marziali. Solo i principali edifici vennero risparmiati dal fuoco ma l'incendio si narra che durò ben 40 giorni.In questa epoca molti Sengbing (Monaci Guerrieri) entrarono negli eserciti di alcuniSignori della Guerra, come il caso diMiaoxing (妙兴, 1891-1927), allievo diHenglin (恒林, 1865-1928), morì combattendo per ilsignore della guerraWu Peifu.UnSengbing Shaolin, molto famoso fu il generaleXu Shiyou (许世友, 1905-1986) che dopo una vita avventurosa divenne un membro di primo piano dell'establishement Comunista.Anche gli invasori giapponesi, che conquistarono l'Henan nel1944 distrussero importanti resti storici del Tempio ed inoltre fecero un grave atto di oltraggio violentando una donna all'entrata del monastero.

Un altro grave danneggiamento del tempio e delle sue arti marziali è avvenuto durante la cosiddettaRivoluzione Culturale.[10]

Il tempio venne ricostruito nel1970 dal governocomunista per adibire l'area a parco naturale. In questi ultimi anni il Governo cinese sta costruendo diverse nuove ali, come quelle ormai vecchie e decadenti sono state completamente distrutte per poi essere fedelmente ricostruite.

Tiziano Terzani ha descritto la restaurazione del Tempio Shaolin ed il notevole interesse che questa riapertura ha suscitato, sulla scia del successo del filmI giganti del karaté conLi Lianjie. Lo scrittore italiano ha mosso un'aspra critica nei confronti dei Monaci dell'epoca che vengono visti troppo interessati ai guadagni più che alla dimensione spirituale; anche lo Shaolinquan che insegnano viene giudicato lontano dall'arte marziale “originaria”[11]. Molti condividono questi pareri, anche negli ambienti marziali.

Bisogna aggiungere che lo scritto di Terzani, al di là della giusta denuncia e della corretta cronaca di questi avvenimenti, esso stesso è infarcito per quanto riguarda il passato dello Shaolinquan, di idee riprese dall'alone leggendario del tempio e dalle storie Wuxia più che da una realtà storica ben provata.Oggi il ruolo economico dello Shaolinquan e del Tempio Shaolin sono fatti realizzati: nei dintorni del tempio sorgono centinaia di scuole, ben avviate; l'ingresso all'area del tempio costa 100Yuan, cifra molto alta per un normale pellegrino Buddista cinese.

Arti marziali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Shaolinquan.

Il tempio di Shàolín venne collegato alla pratica dellearti marziali. Il tempio è stato un importante punto di contatto tra la pratica meditativa buddhista e le nascenti arti marziali, per le quali i monaci divennero molto famosi in tutta la Cina. Secondo molti maestri la prima vera e propria arte marziale orientale fu quella praticata nel monastero, denominatashaolin-quan, la cui forma originale è andata perduta ma è stata ricostruita sulla base degli stili derivati. Benché lo stile di Shaolin propriamente detto sia andato perduto, agli inizi del ventesimo secolo questo è stato infatti ricostruito sulla base degli stili praticati nei dintorni ed è oggi uno stile estremamente diffuso e famoso. Vennero riabilitati alcuni monaci che insegnarono a giovani praticanti, condotte ricerche, ricostruiti e forse modificatiTaolu. Ne sia un esempio lo XiaoHongquan che in origine era una sequenza lunghissima e venne trasformata in alcune sequenze più corte.Attualmente i monaci sono molto noti per la loro abilità nellearti marziali.

Cultura popolare

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Il Shaolin appare in numerose opere letterarie e artistiche storiche e contemporanee della Cina, inclusiLa banda dei brocchi e le opere diJin Yong. Nei romanzi di Jin Yong, il Tempio Shaolin e la setta Wudang sono spesso rappresentati come le più importanti fazioni diarti marziali.

Nell'animazione del 1961La rivolta del cielo, il tempio dentro cui si trasformaSun Wukong è modellato sulla porta principale del Tempio Shaolin.

Note

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  1. ^(EN) Damien Keown,A Dictionary of Buddhism, Oxford, Oxford University Press, 2004, p. 258,ISBN 978-0-192-80062-6.
  2. ^Shahar, 2008, pp. 10-11
  3. ^abShahar, 2008, p. 9
  4. ^(FR) Jean-Marie Loumé,Introduction in Yang Xuanzhi,Mémoire sur les monastères bouddhiques du Luoyang, Parigi, Les Belles Lettres, 2014, p. IX,ISBN 978-2-251-10016-6.
  5. ^L'arrivo di Batuo attestato daiRegistres du comté deDengfeng.
  6. ^Shaolin Monk Corps--Shaolin Temple, sushaolin.org.cn.
  7. ^Hóngrěn è ritenuto, secondo il lignaggio delBuddhismo Chán, il quinto patriarca di questa scuola, dopoBodhidharma,Huìkě ( 慧可, 487-593),Sēngcàn (僧璨, ?-606) eDàoxìn (道信, 580 - 651)
  8. ^(EN) Bernard Faure,Bodhidharma, inEncyclopedia of Religion, New York, Thomson Gale and Macmillan Reference, 2005, pp. 994.
    ««It seems that later, in Faru's circle, an amalgam was made of the legends of Fotuo, Sengchou, and Bodhidharma. This may be the reason why Bodhidharma became associated with the Shaolin Monastery»»
  9. ^(EN) Zhang Jiata,Shaolin Temple, Zhong Zhou Arts and Classic Press, 1983, p. 133.
  10. ^Tiziano Terzani ha sottolineato il ruolo persecutorio e distruttivo che ha avuto laRivoluzione Culturale anche nei confronti del Tempio Shaolin e dei praticanti di Shaolinquan, come delle altre arti marziali, considerate reazionarie:I monaci Shaolin vennero meno alla loro reputazione di grandi lottatori al tempo della Rivoluzione Culturale. Quando le Guardie Rosse, nel 1966, arrivarono qui per "eliminare le vestigia del passato", nessuno dei duecento monaci che erano sopravvissuti sotto il regime comunista oppose resistenza. Le statue di Budda furono abbattute e fatte a pezzi, i muri vennero impiastricciati di slogan maoisti, la maggior parte dei monaci fu mandata a lavorare nei campi, un gruppo dei più vecchi venne messo sotto chiave in un cortile separato del tempio, e Shaolin fu chiuso. Tutta la letteratura cavalleresca concernente Shaolin finì alle fiamme, e anche la semplice pratica del Kung fu venne attaccata dagli ideologi comunisti del tempo come "immondizia feudale". Terzani Tiziano, La porta proibita, Longanesi & C., Milano, 1999,ISBN 88-462-0086-1, pag. 190-201.
  11. ^Terzani Tiziano, La porta proibita, Longanesi & C., Milano, 1999,ISBN 88-462-0086-1 , pag. 190-201. Questo è un piccolo estratto:Dopo la morte diMao e la caduta dellaBanda dei Quattro nel 1976, i nuovi dirigenti cinesi si resero conto che il Kung Fu era una vera miniera d'oro e che era assurdo lasciarla sfruttare ad altri i quali, dopotutto, non avevano neppure il tempio Shaolin. Fu così che Pechino decise di investire danaro per la riparazione e la riapertura del tempio, che alcuni monaci vennero ripescati, riabilitati e rimessi a vivere a Shaolin. E fu così che la povera, grigia Deng Feng, la cittadina ai piedi del Song Shan, la montagna sacra che nel frattempo era stata spogliata di tutte le sue celebri foreste, fu messa sulla carta turistica della Cina.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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