La settimana aveva una valenzasacra in tutta l'area mesopotamica, culla anche della culturaebraica e delsuo calendario, in cui la sua istituzione risulta fra le più antiche. L'osservanza delsabato (il settimo giorno) e la cadenza settimanale sono accertate solo dopo l'esilio daGerusalemme, cui gli ebrei furono costretti a seguito della conquistababilonese del586 a.C., ma probabilmente l'uso preesisteva da molto.[5]
La settimana entrò anche nella pratica deiCaldei, caratterizzandosi, come era tipico della loro cultura, con una connotazioneastrologica. La loroconcezione del tempo era infatti più qualitativa che quantitativa. I Caldei associarono cioè ogniora del giorno ad unpianeta, che ne determinava la qualità: l'associazione ad un certo pianeta rendeva in tal modo una certa ora adatta ad una specifica preghiera e ad un culto divino; vi erano pianeti che sovrintendevano agli affari, altri aisentimenti, e così via. La vita dei fedeli veniva scandita con un sistema di rapida successione di diverse possibili attività a seconda del trascorrere delle ore.
Tavola delle «ore ineguali» o «planetarie» diEgnazio Danti, che associa ogni pianeta al rispettivogiorno della settimana: la primaora è quella che determina la qualità planetaria dell'intera giornata; ad esempio ilsabato è associato aSaturno, ladomenica alSole, e così via. Leore successive sono associate a pianeti diversi a seconda dei giorni della settimana.[6]
I pianeti conosciuti nell'astronomia antica erano appuntosette; il terminepianeta, dalgreco πλανήτες,planétes, significa «mobile» o «vagante», perché essi si muovevano nelcielo rispetto allestelle fisse, anche con alcune irregolaritá[7]. Associati a precise qualitàastrologico-mitologiche, erano i seguenti, con accanto ilglifo che li identificava:
Schema di confronto tra l'ordine dei pianeti classici, disposti a cerchio secondo la loro progressiva distanza dalla Terra (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno), e lasequenza dei giorni della settimana che si ottiene congiungendo con una linea retta i punti più estremi fino a comporre una stella a sette punte (ettagramma).
Il pianeta che governa la prima ora è per i Caldei il pianeta dominante della giornata e ne caratterizza la qualità;[8] il giorno prende nome da questo pianeta.
Dalla successione dei pianeti governatori delle prime ore otteniamo la successione dei giorni della settimana.Se la prima ora di oggi è associata alla Luna vuol dire che oggi è lunedì; scorrendo le 24 ore e la corrispondente serie di pianeti si vede che la prima ora di domani è associata a Marte; quindi domani èmartedì e così via.[8]Più semplicemente l'ordine della sequenza dei giorni della settimana si ottiene percorrendo i lati della stella a sette punte della figuraqui riportata nel senso indicato dalla freccia.
Dai Caldei, attraverso iGreci, i nomi e le qualità dei giorni della settimana sono arrivati aiRomani nella forma latina seguente:
Mosaico romano adItalica (Spagna), nellaCasa del Planetario, che raffigura i giorni della settimana nelle sembianze delle sette divinità pianetarie (Venere al centro, poi a partire da destra, in senso antiorario, Giove, Saturno, Apollo, Luna, Marte, Mercurio).
Ilcalendario settimanale si diffuse aRoma e in tutto l'Impero; fu il suo valore astrologico a decretarne il successo e a farne una istituzione del calendario: nelI secolo a.C. era già introdotto a Roma; certamente lo era dopo la conquista dell'Egitto ad opera diAugusto (30 a.C.) se non prima.
Ai tempi della Repubblica i Romani usavano un ciclo di 8 giorni dettonundinum che significa(periodo) di nove giorni[11], soprattutto ad uso dei mercati: i calendari romani portavano l'indicazione del giorno dellenundinae con una lettera (A-H) che accompagnava tutti i giorni dell'anno. Lenundinae sono state in uso fino al II secolo d.C., poi vennero soppiantate dalla settimana.
I primicristiani erano di origine ebraica, usavano la settimana ebraica e onoravano il sabato. Il graduale allontanamento dall'originale matrice ebraica che caratterizzò lo sviluppo del cristianesimo antico, si manifestò in molti modi e anche nellaliturgia festiva. Il giorno sacro è quello nel qualeCristo è risorto e questo secondo ivangeli è avvenuto in un giorno successivo al sabato; di qui la decisione di rendere festivo il giorno successivo al sabato, cioè ildies Solis che divennedies Domini.
I cristiani mantennero l'uso della settimana, anche per loro un istituto divino, ma cambiarono il giorno dedicato al Signore e successivamente proibirono (sinodo di Laodicea,360 circa) di celebrare il sabato.
La settimanaebraica si trasferì dunque con le variazioni citate in quella cristiana, che a Roma si fuse con quella astrologica. L'astrologia si era diffusa nell'Impero romano prima e più velocemente del cristianesimo, e quando laChiesa conquistò la supremazia religiosa nell'Impero (inizio delIV secolo) l'uso era ormai molto ben radicato.I cristiani cercarono di imporre nuovi nomi in sostituzione della terminologia pagana ma non riuscirono a cambiare una tradizione popolare ormai consolidata. Vi riuscirono invece icristiani ortodossi, che mantennero una nomenclatura simile a quella ebraica.
Ai margini dell'Impero, ad esempio inBritannia eGermania, la diffusione del cristianesimo avvenne più tardi, e qui i nomi astrologici sopravvissero: né ilsabato, né ladomenica sono entrati nell'uso. I popolisassoni e nordici hanno tradotto i nomi delle divinità latine nei corrispondenti locali:
Nell'odiernoinglese, il sabato rimase dedicato al dio romano Saturno e divieneSaturday. Ladomenica dei romani era il primo giorno della settimana e a partire daCostantino I divenne un giorno festivo dedicato alSol Invictus. Sole in inglese si dice Sun, quindi domenica è il "giorno del Sole" o Sunday. Il lunedì era il secondo giorno della settimana, dedicato alla Luna (Moon) quindi Monday, ecc.
Intedesco la denominazione dei giorni (Tag) della settimana è simile all'inglese: sabato è Samstag, domenica è Sonntag (Sonne è il Sole), lunedì è Montag, ma la parola "mercoledì" (Mittwoch) significa «metà della settimana» (iniziando a contare da domenica).
Quindi la settimana astrologica che oggi usiamo è nata da un complesso di contributi:
ebraico: come istituzione sacra
egizio: la suddivisione del giorno in 24 ore
caldeo: le corrispondenze astrologiche
ellenistico: ordine dei pianeti
latino: nomi dei pianeti
cristiano: emancipazione dalla matrice giudaica e definitiva consacrazione e diffusione della settimana
Gli ebrei chiamano il pianeta Saturno "Shabtai", cioè il pianeta del sabato: adottando un processo inverso a quello dei caldei, hanno dato al pianeta il nome del giorno della settimana.
Anche l'Islam adottò la settimana, seppure con variazioni del giorno festivo e del suo nome, analogamente a quanto fecero i cristiani.
Lo standard internazionaleISO 8601 assegna anche un numeroa ogni settimana dell'anno.
Le settimane che si trovano parte in un anno e parte in un altro vengono considerate appartenenti all'anno che le contiene per almeno quattro giorni:
la settimana 01 dell'anno è quindi la prima settimana che contiene quattro o più giorni del nuovo anno.
Può essere anche equivalentemente definita come:
la settimana che contiene il primo giovedì dell'anno;
la settimana che contiene il 4 gennaio;
la settimana che inizia con il lunedì fra il 29 dicembre e il 4 gennaio.
Ne deriva che se il 1º gennaio è un lunedì, martedì, mercoledì o giovedì allora è nella settimana 01. Se è un venerdì, sabato o domenica allora appartiene all'ultima settimana (52ª o 53ª) dell'anno precedente.
Ancora secondo lo standard internazionaleISO 8601, in un anno sono presenti 52 o 53 settimane: in questo modo ogni anno può essere composto di 52 o – seppure più raramente – di 53 settimane.
Gli anni costituiti di 53 settimane possono essere individuati secondo la definizione:
anni comuni che iniziano di giovedì (lettera domenicale D) e anni bisestili che iniziano di mercoledì (ED) o giovedì (DC)
o anche, in modo equivalente:
anni comuni che terminano di giovedì (lettera domenicale D); anni bisestili che terminano di giovedì (ED) o venerdì (DC)
anni comuni in cui il 1º gennaio e il 31 dicembre ricorrono entrambi di giovedì; anni bisestili in cui il 1º gennaio e il 30 dicembre ricorrono entrambi di mercoledì o di giovedì.
L'anno liturgico è composto di 52 o 53 settimane (fanno ovviamente eccezione gli anni liturgici a cavallo dell'adozione del calendario gregoriano. Per i paesi cattolici l'anno liturgico contenente la Pasqua 1582 ha 350 giorni ossia 50 settimane).
In epoca attuale, per "settimana bianca" si intende un periodo passato inmontagna, tipicamente d'inverno, per dedicarsi allosci o allosnowboard; la durata di tale periodo non è necessariamente di sette giorni.
^La settimana e l'osservanza del sabato come giorno di riposo da consacrare aDio, si fondano sullaBibbia (Genesi) e sui comandamenti («Ricordati del giorno di sabato per santificarlo»:EsodoEs 20, 8, sulaparola.net.).
^« [...] planetarie sono chiamate, perché in ciascuna di dette hore predomina, et signoreggia un Pianeta, et di qui hanno preso il nome i giorni della Settimana» (Trattato dell'uso della Sfera di Egnatio Danti, pag. 18, Firenze 1573).
^Il sole e la luna si muovono sempre nello stesso verso, mentre quelli che oggi chiamiamo pianeti esterni invertono brevemente il moto all'opposizione; una osservazione quantitativa dei pianeti interni era all'epoca impossibile.
^Nel senso che il nono giorno riproduce il primo, come "oggi otto" vuol dire fra una settimana ed in musica l'ottava è l'intervallo fra due note equivalenti consecutive.