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Ordine costantiniano di San Giorgio

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Ordine Costantiniano di San Giorgio
Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio

Croce e nastro dell'ordine

MottoIn hoc signo vinces
CapoBorbone delle Due Sicilie
Borbone di Parma
Gran MaestroDisputato:
Pietro di Borbone-Due Sicilie dell'Ordine costantiniano di San Giorgio (Spagna)
Carlo di Borbone-Due Sicilie dell'Ordine costantiniano di San Giorgio (Napoli)
Carlo Saverio di Borbone-Parma dell'Ordine costantiniano di San Giorgio (Parma)
Istituzioneca. 1545 (Paolo III, Cum sicut accepimus)
Primo capoAndrea Angelo Flavio Comneno
Ordine più altoInsigne e reale ordine di San Gennaro
Ordine più bassoReale ordine di San Ferdinando e del merito
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
Distintivo e stella dell'ordine diSan Giorgio

Ilsacro militare Ordine costantiniano di San Giorgio (SMOC[1]) è unordine equestre sorto nelXVI secolo.[2] Le lettere delle insegne dell'Ordine sono tutte rimandi cristologici: al centro campeggia ilcristogramma, rappresentato dalle lettere sovrapposteChi-Ro (ΧΡ) dell'alfabeto greco; nel braccio orizzontale della croce si leggono la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco, ossiaAlfa e Omega (ΑΩ), a rappresentare il principio e la fine; infine, nelle quattro punte della croce, le lettere latine I.H.S.V. sono l'acrostico del celebre motto costantinianoIn Hoc Signo Vinces.

Dal 1816 esistono due ordini omonimi, uno ereditato dalla casata deiBorbone-Parma e l'altro daiBorbone-Due Sicilie. Inoltre dal 1960, l'ordine delleDue Sicilie è conteso da un ramo spagnolo-napoletano (guidato daPietro di Borbone-Due Sicilie) e da un ramo franco-napoletano (guidato daCarlo di Borbone-Due Sicilie).

Storia

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Origini mitiche e fittizi legami romani e bizantini

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La leggenda vuole che la fondazione dell'ordine sia attribuita tradizionalmente all'imperatore romanoCostantino I, nel313, nonché all'imperatore bizantinoIsacco IIComneno, delladinastia degli Angeli (che si dichiarava discendente di Costantino), nel1190, ad imitazione degli ordini monastico-militari sorti in oriente a seguito dellecrociate. Su ordine del gran maestro Alessio V Angelo Flavio Comneno (ovveroAlessio I Comneno), imperatore d'Oriente, i Cavalieri Costantiniani avrebbero partecipato allaprima crociata del 1099; inoltre, nel 1209, avrebbero partecipato allaCrociata Albigese, voluta dalpapa Innocenzo III, agli ordini del gran maestro Alessio Andrea Angelo Flavio Comneno.

La leggenda della nascita dell'ordine (che include i presupposti legami con Costantino, San Giorgio e le crociate) appare per la prima volta dopo lacaduta di Costantinopoli e la conquista di Rodi da parte degliOttomani.[3][4][5] Benché la leggenda implichi gli imperatori bizantini nella storia dell'ordine, in realtà gli ordini cavallereschi (come questo stesso, iTemplari o gliOspedalieri) non esistevano come istituzione nell'Impero bizantino ma sono legati all'Europa occidentale.[6] Il ruolo degli imperatori bizantini come Gran Maestri dell'ordine è frutto di fabbricazioni successive.[7][4][8]

Nel Cinquecento vennero ascritti aMichele VIII Paleologo (imperatore di Costantinopoli, 1261–1282) gli statuti e i privilegi dell'ordine. Questi decreti dell'imperatore (ad oggi giudicati dagli storici fabbricazioni) garantivano alla famiglia degli Angeli Flavi il diritto di creare "Milites Constantinianos, sue aureatos Equites, sub Regula Beati Basilij, & Titulos sanctyi Georgij totius Græcis Patronis, Militantes cum Cruce Rubea signatos, & signo aureo in medio ipsius Crucis…". Avere la figura di Michele VIII Paleologo come uno dei fondatori dell'ordine era particolarmente allettante per gli Angeli Flavi del Cinquecento, poiché questo imperatore aveva provato a riunire le chiese cattolica ed ortodossa alConcilio di Lione II. In realtà questi statuti, datati nei documenti 1293-94, non possono essere autentici poiché l'imperatore era allora morto da più di dieci anni.

Nascita dell'ordine

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La nascita dell'ordine è invece legata alla famiglia degli Angeli Flavi, una dinastia cattolica deiBalcani. Gli Angeli Flavi reclamavano varie discendenze, tra cui quella daCostantino I (ritenuta dagli storici moderni fittizia) e daIsacco II Angelo (ritenuta improbabile ma possibile dagli storici).[4] La data di nascita esatta dell'ordine è sconosciuta, ma deve essere apparso all'inizio del '500. Fonti secondarie danno notizia che i primi statuti noti dell'ordine risalgono al 1522 ad opera di Giovanni II Cesare Nemagna Paleologos e descrivono l'ordine col nome di «Milizia Aureata Angelica Costantiniana sotto il titolo di Santo Stefano e la protezione di San Giorgio». Tra i "compatrioti" dell'ordine vi era anche la famiglia degli Angeli Flavi. Non è certo se questo ordine fosse quello attuale, di cui poi gli Angeli Flavi abbiano preso il comando, oppure uno precedente.[4]

Unmotu priorio diPaolo III,Cum sicut accepimus, datato tra il 1545 e il 1549, conferma i presunti privilegi dati da Michele VIII Paleologo algli Angeli Flavi per la creazione di cavalieri deltoson d'oro, ma non menziona l'ordine costantiniano. Nello stesso motu proprio, il papa riconobbe ufficialmente Andrea Angeli Flavi e suo fratello minore Paolo come discendenti dell'imperatoreIsacco II Angelo. Ai due fratelli fu inoltre garantito il diritto di ereditare il territorio dell'ex impero bizantino, qualora tale territorio fosse stato recuperato dagli Ottomani. Il papato era ansioso di sostenere i due fratelli e la loro famiglia, poiché una famiglia cattolica di pretendenti bizantini significava la possibilità di restaurare l'Impero bizantino come impero cattolico ed obbediente al papa. Così, il papa diede una conferma legale e storica a tali privilegi e rivendicazioni della famiglia degli Angeli Flavi, ritenuti antichi ma in realtà di fabbricazione recente.[4]

Uno dei primi documenti certi a descrivere l'ordine è da parte diAlessandro Riario, protonotario apostolico e parente alla lontana degli Angeli, che rilasciò il «Processus fulminatus ad favorem Ordinis Militaris, sub titulo sancti Georgij» il 10 giugno 1568. Questo documento contiene la descrizione dell'ordine e i privilegi dei Gran Maestri.[4]

Una delle prime menzioni scritte di questo ordine è costituita dalbreve apostolicoQuod alias dipapa Giulio III, con cui il pontefice riconosceva la dignità di gran maestro dell'ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. La cronologia storicamente accertata dei gran maestri inizia pertanto da questi, morto nel1580. Suo fratello Girolamo era stato co-gran maestro a partire dagli anni '70 del XVI secolo fino alla sua morte, ma ad Andrea successe il nipote Pietro II dal 1580 fino alla morte nel1592. Gli successe a sua volta il figlio maggiore Giovanni Andrea (1569-1630), alla cui morte il magistero passò al nipote Angelo (ancora minore d'età fino al 1634), morto nel1678. Gli succedettero il fratello Marco, ma per poco, poiché morì l'anno dopo, ed in seguito un altro fratello, Girolamo, morto nel1687, cui successe il fratello Giovanni Andrea, l'ultimo della famiglia, morto nel1703. Sopravvisse loro una nipote di nome Laura, figlia di Girolamo, suora nel 1756.

Periodo Farnese-Parma

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L'ultimo discendente del casato, il principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno, nel1698, concesse il gran magistero dell'ordine alduca di ParmaFrancesco Farnese e il contratto di cessione venne sancito dapapa Innocenzo XII il 24 ottobre1699 con ilbreve apostolicoSincerae fidei[9] e confermato dapapa Clemente XI il 20 aprile1701 con il breve apostolicoAlias feliciter. Gli statuti dell'ordine subirono una revisione nel1706 e una conferma definitiva della cessione al casato farnense con la bolla papaleMilitantis Ecclesiae dipapa Clemente XI del1718. In quell'anno il duca scelse come sede dell'ordine lachiesa di Santa Maria della Steccata, da allora detta anche "chiesa magistrale". Tale conferma papale fu anche frutto della costituzione di un reparto militare che combatté in difesa della cristianità. Infatti, a partire dal febbraio del 1717, venne creato il Reggimento Costantiniano, per dare supporto alle truppe dellaRepubblica di Venezia e delSacro Romano Impero contro i Turchi inDalmazia. Il Reggimento, comandato dal conte piacentino Federico dal Verme e da altri nobili, era composto da 8 compagnie, per un totale complessivo di circa 2000 uomini.

Periodo Borbonico

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Nel1731, con la morte senza eredi dell'ultimo duca,Antonio Farnese, il gran magistero, insieme al ducato, passò al cuginoCarlo III di Spagna, figlio diElisabetta Farnese e re delle Due Sicilie. Dopo il1736, quando l'Austria occupò Parma, Carlo di Borbone mantenne le sue funzioni di Gran Maestro ed il controllo della chiesa di Santa Maria della Steccata, anche se era già sovrano di Napoli. Carlo di Borbone, divenuto nel1734re di Napoli, trasferì la sede dell'ordine nella capitale del suo regno; divenuto poire di Spagna nel1759, rinunciò, successivamente, al gran magistero costantiniano, che fu assunto dal figlioFerdinando, re di Napoli e di Sicilia: la trasmissione fu confermata dapapa Clemente XIII, con monitorio del 18 dicembre1763, e dapapa Pio VI, con la bolla pontificiaRerum humanarum conditio nel1777.

Il gran magistero dell'ordine rimase aiBorbone-Due Sicilie, anche successivamente alla perdita del trono delle Due Sicilie. I privilegi dell'ordine furono confermati e accresciuti dapapa Pio IX nel1851 (breve apostolicoMaxime et praeclarissima), nel1860 e nel1863 (brevi del 30 ottobre 1860 e del 25 settembre 1863), e dapapa Pio X, nel1911 e nel1913 (placet del 7 aprile 1911 e 2 aprile 1913). LaSacra congregazione dei riti concesse al clero dell'ordine speciali regole liturgiche con decreti del 1912, 1914 e 1919.

Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, riconosciuta nel 1815 sovrana del Ducato di Parma e Piacenza, con un decreto del 26 febbraio1816, ripristinò l'Ordine costantiniano di San Giorgio-Parma appartenente al patrimonio araldico dei Farnese aParma. Da allora esistono due ordini omonimi, uno ereditato daiBorbone-Parma e l'altro daiBorbone-Due Sicilie.

La contesa dei Borbone Due Sicilie

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A sua volta l'ordine napoletanoè conteso dalla morte diFerdinando Pio di Borbone-Due Sicilie nel1960, insieme al ruolo di capo della casata deiBorbone Due Sicilie, dai ramispagnolo-napoletano e ramifranco-napoletano.

L'Ordine Costantiniano (ramo spagnolo-napoletano) fu dichiarato, insieme agli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro, essere tutelato o collegato alla Corona di Spagna e alla sua storia dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo in base all'Ordine Circolare 4/2014. Il 2 giugno 2017 il Capo del Protocollo e Presentatore degli Ambasciatori spagnolo emise un decreto che affermava che l'Ordine Costantiniano è ufficialmente riconosciuto come storicamente legato alla Corona spagnola in base al Real Decreto del 5 giugno 1916.

Relativamente alla Legge 178/1951, le due rami dell'Ordine, in tutte e tre le sue declinazioni, è riconosciuto dallo Stato Italiano come "ordine dinastico non nazionale" legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dalMinistero degli affari esteri.[10]

Ordini

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Borbone-Due Sicilie

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Borbone-Parma

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Posizioni

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L'Ordine ritiene incompatibile l'essere cattolico e l'appartenere allaMassoneria, anche in stato dormiente.[11]

Note

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  1. ^ordinecostantinianoitalia.org.
  2. ^Sito ufficiale dell’Ordine:https://constantinianorder.net/
  3. ^(EN) Donald M. Nicol,The Immortal Emperor: The Life and Legend of Constantine Palaiologos, Last Emperor of the Romans, Cambridge University Press, 9 maggio 2002,ISBN 978-0-521-89409-8.URL consultato il 1º ottobre 2022.
  4. ^abcdef Guy Stair Sainty,The Constantinian Order of Saint George : and the Angeli, Farnese and Bourbon families which governed it, Boletín Oficial del Estado, 2019,ISBN 978-84-340-2506-6,OCLC 1090141809.URL consultato il 1º ottobre 2022.
  5. ^Hassiotis, Ioannis (1982–1983). "George Heracleus Basilicos, a Greek Pretender to a Balkan Principality (End of the XVI – Beginning of the XVII century)" (PDF).Balcanica (XIII–XIV): 85–96. ISSN 0350-7653
  6. ^ Guy Stair Sainty,The Constantinian Order of Saint George : and the Angeli, Farnese and Bourbon families which governed it, Boletín Oficial del Estado, 2019, p. 46,ISBN 978-84-340-2506-6,OCLC 1090141809.URL consultato il 1º ottobre 2022.
  7. ^(EN) Demetrius Rhodocanakis,The Imperial Constantinian Order of St. George: A Review of Modern Impostures and a Sketch of Its True History, Longmans, Green, and Company, 1870.URL consultato il 1º ottobre 2022.
  8. ^ Donald MacGillivray Nicol,The immortal emperor : the life and legend of Constantine Palaiologos, last emperor of the Romans, Cambridge University Press, 1992,ISBN 0-521-41456-3,OCLC 317459939.URL consultato il 1º ottobre 2022.
  9. ^Nel testo non si faceva menzione del titolo ducale di Parma e Piacenza, ma solo della famiglia Farnese:Nec non praeclara illustris familiae Farnesiaee in eadem S. Sedem merita nos adducunt ut ea tibia ac tuis futuris natis et descendentibus alliisque ejusdem tuae familiare Principbus libenter concedamus per quae benorum Vobis fiat accessio et perenne aliquod paternae nostrae in te, tuumque familium praedictam voluntatis extet monumentum. Nello stesso anno si ebbe anche lalettera patente imperialeAgnoscimus et notum facimus del 5 agosto 1699 che recita:Agnoscimus, … quod cum nobis vir Illustris Joannes Andreas Angelus Flavius Comnenus, Sacrae Angelicae Auratae Constantiniae Militiae, sub titulo Sancti Georgia, & Regula Divi Basilio, Magnus Magíster humiliter exposuerit, nihil sibi ex per antiqua, & potentísima Comnenorum Familia tantumodo superstiti magis curae, & cordi essen, quam, ut Ordo Militaris Auratus Angelicus… a dicto Isaacio Angelo Comneno continua non interrupta serie Descendentis jure successionis, & sanguinis Mágnum Magisterium competat… que ad dictum Ordinem spectantes prerogativae transferri, dictumque Magisterium ex jure Sanguinis, & Successionis sibi competens, resginari possetr, praeterquam Serenissimum nunc Regnantem Farnesiorum Familia Oriundum, atque in spem Maximorum facinorum florenti aetate crescentem, non minus amplissimis facultatibus instructum, quam generis Claritate, atque Heroicarum Virtutum Splendore, & generositate praesulgentem: demisse Nos rogando, ut non modo persiciendae hujusmdi translationis, & resignationis facultatem sibi impertiri; Sed, & preadicto Serenísimo Párame, & Placentiae Duci Mágnum illius Ordinis Magisterium clementer deferre dignaremur. Jurisdictioni nostrae supremae convenire existimantes eiusdem Inclyti ordinis instaurationi et conservationi quovis modo consulere, non possumus non laudare providam saepe nominati magni Magistri electionem…ejusdemque legitimis descendentibus filius in infinitum et, his deficientibus (quod absit), Serenissimo Principi Primogenito Farnesiae stirpis donec illustrissimi huius sanguinis gloria vigebit... In questo documento si avrebbe la dimostrazione che il gran agistero fosse una dignità a carattere familiare, non legata al trono di Parma.
  10. ^Gli ordini cavallereschi e la Legge 178/51, suportalearaldica.it.
  11. ^In merito alla totale inconciliabilità tra appartenenza alla massoneria e al Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio - Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, suhttps://www.ordinecostantinianoitalia.org/.URL consultato il 6 febbraio 2025.

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