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Agostino d'Ippona

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima miniserie televisiva che ripercorre gli ultimi trent'anni di vita di sant'Agostino, vediAgostino d'Ippona (miniserie televisiva).
Disambiguazione – "Sant'Agostino" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vediSant'Agostino (disambigua).
Sant'Agostino d'Ippona
Sant'Agostino diPhilippe de Champaigne
 

Vescovo edottore della Chiesa

 
NascitaTagaste, 13 novembre354
MorteIppona, 28 agosto430 (75 anni)
Venerato daTutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza28 agosto (15 giugno secondo la Chiesa ortodossa)
AttributiAbiti vescovili, colomba, cuore infiammato, libro
Patrono distampatori e teologi, vedielenco
Manuale
Agostino d'Ippona
vescovo della Chiesa cattolica
Agostino in abiti vescovili, in un dipinto diAntonello da Messina
 
Incarichi ricoperti
 
Nascita13 novembre354 aTagaste
Ordinazione sacerdotale391
Nomina a vescovo395 dapapa Siricio
Consacrazione a vescovo395 dalvescovo Megalio
Morte28 agosto430 (75 anni) adIppona
Manuale
(latino)
«Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te.[1]»
(italiano)
«Ci hai creati per destinarci a Te, [Signore,] e non ha pace il nostro cuore finché non riposa in Te.[2]»

(Confessioni, libro primo)

Aurelio Agostino d'Ippona (in latinoAurelius Augustinus Hipponensis;Tagaste,13 novembre354Ippona,28 agosto430) è stato unfilosofo,vescovo,teologo,monaco emisticoromano diorigine punica o berbera e lingua latina.

Conosciuto anche comesant'Agostino,[3] èpadre,dottore esanto dellaChiesa cattolica, detto ancheDoctor Gratiae ("Dottore dellaGrazia"). È considerato il maggiore rappresentante dellapatristica occidentale.

Biografia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Pensiero di Agostino d'Ippona.
«Agostino non è soltanto un pilastro della cultura, della teologia e della spiritualità, ma anche l'uomo vivo che parla, da cuore a cuore, agli uomini del nostro tempo.»

(Giuliano Vigini, prefazione aLe Confessioni,RCS MediaGroup, 2010)

Compendio delladottrina agostiniana

Per comprendere la dottrina di Agostino non si può prescindere dal suo vissuto esistenziale: trovandosi a sperimentare un insanabile dissidio tra la ragione e il sentimento, lo spirito e la carne, ilpensiero pagano e lafede cristiana, la sua filosofia consistette nel tentativo grandioso di riconciliarli e tenerli uniti. Fu proprio l'insoddisfazione per quelle dottrine che predicavano una rigida separazione trabene emale,luce etenebre, a spingerlo ad abbandonare ilmanicheismo e a subire l'influsso dellostoicismo e soprattutto delneoplatonismo,[4] i quali viceversa riconducevano ildualismo inunità.[5]

Recependo il pensiero diPlatone filtrato attraverso quello diPlotino, Agostino rielaborò così la dottrina delleidee, o quellaemanatistica dell'Uno, sulla base della concezionetrinitaria delDio cristiano, che è insieme Sapienza, Potenza, e Volontà d'amore. Essendo Dio principio unico e assoluto dell'Essere, non può esistere un principio a Lui contrapposto, per cui il male è soltanto "assenza", privazione del Bene, imputabile unicamente alla disobbedienza umana. A causa delpeccato originale nessun uomo è degno della salvezza, ma Dio può scegliere in anticipo chi salvare, tramite il ricorso allagrazia, che sola consente alla nostraanima di ricevere l'illuminazione. Ciò non toglie comunque che noi possediamo unlibero arbitrio.[6]

A differenza dellafilosofia greca, però, dove la lotta trabene emale non prevedeva un esitoescatologico, Agostino ebbe presente come questa lotta si svolga soprattutto nellastoria. Ciò condusse a una riabilitazione della dimensione terrena rispetto al giudizio negativo che ne aveva dato il platonismo: ora anche il mondo e gli enti corporei hanno valore e significato, in quanto frutti dell'amore di Dio. Si tratta di un Dio vivo ePersonale, che sceglie di entrare nella storia umana, e il cui amore infinito (agàpe) è la risposta all'ansia diconoscenza, tipica dell'eros greco, che l'uomo prova per Lui.[7]

La vita di Agostino è stata tramandata con grande dettaglio nelleConfessioni, sua biografia personale, nelleRitrattazioni., che descrivono l'evoluzione delsuo pensiero, e nellaVita di Agostino., scritta dal suo amico e discepoloPossidio, che narra l'apostolato del santo[8] e fornisce l'elenco accurato delle sue opere.[9]

Dalla nascita alla conversione (354-387)

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Di etniaberbera[10] opunica come egli stesso ci tramanda,[11] ma di cultura fondamentalmenteellenistico-romana, nacque il 13 novembre 354 aTagaste (attualmenteSouk Ahras, inAlgeria, situata a circa 70 km a sud-est diIppona, l'odiernaAnnaba), a quei tempi una piccola città libera dellaNumidia proconsolare, da poco convertita aldonatismo.

Apparteneva a una famiglia del ceto medio, ma non facoltosa: il padre, Patrizio, piccolo possidente terriero e membro deicuriales (consiglieri municipali) della città, era unpagano; di animo benevolo, anche se collerico, impetuoso e a volte infedele alla moglieMonica, madre di Agostino,[12] proprio per influenza di quest'ultima alla lunga giungerà alla conversione, morendo cristiano verso il 371 d.C.[8] Monica era di religione cristiana, oltre a essere una donna intelligente, affettuosa e di carattere forte.[8] Agostino ebbe anche un fratello, Navigio, che sarà aCassiciaco in Brianza per battezzarsi, e una sorella di cui non si conosce il nome, ma della quale si sa che, rimasta vedova, diresse un monastero femminile fino alla morte.[8]

Infanzia e adolescenza

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Agostino recepì dai suoi genitori due opposte visioni del mondo, da lui spesso vissute in conflitto tra loro. Mentre nelle sue opere parla del padre come di un estraneo,[13] sarà la madre, venerata tutt'oggi comesanta dallaChiesa cattolica, a esercitare un grande ruolo nell'educazione e nella vita del figlio,[8] che dirà: «A lei debbo tutto ciò che sono».[14] Agostino ricevette da lei un'istruzione cristiana, e fu iscritto fra icatecumeni. Una volta, quando era molto malato, chiese ilbattesimo, ma, essendo presto svanito ogni pericolo, decise di differire il momento della ricezione del sacramento, adeguandosi a una diffusa usanza di quel periodo. La sua associazione con "uomini di preghiera" lasciò tre grandi concetti profondamente incisi nella sua anima: l'esistenza di una Divina Provvidenza, l'esistenza di una vita futura con terribili punizioni e, soprattutto, Cristo il Salvatore.

«Fin dalla mia più tenera infanzia, il mio ancora tenero cuore aveva succhiato col latte di mia madre il nome del mio Salvatore, Tuo Figlio, per Tua misericordia, o Signore, e lo custodiva nel profondo di sé; e tutto ciò in cui mi imbattevo e che mancava di quel Nome Divino, per quanto fosse erudito, forbito e perfino pieno di verità, non riusciva a catturarmi completamente.»

(Confessioni, I, IV)

Sebbene fosse berbero di nascita, utilizzò soprattutto illatino nei suoi scritti. Non ebbe molta dimestichezza con ilgreco, lingua studiata in giovane età ma non amata, mentre la conoscenza delpunico è stata messa in discussione da taluni studiosi.[15] Il padre, orgoglioso del successo di suo figlio nelle scuole di Tagaste eMadaura, decise di mandarlo aCartagine per prepararlo alla carriera forense, ma ci vollero molti mesi per raccogliere il denaro necessario, e Agostino passò il suo sedicesimo anno a Tagaste, in un ozio in cui si scatenò una grande crisi intellettuale e morale. Egli stesso avrebbe in seguito narrato come, dominato da una profonda inquietudine, venisse risucchiato in un vortice di passioni, e provasse quasi attrazione per ilpeccato, come avvenne per esempio in occasione del celebre furto delle pere (Confessioni, libro II), che Agostino organizzò insieme ad alcuni coetanei:

«Ma io, sciagurato, cosa amai in te, o furto mio, o delitto notturno dei miei sedici anni? Non eri bello se eri un furto; anzi, sei "qualcosa" per cui possa rivolgerti la parola?[16] Belli erano i frutti che rubammo… ma non quelli bramò la mia anima miserabile, poiché ne avevo in abbondanza di migliori. Eppure colsi proprio quelli al solo scopo di commettere un furto.»

(Confessioni, II, 6, 12)

"Crisi" cartaginese

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Agostino e la madre Monica in un dipinto diAry Scheffer

Quando all'età di diciassette anni giunse a Cartagine, verso la fine del 370, ogni situazione che gli capitava lo portava a deviare sempre di più dall'antico corso della sua vita: le molte seduzioni della grande città che era ancora per metà pagana, la licenziosità degli altri studenti, i teatri, l'ebbrezza del suo successo letterario e uno smisurato desiderio di essere sempre il primo, anche nel peccato.[17] In questa città, appassionandosi di filosofia, iniziò a studiare la maggior parte dei testi principali della cultura ellenistico-latina. Dotato di un fortesenso critico e animato da un desiderio bramoso di verità, passò gli anni della sua gioventù nella ricerca insaziabile delsenso della vita. Non molto tempo dopo essere giunto a Cartagine, però, Agostino fu costretto a confessare a sua madre di avere una relazione con una donna, che gli aveva dato un figlio,Adeodato (372), e con la quale visse inconcubinato per quindici anni. Si separarono nel 386, quando ella lo lasciò aMilano per recarsi in Numidia con la promessa che sarebbe tornata. Agostino non ne riporta il nome in alcun testo.

Esistono pareri contrastanti nella valutazione di questa crisiadolescenziale. Alcuni, comeTheodor Mommsen, la evidenziano, altri comeFriedrich Loofs rimproverano a Mommsen questa conclusione o si dimostrano clementi verso Agostino,[18] quando affermano che, a quei tempi, la Chiesa permetteva il concubinato.[19] Agostino mantenne comunque una certa dignità e, fin dall'età di diciannove anni, mostrò un genuino desiderio di uscire da quella condotta dissoluta: nel 373, la lettura dell'Hortensius diMarco Tullio Cicerone, testoprotrettico oggi andato perduto, provocò un cambiamento di direzione nella sua vita. Si imbevve dell'amore per lasaggezza che Cicerone così eloquentemente encomiava e, da quel momento, Agostino considerò laretorica soltanto una professione, da esercitare in qualità di insegnante. Il suo cuore si era completamente volto alla filosofia.[20]

Approdo al Manicheismo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Manicheismo.
La più antica immagine di Agostino, risalente al VI secolo, in un affresco nellabasilica del Laterano

Nel 373 la sua ansia per la ricerca dell'assoluto lo fece approdare almanicheismo,[21] di cui, insieme al suo amico Onorato, divenne uno dei massimi esponenti e divulgatori. Agostino stesso narra che fu attratto dalle promesse di una filosofia libera dai vincoli della fede, dalle vanterie dei manichei che affermavano di aver scoperto delle contraddizioni nelleSacre Scritture e, soprattutto, dalla speranza di trovare nella loro dottrina una spiegazione scientifica della natura e dei suoi fenomeni più misteriosi. La mente indagatrice di Agostino era entusiasta per lescienze naturali e i manichei dichiaravano che lanatura non aveva segreti perFausto di Milevi, il loro dottore.[22] Tale adesione tuttavia non fu scevra da dubbi: essendo torturato dal problema dell'origine delmale, Agostino, nell'attesa di risolverlo, diede credito alla tesi manichea di un perenne conflitto tra due princìpi, il bene e il male. C'era, inoltre, un fascino molto potente nell'irresponsabilità morale derivante da una dottrina che negava la libertà e attribuiva l'imputabilità dei crimini a un principio esterno.

Una volta unitosi a questo gruppo, Agostino gli si dedicò con tutto l'ardore del suo carattere; ne lesse tutti i libri, adottò e difese tutte le sue idee. Il suo attivissimo proselitismo convinse anche i suoi amiciAlipio e Romaniano, i suoimecenati di Tagaste, gli amici di suo padre che stavano sostenendo le spese dei suoi studi. Fu durante questo periodo manicheo che le facoltà letterarie di Agostino giunsero al loro pieno sviluppo, quando era ancora un semplice studente di Cartagine.

Insegnamento

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Al termine dei suoi studi sarebbe dovuto entrare nelforum litigiosum, ma preferì la carriera letteraria. Possidio narra che tornò a Tagaste per "insegnare la grammatica". Il giovane professore incantò i suoi alunni, uno dei quali, Alipio, appena più giovane del suo maestro, per non lasciarlo dopo averlo seguito tra i manichei, fu in seguito battezzato insieme a lui aMilano, per poi, probabilmente, diventare vescovo di Tagaste, la sua città natale.

Monica era profondamente dispiaciuta per l'eresia di Agostino e non l'avrebbe neanche ricevuto in casa o fatto sedere alla sua tavola, se non fosse stata consigliata da un vescovo che dichiarò che «il figlio di così tante lacrime e preghiere non poteva perire». Poco tempo dopo Agostino tornò a Cartagine, dove continuò a insegnare retorica. I suoi talenti gli furono anche di maggiore vantaggio su questo palcoscenico più grande e, attraverso un'infaticabile ricerca delle arti liberali il suo intelletto raggiunse la piena maturità. Qui vinse un torneo di poesia e ilproconsoleVindiciano gli conferì pubblicamente lacorona agonistica.

Fu in questo momento di ebbrezza letteraria, quando aveva appena completato il suo primo lavoro sull'estetica (ora perso), che Agostino cominciò a ripudiare il manicheismo. Anche quando era nel suo massimo entusiasmo, tuttavia, gli insegnamenti diMani erano stati lontani dal calmare la sua inquietudine. Nonostante fosse stato accusato di essere diventato un prete della "setta", non fu mai iniziato o enumerato fra gli "eletti", ma rimase un "uditore", il grado più basso nella gerarchia. Egli stesso fornì le ragioni del suo disincanto: prima di tutto l'inclinazione della filosofia manichea - "Distruggono tutto e non costruiscono nulla" -; poi la loro immoralità in contrasto con la loro apparente virtù; quindi la debolezza delle loro argomentazioni nella controversia con i "cattolici", ai cui precetti basati sulle Scritture la loro unica replica era: "Le Sacre Scritture sono state falsificate".

Ma la ragione principale fu che tra loro non trovò lascienza a cui anelava, ossia quella conoscenza della natura e delle sue leggi che gli avevano promesso. Quando li interrogava sui movimenti dellestelle, nessuno di loro era in grado di rispondergli, invitandolo ad attendere le spiegazioni esaustive di Fausto di Milevi, il celebre vescovo manicheo. Finalmente, nel 383, costui giunse a Cartagine: Agostino gli fece visita e lo interrogò,[22] ma scoprì nelle sue risposte solo volgare retorica, assolutamente estranea a qualsiasi culturaastronomica ematematica.[23] L'incantesimo si ruppe e, anche se Agostino non abbandonò immediatamente il gruppo, il suo animo deluso iniziò a respingere le dottrine manichee.

Ambrogio, arcivescovo di Milano

Incontro con Ambrogio

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Lo stesso argomento in dettaglio:Sant'Ambrogio.

Nel 383 Agostino, all'età di 29 anni, cedette all'irresistibile attrazione che aveva per l'Italia; a causa della riluttanza della madre a separarsi da lui, dovette ricorrere a un sotterfugio e imbarcarsi con la copertura della notte. Non appena giunto aRoma, dove continuò a frequentare la comunità manichea, si ammalò gravemente. Quando guarì, aprì una scuola di retorica ma, disgustato dai trucchi dei suoi alunni, che lo defraudavano spudoratamente delle loro tasse d'istruzione, fece domanda per un posto vacante come professore aMilano[24]. Ilpraefectus urbiQuinto Aurelio Simmaco l'aiutò a ottenere il posto con l'intento di contrastare la fama del vescovoAmbrogio.[25] Dopo aver fatto visita al vescovo, però, si sentì attratto dai suoi discorsi e iniziò a seguire regolarmente le sue predicazioni.

Neoplatonismo e cristianesimo

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Agostino tuttavia fu travagliato da tre ulteriori anni di dubbi, durante i quali la sua mente passò attraverso varie fasi. In un primo tempo si volse verso lafilosofia degli Accademici, attratto dal loroscetticismopessimistico, deluso com'era dal manicheismo e diffidando ormai di ogni forma di credenza religiosa. Lo tormentava più di tutti ilproblema del male: se Dio esiste ed è onnipotente, perché non riesce ad annientarlo?

«Tali pensieri volgevo nel mio petto infelice, gravato da preoccupazioni tormentosissime, perché temevo lamorte e non avevo trovato la verità. Pure rimaneva ferma stabilmente nel mio cuore lafede cattolica nel «Cristo tuo, Signore e Salvatore nostro»[26], una fede ancora informe sotto molti aspetti, e fluttuante al di fuori della dottrina, eppure il mio animo non l'abbandonava.»

(Confessioni, VII,5)

Fu decisivo l'incontro con la filosofianeo-platonica, dalla quale rimase entusiasmato: l'attenta lettura delle opere diPlatone e diPlotino riaccese nuovamente in lui la speranza di trovare laverità.[27] Ancora una volta Agostino cominciò a sognare che lui e i suoi amici avrebbero potuto condurre una vita dedicata alla ricerca di essa, rinunciando a tutte le aspirazioni terrene come onori, ricchezza, o piacere, e con ilcelibato come regola.[28] Ma era solo un sogno; le sue passioni lo rendevano ancora schiavo.

Daldubbio allaVerità

Il passaggio attraverso la fase deldubbio non fu per Agostino un semplice incidente di percorso, ma fu determinante per fargli trovare la via dellafede. Secondo Agostino infatti, solo chi dubita è animato da un desiderio sincero di trovare la verità, a differenza di colui che non si pone nessuna domanda. È la consapevolezza della propria ignoranza che spinge a indagare il mistero; eppure non si cercherebbe la verità se non si fosse certi almeno inconsciamente della sua esistenza. Un tema, questo, di lontana ascendenzasocratica eplatonica, ma Agostino lo inserisce nell'ottica cristiana del Dio-Persona: è Dio stesso che fa nascere nell'uomo il desiderio della verità. Un Dioinconscio e nascosto che vuole farsi conoscere dall'uomo. Solo l'intervento della Suagrazia permette allaragione umana di trascendere i suoi limiti, illuminandola. Ed è così che avviene l'intuizione: essa è uncomprendere, e al tempo stesso uncredere, che non avrebbe senso dubitare se non ci fosse unaVerità che appunto al dubbio si sottrae; e che non si cercherebbe Dio se non Lo si fosse già trovato.[29]

Monica intanto aveva raggiunto suo figlio a Milano, riuscendo a convincerlo a fidanzarsi. La sua promessa sposa però era troppo giovane, e anche se Agostino salutò la madre di Adeodato, il suo posto fu presto preso da un'altra. Dovette così attraversare un ultimo periodo di lotta e di angoscia, durante il quale la sua volontà di convertirsi non riusciva a prevalere del tutto sull'idea dei piaceri a cui avrebbe dovuto rinunciare. Finché, anche grazie ai preziosi contributi del vescovo Ambrogio, intuì come laverità, tema centrale del suo itinerario filosofico, non sia un semplicefatto in sé da possedere, quale egli la percepiva nei tribunali dell'Impero romano, ma che da essa si viene posseduti, perché è qualcosa di assoluto, totale e universale. Comprendendo come essa non sia un oggetto ma un Soggetto, cioè un'entità viva e Personale, proprio come viene presentata neiVangeli,[30] ebbe la certezza che Gesù fosse l'unica via per giungervi, e che alla Verità l'uomo aderisce innanzitutto con il suo modo di vivere.

Fu un colloquio con Simpliciano, futuro successore di Ambrogio, che raccontò ad Agostino la storia della conversione del celebre retore neo-platonico Vittorino,[31] a preparare la strada per la conversione. Questa sarebbe avvenuta all'età di 32 anni nel settembre 386, in un giardino di Milano, dove - come racconta lo stesso Agostino - sentì la voce di una bimba o un bimbo che canterellavatolle lege, ossia «prendi e leggi», invito che egli riferì allaBibbia, che a quel punto aprì a caso cadendo su un passaggio diPaolo di Tarso.[32]

Alcuni giorni più tardi, Agostino, mentre era malato, sfruttando le vacanze autunnali, si dimise dal suo lavoro di insegnante, andò con Monica, Adeodato e i suoi amici a Cassiciacum, residenza di campagna diVerecondo.[33] Lì si dedicò alla ricerca della vera filosofia che, per lui, ormai era inseparabile dal cristianesimo.

Dalla conversione all'episcopato (386-396)

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Agostino riceve ilbattesimo dalle mani diAmbrogio

Agostino, gradualmente, conobbe la dottrina cristiana e, nella sua mente, iniziarono a fondersi la filosofia platonica e idogmi rivelati. La solitudine di Cassiciacum gli permise di realizzare un sogno a lungo inseguito: nei suoi libriContra Academicos, Agostino descrisse la serenità ideale di questa esistenza, animata solamente dalla passione per la verità. Inoltre completò l'istruzione dei suoi giovani amici, ora con letture in comune, ora con conferenze filosofiche alle quali, qualche volta, invitava anche la madre, e i cui racconti, trascritti da un segretario, furono la base dei "Dialoghi". Licenzio avrebbe ricordato in seguito nelle sueLettere le mattinate e le serate di filosofia durante le quali Agostino era solito intraprendere disquisizioni che si elevavano molto al di sopra dei luoghi comuni. I temi favoriti di queste conferenze erano la verità, la certezza (Contra Academicos), la vera felicità nella filosofia (De beata vita), l'ordine provvidenziale del mondo e la sua perfezione matematica (De Musica), il problema del male (De ordine) e infine Dio e l'anima (Soliloquia,De immortalitate animae).

Verso l'inizio dellaQuaresima del 387, Agostino si recò a Milano dove, con Adeodato e Alipio, prese posto fra icompetentes per essere battezzato da Ambrogio nellaVeglia pasquale. Fu a questo punto che Agostino, Alipio edEvodio decisero di ritirarsi nella solitudine dell'Africa. Agostino rimase a Milano fino all'estate, continuando i suoi lavori (De immortalitate animae eDe Musica). Poi, mentre era in procinto di imbarcarsi aOstia, Monica morì.[34] Agostino rimase per molti mesi aRoma occupandosi principalmente della confutazione del manicheismo. Tornò inAfrica solo dopo la morte dell'usurpatoreMagno Massimo (agosto 388) e, dopo un breve soggiorno a Cartagine, ritornò a Tagaste.

Subito dopo il suo arrivo, decise di iniziare a seguire il suo ideale di vita perfetta, dedicata a quel Dio che era giunto ad amare in età adulta:

«Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori: lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle tue creature. Eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della tua pace.»

(Confessioni X, 27.38)

Resti delbattistero di Milano dove avvenne il battesimo di Agostino

Cominciò vendendo tutti i suoi beni e dando il ricavato ai poveri. Poi lui e i suoi amici si ritirarono nel suo appezzamento di terreno, che già era stato alienato, per condurre una vita comune in povertà, in preghiera, e nello studio della letteratura sacra. Il libroDe diversis quaestionibus octoginta tribus è il frutto delle riunioni tenute durante questo ritiro, nel quale scrisse anche ilDe Genesi contra Manicheos, ilDe magistro e ilDe vera religione.

Agostino non pensava di diventaresacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Un giorno, essendo stato chiamato a Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondò. Costoro lo consolarono e implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391. Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare unmonastero.

Il suo ministero sacerdotale durato cinque anni fu molto fruttifero: Valerio l'autorizzò a predicare nonostante l'uso africano che riservava quel ministero ai soli vescovi; combatté l'eresia, specialmente quella manichea e il suo successo fu notevole. Fortunato, uno dei loro grandi dottori, che Agostino aveva sfidato in pubblico, fu così umiliato dalla sconfitta che fuggì da Ippona. Abolì anche l'uso di tenere banchetti nelle cappelle deimartiri. L'8 ottobre 393 prese parte alConcilio Plenario d'Africa presieduto daAurelio, vescovo di Cartagine, dove, dietro richiesta dei vescovi, fu obbligato a comporre una dissertazione che, nella sua forma completa, in seguito divenne il trattatoDe fide et symbolo.

Vescovo di Ippona (395-430)

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Sant'Agostino in abiti vescovili, in un dipinto lombardo del XVIII secolo

Valerio, indebolito dall'età ormai avanzata, ottenne da Aurelio,Primate d'Africa, che Agostino fosse associato alla sua sede in qualità divescovo coadiutore. Pertanto Agostino si dovette rassegnare alla consacrazione dalle mani di Megalio,Primate diNumidia. Aveva quarantadue anni, e avrebbe occupato la sede di Ippona per i successivi 34. Il nuovo vescovo comprese bene come combinare l'esercizio dei suoi doveripastorali con l'austerità della vita religiosa e, sebbene avesse lasciato il suo monastero, la sua residenza episcopale divenne un monastero dove visse una vita di comunità con il suoclero, che osservava una religiosa povertà. La casa episcopale di Ippona divenne un vero vivaio per i nuovi fondatori di monasteri che presto si diffusero in tutta l'Africa e per i vescovi che occupavano le sedi vicine. Possidio[35] elencò dieci amici ediscepoli del santo che furono elevati all'episcopato. In questo modo Agostino si guadagnò il titolo di patriarca dei religiosi e rinnovatore della vita ecclesiastica in Africa.

Le sue attività dottrinali, l'influenza delle quali era destinata a durare molto a lungo, furono molteplici: predicava frequentemente, a volte per cinque giorni consecutivi; scrisse lettere che trasmisero a tutto il mondo conosciuto la sua soluzione per i problemi dell'epoca; lasciò la sua impronta su tutti iconcili africani ai quali partecipò, per esempio quelli di Cartagine del 398, 401, 407, 419 e diMilevi del 416 e 418; infine, lottò infaticabilmente contro tutte le eresie.

Controversia manichea e il "problema del male"

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Dopo che Agostino divenne vescovo, lo zelo che, fin dai tempi del suo battesimo, manifestava nel portare i suoi ex correligionari all'interno della Chiesa, assunse una forma più paterna senza però perdere il suo antico ardore. Fra gli eventi più memorabili che avvennero durante questa controversia è da ricordare la grande vittoria del 404 su Felice, un "eletto" e grande dottore manicheo. Questi stava predicando a Ippona e Agostino lo invitò a una disputa pubblica, al termine della quale Felice si dichiarò vinto, si convertì e, insieme ad Agostino, sottoscrisse gli atti della disputa.

Nelle sue opere Agostino confutò successivamente:Mani (397),Fausto di Milevi (400),[22] Secondino (405) e (intorno al 415) ipriscillianisti, di cui gli aveva parlatoPaolo Orosio. Queste opere contengono le sue opinioni sul "problema del male", opinioni basate sull'ottimismo derivante dall'idea che ogni opera di Dio è buona e che l'unica fonte del male è la libertà delle creature.[36] Agostino difese il libero arbitrio, anche nell'uomo, con tale ardore che i suoi lavori contro i manichei sono una ricca fonte di argomentazioni per questo problema.

Agostino operò una prima distinzione fra il male fisico del corpo e il male morale dell'anima, legato al peccato. In questo modo superò una convinzione diffusa nel periodo precedente, che concepiva la malattia e il dolore come una conseguenza e una sorta di punizione divina delle azioni umane. Agostino escluse questa possibilità poiché "Dio è Amore", e un'eventuale espiazione dei peccati si colloca in una vita ultraterrena. Dolore, fame, malattia e peccato hanno però la stessa origine metafisica, ontologica, sono mancanza di essere, nell'anima e nel corpo, così come teorizzava la filosofia classica. Il male non è concepibile da parte di Dio, mentre lo è da parte dell'uomo, che può attuarlo poiché è creato libero, "a immagine e somiglianza di Dio", come afferma la Genesi. In questo senso l'uomo può fare il male, mentre Dio no. Ciò non significa che l'uomo è più libero, o che la divinità cristiana non è onnipotente, ma che l'uomo, errando, può commettere atti che lo rendono imperfetto e infelice. Non commettere il male non è un limite, ma un segno di perfezione.

Agostino, comeSocrate, sostenne l'intellettualismo etico, ossia che il male si manifesta per ignoranza, ed esclude nuovamente il male dalla natura divina perché questa è onnisciente. In altre parole, Dio non può fare il male per un motivo ontologico, perché il male è mancanza di essere, mentre lui è "Essenza", che non ha nulla fuori di sé, e per uno gnoseologico-etico, per il quale chi ha la conoscenza ed è veramente libero non commette atti legati all'ignoranza del proprio bene, e che negano la propria libertà. L'uomo è libero al punto di negare la propria libertà innata, compiendo il male; la fonte dell'essere e della conoscenza sono la medesima, e da entrambe deriva l'esclusione di una deviazione etica in un essere perfetto.[37]

La controversia donatista e la teoria della Chiesa

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Ritratto dipinto daFilippino Lippi

Loscisma donatista fu l'ultimo episodio delle controversiemontaniste enovazianiste che agitavano la Chiesa dal II secolo. Mentre l'Oriente stava investigando sotto vari aspetti il problema divino ecristologico della "Parola", l'Occidente, indubbiamente a causa della sua vocazione più pratica, si poneva il problema morale del peccato in tutte le sue forme. Il problema principale era la santità della Chiesa; il peccatore avrebbe potuto essere perdonato e rimanere al suo interno? In Africa la questione riguardava in particolar modo la santità della gerarchia. I vescovi di Numidia che, nel 312, avevano rifiutato di accettare come valida la consacrazione di Ceciliano alla sede di Cartagine da parte di un traditore, avevano dato il via a unoscisma che aveva posto queste gravi questioni: i poteri gerarchici dipendono dalla dignità morale del presbitero? Come può l'indegnità dei suoi ministri essere compatibile con la santità della Chiesa?

Essendo stato identificato con un movimento politico, forse con un movimento nazionale contro la dominazione romana, al tempo dell'arrivo di Agostino a Ippona, lo scisma aveva raggiunto proporzioni immense. Comunque, al suo interno è facile scoprire una tendenza di vendetta antisociale che gli imperatori dovevano combattere con leggi severe. La setta nota come "Soldati di Cristo", e chiamata dai cattolici "circoncellioni" ("briganti", "vagabondi"), associata agli scismatici, fu caratterizzata da fanatica distruttività, causando una severa legislazione da parte degli imperatori.

La storia delle lotte di Agostino con i donatisti è anche quella del suo cambio di opinione sull'utilizzo di misure rigide contro gli eretici. Anche la Chiesa d'Africa, dei cui concili era stato l'anima, lo seguì in questo cambio. Agostino, inizialmente, tentò di ritrovare l'unità attraverso conferenze e controversie amichevoli. Nei concili africani ispirò varie misure conciliatrici, spedìambasciatori presso i donatisti per invitarli a rientrare nella Chiesa o, almeno, esortarli a inviare deputati a una conferenza (403). I donatisti accolsero questi inviti dapprima col silenzio, poi con insulti e infine con tale violenza chePossidio, vescovo diCalama e amico di Agostino, sfuggì alla morte per puro caso, il vescovo diBagaïa fu lasciato ricoperto di orribili ferite e la vita del vescovo di Ippona subì vari attentati.[38] Questa violenza dei circoncellioni richiese una dura repressione, e Agostino, apprendendo delle molte conversioni che ne seguirono, da allora approvò l'impiego di leggi rigide, pur non volendo mai che l'eresia fosse punibile con la morte.[39]

Nonostante ciò, i vescovi erano ancora favorevoli a una conferenza con gli scismatici e, nel 410, un editto promulgato dall'imperatoreOnorio pose fine al rifiuto dei donatisti. Nel giugno 411, alla presenza di 286 vescovi cattolici e 279 vescovi donatisti, fu organizzato a Cartagine una solenneConferenza. I portavoce dei donatisti eranoPetiliano di Costantina,Primiano di Cartagine edEmerito di Cesarea, gli oratori cattoliciAurelio di Cartagine e Agostino. Alla questione storica in discussione, il vescovo di Ippona provò l'innocenza di Ceciliano e del suo consacratore Felice, sostenendo, nel dibattito dogmatico, la tesi cattolica che la Chiesa, finché esiste sulla terra, può, senza perdere la sua santità, tollerare i peccatori al suo interno nell'interesse della loro conversione. A nome dell'imperatore il proconsoleMarcellino sanzionò la vittoria dei cattolici su tutti i punti in discussione.

Controversia pelagiana

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La questione dellavolontà

La disputa conPelagio riguardava essenzialmente la natura dellavolontà. Contro di lui Agostino sosteneva che la volontà umana è stata irrimediabilmente corrotta dalpeccato originale, che ha inficiato per sempre la nostralibertà. Quest'ultima consiste nella capacità, oramai andata perduta, di dare realizzazione ai nostri propositi, e va distinta perciò dallibero arbitrio, che è invece la facoltà razionale di scegliere, in linea teorica, tra ilbene e ilmale. L'uomo, che è dotato di libero arbitrio, vorrebbe per natura tendere al bene, ma è incapace di perseguirlo, perché nel momento concreto della scelta la sua volontà si ritrova dilaniata:[40] una condizione di duplicità che non gli consente di «volere» appieno, ma si può esemplificare piuttosto nell'espressione «vorrei volere».[41] Soltanto Dio con la suagrazia può redimere l'uomo, non solo illuminando i suoi eletti su cosa è bene, ma anche infondendo loro la volontà effettiva di perseguirlo, volontà che altrimenti sarebbe facile preda dell'incostanza e delle tentazioni malvagie. Solo in questo modo l'uomo potrà ritrovare la sua libertà.

La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dovePelagio e il suo discepoloCelestio si erano rifugiati dopo ilsacco di Roma da parte diAlarico, era diventato il principale centro di diffusione delmovimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina delpeccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto aDiospolis inPalestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi, e confermata dapapa Innocenzo I nel 417. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma;papa Zosimo fu inizialmente convinto da Celestio ma, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i pelagiani. In seguito la disputa fu proseguita per iscritto controGiuliano di Eclano, che aveva assunto la guida del gruppo e attaccava violentemente Agostino.

Verso il 426 nacque il movimento deiSemipelagiani, i cui primi membri furono i monaci diAdrumeto, in Africa, seguiti da quelli diMarsiglia guidati daGiovanni Cassiano, abate di San Vittore. Essi cercarono di mediare tra Agostino e Pelagio sostenendo che la grazia dovesse essere concessa solo a coloro che la meritano e negata agli altri. Informato delle loro opinioni daProspero d'Aquitania, il santo scrisse ilDe praedestinatione sanctorum, nel quale spiegava che qualsiasi desiderio di salvezza era dovuto alla "Grazia di Dio" che, perciò, controllava completamente la nostrapredestinazione.

Controversia ariana e ultimi anni

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Sant'Agostino in cattedra,Pietro Cavaro,Cagliari
Arca di sant'Agostino, in cui è la sua tomba, per opera diGiovanni di Balduccio, nellabasilica di San Pietro in Ciel d'Oro aPavia

Nel 426, all'età di 72 anni, desiderando risparmiare alla sua città il tumulto di un'elezione episcopale dopo la sua morte, Agostino spinse sia ilclero sia il popolo ad acclamare come suoausiliare e successore ildiacono Eraclio. In quegli anni l'Africa fu sconvolta dalla rivolta delcomesBonifacio (427); iVisigoti inviati dall'imperatriceGalla Placidia per contrastare Bonifacio e iVandali che questi aveva chiamato in suo aiuto erano tuttiAriani e, al seguito delle truppe imperiali, entrò ad Ippona Massimino, un vescovo ariano. Agostino difese la propria fede in una conferenza pubblica (428) e con vari scritti. Essendo profondamente addolorato per la devastazione dell'Africa, lavorò per una riconciliazione tra ilcomes Bonifacio e l'imperatrice; la pace fu ristabilita, ma non conGenserico, il re vandalo. Bonifacio, cacciato da Cartagine, cercò rifugio a Ippona, dove molti vescovi si erano già rifugiati per cercare protezione in questa città ben fortificata, ma i Vandali l'assediarono per ben diciotto mesi. Cercando di controllare la sua angoscia, Agostino continuò a confutare Giuliano di Eclano, ma, all'inizio dell'assedio, fu colpito da una malattia fatale e, dopo tre mesi, il 28 agosto 430, morì all'età di 75 anni.

Nel 718 il suo feretro, venerato per secoli aCagliari dove era stato portato da esuli fuggiti all'invasione vandala del Nordafrica,[42] fu fatto trasportare dallaSardegna aPavia, a opera del re longobardoLiutprando.[43]

Da allora le sue spoglie sono custodite nellabasilica di San Pietro in Ciel d'Oro.

Opere

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Agostino in un dipinto diSimone Martini

Agostino fu un autore molto prolifico, notevole per la varietà dei soggetti che produsse, come scritti autobiografici, filosofici, apologetici, dogmatici, polemici, morali, esegetici, raccolte di lettere, di sermoni e di opere in poesia (scritte inmetrica non classica, bensì accentuativa, per facilitare la memorizzazione da parte delle persone incolte). Bardenhewer ne lodava la straordinaria varietà di espressione e il dono di descrivere gli avvenimenti interiori, di dipingere i vari stati dell'anima e gli avvenimenti del mondo spirituale. In generale, il suo stile è nobile e casto; ma, diceva lo stesso autore, "nei suoi sermoni e negli altri scritti destinati al popolo, intenzionalmente, il tono scendeva a un livello popolare".

Nelle sueRitrattazioni ha contato 93 opere.[44]

Autobiografia e corrispondenza

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  • LeConfessioni, scritte intorno al 400, sono la storia della sua maturazione religiosa. Il nocciolo del pensiero agostiniano presente nelleConfessioni sta nel concetto che l'uomo è incapace di orientarsi da solo: esclusivamente con l'illuminazione di Dio, a cui deve obbedire in ogni circostanza, l'uomo riuscirà a trovare l'orientamento nella sua vita. La parola "confessioni" viene intesa in senso biblico (confiteri), non come ammissione di colpa o racconto, ma come preghiera di un'anima che ammira l'azione di Dio nel proprio interno.
  • LeRetractationes ("Ritrattazioni"), composte verso la fine della sua vita, tra il 426 e il 428, sono una revisione, un riesame dei propri lavori ripercorsi in ordine cronologico, spiegando l'occasione della loro genesi e l'idea dominante di ognuno. Rappresentano una guida di inestimabile valore per comprendere l'evoluzione delpensiero di Agostino.
  • LeEpistolae ("Lettere"), che nella raccolta benedettina ammontano a 270 (53 dei corrispondenti di Agostino), sono utili per la conoscenza della sua vita, della sua influenza e della sua dottrina.

Scritti filosofici

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Queste opere, in gran parte composte nella villa di Cassiciacum, dalla conversione al battesimo (386-387), continuano l'autobiografia di Agostino iniziando il lettore alle ricerche e alle esitazioni platoniche della sua mente. Sono saggi letterari, la cui semplicità rappresenta il culmine dell'arte e dell'eleganza. In nessun'altra opera lo stile di Agostino è così castigato e la sua lingua così pura. La loro forma dialogica dimostra che erano di ispirazione platonica e ciceroniana. Le principali sono:

  • Contra Academicos ("Contro gli accademici"), l'opera filosofica più importante;
  • De beata vita ("La vita beata");
  • De ordine ("L'ordine");
  • Soliloquia ("Soliloqui"), in due libri;
  • De immortalitate animae ("L'immortalità dell'anima");
  • De magistro ("Il maestro"), un dialogo tra Agostino e suo figlio Adeodato;
  • De musica ("La musica"), in sei libri.
Antonio Cifrondi,Sant'Agostino d'Ippona nel suo studio

Scritti apologetici

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Le sue opere apologetiche rendono Agostino il grande teorico della fede, e delle sue relazioni con la ragione. «Lui è il primo dei Padri» - affermavaAdolf von Harnack (Dogmengeschichte, III 97) - «che sentì il bisogno di costringere la sua fede a ragionare».

  • La città di Dio (De civitate Dei contra Paganos, "La città di Dio contro i Pagani"), in 22 libri, fu iniziato nel 413 e terminato nel 426; esso rappresentava la risposta di Agostino ai pagani che attribuivano la caduta di Roma (410) all'abolizione del paganesimo. Considerando il problema dellaDivina Provvidenza applicato all'Impero romano, egli allargò l'orizzonte e creò la primafilosofia della storia, abbracciando con uno sguardo i destini del mondo raggruppati intorno alla religione cristiana.La città di Dio è considerata il più importante lavoro del vescovo di Ippona. Mentre leConfessioni sono teologia vissuta nell'anima e rappresentano la storia dell'azione di Dio sugli individui,La città di Dio è teologia incastonata nella storia dell'umanità che spiega l'azione di Dio nel mondo; l'opera costituisce una vera e propriaapologia delcristianesimo messo a confronto con la civiltàpagana, oltre a fornire riflessioni sulla "grandezza e l'immortalità dell'anima". In essa Agostino cerca di dimostrare che la decadenza della cosiddettacittà degli uomini (contrapposta a quella di Dio e da lui identificata proprio con l'Impero romano d'Occidente) non poteva essere imputata in alcun modo alla religione cristiana, essendo il frutto di un processo storicoteleologicamente preordinato da Dio.
  • De vera religione ("La vera religione") fu composto a Tagaste tra il 389 e il 391;
  • De utilitate credendi ("L'utilità di credere"), del 391;
  • De fide rerum quae non videntur ("La fede nelle cose che non si vedono"), del 400;
  • Lettera 120 a Consenzio.

Controversie

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Contro i Manichei

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  • De moribus Ecclesiae catholicae et de moribus Manichaeorum (" I costumi della Chiesa e i costumi dei Manichei"), scritto a Roma nel 368;
  • De duabus animabus contra Manichaeos ("Le due anime contro i Manichei"), scritto prima del 392;
  • Acta seu disputatio contra Fortunatum manichaeum ("Atti della disputa contro il manicheo Fortunato"), del 392;
  • Contra Felicem manichaeum ("Contro il manicheo Felice"), del 404;
  • De libero arbitrio voluntatis ("Il libero arbitrio"), opera importante per la trattazione dell'origine del male;
  • Contra Adimantum manichaei discipulum ("ControAdimanto, discepolo manicheo");
  • Contra epistolam Manichaei quam vocant Fundamenti ("Contro la lettera di Mani che chiamano della Fondazione");
  • Contra Faustum manichaeum ("Contro il manicheo Fausto");
  • Contra Secundinum manichaeum ("Contro il manicheo Secondino");
  • De Genesi contra Manichaeos ("La Genesi contro i Manichei");
  • De natura boni contra Manichaeos ("La natura del bene contro i Manichei").
Sant'Agostino d'Ippona ritratto daFrancesco Cappella

Contro i Donatisti

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  • Psalmus contra partem Donati ("Salmo contro la fazione di Donato"), scritto intorno al 395, è semplicemente un canto ritmato per uso popolare, il più antico esempio del genere;
  • Contra epistolam Parmeniani ("Contro la lettera di Parmeniano"), scritto nel 400;
  • De baptismo contra Donatistas ("Il battesimo contro i Donatisti"), scritto intorno al 400, una delle opere più importanti scritte durante questa controversia;
  • Contra litteras Petiliani ("Contro le lettere di Petiliano");
  • Contra Cresconium grammaticum Donatistam ("Contro il grammatico donatista Cresconio");
  • Breviculus collationis cum Donatistas ("Sommario della conferenza coi Donatisti");
  • Contra Gaudentium Donatistarum episcopum ("Contro Gaudenzio vescovo dei Donatisti");
  • De gestis cum Emerito Donatistarum episcopo ("Gli atti del confronto con Emerito vescovo dei Donatisti");
  • Epistola ad Catholicos contra Donatistas ("Lettera ai Cattolici contro i Donatisti");
  • Post collationem ad Donatistas ("Ai Donatisti dopo la conferenza");
  • De unico baptismo contra Petilianum ("Il battesimo unico contro Petiliano");
  • Un buon numero diepistolae sull'argomento.

Contro i Pelagiani

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  • De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvolorum ("Il castigo e il perdono dei peccati e il battesimo dei bambini"), scritto nel412, tratta del merito e del perdono;[45]
  • De Spiritu et littera ("Lo Spirito e la lettera"), scritto nel 412;
  • De perfectione iustitiae hominis ("La perfezione della giustizia dell'uomo"), scritto nel 415 e importante per la comprensione del pensiero pelagiano;
  • De gestis Pelagii ("Le gesta di Pelagio"), scritto nel 417, narra la storia del Concilio di Diospolis, di cui riproduce gli atti;
  • De gratia Christi et de peccato originali contra Pelagium ("La grazia di Cristo ed il peccato originale contro Pelagio"), scritto nel 418;
  • De nuptiis et concupiscentia ("Le nozze e la concupiscenza"), scritto nel 419;
  • Contra duas epistolas Pelagianorum ("Contro due lettere dei Pelagiani");
  • De natura et gratia contra Pelagium ("La natura e la grazia contro Pelagio");
  • Contra Iulianum haeresis Pelagianae ("Contro Giuliano dell'eresia pelagiana"), ultimo della serie, interrotta dalla morte del santo.
Il Pordenone,Sant'Agostino in cattedra

Contro i Semipelagiani

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  • De correptione et gratia ("La correzione e la grazia"), scritto nel 427;
  • De praedestinatione sanctorum ("La predestinazione dei santi"), scritto nel 428;
  • De dono perseverantiae ("Il dono della perseveranza"), scritto nel 429.

Contro gli Ariani

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  • Contra sermonem Arianorum ("Contro il sermone degli Ariani"), del 418;
  • Collatio cum Maximino Arianorum episcopo ("Conferenza con Massimino vescovo degli Ariani");
  • Contra Maximinum haereticum episcopum Arianorum ("Contro Massimino vescovo eretico degli Ariani").

Altre eresie

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  • De haeresibus ("Le eresie");
  • Contra Priscillanistas et Origenistas ("Contro i Priscillanisti e gli Origenisti").

Scritti esegetici

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In evangelium Ioannis, 1050-1100 ca.,Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze

I più notevoli dei suoi lavori biblici illustrano o una teoria dell'esegesi (generalmente approvata) che si diletta nel trovare interpretazioni mistiche e allegoriche, o lo stile della predicazione che si fonda su quei punti di vista. La sua produzione strettamente esegetica è ben lontana, tuttavia, dall'eguagliare il valore scientifico di quella diGirolamo: la sua conoscenza delle lingue bibliche era insufficiente. Da giovane comprendeva il greco con qualche difficoltà[46] e, per quanto riguarda l'ebraico, tutto ciò che si può desumere dagli studi di Martin Schanz e Odilo Rottmanner è che aveva familiarità con ilpunico,[47] una lingua simile all'ebraico. Inoltre, le due grandi qualità del suo genio, la prodigiosa sottigliezza e l'ardente sensibilità, lo portarono a destreggiarsi tra interpretazioni che a volte erano più ingegnose che realistiche. Tra le sue opere vanno ricordate:

  • De doctrina christiana ("La dottrina cristiana"), iniziato nel 397 e terminato nel 426, fu il primo vero trattato esegetico, poiché Girolamo scrisse piuttosto come controversialista; esso si occupa della predicazione, dell'interpretazione della Bibbia e dei rapporti fra retorica classica e retorica cristiana;
  • De Genesi ad litteram ("La Genesi alla lettera"), composto tra il 401 e il 415;
  • Enarrationes in Psalmos ("Esposizioni sui Salmi"),[48] in quattro volumi, parte deiDiscorsi, un capolavoro di eloquenza popolare;
  • De sermone Domini in monte ("Il discorso del Signore sulla montagna"), scritto durante il suo ministero sacerdotale;
  • De consensu evangelistarum ("Il consenso degli evangelisti"), scritto nel 400;
  • In evangelium Ioannis ("Nel vangelo di Giovanni"), scritto nel 416 considerato una delle opere migliori di Agostino;
  • Expositio Epistolae ad Galatos ("Esposizione della Lettera ai Galati");
  • Annotationes in Iob ("Annotazioni in Giobbe");
  • De Genesi ad litteram imperfectus ("La Genesi alla lettera incompiuta");
  • Epistolae ad Romanos inchoata expositio ("Inizio dell'esposizione della Lettera ai Romani");
  • Expositio quarundam propositionum ex Epistola ad Romanos ("Esposizione di alcune frasi dalla Lettera ai Romani");
  • In Epistolam Ioannis ad Parthos ("Nella Lettera di Giovanni ai Parti");
  • Locutiones in Heptateuchum ("Locuzioni nell'Ettateuco").

De doctrina Christiana

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Da quando Agostino fu ordinato presbitero cominciò seriamente a interessarsi all'esegesi delle Sacre Scritture. Quest'opera, redatta in quattro libri, raccoglie la sua esperienza di commentatore biblico: i primi tre libri trattano della comprensione dei contenuti (res) e delle parole (signa), il quarto discorre della corretta esposizione dei contenuti (proferre).

Sant'Agostino nello studio (dipinto diVittore Carpaccio)

Il commentatore dei testi sacri, in questo caso della Bibbia, deve ponderare bene le proprie ipotesi e obbligatoriamente valutarle alla luce dellagemina caritas ("duplice carità") cristiana,[49] presente in ogni parte dellaSacra Scrittura: questo duplice amore, quello per Dio e quello per il prossimo, ne rappresenta il valore portante. Il lettore deve inoltre prestare molta attenzione alla comprensione delle parole che possono risultare sconosciute, spiegabili attraverso il confronto con le lingue greco-ebraiche, oppure quelle ambigue, che possono essere veramente comprese ricorrendo al testo originale o in alternativa consultando altre traduzioni a disposizione. Agostino dimostra qui uno spiritofilologico di sensibilità molto elevata, ed elabora concetti di scientificità basilari per l'approccio alla comprensione di un testo.

Per quanto riguarda ilproferre, l'autore ammette, a differenza di altri autori cristiani, l'uso della retorica classica purché miri alla creazione di una nuova retorica cristiana, che per essere tale deve essere esercitata da uomini meritevoli e integerrimi, ricordando il pensiero diCatone (un buon cittadino è un ottimo oratore).

All'interno del componimento si trovano molte riflessioni interessanti, come la differenza trafrui ("godere") euti ("usare"), basata su una concezione che vede l'uomo bearsi di tutto ciò che provoca diletto ed usa ogni mezzo che è necessario per raggiungere tale piacere.[50] Nel sistema del godimento creato da Agostino, Dio naturalmente occupa il posto massimo, dunque l'uomo per raggiungere tale letizia deve impiegare gli strumenti che possiede, ossia l'anima e il corpo. L'altra riflessione che emerge è di carattere linguistico-culturale e consiste nella differenza trares (la cosa in sé) esignum (ciò che rimanda ad altro). La parola è sicuramente un segno, afferma Agostino, pertanto la teoria platonica di un linguaggio naturale viene sostituita da quella di un linguaggio convenzionale, ossia frutto di un accordo comune tra gli uomini. Il filosofo chiude l'opera esprimendo la sua idea di nuova retorica cristiana: un'opera non dev'essere giudicata attraverso canoni prefissati (cioè quelli della retorica classica) ma, più propriamente, in base a ciò che essa realmente contiene.

Opere dogmatiche e morali

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  • De Trinitate ("La Trinità"), in 15 libri, scritto dal 400 al 416, è l'opera più complessa e profonda di Agostino.[51] Gli ultimi libri sulle analogie che il mistero della Trinità ha con la nostra anima sono molto discussi;
  • Enchiridion de fide, spe et charitate ("Manuale sulla fede, sulla speranza e sull'amore"), scritto nel 421 su richiesta di un pio romano, Laurenzio, è una sintesi della teologia di Agostino, ridotta alle tre virtù teologiche. Padre Faure ne ha elaborato un dotto commentario, mentre Harnack un'analisi particolareggiata (Storia dei dogmi, III, pp. 205–221);
  • De diversis quaestionibus ad Simplicianum ("Diverse domande a Simpliciano"), scritto nel 397, dove Agostino torna sul tema della grazia salvatrice, ritenuta un dono gratuito che non dipende da meriti ma esclusivamente «da Dio che usa misericordia»,[52] secondo una prospettiva echeggiante la predicazione diPaolo;
  • Quaestiones Evangeliorum ("Domande sui Vangeli");
  • Quaestiones in Heptateuchum ("Domande sull'Ettateuco");
  • Quaestiones septemdecim in Evangelium secundum Matthaeum ("Diciassette domande sul Vangelo secondo Matteo");
  • De diversis quaestionibus octoginta tribus ("Ottantatré diverse questioni");
  • De octo Dulcitii quaestionibus ("Le otto domande di Dulcizio");
  • De octo quaestionibus ex Veteri Testamento ("Otto domande sull'Antico Testamento");
  • De bono coniugali ("Il bene del matrimonio");
  • De bono viduitatis ("Il bene della vedovanza");
  • De coniugiis adulterinis ("I connubi adulterini");
  • De continentia ("La continenza");
  • De cura pro mortuis gerenda ("La cura che dev'essere riservata ai morti");
  • De mendacio ("La menzogna");
  • De patientia ("La pazienza");
  • De quantitate animae ("La grandezza dell'anima");
  • De utilitate ieiunii ("L'utilità del digiuno");
  • De sancta virginitate ("La santa verginità").

Pastorali e predicazioni

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Oltre alleomelie sulle Scritture, iBenedettini hanno raccolto 364sermoni di provata autenticità; la loro brevità suggerisce che siano resoconti redatti da discepoli, spesso revisionati da Agostino stesso. Se il Dottore che era in lui predominava sull'oratore, aveva meno colore, meno opulenza, meno attualità e meno fascino orientale diGiovanni Crisostomo, ma, d'altra parte, dimostrava una logica più nervosa, paragoni più arditi, maggiore elevazione e maggiore profondità di pensiero e, a volte, nei suoi scoppi d'emozione e nelle sue cadute nella forma dialogica, raggiungeva il potere irresistibile dell'oratore greco. Tra queste opere:

  • De catechizandis rudibus ("I novelli catechizzandi"), scritto nel 400, in cui viene spiegata la teoria della predicazione e dell'istruzione religiosa delle persone;
  • De disciplina Christiana ("La disciplina cristiana"), in quattro libri;
  • Sermo ad Caesariensis Ecclesiae plebem ("Discorso al popolo della Chiesa di Cesarea");
  • Sermones ("Sermoni"), caratterizzati dalla chiarezza d'esposizione e dall'efficacia della nuova retorica teorizzata nelDe doctrina Christiana. Nelle opere agostiniane complete stampate nel 1683 dallaCongregazione di San Mauro, i sermoni sono 394, dei quali 364 si attribuiscono ad Agostino; altri ritrovamenti vi hanno aggiunto 175 sermoni. Tra le scoperte più recenti, lo storico Germain Morin nel 1917 aggiunse 34 sermoni, dalCodex Guelferbytani; ilbenedettino medievalista Dom André Wilmart nel 1921-1930 vi aggiunse 15 sermoni dalCodex Wilmart; Dom Cyrille Lambot rinvenne 24 nuovi sermoni, sette in frammenti, nelCodex Lambot. L'ultimo ritrovamento fu nel 1990, quando François Dolbeau scoprì aMagonza un manoscritto con 26 sermoni[53].

Altre opere

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  • Adversus Judaeos ("Contro i Giudei"), in quest'opera Agostino attacca i giudei, accusati di avversare la nuova fede cristiana; le disgrazie patite dai giudei attraverso ladiaspora e le loro sciagure rappresentavano, per Agostino, la testimonianza della «validità della religione cristiana e dunque la giustezza della nuova interpretazione delle Sacre Scritture». Agostino avanzava verso i giudei l'accusa gravissima di aver crocifisso e ucciso Cristo: «[…] i giudei lo tengono prigioniero, i giudei lo insultano, i giudei lo legano, lo incoronano di spine, lo disonorano con gli sputi, lo flagellano, lo coprono di ingiurie, lo appendono alla Croce, lo trapassano con una lancia, alla fine lo seppelliscono». In quest'opera Agostino tracciava anche una netta divisione tra cristiani ed ebrei giudei: una cesura dettata dall'esigenza dello Spirito con riferimento alla comune discendenza daAbramo. Per i giudei era un'origine carnale, non originata dalla Fede in Dio, come è invece per i cristiani: «È la stirpe dei giudei che trae origine dalla sua carne, - scrive Agostino - non la stirpe dei cristiani: noi discendiamo da altre genti e tuttavia imitando la sua virtù, siamo divenuti figli di Abramo. […] Noi siamo dunque fatti discendenti di Abramo per grazia di Dio. Dio non fece suoi eredi i discendenti carnali di Abramo. Anzi questi li ha diseredati per adottare quegli altri».
  • Contra adversarium Legis et Prophetarum ("Contro l'avversario della Legge e dei Profeti");
  • Contra mendacium ("Contro la menzogna");
  • De agone Christiano ("Il combattimento cristiano");
  • De anima et eius origine contra Vincentium Victorem ("L'anima e la sua origine contro Vincenzo Vittore");
  • De divinatione demonum ("La divinazione dei demoni");
  • De excidio urbis Romae ("La rovina della città di Roma");
  • De fide et operibus ("La fede e le opere");
  • De fide et symbolo ("La fede e il simbolo");
  • De grammatica ("La grammatica");
  • De gratia et libero arbitrio ("La grazia e il libero arbitrio");
  • De opera monachorum ("L'opera dei monaci");
  • De Scriptura Sacra speculum ("Specchio della Sacra Scrittura");
  • De symbolo ad Catechumenos ("Il simbolo ai Catecumeni");
  • Regula ad servos Dei ("Regola ai servi di Dio").

Culto

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Agostino in un dipinto di ambito trentino

Agostino è venerato comesanto dalla Chiesa cristiana sin da tempi remoti, e tradizionalmente rappresentato con lamitra e ilpastorale come suoi tipici paramenti vescovili. Altre immagini di lui, tra cui la più antica risalente alVI secolo, lo raffigurano invece seduto a uno scrittoio con un libro aperto.[54]

Nel 1298 fu annoverato fra i primi quattrodottori della Chiesa.[55]

In occasione del XV centenario della mortepapa Pio XI ne commemorò la figura nell'enciclicaAd Salutem Humani del 20 aprile 1930. In occasione del XVI anniversario della conversione,papa Giovanni Paolo II pubblicò lalettera apostolicaAugustinum Hipponensem, del 28 agosto 1986.

Nell'enciclicaDeus caritas est (25 dicembre 2005)papa Benedetto XVI riconobbe il suo grande debito personale nei confronti del pensiero di sant'Agostino[56]. Il 22 aprile 2007 il pontefice si recò aPavia, nellabasilica di San Pietro in Ciel d'Oro, a pregare presso la tomba del santo.

Sant'Agostino èsanto patrono delle seguenti città:

È santocompatrono diPavia (a partire dal 16 settembre 2007, dal decreto stipulato il 28 agosto 2007). È anche patrono secondario dellaSardegna (ricorrenza liturgica il giorno11 ottobre in memoria della traslazione delle sue spoglie nell'isola). In Sardegna esistono inoltre chiese e altri edifici religiosi intitolati al santo, ad esempio: laChiesa di Sant'Agostino di Sassari; laCripta dentro laChiesa di Sant'Agostino, a Cagliari; e laChiesa di Sant'Agostino ad Abbasanta.

Ordini religiosi ispirati ad Agostino

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Reliquia conservata nellaBasilica di Sant'Agostino adAnnaba inAlgeria

Ad Agostino si deve la nascita delle varie regole del primo monachesimo, come laRegula Magistri e laRegola di San Benedetto.Cesario d'Arles, infatti, si ispirò alle sue idee sia per le sue prediche sia per la fondazione di alcuni ordini monastici. A lui si ispirarono anche i papi che proposero le regole di vita deiCanonici Regolari di Sant'Agostino.

Successivamente, alla suaRegola di vita si rifecero numerose forme di vita religiosa, tra i quali l'Ordine di Sant'Agostino (OSA), chiamato degliAgostiniani: diffusi in tutto il mondo, insieme agliAgostiniani scalzi (OAD) e agliAgostiniani Recolletti (OAR), costituiscono nella Chiesa cattolica la principale eredità spirituale del santo di Ippona.

Ingresso al Monastero di Sant'Agostino e San Serafino di Sarov a Trikorfo, Grecia centrale. Il campanile contiene 400simandri metallici e 62 campane.

InGrecia, a Trikorfo (regione dellaFocide, nei pressi diLepanto) opera ungrande monastero greco-ortodosso.[57] dedicato a Sant'Agostino di Ippona eSan Serafino di Sarov. In questo monastero maschile (è noto che nellaChiesa ortodossa esiste un unico μοναχικό τάγμα, o "ordine" monastico) risiedono oltre 30 giovani monaci, impegnati nella trasmissione del messaggio del Santo di Ippona.

Alcune Chiese scismatiche africane, fenomeni a metà tra le cosiddette "Piccole Chiese" e ilsincretismo (in particolare quelle fornite disuccessione apostolica), sorte nel corso delXIX e delXX secolo, si sono auto-definiteAgostiniste, in considerazione dell'origine africana del santo.

Opere d'arte dedicate ad Agostino

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Lachiesa di Sant'Agostino a Napoleon (Stati Uniti) è uno dei tanti luoghi di culto dedicati ad Agostino di Ippona

Pittura

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Scultura

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Cinema e televisione

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Opere teatrali

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Musica

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  • Marco Bargagna,Agostino d'Ippona, Italia 2001,Oratorio per Soli, Coro e Orchestra - 2CD - Interpreti:Maria Billeri, Soprano, Giancarlo Ceccarini, Baritono, Salvatore Ciulla, Voce recitante. Dir. Stefano Barandoni. Testi tratti dagli scritti di Agostino, dalla Vita di Agostino diPossidio e dai libri liturgici
  • Corrado Cicciarelli, Aldino Leoni,Il Sacco di Sant'Agostino, Italia 1994 (I edizione, esecuzione prima in San Pietro in Ciel d'Oro) e 2009 (II edizione) Oratorio (musicassetta e libretto edizioni Joker, 1994) - Interpreti: Corrado Cicciarelli, Aldino Leoni, Mario Martinengo, Andrea Negruzzo, Giorgio Penotti (Gruppo dell'Incanto).

Romanzi filosofici e storici

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Note

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  1. ^Augustinus Hipponensis - Confessionum - 01, suaugustinus.it.URL consultato il 31 gennaio 2025.
  2. ^ Agostino d'Ippona,Le Confessioni, collanaI classici della tradizione cristiana, San Paolo.
  3. ^Agostino viene annoverato daCarlo Borromeo tra i santi di Milano: San Carlo Borromeo,Sant'Agostino, inI Santi di Milano, Il Club di Milano, 2012,ISBN 978-88-97618-03-4.
  4. ^«L'aggancio con le dottrine stoiche in Agostino è mediato attraversoCicerone eVarrone», dai quali egli riprende, tra le altre cose, l'idea dellafelicità come scopo della filosofia; Luigi Manca,Il primato della volontà in Agostino e Massimo il Confessore, Roma, Armando, 2002, p. 57,ISBN 88-8358-385-X. Sull'influsso dellostoicismo sul giovane Agostino, che se ne discosterà soltanto nella vecchiaia, vedi ancheL'originalità del Verbum nel De Trinitate di Agostino d'Ippona., articolo di Gaetano Piccolo, Mondodomani, 2011.
  5. ^Oggi infatti gli studiosi concordano sul fatto che la filosofia agostiniana è sostanzialmente di stamponeoplatonico (Werner Beierwaltes,Agostino e il neoplatonismo cristiano, prefazione e introduzione di Giovanni Reale, traduzione di Giuseppe Girgenti e Alessandro Trotta, Milano, Vita e pensiero, 1995). Gli studi del professorReale ad esempio hanno contribuito a rimuovere le interpretazioni medievali del pensiero di Agostino, riconducendolo entro la cornice di un autentico neoplatonismo.Sant'Agostino erede di Platone, inCorriere della Sera, 12 dicembre 2007.URL consultato il 22 aprile 2022.
  6. ^«Nessuna altra cosa può rendere la mente compagna del desiderio disordinato se non la propria volontà e il libero arbitrio» (Agostino,Il libero arbitrio., libro I, 11, 21).
  7. ^Heinz Heimsoeth,I grandi temi della metafisica occidentale, Milano, Mursia, 1973, pp. 110-111.
  8. ^abcde Remo Piccolomini, Natalino Monopoli,L'attualità di Agostino. Commento alla lettera apostolica «Agostino d'Ippona» di Giovanni Paolo II, Roma, Città nuova, 2005, pp. 12, 256,ISBN 978-88-311-7474-9.
  9. ^Udienza Generale del 20 febbraio 2008: Sant'Agostino di Ippona (4) | Benedetto XVI, suvatican.va.URL consultato il 29 luglio 2024.
  10. ^Henri-Irénée Marrou,Crise de notre temps et réflexion chrétienne de1930 à1975, Beauchesne, 1978, p. 177;Étienne Gilson,Le philosophe et la théologie (1960), Vrin, 2005, p. 175;Encyclopedia Americana, Scholastic Library Publishing, 2005, volume 3, p. 569;Guy Bedouelle,L'Histoire de l'Eglise, Rouergues, 2004, p. 34;Norman Cantor,The Civilization of the Middle Ages, Harper Perennial, 1994, p. 74;François Mauriac,Bloc-notes, 1952-1957, Flammarion, 1958, p. 320;Claude Lepelley,Saint Augustin et le rayonnement de sa pensée inHistoire du Christianisme, Parigi, Seuil, 2007. p. 122;Grand Larousse encyclopédique, Librairie Larousse, 1960, tomo 1, p. 144.
  11. ^Mark Ellingsen,The richness of Augustine, his contextual and pastoral theology, Louisville, Westminster John Knox Press, 2005, p. 10.
  12. ^ Antonio Sicari,Il quinto libro dei Ritratti di santi, Milano, Jaca Book, 1996, pp. 11, 224,ISBN 88-16-30313-1.
  13. ^Comune di Roma, Giovanni Falbo, 'Sant'Agostino Patrono di Ostia' (2009), p 8.
  14. ^Agostino,La felicità, 1, 6.
  15. ^Christian Courtois,Saint Augustin et le problème de la survivance punique, n. 94, pp. 239-282, Revue Africaine, 1950.
  16. ^Emerge qui velatamente ilpensiero di Agostino sulla natura delmale, concepito come un semplice non-essere: il furto, opera malvagia, è privo di consistenza. «Qualcosa» erano le pere, ma non da esse egli era attratto, bensì dal desiderio di rubare fine a sé stesso.
  17. ^«Venni a Cartagine, dove da ogni parte mi strepitava intorno una ridda di turpi amori. […] Cercavo un oggetto da amare, amando di amare, e detestavo la tranquillità e la via senza trappole, perché avevo un vuoto, dentro di me, di cibo interiore. […] Perciò l'anima mia era malata e, piena d'ulceri, si gettava al di fuori, sulle creature, miserabilmente avida di essere sfregata dal contatto con le realtà sensibili» (Confessioni, III, 1, 1).
  18. ^F. Loofs,Realencyklopädie, 3ª edizione, II, 268.
  19. ^Erwin Roderich, Hermann von Kienitz, Abendland-Verlag, 1947,Augustinus: Genius des Abendlandes, 114.
  20. ^«L'Ortensio mi piaceva perché non m'incitava a seguire questa o quella setta, ma ad amare, cercare, conseguire, possedere e abbracciare con forza la sapienza stessa, quale essa fosse; e mi accendeva e m'infiammava» (Confessioni, III, 4).
  21. ^Setta fondata daMani di Babilonia, che riconosceva Gesù come profeta, ma inferiore a sé.
  22. ^abcSul vescovo manicheoFausto di Milevi, Heinrich Kraft,La teologia dei padri [1966], V, pag. 168, a cura di Gaspare Mura, trad. it., Città Nuova Editrice, Roma 1987ISBN 88-311-9205-1; e Francesco Adorno,La filosofia antica: cultura, filosofia, politica e religiosità II-VI secolo d.C., IV vol., pag. 359, Feltrinelli, Milano 1992ISBN 88-07-81138-3.
  23. ^Confessioni, V, 6, 10.
  24. ^Pavia e l'Europa, sumonasteriimperialipavia.it.
  25. ^Servitium. Quaderni di spiritualità XXIV (1990), pp. 31-42.
  26. ^Citazione dellaseconda epistola diSan Pietro, II, 20.
  27. ^Come già ripetuto, Agostino erediterà daPlatone la fede nell'esistenza di due mondi indipendenti: uno intellegibile nel quale dimora la Verità e si conosce l'anima, e uno sensibile che, manifesto alla vista e al tatto, è creato a immagine e a verosimiglianza del primo. Il mondo sensibile può indurre gli stolti a rimanere schiavi dell'opinione, smarrendo la vera conoscenza (Contra Academicos, III, 17.37),(LA, EN)Vernon J. Bourk,Augustine’s View of Reality, inThe Saint Augustine Lecture Series, 1963, p. 38,DOI:10.5840/stauglect19639,ISSN 2153-3040 (WC ·ACNP).URL consultato il 3 febbraio 2020(archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2020). Secondo Agostino, Platone fu l'uomo «più sapiente e più colto della sua epoca»: seppe costruire un sistema filosofico perfetto, unendo «all'arguzia e alla finezzasocratica, che ebbe in materia di morale, la scienza delle cose naturali e divine», chePitagora aveva appreso dalle discussioni conFerecide di Siro riguardo all'anima immortale, Biviana Unger,Tra scetticismo e platonismo: la ricerca agostiniana della verità - Seminario di Filosofia Medievale (PDF), sucirfim.unipd.it,Università di Padova, 17 maggio 2017, p. 3.URL consultato il 3 febbraio 2020(archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2020).
  28. ^Confessioni, VI.
  29. ^Esprimendo un concetto che sarà ripreso daPascal, Agostino scriveva che «l'intelletto cerca Colui che ha già trovato» (De Trinitate, 15, 2, 2).
  30. ^«Io sono la Via, la Verità e la Vita», vangelo di Giovanni 14,6.
  31. ^Confessioni, VIII, I II.
  32. ^Si trattava dellalettera ai Romani, nel punto in cui Paolo sosteneva che era giunto il tempo di «destarsi dal sonno» esortando perciò a «comportarsi onestamente come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri» (Romani, 13, 13-14).
  33. ^Tale località potrebbe essere all'attualeCassago Brianza, secondo F. Meda,Controversia sul Rus Cassiciacum, in «Miscellanea Agostiniana», vol. II, pagg. 49-59, Roma 1931. Dello stesso avviso Rinaldo Beretta,Dov'era Cassiciaco che ospitò S.Agostino?, Carate 1928. Di altro avviso Carlo Massimo Rota,La villeggiatura di S. Agostino, Varese 1928, dove Cassiciacum è identificata invece conCasciago, tesi autorevolmente sostenuta dal Beato Cardinal Schuster e dal Cardinal Giacomo Biffi.
  34. ^Santa Monica, susantiebeati.it.URL consultato il 22 settembre 2024.
  35. ^Vita Sancti Augustini, XXII.
  36. ^De civitate Dei, XIX, c. XIII, n. 2.
  37. ^Sant'Agostino,Confessioni, VII, 12-20.
  38. ^Epistola LXXXVIII, a Gennaro vescovo donatista.
  39. ^Vos rogamus ne occidatis Epistola c, al proconsole Donato.
  40. ^Non si tratta di un conflitto traragione evolontà, o tra principi contrapposti come li intendevano imanichei, bensì di un conflitto tutto interno alla volontà, che risulta sdoppiata:
    «Il comando della volontà riguarda se stessa, non altro da sé. Quindi non è tutta la volontà che comanda; per questo il suo comando non si realizza. Se fosse tutta, infatti, non comanderebbe di essere, poiché già sarebbe. Il fenomeno straordinario perciò non consiste nel volere da una parte e non volere dall'altra, ma in una malattia dello spirito, incapace di ergersi tutto intero, in quanto sollevato dalla verità, ma appesantito dall'abitudine. Allora le volontà sono due, poiché nessuna è intera e nell'una è presente ciò che è assente nell'altra.»

    (Agostino,Confessioni, VIII, 9, 21;Opera Omnia di Sant'Agostino a cura della «Nuova Biblioteca Agostiniana» (abbreviata in NBA), I, p. 240, Roma, Città Nuova, 1965ss.)

  41. ^Ugo e Annamaria Perone, Giovanni Ferretti, Claudio Ciancio,Storia del pensiero filosofico, vol. I, Torino, SEI, 1975.Si tratta di un concetto, questo di Agostino, che rievoca le parole diPaolo di Tarso: «C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; io infatti non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me» (Paolo,Lettera ai RomaniRm 7, 18-20, sulaparola.net.).
  42. ^In particolare da San Fulgenzio, vedi Giuseppe Cossu,Della città di Cagliari, notizie compendiose sacre e profane, Cagliari, Reale Stamparia, 1780, p. 97, dove si fa menzione dell'epistolaDe translatione corporis B. Augustinii, di Giacomo Oldrado.
  43. ^Gabriele Del Grande,Il mare di mezzo, Infinito, 2010, p. 24.
  44. ^Sant’Agostino, un maestro di vita per l’uomo di oggi - Vatican News, suwww.vaticannews.va, 28 agosto 2024.URL consultato il 29 agosto 2024.
  45. ^Agostino vi difese la prassi delbattesimo dei neonati, convinto che costoro fossero destinati all'inferno se morti prima di essere battezzati, non essendo stati purificati dalpeccato originale. Nel Medioevo verrà introdotto il concetto diLimbo quale luogo ultraterreno in cui collocare le anime dei non battezzati.
  46. ^"As Augustine only seems to have become fluent in Greek later in his career, he was initially dependent on translations." (H. A. G. Houghton,Augustine’s Text of Johnː Patristic Citations and Latin Gospel Manuscripts, New York, Oxford University Press, 2008, p. 48; "he himself [Agostino] knew no Hebrew, and his knowledge of even the Greek language progressed to a proficient level only in his later years", Edmon L. Gallagher, "Augustine on the Hebrew Bible",The Journal of Theological Studies, NS, 2016, p. 3.
  47. ^Michael G. Cox,Augustine, Jerome, Tyconius and the Lingua Punica., "Studia Orientalia", vol. 64, 1988, pp. 83-106.
  48. ^in altre lingue tradotto comeCommenti ai Salmi.
  49. ^Con l'espressione «gemina caritas» Agostino riassume il contenuto del duplice comandamento di amare Dio e il prossimo come se stessi (De doctrina Christiana 2, 6, 7).
  50. ^«Chiamo carità l'atto spirituale volto al godimento di Dio in se stesso, e di sé e del prossimo in vista di Dio. […] L'atto col quale la carità giova a se stessa si chiama invece utilità» (De doctrina Christiana 3, 10, 16; trad. di L. Alici (LCPM 7), Milano 1989, p. 239).
  51. ^Secondo la leggenda, per via del notevole impegno che Agostino profuse nell'opera, un angelo gli avrebbe spiegato che il tentativo umano di comprendere il mistero della Trinità era come cercare di raccogliere l'acqua del mare in una piccola buca sulla sabbia: l'episodio è stato raffigurato daBotticelli in unapala conservata agli Uffizi di Firenze.
  52. ^Ad Simplicianum I, 2, 13.
  53. ^Augustine 2007, pp. 11-12, 439-440.
  54. ^ Alfredo Cattabiani,«Agostino Aurelio», inSanti d'Italia: vita, leggende, iconografia, feste, patronati, culto, Milano, BUR, 1993.
  55. ^ Victor Saxer,Il culto dei martiri romani durante il Medioevo centrale nelle basiliche Lateranense, Vaticana e Liberiana, inRoma antica nel Medioevo, Milano, Vita e Pensiero, 2001, p. 155,ISBN 88-343-0686-4.
  56. ^Sant’Agostino maestro di fede, ragione e ricerca di Dio per la Chiesa di oggi - Vatican News, suwww.vaticannews.va, 21 novembre 2024.URL consultato il 22 novembre 2024.
  57. ^Sacro Monastero di Sant'Agostino di Ippona e San Serafino di Sarov, Trikorfo Fokida, Grecia, sufreemonks.gr.URL consultato il 29 settembre 2020.
  58. ^Stefano Masi, Enrico Lancia,I film di Roberto Rossellini, pp. 117-121, Gremese Editore, 1987.
  59. ^Agostino di Ippona di Roberto Rossellini, sucassiciaco.it, Associazione storico-culturale S.Agostino.URL consultato il 27 giugno 2015.
  60. ^Ripubblicato all'interno del libro di Maricla Boggio,Aleida e il Che, Il tempo di Agostino, Savonarola, Il Volto velato, Roma, edizioni Bulzoni, 2015.

Bibliografia

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  • Rinaldo Beretta,Il Rus Cassiciacum di S. Agostino, Carate Brianza, tipografia G. Moscatelli, 1947.
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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Platonici
Accademici
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NuoviCarneade ·Clitomaco ·Carmide ·Filone di Larissa
MedioplatoniciFilone ·Antioco ·Plutarco ·Albino ·Alcinoo ·Attico ·Celso ·Dione di Alessandria ·Massimo di Tiro ·Giuliano il Teurgo ·Numenio di Apamea ·Longino ·Origene di Alessandria
NeoplatoniciAmmonio Sacca ·Plotino ·Amelio Gentiliano ·Porfirio ·Giamblico ·Sopatro ·Sosipatra ·Edesio ·Dessippo ·Crisanzio ·Flavio Claudio Giuliano ·Flavio Sallustio ·Massimo di Efeso ·Eusebio di Mindo ·Antonino ·Ipazia ·Plutarco di Atene ·Macrobio ·Asclepigenia ·Ierocle ·Siriano di Atene ·Ermia ·Edesia ·Proclo ·Ammonio di Ermia ·Asclepiodoto ·Marino ·Hegias ·Isidoro ·Damascio ·Simplicio ·Prisciano ·Olimpiodoro ·Origene ·Agostino d'Ippona
Neoplatonici medievaliPseudo-Dionigi Areopagita ·Scoto Eriugena ·Anselmo d'Aosta ·Michele Psello ·Scuola di Chartres (Teodorico di Chartres -Bernardo Silvestre -Guglielmo di Conches -Gilberto Porretano -Alano di Lilla) ·Scuola francescana (Roberto Grossatesta -Bonaventura da Bagnoregio) ·Duns Scoto
Neoplatonici rinascimentaliGiorgio Gemisto Pletone ·Accademia neoplatonica di Firenze (Marsilio Ficino -Lorenzo de' Medici -Cusano -Giovanni Pico della Mirandola) ·Giordano Bruno
Neoplatonici moderniScuola platonica di Cambridge (Cudworth -Culverwel -More -Smith -Whichcote)
V · D · M
Famiglia agostiniana
StoriaRegola ·RiccardoCardinal Annibaldi ·Papa Innocenzo IV ·Capitoli generali ·Sant'Ambrogio ·Santa Monica
SantiAgostino d'Ippona ·Nicola da Tolentino ·Chiara da Montefalco ·Giovanni da San Facondo ·Odolfo di Stavoren ·Tommaso di Villanova ·Rita da Cascia ·Giuliana di Cornillon ·Alonso de Orozco ·Giovanni Stone
TeologiGuglielmo di Champeaux ·Ugo di San Vittore ·Riccardo di San Vittore ·Giovanni da San Facondo ·Jacques de Vitry ·Gregorio da Rimini ·Gerhoh di Reichersberg ·Alexander Neckam ·Agostino Trionfi ·Robert di Cricklade
PapiLeone XIV
Filosofia agostinianaPatristica (Neoplatonismo) ·Linguistica agostiniana ·Teodicea agostiniana
(Credo ut intelligam ·Deus absconditus ·Fides quaerens intellectum ·Si comprehendis non est Deus ·Melius scitur Deus nesciendo)
Congregazioni ed istituzioniConfederati ·Scalzi ·Recolletti ·Giambonini ·Assunzionisti
Monache ·Agostiniane (sclaze ·recollette) ·Canonichesse
Suore recollette (recollette del Sacro Cuore di Gesù ·missionarie)
Pontificio Istituto Patristico Augustinianum
V · D · M
Storia del cristianesimo
Origini edEtà apostolicaGesù (Battesimo ·Ministero ·Crocifissione ·Risurrezione ·Grande Missione) ·Spirito Santo ·Apostolo ·Chiesa di Gerusalemme ·Paolo di Tarso ·Concilio di Gerusalemme ·Giudeo-cristianesimo ·Nuovo Testamento (Vangeli ·Atti ·Lettere di Paolo ·Lettere cattoliche ·Apocalisse)
Periodo ante-niceanoPrimi centri del cristianesimo ·Dottrine cristologiche dei primi secoli (Adozionismo ·Arianesimo ·Docetismo ·Donatismo ·Marcionismo ·Montanismo ·Gnosticismo) ·Persecuzioni ·Padri (Papa Clemente I ·Policarpo di Smirne ·Ignazio ·Ireneo di Lione ·Giustino ·Tertulliano ·Origene)
Tarda antichitàCostantino I (Svolta costantiniana) ·Monachesimo (Padri del deserto ·Anacoreta ·Cenobitismo) ·Concili (Nicea I ·Costantinopoli I ·Efeso ·Calcedonia) ·Atanasio ·Simbolo niceno-costantinopolitano ·Pelagianesimo ·San Girolamo ·Agostino ·Sant'Ambrogio ·Nestorianesimo (Cirillo di Alessandria ·Nestorio ·Christotókos ·Theotókos) ·Papa Leone Magno
MedioevoEnotico ·Scisma acaciano ·Teopaschismo ·Nestorianesimo ·Monofisismo ·Difisismo ·Concilio di Costantinopoli II ·Scisma tricapitolino ·Papa Gregorio I ·Benedetto da Norcia (Regola benedettina) ·Espansione del cristianesimo in Europa tra V e VIII secolo (Cristianesimo celtico ·Cristianizzazione dei Germani ·Cristianizzazione della Bulgaria ·Cristianizzazione del Khaganato di Rus' ·Conversione al cristianesimo della Rus' di Kiev) ·Filioque ·Iconoclastia ·Scisma foziano ·Saeculum obscurum ·Riforma cluniacense ·Riforma della Chiesa dell'XI secolo ·Grande Scisma ·Papa Gregorio VII ·Lotta per le investiture ·Umiliazione di Canossa ·Anselmo d'Aosta ·Concordato di Worms ·Crociate ·Assedio di Costantinopoli ·Impero latino di Costantinopoli ·Graziano ·Pietro Abelardo ·Bernardo di Chiaravalle ·Bogomilismo ·Chiesa bosniaca ·Catarismo ·Apostolici ·Dolciniani ·Valdismo ·Inquisizione medievale ·Crociata albigese ·Domenico di Guzmán ·Scolastica ·Tommaso d'Aquino ·Papa Innocenzo III ·Concilio Lateranense IV ·Misticismo cristiano ·Ordini mendicanti ·Francesco d'Assisi ·Riforma spirituale medievale ·John Wyclif ·Papa Bonifacio VIII ·Schiaffo di Anagni ·Cattività avignonese ·Scisma d'Occidente ·Concilio di Costanza ·Jan Hus ·Conciliarismo ·Caduta di Costantinopoli ·Reconquista
Riforma eControriforma
LuteranesimoMartin Lutero (95 tesi ·Dieta di Worms ·Martin Lutero a Worms ·Carlo V e Martin Lutero ·Bibbia di Lutero) ·Filippo Melantone (Confessione augustana) ·Liber Concordiae ·Scolasticismo protestante ·Consustanziazione ·Cinque sola (Sola scriptura) ·Arte luterana ·Guerra di Smalcalda ·Pace di Augusta ·Formula della Concordia
Chiese riformateZwinglianesimo (Ulrico Zwingli) ·Martin Bucer ·Guillaume Farel ·Calvinismo (Giovanni Calvino ·Institutio christianae religionis ·Cinque punti del calvinismo) ·Ugonotti ·Presbiterianesimo ·Volfango Capitone ·Giovanni Ecolampadio ·Riforma scozzese ·John Knox ·Tre formule di unità ·Jacob Arminio (Arminianesimo ·Sinodo di Dordrecht)
Scisma anglicanoEnrico VIII ·Thomas Cranmer ·39 articoli ·Puritani ·Tommaso Moro ·Libro della preghiera comune ·Bibbia di re Giacomo ·Dissoluzione dei monasteri in Inghilterra ·Assemblea di Westminster
Riforma radicaleNicolas Storch ·Profeti di Zwickau ·Thomas Müntzer ·Anabattismo ·Guerra dei contadini tedeschi ·Conrad Grebel ·Hutteriti ·Collegianti ·Sinodo dei Martiri ·Menno Simons ·Mennoniti
Controriforma e Missioni cattolicheConsilium de Emendanda Ecclesia ·Concilio di Trento ·Catechismo del Concilio di Trento ·Messa tridentina ·Arte della Controriforma ·Guerre di religione francesi ·Guerre di religione in Europa ·Patronato regio ·Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli ·Missioni cristiane in America ·Missione gesuita in Cina ·Missioni gesuite in Nord America ·Riduzioni gesuite ·Controversia dei riti cinesi ·Controversia dei riti malabarici
1640-1789Revivalismo ·Battismo ·Editto di tolleranza ·Congregazionalismo ·Primo grande risveglio ·Metodismo ·Millerismo ·Pietismo ·Neoluteranesimo ·Rūm millet ·Dhimmi ·Santissimo Sinodo
Età contemporaneaFondamentalismo cristiano ·Movimento della santità ·Secondo grande risveglio ·Restaurazionismo (Comunità di Cristo ·Chiesa cristiana millenarista ·House of Yahweh ·Chiesa di Cristo ·Testimoni di Geova ·Mormonismo ·Chiesa cristiana avventista del settimo giorno) ·Avventismo ·Movimento di Oxford ·Laestadianesimo ·Esistenzialismo cristiano ·Terzo grande risveglio ·Pacifismo cristiano ·Ecumenismo ·Cinque sola ·Chiesa cattolica liberale ·Pentecostalismo ·Movimento carismatico ·Teologia della liberazione ·Epistemologia riformata ·Quarto grande risveglio ·Evangelicalismo ·Politiche cristiane evangeliche in America Latina ·Comunità ecclesiale di base ·Concilio Vaticano I ·Concilio Vaticano II ·Cristianesimo postmoderno ·Antroposofia
GeneraliStoria del papato (Sviluppo del primato) ·Eresia nel cristianesimo
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