SN 1987A | |
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Scoperta | 23 febbraio1987, h. 23:00UTCiauc |
Galassia ospite | Grande Nube di Magellano |
Tipo disupernova | supernova di tipo II-P |
Stella progenitrice | Sanduleak -69° 202a |
Tipo progenitrice | Supergigante blu |
Costellazione | Dorado |
Distanza dal Sole | 168.000anni luce (51,4kpc) |
Coordinate | |
(all'epoca B1950.0) | |
Ascensione retta | 05h 35m 49,942s |
Declinazione | −69° 17′ 57,60″ |
Dati fisici | |
Indice di colore(B-V) | +0,085 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 4,81 |
Magnitudine di picco | +3 |
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LaSupernova 1987A è unasupernova di tipo II esplosa circa 168.000 anni fa e risultata visibile dalla Terra a partire dal 23 febbraio 1987 nellaGrande Nube di Magellano, unagalassia satellite dellaVia Lattea. Essendo esplosa ad una distanza dallaTerra di circa 51 400parsec, è stata la supernova più vicina ad essere stata osservata dopoquella del 1604, che esplose all'interno della nostragalassia; inoltre è la supernova più vicina osservata dopo l'invenzione del telescopio.
La SN 1987A inoltre è stata la prima e l'unica supernova ad essere stata visibile (anche se appena discernibile) ad occhio nudo dopo la famosaSN 1604, detta laSupernova di Keplero, apparsa nel1604. Tuttavia le due apparizioni non sono confrontabili per luminosità e durata: la Supernova di Keplero restò visibile per 18 mesi e per alcune settimane la si poté vedere persino di giorno[1]. Lemagnitudini di picco sono state rispettivamente di +3 per SN 1987A e di -2,25/-2,50 per SN 1604.
La luce della supernova raggiunse la Terra il 23 febbraio1987. Poiché era la prima supernova scoperta in quell'anno, fu chiamata "1987A". La sua luminosità raggiunse il massimo in maggio, con unamagnitudine apparente di circa 3, e scese lentamente nei mesi seguenti. Fu la prima occasione per gli astronomi moderni di osservare una supernova relativamente vicina.Poiché 51 400 parsec corrispondono a circa 168 000anni luce, l'evento cosmico è in realtà accaduto circa 168 000 anni fa.
Circa tre ore prima che la luce visibile dalla SN 1987A raggiungesse la Terra, un flusso dineutrini fu osservato simultaneamente in tre separatirivelatori, che erano stati costruiti per studiare ilproblema dei neutrini solari. Anche se il numero totale dei neutrini raccolti fu limitato (24 in totale, di cui 11antineutrini daKamiokande II, 8 antineutrini daIMB e 5 antineutrini daBaksan), si trattava di un incremento notevole rispetto al livello di fondo osservato. Fu la prima occasione in cui dei neutrini emessi da una supernova venivano osservati direttamente, e le osservazioni furono coerenti con i modelli teorici di supernova, dove la maggior parte dell'energia del collasso viene dispersa nello spazio appunto sotto forma di neutrini.
Astrofisici e fisici delle particelle rimpiangono che non siano state realizzate due particolari misurazioni. Prima di tutto, lospettro di energia dei neutrini avrebbe potuto essere misurato se si fossero usati sensori per neutrini migliori. Secondariamente, se gli orologi dei rivelatori fossero stati sincronizzati, si sarebbe potuto determinare se i neutrini viaggiavano allavelocità della luce (come particelle senza massa), oppure più lentamente (particelle dotate di massa). Sfortunatamente solo il rivelatore di uno dei laboratori era sincronizzato con unorologio atomico e quindi fu impossibile eseguire questa misura.
L'analisi delle energie e dei tempi di arrivo degli eventi osservati ha permesso di studiare le caratteristiche della emissione di antineutrini[2] e di ottenere dei limiti sulla massa del neutrino[3].
Il precursore della SN 1987A era unastellasupergigante blu, di nomeSanduleak -69° 202a. Si pensa che avesse una massa di circa 20 volte quella delSole. Questo fatto richiese una revisione dei modelli dievoluzione stellare per stelle di grande massa, che in precedenza suggerivano che lesupernovae scaturissero sempre dasupergiganti rosse.
Ilresto di supernova formato dai detriti della SN 1987A è uno degli oggetti astronomici più studiati.
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