Il territorio del comune di San Pietro in Lama, che occupa una superficie di 7,93 km² nella zona mediana dellapenisola salentina, è caratterizzato da una morfologia pianeggiante; risulta compreso tra i 33 e i 50metri sul livello del mare. È situato nellaValle della Cupa, ovvero in quella porzione di pianura, intorno al capoluogo leccese, caratterizzata da una vasta area di depressione naturale del terreno. Il comune è attraversato dallaStrada statale 101 Salentina di Gallipoli che collegaLecce aGallipoli e che divide l'abitato con il centro urbano diLequile.
Confina a nord-ovest con il comune diMonteroni di Lecce, a nord, a est e a sud con il comune di Lequile, a sud-ovest con il comune diCopertino[5].
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
Dal punto di vista meteorologico San Pietro in Lama rientra nel territorio del Salento meridionale che presenta un clima prettamentemediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, latemperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Leprecipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo inprimavera-estate ed un picco inautunno-inverno. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento meridionale risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalleserre salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[6].
Il toponimo è legato alla leggenda secondo la quale l'apostoloPietro, diretto aRoma nel43 d.C., per evitare l'allora paganaLecce, passò in una zona acquitrinosa che nel dialetto locale era denominata ''lama''.
In alcune antiche carte geografiche il casale viene anche segnalato con il nome diSan Pietro de l'imbrici per via della presenza di artigiani che lavoravano la terracotta e l'argilla con la produzione di tegole (imbrici in gergo locale).[8]
Dal1816 al1865 il comune fu ufficialmente denominatoLama[9].
A pochi chilometri, nella località diRugge si trovano i resti di un antico centro di epocamessapica eromana identificato con la città diRudiae, patria del poeta latinoQuinto Ennio. Probabilmente il nucleo abitato di San Pietro sorge lungo il tracciato di antiche strade che collegavanoLecce conCopertino e la città diRudiae conPorto Cesareo (Portus Sasinae).
Le prime notizie documentate risalgono alXII secolo quando il casale di San Pietro in Lama faceva parte delle terre governate dalnormannoRoberto il Guiscardo, il quale cedette il casale alla Mensa Vescovile di Lecce che conservò il feudo fino alla data dieversione della feudalità. NelXV secolo il paese era costituito da sole 38 famiglie, concentrate in un'unica via (l'attuale via XX Settembre) ed intorno alla chiesa di Sant'Antonio. La maggior parte degli abitanti dell'epoca erano contadini e artigiani, questi ultimi in prevalenzacutumari, cioè lavoratori di creta. Il centro abitato quindi si sviluppò fino a raggiungere il migliaio di abitanti nelXVI secolo. Nel1695 fu demolita la vecchia chiesa matrice, poi ricostruita nel1715; a partire dalla seconda metà delXVII secolo vennero inoltre costruite diverse nuove chiese: la chiesa della Croce (1655), la chiesa di Sant'Antonio (1682) e la chiesa di San Pasquale Baylon (1748). In un dipinto tardo-seicentesco, conservato nella chiesa della Croce e raffiguranteSanta Irene, alle spalle della santa è riprodotto il centro abitato con la cappella di San Nicola, oggi scomparsa, e la vecchia chiesa matrice non ancora demolita.
A partire daglianni sessanta ad oggi, l'abitato si è sviluppato intorno al centro storico con nuovi cinque rioni:
Rione 167A
Rione 167B
Rione Lotti
Rione Paladini (ricadente nei limiti territoriali del comune di Lequile)
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 aprile 1976.[10]
Profilo araldico dello stemma:
«Su sfondo azzurrodue chiavi decussate (una d'oro e una d'argento) accompagnate in capo da una tiara ed in punta da uncamauro di porpora. Ornamenti esterni da Comune»
La chiesa di Santa Maria della Croce fu ricostruita nel1655. Presenta una semplicefacciata a capanna, priva di elementi architettonici, inquadrata da due alteparaste. L'interno, ad aula unica, conserva un affresco cinquecentesco raffigurante laVergine col Bambino posto al centro dell'altare maggiore. Ai lati dell'altare sono collocate due tele della metà del XVII secolo raffigurantiSan Vito eSan Michele Arcangelo. È inoltre presente una tela di fineSeicento conSanta Irene che protegge Lecce e il casale di San Pietro. Nel1750, intorno all'edificio, furono realizzati quattro ambienti per l'alloggio dei pellegrini.
La chiesa di Sant'Antonio Abate è la più antica chiesa di San Pietro in Lama. Fu ricostruita nel1682 in seguito al danneggiamento subito dall'antica cappella nel1546. L'edificio possiede una facciata strutturata su due livelli separati da unacornice marcapiano. L'ordine inferiore, spartito da lesenedoriche, accoglie il portale d'ingresso con ai lati due nicchie timpanate. L'ordine superiore presenta leseneioniche e doriche con finestra rettangolare e nicchie poste in asse con quelle sottostanti. Duevolute laterali e unfrontone sormontato da una croce concludono la facciata. L'edificio è dotato di un piccolocampanile a vela. L'interno ospita l'altare maggiore dedicato allaMadonna delle Grazie, con relativa tela, e quello laterale diSant'Antonio Abate.
Chiesa Madonna del PozzinoCappella dell'Immacolata
La cappella della Madonna del Pozzino, intitolata a Santa Maria delle Grazie, risale al XVI secolo e fu restaurata nel1667. Presenta unsemplice prospetto con timpano recante lo stemma del vescovo Giovanni Battista Castromediano (26 febbraio1535 -1552). Sull'estremità del lato destro è collocato un piccolo campanile a vela. L'interno, di modeste dimensioni, ospita un solo altare con la statua dellaVergine e alcune tracce degli antichi affreschi risalenti al1512. Uno di essi fu commissionato daDonna Ricca, una ricca ebrea leccese convertita al cristianesimo[11]. L'edificio fu costruito con funzione di asilo ai pellegrini.
La cappella fu fatta edificare nel1864 dall'allora arciprete Raffaele De Masi, nel giardino antistante l'abitazione dell'omonima Famiglia. Di impiantoneoclassico, presenta un'unica navata con copertura a volta, artisticamenta decorata da motivi floreali realizzati in stucco.
Presenta un semplice prospetto a capanna con un piccolo frontone recante l'immagine del volto della Madonna affiancata da motivi floreali. Al di sotto campeggia la scritta "Ave Maria" incisa sui conci. L'interno, convolta a botte, accoglie l'affresco dell'Immacolata. È ubicata in campagna a circa 3 km dal centro abitato.
Sul territorio del comune di San Pietro in Lama sono presenti una scuola dell'infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di 1º grado appartenenti al locale Istituto Comprensivo Statale.
Gli abitanti del paese sono impegnati nelsettore secondario (artigianato, industria, commercio), nelsettore terziario (servizi, amministrazione) e nelsettore primario dell'agricoltura. Resiste ancora la tradizione della lavorazione della creta con la presenza di artigiani.[14]
Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne SP11Lequile-San Pietro in Lama-Monteroni di Lecce e SP16 Lecce-San Pietro in Lama-Copertino.
Cazzato Mario - Costantini Antonio - Vallone Giancarlo,San Pietro in Lama. Storia, società, territorio e religiosità di un «Feudo del vescovo», Congedo, 1998
L. A. Montefusco,Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994
Muratore Maria Rosaria -Guida del Salento, dolmen, menhir, specchie, siti messapici e romani, cripte, i centri storici del Barocco, piazze, musei, artigianato, feste - Congedo Editore.
(AA.VV.):Salento. Architetture antiche e siti archeologici - Edizioni del Grifo, 2008