Lachetotassi dei Ditteri è un carattere morfologico utilizzato per la descrizione e la determinazionetassonomica all'interno di questo ordine. Fa fondamentalmente riferimento ad una codificazione della distribuzione degli annessi tricoidei più vistosi (setole o macrotrichi o macrochete) nelle più importanti regioni del corpo.
Questa codificazione è particolarmente accurata nel caso delcapo e deltorace, tuttavia, ai fini tassonomici, la descrizione si estende talvolta anche alla chetotassi delleantenne, dellezampe, delleali e dell'addome. Nella maggior parte dei casi, questi annessi tegumentali sonoapomorfie impiegate per l'analisicladistica, spesso come elementi fondamentali per la definizione dei nodi.
Sono posizionate ai lati della faccia, in prossimità delleparafacce.
Sono posizionate nella regione frontale fra il margine frontale dell'occhio composto e l'inserzione delleantenne. Nella descrizione si fa spesso riferimento al numero, allo sviluppo in lunghezza e all'inclinazione assunta in avanti (proclinate), all'indietro (reclinate), lateralmente all'esterno (lateroclinate) o all'interno (medioclinate).
In base alla posizione si distinguono due tipi di setole fronto-orbitali:
Non sempre presenti, sono disposte sullegene, fra l'occhio composto, la faccia e il margine peristomale.
Sono peli o setole brevi posizionate nella regione occipitale, in genere in numero elevato, fra lepostoculari e il collo. In genere non sono menzionate nelle descrizioni.
In numero di due, in genere, sono inserite nella placcaocellare ai lati dell'ocello anteriore e sono rivolte in avanti. Nella descrizione si fa in genere riferimento solo alla loro presenza.
Sono posizionate nella regione occipitale, dietro lesetole verticali. Nelle descrizioni si fa riferimento alla loro eventuale presenza. Diversi Autori usano la denominazione alternativa disetole occipitali interne.
Sono posizionate nelle gene sopra l'apparato boccale, dietro le eventualisottovibrissali. In genere non sono menzionate nelle descrizioni.
Dette anchesetole postverticali, sono costituite da un paio di setole inserite nella sommità del capo (vertice) immediatamente dietro la placca ocellare. Nella descrizione si fa spesso riferimento all'inclinazione laterale e si specifica perciò l'eventuale convergenza o divergenza. In alcuni gruppi, le setole postocellari sono assenti, ma al loro posto può comparire un paio di peli della placca ocellare più sviluppati degli altri; in questo caso, molti Autori usano la denominazione disetole pseudopostocellari.
Sono presenti nella regione parietale e si allineano parallelamente al margine posteriore dell'occhio composto. Sono per lo più rappresentate da numerose brevi setole e sono presenti nella maggior parte deitaxa. Per questo motivo, spesso non sono menzionate e, in ogni modo, si fa riferimento esclusivamente alla loro presenza.
Sono brevi setole, riunite in due ammassi simmetrici nella parte posteriore del capo, immediatamente sopra il foro occipitale. In genere non sono prese in considerazione ai fini tassonomici.
Sono posizionate sulle gene anteriormente e dorsalmente rispetto allevibrisse. In genere non si fa riferimento alla loro presenza se non quando sono determinanti ai fini tassonomici.
Sono posizionate sulle gene posteriormente rispetto alle vibrisse. In genere non si fa riferimento alla loro presenza se non quando sono determinanti ai fini tassonomici.
Sono in genere rappresentate da due paia di setole allineate ai lati del vertice, fra l'occhio composto e la placca ocellare, formanti una serie trasversale con le postocellari. In base alla posizione, in ogni lato si distingue unaverticale esterna (overticale laterale), adiacente al margine dorsale dell'occhio, e unaverticale interna (overticale mediale), più vicina alla placca ocellare. Sono presenti nella maggior parte deitaxa e non presentano particolari specificità, perciò nella descrizione ci si limita spesso a specificarne l'eventuale assenza.
Sono due robuste setole presenti in moltitaxa e si dispongono sull'angolo che delimita il passaggio tra ilclipeo e legene, presso il margine anteriore dell'apertura boccale. In genere assumono una posizione orizzontale e si dirigono in avanti e trasversalmente, incrociandosi davanti alla base dellabbro superiore.
La chetotassi del torace è codificata specificamente per la zona dorsale indicando il numero e la distribuzione negli scleriti delmesotergite e genericamente, facendo riferimento, per lo più, all'eventuale presenza, per gli scleritipleurali.
Sono allineate nella zona mediana delmesonoto in una o più serie longitudinali. Si usa talvolta distinguere fra setole presuturali e postsuturali in relazione alla posizione rispetto allasutura trasversa. In genere si fa riferimento alla loro presenza, allo sviluppo in lunghezza e al rapporto che hanno con le setole dorsocentrali. Spesso sono assenti vere e proprie setole, sostituite da peli più o meno sviluppati.
Sono presenti nell'episterno dorsale, generalmente due, oltre all'eventuale presenza di peli o setoline. Si tratta di un importante elemento diagnostico che fa riferimento al numero, allo sviluppo comparato, alla posizione.
Sono allineate su due serie longitudinali simmetriche ai lati delle setole acrosticali, fra la linea longitudinale mediana e il margine dorso-laterale. Anche in questo caso si usa talvolta distinguere fra setole presuturali e postsuturali. Nelle descrizioni si fa in genere riferimento alla presenza e al numero di setole dorsocentrali.
Sono inserite presso il margine laterale del mesoscuto, all'altezza dell'inserzione dell'ala, più internamente rispetto allesopralari.
Sono inserite nell'episterno ventrale. In genere è presente una sola setola, più sviluppata di altre eventualmente presenti. Insieme alleanepisternali sono l'elemento diagnostico di maggiore rilevanza nella caratterizzazione della chetotassi della regione pleurale.
Sono inserite sulnotopleuron ed hanno perciò una posizione latero-dorsale. Nelle descrizioni si fa riferimento alla presenza e al numero.
Dette anchesetole postpronotali, sono inserite anteriormente sulcallo operale (o pospronoto) in entrambi i lati ed hanno perciò una posizione latero-dorsale anteriore. Nelle descrizioni si fa riferimento all'eventuale presenza e numero.
Il termine fa genericamente riferimento alle setole posizionate sugliscleriti laterali del torace. Molti Autori, nelle descrizioni, non usano nomi specifici per queste setole ma si limitano a specificare l'eventuale presenza e numero nei singoli scleriti, oppure attribuiscono aggettivi derivati dal nome dello sclerite. La chetotassi più frequente relativa alle pleure è rappresentata dai seguenti annessi tricoidei:
Sono inserite sul margine laterale posteriore del mesoscuto (callo postalare) e sono però posizionate dietro l'inserzione dell'ala.
Sonosetole presuturali inserite ai margini laterali delmesoprescuto, medialmente e posteriormente rispetto aicalli omerali.
Genericamente fanno riferimento a tutte le setole inserite sul mesoscuto dietro la sutura trasversa.
Sonosetole acrosticali posteriori, inserite prima della sutura scutoscutellare, spesso più evidenti rispetto alle altre acrosticali ridotte a peli.
Genericamente fanno riferimento a tutte le setole inserite sul mesoscuto prima della sutura trasversa.
Sono inserite sulloscutello, in varie posizioni, spesso lungo il margine laterale e posteriore. In genere si fa riferimento al numero e alla presenza, ma a volte si indica anche la posizione. In questo caso la setola è dettabasale se inserita sul margine laterale anteriore,subapicale se inserita sul margine laterale posteriore,apicale se inserita sul margine posteriore,discale se inserita al centro dello scutello.
Sono inserite sul margine laterale anteriore delmesoscuto, in posizione anteriore e dorsale rispetto all'inserzione dell'ala.
La chetotassi delle antenne non usa una terminologia specifica e nelle descrizioni si fa in genere riferimento alla presenza di setole o altri annessi tricoidei sui singoli articoli (scapo,pedicello,primo flagellomero e stilo).
Le descrizioni, in genere, prendono in considerazione l'eventuale presenza, numero e disposizione di setole nella zona apicale delletibie, l'elemento morfologico più importante ai fini tassonomici. Altre informazioni generiche, in genere, possono riguardare la distribuzione di peli o setole nel resto della tibia o suifemori.
Anche nel caso delle ali non si fa riferimento ad una terminologia specifica ma ci si limita a indicare la presenza di annessi tricoidei su determinate parti dell'ala. In genere, nelle descrizioni, si prende in considerazione la presenza e l'aspetto di setole o serie di setole su alcune nervature (in particolare la base dellacosta e i rami dellaradio), il margine dell'alula e il margine del lobo anale.
Ai fini tassonomici e cladistici è di particolare importanza la presenza di una lunga e robusta setola sul margine anteriore dell'ala, alla base della costa. Questo carattere è infatti ritenuto un'apomorfia all'interno degliEmpidoidea.
La presenza di setole nell'addome è in genere documentata, nelle descrizioni, per lo più facendo riferimento all'eventuale presenza di frange di setole o altre formazioni che si dispongono soprattutto in prossimità dei margini posteriori di determinatitergiti.
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