Unosceneggiato televisivo è unprogramma televisivo che narra eventi difantasia. È indicato anche con le definizioni alternative diteleromanzo o anchefiction televisiva oppuretelefilm.
Il termine "fiction", derivato dal latino "fingere" e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia,[1] è unanglicismo accolto dalla lingua italiana negli anni '80 del Novecento e diffusosi nei decenni seguenti grazie (ma non solo) al successo dellesoap opera importate dagliStati Uniti.[2] Fino ad allora produzioni simili venivano chiamate teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioniRai e fino alla fine degli anni sessanta, spesso venivano create e sviluppate in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere dellanon-fiction, la fiction televisiva si suddivide in categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti, e principalmente in film TV, serie TV, miniserie TV e serial TV.[1][3]
La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioniTV alla fine degli anni trenta e si diffonde al termine dellaseconda guerra mondiale, tra la fine degli anni '40 e i primi anni '50. La prima forma di fiction era il teledramma o sceneggiato (in ingleselive anthology drama,single play,teleplay oteledrama), che consisteva in una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli diBroadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a prendere piede anche produzioni originali.[4] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[4]
La diretta, non legata a esigenze tecnologiche, determinava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena, la telecamera indugiava su inquadrature fisse in cui l'azione era assente o irrilevante. Le ambientazioni si trovavano sempre all'interno degli studi televisivi perché letelecamere necessitavano di un'illuminazione della scena molto curata: negli esterni fornivano ancora scarse prestazioni. Ciò comportava anche un'impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano possedere necessariamente solide esperienze e tecniche teatrali. Pertanto molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso nelle performance degli attori, anche non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni '50 la trasmissione in diretta fu pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[4] Dai teledrammi si passò quindi a una serie televisiva che, pur mantenendo una struttura a episodi, si affidava ad ambientazioni e protagonisti fissi, con lo scopo di creare più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non era più gestita direttamente dalle emittenti ma delegata alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo èLucy ed io. Agli inizi degli anni '60, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuì il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard mantenuto nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata dell'anno scolastico che va da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[4]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni '50 entrarono a fare parte della programmazione televisiva diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longevaSentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia delday time, anche se a partire dagli anni '60 iniziò ad avere popolarità nel Regno Unito e alla fine degli anni '70 trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale diDallas.[4] Dagli anni '80 le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono ad essere sfruttate anche per le serie TV delprime time, e lestoryline che si sviluppavano su più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile alfeuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[5] Secondo alcuni osservatori, i motivi del successo si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata, è probabile che si apprezzi anche la successiva, mentre un film spesso è una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o l'istaurarsi di un vero e proprio legame affettivo con il protagonista preferito.[5]
Il serial televisivo è una fiction suddivisa in numerosepuntate caratterizzate da una narrazione che rimane aperta (senza conclusione) fino alla fine della fiction stessa; nello stile di ripresa primeggiano primi piani e dialoghi ad effetto[3].
Sono sotto-categorie del serial letelenovele, contraddistinte da un arco narrativo chiuso sviluppato in un numero di puntate solitamente predeterminato, e lesoap opera, in cui l'arco narrativo è sempre aperto e il numero di puntate è potenzialmente infinito (ad esempioBeautiful). Altre differenze sono individuabili nelle modalità di programmazione o nelle ambientazioni (le soap opera sono spesso ambientate nel mondo dell'alta borghesia, mentre le telenovele prediligono scenari più popolari o "coloniali")[3].
La serie televisiva (o serie TV) è un'opera composta daepisodi, ovvero segmenti narrativi con trame per lo più chiuse, personaggi solitamente fissi e set ricorrenti.
Se le prime serie TV degli anni '50 e '60 avevano una struttura narrativa esclusivamente episodica, cioè con trame diverse per ogni puntata, nel tempo, in particolare dagli anni '80, si è assistito a una transizione verso opere che sempre più spesso presentavano anche una trama "orizzontale", la quale coinvolgeva i protagonisti nell'arco di più episodi, includendo quindi elementi tipici dei serial. Alcuni commentatori pertanto parlano di "serie episodiche classiche" o di "serie classiche" per distinguere la forma originaria (con episodi autonomi) da quella più recente (con una più o meno marcata trama orizzontale).Milly Buonanno chiama le opere di quest'ultimo tipo "serie serializzate" per sottolineare la commistione di generi[4]. Quando una serie presenta episodi (o, per estensione, stagioni) che in comune non hanno neanche personaggi e ambientazioni, si parla invece diserie antologiche.
I tratti essenziali dei personaggi sono stabiliti nel primo episodio e rimangono sostanzialmente inalterati per tutta la durata della serie. Nelle serie serializzate, come nei serial, i caratteri invece cambiano nel tempo[5]. Non mancano serie in cui la trama verticale è assente o quasi; si distinguono comunque dai serial anche per le modalità di programmazione e le tematiche affrontate.
In Italia alcune fonti parlano anche di "serie all'italiana" per evidenziare le opere prodotte durante la transizione dagli sceneggiati alle serie televisive più moderne di stampo statunitense; avevano generalmente un protagonista unico e le storie si esaurivano in 6-8 puntate di circa 90 minuti[6].
Riguardo ai generi, una macro-suddivisione distingue le commedie, in particolare lesitcom, caratterizzate da episodi che durano circa 25 minuti e contesti narrativi generalmente comuni (un luogo di lavoro, di studio o un ambiente domestico), oltre che dalla comicità e velocità dei dialoghi, dalle serie a sfondo drammatico, con episodi di circa 50 minuti, ricadenti in generi di derivazione cinematografica (polizieschi, thriller, western e quant'altro)[3].
Una miniserie TV è una fiction televisiva che racconta una storia in un numero limitato di episodi.
La distinzione tra miniserie TV e serie TV non dipende esclusivamente dal dato spurio del numero di episodi, ma dipende anche dalle caratteristiche della trama.
Le miniserie TV hanno una struttura narrativa autoconclusiva, e, contrariamente alla serie televisive, non sono rinnovabili per una seconda stagione.
Il film per la televisione (o film TV) è unfilm pensato per la sola distribuzione televisiva e con una trama prevalentemente auto-conclusiva[7].
Lewebserie, o mini-fiction, sono pensate esclusivamente per la diffusione via internet e composte di solito da episodi brevi (fino a 10-15 minuti).
Riguardo allo sviluppo dell'arco narrativo delle fiction alcuni studiosi come Milly Buonanno hanno proposto anche una distinzione tra opere non seriali, cioè non suddivisi in segmenti (i film TV), opere a serialità debole, con un numero di puntate limitato (è il caso delle miniserie e talvolta di serie, tra cui quelle antologiche), e opere a serialità forte, con un'elevata frammentazione narrativa (è il caso dei serial e spesso delle serie TV)[8].
Riguardo all'impiego dell'animazione, si distingue invece tra fiction animate (cartoni occidentali eanime) e operelive action. Altre classificazioni sono basate sull'origine geografica: oltre alle telenovele e alle soap opera, associate rispettivamente all'America Latina e agli Stati Uniti anche se poi esportate in altri paesi, tra le produzioni orientali si annoverano ad esempio ildorama giapponese, il drama cinese, ildrama coreano, ildrama taiwanese, ecc.
A partire dal nuovo millennio, la fiction televisiva è stata investita da una rivoluzione che ne ha cambiato completamente le dinamiche di produzione, fruizione e apprezzamento. Già nel 1996 Robert J. Thompson aveva anticipato con il suoTelevision’s second Golden Age[9] i risultati straordinari della mutazione (all’epoca solo avviata) prevedendo la nascita di un nuovo genere di linguaggio artistico seriale: lequality series. Per comprendere perché lequality series sono da ritenere un tipo a sé stante di narrazione seriale televisiva, si devono considerare due principali fenomeni:
Lequality series attraggono i professionisti del settore cinematografico e appassionano sia il pubblico popolare che quello più esigente, ereditando dal romanzo «il ruolo egemone di testimone dello spirito dei tempi»,[10] e impongono una ridiscussione riguardo al paradosso serialità–arte tra gli intellettuali contemporanei. Alessandro Baricco inThe Game, testo in cui si propone di mappare la rivoluzione digitale, dice delle nuove serie televisive che «Il loro accecante successo planetario non si spiega se non ricorrendo al codice genetico dell’insurrezione digitale, di cui le serie sono la più riuscita espressione artistica».[11] Lequality series si possono definire un nuovo genere di narrazione seriale, laddove con “genere” si intende una categoria di prodotti a sé stanti e riconoscibili per dinamiche industriali e caratteristiche testuali.[12] Nelle dinamiche tecnologiche, di fruizione e di apprezzamento, spiegate con i fenomeni diComplex Tv eQuality Tv, si possono individuare le peculiarità del generequality series dal punto di vista critico e industriale, che Grasso e Penati sintetizzano nel testoLa nuova fabbrica dei sogni:[10]
Completano il quadro gli aspetti testuali: lequality series fondono il linguaggio seriale televisivo con strumenti propri del linguaggio cinematografico (ad es. l’arco di trasformazione del personaggio), presentano una forte ibridazione di generi narrativi e ridisegnano i confini dei generi narratologici.[13] Lequality series non si differenziano quindi per le tematiche affrontate o il genere narrativo a cui aderiscono, ma sono piuttosto da catalogare testualmente in base all'adozione delle teorie e tecniche della sceneggiatura e della regia tipiche del cinema, i cui influssi si riscontrano in tutti i reparti di produzione: prestazioni attoriali, scenografie, costumi, effetti speciali, montaggio, effetti e colonna sonora.
I generi sono per lo più equivalenti a quellicinematografici, anche se non mancano categorie più tipiche del medium televisivo. In particolare, nei paesi anglosassoni le fiction vengono suddivise in due macro-categorie: lecomedy, di cui la sitcom è il formato più popolare, e idrama, a sfondo più drammatico che si articolano in svariate sotto-categorie.[5][3][6]
Tra i sottogeneri, riscontrabili sia tra le opere drammatiche sia tra quelle improntate alla commedia, si possono evidenziare quelle di genere familiare (in inglese chiamatefamily drama) o adolescenziale (teen drama), quelle ambientate in epoche passate (in costume, in inglesecostume drama operiod drama), incentrate su eventi storici reali (di generestorico), a sfondogiallo, medico o politico.
È molto popolare ilpoliziesco, in particolare nella formaprocedurale, con un caso diverso da risolvere per ogni episodio. Altri generi principali sono l'azione, l'avventura, ilgiallo, ilthriller, lafantascienza, ilfantasy, l'horror, il religioso e ilwestern.
Le commedie mirano a divertire lo spettatore, narrando eventi di carattere leggero o anche seri ma in chiave ironica o satirica. Sono comuni tratti distintivi una struttura narrativa in quattro atti, la ripetizione, dialoghi arguti, l'auto-riflessività e l'iperbole.[14] Possono assumere varie forme e declinazioni (parodia,satira,commedia nera...), fondersi con il genere drammatico (commedia drammatica), o legarsi ad altri sottogeneri, come il fantascientifico (commedia fantascientifica), l'azione (commedia d'azione) o il sentimentale (commedia romantica).
Lasitcom, abbreviazione disituation comedy (commedia di situazione), è la forma di commedia televisiva più diffusa, contraddistinta da episodi auto-conclusivi della durata media di 18-25 minuti, dialoghi veloci, situazioni spesso poco realistiche e ambientazioni comuni e ristrette. Spesso includono risate registrate che accompagnano i momenti più divertenti e a volte sono filmate alla presenza di un pubblico.
In base alla location predominante, in inglese si fa la distinzione tra ladomestic comedy (commedia domestica), ambientata in contesti domestici in cui prevalgono atmosfere calde e accoglienti, forti legami famigliari e storie con una morale volte a far immedesimare lo spettatore, e laworkplace comedy (commedia professionale o lavorativa), ambientata in luoghi di lavoro e solitamente caratterizzata da personaggi più improntati all'azione, con trame che a volte sfruttano la tensione che nasce tra colleghi con caratteri e origini diversi; quest'ultima è più flessibile per i produttori, in quanto dà più opportunità di aggiungere o cambiare, anche solo temporaneamente, membri delcast o modificare iset.[15][16]
In inglese si parla anche disophisticated comedy (commedia sofisticata) quando la fiction è incentrata sui temi dell'alta società.[6]
Il genere drammatico prevede trame con risvoltitragici, o comunque più "seri" o a più alta intensità emotiva di una commedia, anche se può contenere elementi comici di alleggerimento. I personaggi sono complessi e ben sviluppati, iset sono generalmente più vasti e curati rispetto a una sitcom.[14] La durata tipica degli episodi è di 45-50 minuti.
Quando una fiction presenta aspetti caratteristici sia del drama che della commedia allo stesso tempo, è chiamatacommedia drammatica; uno degli esempi più rappresentativi didramedy televisiva, genere tradizionalmente considerato dai critici più elevato e raffinato, è la serieMoonlighting, nel 1985 nominata contemporaneamente comebest drama ebest comedy aiDirectors Guild of America Awards.[14]
Il termine "fiction adolescenziale" identifica opere con protagonisti adolescenti, il cui universo narrativo affronta almeno alcuni dei temi tipici legati all'adolescenza. Sono stereotipi ricorrenti i secchioni contrapposti aibulli, i ragazzi popolari, attraenti e superficiali contrapposti ai solitari o emarginati, mentre le linee narrative solitamente escludono o mettono nettamente in secondo piano gli adulti; sono infatti spesso gli adolescenti ad affrontare da soli i "problemi da adulti", mentre i grandi sono presentati come più ingenui e non capaci di analizzare a fondo le situazioni come i giovani.[17] Le trame possono ricadere in qualsiasi genere, compreso il melodrammatico o il fantasy; si possono distinguere le commedie e le sitcom adolescenziali (in ingleseteen sitcom) dai drammi adolescenziali (teen drama).
Il genere ha trovato popolarità negli anni '90 conBeverly Hills 90210, uno dei primi teen drama di successo. In EuropaHollyoaks è considerata la prima fiction adolescenziale britannica di successo.[17] Alcune serie teen giocano con i luoghi comuni o li ribaltano.[17] Sempre importante è la colonna sonora, con temi e generi musicali ben definiti associati a ogni protagonista.[17]
Nella fiction d'azione i protagonisti affrontano una serie di sfide, tipicamente in scenari di violenza, con lotte fisiche e inseguimenti frenetici. Generalmente i personaggi con sono particolarmente complessi, ed è facile distinguere i "buoni" e i "cattivi". Molto spesso sono d'azione le fiction poliziesche, specialmente quando danno risalto alle scene di violenza, pratica molto comune nella televisione statunitense degli anni '60; tra le fiction più violenti dell'epoca spiccaGli intoccabili.[18] Nei decenni successivi, anche a causa delle numerose critiche rivolte all'eccesso di scene violente, l'intensità delle scene d'azione iniziò a diminuire, con la ricerca di nuovi espedienti per catturare l'interesse degli spettatori: alcune fiction iniziarono a introdurre personaggi più sfaccettati, altre sfruttavano il loro aspetto fisico senza preoccuparsi di risultare sessiste, altre ancora puntavano sulla commedia o su ambientazioni fantascientifiche.[18]
Sono generi correlati quellobellico, specialmente quando si pone più attenzione alle battaglie rispetto ai retroscena politici, ilwestern e l'avventura.
Le fiction d'avventura generalmente vedono i protagonisti abbandonare la loro vita ordinaria per intraprendere un viaggio alla ricerca di qualcosa, non necessariamente materiale. I personaggi vivono quindi anche situazioni di pericolo, ma tipicamente è mantenuta più enfasi sulla loro storia e sul raggiungimento degli obiettivi che sull'emotività delle singole situazioni affrontate. Altre volte invece il genere si fonde maggiormente con quello d'azione. La storia narrata può rappresentare un'unica avventura o suddividersi, oppure includere una serie di mini-avventure.
La fiction in costume (period drama) è il genere in cui ricadono le opere ambientate in un passato più o meno lontano, le cui scenografie e costumi rispecchiano più o meno accuratamente relativi luoghi e abiti tipici.
Un suo sottogenere è ilwestern, mentre affine è anche il generestorico, in cui ricadono opere la cui trama racconta o comunque dà un certo peso ad eventi storici realmente accaduti.
Il western era un tipo di fiction molto popolare nei primi decenni della televisione statunitense. Se nei primi anni si rivolgeva prevalentemente a un pubblico di ragazzi, negli anni cinquanta i western invasero la prima serata statunitense, con serie rivolte a un pubblico più adulto in cui violente sparatorie erano molto frequenti.[19] Tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta, a seguito delle diffuse critiche alla troppa violenza mostrata in TV, l'azione viene ridotta lasciando più spazio a trame romantiche, melodrammatiche e di genere familiare.[19] Negli anni settanta e ottanta il genere diventa sempre meno popolare; nel 1989Colomba solitaria con protagonistiRobert Duvall eTommy Lee Jones è una delle ultime a registrare un particolare successo.[19]
La fiction familiare è una fiction incentrata sulle dinamiche e sui rapporti interpersonali tipici di unafamiglia. A seconda del macro-genere di riferimento si può parlare di dramma, commedia o sitcom familiare (in inglese rispettivamentefamily drama,family comedy ofamily sitcom), ma anche di commedia drammatica familiare.
Complice il periodo di espansione demografica ed economica in cui fu introdotta, la televisione era stata concepita sin dalle origini come un mezzo per le masse e quindi per le famiglie, di conseguenza la fiction a tema familiare si è affermata immediatamente come uno dei generi più popolari tra le prime fiction televisive, in particolare tra le commedie.[20] Il modello tipico di famiglia rappresentato negli Stati Uniti inizialmente era più idealistico che realistico, ricalcando molti aspetti del tipicosogno americano e basandosi su visioni nostalgiche dei rapporti tra consanguinei e vicini di casa.[20] Non c'era spazio per le minoranze etniche e lacensura impediva di allargare le tematiche trattate a quelle che erano le reali problematiche sociali; all'inizio degli anni sessanta le tipiche sitcom in onda rappresentavano famiglie idealizzate dei sobborghi, iniziando ad includere elementi più realistici solo durante la seconda metà del decennio, quando complice l'esplosione dei divorzi, furono introdotti vari genitori single, anche se mai si trattava di conseguenze di divorzi, tema fortemente censurato.[20] Solo dagli anni settanta, quando ormai documentari e reality avevano già iniziato a trattare approfonditamente i disagi sociali più comuni, dalle tipiche difficoltà economiche della famiglia media alla gestione dell'omosessualità, anche le fiction televisive iniziarono a non affidarsi solo agli stereotipi passati. Iniziarono quindi presto a diffondersi donne autonome e lavoratrici, famiglie afroamericane, genitori divorziati e persino l'aborto non era più un tabù. Negli anni ottanta le soap opera da prima serataDallas eDynasty evidenziavano gli aspetti più cupi di famiglie fortemente disfunzionali, affrontando temi come l'infedeltà matrimoniale, l'incesto, lo stupro e l'alcolismo; nel 1984The Burning Bed fu uno dei primi film TV a trattare un caso di violenza domestica, mentre sit-com comeSposati... con figli fanno il verso alle vecchie commedie degli anni cinquanta.[20] Negli anni a seguire la produzione televisiva statunitense e internazionale esplora ancora di più le diversità sociali, etniche, culturali e l'evoluzione dei modelli di famiglia, ma continuano a non mancare prodotti che spingono i più idealistici valori tradizionali legati alla famiglia.[20]
Il fantasy e la fantascienza sono generi affini che nei paesi anglosassoni vengono a volte considerati parte di un macro-genere chiamatospeculative fiction (fiction speculativa).[21] Il genere fantasy, caratterizzato da contesti o elementi completamente estranei alla comune realtà, dà spazio a oggetti, creature o manifestazionimitologiche,magiche osoprannaturali.[21] Lafantascienza racchiude opere fantastiche con fondamenti scientifici; spesso ambientate nel futuro, rappresentano ipotetiche tecnologie molto avanzate o creature la cui esistenza è almeno teoricamente possibile (inclusi mostri nati da mutazioni genetiche o alieni).[21] È possibile che un'opera ricada in entrambe le categorie: spesso è il caso delle fictionsupereroistiche. In inglese a volte si parla discience fantasy per evidenziare questa commistione. In unascience fantasy magia e (fanta)scienza convivono, possono esservi delle tecnologie talmente avanzate da rasentare la magia o personaggi con poteri tanto sbalorditivi da sembrare magici.[21]
Si può individuare una moltitudine di sottogeneri e filoni siaper ilfantasy siaper la fantascienza.
Agli inizi, tra gli anni '40 e i primi anni '50, lescience fiction erano in linea di massima produzioni a basso costo rivolte ai bambini, spesso legate alwestern.[22] Più tardi diverse fiction iniziarono a celebrare l'avanzamento della tecnologia spaziale, ma anche a veicolare, attraverso metafore ed allegorie, le tensioni e le paure della guerra fredda.[22] La maggior parte delle fiction fantascientifiche rimanevano però storie avventuristiche per ragazzi, anche se elementi fantasy o di fantascienza iniziavano a diffondersi anche in fiction di altri generi.[22] Nel 1963 nacque la longevaDoctor Who e nel 1966Star Trek, la fiction di fantascienza più popolare in assoluto, che coniuga storie di azione e avventura con varie tematiche sociali, affrontando, tra gli altri, temi come il razzismo, la guerra, il sessismo.[22]
Tra la fine degli anni '60 e gli anni '70 tra le tipiche trame di fantascienza, in cui fino ad allora predominava l'interesse per l'esplorazione spaziale, si diffondono anche storie di alieni e cospirazioni. Negli anni '70, durante una fase di declino del genere, si affermano serie comeL'uomo da sei milioni di dollari,La donna bionica,Blake's Seven e, in un tentativo di rivolgersi al pubblico della saga diStar Wars,Battlestar Galactica eCapitan Rogers nel 25º secolo, con grande attenzione agli effetti speciali, mai così complessi e costosi in campo televisivo.[22]
La trama delle fiction gialle si basa normalmente sulla commissione di un crimine o sulle sue immediate conseguenze.
Include diversi sottogeneri, il più popolare dei quali è ilpoliziesco, in particolare nella forma delpolice procedural. Nelle fiction poliziesche, che tradizionalmente aspirano ad essere le più realistiche, protagoniste sono le indagini condotte dalla polizia a seguito di uno o più delitti.[23] Tra le prime serie televisive con protagonisti detective figuranoStand By for Crime eChicagoland Mystery Players, ma la prima a registrare un certo successo e a influenzare le serie successive fuDragnet, andata in onda a partire dal 1951.[23] Negli anni '60Ironside fu tra le prime a incorporare visioni più liberali che non approvavano lostatus quo e a dare spazio a donne, giovani e afroamericani.[23] Nei decenni a seguire il genere divenne sempre più prolifico, evolvendosi e sperimentando forme nuove. Negli anni '70 serie comeMcCloud,Columbo eKojak videro detective "allergici" alle procedure investigative standard, ritenute poco efficaci; in altre, comeToma, i protagonisti poliziotti infrangevano regolarmente le regole. Negli anni '80 tra le più innovative spiccanoHill Street giorno e notte, che introduce un'impronta documentaristica, uno stile narrativo più frammentato e personaggi dalla morale ambigua,New York New York (Cagney & Lacey), che dà molto spazio a tematiche femministe, eMiami Vice, che, oltre a personaggi dalla morale ambigua, incorpora uno stile visivo derivato dalnoir, con alti contrasti, luci non bilanciate e angoli di ripresa estremamente alti o bassi, mischiato con segmenti musicali elusivi e allusivi.[23] Negli anni '90 si fanno notareLaw & Order, con episodi divisi tra una prima parte, dedicata alle indagini, e una seconda, in cui trovano spazio i relativi sviluppi giudiziari, eHomicide, con una struttura narrativa poco convenzionale segnata da salti nella narrazione e bruschi cambi di inquadratura.[23] Dagli anni 2000 si mette in risalto il lato tecnico-scientifico delle indagini.
Sono sottogeneri anche il classicogiallo deduttivo, in cui la trama ruota attorno alla risoluzione di un enigma dai contorni misteriosi; ilthriller, con una marcata componente di intrigo, avventura e specialmentesuspense, in cui a volte il punto di vista narrativo è diviso tra quello dei personaggi "buoni" e quello dei "cattivi"; ilgangster, in cui prevale il punto di vista dei criminali; ilgiudiziario, incentrato su vicende legali, in inglese chiamato anchecourtroom drama quando il tribunale è la location principale; le fiction dispionaggio e le operenoir.
Le fiction mediche sono quelle che narrano storie a sfondomedico o comunque ambientate in contesti medici. Quando sono ambientate principalmente in un ospedale, circostanza frequente, sono dette anche ospedaliere.Il dottor Kildare, andata in onda tra il 1961 e il 1966, è considerata una delle prime serie televisive mediche di successo.
La fiction musicale è un genere di programmi in cui predomina lamusica; può trattarsi dimusical veri e propri, di fiction in cui performance musicali hanno un ruolo centrale nell'universo narrativo, o che si svolgono in contesti musicali professionali. Gli esempi più noti sonoGlee eTutti pazzi per amore, entrambe serie in cui protagonisti si esibiscono in performance canore in ogni episodio.
La fiction religiosa identifica programmi in cui predominano linee narrative a sfondoreligioso; può trattarsi di fiction che affrontano tematiche religiose o con protagonisti membri delclero, basate su eventi narrati in testi sacri (dette anche bibliche quando tratte dallaBibbia) o sull'agiografia di importanti personalità religiose.
Il genere è tra i meno diffusi. Solitamente gli aspetti religiosi nelle fiction sono limitati alla celebrazione di eventi come matrimoni, battesimi o funerali, e, quando entrano più marcatamente nel genere religioso personaggi e tematiche sono presentate nel modo più generico e convenzionale possibile, sia per evitare controversie sia per abbracciare un pubblico più ampio.[24]
Più frequenti sono film e miniserie incentrate su storie bibliche.[24]
Si riportano di seguito alcuni termini tecnici ricorrenti nell'universo della fiction televisiva.[6]
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