Il territorio si estende per circa200000km²nell'estrema parte occidentale dell'Africasudanese, sulla sinistra idrografica delfiume omonimo e suibacini idrografici di alcuni fiumi minori; ad ovest si affaccia sull'oceano Atlantico. Il territorio si estende nelSahel, la zona di transizione fra le regioni aridesahariane e quelle umide dell'Africa guineana. Il clima ètropicale, con una lunga stagione umidainvernale e una stagione seccaestiva la cui lunghezza aumenta procedendo da nord (circa 3 mesi) verso sud (6-7 mesi); il mantovegetale prevalente nel paese è quindi quello dellasavana, in alcune aree alterata a causa della presenza umana. Circonda quasi interamente lo Stato anglofono delGambia, che si estende lungo l'omonimo fiume.
Secondo una stima del 2018 la popolazione del Senegal ammontava a 15,8 milioni di abitanti,[10] con undensità di popolazione di circa 64 abitanti/km². La popolazione si addensa dove sono migliori le condizioni ambientali, lungo la fascia costiera e nell'immediato entroterra; l'interno, in buona parte arido o semi-arido, vede un popolamento più rado, addensamenti sono solo lungo il corso dei fiumi, dove maggiori sono le disponibilitàidriche. La maggiore città del paese è la capitaleDakar, che conta circa 2,6 milioni di abitanti[11] e ospita buona parte della popolazioneurbana del paese, infatti gli altri centri urbani di rilievo nazionale hanno dimensionidemografiche minori (100 000-200 000 abitanti). La popolazione senegalese è costituita da diversigruppi etnici, predominante quello deiwolof, che costituisce circa il 43% della popolazione[10]. Lalingua wolof costituisce una sorta dilingua franca nazionale insieme al francese.
Il popolamento del territorio senegalese è antico, con tracce risalenti alPaleolitico;[12] in epoche successive, il Senegal vide l'incontro di popolazioni provenienti da sud-est o da est con popolazioni provenienti dalle regioni nordafricane.Islamizzato a partire dall'XI secolo, il territorio senegalese venne interessato dal prolungato dominio coloniale europeo (francese,olandese,inglese eportoghese), iniziato nelXV secolo e accentuatosi nelXIX quando cominciò ad interessare anche le zone interne del Paese. La Repubblica del Senegal si rese indipendente dallaFrancia nel 1960, dapprima in unione con ilMali, successivamente come Stato indipendente.
Dal punto di vistaeconomico, il Senegal appare come una delle nazioni africane più fragili, con un alto livello di sviluppo del settoreindustriale (industria manifatturiera edestrattiva) e deiservizi (nel Senegal hanno sede numerose istituzioni finanziarie africane). L'agricoltura, che occupa la maggior parte della popolazione attiva, è abbastanza diversificata ed efficiente anche se si osserva ancora un'eccessiva dipendenza dalla coltura dell'arachide, retaggio del passato coloniale.
Dal punto di vista dell'ordinamento dello Stato, il Senegal è, dal 2019, unarepubblica presidenziale.
Tracce di attività neolitica sono presenti su quasi tutto il territorio, come dimostrano molti ritrovamenti.
L'epoca protostorica segna la comparsa dei metalli nella vallata del Senegal, con depositi contenenti antichi forni da fusione con i loro camini, e tombe a tumulo.
Nel centro del paese e nelGambia, in una zona di 15 000 km quadrati si trova un certo numero di circoli megalitici, simili agli allineamenti che si trovano nel nordest dellaRepubblica Centrafricana. La formazione dei primi regni conosciuti si registra a partire dal VII secolo, in particolare il Jolof. Questo regno che avrebbe avuto lontane parentele con l'Impero del Ghana, suo vicino orientale, era governato da un sovrano eletto dalle famiglie più antiche e nobili del regno. Furono di rilievo nel corso della storia del paese le famiglie Ndiaye eNdom. Le loro vicende si intrecciarono molto spesso con quelle dei francesi nell'era coloniale. I discendenti di queste due famiglie tuttora vivono nel paese e hanno una notevole influenza nella politica, seppur non detengano cariche ufficiali e non ne partecipino attivamente.
L'Islam, religione dominante nel Senegal, praticata da più del 90% della popolazione, arrivò nell'XI secolo, ma si impose solo tra ipeul (fulani) a est e itoucouleur (tukrè) a nord, lungo il fiume Senegal. Il resto del Senegal rimaseanimista sino al 1800.
Il primo insediamento stabile degli europei fu sull'isola diGorée nel 1500: qui i portoghesi potevano comprare dal popolo deiWolof gli schiavi che gli stessi Wolof avevano rapito o comprato più all'interno. Gorée divenne poi olandese, continuando pacificamente i suoi commerci coi Wolof, sinché non fu acquistata dai francesi che nel1677 ne fecero uno dei principali centri africani dellatratta degli schiavi.[13]
Nel1904Dakar, eretta colonia autonoma, divenne la capitale dell'Africa Occidentale Francese. Nel1914 gli africani residenti nelle città diDakar,Gorée,Rufisque e Saint-Louis ricevettero la cittadinanza francese ed elessero i loro deputati alla camera francese. Nel settembre del1940 si svolse laBattaglia di Dakar. Il 1° dicembre 1944, l'esercito francese massacrò a Thiaroye, alla periferia di Dakar, diverse centinaia ditirailleurs senegalesi che reclamavano il loro salario. Gli storici stimano il numero delle vittime tra le tre e le quattrocento.[14] Nel1946 il Senegal entrò a far parte del territorio francese e la cittadinanza fu estesa a tutti i senegalesi. Nel1958 il Senegal ottenne lo statuto di repubblica autonoma e nel1960, dopo aver ottenuto l'indipendenza piena, il Senegal ed ilSudan francese (attualeMali) si fusero a formare laFederazione del Mali che divenne completamente indipendente il 4 aprile1960. La federazione tuttavia non resse alla decolonizzazione e, già il 20 agosto 1960, Senegal e Sudan francese dichiararono la propria indipendenza.
Léopold Sédar Senghor venne eletto primo presidente del Senegal, nel settembre1960, restando al potere per i successivi 20 anni. Nel1981 Senghor si ritirò dalla vita politica del paese e la presidenza passò al suo successoreAbdou Diouf.Un nuovo tentativo di federazione, stavolta con ilGambia (Confederazione del Senegambia), ebbe luogo nel1982 senza entrare mai veramente in vigore; la federazione stessa si dissolse nel1989. Negli anni novanta Diouf si impegnò per riportare il paese ad una vita democratica: nelle elezioni presidenziali del2000 il leader dell'opposizioneAbdoulaye Wade riuscì a sconfiggere Diouf; nel2007 Wade fu riconfermato alla presidenza dal popolo senegalese.
Il 29 giugno2011 Abdoulaye Wade tentò di far approvare all'Assemblea Nazionale un pacchetto di riforme che andava a modificare due articoli dellacostituzione, proponendo la possibilità di essere eletti alla carica di presidente al primo turno con una soglia del 25% dei voti anziché del 50% e di eleggere asuffragio universale allo stesso tempo ilpresidente e il vicepresidente. La proposta fece scoppiare forti proteste aDakar tra la popolazione, lasocietà civile (da quel giorno riunitasi nella piattaforma Movimento 23 giugno – M23) e il movimento di contestazione dirapper Y'en a Marre. Wade fu dunque costretto a ritirare il provvedimento. Ormai ottantaseienne, si candidò poi dopo qualche mese alle elezioni presidenziali previste per il febbraio2012, generando di nuovo scontento e proteste. Oggetto principale delle contestazioni era la discussa legittimità della sua ricandidatura: secondo l'opposizione, la maggior parte della società civile, della stampa e dei giuristi, sarebbe stata infatti la terza consecutiva e dunque anticostituzionale. Per Wade e per chi sosteneva la teoria dell'ammissibilità, invece, la sua candidatura era ufficialmente la seconda consecutiva e dunque legittima coerentemente al dibattuto principio della non retroattività, secondo cui non andava applicata la legge del 2001 che modificò la costituzione aumentando la durata del mandato presidenziale a 7 anni. Così ragionando, non bisognava dunque calcolare il primo mandato del2000. Il caso passò sotto l'esame del Consiglio Costituzionale, che il 27 gennaio approvò la candidatura di Wade rifiutandone altre, tra cui quella del cantanteYoussou N'Dour. La notizia gettò il Paese nel caos e le proteste ripresero, a Dakar come in tutto il Paese, causando morti e feriti. La tensione scese tuttavia qualche giorno prima del voto che si svolse nella calma e regolarità il 26 febbraio e che decise ilballottaggio tra Abdoulaye Wade (34% dei suffragi) eMacky Sall (26%). Al secondo turno, tenutosi il 25 marzo, grazie anche all'appoggio degli altri dodici candidati, di Youssou N'Dour e della società civile, Macky Sall sconfisse il presidente uscente e divenne il quarto presidente del Senegal.
Ilfiume Senegal segna il confine settentrionale della nazione
Il territorio è in gran parte pianeggiante, in piccola parte presenta rilievi montuosi di originevulcanica che formano le isole diCapo Verde. I fiumi più importanti sono ilSenegal, che segna il confine settentrionale, ilGambia e ilCasamance; gli altri hanno carattere torrentizio. A nord le coste sono basse, a sud sono costellate di lagune.
Il Senegal ha un clima equatoriale con un piacevole calore durante tutto l'anno, con stagioni asciutte e umide ben definite. La stagione secca (da dicembre ad aprile) è dominata dal vento caldo e secco, dettoarmattano. Le precipitazioni annuali di Dakar di circa600 mm si verificano tra giugno e ottobre quando la temperatura massima è di30 °C e minima di24,2 °C; Le temperature massime da dicembre a febbraio sono in media di25,7 °C e di minimo18 °C.
Le temperature interne sono più alte rispetto alla costa (ad esempio, le temperature medie giornaliere diKaolack eTambacounda a maggio sono rispettivamente di30 °C e26,7 °C rispetto a23,2 °C di Dakar) e le precipitazioni aumentano sensibilmente più a sud, superando i1500 mm all'anno in alcune aree.
A Tambacounda, nell'estremo interno, in particolare al confine con il Mali, dove inizia il deserto, le temperature possono raggiungere anche i47 °C. La parte più settentrionale del paese ha un clima desertico e caldo, la parte centrale ha un clima caldo semi-arido e la parte più meridionale ha un clima tropicale.
Andamento della popolazione del Senegal dal 1950 al 2020
Il Senegal ha una popolazione di circa 16 000 000 abitanti (2018) e una densità di 69,7 abitanti per km².
Presenta un tasso d'incremento pari al 2,7% (2009) per via d'un tasso di natalità elevato (36,8‰ nel 2009) e d'un tasso di mortalità relativamente contenuto (9,8‰ nel 2009). Lamortalità infantile, pari al 58,9‰ nel 2009, è piuttosto diffusa.
Il gruppo etnico dominante è quello deiWolof (43% della popolazione), insediati soprattutto al centro del paese, a Nord-Est diDakar e sulla costa.
Altre due etnie dominanti sono iSérèr (15%) e iFula (23%). Questi popoli e varie minoranze non sono in guerra tra loro, anche grazie al rapporto dicousinage (cioècugini per scherzo) che esiste tra loro, che consente di tenere conversazioni confidenziali e scherzose anche fra estranei.
Secondo le statistiche ufficiali, la popolazione senegalese è composta damusulmani sunniti per il 95%, dacristiani per il 4% e daanimisti per il restante 1%.
Molti senegalesi si dichiarano musulmani o cristiani ma sono in realtà legati anche a forme direligione tradizionale. Un profondo processo disincretismo ha reso possibile la coesistenza delle religioni tradizionali con quelle rivelate.
«La langue officielle de la République du Sénégal est le Français. Les langues nationales sont le Diola, le Malinké, le Pular, le Sérère, le Soninké, le Wolof et toute autre langue nationale qui sera codifiée»
UnGovernatore e un'Assemblea regionale guidano ogni regione; ciascuna è suddivisa in dipartimenti divisi ulteriormente in comunità rurali, come indicato di seguito:
La nuova Costituzione (Constitution de la République du Sénégal) è stata approvata mediantereferendum popolare il 7 gennaio 2001 e sostituisce la precedente del 1963.
Ilpotere legislativo è esercitato da un'Assemblea Nazionaleunicamerale che comprende 165 membri eletti dal popolo ogni cinque anni. 90 deputati vengono eletti con un sistema maggioritario a doppio turno tramite collegi elettorali uninominali, 60 deputati tramitesistema di rappresentanza proporzionale. I restanti 15 deputati sono riservati esclusivamente ai cittadini senegalesi residenti all'estero. Essi vengono eletti tramite un sistema proporzionale.
IlGoverno coordina la politica dello Stato sotto la guida del Primo Ministro che è responsabile nei confronti del Presidente della Repubblica e dell'Assemblea nazionale secondo quanto espresso nella Costituzione. Dal 2019 al 2022, tuttavia, la carica è stata soppressa.
Con l'acquisizione dell'indipendenza, il governo si impegnò a dare un aspetto sempre più "africano" all'economia senegalese e, nello stesso tempo, a realizzare una maggiore redditività dell'intero apparato produttivo.Si tratta della cosiddetta "politica di senegalizzazione", che in effetti presenta due aspetti piuttosto contrastanti. Da un lato lo Stato interviene a controllare, mediante vari enti appositamente istituiti, soprattutto le attività primarie.Dall'altro lato, per accelerare l'industrializzazione del Paese, lo Stato ha delegato essenzialmente ai capitalisti stranieri il compito di promuovere lo sviluppo dell'industria. A tale scopo è stata creata attorno a Dakar una vasta zona franca industriale, dove gli operatori fruiscono di complete esenzioni fiscali e non sono soggetti ai controlli governativi.Il Senegal è un paese in via di sviluppo, ma data anche la maggior stabilità politica e sociale, la sua economia è più sviluppata rispetto a quella dei paesi vicini. Numerosi sono gli investimenti di capitali stranieri, soprattuttofrancesi. In passato, fino a una ventina d'anni fa, la coltura principale era quella dellearachidi; adesso si sono sviluppate altre coltivazioni alimentari e la pesca, che hanno dato impulso allo sviluppo recente dell'industria: oleifici, impianti per la lavorazione del pesce, dellozucchero e dellabirra. Particolarmente importanti sono le piantagioni dicotone e dicanna da zucchero. L'agricoltura di sussistenza forniscemiglio,mais emanioca ma non è sufficiente a sfamare una popolazione in rapida crescita. Consistente è l'allevamento dibovini,caprini eovini. Il sottosuolo forniscefosfati minerali dititanio e recentemente sono stati trovati importanti giacimenti petroliferi. Le industrie principali sono quelle alimentari e tessili; in crescita l'industria chimica, meccanica e delle calzature. Discrete sono le reti stradale e ferroviaria. In progressivo sviluppo è anche il turismo, soprattutto balneare. Dal2000 un cavo a fibra ottica collega il Senegal con ilSudamerica e l'Europa.
Il modello economico senegalese, talvolta descritto come “neocoloniale”, consiste nell'esportazione di materie prime a basso valore aggiunto e nell'importazione di prodotti finiti. Di conseguenza, l'economia senegalese, fortemente dipendente dal mondo esterno, produce poca ricchezza nonostante una crescita sostenuta (tra il 4 e il 7%).[16]
Sebbene otto senegalesi su dieci si guadagnino da vivere con l'agricoltura, questa rappresenta appena il 17% del prodotto interno lordo (PIL). La disoccupazione è particolarmente elevata tra i giovani sotto i 24 anni (35%), molti dei quali cercano di raggiungere l'Europa illegalmente attraverso leIsole Canarie o ilSahara. Fuggono da un costo della vita molto elevato, soprattutto a Dakar, in un contesto di altainflazione (9% nel 2022, 6% nel 2023). Il Paese si colloca al 169° posto su 192 nell'Indice di Sviluppo Umano (ISU) elaborato dalProgramma delle Nazioni Unite per lo sviluppo. Il tasso di povertà, stimato al 37% nel 2025, non diminuisce da diversi anni.[16]
Il Paese è diseguale. Secondo laBanca Mondiale, il 10% più ricco detiene il 30% della ricchezza, contro il 3% del 10% più povero.[16]
Dei 19,67 milioni di ettari di superficie territoriale, il terzo settentrionale ricade nelSahel, il resto nella sottostante fascia sudanese. Del totale, 3,85 milioni di ettari sono coltivabili e 3,00 milioni sono coltivati, ipascoli occupano 5,60 milioni di ettari e le foreste coprono il 43 per cento del territorio.[17][18]
L'agricoltura costituisce la base dell'economia senegalese, partecipando in buona misura nelle esportazioni. Coltura principale, come si è detto, è quella delle arachidi, di cui il Senegal è uno dei maggiori fornitori mondiali, tanto da raggiungere posizioni molto elevate. La produzione subisce però forti oscillazioni per le ricorrenti siccità. Le coltivazioni si estendono su840000 ha (oltre un terzo dell'arativo) e hanno le loro aree migliori nella regione intorno a Kaolack, che è il grande centro di raccolta delle arachidi. Dal 1975 il governo sovrintende alla commercializzazione dei prodotti oleari mediante la Société Nationale de Commercialisation des Oléagineux du Sénégal. Nell'intento però di sottrarre il Paese alla eccessiva schiacciante dipendenza da questa monocoltura sono in atto vari programmi pubblici che, avvalendosi in larga misura di aiuti dell'Unione Europea, mirano a diversificare il panorama delle produzioni agricole e soprattutto a raggiungere l'autosufficienza alimentare (buona parte delle importazioni consiste proprio in generi alimentari); in tale ottica opera anche il citato progetto di valorizzazione del fiume Senegal, avviato dopo una lunga fase preparatoria alla fine del 1981 per l'irrigazione di400000 ha di terreno nel nord del Paese. Principali colture alimentari sono quelle dei cereali, soprattutto miglio, che è il tipico cereale africano e che copre 1/4 dell'arativo; seguono il riso, coltivato nel basso Ziguinchor e in altre aree irrigue, ma la cui produzione è del tutto insufficiente a soddisfare le richieste interne, e il mais. Si coltivano altresì manioca, banane, agrumi, palma da olio e da cocco. Un certo incremento ha registrato, tra le colture industriali, quella del cotone. Non mancano belle foreste, specie nel Senegal meridionale, ma sono ancora scarsamente sfruttate anche per la mancanza di adeguate vie di comunicazione.
L'allevamento, che contribuisce al sostentamento del 30 per cento delle famiglie senegalesi, è praticato in forma estensiva soprattutto nelle zone pastorali settentrionali ed agropastorali al sud e riguarda principalmente i piccoli ruminanti (10,9 milioni di capi nel 2012), i bovini (3,4 milioni) ed il pollame (44 milioni di capi).
La pesca fornisce mediamente 400 000 tonnellate all'anno circa di prodotto destinato al consumo interno ed all'esportazione (250 milioni di dollari all'anno). Favorita dalla ricchezza ittica delle acque intorno al Capo Verde; essa fornisce un prodotto alimentare diffusissimo nel Paese, oltre a sostenere una fiorente industria conserviera e a consentire una rilevante esportazione. In particolare, Dakar è una grande base africana per la pesca del tonno. Nel 1982 è entrato in funzione in Casamance un modernissimo complesso conserviero, che si affianca a quelli di Dakar e di Saint-Louis.
IlProdotto Interno Lordo (PIL) per abitante si aggira intorno ai 1 700 dollari all'anno con una partecipazione del settore agricolo del 14,9 per cento nel 2011. L'allevamento rappresenta il 37 per cento del PIL agricolo.[19][20][21]
Il settore impiega il 69 per cento della popolazione attiva, con il 48 percento di lavoro femminile (2011). Importatore di cereali (grano,riso,mais), oli, latte in polvere, zucchero, il paese esporta olio e panelli di arachide e prodotti agro-zootecnici alimentari lavorati vari.[22][23]
La dieta si basa su cereali (riso, miglio, sorgo costituiscono i due terzi circa dell'apporto calorico), ortaggi e pesce, fagiolo dell'occhio ed arachide. Il consumo annuo pro-capite di carne si aggira sui 15-20 chilogrammi.[19][24] Il 21,5 per cento della popolazione è sottonutrita; il 46,7 per cento vive sotto la soglia della povertà (nel 2011) che colpisce in particolare la popolazione rurale (57,1 per cento).[25]
Il settore più dinamico dell'economia senegalese è oggi quello dell'industria. Prevalgono nettamente le attività manifatturiere, non avendo il governo potuto ancora affrontare con i necessari supporti finanziari il problema di dotare il Senegal di un'adeguata industria di base. Ben rappresentate sono le industrie alimentari (che comprendono oleifici, conservifici, zuccherifici, complessi molitori, birrifici ecc.), cui si aggiungono manifatture di tabacchi, cotonifici, calzaturifici, cementifici ecc.; i settori di più recente impianto, ma già di grande sviluppo, sono quelli chimico (fertilizzanti) e petrolchimico.
Per secoli i corsi d'acqua furono le vie più idonee alla penetrazione nell'interno del Paese; si deve ai Francesi la costruzione delle ferrovie e delle prime arterie stradali di grande comunicazione. Importantissima è la linea ferroviaria che da Dakar attraversa tutto il Senegal giungendo sino a Bamako, capitale del Mali (essa fu realizzata per dare uno sbocco al mare al Mali, già Sudan Francese, e nello stesso tempo per potenziare l'attività portuale di Dakar); un'altra linea si sviluppa lungo la costa da Dakar sino a Saint-Louis. Dopo l'indipendenza, i piani di sviluppo hanno dedicato particolare attenzione al potenziamento della rete stradale eautostradale che totalizza oltre15000 km, per quasi metà agibili tutto l'anno. La già accennata navigazione fluviale conserva tutta la sua importanza; oltre che il fiume Senegal (che è al servizio anche della Mauritania) sono navigabili il Saloum e il Casamance. Il commercio marittimo è svolto quasi interamente da Dakar, che è il secondo porto dell'Africa occidentale, dopo Abidjan; la capitale senegalese è altresì un grande centro aeroportuale grazie all'aeroporto internazionale di Ndiass attivissimo scalo sulla rotta tra l'Europa e l'America Meridionale. Un buon incremento hanno registrato i servizi aerei interni gestiti dalla società SONATRA-Air Sénégal, per il 50% governativa; altri aeroporti sono quelli di Saint-Louis, Tambacounda e Ziguinchor.
Discretamente intensi sono gli scambi interni, vivacizzati soprattutto dalla presenza della grande concentrazione urbana centro-occidentale. Per quanto riguarda il commercio con l'estero, il Senegal intrattiene rilevanti rapporti con parecchi Stati (come il Camerun, il Mali, l'Italia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e, tra i Paesi produttori di petrolio, l'Algeria e la Nigeria); 1/3 degli scambi si svolge però tuttora con la Francia, la quale sostiene con aiuti finanziari l'economia senegalese. La bilancia commerciale è fortemente deficitaria, in quanto le esportazioni coprono appena la metà delle importazioni. Il Senegal esporta essenzialmente olio di arachidi, pesce fresco e inscatolato, fosfati ecc., mentre le principali importazioni sono rappresentate da prodotti petroliferi, macchinari e generi alimentari.
A partire dagli anni 2000 sono stati scoperti numerosi giacimenti di petrolio; nel2017 il presidenteMacky Sall ha istituito il Ministero del Petrolio del Senegal. Il governo senegalese è fortemente interessato al potenziamento del settore minerario, le cui principali risorse sono offerte sinora dai ricchi giacimenti di fosfati; è stata però accertata la presenza al largo della costa sia di petrolio sia di gas naturale, mentre sono in corso prospezioni riguardanti l'uraniofra breve i cospicui giacimenti di minerali di ferro di Falémé.[non chiaro] La produzione di energia elettrica è per lo più di origine termica.[26]
La flora e fauna del Senegal riflette l'incontro tra ecosistemi saheliani, savanici, costieri e fluviali, che conferiscono a questo Stato dell'Africa occidentale una notevole varietà biologica. Sebbene la biodiversità senegalese sia soggetta a pressioni crescenti legate alla crescita demografica, all'agricoltura estensiva e ai cambiamenti climatici, il paese conserva ancora porzioni significative di ambienti naturali, protetti da una rete crescente di aree tutelate.[27]
Il territorio del Senegal è costituito da una fascia costiera atlantica, da pianure interne semi-aride e da regioni sud-orientali più umide e collinari. A nord prevalgono paesaggi steppici e savane secche, mentre procedendo verso sud si incontrano savane più rigogliose e ambienti forestali aperti. Le aree umide, costituite da lagune, estuari e zone di inondazione stagionale, sono distribuite principalmente lungo il delta del fiume Senegal, nella regione della Casamance e nel bacino del Saloum. La presenza del fiume Senegal, del Gambia e di altri corsi d'acqua stagionali favorisce la diversificazione degli habitat e la presenza di specie idrofile.[27]
La vegetazione senegalese è fortemente influenzata dal clima e dal gradiente di umidità che si estende da nord a sud. Le regioni settentrionali, più secche, sono dominate da acacie, cespugli spinosi e graminacee annuali. Nelle zone centrali e meridionali si sviluppano invece savane arborate, dove trovano spazio specie come ilbaobab, ilkarité, il néré (Parkia biglobosa), iltamarindo e il caicedi (Khaya senegalensis). Nelle aree più umide del sud e lungo i corsi d'acqua si incontrano gallerie forestali, boschi semi-decidui e formazioni palustri conpapiri e altre piante acquatiche. La flora del Senegal comprende circa 2.100 specie vegetali superiori, alcune delle quali endemiche o limitate all'Africa occidentale.[27]
Il Senegal ospita una fauna variegata, con specie tipiche della savana, delle foreste aperte, delle zone umide e delle aree costiere. I grandi mammiferi, un tempo diffusi in tutto il paese, sopravvivono oggi principalmente nelle aree protette. Tra le specie più emblematiche si trovano l'ippopotamo, ilfacocero, diverse specie di antilopi (come ilkob e l'antilope roana), illupo africano, ilcaracal, laiena macchiata e, in alcune aree forestali meridionali, scimmie come ilcercopiteco e ilcolobo rosso occidentale. Ileoni sono presenti soprattutto nel Parco nazionale del Niokolo-Koba, uno dei principali santuari faunistici dell'Africa occidentale. La fauna aviaria del Senegal è particolarmente ricca e comprende circa 660 specie di uccelli, sia stanziali sia migratori. Le zone umide del delta del Saloum e del fiume Senegal ospitano grandi colonie difenicotteri,pellicani,aironi,spatole e altre specie acquatiche. Gli uccelli della savana, comebuceri,turachi,tessitori eaquile serpentarie, sono ben rappresentati negli ecosistemi interni. La posizione geografica del paese lo rende un importante crocevia per gli uccelli migratori tra l'Europa e l'Africa subsahariana. Tra i rettili più comuni si trovano ilvarano del Nilo, diversi serpenti (tra cui ilcobra e ilpitone africano),coccodrilli nei grandi corsi d'acqua e numerose specie di lucertole. Gli anfibi, sebbene meno diversificati, sono presenti nelle regioni umide e svolgono un ruolo importante negli ecosistemi acquatici temporanei. Le acque dolci e marine del Senegal ospitano una fauna ittica abbondante. Nei fiumi e laghi si trovanopesci gatto,tilapie ealestes, mentre lungo la costa atlantica prosperano numerose specie marine tra cui crostacei, cefalopodi e pesci pelagici. Le risorse ittiche costituiscono una delle principali fonti di sostentamento per le comunità costiere e fluviali.[27]
Il Senegal ha istituito una rete di aree protette che comprende riserve forestali, parchi nazionali e riserve della biosfera. IlParco nazionale del Niokolo-Koba, patrimonio mondiale dell'UNESCO, rappresenta l'area protetta più estesa e significativa del paese. Altre aree di rilevanza ecologica includono ilParco nazionale della Langue de Barbarie, ilParco nazionale del delta del Saloum e leriserve ornitologiche di Djoudj, fondamentale per la conservazione degli uccelli migratori. Le principali minacce alla biodiversità senegalese includono la deforestazione, la desertificazione, il sovrasfruttamento delle risorse naturali e la crescente urbanizzazione.[27]
Con l'indipendenza, il primo presidente del SenegalLéopold Sédar Senghor ha avuto un ruolo centrale nel definire la politica culturale senegalese, caratterizzata tra il 1960 e il 1980 dalla creazione di molte istituzioni culturali, da una forte ingerenza politica e dal sostegno diretto del presidente alla Scuola di Dakar (École de Dakar)[28]. Il pensiero del presidente Senghor - strettamente connesso allaNégritude e alpanafricanismo - è anche il punto di partenza del primoFestival Mondial des Arts Nègres organizzato aDakar nel1966 e delMuseo delle civiltà nere realizzato cinquant'anni più tardi. Il festival è una manifestazione di arte, musica, danza e teatro e coinvolge nazioni dell'Africa subsahariana; mentre il museo raccoglie testimonianze legate alla cultura africana dentro e fuori dal continente (Africa earea caraibica). Negli anni settanta la creazione senegalese viene presentata a livello internazionale all'interno dimostre itineranti.Con la presidenza diAbdou Diouf la cultura - che con Léopold Sédar Senghor era menzionata continuamente nei discorsi politici - perde centralità anche se, alla fine degli anni ottanta, è proprio il presidente Abdou Diouf[29] a sostenere l'iniziativa di artisti, scrittori e intellettuali senegalesi e la nascita dellaBiennale di Dakar, che è oggi la più importantebiennale internazionale diarte contemporanea africana che accoglieartisti(detto artist), critici d'arte, curatori e galleristi provenienti da quasi tutte le nazioni dell'Africa e dal mondo. Laproduzione artistica senegalese è una produzione ampiamente studiata sia a livello locale che internazionale, caratterizzata da protagonisti e da un sistema fortemente influenzato dalla politica culturale governativa; ricoprono un ruolo molto importante, sia storico che contemporaneo, i centri e leresidenze d'arte (Village des Arts,Kër Thiossane), le istituzioni indipendenti (Associazione GAW) e i collettivi di artisti (Laboratorio Agit Art,Huit Facettes Interaction).
In campo letterario nel XX secolo si distinse la figura del poeta e uomo di stato diLéopold Sédar Senghor, uno dei più illustri esponenti del concetto dinegritudine. E ancora tra gli altri scrittori senegalesi ricordiamoCheikh Hamidou Kane eFatou Diome.
Un tipico tamburo a calice è rappresentato daldjembe. Strumento musicale del gruppo deicordofoni è laKora.
Tra i protagonisti della scena musicale senegalese è fondamentale ricordareYoussou N'Dour, che ha sviluppato un genere musicale popolare senegalese chiamatombalax e cantò nel 1994 in duetto conNeneh Cherry il celebre singolo famoso in tutto il mondo dal titolo7 seconds, con 1 500 000 copie vendute. Altri cantanti noti sonoIsmaël Lô,Akon,Baaba Maal, Mamady Keita.
La cucina senegaleseviene considerata una delle migliori di tutto il continente africano[senza fonte]: ciò è dovuto, in particolare, alla varietà degli alimenti e alla ricca presenza di spezie.
Lo sport più praticato dopo la lotta senegalese è il calcio. LaNazionale di calcio del Senegal, chiamata (Les Lions du Senegal, "I Leoni del Senegal") ottenne il suo miglior risultato nel Campionato mondiale arrivando nei quarti di finale neimondiali del 2002, e si è anche qualificata ai mondiali di Russia 2018, con l'Egitto, il Marocco, la Tunisia e la Nigeria.
La lotta con i pugni, detta ancheLamb, è una disciplina sportiva tipicamente senegalese, praticata soprattutto dai giovani delle città, sia nelle regioni del sud (laCasamance), che del centro (laPetite Côte) e del nord (ilWalo); anche la città diDakar rappresenta un buon serbatoio di lottatori. Appartengono per lo più all'etnialebou, che fu la prima a installarsi nella capitale.
La lotta senegalese è una lotta tradizionale africana tra le più antiche e strutturate. È un misto tra rito, spettacolo e competizione. Nel suo paese d'origine viene vissuta alla pari di un rito sacro e seguita come un verosport agonistico. La lotta è oggi lo sport più seguito in Senegal, al punto da subissare persino ilcalcio. I lottatori sono giovanissimi e su di loro si favoleggia: per i presunti poteri mistici e, molto di più, per i loro cachet miliardari.
La lotta in sé è molto tecnica, è immediatamente comprensibile da tutti, ma occorre un occhio esperto per apprezzarne le sfumature. Fondamentalmente si tratta di una sorta di lotta libera, si combatte a mani nude, all'interno di un cerchio molto ampio disegnato sulla sabbia.
La stagione dei combattimenti inizia a ottobre e finisce a maggio. Gli incontri durano 3 tempi da 15 minuti l'uno intervallati da pause di 5 minuti. Per vincere bisogna portare la testa, la schiena o i glutei dell'avversario a terra.
L'incontro è preceduto da una cerimonia folcloristica. I lottatori sono accompagnati dagriot (poeti e cantanti) che suonano i tamburi, dalmarabout che li benedice e da donne che cantano per incoraggiamento. Si sussurra che la lotta sia praticata da persone dotate di particolari poteri mistici; in effetti i lottatori si cingono il corpo con numerosi amuleti e, al momento di entrare in campo, si spalmano spesso con liquidi dai colori simbolici. Tale festa rituale ha una durata media di sei ore, riguarda diversi incontri di lotta ed è accompagnata dalla musica.
Nell'atletica leggera il Senegal si è affermato in campo internazionale, in particolare, conAmy Mbacké Thiam, oro mondiale nei 400 metri piani, aEdmonton 2001, in Canada.
Il primo e, al momento, unico vincitore di una medaglia olimpica per il Senegal fuAmadou Dia Bâ, medaglia d'argento nei 400m ostacoli maschili, a Seul 1988.
^In realtà, tecnicamente, dal 1º febbraio1982 al 30 settembre1989 fece parte dellaConfederazione del Senegambia insieme alGambia, ma questa Unione non pregiudicò le sovranità nazionali, che restarono tali, ed ebbe il solo scòpo di aprire alla collaborazione reciproca.
^Ha mantenuto il suo posto durante tutte le varie trasformazioni istituzionali, riottenendolo come paese unico il 30 settembre1989.