in senso stretto, l'ufficio proprio del Papa, il quale, secondo il can. 331, «in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa»;
in senso largo, l'insieme degli organismi attraverso cui il Pontefice governa la Chiesa cattolica, ossia laCuria romana.[2]
Dal punto di vista di diritto internazionale, la Santa Sede è un'entità distinta dalloStato della Città del Vaticano, che è ilterritorio di 0,44 km² su cui la Santa Sede esercita la sovranità. Lo Stato della Città del Vaticano ha natura diStato patrimoniale con la finalità di dare indipendenza e sovranità alla Santa Sede e ha quindi funzione strumentale alla missione della Santa Sede. La sua sovranità è dunque limitata.[3][4]
Leambasciate estere, infatti, sono accreditate presso la Santa Sede e non presso lo Stato della Città del Vaticano, poiché quest'ultimo non gode di pienasovranità internazionale. La Santa Sede gode della sovranità nelle relazioni internazionali quale caratteristica relativa alla sua natura in conformità alle sue tradizioni e alle richieste della sua missione. La minima base territoriale è detta necessaria per garantire una sufficiente autonomia dei suoi organi istituzionali.
L'Italia, in forza dell'articolo 3 delTrattato Lateranense stipulato nel1929, riconosce alla Santa Sede la «piena proprietà esclusiva ed assoluta potestà e giurisdizione sovrana» sulla Città del Vaticano.[3]
Secondo una sentenza dellaCorte di cassazione italiana, la situazione giuridica della Santa Sede è espressa in questi termini:
«Alla Santa Sede, nella quale si concentra la rappresentanza dellaChiesa cattolica e dello Stato della Città del Vaticano, è stata riconosciuta lasoggettività internazionale ad entrambi i titoli e quest'ultima non è venuta meno neppure nel periodo in cui era cessata la titolarità di qualsiasi potere statuale.»
Dal punto di vista materiale, la Santa Sede è rappresentata simbolicamente dallaCattedra papale oSoglio pontificio (o anche "soglio di Pietro") nella basilica di San Giovanni in Laterano,cattedrale di Roma.Si tratta di una cattedra vescovile, poiché il papa è tale solo in quantovescovo di Roma.
La Santa Sede dispone di un apparato militare per la protezione delSommo pontefice e dei palazzi: durante la sussistenza delloStato pontificio operava l'Esercito dello Stato della Chiesa; con la caduta dello stato papale la Santa Sede si dotò di corpi militari cerimoniali. Dal 1970 laGuardia svizzera pontificia è l'unica organizzazione competente in ambito militare.
Guardia nobile: unità di cavalleria d'élite impiegata durante lapresa di Roma. Ebbe poi un ruolo puramente cerimoniale. Sciolta daPaolo VI.
Guardia palatina d'onore: unità di fanteria d'élite impiegata durante la presa di Roma. Funse da milizia di palazzo. Sciolta da Paolo VI.
Guardia svizzera pontificia: costituisce l'unica organizzazione militare permanente armata della Santa Sede. Ha il compito di difesa e protezione del Papa e dello Stato. Unico corpo di mercenari attivo insieme alla legione straniera francese. Dipende dalla Santa Sede. Attualmente attiva.
All'inizio delMedioevo la Chiesa era solita identificare la provenienza e la proprietà dei propri documenti ed edifici tramite sigilli, in genere dalla forma di ovale appuntito (vesica piscis), per distinguerne l'uso non religioso dai classici sigilli rotondi.[5]Nei territori italiani l'araldica fu codificata solo a partire dalXVIII secolo e, a causa del grande numero di stati italiani, questo avvenne in modo non uniforme.La stessa denominazione diaraldica non è un termine adeguato circa la simbologia papale, in base alle norme araldiche in vigore dalXV secolo nell'Europa occidentale e settentrionale: essendo generalmente gli attributi araldici di natura militare, il concetto di "araldica ecclesiastica" non può essere adeguato, se non per lo stemma, che abbandonando il carattere militare assunse forme puramente decorative. Questo spiega perché l'araldica ecclesiastica ha avuto il suo inizio solo alla fine del XIII secolo, quando l'araldica laica era già fiorente e si stava codificando.[6]
Dall'inizio del XIV secolo, le due chiavi incrociate costituirono lo stemma del papato. Il campo dello scudo è generalmente rosso e il cordone è azzurro. Più spesso la chiave posizionata inbanda è d'oro e quella insbarra è argento; a volte entrambe le chiavi sono d'oro; meno spesso, entrambe argento.[8]Anche una pubblicazione delMinistero per i beni e le attività culturali mostra uno "scudo della Santa Sede" con chiavi incrociate e tiara del XV secolo.[9] Tale emblema è riconoscibile anche nello stemma delpapa Niccolò V.
Questa pratica di collocare una chiave dorata in banda ed una d'argento in sbarra si ritrova con certezza a partire dapapa Pio II (1458-1464).[10] LaHeraldry Society inglese la descrive nel 1953, con le chiavi in uno scudo rosso, legate da un cordone d'oro, sormontato da una tiara argento e oro;[11] l'araldista ufficiale del Vaticano,arcivescovoBruno Bernard Heim attua un'interpretazione di tale disposizione: la chiave d'oro, che punta verso l'alto sul latodestro, indica la potenza che si estende fino al paradiso; la chiave d'argento, che deve puntare allato sinistro, simboleggia il potere su tutti i fedeli della Terra; le due chiavi sono spesso legate da un cordone rosso, segno di unione delle due potenze; le maniglie sono rivolte verso il basso, perché sono nelle mani del Papa; i congegni puntano verso l'alto, poiché il potere di legare e di sciogliere è dato dal Cielo stesso.[12][13]
Questa disposizione dello stemma attuale della Santa Sede lo distinguerebbe daquello della Città del Vaticano, che presenta un'inversa posizione delle chiavi d'oro e d'argento: la disposizione sarebbe stata decisa nel 1929, con lo scopo di distinguere il neonato Stato,[14] mentre negli stemmi papali la disposizione delle chiavi rimarrebbe quella dell'emblema della Santa Sede.[14]Lo stemma della Santa Sede è comunque oggi poco usato; ad esso si preferisce usare semplicemente l'emblema della stessa; nel primo caso il cordone che unisce le due chiavi decussate è solitamente d'oro, mentre nell'emblema è rosso[15].
La distinzione tra l'emblema del papato e quello del territorio da lui governato risale almeno al XVI secolo.[16][17] Gli stemmi degli stati papali avevano infatti la basilica al posto della tiara come simbolo del potere temporale; un esempio è visibile nel primo quarto dello stemma delRegno napoleonico d'Italia.Il primo ad utilizzare l'ombrellone come simbolo del potere temporale fu ilpapa Alessandro VI.[18] Come simbolo di interregno fu usato invece per la prima volta su monete coniate nel 1521, tra i pontificati diLeone X eAdriano VI.[19]
La chiave dorata è posizionata in banda anche nell'emblema della Sede vacante, dove il simbolo papale della tiara è sostituito dalla basilica, che rappresenta il potere temporale delCardinale camerlengo, dellaCamera Apostolica,[20] e quindi per estensione, del Sacro Collegio cardinalizio e di tutta laChiesa cattolica romana.
Stemma
Nome
Descrizione
Emblema della Santa Sede
Versione ufficiale.
Emblema della Santa Sede
Versione araldicamente conforme allablasonatura della Santa Sede.
^SecondoArturo Carlo Jemolo se, per assurdo, il Papa decidesse di trasferirsi, lo Stato italiano si riapproprierebbe del territorio concessole, pur restando in vita la soggettività internazionale della Santa Sede. (A. C. Jemolo,Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni)
^ Philippe Levillain,Keys, inThe Papacy: An Encyclopedia, vol. 2, Routledge, 2002, p. 891,ISBN978-0-415-92230-2.URL consultato il 18 dicembre 2013(archiviato l'8 gennaio 2014).
«The symbolism of the keys is brought out in an ingenious and interpretative fashion by heraldic art. One of the keys is ofor, the other ofargent. The golden key, which points upwards on the dexter side, signifies the power that extends even to Heaven. The silver key, which must point up to the sinister side, symbolizes the power over all the faithful on earth. The two are often linked by a cordongules as a sign of the union of the two powers. The handles are turned downwards, for they are in the hand of the Pope, Christ's lieutenant on earth. The wards point upwards, for the power of binding and loosing engages Heaven itself»
«From the 16th century on, this, the third coat of the Papacy — which may be blazoned Gules a pair of keys crossed in saltire, one gold, one silver, tied gold, surmounted by a tiara silver, crowned gold — is taken to represent the Papacy as distinct from the Papal States»