Secondo la tradizione[3], Anna ebbe per padre Matan, Sacerdote diBetlemme, e come i membri della classe sacerdotale ebraica, discendente dellatribù di Levi e della famiglia diAronne.
Secondo i vangeli apocrifi, invece, Anna era figlia di Achar, dellatribù di Levi e sorella diEsmeria, madre disanta Elisabetta e nonna delBattista.Giuseppe d'Arimatea era suo zio materno, mentre altre tradizioni le danno per genitoriEmerenzia e Stolano.Il suomatrimonio con Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco dellatribù delRegno di Giuda e della stirpe diDavide, non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito: umiliato pubblicamente (un uomo di nome Ruben gli aveva impedito di sacrificare al tempio per non aver dato figli aIsraele), Gioacchino si ritirò nel deserto, tra i pastori. Mentre erano separati, unangelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l'imminente concepimento di un figlio: lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due siincontrarono alla Porta Aurea diGerusalemme: gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell'immacolato concepimento di Maria.
Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme nei pressi dell'attualePorta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti dellapiscina di Betzaeta. Oggi nel luogo dove avrebbero abitato e dove sarebbe cresciuta Maria sorge una chiesa costruita daicrociati nelXII secolo, dedicata a sant'Anna e custodita daiPadri Bianchi.
La tradizione vuole che le reliquie della santa furono salvate dalla distruzione dallo stesso centurioneLongino. I resti furono poi custoditi inTerra santa finché ad opera di alcuni monaci non giunsero inFrancia dove rimasero per anni. A causa delle incursioni arabe, l'intero corpo fu chiuso in una bara di cipresso e murato, per precauzione, in una cappella scavata sotto la nascente cattedrale diApt. Molti anni dopo avvenne il ritrovamento, preceduto e seguito, secondo i racconti, da diversi miracoli che portarono all'identificazione del corpo, grazie perlopiù ad una scritta in greco. In seguito ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili e il clero, attualmente il suoteschio viene custodito e portato in processione il 27 luglio aCastelbuono inSicilia. Tra i presunti miracoli si ricorda il "lumino", rimasto acceso accanto alla bara di cipresso per anni nonostante l'assenza di aria.
La Chiesa cattolica conpapa Sisto IV ha fissato la data della memoria liturgica al 26 luglio. Anche laChiesa ortodossa celebra la festa di sant'Anna il 26 luglio. Anna e il marito Gioacchino vengono venerati anche dallaChiesa copta.
La santa è invocata come protettrice delle madri e delle partorienti.
La famiglia di Al-Imrân (Gioacchino) è il titolo della terza sura del Corano (la più lunga).
A Sant'Anna è dedicato un inno della Chiesa Cattolica, in lingua latina. Proponiamo di seguito il testo latino e una sua traduzione semi-poetica[4]. Le quartine del testo latino sono rese con strofe di cinque versi nella traduzione italiana. Le ultime quattro strofe terminano con il ritornelloAnnam precàre...[vota non erunt vana] (nella traduzione italiana: "Rivolgi ad Anna... Pago il tuo cor sarà"), che consiste nella ripetizione della seconda strofa di quattro versi (cinque nella traduzione):
Testo latino
Si quaèris coèli mùnera, Quae natus àlmae Vìrginis Per matrem donat gèntibus Supra Nàturae arcàna,
Annam precàre; et videris Propìtii lucem sideris, Ad Annam si confugeris, Vota non erunt vana.
Si maeror cor invaserit, Si morbus membra afflixerit, Si sors advèrsa irruperit, Vel su calùmnia insàna; Annam precàre, etc.
Turbàtae menti spìritus Cordis sècreta exàgitent, Fremant màligni daèmones, Et pandant ora ircàna: Annam precàre, etc.
Litis vitae discrìmina, Partus pèricla immìneant, Prolis dona non hàbeant, Aetas acèrba et cana; Annam precàre, etc.
Gloria Patri et Filio Et Spiritui Sancto. [Sicut erat in principio Et nunc et semper. Et in saecula saecolorum. Amen.
Italiano (traduzione semipoetica)
Se dell'eterne grazie Ricolmo andar tu vuoi Che ai preghi della Vergine A larga man su noi Dio spargendo va,
Rivolgi ad Anna il ciglio E il cor divoto e pio; Se implori il suo sussidio, Contento il tuo desìo, Pago il tuo cor sarà.
Se morbo reo ti crucia, Se la tua fama annèra Truce calunnia, e misero Di sorte avversa e fiera, Provi la crudeltà: Rivolgi ad Anna, etc.
S'empia passion sconvolgerti Vorrà del cor la pace; Se il torvomostro d'Erebo Colla gola vorace Crudel minaccierà; Rivolgi ad Anna, etc.
D'incerta causa l'esito, Del parto il gran perìglio Ti turba, oppur desideri L'amato don d'un figlio In fresca o in vecchia età? Rivolgi ad Anna, etc.
Sia laude al Padre, al Figlio Ed all'Amor superno, Qual era da principio, Ora nel giro eterno, Del tempo che verrà.
^ donGiuseppe Riva, coi Tipi di Antonio Valentini e C.,Manuale di Filotea, ed.ne decimaterza (riveduta e aumentata), Milano, Libraio Serafino Maiocchi, Contrada de' Profumieri n. 3219, Agosto 1860, pp. 661-663 (di 940).