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Sancai

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Cammello e cammellieresogdiano, «tre colori» della dinastia dei Tang

Il terminesancai (cinese:三彩S, sāncǎiP,lett. "tre colori") designa un tipo diceramica cinese le cui decorazioni comportano vetrinepolicrome di tre colori, o più.

Caratteristiche

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La tecnica dellaceramicasancai risale alladinastia Tang. A dispetto del nome, il numero divetrine di colori diversi realmente utilizzati per isancai, le ceramiche «tre colori», poteva aumentare a una dozzina, su certi pezzi molto elaborati.

Le ceramichesancai erano fabbricate nel nord della Cina, usandocaolino eargillarefrattaria[1], e contenente pochissimoferro; il corpo dell'oggetto era poi ricoperto da uningobbio bianco, sul quale il vasaio posava le vetrine. Queste erano spesso giustapposte e, a causa dello loro fluidità abbastanza elevata, avevano la tendenza a fondere e a mescolarsi, producendo sulla superficie dell'oggetto colature e chiazze colorate[2].

Le vetrine colorate avevano le seguenti origini: il giallo proveniva dall'ossido di ferro (cotto inossidazione), il verde veniva dall'ossido di rame, il viola dalmanganese. Ma i Tang introdussero un nuovo e importante colore, il blu, ottenuto a partire dall'ossido di cobalto che importavano dalMedio Oriente (senza dubbio dallaPersia) lungo le nuove rotte commerciali che avevano aperto attraverso l'Asia centrale.

Il biscottosancai era innanzitutto cotto senza vetrina, a900°C. Poi si aggiungevano le vetrine, per cuocere la ceramica intorno a1 000°C[3].

A Yaozhou,provincia dell'Hebei, e a Gongyi nell'Henan[1], le argille usate per le statuette funerarie erano simili a quelle utilizzate dai vasai Tang. Queste statuette erano cotte a una temperatura inferiore allaporcellana di oggigiorno; queste statuette funerarie, come le rappresentazioni ben conosciute di cammelli e di cavalli, erano modellati in varie parti (corpo e testa separati) che si assemblavano mediante una barbottina. Per i pezzi più elaborati, la statuetta era personalizzata ritoccando il pezzo a mano.

I pezzi «tre colori»

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I pezzi Tang «tre colori» potevano essere sia pezzi di vasellame, sia statuette funerarie (yong), spesso di grande dimensione (più di un metro di altezza):

  • il vasellamesancai si compone essenzialmente di piatti, di vasi, dibrocche (a testa difenice, ad esempio), di lampade o di candelieri, di giare, di sputacchiere, di scatole con il coperchio, o ancora di servizi da vino…
    I vasi saranno spesso ricoperti di vetrine unicamente sulla loro parte superiore, provocando colature caratteristiche sulla parte inferiore;
  • le statuetteyong comprendono ogni sorta di personaggi: funzionari civili,palafrenieri,colportori dell'Asia centrale, cavalli e cammelli, con o senza il loro cavaliere, giocatore o perfino giocatrice dipolo[4], nobili dame[5], «creature guardiane di tomba» (shenmushou), «re celesti»,...
    Il naso dritto e i tratti europoidi dei cammellieri o dei personaggi dell'Asia centrale denotano evidentemente l'importanza della relazione con iSogdiani della dinastia Tang per mezzo dellaVia della seta[6][7].

Influenze

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Le ceramichesancai viaggiarono lungo tutta laVia della seta, grandemente sviluppata sotto la dinastia dei Tang, al punto che lo stile fu largamente utilizzato nelle ceramiche siriane, cipriote, poi italiane, dal XIII fino alla metà del XV secolo.

La ceramicasancai divenne ugualmente uno stile molto apprezzato in Giappone fra altre arti della ceramica in Estremo Oriente.

In senso inverso, numerosi piatti Tang «tre colori» denotano un'influenza persiana.

  • Piatto da offerta Tang di ispirazione sassanide, Cina sel Nord, VIII secolo, terracotta con vetrine piombifere "tre colori" su ingobbio, decoro inciso, d: 31 cm. Museo Guimet, Parigi
    Piatto da offerta Tang di ispirazionesassanide, Cina sel Nord, VIII secolo, terracotta convetrine piombifere "tre colori" suingobbio, decoro inciso, d: 31 cm. Museo Guimet, Parigi
  • Piatto sancai («tre colori») fatta in Italia del nord, verso la metà del XV secolo, Museo del Louvre
    Piattosancai («tre colori») fatta in Italia del nord, verso la metà del XV secolo,Museo del Louvre
  • Ceramica siriana «tre colori» del XIII secolo
    Ceramica siriana «tre colori» del XIII secolo
  • Ceramica siriana «tre colori», XIII secolo
    Ceramica siriana «tre colori», XIII secolo
  • Ceramiche con vetrine «tre colori», Cipro, XIV secolo
    Ceramiche con vetrine «tre colori»,Cipro, XIV secolo
  • Vasa italiano «tre colori», metà del XV secolo
    Vasa italiano «tre colori», metà del XV secolo
  • Ciotola italiana «tre colori», metà del XV secolo
    Ciotola italiana «tre colori», metà del XV secolo

Evoluzione

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La tecnica della ceramicasancai fu perpetuata dalladinastia Liao, in uno stile spesso più carico e più banale; i Liao infatti riprendono una tecnica consistente nel separare i colori mediante linee incise, per evitare le colature, perdendo così il fascino dei «tre colori» Tang classici. Questi decori «tre colori» facenti ricorso a linee incise saranno quelli che si ritroveranno nelle ceramiche «tre colori» delladinastia Ming sotto il nome difahua («decoro a smalto»)[8].

I Ming mettono a punto peraltro un altro decoro policromo, ilwucai (五彩S, wǔcǎiP,lett. "cinque colori"), che sarà ugualmente prodotto sotto ladinastia Qing.

Note

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  1. ^abNigel Wood,Chinese Glazes, A.C. Black, London, 1999,ISBN 0-7136-3837-0
  2. ^Cécile et Michel Beurdeley,La Céramique chinoise - Le Guide du connaisseur, 1974, p. 86
  3. ^He Li,La Céramique chinoise, 2006, p. 55
  4. ^Queste giocatrici di polo, in piena azione sui loro «cavalli volanti», danno una visione inattesa delle attività femminili dell'epoca
  5. ^Alcune di queste statuette femminili mostrano una leggera rotondità, resa alla moda dalla celebre concubina imperialeYang Guifei
  6. ^E. de la Vaissière,Histoire des marchands sogdiens, Paris, 2004
  7. ^Francis Wood,The Silk Road: Two Thousand Years in the Heart of Asia, Berkeley, CA, University of California Press, 2002, tascabile,ISBN 978-0-520-24340-8, LCCN 2003273631, pp. 65–68
  8. ^Cécile et Michel Beurdeley,La Céramique chinoise - Le Guide du connaisseur, 1974, pp. 175-177

Bibliografia

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  • Cécile e Michel Beurdeley,La Céramique chinoise - Le Guide du connaisseur, Office du livre, Fribourg - Éditions Vilo, Paris, 1974
  • Nigel Wood,Chinese Glazes, A.C. Black, London, 1999,ISBN 0-7136-3837-0.

Voci correlate

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