LaSerica (ingreco antico Σηρικά)[1] era uno deipaesi più orientali dell'Asia noti agliantichi geografigreci eromani. Si ritiene generalmente che corrispondesse allaCina settentrionale delledinastieZhou,Qin eHan, dal momento che veniva raggiunta via terra tramite lavia della seta, a differenza dellaSina (Sinae), che veniva raggiunta via mare. Una distinzione simile si riscontrerà anche più tardi, nelMedioevo, tra il «Catai» (a nord) e il «Mangi» o «Cina» (a sud). Gli abitanti della Serica venivano chiamatiSeri (Seres, ingreco antico Σῆρες),[2] nome con cui veniva indicata anche la loro regione. L'accesso alla Serica divenne piuttosto facile a seguito della conquista, da parte degli Han, delbacino del Tarim (l'attualeXinjiang), ma divenne pressoché impossibile quando l'impero partico cadde in mano aiSasanidi.Henry Yule riassunse così i geografi classici:[3]
Se uniamo insieme tutto ciò che gli antichi sapevano sui Seri e sul loro paese, omettendo affermazioni anomale ed evidenti fandonie, potremmo ottenere un risultato del tipo: – «La regione dei Seri è un paese vasto e popoloso, che ad est raggiunge l'Oceano e i limiti delmondo abitabile, e ad ovest si estende fino all'Imao e ai confini dellaBattria. La popolazione è civile, mite, giusta e frugale, evita i contrasti con i vicini ed è persino timida a stringere rapporti; tuttavia, non è contraria ad offrire i suoi prodotti, dei quali la seta grezza è il fiore all'occhiello, senza dimenticare stoffe diseta, pellicce pregiate e ferro di notevole qualità». Tale definizione si addice chiaramente aiCinesi.[4]
Alcuni studiosi, tuttavia, sostengono che i Seri non fossero i Cinesi veri e propri, ma le tribù che parlavanolingue indoeuropee ai margini occidentali delle dinastie e degli imperi cinesi unite da rapporti commerciali con gli antichi indiani, come gliYuezhi, iSaci e iTocari.
Le formelatineSerica eSeres derivano dalgrecoSērikḗ (Σηρική) eSḗres (Σῆρες).[5] La loro etimologia è probabilmente da ricondurre alla parola usata per indicare laseta (ingreco σηρικός,sērikós; inlatinosericum), che lo studioso Julius Klaproth[6] ha correlato alcinese 絲,[7] la cui pronuncia incinese antico è stata ricostruita come /*[s]ə/.[8][N 1] Greci e romani conoscevano la seta molto prima di sapere che veniva prodotta daibachi da seta, pertantosēr (σὴρ) è unaretroformazione.[7] Un'altra forma del nome èSerica Regio.[9]Flavio Giuseppe, nel suo libroAntichità giudaiche, libro 1, paragrafo 147, chiama quella regione «Σηρια», resa in latino come «Seria».
Secondo alcuniclassicisti sarebbe estremamente improbabile che una nazione avesse preso il nome da un insetto.Lassen affermò di aver identificato riferimenti aiSeres nellescrittureindù, così come era avvenuto per «Çaka» [Saci], «Tukhâra» [Battria] e «Kanka» [Kangju].[10]
A partire dal I secolo a.C., conVirgilio,Orazio eStrabone, i testi romani offrono solo vaghi accenni alla Cina e aiSeres produttori di seta dell'Estremo Oriente.[12] Sembra che Floro abbia confuso i Seri con i popoli dell'India, o almeno avesse notato che la loro carnagione dimostrava che entrambi vivevano «sotto un altro cielo» rispetto ai romani.[12]Pomponio Mela, geografo del I secolo, affermò che le terre dei Seri si trovavano nella parte centrale della costa che si affacciava suun oceano orientale, tra l'India a sud e gliSciti dellasteppa eurasiatica a nord.[12] Lo storicoAmmiano Marcellino (330 ca. - 400 ca.) scrisse che la terra dei Seri era chiusa da grandi muraglie naturali attorno a un fiume chiamato Bautis, forse identificabile con ilFiume Giallo.[12] Successivamente, grazie a un prestito daipopoli turchi dell'Asia centrale, iromani d'Oriente (vale a dire i bizantini) coniarono un nuovo nome per la Cina, Taugast (dal turcicoTabghach), durante il periodo deiWei settentrionali (386-535).[13] All'epoca dell'imperatore romano d'OrienteGiustiniano I (il cui regno durò dal 527 al 565), i bizantini acquistavano la seta cinese da intermediarisogdiani.[13] Tuttavia, essi riuscirono anche acontrabbandare i bachi da seta fuori dalla Cina grazie all'aiuto dei monacinestoriani, i quali affermavano che la terra di «Serindia» si trovava a nord dell'India e produceva la seta più pregiata.[13]
Il primo accenno ai Seri giunto fino a noi è quello che si trova negliIndica diCtesia del V secolo a.C., dove è scritto che sono «un popolo di statura e longevità portentose».[14] L'autenticità della testimonianza, tuttavia, è stata messa in discussione.
Strabone, nel I secolo, menziona i Seri in due punti della suaGeografia. Nel primo passaggio riporta che «alcuni scrittori» affermano che i Seri vivano più a lungo degli indiani di Musicano, cheOnesicrito sosteneva vivessero fino a 130 anni.[15] Nel secondo passaggio, trattando delRegno greco-battriano, scrive cheApollodoro di Artemita sosteneva che i confini dei Battriani si estendessero «fino ai Seri e aiFrini».[16]
IlDe situ orbis diPomponio Mela indica i Seri come uno dei tre popoli che abitano l'estremità orientale dell'Asia. Il geografo colloca i Seri tra gliindiani a sud e gliSciti a nord.[17][N 2] In un passaggio successivo scrive:[18]
Trapassate queste spiagge deserte [delmar Caspio] volgesi il corso verso il mare Eoo e verso quella parte della terra che guarda a oriente. Questa si estende dal promontorioScitico sino a quel di Colide. In sulla prima è tutta quanta inaccessibile; quindi è incolta per la barbarie degli abitanti. Sono appunto gli ScitiAndrofagi ed iSachi; separati da una contrada inabitabile perché piena di fiere. I vasti luoghi che vengono appresso sono anche essi infestati da belve insino a quel monte che si eleva sul mare, chiamato Tabi. Lungi da questo s'innalza il Tauro. Fra mezzo sono i Seri, generazione di uomini piena di giustizia, e molto nota pel commercio che ella esercita, lasciando in una solitudine le derrate ed allontanandosi.
Plinio il Vecchio parlò dei Seri nella suaStoria naturale (Libro VI, capitolo XX).[19] Anche lui collocò i Seri al di là di una terra desolata dall'altra parte dellaScizia; comeVirgilio prima di lui, fraintese palesemente lasericoltura, credendo che la seta venisse prodotta da certi alberi:[7]
Troviamo poi [ad est del Caspio] di nuovo degli Sciti e ancora zone desertiche popolate da fiere fino a che non si giunge a una catena montuosa, chiamata Tabi, a strapiombo sul mare. E non è dato trovare abitanti in quella regione prima di aver percorso circa metà della costa rivolta a nord-est. I primi uomini di cui qui si abbia notizia sono i Seri, celebri per lalana delle loro foreste, che ricavano togliendo con un pettine la bianca lanugine delle foglie dopo averla bagnata con dell'acqua. Da ciò deriva per le nostre donne il doppio lavoro di dividere i fili e di tesserli di nuovo: è attraverso un'operazione di questa complessità e un viaggio in terre così lontane che si ottiene che una nostra matrona possa presentarsi in pubblico con vesti trasparenti.
AncheAmmiano riporta questa versione, sebbenePausania sapesse che la seta proveniva da insetti appositamente allevati a tale scopo dai Seri, il che lascia intendere una sua maggior attenzione alle notizie riportate daidiplomatici e commercianti romani che avevano visitato la Cina.[20]
In un altro punto della sua opera, Plinio afferma che il loro ferro – che «ce lo inviano con le loro vesti e pellami» – è della migliore qualità del mondo, superiore persino a quello deiParti.[21]
Plinio riporta anche una curiosa descrizione dei Seri rilasciata dai membri di un'ambasciata giunta presso l'imperatoreClaudio daTaprobane, da cui si ipotizza che potesse trattarsi di popolazioniindoeuropee delbacino del Tarim, come iTocari:[22]
Essi raccontano ancora che la costa dell'isola posta a sud-est dell'India misura10000stadi e che il loro paese è situato di fronte a quello dei Seri, al di là dei monti Emodi [l'Himalaya], popolo per altro loro noto grazie alla attività commerciale. Vi si era recato il padre di Rachia [l'ambasciatore]. Lì le fiere attaccano gli stranieri mentre gli abitanti hanno una statura superiore alla media, i capelli rossi, gli occhi azzurri, uno spaventoso timbro di voce e non parlano con i viaggiatori. Le altre informazioni [sui Seri] concordano con quelle dei nostri mercanti: le merci erano collocate sulla riva opposta del fiume accanto a quelle che essi mettevano in vendita: se lo scambio li soddisfaceva, le prendevano e le portavano via. Non esiste motivo più valido, per odiare il lusso, che far correre la mente fino a quelle lontane contrade, facendola riflettere su che cosa esso esige, a qual prezzo e per quale ragione.
Il paese di «Serica» è raffigurato nelplanisfero tolemaico del 150 d.C. nell'area oltre l'«Imao» (ilPamir). Ciò indica che secondo Tolomeo la Serica coincidesse con l'attualeXinjiang, o almeno che quest'ultimo fosse parte di essa.
Tutta la parte della abitabile della nostra terra confina a oriente con laterra incognita vicina ai popoli orientali dell'Asia maggiore, con i Sini e con i Serici.[24]
InoltreTolomeo posiziona i Sini in modo abbastanza preciso:
L'estremità orientale della terra conosciuta è limitata dal meridiano tracciato attraverso la metropoli dei Sini, a una distanza daAlessandria di 119,5 gradi, calcolata sull'equatore, corrispondenti a circa otto ore equinoziali.[24]
Tolomeo nomina anche «Sera, la capitale dei Seri». SecondoHenry Yule, dal momento che Tolomeo interpretava erroneamente ilmare Indiano come un bacino chiuso e non sapeva posizionare con esattezza la costa cinese, l'idea che la Sina fosse un paese distinto dalla Serica sarebbe del tutto erronea.[25]
Nell suaGeografia, Tolomeo parlò delle terre dentro e intorno all'oceano Indiano, affermando che una città portuale chiamataCattigara, situata oltre ilChersoneso Aureo (lapenisola malese), era stata visitata da un marinaio greco di nome Alessandro, molto probabilmente un mercante.[26] In una pubblicazione del 1877Ferdinand von Richthofen suggerì che Cattigara sorgesse vicino alla modernaHanoi, nell'antica provincia cinese di Jiaozhi, che comprendeva ilVietnam settentrionale.[27] Tuttavia, i ritrovamenti archeologici di reperti romani e mediterranei aÓc Eo (vicino aHo Chi Minh) neldelta del Mekong (Vietnam meridionale) suggeriscono che fosse piuttosto questo il sito della città portuale di cui parla Tolomeo.[26] Qui furono trovatimedaglioni d'oro romani risalenti al periodo diAntonino Pio eMarco Aurelio e sembrerebbe pertanto che ci fosse una certa attività commerciale romana delSud-est asiatico, almeno durante l'epocaantonina (ipotesi avvalorata anche da altri ritrovamenti inThailandia,Indonesia eMalesia).[26][28] Lastoriografia cinese afferma che mercanti di «Da Qin» (l'impero romano) erano attivi inCambogia e Vietnam.[26][29][30] Le prove archeologiche sembrano convalidare quanto riportato dalla antiche fonti cinesi, secondo le qualiun'ambasciata romana inviata da un sovrano di nome «Andun» (安敦; Antonino Pio o Marco Aurelio) arrivò per la prima volta nel 166 d.C. a Jiaozhi,[31][32] la stessa regione che sarebbe stata visitata altre volte dai romani negli anni a venire, sempre secondo le fonti cinesi.[26][29][30]
Secondo la descrizione di Tolomeo, la Serica era delimitata ad ovest dallaScizia, a nord-est da unaterra sconosciuta, ad est dallaSina e a sud dall'India. Plinio, al contrario, sostiene che essa si spingesse ad est fino all'estrema costa orientale dell'Asia, tanto da citare addirittura un «oceano Serico», mentre in un altro punto della sua opera cita un promontorio e una baia. Le opinioni degli studiosi moderni variano, ma la maggior parte dei geografi è concorde nell'affermare che la Serica corrisponda all'attualeTurkestan cinese. Ai confini settentrionali della regione si trovavano le pendici più orientali dei montiAnnibi eAuxacii (gliAltaj, o più probabilmente ilTien Shan), che si estendevano fino a là dalla Scizia. Nell'interno vi erano i montiAsmiraei e verso i confini meridionali del paese i montiCasii (forse ilKunlun), un ramo dei quali, denominatoThagurus, si spingeva fin quasi al fiume Bautis (forse ilFiume Giallo o ilTarim).[33]
Gli scrittori greco-romani nominano più di una dozzina di tribù e quindici città dei Seri. Dai loro ritratti è evidente che non appartenevano tutti alla stessa etnia, ma condividevano una denominazione nazionale comune. La loro capitale si chiamavaSera, che taluni hanno voluto riconoscere inKashgar oYarkand. Si pensa che un'altra città della regione,Issedon, la capitale degliIssedoni serici, fosse situata sulle pendici orientali delPamir o addirittura suimonti Altaj, mentre della terza città degna di nota,Aspacara, si diceva che fosse situata vicino alla sorgente delFiume Giallo.[33]
Secondo i geografi antichi la Serica aveva un clima gradevole ed era ricca di risorse naturali, quali ferro, pelli e pellicce, e pietre preziose.[33]
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