Sassello è meta di villeggiatura estiva per il suo clima relativamente fresco in estate (temperatura media di luglio +20,1 °C). Gli inverni sono caratterizzati da forti escursioni termiche tra giorno e notte (temperatura media giornaliera di gennaio +1,4 °C) con forti gelate notturne (record di -22.1° registrato nella notte del 6 febbraio 2012) e temperature diurne solitamente piuttosto miti.
A 803 m s.l.m. lungo l'alta valle del torrenteSansobbia, poco sotto ilmonte Beigua, si trova illago Scanizzon, piccolo lago di probabile origine glaciale. Sul versante nord-orientale del Beigua, a 987 m s.l.m., è ubicata latorbiera del Laione.
Secondo la tradizione popolare, non supportate da alcun documento scritto[7], un primo insediamento sorse già inepoca preistorica e fu a Sassello che alcuni scampati deiLiguri Statielli trovarono rifugio dopo le incursioni dei Romani nelle terre tra levalli Stura eBormida[7].
Dall'XI secolo rientrò nei possedimenti delMarchesato di Ponzone[7] e furono proprio i marchesi, nel 1290[7], a vendere il borgo sassellese al genoveseBranca Doria che si autoproclamò, senza un'ufficiale investitura, signore di Sassello[7]. Durante la dominazione doriesca fu edificata nel primo decennio del XIV secolo il castello diBastia Soprana[7] e fu ancora un discendente di un altro ramo della famiglia Doria, Filippo, ad edificare intorno al 1450 pressoBastia Sottana[7] una nuova fortificazione più a valle.
I rapporti tra la famiglia Doria e gli abitanti del borgo causeranno negli anni successivi confronti sempre più tesi e aspri che definitivamente scoppiarono nel 1593[7] con una rapida ribellione dei Sassellesi; secondo alcune fonti storiche saranno gli stessi Doria, per placare i dissidi politici tra le diverse casate nobiliari, a vendere il feudo di Sassello nel 1612 allaRepubblica di Genova[7].
La bandiera comunale
Durante la dominazione genovese subì devastazioni e due incendi nel 1626 e nel 1672[7], a causa degli scontri tra la repubblica genovese e iSavoia, prontamente risanati con nuove ricostruzioni del borgo nelle forme e strutture odierne. Nei tre celebri scontri in epoca napoleonica - laprima e laseconda battaglia di Dego e diMontenotte del 1796 - il territorio fu interessato con alcuni fatti d'armi[7].
Con la caduta della Repubblica di Genova (1797), sull'onda dellarivoluzione francese e a seguito dellaprima campagna d'Italia diNapoleone Bonaparte, il territorio del Sassello rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogoSavona, all'interno dellaRepubblica Ligure. È in questo periodo storico che l'allora frazione diOlba (già quartiere sassellese in epoca repubblicana genovese) si costituì comune autonomo; nel 1929 andò a costituire, assieme aMartina Olba, il comune diUrbe. Annesso alPrimo Impero francese dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nel X Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del I Cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nelDipartimento di Montenotte.
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio nel Novecento il territorio di Sassello fu interessato daspostamenti migratori[7] verso leAmeriche e, grazie al crescente sviluppo dell'industria, verso i grandi centri industriali della costa genovese e savonese. Subisce gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale nel 1970[8] con la cessione di una zona di territorio in favore del comune diPontinvrea. Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte ed è stata la sede legale dellaComunità montana del Giovo.
Il periodo d'oro dellasiderurgia sassellese va dal 1570 al 1670. La fase discendente coincide con la distruzione del paese nel 1672 ad opera delle truppe diCarlo Emanuele II di Savoia. Dopo varie vicissitudini nel 1858Cavour fece chiudere definitivamente le Ferrerie.
La successione cronologica delle ferriere è la seguente: Reborgo, Giovo, Chiappino, Prato, Erro, Nuova e Tripalda. Percorrendo, invece, lastrada provinciale 334 verso Sassello, si incontrano i resti delle ferriere in questa successione: Reborgo, Giovo, Nuova, Tripalda, Prato, Erro e Chiappino.
«D'azzurro, alle tretorri al naturale, aperte del campo merlate alla guelfa, la mediana più alta, le stesse sormontate da tre stelle di sei raggi, fondate su unapianura di verde.[9]»
Gonfalone
«Drappo rettangolare di colore azzurro con la denominazione:Comune di Sassello.[9]»
Bandiera
«Drappo di bianco, alla croce di rosso, accantonata dagli stemmi comunali.[9]»
Chiesa di San Giovanni Battista, molto più antica della precedente, è il primo edificio di culto di Sassello, eretto nell'XI secolo ed in seguito più volte rimaneggiato perdendo così l'aspetto originario. Conserva tele del Cinquecento e del Seicento, così come alcune sculture di scuola genovese tra cui una statua diAnton Maria Maragliano.
Basilica dell'Immacolata Concezione, posta di fronte all'odierno palazzo municipale, già palazzo Perrando, è un edificio religioso edificato tra il 1582 e il 1584, anticamente annesso ad un convento di frati minori. Conserva al suo interno una scultura del XVII secolo diPasquale Navone, tele e affreschi diLorenzo De Ferrari e Paolo Gerolamo Brusco.
Chiesetta di Sant'Antonio abate, presso il nucleo antico diBastia Sottana, anticamente compresa entro le mura del castello edificato nel corso del Quattrocento dalla famigliaDoria. Pur notevolmente trasformata e ridotta, l'antica chiesa marchionale conserva al suo interno un dipinto dellaMadonna e santi del pittoreGiovanni Battista Carlone.
Cappella dei "Girasoli", nella campagna, a qualche centinaio di metri dal campo sportivo, risalente al 1854.
Chiesa di San Bernardo Abate, sita nella frazione di Palo, è intitolata al santoBernardo da Chiaravalle. L'edificio è menzionato per la prima volta in un documento del 1577 e conserva, dopo il rifacimento nel XX secolo, una facciata in stileneoromanico.
Cappella di Santa Croce, ottocentesca, sita nei pressi della frazione, in località Chiappuzzo.
Palazzo Doria-Perrando, edificato nel XVII secolo e rimaneggiato verso la metà del XIX secolo; il palazzo, sito nella piazzetta antistante la basilica dell'Immacolata Concezione, è oggi sede del municipio.
Palazzo del Rostiolo, settecentesco, sito aPiampaludo, in località Campazzo, ai confini con il comune diUrbe, oggi importante base scoutAgesci, contiene la cappella di Santa Filomena.
Il condottieroBranca Doria, menzionato daDante Alighieri in un canto dell'Inferno[11], autonominatosi Signore di Sassello, con alcuni esuli cittadini eresse presso l'attuale borgo diBastia Soprana un castello dove già anticamente sorgeva una torre d'avvistamento. I successivi contrasti e le azioni controGenova tra il Doria e laRepubblica di Genova porteranno quest'ultima ad un assedio della fortezza che fu rasa al suolo.
Nel 1450 fu invece il successore Filippo Doria ad erigere pressoBastia Sottana un nuovo castello, al quale si coagulò l'abitato. Divenuta la repubblica genovese proprietaria del borgo sassellese, la fortezza subì negli anni successivi gli scontri tra quest'ultima e ilDucato di Savoia nel 1672 e ancora nel 1747. Del primitivo castello di Bastia Soprana rimangono ad oggi su un'altura ad est dell'abitato i resti della torre, detta "Saracena", mentre a Sottana gli scarsi resti delle parti murarie nei pressi del borgo.
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Sassello sono 94[14], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[15]:
All'interno del museo "Perrando" - aperto al pubblico il 17 settembre del 1967[16] nell'omonimo palazzo del centro storico sassellese - sono conservati alcuni repertiarcheologici provenienti dal territorio locale, oltre ad una notevole collezione di dipinti. Tra le opere esposte quelle dei pittori comeAlessandro Magnasco (Crocifisso con frate[17]),Luca Cambiaso,Domenico Piola (I santi Antonio da Padova e Giovanni Battista[17]) eGiuseppe Pellizza da Volpedo.
È presente inoltre una raccolta diceramiche, caratteristiche dellaprovincia savonese, del Seicento e del Settecento, così come una sezione dedicata alle fabbriche di amaretti, ed infine un plastico rappresentante gli antichi mestieri figurato con i famosi macachi delle Albisole.
Il paese è conosciuto per la produzione delbiscotto amaretto (Amaretto morbido di Sassello) di pasta allemandorle, una ricetta risalente al XIX secolo e che annualmente viene festeggiato in una sagra a tema. La tradizione culinaria contadina riporta numerose ricette a base di funghi che costituiscono il patrimonio gastronomico del paese. I salumi e la carne di pregio sono apprezzati e oggetto di acquisti da parte dei turisti. Tra i piatti della cucina locale si ricorda la cacciagione (cinghiale, capriolo, lepre e fagiano) e latorta pasqualina, particolare torta salata di verdure e uova che si prepara in periodo pasquale.
Ogni anno in occasione della festa delCorpus Domini si svolge l'infiorata, durante la quale le vie e le piazze del centro storico di Sassello vengono addobbate con disegni ispirati a soggetti religiosi mediante l'uso di migliaia di petali colorati.
Il territorio comunale, oltre il capoluogo, è costituito dalle trefrazioni di Maddalena, Palo ePiampaludo per una superficie territoriale di 100,66 km2[18]. Fanno altresì parte del territorio le principali località diAlberola, Badani,La Carta, Pratovallarino e Veirera[18].
Grazie alla notevole presenza diboschi epascoli sul territorio sassellese, uno dei più vasti dell'intero comprensorio regionale, ha favorito e sviluppato l'allevamento delbestiame e la coltivazione dei terreni, trasformandole in aree agricole.
Sul territorio crescono ifunghi porciniBoletus Edulis,Boletus Aestivalis eBoletus Aereus nei mesi autunnali nei boschi dicastagno erovere delle valli circostanti. La tradizione del "fungo", derivata dalla particolare qualità di questi prodotti del bosco, attira diversi cercatori.
Sono inoltre presenti attività industriali, specie nel settore dellegname e del dolciario. Sassello è infatti noto per la produzione locale diamaretti, e canestrelli.
Il centro di Sassello è attraversato principalmente dallastrada statale 334 del Sassello che gli permette il collegamento stradale conPareto ePonzone, a nord, e conPontinvrea eStella a sud. Altre arterie stradali del territorio sono la provinciale 49 e la provinciale 7.
^I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^Il nome di Branca Doria compare nelcanto XXXIII dell'Inferno diDante Alighieri, nella terza zona del nono cerchio, e cioè nellaTolomea, dove sono puniti i traditori degli ospiti