La Chiesa cattolica gli rende un culto di latria (culto di adorazione), intendendo onorare:
la causa materiale della corporeità umana, che merita adorazione in quanto indissolubilmente unita alla Divinità;
l’amore del Salvatore per l’umanità, di cui il cuore è simbolo.
Per questo il Sacro Cuore è tradizionalmente raffigurato incoronato di spine, sormontato dalla croce e trafitto dalla lancia, in perenne memoria del più grande gesto d’amore: il sacrificio di Gesù per la salvezza dell’uomo. È inoltre circondato da fiamme, simbolo dell’ardore misericordioso che Cristo nutre per i peccatori.
Come la maggioranza delle Chiese Cristiane, la Chiesa Cattolica afferma il mistero della SantissimaTrinità, di cui Gesù è la seconda divina persona. Parte integrante di questodogma della fede, è la dottrinadiofisita, che riconosce Gesù come vero Dio e vero uomo.
« Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime. » (Matteo 11,28-29., sulaparola.net.)
Durante ilXVIII secolo si accese un forte dibattito circa l'oggetto di questo culto: nel1765 laCongregazione dei riti affermò essere il cuore carneo, simbolo dell'amore. Igiansenisti interpretarono questo come atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale, ma metaforico;papa Pio VI, nella bollaAuctorem Fidei, confermò la dichiarazione della Congregazione notando che si adora il cuore "inseparabilmente unito con la Persona del Verbo".
Ad esse si aggiunge l'enciclicaDilexit nos (Ci ha amati) che fu promulgata il 24 ottobre 2024 da papa Francesco. Si tratta dalla quarta enciclica del suo pontificato che contiene una raccolta di testi magisteriali sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù.[1] Dieci anni prima laEvangelii Gaudium affermava:[2]
«Confessare che il Figlio di Dio ha assunto la nostra carne umana significa che ogni persona umana è stata elevata al cuore stesso di Dio. Confessare che Gesù ha dato il suo sangue per noi ci impedisce di conservare il minimo dubbio circa l'amore senza limiti che nobilita ogni essere umano.»
La "grande promessa" fa parte di un gruppo di dodici promesse che Gesù avrebbe comunicato a Margherita Maria Alacoque tra il 1673 e il 1675[4][5][6]:
1ª Promessa: "La mia benedizione resterà sulle case in cui sarà esposta e venerata l’immagine del mio Sacro Cuore".
2ª Promessa: "Darò ai devoti del Mio Cuore tutte le grazie necessarie al loro stato".
3ª Promessa: "Stabilirò e conserverò la pace nelle loro famiglie".
4ª Promessa: "Li consolerò in tutte le loro afflizioni".
5ª Promessa: "Sarò un rifugio sicuro nella vita e soprattutto nell’ora della morte".
6ª Promessa: "Effonderò abbondanti benedizioni sui loro lavori e le loro imprese".
7ª Promessa: "I peccatori troveranno nel mio Cuore una fonte inesauribile di misericordia".
8ª Promessa: "Le anime tiepide diventeranno fervorose attraverso la pratica di questa devozione".
9ª Promessa: "Le anime fervorose s’innalzeranno rapidamente a grande perfezione".
10ª Promessa: "Darò ai sacerdoti che praticheranno in particolare questa devozione il potere di toccare i cuori più induriti".
11ª Promessa: "Le persone che diffonderanno questa devozione avranno il proprio nome inscritto per sempre nel Mio Cuore".
12ª Promessa: "A tutti coloro che per nove mesi consecutivi si comunicheranno il primo Venerdì di ogni mese darò la grazia della perseveranza finale e della salvezza eterna".
La festa del Sacratissimo Cuore fu celebrata per la prima volta inFrancia probabilmente nel1672 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel1856. Cade ilvenerdì dopo la seconda domenica dopoPentecoste e coincide pertanto con l'ottavo giorno dopo ilCorpus Domini se quest'ultimo si festeggia di giovedì. Si tratta perciò di una festa mobile, la cui data, che dipende dalla data dellaPasqua, può variare tra il29 maggio e il2 luglio.
Nel territorio delTirolo e Trentino - Alto Adige/Südtirol è da lungo tempo radicata la tradizione di accendere deifalò, i cosiddettiHerz-Jesu-Feuer, sulle principali cime montuose della regione, durante la notte della domenica della festa, in onore del Sacro Cuore di Gesù.
In ordine cronologico, i primi dieci Paesi a votarsi al Sacro Cuore di Gesù in virtù della popolarità del culto, seguita da una legge statale e/o dallaconsacrazione da parte di un'autorità apostolica, furono i seguenti:
Forte del sostegno della Corona e del Sommo Pontefice, Bernardo de Hoyos fu il principale promotore del culto al Sacro Cuore di Gesù in Spagna, Francia e nei Paesi latinoamericani. Nel 1734, scrisse il libroTesoro escondido en el Sacratísimo Corazón de Jesús, tradotto postumo in tutto il mondo.
Sono numerose lecongregazioni maschili e femminili che sono sorte in correlazione allo sviluppo delculto del Sacro Cuore. Di seguito se ne elencano alcune.
SantaGertrude di Helfta (1256-1302) veste lo stemma del Sacro Cuore di Gesù con la scritta latina"In corde Gertrudis inveniètis me." (trad. "mi troverai mediante il cuore di Gertrude")[8].
Apparizione del Divin Cuore di Gesù asanta María Droste zu Vischering. A seguito di una sua richiesta,Leone XIII consacrò il mondo al Sacro Cuore di Gesù nel 1899 e pubblicò l'enciclicaAnnum Sacrum.
Sacro Cuore sovrastato dalla fiamma, e avvolto dalle spine. La fiamma si trova a rappresentare l'amore ardente di carità, e le spine la sua sofferenza attuale per i peccati commessi dagli uomini.
Emblema funebre n. 62 dei veterani di guerra statunitensi delloUSVA.
^Biblioteca Nazionale di Berlino, Fondazione patrimonio culturale prussiano, attribuito ad una stampa di Salisburgo dell'anno 1662.
^Menéndez Pidal y Navascués, Faustino.El escudo. p. 212. in Menéndez Pidal y Navascués, Faustino; O'Donnel y Duque de Estrada, Hugo; Lolo, Begoña.Símbolos de España. Madrid: Centro de Estudios Políticos y Constitucionales, 1999.ISBN 84-259-1074-9.