Sellano sorge su di un colle prevalentemente argilloso, in un'area paesaggisticamente tipica del Subappenino umbro. È situata nella valle del torrente Vigi e nel suo territorio ha origine il fiumeMenotre, che nella frazione folignate di Altolina si getta nel fiumeTopino. Inoltre, a Sellano sorgono numerosesorgenti, tra cui quella che viene usata dal marchio Fonte Tullia e quella che rifornisce di acqua la città diSpoleto. Il capoluogo è situato a 640 m s.l.m.
L'origine deltoponimo "Sellano" ha lasciato adito a tre differenti interpretazioni.Secondo la più antica, deriverebbe dalla tribù romana della gens Suilla o dei Syllinates (Plinio,Naturalis Historia, Libro III). Tale teoria è difesa dagli storici spoletiniSevero Minervio (1700) eAchille Sansi (1900), mentre altri eruditi (a cominciare dall'abate folignateLudovico Jacobilli nel 1800) vorrebbe ricondurre il nome dell'abitato ai seguaci di Lucio Cornelio Silla, che, in retrovia a seguito della Battaglia di Spoletium (Spoleto) durante laPrima guerra civile, l'avrebbero fondata nell'84 a.C. trovandovi rifugio ed imponendovi il nome del loro capo, da cui appunto "Syllanum".Un'ultima interpretazione fa risalire il toponimo al vocabolo latino "sella" nel senso di "valico, giogo". Tale tesi è avallata dallo stemma comunale, dove l'angelo raffigurato è sostenuto da una sella.[senza fonte]
Le prime tracce di abitato risalgono all'età romana (si trattava probabilmente di unvicus, come testimoniano alcuneepigrafi rinvenute nel territorio), dalla quale, pare, abbia derivazione il nome stesso. Sellano nell'aspetto attuale risulta interamente tardo medievale e sorse in corrispondenza di itinerari che attraverso la valle del Vigi collegavano la Valnerina conFoligno e il Camerte e raggiungevanoSpoleto lungo la Via della Spina.A seguito dell'invasione longobarda e della cristianizzazione dei territori, divenne unacurtis con intorno alcune comunità monastiche dell'Ordine benedettino, possedimento feudale ed infine libero comune, però sotto la sudditanza della città di Spoleto, ma lungamente conteso dalla Curia imperiale. A cominciare dall'epoca tardo-antica Sellano assunse un sempre maggiore peso strategico, determinato in primis dalla sua posizione geografica, e per questo, assoggettato ailongobardi e compreso nelDucato di Spoleto. Fino alla seconda metà del XII secolo, dopo essere stato sotto il dominio dei Signori diNorcia, fu feudo appenninico dei conti germanici degliAlviano, probabilmente tra i primi castelli ad essere edificati in quest'area, fino a svilupparsi nella struttura di comune autonomo montano e stabilendo un patto federativo e difensivo con l'espansionista comune di Spoleto, al quale rimane tuttora agganciato comediocesi di Spoleto-Norcia insieme a tutta la Valnerina.NelXIII secolo, infatti, diviene parte delloStato pontificio e nel1300 c.a. Feudo dei Colligola, signori diMontesanto.Di marcate tendenze ghibelline e autonomistiche, Sellano non fu mai abbastanza forte da poter essere indipendente, ma ritenuta sempre un ottimo punto strategico per la sua posizione geografica, nei secoli il suo destino diviene indissolubilmente legato a quello dei centri vicini. In varie occasioni fu a capo o in compartecipazione a moti di ribellione (come nel1300 insieme ad altri castelli vicini contro Spoleto) e di rivendicazione politica e statutaria, fino all'anno1523, nel quale avvenne la definitiva pacificazione con Spoleto.
Da allora fino all'età napoleonica, Sellano visse come “terra” delCircondario di Spoleto, sviluppandosi successivamente e gradualmente da Comune autonomo, ampliando la potestà amministrativa e territoriale sugli ex castelli limitrofiApagni,Postignano,Cammoro,Orsano eMontesanto, che, essendo più piccoli, non avevano abitanti sufficienti a mantenere la propria autonomia.
Nel1860 anche Sellano votò per l'annessione al Regno d'Italia.
L'archivio storico comunale è depositato presso il comune di Sellano.
Colpito dagli eventi sismici che coinvolsero l'Umbria e leMarche nel settembre1997, e nuovamente nel 2016 è oggi tornato alla sua vita normale, dopo un restauro rispettoso della qualità storica degli edifici e delle normative antisismiche.
Il centro si presenta alquanto compatto all'interno della cinta muraria, con baluardi e porte di accesso al mastio principale, con alcuni palazzetti gentilizi, tra cui spicca quello comunale, ed alcuni edifici di culto.
Lo stemma comunale raffiguraSan Michele Arcangelo in piedi sopra unasella che, molto semplicemente, offre una spiegazione sull'origine del suo nome, in quanto il paese si trova costruito sopra la sella di un colle.
All'interno dei confini comunali di Sellano si trovano numerosissimi edifici di culto, simbolo della radicata fede dei suoi abitanti. Essi sono distribuiti non solo nel capoluogo, ma anche nelle varie frazioni e località del comune.
Chiesa diSan Francesco, detta "Madonna della Croce". Terminata nel1538, è a pianta ottagonale con pronao sormontato da timpano e corpo absidale a pianta rettangolare. L'interno è diviso in tre navate, tutte le cappelle hanno altari cinquecenteschi in legno e in pietra. Sull'altare principale si trova un affrescoMadonna con bambino del XVI secolo;
ruderi della chiesa della Santissima Annunziata e del convento annesso. Risalente al XVI secolo ma eretta su strutture preesistenti, si trova nella parte bassa del borgo;
Chiesa di Santa Maria. Edificata nel XII secolo, fu ricostruita nel Cinquecento. All'interno, si possono ammirare tele del 1500 e del 1600 ed unpulpito di noce intagliato. Custodisce le spoglie delbeato Giolo, eremita vissuto tra il1250 ed il1315,anacoreta, co-patrono di Sellano;
ex oratorio del Santissimo Sacramento. Risalente al XVI secolo, funge oggi da teatrino comunale.
Abbazia ed ex convento di San Niccolò (XIII secolo) con sorgenti di acqua minerale, oggi struttura alberghiera. Da vedere il chiostro, il refettorio e la cripta che corrisponde alla prima chiesa dei cappuccini.
Pieve di santa Maria Assunta: costruita nel XII secolo, oggi si presenta nell'aspetto datole tra 1545 e 1574 circa, quando la chiesa fu ampliata a tre navate a spese della comunità. La chiesa ha subito seri danni nel terremoto del 2016. Il terzo altare custodiva una tavola con laNatività diDomenico Beccafumi, oggi alMuseo diocesano diSpoleto.
Chiesa di San Silvestro (XVI secolo), con tela seicentesca sull'altare maggiore e crocifisso del XV secolo proveniente dal soppresso convento di Sterpare.
La popolazione ha subito un aumento fino alla prima metà del Novecento. Circa dagli anni '40-'50 è cominciato un progressivo spopolamento della città, in quanto gli abitanti si spostavano in città come Foligno, Perugia e, in larga parte, anche a Roma, per trovare nuove opportunità di lavoro. Questo spopolamento si è accentuato tra il 1997 e il 1998, quando, in seguito alla crisi tellurica, molti hanno deciso di spostarsi nelle cittadine limitrofe come Foligno o Spoleto. Attualmente, dopo la ricostruzione in seguito alsisma, alcune famiglie sono ritornate nel loro paese di origine, in particolare anziani.
È la frazione del Comune di Sellano che domina, in maniera maestosa, la sottostante Valle delVigi. Storicamente nota per la produzione dellelime e delleraspe, una lavorazione di antica origine che acquistò notorietà nel1700. Secondo la tradizione orale, fu introdotta da unmonaco toscano che, colpito dalla povertà della popolazione, insegnò il segreto della fabbricazione delle raspe. A Villamagina vennero trasferiti temporaneamente gli uffici comunali e pubblici a seguito delterremoto del1997.
Il territorio comunale è attraversato dallaStrada statale 319 Sellanese, che la collega con Borgo Cerreto, frazione del comune diCerreto di Spoleto, e quindi con la strada statale della Valnerina. Inoltre, il comune è anche attraversato dalla Via della Spina, che ha inizio in frazione Le Terne e ha fine nei pressi diCampello sul Clitunno.
Dal1926 al1968 Sellano (insieme al comune di Cerreto di Spoleto e alla frazione di Borgo Cerreto) fu servita (tramite l'omonima stazione) dallaferrovia Spoleto-Norcia, unalinea ascartamento ridotto che collegava Spoleto con Norcia, che rimase in esercizio dal 1º novembre1926 al 31 luglio1968, quando fu soppressa. Le tracce della ferrovia sono quasi tutte conservate, il sedime è stato convertito in unapista ciclabile.
Bevagna, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Nocera Umbra, Sellano, Spello, Trevi, Valtopina, 1991, manifestazioni, tariffe alberghiere ed extra in Valle umbra sud,Foligno, Azienda di promozione turistica del folignate e Nocera Umbra, 1991
Sellano, Foligno, Comune, 2008
Flavio Caroli (a cura di),Pittura umbra dal '200 al '700: 60 opere provenienti dai musei e dalle chiese di Assisi, Foligno, Nocera Umbra e Sellano, testi di Flavio Caroli e Bruno Toscano, Milano, Skira, 1997
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Francesco Santucci (a cura di),Giano dell'Umbria, Gualdo Cattaneo, Paciano, Piegaro, Poggiodomo, Sellano, Valtopina, Perugia, Camera di commercio industria artigianato e agricoltura, 1976