Inbiologia, ilsesso (dal latino sexum,[1] ovvero diviso, separato, a significare la distinzione) è il complesso dei caratteri anatomici, morfologici e fisiologici che determinano e distinguono tra gli organismi di una stessaspecie gli individuifemmine emaschi.[2] La sua funzione biologica è lariproduzione (riproduzione sessuata) sia di organismianimali siavegetali.[3][4]
Inantropologia e nellescienze sociali si preferisce usare il terminegenere, che riflette la differenziazione da un punto di vista sociale e non strettamente biologico, mentre in tali ambiti il termine sesso indica piuttosto il complesso delleattività sessuali o dellasessualità.
La riproduzione sessuata comporta la ricombinazione deigeni mediantemeiosi, che porta alla formazione di celluleaploidi specializzate chiamategameti. Comunemente, nelle piante e negli animali gli organismi maschili producono gameti più piccoli rispetto a quelli degli organismi femminili (rispettivamente nel mondo animale glispermatozoi e gliovuli).[5][6] Coppie di gameti femminili e maschili si fondono nellafecondazione per formare lozigote, prima celluladiploide della nuovaprole che eredita una selezione dei tratti di ciascun genitore. Convenzionalmente la femmina viene indicata con il simbolo♀, rappresentazione stilizzata della mano della deaVenere che sorregge uno specchio, mentre il maschio viene rappresentato con il simbolo♂, rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio romanoMarte.
Non necessariamente la riproduzione sessuata presuppone la presenza di maschio e femmina. Infatti, esistono alcune forme di riproduzione con ricongiungimento di corredi genetici separati, ma con gameti di identico tipo (isogamia), ad esempio in alcunefelci a spore uguali (isosporee). Alcune specie utilizzano una riproduzionepartenogenetica, in cui vi è la produzione solo diovociti in grado di svilupparsi senza fecondazione, operando una riproduzione sessuata incompleta.
Il processo che ha portato alla specializzazione della riproduzione sessuata è risultato vincente nella evoluzione della maggior parte deimetazoi.
I caratteri sessuali si distinguono in primari e secondari. Si distinguono inoltre caratteri esessuali e caratteri somatosessuali: i primi si riferiscono a secrezione diormoni sessuali dalle gonadi, mentre i secondi dipendono dai geni sessuali.
Negli animali legonadi (ovaio,testicolo eovotestis) sono caratteri sessuali primari. Quando sia possibile distinguere il genere di un individuo anche senza esaminarne le gonadi si parla didimorfismo sessuale.
In alcuni casi, nello stesso individuo, possono essere presenti caratteristiche sia maschili sia femminili: questo fenomeno viene dettoermafroditismo e si verifica prevalentemente in alcune piante, in molti platelminti ed in alcuni molluschi. In altri organismi, come ad esempio nellacernia, si ha invece l'inversione sessuale, per la quale l'individuo, ad un dato momento, muta di genere. Nei mammiferi non esistono specie ermafrodite.
I caratteri sessuali secondari iniziano a comparire durante la pubertà in seguito a stimolazione ormonale. Essi compaiono prima nelle femmine, più tardi nei maschi. Quando la crescita fisica è completata, il corpo dell'uomo e quello della donna presentano diverse differenze.
I caratteri maschili sono, per esempio, la crescita deipeli e dellabarba, il cambio di voce, l'allargamento delle spalle e il rafforzamento dei muscoli, delle ossa e dell'aspetto fisico generale, l'ingrandimento delpene, deitesticoli e dellaprostata e la comparsa delpomo d'Adamo.
I caratteri femminili sono, per esempio, la crescita deipeli sul pube e lo sviluppo di una leggera peluria sul corpo, la crescita delseno, l'aumento del diametro trasverso delbacino e l'inizio dellemestruazioni.
Ladeterminazione del sesso è il processo biologico mediante il quale si definisce il sesso di un organismo, cioè quella funzione per la quale il nuovo nato assume le caratteristiche di uno dei due sessi. Il sesso di un individuo può essere determinato dal patrimonio cromosomico degli organismi genitori o da alleli autosomici, cioè per ereditarietà; in alcuni animali, invece, può esservi influenza di talune condizioni ambientali.
Nei mammiferi e in altri animali si ha una delle coppie dicromosomi, dettaeterosomica, differenziata per i due sessi. Per la femmina della specie umana la coppia comprende due cromosomi uguali (XX), nel maschio diseguali (XY). Igameti contengono uno solo di questi cromosomi: l'ovulo un cromosoma X, lospermatozoo invece un cromosoma X o un cromosoma Y. Per questa ragione il sesso maschile in questi animali viene detto eterogametico, quello femminile omogametico.L'ovulo può essere fecondato da uno spermatozoo recante il cromosoma X o da uno spermatozoo recante il cromosoma Y, ed è il cariotipo risultante dalla fecondazione dell'ovulo a stabilire il sesso del nascituro.
Nella femmina dei mammiferi, negli stadi iniziali dello sviluppo uno dei due cromosomi si inattiva (casualmente) per avere gli stessi livelli fisiologici dei geni espressi nel cromosoma X del maschio e viene definitocorpo di Barr (effetto Lyon). Il DNA inattivo del cromosoma X è presente sotto forma dieterocromatina.
Negli uccelli il sesso eterogametico è invece quello femminile, con due cromosomi detti Z e W.
«A single body can function as both male and female. Sexual reproduction requires both male and female haploid gametes. In most species, these gametes are produced by individuals that are either male or female. Species that have male and female members are called dioecious (from the Greek for 'two houses'). In some species, a single individual may possess both female and male reproductive systems. Such species are called monoecious ("one house") or hermaphroditic.»