Il campionato diSerie C 1942-1943 fu l'ottava edizione del torneo italiano dicalcio diterzo livello. Era gestito da un unico organismo, il Direttorio Divisioni Superiori con sede aRoma.
Il protrarsi dellaguerra aveva creato una difficilissima situazione economica inItalia. L'ordine delregime fascista fu quello di continuare i campionati dicalcio, nella vana intenzione di trasmettere alla popolazione un senso di normalità, ma nelle serie inferiori fu necessaria una riforma dei tornei che alleviasse i gravi disagi finanziari ed organizzativi a cui dovevano sopperire le piccole società, già costrette a far fronte alla chiamata alle armi dei giocatori sia volontari che in età militare. InSerie C la soluzione fu trovata distribuendo le squadre su un maggior numero di gironi (dodici[3]) di minori dimensioni (in media dodici squadre ognuno[3]), riducendo in tal modo la lunghezza delle trasferte e la durata del torneo. Non mancò comunque l'occasione per un nuovo allargamento del campionato (inizialmente previsto con 126 squadre divise in otto gironi - sette da 16 squadre e uno da 14[4]) che salì al record di 145 squadre partecipanti, fra cui tre neoretrocesse e ben trentun neopromosse, tra cui tutti i club siciliani in blocco, dato che le crescenti difficoltà di trasporto avevano consigliato di creare uno speciale girone N che assorbisse tutta la residua attività calcistica regionale. Tra le neoretrocesse laLucchese, in difficoltà finanziarie, decise di non iscriversi al campionato[4]. Naturalmente nulla è cambiato circa il destino delle rappresentanti della Sardegna, forzatamente escluse per la terza stagione consecutiva.
Nel corso della stagione si registrarono numerose conferme rispetto alla precedente edizione: ben tre delle quattro finaliste perdenti, laPro Gorizia, laVarese Sportiva e laSalernitana, chiusero di nuovo in testa il proprio girone. Altri raggruppamenti furono appannaggio di squadre che venivano da una precedente buonissima annata come laBiellese, ilParma, ilForlì e la"Mario Umberto Borzacchini" di Terni. Nei gironi finali si ebbe la forzata defezione del Catania, a causa della decisione da parte della FIGC, presa a fine aprile, di escludere dai campionati nazionali le compagini siciliane per ragioni belliche (la Sicilia era stata dichiarata "zona di guerra" a causa della presenza di truppe nemiche in Tunisia e ciò aveva comportato la mancata disputa di diverse partite coinvolgenti squadre siciliane, per le difficoltà sia delle squadre sia degli arbitri di raggiungere tempestivamente il luogo dell'incontro, provocando gravi problemi organizzativi dato che il numero di partite rinviate era tale da rendere impossibile il loro recupero nei tempi previsti).[5] A trionfare alla fine furono ivaresini, isalernitani e igoriziani, a cui si aggiunse ilVerona che beneficiò di un presunto caso diillecito sportivo attribuito aiparmigiani.
Quelli appena descritti furono però soltanto i formali esiti del campo. L'invasionestatunitense dellaSicilia porterà entro breve alla resa dell'Italia che diverrà campo di battaglia per numerosi eserciti. Il calcio sarà sospeso per due anni fino alla conclusione delle ostilità e alla ripresa, nel1945, tutto l'organigramma delle competizioni calcistiche subirà una profonda ristrutturazione.
IlD.D.S., nel pubblicare i calendari dei gironi, definì sia le ammissioni alle finali che le retrocessioni:
la prima classificata di ogni girone è ammessa ai due gironi di finale che avrebbero promosso inSerie B le prime due classificate di ognuno dei raggruppamenti;
le ultime due classificate dei gironi a 12 squadre, i gironi A - B - G - H - L - M, sarebbero state retrocesse inPrima Divisione (regionale);
le ultime tre classificate dei gironi a 13 squadre, i gironi C - D - E - F - I, sarebbero state retrocesse inPrima Divisione (regionale).
È proprio perché le retrocessioni erano state così definite, come per un qualsiasi campionato normale, che nel girone C fu giocato lo spareggio salvezza-retrocessione.
Terminato il campionato, e trovatasi nella difficile situazione di non poter programmare un nuovo campionato "regolare", laFIGC, commissariata per ordine del Commissario delCONIAlberto Bonacossa il quale nominò quale Commissario l'Avvocato Giovanni Mauro, decise il blocco delle retrocessioni garantendo a tutte le squadre in organico nella stagione 1942-1943 di poter prendere parte al primo campionato diSerie C del dopo guerra.
Alla ripresa dei campionati ufficiali, preso atto che molte squadre per motivi contingenti non potevano disputare i propri campionati, laFIGC offrì loro due possibilità: o iscriversi in una categoria inferiore senza fare classifica oppure rimanere inattive per una stagione ritornando a disputare la categoria acquisita alla fine della stagione sportiva 1942-1943. Le squadre che non riuscirono a superare le difficoltà organizzative e reiscriversi alla stagione sportiva 1946-47 furono dichiarate inattive e radiate dai ruoli federali.
Abolito il quoziente reti alla fine della stagione 1941-1942, a parità di punti le società sono classificate a "pari merito". I colori sono stati desunti dai dettagli pubblicati dall'Agendina del Calcio edizione 1941-1942.
I già retrocessi (nella stagione precedente) Associazione Calcio Pavese Luigi Belli e Dopolavoro Aziendale Vittorio Necchi, entrambi diPavia, si sono fusi dando vita all'Associazione Calcio Pavia, di colore sociale l'azzurro. La Pavese Luigi Belli è stata nel frattempo riammessa in Serie C.[4]
Il campionato era di fatto terminato con ilCatania già ammesso alle finali e unica squadra con la Nissena ad aver giocato tutte le partite utili (16 partite per tutti, più quelle del girone d'andata della G.I.L. di Siderno).
Le partite mancanti non furono disputate perché la FIGC, preso atto dello sbarco delle truppe alleate, non poteva più gestire questo campionato.[35]
Le squadre ammesse alle finali per la promozione in Serie B furono le seguenti: Pro Gorizia, Verona, Lecco, Varese, Biellese, Carrarese, Parma, Forlì, Borzacchini, Salernitana, Lecce e Catania.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Note:
IlCatania è stato escluso dalla fase finale per ragioni belliche (la Sicilia era stata dichiarata "zona di guerra" perché a rischio invasione che si concretò nel luglio 1943 dopo la conclusione dei campionati). Aveva già giocato la prima partita con il Borzacchini pareggiando 1-1, risultato che fu annullato.
Spareggio promozione Si concluse con la vittoria del Parma che fu però successivamente retrocesso all'ultimo posto nel girone finale per provati atti di corruzione nella gara contro il Lecco del 30 maggio 1943[36]
I campionati successivi furono sospesi per motivi bellici, ma le categorie di merito acquisite in questa stagione furono considerate tali anche per i campionati deldopoguerra, quindi le quattro promosse inSerie B (Varese, Salernitana, Pro Gorizia e Verona), mantennero la categoria ottenuta. Nel settembre 1943 erano state annullate solo le retrocessioni ma non le promozioni.
Al termine della guerra, nel1945, le distruzioni lasciate in particolare dai combattimenti lungo laLinea Gotica causarono problemi di trasporto gravissimi attraverso l'Appennino tra laPianura Padana e laPenisola Italiana. I campionati di calcio ripresero dunque con una stagione transitoria, quella del 1945-1946, in cui le due sezioni in cui era spaccata la stessaF.I.G.C. decisero la costituzione di due Leghe Nazionali distinte, laLega Nazionale Alta Italia e laLega Nazionale Centro-Sud che gestirono autonomamente i propri gironi di Serie C e le relative finali, e ciò influenzò diversamente il destino delle squadre di Serie C rispetto all'ultima stagione regolare (il 1942-1943) gestita interamente dalDirettorio Divisioni Superiori (D.D.S.).
Promozione d'ufficio inSerie B-C di tutte le squadre approdate alla fase finale, laBiellese, ilForlì, ilLecco e ilParma, in aggiunta a quelle già impostesi sul campo ma ad esclusione delVarese che, avendo avuto il campo di Masnago occupato quale deposito delle forze alleate, chiese alla F.I.G.C. la temporanea iscrizione per causa di forza maggiore allaPrima Divisione lombarda giocando aInduno Olona, saltando una stagione sportiva e ripresentandosi inSerie B solo nel1946.
Ammissione nel suddetto campionato misto anche di altre venti squadre ossia tutte quelle classificatesi entro il quarto posto in classifica nei gironi. Per sostituire poi cinque squadre delle trentasei complessivamente così definite, ne vennero selezionate altrettante a discrezione dellaLega Nazionale Alta Italia, selezionandole tenendo conto della posizione di classifica, della solidità finanziaria, dei meriti sportivi pregressi, di un'equa rappresentanza geografica e, non ultime, di più o meno presunte ingiustizie subite durante ilVentennio fascista. Le società in questione furono:
dal girone A ilTreviso che era l’unica ancora attiva
dal girone B ilFerrara ritornato a essereS.P.A.L., ilMantova e ilSuzzara regolarmente, più ilTrento per selezione
dal girone C ilComo, ilCrema e la rinataPro Sesto che andava a fondersi con ilDopolavoro Aziendale Falck ed iGiovani Calciatori Sestesi, più ilSeregno per selezione
dal girone F laManlio Cavagnaro che riprese il nome diFratellanza Sportiva Sestrese e iDipendenti della Spezia che divennero l'Ausonia Spezia, le due squadre regolarmente attive
Abbandono dei ranghi federali delle società dell'Istria occupata dallaJugoslavia:[38]
la solaAmpelea di Isola d'Istria riuscì eccezionalmente a prendere parte al campionato di Serie C Alta Italia 1945-1946, nonostante l'occupazione titina,[39] ma, al termine della stagione, fu sciolta e ricostituita come Isola, che aderì all'UCEF (Unione dei Circoli di Educazione Fisica), un'organizzazione sportiva filoslava che organizzava campionati nella Venezia Giulia occupata e successivamente nel Territorio Libero di Trieste, per poi affiliarsi allaFederazione calcistica della Jugoslavia nell'autunno 1951;
ilGrion Pola fu sciolto, per il carattere prettamente fascista, dalle autorità jugoslave e non ricostituito nemmeno quando Pola passò temporaneamente sotto l'amministrazione anglo-americana; tuttavia la FIGC, che a Pola continuò a organizzare i campionati dellaSezione Propaganda fino altrattato di pace del 1947, non riconobbe lo scioglimento del Grion, ritenendolo semplicemente inattivo per cause di forza maggiore, e anche per questo respinse la richiesta di ammettere in Serie B una squadra di Pola tra le tre (A.S. Pola, U.S. Operaia e A.S. Edera) che si ritenevano eredi del Grion e ne rivendicavano il titolo sportivo;[40][41]
laFiumana cessò la propria attività per volontà delle autorità di occupazione jugoslave in linea con la loro politica di sciogliere le società professionistiche o compromesse con il passato regime fascista; il 29 luglio 1946 fu costituita a Fiume una nuova società, dal nome bilingueSCF Quarnero/SD Kvarner (ilRijeka attuale), che comprendeva tra i propri soci fondatori numerosi giocatori e dirigenti della Fiumana, e che fu ammessa, con più o meno velati scopi politici, al massimo campionato jugoslavo insieme alla parte maggioritaria dei soci dellaPonziana (Ponciana Trst);
la squadra fiumana deiMagazzini Generali, nella stagione 1945-1946, prese parte al campionato della città di Fiume vincendolo; nel 1946 cambiò denominazione in FD Javna Skladišta (letteralmente "Società di Educazione Fisica Magazzini Pubblici") e nel 1951 in NK Lučki Radnik (letteralmente "Club Calcio Operaio Portuale"), disputando le serie minori, a livello prettamente locale, del campionato jugoslavo di calcio.
Annullamento di ogni retrocessione sul campo (stabilito in realtà già nel settembre 1943), ad eccezione dei casi di dissesto economico o scioglimento societario.
^La Federazione bloccò tutte le retrocessioni ben prima della nuova stagione, che secondo le regole dell'epoca sarebbe iniziata a settembre. La lista è visibile a mero scopo informativo, per illustrare il risultato sul campo.
^La Stampa del 24 aprile 1943. Nel comunicato ufficiale le squadre siciliane vengono "esonerate" dalla disputa dei campionati nazionali per tutta la durata della guerra per cause di forza maggiore e tutti i loro risultati vengono annullati. Fino alla fine del conflitto le squadre siciliane avrebbero disputato solo campionati di zona ma nell'immediato dopoguerra sarebbero state reintegrate nella categoria di merito. L'invasione della Sicilia ebbe luogo solo nel luglio 1943, circa tre mesi dopo, e quindi non fu la causa dell'esclusione delle squadre siciliane.
^L'"Agendina del calcio 1941-42" dice a pag. 112: maglia rossa.
^LaF.I.G.C. nei confronti dell'Asti ha applicato 2 diversi commi del Regolamento Campionati. Il primo specifica che in caso di ritiro o esclusione del campionato vanno conteggiate le sezioni del campionato portate a termine e perciò, avendo portato a termine sia l'andata che il ritorno (la 4a rinuncia sanzionata con lo 0-2 a tavolino è arrivata all'ultima partita che doveva essere giocata in casa con l'Aosta), alle altre squadre vanno conteggiate tutte le partite e l'Asti deve essere escluso. Il secondo comma riguarda la 4a rinuncia: anche se conseguita all'ultima giornata alla squadra sono cancellati tutti i risultati ed è esclusa dal campionato. E perciò questa classifica che sembra anomala, con 22 partite giocate per tutte le altre squadre e niente all'Asti è giusta. Il libro citato quale fonte (Livorno il sogno infranto) è sbagliato perché, dopo le 3 rinunce e relativi punti di penalizzazione, non dice che l'Asti è stato escluso dal campionato per quarta rinuncia. Tutto il resto è giusto.
^Sospesa per incidenti sul 3-1 per il Cavagnaro, a tavolino.
^si veda"Il Littoriale" del 1º dicembre 1942, pagina 3, il comunicato ufficiale del Direttorio Divisioni Superiori.
^Direttorio FederaleFIGC comunicato ufficiale n. 2 del 16 settembre 1942 inCambiamento di denominazione sociale Si autorizzano i seguenti cambiamenti di denominazione sociale: A.S. Alba Motor in A.S. ALBA - ROMA.Sul Littoriale del 18 settembre 1942 pag.2.
^SecondoSalernitanastory.it, a differenza di quanto riportato in questa classifica, la Salernitana ha 43 gol fatti e 20 subiti (dato congruente con i risultati), il Littorio ha 38 gol fatti e 24 subiti, la Scafatese ha 36 gol fatti e 26 subiti, la Civitavecchiese 16 gol fatti e 55 subiti. Secondo i risultati la Civitavecchiese ha 14 gol fatti e 50 subiti (dato congruente con la classifica qui pubblicata ma non con quella di Salernitanastory), il Littorio ha 39 gol fatti e 22 subiti (dato non congruente con nessuna delle due classifiche), la Scafatese ha 30 gol fatti e 26 subiti (dato congruente con la classifica qui pubblicata ma non con quella di Salernitanastory).
^Si è ritirata dal campionato dopo la fine dell'andata ed era penalizzata di un punto per 1 rinuncia. Annullati i risultati, è stata rimossa dal campionato. I suoi risultati dell'andata sono validi per la classifica delle altre squadre.
^La Sicilia era già da tempo "zona di guerra" a causa della presenza di truppe nemiche in Tunisia. LaF.I.G.C. impossibilitata a garantire l'effettuazione delle gare a causa dei mezzi di trasporto requisiti (compresi i treni su cui viaggiavano le tradotte militari), visto che il primo posto del Catania era definitivo, decise che le partite mancanti erano "ininfluenti". Nel dopoguerra il primo "Almanacco illustrato del calcio" del 1947, quello che pubblicò tutte le classifiche finali della Serie C 1942-1943, pubblicò a p. 166 una classifica in cui tutte le squadre risultavano aver disputato 17 partite, compilando di sua iniziativa le partite mancanti con risultati inventati. Fa testo il comunicato ufficiale della F.I.G.C. che sancisce la fine del campionato a causa dell'invasione americana.
^Le autorità di occupazione titine sciolsero le preesistenti società, soprattutto se professionistiche o compromesse con il regime fascista, o le convertirono in società polisportive sindacali di cultura fisica, facendole concorrere, in attesa della futura annessione alla Jugoslavia, al campionato regionale dell'UCEF (Unione dei Circoli di Educazione Fisica), un'organizzazione sportiva filoslava. Già prima dell'effettiva annessione, tre squadre istriane (il Rudar di Arsia, l'U.S. Operaia di Pola e il Quarnero di Fiume) furono ammesse alle qualificazioni alla prima edizione postbellica del massimo campionato jugoslavo: a prevalere fu il Quarnero che così poté prendere parte allaPrva Liga 1946-1947, mentre l'U.S. Operaia fu ammessa nella lega repubblicana croata. Nel 1947, con l'entrata in vigore deltrattato di pace, le società dei territori ceduti alla Jugoslavia furono integrate a pieno titolo nel campionato jugoslavo, mentre le società della zona B delTerritorio Libero di Trieste presero parte al campionato del TLT indetto dall'UCEF fino all'autunno 1951, allorquando si affiliarono allafederazione calcistica della Jugoslavia che inserì progressivamente le migliori squadre locali nelle leghe repubblicane slovena o croata. La zona B fu poi annessa alla Jugoslavia, dapprimade facto con ilMemorandum di Londra del 1954 e poide iure con ilTrattato di Osimo del 1975, mentre, per effetto dei medesimi trattati, la zona A tornò all'Italia. Per ulteriori approfondimenti, vedasi Alberto Zanetti Lorenzetti,Sport e guerra fredda in Venezia Giulia: 1945-1954 (PDF).URL consultato il 21 settembre 2022(archiviato dall'url originale il 7 novembre 2023).
^Anche la Capodistriana, malgrado l'occupazione titina, riuscì a disputare un campionato FIGC ma si trattava della Prima Divisione Giuliana 1945-1946 e non della Serie C.
^Si noti che successivamente nel 1946 anche le squadre finaliste del Sud di questo campionato furono ammesse in cadetteria per equità rispetto a quelle del Nord. Non fu però così per il nuovo Catania che non aveva relazioni legali con quello di questa stagione, in quanto andato in fallimento.
Carlo Fontanelli,Livorno, il sogno infranto - I campionati italiani della stagione 1942-43, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., marzo 2002.
Alberto Frioli,Mai fuori gioco - La storia del Calcio Trento, Temi Editrice,Trento, 1991, p. 105, Il libro cita il cambio di denominazione adA.C. Trento-Caproni.