La prima edizione del torneo risale al 1898; la formula agirone unico – tuttora in uso – nacque il 6 ottobre 1929.[3] La squadra più titolata è laJuventus, vincitrice del campionato per 36 volte;[4] l'Inter è invece la squadra più presente nel girone unico, avendone disputata ogni stagione.[5]
Nel 2024, la Serie A si è posizionata al primo posto nella classifica dei migliori campionati del mondo, stilata annualmente dall'IFFHS.[6] Al termine della stagione 2024-2025, si trova al secondo posto nelcoefficiente UEFA, dietro allaPremier League inglese e davanti allaPrimera División spagnola nonché allaBundesliga tedesca.[7]
Lastagione 1929-30 rappresentò il principale spartiacque nella storia del torneo: fu infatti adottata in maniera pressoché stabile la formula delgirone unico, con incontri di andata e ritorno, un ulteriore passo in avanti rispetto ai precedenti trecampionati, che, pur essendo – in virtù dellacarta di Viareggio – di fatto professionistici e su base nazionale, erano strutturati su due gironi.[8]
Tale regolamento non ha, da allora, subito alcuna mutazione se non per quanto riguarda il numero di squadre: svoltosi principalmente con sedici o diciotto squadre, dal2004-05 (in conseguenza delcaso Catania) il campionato accoglie un lotto di partecipanti esteso a venti squadre.[9][10][N 2] Il sistema di assegnazione del punteggio prevede tre punti per la vittoria (a partire dal 1994-95, mentre in precedenza erano due[11]), un punto a testa in caso di pareggio e nessun punto per la sconfitta.[8] In caso di parità, per la formulazione della classifica finale vengono considerati i seguenti criteri:classifica avulsa (risultati delle gare tra le squadre interessate),differenza reti degli scontri diretti, differenza reti complessiva, maggior numero digol segnati, sorteggio.[10] Fino al 2005, in caso di pari punti, era prevista la disputa di unospareggio per determinare la vincitrice dello scudetto (eventualità verificatasi solo nel1963-64), l'ammissione alle coppe europee e le retrocessioni; dalla stagione 2005-06 questa regola fu abolita, a favore della sola classifica avulsa, fino alla stagione 2021-22.[12][N 3] Dal 2022-23 gli spareggi sono stati reintrodotti per l'assegnazione dello scudetto e le retrocessioni, ma non per l'ammissione alle coppe europee.[13]
Al termine delle trentotto giornate, la squadra prima classificata guadagna il titolo dicampione d'Italia, vincendo lo scudetto ed è ammessa di diritto allaUEFA Champions League.[N 4] Anche le squadre giunte dal secondo al quarto posto sono qualificate per la fase campionato della competizione.[14] La quinta classificata e la vincitrice dellaCoppa Italia[N 5] si qualificano per la fase campionato dellaUEFA Europa League. La sesta posizione dà invece accesso alplay-off dellaUEFA Conference League.[10][N 6] Retrocedono inSerie B le ultime tre classificate, sostituite dalle squadre promosse dal campionato cadetto.[10]
Il calciatoreGiacinto Facchetti, nella stagione 1966-1967, mostra sulla maglia lo scudetto e la stella
Per tutta la stagione successiva alla vittoria del campionato, la squadra campione d'Italia può sfoggiare sulla propria divisa loscudetto, ovvero un distintivo simboleggiante l'affermazione nel precedente torneo.[15] Questo richiama i colori dellabandiera nazionale e ha la forma, per l'appunto, di un piccoloscudo:[15] la sua introduzione è avvenuta nell'edizione1924-25, quando venne indossato dalGenoa.[15] Dalla stagione1960-61, inoltre, il club vincitore viene premiato con laCoppa Campioni d'Italia, il trofeo ufficiale della Serie A.[16]
Nel 1958, da un'idea diUmberto Agnelli, fu deciso di assegnare una specialestella ai club che avessero raggiunto il traguardo dei dieci successi nella massima serie italiana.[17] Tale simbolo è composto da una stella dorata a cinque punte,[18] cucita sulle divise dei club e solitamente accompagnata allo stemma societario. La Juventus, dopo la conquista del suo decimo scudetto nella stagione1957-58, fu la prima squadra al mondo[N 7] a fregiarsi sulla maglia di un distintivo commemorativo – e permanente – per una vittoria sul campo; in Italia, venne seguita nei decenni successivi prima dall'Inter (1966) e poi dal Milan (1979). Nel corso degli anni i bianconeri conquistarono il diritto a fregiarsi dapprima di una seconda, nel1982, e ulteriormente – fin qui gli unici nel calcio italiano – di una terza stella, nel2014; mentre i nerazzurri poterono fregiarsi di una seconda stella nel2024.
Le società al 2025 assegnatarie delle stelle sono le seguenti (tra parentesi la stagione di raggiungimento della decina):
Un'immagine del primo campionato italiano, svoltosi in un'unica giornata aTorino l'8 maggio 1898
Nato nel 1898, i primi due decenni del campionato italiano, ancora caratterizzato da un'organizzazione amatoriale nonché da uno scarso interesse del pubblico,[20] furono segnati dai frequenti successi diGenoa – prima squadra a fregiarsi del titolo di campione d'Italia – ePro Vercelli,[21] le quali si spartirono gran parte dei titoli. La FIGC ha organizzato sin dalla prima edizione il campionato in piena autonomia, eccezion fatta per la stagione 1921-22: allorché le società non raggiunsero un accordo con l'appena lanciatoprogetto Pozzo, si arrivò alla disputa di due diversi tornei, uno dei quali organizzato dallaCCI. Già dalla stagione successiva, ilcompromesso Colombo sanò la frattura e permise di riunificare i tornei.[22]
Sino alla fine degli anni 20 del Novecento, il titolo italiano – che dal 1925, cioè dall'introduzione dellapatch dello scudetto, permetonimia viene usualmente definito tale – veniva assegnato attraverso gironi plurimi su base territoriale e successive fasi a eliminazione diretta.[N 8] Dall'edizione del 1929-30 il torneo si svolge invece secondo la formula delgirone unico (già fugacemente sperimentata nella stagione 1909-10), prendendo al contempo la denominazione diSerie A, che mantiene sino a oggi.[N 9] L'entrata negli anni 30 fu uno spartiacque nella storia del calcio tricolore, sia sul piano sportivo sia, soprattutto, sociale: all'inizio di un'epoca segnata dalle affermazioni pressoché costanti delle «tre grandi»[27] –in primis laJuventus, la squadra più titolata d'Italia, seguita nell'albo d'oro dall'Inter, l'unica sempre presente in massima serie, e dalMilan –, si aggiunse infatti un sempre maggiore seguito da parte ditifosi emass media, facendo definitivamente del calcio lo sport nazionale italiano, soppiantando ilciclismo.[20]
A contrastare non episodicamente il dominio dell'asse milanese-torinese sono state, limitatamente alperiodo interbellico e alsecondo dopoguerra, ilBologna e l'altra torinese, ilTorino. Nei decenni seguenti, oltre a rossoblù e granata, altre realtà comeFiorentina,Lazio,Roma – a suo tempo la prima squadra del Centro-Sud a rompere l'egemonianordista in campionato, nell'edizione 1941-42 – eNapoli hanno ciclicamente iscritto i propri nomi nell'albo d'oro della massima divisione, senza tuttavia dare continuità alle proprie vittorie;[28] ancor più rari sono stati gliexploit di club tradizionalmente lontani dal calcio di vertice, comeCasale eNovese (quest'ultimo, nella controversa stagione del sopracitato «scisma» tra FIGC e CCI) agli inizi del XX secolo, eCagliari,Verona eSampdoria nella seconda metà del Novecento.
La Juventus è il club più titolato d'Italia, con 36 scudetti dal 1905 (sopra) a oggi
Sul piano della competitività, la scelta dellaLega Nazionale Professionisti di bandire l'ingaggio di giocatori e tecnici dai campionati esteri, dopo la disfatta dellanazionale alcampionato del mondo 1966 in Inghilterra, portòa posteriori al periodo di maggiore appannamento della Serie A; una situazione ulteriormente aggravata, quattordici anni più tardi, dalprimo, grande scandalo scommesse. Tale fase negativa si protrasse fino ai primi anni 80,[29] quando il massimo campionato italiano scivolò, nella stagione 1981-82, al dodicesimo posto nelranking europeo, dietro a tornei generalmente considerati di secondo piano come quelli diBelgio,Unione Sovietica,Germania Est eCecoslovacchia.[30]
Inversamente, la Serie A toccò il suo apice, in termini di lustro e visibilità, a cavallo degli anni 80 e 90:[31] l'elevato tasso tecnico delle squadre, arricchite peraltro qualitativamente dalla cosiddetta «riapertura delle frontiere» agli stranieri,[32] e la regolarità di buoni risultati nelle coppe europee[33] – che raggiunse il culmine nella stagione 1989-90, con la storica conquista di tutte e tre le maggioricompetizioni confederali da parte di club italiani –, portò la massima serie italiana a occupare per varie stagioni il primo posto delranking continentale;[34] unostatus legittimato nella stagione 1997-98, quando la Serie A arrivò a qualificare un record di ben nove squadre alle coppe europee.
Pur perdendo il succitato primato a partire dalla seconda metà degli anni 2000,[35] per via di varie problematiche strutturali legate all'ambito sia tecnico[35][36] sia extracampo,[35][37][38][39] da allora la Serie A si mantiene tra i maggiori campionati d'Europa assieme a quelli di Germania, Inghilterra e Spagna.
Sono68 le squadre ad aver preso parte ai94 campionati di Serie A a girone unico che sono stati disputati a partire dal 1929-30 fino alla stagione2025-26 (della quale si riportano ingrassetto le squadre partecipanti):
Di seguito è riportato l'albo d'oro del campionato italiano di calcio. Dal 1898 a oggi il campionato è stato vinto, almeno una volta, da sedici squadre diverse, ma solo dodici di queste sono diventate "campioni d'Italia" dall'introduzione del girone unico nel 1929-1930. I quattro club calcistici vincitori di campionati solo nel periodo precedente la nascita dell'attuale Serie A sono ilGenoa, laPro Vercelli, ilCasale e laNovese.
Media per stagione degli spettatori paganti o abbonati presenti allo stadio in occasione delle partite di calcio di Serie A dalla stagione 1952-1953 alla 2023-2024
Giovanni Trapattoni lascia il campo ripreso dalle telecamereRAI sul finire degli anni 70
Dalla metà degli anni 1990 l'organizzazione del campionato ha risentito – in maniera talvolta pesante – della concorrenza televisiva.[40] L'influsso deimass media ha avuto ripercussioni principalmente sul calendario della Serie A, arrivando talora a intaccarne anche gli orari di gioco.[41] Fin dalla nascita delgirone unico, era infatti tradizione che le partite si disputassero in contemporanea nel pomeriggio della domenica – con il fischio d'inizio in orario variabile, dalle 14:30 nei mesi più freddi alle 16:30 nei periodi più caldi –; una prassi consolidatasi nel secondo dopoguerra, grazie alla sopraggiunta copertura radiofonica diTutto il calcio minuto per minuto.[42] Il calendario del torneo era rapportato a quello delle manifestazioni continentali, programmate generalmente al mercoledì prima di venire estese dal martedì al giovedì.[43] La quantità di squadre partecipanti alla massima categoria, inoltre, rendeva più "snello" il programma stagionale consentendo l'avvio del campionato financo in autunno.[44] Venivano inoltre rispettate l'incombenza di festività religiose come ilNatale e laPasqua, nonché la sovrapposizione con gli impegni della nazionale,[45][46][47] in coincidenza dei quali il campionato era solito osservare una sosta nel fine settimana precedente o successivo.[48]
Dall'inizio del terzo millennio, il crescente potere delle televisioni hade facto imposto un nuovoformat alla Serie A: la partenza è fissata stabilmente nel mese di agosto,[44] mentre sono numerosi i turni infrasettimanali.[49] Per quanto riguarda gli orari, sono divenuti una consuetudine gli anticipi al venerdì e sabato, nonché i posticipi del lunedì:[50] di conseguenza viene ridotto il numero di gare in programma la domenica pomeriggio.[51] A causa del calendario affollato e non lineare, risulta peraltro difficile individuare date libere per il recupero di partite eventualmente sospese o rinviate.[52]
Dall'edizione1998-1999[53] a quella2023-2024,[54] la Serie A ha assunto ininterrottamente, e per la prima volta nella sua storia, una denominazione commerciale, quella diSerie ATIM.[54] A partire dall'edizione2024-2025 il campionato assume la denominazione commerciale diSerie AEnilive.[1]
Logo della Lega Nazionale Professionisti adottato dalla Serie A dal 1996 al 2010
Composit logo dellaSerie ATIM usato nella stagione 2008-2009
Composit logo dellaSerie A TIM usato dal 2010 al 2016
Composit logo dellaSerie A TIM usato dal 2016 al 2018
Composit logo dellaSerie A TIM usato nell'edizione 2018-2019
Composit logo dellaSerie A TIM usato dal 2019 al 2021
Composit logo dellaSerie A TIM usato nell'edizione 2021-2022
Composit logo dellaSerie A TIM usato dal 2022 al 2024
Composit logo dellaSerie AEnilive usato nell'edizione 2024-2025
Composit logo dellaSerie A Enilive in uso dall'edizione 2025-2026
^Dall'edizione1929-1930 con il formato del girone unico.
^Le altre eccezioni, in termini di squadre partecipanti, risalgono alsecondo dopoguerra: nel 1945-46, dopo una prima fase organizzata su base regionale, ebbe luogo un girone finale con otto squadre. Nel 1947-48, invece, presero parte al campionato ventuno squadre: tale caso rimane l'unico in cui si sia registrato un numero dispari di partecipanti.
^Per la precisione, gli spareggi sono ancora previsti dalle regole ufficiali dellaFIGC (articolo 51 delle NOIF - Norme Organizzative Interne della FIGC), ma dalla stagione 2005-06 laLega di Serie A chiede annualmente alla federazione una deroga a tali regole, chiedendo di utilizzare la classifica avulsa per attribuire i titoli sportivi per i quali è previsto lo spareggio.
^La vittoria del campionato comporta la partecipazione al massimo torneo europeo sin dalla sua nascita, nella stagione 1955-56, con il nome di Coppa dei Campioni; l'unica eccezione è costituita dallaLazio, che, dopo aver vinto lo scudetto nell'annata 1973-74, non partecipò allaCoppa dei Campioni 1974-1975 a causa di una squalifica comminatale dall'UEFA in precedenza.
^La vittoria di quest'ultimo trofeo, oltre a garantire la presenza in Europa, assegna anche il diritto a disputare nella stagione seguente laSupercoppa italiana insieme ai vincitori dello scudetto, alla seconda classificata in campionato e alla finalista di Coppa Italia. La formula dellaFinal Four è in uso per la Supercoppa nazionale dall'edizione 2023. In precedenza il trofeo si disputava in gara unica tra i vincitori del campionato e della Coppa Italia, oppure i finalisti di Coppa Italia in caso didouble campionato-coppa nazionale.
^Qualora la vincente della Coppa Italia termini il campionato nelle prime sei posizioni, il suo posto nei play-off di Conference League viene occupato dalla settima classificata: in tal caso, le squadre giunte al quinto e sesto posto accedono alla fase campionato di Europa League.
^(EN) «In association football, some national and club sides include one or more stars as part of (or beside) the crest on their shirt to represent important trophies that the team has previously won. According to various football history sources, the first team to adopt a star was Juventus in Italy, who added a star above their crest in 1958 to represent their tenth Serie A title. This was an extension of the convention by which the reigning champions are entitled to display the scudetto on their shirts for the following season. The star was later formally adopted as a symbol for ten titles».[19]
^I gironi plurimi su base regionale sopravvissero fino al 1921-22 al Nord e al 1925-26 al Sud. I gironi settentrionali dal 1921-22 al 1925-26 erano stilati senza seguire alcun criterio geografico, con le squadre costrette a compiere trasferte in tutto ilNord Italia,Toscana compresa. Il primo campionato su base nazionale fu quello del 1926-27, con le venti squadre ammesse (diciassette del Nord e tre del Sud) ripartite in due gironi da dieci, stilati senza seguire alcun criterio geografico. Inoltre, le fasi finali non erano sempre a eliminazione diretta: nel 1926-27 e 1927-28 il titolo fu assegnato con un girone finale a sei o a otto squadre. Inoltre, le partite a eliminazione diretta in realtà erano gironi comprendenti solo due squadre in cui non si teneva conto delpunteggio aggregato – concetto che non era stato ancora introdotto all'epoca – ma, come in ogni raggruppamento con più di due squadre, la vittoria valeva due punti, il pareggio uno e la sconfitta zero; fece eccezione la stagione 1925-26, in cui fu fugacemente introdotto ilquoziente reti per discriminare i pari merito in classifica (nei raggruppamenti a due sole squadre la compagine con il quoziente reti migliore è automaticamente quella che ha prevalso nel punteggio aggregato).
^Nei primi decenni la denominazione completa del massimo campionato a girone unico eraDivisione Nazionale Serie A, essendo nata dalla scissione della Divisione Nazionale (il precedente massimo campionato) in due serie a girone unico.[23][24] Nelperiodo interbellicoSerie A era una delle possibili abbreviazioni, insieme alle meno consuete, ma comunque usate dai giornali dell'epoca,Divisione Nazionale A,Divisione A eNazionale A.[25][26] A partire dalsecondo dopoguerra, con l'affermazione definitiva dell'abbreviazioneSerie A, la denominazione completa cadde gradualmente in disuso anche a livello ufficiale, pur continuando a essere sporadicamente usata; ad esempio, nella delibera della FIGC del 1958 che assegnava la stella alle società che avessero vinto dieci campionati di Divisione Nazionale Serie A.
^Ai sensi delle Norme Organizzative Interne Federali della Federazione Italiana Giuoco Calcio (NOIF, art. 20, comma 5), l'Unione Calcio Sampdoria eredita e continua la tradizione sportiva della sua antenata più illustre, l'Associazione Calcio Sampierdarenese, che ha trascorso8 stagioni in Serie A, per un totale di74 presenze. Tuttavia, Sampdoria e Sampierdarenese sono trattate come club separati in ambito storico e statistico.
«[...] Il Consiglio Direttivo ha espresso al Consiglio Federale il parere che la Juventus (e in seguito tutte le società che abbiano vinto almeno dieci campionati di Serie A) sia autorizzata a fregiare la propria maglia con una stella d'oro a cinque punte»
Almanacco Illustrato del Calcio 2017, Modena, Panini Editore, 2016,ISSN 1129-3381 (WC ·ACNP).
Almanacco Illustrato del Calcio: La storia (1898-2004), Modena, Panini Editore, 2005.
Ludovico Passerin d'Entrevès (a cura di),Il lunedì si parlava di calcio. Agnelli-Juventus: 90 anni di passione bianconera, Torino, J-Museum (Juventus Football Club S.p.A.), 15 maggio 2013.
Pubblicazioni varie
Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di),Annuario Italiano Giuoco del Calcio, collanaI volumi dello sport, pubblicazione ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, vol. II - 1929, Modena, Società Tipografica Modenese, 1930.
Carlo F. Chiesa,La grande storia del calcio italiano, Bologna, Guerin Sportivo, ISBN non esistente.
Videografia
Massimo Bernardini, Alessandra Bisegna, Francesco Cirafici e Cristoforo Gornoet al.,Il tempo e la storia: episodio 1x20,Calcioanni '30, Rai Educational, Rai 3, 9 dicembre 2013, a 42 min 23 s.
Umberto Zapelloni, Germano Bovolenta (a cura di),Campionato io ti amo (DVD-Video), RCS Quotidiani, RAI Trade, Lega Calcio, 2007.