Il centro abitato sorge su una collina a 598ms.l.m. nella parte nord-occidentale della provincia di Matera in posizione dominante la valle del torrente Salandrella, che costituisce il corso iniziale del fiumeCavone. Il versante che si affaccia sulla valle della Salandrella è caratterizzato da strapiombi e dai caratteristicicalanchi argillosi, mentre invece il versante opposto del territorio comunale, quello che si affaccia sul torrente Gruso, è ricoperto da boschi diquerce, che si estendono per oltre 1000ettari,uliveti e frutteti. Confina a nord con i comuni diGrottole (16 km) eGrassano (25 km), ad est conFerrandina (18 km), a sud-ovest conSan Mauro Forte (11 km) e ad ovest conGaraguso (13 km).A 3 km dal centro abitato si trova la frazione di Montagnola dove, oltre al piccolo centro abitato, sono situate le strutture sportive del paese, come il palazzetto multifunzionale (PalaSaponara) e lo stadio Comunale.
Relativamente all'origine del nome vi sono due ipotesi; secondo la prima deriva dal grecoThalassa andros, nome composto che significamare di uomini, e quindi dalla colonizzazione dellaMagna Grecia. La seconda ipotesi fa invece riferimento al dio grecoAcheloo, divinità fluviale da cui prese il nome la Salandrella, l'anticoAcalandro citato daPlinio il Vecchio nella suaNaturalis historia; il toponimo Salandra potrebbe quindi derivare daAcheloo Andros, cioèuomini dell'Acheloo.
Nel1544 Salandra fu acquistata definitivamente da Francesco Revertera, luogotenente dellaRegia Camera della Sommaria; i Revertera, diventati duchi di Salandra dal1614, ne restarono proprietari fino al1805. Nel1656 il paese fu colpito dalla peste, ed a seguito di quella calamità fu proclamato patronosan Rocco, il santo taumaturgo. Nel1799 partecipò attivamente ai moti per laRepubblica Partenopea con l'innalzamento dell'albero della libertà. Successivamente fu duramente colpita dalterremoto del 1857 che sconvolse laBasilicata. Nel1861, durante ilbrigantaggio, Salandra fu assaltata dai briganti capeggiati daCrocco e daBorjes: anche se protetto dalla guardia nazionale, il paese fu invaso dai briganti in quanto il popolo, ostile ai signori, aprì un varco ai briganti consentendo loro di entrare nell'abitato. Infatti il paese, difeso dalla Guardia Nazionale, fu attaccato il 6 novembre 1861 dalle masse di Crocco che nelle sue memorie[4] riporta: «Il paese è asserragliato; la guardia mobile e la guardia nazionale forti di 200 fucili hanno occupato il castello feudale e dall'alto della piccola rocca fanno una resistenza validissima. Abbiamo dalla nostra qualche morto e diversi feriti…; ma il popolino è ostile ai signori e dall'interno del chiuso paese mormora e minaccia. Ci viene aperto il passaggio e noi avanziamo in città distruggendo e devastando. I difensori del castello sono nostri prigionieri, qualcuno è malmenato, qualche altro ucciso, i più sono salvi. Il saccheggio e l'incendio durano tutta la notte; i morti sono parecchi, qualcuno è trovato carbonizzato tra le fumanti macerie.» Ulteriori particolari sull'attacco al paese sono riportati nel diario del Borjès[5] che attribuisce il merito della conquista alla propria azione di comando.
Lo stemma del comune non ha ancora ottenuto un decreto ufficiale di concessione. Su sfondo azzurro vi sono rappresentate due sciabole che si conficcano su un rilievo di tre cime di verde. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Salandra - convento dei Padri Francescani Riformati
Il Convento dei Padri Riformati (o di San Francesco): attualmente sede del municipio, fu edificato a partire dal1573 per volere di Francesco Revertera, signore di Salandra, e la sua costruzione fu sostenuta anche da numerose offerte da parte della popolazione. Il convento, dedicato inizialmente aSant'Antonio e poi aSan Francesco, comprendeva un seminario e fu a lungo sede di Università di Teologia. Vi fu educato anche padre Serafino da Salandra, definitore della provincia di Basilicata e custode dell'ordine dei Riformati, nonché poeta.
La chiesa di Sant'Antonio, annessa al convento. È caratterizzata da un elegante portale settecentesco abbellito da sculture raffiguranti due leoni instile romanico. Al suo interno vi sono numerose opere di interesse artistico, tra cui unPolittico diSimone da Firenze[7] del1530 raffigurante l'Annunciazione, un altroPolittico del1580 opera diAntonio Stabile ed unalunetta raffigurante laMadonna col Bambino opera diPietro Antonio Ferro, il pregevole organo della cantoria datato1570, uno dei più antichi tra quelli funzionanti in Italia, un altare delXVII secolo, numerose tele tra cui l'Ultima Cena,Madonna con bambino,S. Antuono,S. Francesco,S. Gennaro,S. Giovanni Battista,S. Giovanni da Capestrano,S. Leonardo,S. Nicola,S. Rosa,S. Vescovo eS. Vito, tutte attribuite aDomenico Guarino, e statue delXVI eXVII secolo.
Lachiesa Madre: intitolata alla Santissima Trinità, fu edificata tra l'XI ed ilXII secolo; fu quasi completamente distrutta dal terremoto del 1857 e ricostruita. La chiesa ha un piccolo campanile con tre campane e l'interno è ad una navata.
Lachiesa della Madonna del Monte: si trova a 7km dal paese sulla strada che porta alla stazione ferroviaria ed allaBasentana. La chiesetta sorge nel luogo dove la leggenda narra che un pastore, mentre abbatteva un albero, vide al suo interno l'immagine della Madonna. La cappella è stata ingrandita alla fine dell'ottocento, e l'immagine della Vergine è custodita nella nicchia dell'altare. La festa si celebra l'ultima domenica di maggio.
Il Castello, risalente alXII secolo, è situato nell'antico nucleo medioevale che si trova nella parte alta del paese. Oggi sono visibili i suoi ruderi, ed in particolare due arcate e pochi resti delle mura.
La principale squadra di calcio è laPolisportiva Salandra che milita nel gironelucano diPrima categoria. È nata il 1º settembre1969.
Calcio a 5 femminile
L'Ita Salandra è stata la principale squadra lucana di calcio a 5 femminile, in quanto ha militato inSerie A, il massimo livello del campionato nazionale, dalla stagione 2011/2012 alla stagione 2014/2015, prendendo parte anche alle Final Eight.