Ilsettenario, nellametrica italiana, è unverso nel quale l'accento forte (ritmico) principale si trova sulla sestasillabametrica: quindi, se l'ultima parola èpiana comprende sette sillabe effettive, mentre se ètronca osdrucciola ne ha rispettivamente sei oppure otto.[1]Un altro accento forte, secondario e facoltativo, può trovarsi dalla 1ª alla 4ª sillaba.
Il settenario, assieme all'endecasillabo, è uno dei versi più importanti nellapoesiaitaliana, e quindi è molto facile trovare degli esempî.
Come nella poesiaIl cinque maggio diAlessandro Manzoni:
Ei fu. Siccome immobile
dato il mortal sospiro
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta [...]
dove si nota anche la varietà nel numero delle sillabe, dovuta all'abbondanza di versi sdruccioli e tronchi.
Anche un poeta comeGiuseppe Ungaretti, nasconde settenari nelle sue opere: per esempio i due versi diMattina possono essere metricamente letti come un settenario, così come i quattro versi diSoldati sono una coppia di settenarî con cesura interna (peraltro variabile, tanto che esistono due versioni della poesia nelle quali il primodistico è rispettivamenteSi sta come / d'autunno eSi sta / come d'autunno).