Soriasco, il centro più antico e precedente capoluogo comunale, è noto fin dalIX secolo, quando, in base a donazioni imperiali, apparteneva all'abbazia di San Colombano diBobbio.[5] Nel1164 l'imperatoreFederico I lo sottopose al dominio della città diPavia.
DalXIV secolo (se non prima) era feudo della famigliaGiorgi, che nel secolo successivo, ereditando dall'ultima discendente deiBeccaria del ramo diMesser Fiorello, estese i propri domini anche suPietra de' Giorgi eRocca de' Giorgi. Estinti i Giorgi-Beccaria nelXVII secolo, il feudo fu incamerato e venduto a Gerolamodal Pozzo, che nello stesso periodo acquistava il feudo diMontecalvo Versiggia (comprendente ancheGolferenzo eVolpara), divenendo signore di gran parte della valle. Fu una breve illusione: pressato da problemi economici, il figlio Gaetano già nel1690 dovette vendere Soriasco ai contiGambarana (ramo deiconti palatini di Lomello e feudatari diMontesegale), che erano già grandi proprietari nel feudo, e risiedevano al Casale di Donelasco. La frazione Pizzofreddo, che apparteneva al feudo di Montecalvo, dopo questi passaggi rimase unita a Soriasco.
Nel feudo di Soriasco esisteva, oltre al comune del capoluogo, anche quello di Donelasco, dove risiedeva il feudatario. La signoria dei Gambarana durò fino all'abolizione del feudalesimo (1797).
All'inizio delXIX secolo venne unito a Soriasco il comune di Montarco, detto ancheSannazzaro dal nome della chiesa parrocchiale. Era un luogo molto importante, essendo citato nel diploma di Federico I del1164. Nel1216 fu bruciato dai confederati lombardi, in lotta con Pavia. Appartenne probabilmente aiSannazzaro, e c'è chi sospetta che il cognome derivi da questo luogo. Fu incluso nel feudo di Broni, cui restò fino alla sua fine, e di esso (dopo che ne furono staccatiCanneto eCastana) rimase, isolato, il territorio più meridionale.
Sempre nelXIX secolo andò sviluppandosi, ai piedi del colle di Soriasco, a fondo valle, il nuovo centro dettoBorgata Versa, e ancheMadonna della Versa da una chiesetta ivi esistente, costruita per ricordare un'antica apparizione delle Vergine a una fanciulla. In questo centro venne posta la sede comunale, e nel1893 il nome del comune, da Soriasco, fu mutato in Santa Maria della Versa.
Nel1929 fu unito a Santa Maria anche il comune diDonelasco (CC D340).
L'araldica comunale non risulta disciplinata da alcun atto formale: sebbene lo statuto dell'ente affermi cheIl Comune è dotato di un proprio stemma e di un proprio gonfalone, le cui caratteristiche sono definite con delibera del Consiglio comunale, non risulta alcuna disposizione che regoli tale materia.[6]
All'atto pratico, il Comune adottade facto non uno stemma, ma un emblema (privo di scudo) che consiste in un’aquila con le zampe appoggiate sul serto di alloro e quercia, sormontata dalla corona di visconte. Alcune fonti, da tale emblema, hanno derivato uno stemma "propriamente detto", blasonandolod’argento, all’aquila al naturale rivolta, linguata e allumata di rosso.[7]
Il gonfalone è un drappotricolore caricato dell'emblema sopra descritto.[8]