Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Roy DeMeo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Foto segnaletica di Roy DeMeo

Roy Albert DeMeo (New York,7 settembre1940New York,10 gennaio1983) è stato unmafiosostatunitense appartenente allafamiglia Gambino diNew York. Guidava un gruppo noto come la "banda DeMeo", composto da circa una ventina di affiliati coinvolti in omicidi, furti d’auto, traffico di droga, prostituzione e pornografia.

La banda DeMeo divenne tristemente celebre per l’alto numero di omicidi e per il metodo brutale con cui si liberava dei cadaveri, una pratica che prese il nome di "Metodo Gemini".[1] Si stima che il gruppo sia responsabile di circa 200 omicidi, molti dei quali eseguiti dallo stesso DeMeo.[2]

Biografia

[modifica |modifica wikitesto]

Roy DeMeo nacque il 7 settembre 1940 nel quartiereFlatlands diBrooklyn, aNew York, in una famiglia di immigrati italiani di umili origini, provenienti daFormia, nelLazio.[3][4] Era il quarto di cinque figli di Antonio Joseph "Anthony" DeMeo, fattorino presso un servizio di lavanderia, e di Eleanor DeMeo (nata Colarullo), casalinga.[5] Roy si diplomò alla James Madison High School nel 1959 e già durante gli anni scolastici iniziò a guadagnare denaro prestando soldi a usura.[5] Tra i suoi compagni di classe figuravano l’economistaWalter Block e il futuro candidato alla presidenzaBernie Sanders.[6]

Tra i 15 e i 22 anni lavorò in un negozio di alimentari della zona, dove apprese il mestiere di macellaio.[5] La famiglia fu segnata da diverse tragedie: il fratello maggiore, Anthony Frank "Chubby" DeMeo, caporale deiMarines, morì in combattimento durante laGuerra di Corea il 23 aprile 1951, a soli 20 anni.[5][7] Poco dopo, il 12 dicembre 1960, il padre di Roy morì d'infarto. A seguito di questa perdita, la madre decise di tornare inItalia con il figlio più giovane, stabilendosi presso dei parenti nei pressi diNapoli.[5]

Carriera criminale

[modifica |modifica wikitesto]

Dai Lucchese ai Gambino

[modifica |modifica wikitesto]

DeMeo iniziò la sua carriera criminale come affiliato alla fazione diBrooklyn dellafamiglia mafiosa Lucchese, che controllava attività come le compagnie di carro attrezzi, gli sfasciacarrozze e un vasto giro di furti d’auto nelle zone diFlatlands eCanarsie.[5] Nel 1966,Anthony "Nino" Gaggi, un soldato dellafamiglia Gambino, notò il potenziale di DeMeo e gli suggerì che avrebbe potuto guadagnare molto di più trasferendo la sua fedeltà ai Gambino.[5] Sul finire degli anni ’60, le prospettive criminali di DeMeo crebbero su due fronti: da un lato continuava il racket dell’usura con Gaggi, dall’altro mise insieme una banda di giovani dediti al furto d’auto. Questo gruppo di malviventi divenne noto, tanto negli ambienti criminali quanto tra le forze dell’ordine, come la "banda DeMeo".

La banda DeMeo

[modifica |modifica wikitesto]

Il primo membro reclutato fuHarvey "Chris" Rosenberg, appena sedicenne, che incontrò DeMeo nel 1966 mentre spacciava marijuana in una stazione di servizio a Canarsie. DeMeo aiutò Rosenberg ad espandere la sua attività, prestando denaro per permettergli di trattare quantità maggiori di droga.[5] Entro il 1972, Rosenberg aveva presentato i suoi amici a DeMeo, che li arruolò nella sua crescente organizzazione.[5] Tra i nuovi membri figuravano Patrick eJoseph Testa,Anthony Senter, Richard e Frederick DiNome, Henry Borelli, Joseph "Dracula" Guglielmo (cugino di DeMeo), e successivamente Vito Arena e Carlo Profeta.[5]

Nel 1972, DeMeo entrò a far parte di una cooperativa di credito a Brooklyn e ottenne rapidamente un posto nel consiglio di amministrazione. Da questa posizione privilegiata, cominciò a riciclare i proventi delle sue attività illecite e coinvolse altri colleghi nella lucrosa impresa di ripulire il denaro dei trafficanti di droga con cui era entrato in contatto. Sfruttò anche i fondi sottratti alla cooperativa per potenziare il proprio giro di usura.[5]

La clientela di DeMeo si estese rapidamente oltre il settore automobilistico, includendo attività come studi dentistici, cliniche per aborti, ristoranti e mercati delle pulci. Ufficialmente, risultava impiegato presso la S & C Sportswear Corporation di Brooklyn e raccontava ai vicini di lavorare nell’edilizia, nella vendita di generi alimentari e nel commercio di auto usate.[5] Secondo Salvatore Vitale, sottocapo dellafamiglia Bonanno, nel 1974 gli fu ordinato di consegnare a DeMeo un cadavere appena ucciso affinché venisse fatto sparire in un garage nelQueens.[8]

L'omicidio di Andrei Katz

[modifica |modifica wikitesto]

Alla fine del 1974, sorse un violento contrasto tra la banda DeMeo e Andrei Katz, un giovane proprietario di un’officina meccanica e socio di DeMeo in un giro di furti d’auto.[9] Nel gennaio 1975, Katz si presentò volontariamente presso la Procura di Brooklyn e rivelò che Rosenberg era profondamente coinvolto nel traffico di auto rubate. DeMeo venne a sapere subito dell’incontro grazie a un detective della polizia di New York che era sulla sua busta paga. Ordinò quindi a Borelli di contattare Babette Judith Questel, una loro conoscente, per usarla come esca.[10]

Il 13 giugno 1975, la Questel attirò Katz nel suo complesso residenziale con il pretesto di un appuntamento galante; appena arrivato, Katz fu rapito dagli uomini della banda DeMeo.[10][11] Venne portato nel reparto macelleria di un supermercato a Rockaway Beach, nel Queens, dove fu accoltellato ripetutamente al cuore e alla schiena con un coltello da macellaio.[12] Dopo la decapitazione, la testa fu schiacciata in una pressa per cartone. I resti furono poi avvolti in sacchi di plastica e gettati nel cassonetto del supermercato. Alcuni giorni dopo, un passante che portava a spasso il cane trovò una gamba di Katz sul marciapiede vicino al negozio, facendo scoprire l’orrendo omicidio.[13] La polizia confermò alla stampa la brutalità del delitto, ma inizialmente non rilasciò altri dettagli. Il corpo venne identificato due giorni dopo tramite i denti.[14]

Il Metodo Gemini

[modifica |modifica wikitesto]

Nel corso degli anni ’70, DeMeo trasformò i suoi seguaci in una banda esperta non solo nell’omicidio, ma anche nel brutale smembramento dei cadaveri. Salvo nei casi in cui un delitto doveva servire come monito o quando non esistevano alternative praticabili, la banda aveva codificato un metodo standard di esecuzione, studiato per eliminare rapidamente le vittime e farle sparire senza lasciare traccia. Questo stile di esecuzione prese il nome di "Metodo Gemini", dal Gemini Lounge, il bar che fungeva da quartier generale della banda e dove furono commessi la maggior parte degli omicidi.[1][14]

Secondo le testimonianze fornite agli inizi degli anni ’80 da diversi membri e complici del gruppo diventati collaboratori di giustizia, il processo si svolgeva così: la vittima veniva attirata attraverso l’ingresso laterale del Gemini Lounge e condotta in un appartamento situato nella parte posteriore del locale. A quel punto, un membro della banda - quasi sempre lo stesso DeMeo, come raccontò Frederick DiNome, ex affiliato diventato testimone - si avvicinava armato di pistola silenziata e con un asciugamano nell’altra mano. Sparava alla testa della vittima e avvolgeva subito l’asciugamano attorno alla ferita per bloccare il flusso di sangue.[5] Immediatamente dopo, un altro membro - inizialmente Rosenberg - accoltellava il cuore della vittima per evitare che il sangue continuasse a pompare fuori dalla ferita da arma da fuoco. A quel punto, la vittima era morta.

Il corpo veniva quindi spogliato e trascinato in bagno, dove il sangue residuo veniva fatto defluire o lasciato coagulare all’interno, in modo da limitare il disordine durante la fase successiva. I membri della banda stendevano dei teli di plastica nella stanza principale e procedevano a smembrare il cadavere, tagliandone braccia, gambe e testa.[5]

Una volta smembrati, i resti venivano messi in sacchi, inseriti in scatole di cartone e trasportati alla discarica di Fountain Avenue, a Brooklyn.[15] La quantità di immondizia scaricata ogni giorno nella discarica rendeva quasi impossibile ritrovare i corpi. Durante le prime fasi di un’indagine negli anni ’80, le autorità considerarono l’idea di scavare nella discarica per cercare resti umani, ma il piano fu abbandonato perché troppo costoso e con scarse possibilità di successo. La discarica, situata di fronte al complesso residenziale Starrett City, fu chiusa nel 1985 e successivamente trasformata in un parco; oggi non resta alcun segno o odore del passato.[5]

In alcuni casi, però, le vittime venivano uccise con metodi diversi. Informatori sospetti o persone che avevano mancato di rispetto alla banda o ai loro superiori venivano lasciati morti per strada, come avvertimento. Altre volte, non era possibile attirare il bersaglio al Gemini Lounge, e in tali situazioni venivano utilizzati altri luoghi. Si sa, ad esempio, che almeno in un’occasione Richard DiNome usò il suo cabinato per far sparire i resti in mare.[5]

Altre attività criminali

[modifica |modifica wikitesto]

Nella seconda metà del 1975, Roy DeMeo divenne socio occulto di un locale per spettacoli a luci rosse e prostituzione a Bricktown, nelNew Jersey. Il proprietario dell’attività era indebitato con DeMeo a causa di prestiti usurari e, non potendo saldare il debito, fu costretto a cedergli una quota dell’impresa. In quel periodo, DeMeo iniziò anche a trafficare in materiale pornografico estremo, inclusi filmati di bestialità e pornografia infantile, che distribuiva sia nel suo locale del New Jersey sia attraverso contatti nelRhode Island.[5]

QuandoAnthony "Nino" Gaggi venne a sapere di queste attività particolarmente scabrose, impose a DeMeo di interromperle immediatamente, minacciandolo di morte.[5] DeMeo, però, disobbedì e continuò indisturbato. Gaggi, sorprendentemente, non prese alcuna misura contro di lui. Secondo il racconto del nipote di Gaggi,Dominick Montiglio, l’argomento non fu mai più menzionato, purché DeMeo continuasse a versargli la sua parte di profitti.[5]

Nonostante il severo divieto della famiglia Gambino di trattare droga, DeMeo era coinvolto anche nel narcotraffico. Finanziò un'importazione su larga scala di marijuana colombiana, che veniva scaricata da una nave al largo e poi distribuita attraverso varie officine a Canarsie. Inoltre, il Gemini Lounge veniva utilizzato anche per la vendita di cocaina.[5]

Alla fine del 1975, DeMeo finì nel mirino dell’IRS (l’Agenzia delle Entrate statunitense), che avviò un’indagine sui suoi redditi. Qualche mese prima, la cooperativa di credito a cui era legato era stata costretta alla bancarotta a causa dei saccheggi operati da DeMeo e dalla sua banda. DeMeo si dimise prima che potesse essere incriminato. Per giustificare le sue entrate e scongiurare un’accusa formale, presentò dichiarazioni giurate firmate da amici e conoscenti che affermavano di averlo assunto nelle loro aziende, consentendogli così di raggiungere un accordo con l’IRS.

Nonostante le indagini, le fonti di reddito di DeMeo - e la sua influenza - continuarono ad aumentare. Nel luglio del 1976 aggiunse alla sua rete di usura una concessionaria d’auto chiamata Team Auto Wholesalers, il cui proprietario, Matthew Rega, acquistava auto rubate dalla banda DeMeo per rivenderle in un suo autosalone nel New Jersey.[5] DeMeo si dedicò anche alla rapina di camion merci in uscita dall’aeroporto JFK, attività per la quale arruolò Edward “Danny” Grillo, un ex detenuto esperto in questo tipo di colpi.[5]

Nell’autunno del 1976 la famiglia Gambino fu scossa da un cambiamento epocale: il bossCarlo Gambino morì per cause naturali e al suo posto fu nominatoPaul Castellano.Aniello Dellacroce mantenne il ruolo di sottocapo. Per DeMeo, questo cambio al vertice ebbe due conseguenze importanti: Gaggi fu promosso a caporegime, prendendo il controllo della squadra che in precedenza era guidata da Castellano, e la morte di Gambino riaprì teoricamente le porte a nuove affiliazioni nella famiglia mafiosa.[5]

Tuttavia, Castellano non autorizzò subito l’ingresso di nuovi membri, preferendo promuovere quelli già affiliati e riorganizzare le varie crew. Inoltre, sembrava contrario all’idea di fare entrare DeMeo nella famiglia: lo considerava troppo violento, fuori controllo e troppo legato alla criminalità da strada, mentre lui preferiva circondarsi di persone coinvolte nel crimine da "colletti bianchi". Gaggi cercò più volte di convincerlo a cambiare idea, ma fu sempre respinto.[5]

Nel 1977, DeMeo cominciò a manifestare frustrazione per la sua esclusione e iniziò a cercare nuove attività criminali più redditizie, nella speranza di guadagnare il favore dei vertici della famiglia.[5]

L’alleanza con i Westies

[modifica |modifica wikitesto]

Roy DeMeo riuscì infine a ottenere la tanto ambita affiliazione ufficiale nellafamiglia Gambino grazie a un’alleanza strategica con iWesties, una gang irlandese attiva nel quartiere diHell’s Kitchen, aManhattan. Il capo di una gang rivale, Mickey Spillane, stava ostacolando i lavori di costruzione delcentro congressi Jacob K. Javits, un progetto in cui Paul Castellano aveva forti interessi economici. Nel maggio 1977, Spillane fu assassinato in circostanze mai chiarite, aprendo la strada alla salita al potere del bossJames "Jimmy" Coonan, che prese il controllo degli affari criminali irlandesi nella zona ovest di Manhattan.[5]

Intravedendo un’occasione d’oro per creare una nuova e redditizia fonte di entrate per la famiglia Gambino, DeMeo convinse Gaggi a proporre un’alleanza con i Westies. Poco dopo, Coonan e il suo braccio destro,Mickey Featherstone, furono convocati da Castellano: accettarono di diventare un’estensione operativa dei Gambino in cambio di protezione, accesso a vantaggiosi contratti sindacali e, in cambio, il 10% dei loro guadagni sarebbe finito nelle casse della famiglia. Inoltre, iWesties avrebbero accettato incarichi di omicidio su commissione.[16]

L'affiliazione

[modifica |modifica wikitesto]

Fu proprio il ruolo centrale di DeMeo in questa alleanza a convincere Castellano a concedergli l’ingresso ufficiale nella famiglia mafiosa. Venne affiliato nella metà del 1977 e incaricato di gestire tutti i rapporti tra i Gambino e i Westies. Gli fu ordinato di non commettere omicidi senza autorizzazione e di tenersi lontano dal traffico di droga - ordini che però non furono mai davvero rispettati. La sua banda continuò a vendere cocaina, marijuana e pillole narcotiche in grandi quantità.[5]

DeMeo, inoltre, continuava a compiere omicidi non autorizzati. Tra questi, quello di Johnathan Quinn, un ladro d’auto sospettato di collaborare con la polizia, e della sua giovane fidanzata diciannovenne, Cherie Golden. I loro cadaveri furono abbandonati in luoghi pubblici per lanciare un chiaro avvertimento contro chiunque avesse intenzione di parlare con le autorità.[5][17]

Nel 1978, Frederick DiNome, che fino a quel momento era stato l'autista personale di DeMeo, entrò ufficialmente a far parte della banda.[5] Poco dopo, DeMeo ordinò l’eliminazione di Edward "Danny" Grillo, ex detenuto e membro della banda, ormai indebitato fino al collo e considerato potenzialmente vulnerabile alle pressioni della polizia.[18] Grillo fu ucciso, smembrato e fatto sparire secondo il classico “Metodo Gemini”: fu la prima esecuzione interna per motivi disciplinari documentata all'interno della banda.[5]

L'omicidio di Chris Rosenberg

[modifica |modifica wikitesto]

La vittima successiva fuHarvey "Chris" Rosenberg, uno dei membri storici della crew. Aveva organizzato un affare di droga con un trafficante cubano residente inFlorida, per poi uccidere lui e i suoi uomini una volta arrivati aNew York. Il cubano, però, era legato a un potente cartello, e la famiglia Gambino rischiava una sanguinosa faida se non fosse stata fatta giustizia. Castellano ordinò quindi a DeMeo di uccidere Rosenberg. Ma quest’ultimo esitò per settimane, incapace di eliminare un uomo che considerava quasi come un figlio.[5]

In quel periodo, DeMeo si rese protagonista del suo omicidio più assurdo e pubblico. La vittima era Dominick Ragucci, uno studente universitario che vendeva prodotti porta a porta per pagarsi gli studi.[18] Vedendolo parcheggiato davanti alla sua abitazione diMassapequa Park,Long Island, DeMeo pensò si trattasse di un sicario cubano.[19] Ne scaturì un inseguimento di oltre dieci chilometri lungo la Route 110, durante il quale DeMeo, insieme a Joseph Guglielmo e Frederick DiNome, aprì il fuoco uccidendo il ragazzo.[20][21] Quando realizzò di aver assassinato un innocente, DeMeo rimase sconvolto: secondo il figlio Albert, si chiuse nello studio, rifiutò il cibo per giorni e scoppiò in lacrime.[20] La moglie Gladys, fino a quel momento rassegnata alla doppia vita del marito, rimase profondamente scossa.[20] L’uccisione di Ragucci segnò una frattura anche nel rapporto con lei.[20]

Gaggi, furioso per le conseguenze dell’omicidio, pretese che DeMeo eseguisse immediatamente l’ordine di eliminare Rosenberg, onde evitare altre vittime innocenti. La sera dell’11 maggio 1979, durante l’incontro settimanale al Gemini Lounge, DeMeo sparò un colpo alla testa di Rosenberg.[19] Quando il ragazzo, agonizzante, tentò di rialzarsi, fu Anthony Senter a finirlo con altri quattro proiettili.

A differenza delle altre vittime, il corpo di Rosenberg non venne smembrato. I narcotrafficanti cubani avevano preteso che la morte venisse resa pubblica. I membri della crew posero quindi il cadavere nell’auto di Rosenberg e la lasciarono sul ciglio di Cross Bay Boulevard, vicino al Gateway National Wildlife Refuge nel Queens, dove fu facilmente ritrovato.[22]

Secondo quanto raccontato da Albert DeMeo, l’omicidio di Rosenberg segnò profondamente il padre, che si isolò per due giorni senza parlare con nessuno.[20] Dopo il fatto, Roy DeMeo si nascose per sei settimane in un appartamento nei pressi diTimes Square, insieme a Guglielmo, camuffandosi con barba lunga, cappellino e occhiali da sole ogni volta che usciva in strada.[20]

L’operazione Empire Boulevard

[modifica |modifica wikitesto]

Nel corso del 1979, Roy DeMeo ampliò significativamente il suo impero criminale, concentrandosi in particolare sul traffico di automobili rubate. Quella che venne ribattezzata dagli agenti dell’FBI "Operazione Empire Boulevard" divenne in breve tempo la più vasta rete di furti d’auto nella storia di New York.[23]

Il meccanismo era collaudato: centinaia di veicoli rubati venivano caricati al porto diNewark e spediti verso ilKuwait ePorto Rico, dove venivano rivenduti a caro prezzo.[5][24] Alla guida dell’operazione, oltre a DeMeo, c’erano cinque soci principali che, secondo le stime dell’FBI, guadagnavano ciascuno fino a 30.000 dollari a settimana.[25] Ma le auto non erano l’unica merce in uscita: DeMeo esportava anche sigarette di contrabbando e riviste pornografiche verso il Medio Oriente, dove c’era un mercato nero molto redditizio.[20]

Se i soci curavano la parte logistica e commerciale, erano invece i membri della banda e altri affiliati esterni a compiere materialmente i furti per le strade di New York. Tra questi c’era Vito Arena, un ladro d’auto e rapinatore seriale che aveva iniziato a lavorare per DeMeo nel 1978, dopo aver assassinato il suo ex socio in affari.[5] Proprio come Frederick DiNome, anche Arena finì per entrare stabilmente nell’orbita della banda, diventando un collaboratore fidato.

L’intera operazione rischiò però di crollare quando un concessionario d’auto legittimo, venuto a conoscenza del traffico, minacciò di denunciare tutto alla polizia. Prima che potesse parlare, DeMeo ordinò la sua eliminazione. L’uomo fu ucciso insieme a un amico che si trovava con lui per caso - una mossa brutale, ma efficace nel mantenere il silenzio e la continuità dell’attività.[26]

Gli omicidi degli Eppolito

[modifica |modifica wikitesto]

Alla fine del 1979, Roy DeMeo e il suo mentore Anthony Gaggi si trovarono coinvolti in un violento scontro interno alla famiglia Gambino.[5] I loro avversari erano James Eppolito e suo figlio James Jr., entrambi membri "fatti" (made) dello stesso gruppo mafioso guidato da Gaggi.[27] I due erano rispettivamente zio e cugino diLouis Eppolito, un ex poliziotto del NYPD noto per la sua corruzione, figlio di Ralph Eppolito, anch'egli affiliato alla famiglia Gambino.

Il conflitto esplose quando James Eppolito Sr. accusò DeMeo e Gaggi di essere coinvolti nel traffico di droga - un crimine considerato intollerabile e punibile con la morte all’interno dell’organizzazione, soprattutto sotto la leadership di Paul Castellano. Eppolito portò le accuse direttamente a Castellano, sperando in un intervento punitivo. Ma la lealtà di Castellano verso Gaggi ebbe la meglio: autorizzò questi ultimi a “occuparsi del problema” come ritenevano opportuno.[5]

La sentenza fu eseguita il 1º ottobre 1979. Gaggi e DeMeo attirarono i due Eppolito in auto, con la scusa di un incontro presso il Gemini Lounge, e li giustiziarono a colpi di pistola all’interno del veicolo del figlio. Tuttavia, un passante vide la sparatoria e avvisò un agente di polizia che si trovava nelle vicinanze. Ne seguì un conflitto a fuoco in cui Gaggi rimase ferito al collo e fu arrestato.[5] DeMeo, che si era già allontanato dalla scena, riuscì invece a fuggire senza essere riconosciuto o collegato all’omicidio.[28]

Gaggi fu processato per omicidio e tentato omicidio di un agente, ma grazie a una manipolazione della giuria, fu condannato solo per aggressione e ricevette una pena compresa tra i cinque e i quindici anni di carcere.[5] Poco dopo la condanna, nel marzo del 1980, DeMeo fece uccidere il testimone oculare dell’omicidio, eliminando così un potenziale pericolo per entrambi.[9]

Nonostante questi eventi, l’Operazione Empire Boulevard continuò a crescere fino all’estate del 1980, quando il magazzino usato come centro logistico fu perquisito da agenti dell’FBI della sede di Newark. Nel maggio del 1981, due membri della banda - Henry Borelli e Frederick DiNome - furono arrestati per il loro coinvolgimento nell’operazione. Tuttavia, mancavano prove concrete per incriminare anche gli altri soci. DeMeo ordinò quindi ai due di dichiararsi colpevoli, nella speranza di evitare ulteriori indagini che potessero risalire a lui.

Morte

[modifica |modifica wikitesto]

Nel 1982, l’FBI intensificò le indagini su un numero crescente di persone scomparse o ritrovate uccise, tutte connesse in qualche modo a Roy DeMeo o viste per l’ultima volta entrare nel famigerato Gemini Lounge. Dopo essere stato arrestato il 4 giugno 1982 per una serie di rapine, Vito Arena - uno dei collaboratori di DeMeo - iniziò a collaborare con una task force composta da forze dell’ordine statali e federali.[29] Temendo che la sua testimonianza avrebbe portato a numerosi arresti, DeMeo e il suo gruppo si diedero alla macchia per tutta l’estate e l’autunno del 1982.[29]

Quando emerse per incontrare i suoi avvocati, DeMeo si preparava a un’incriminazione imminente, legata alle indagini condotte dal distretto sud di New York.[29] La decisione di Arena di diventare un collaboratore di giustizia preoccupò anche Gaggi e Paul Castellano, poiché conosceva bene la struttura interna della famiglia Gambino. Di conseguenza, Castellano iniziò a pianificare l’eliminazione di DeMeo.[29]

Un’intercettazione dell’FBI nella casa del soldato dei GambinoAngelo Ruggiero rivelò una conversazione tra lui eGene Gotti (fratello diJohn Gotti),[30] in cui si parlava della difficoltà di trovare qualcuno disposto a uccidere DeMeo. Gene spiegava che John esitava ad accettare l’incarico perché DeMeo era circondato da un vero e proprio "esercito di killer".[30] In quel momento, Gotti aveva personalmente ucciso meno di dieci persone,[31] mentre di DeMeo se ne contavano almeno 37, solo tra quelli accertati.[30]

Secondo il collaboratore di giustiziaSammy Gravano, il contratto venne affidato inizialmente aFrank DeCicco, ma neppure lui riuscì ad avvicinarsi a DeMeo. Alla fine, la missione fu passata agli stessi uomini di DeMeo.[31]

Albert DeMeo, suo figlio, raccontò che negli ultimi giorni di vita il padre era cupo, paranoico e certo che la sua fine fosse vicina. Durante l’inverno 1982–1983, usciva di casa raramente e quando lo faceva indossava un giubbotto di pelle con un fucile a canne mozze nascosto sotto.[29] In preda alla disperazione, arrivò perfino a considerare di simulare la propria morte facendosi sparare dal figlio per poi sparire dalla circolazione.

Il 10 gennaio 1983, DeMeo si recò a casa di Patty Testa per un incontro con i suoi uomini. Quella sera non si presentò alla festa di compleanno della figlia Dione, insospettendo subito la famiglia. Poco dopo, Albert trovò in casa gli oggetti personali del padre - orologio, portafogli e anello - lasciati con cura nello studio, accanto a un opuscolo cattolico.[29]

Dieci giorni dopo, il 20 gennaio 1983, la suaCadillac Coupe de Ville fu trovata parcheggiata nel lotto del Varuna Boat Club a Sheepshead Bay, Brooklyn. La polizia rimorchiò l’auto e la perquisì: nel bagagliaio, sotto un lampadario, venne ritrovato il corpo parzialmente congelato di Roy DeMeo.[32] Era stato colpito più volte alla testa e presentava una ferita alla mano, che gli investigatori interpretarono come segno di difesa.[29] Gli inquirenti sospettarono che l’omicidio fosse stato orchestrato con le stesse modalità con cui DeMeo aveva attirato e ucciso il suo ex socio Rosenberg. Si crede che Gaggi,Joseph Testa e Anthony Senter fossero presenti al momento del delitto. Anche Albert era convinto che il padre fosse stato tradito e ucciso dalla sua stessa banda.

In un’intercettazione del 1984, il soldato dellafamiglia ColomboRalph Scopo confermò indirettamente queste teorie, dicendo che DeMeo era stato eliminato dalla sua stessa famiglia perché ritenuto troppo instabile per sopportare la pressione delle accuse legate al traffico di auto rubate.[33][34] Castellano, disse Scopo, "doveva farlo fuori" perché DeMeo "era fuori di testa e con le palle d'acciaio".

Il pentitoAnthony "Gaspipe" Casso, ex sottocapo deiLucchese, dichiarò che Castellano aveva ordinato a John Gotti e a Frank DeCicco di uccidere DeMeo, ma che entrambi avevano fallito. Fu allora che Casso, che conosceva beneTesta e Senter, ricevette l’incarico e ordinò a loro due di procedere, promettendo che non ci sarebbero state ripercussioni e che sarebbero stati accolti nella famiglia Lucchese. Quando DeMeo si presentò a casa di Patty Testa per riscuotere dei soldi, venne colpito mortalmente da Testa e Senter mentre aspettava un caffè.[35]

Ironia della sorte, secondo Casso, fu proprio l’omicidio di DeMeo a condannare Castellano. Gotti e DeCicco, che già pianificavano di eliminarlo, non avrebbero mai osato farlo finché DeMeo era ancora in vita. Castellano fu assassinato il 16 dicembre 1985.[35]

Conseguenze

[modifica |modifica wikitesto]

Nel 1984, un atto d’accusa contenente 78 capi d’imputazione venne depositato contro 24 imputati, tra cui Paul Castellano, Anthony Gaggi e i membri superstiti della banda di Roy DeMeo. Le accuse spaziavano dal furto d’auto, al racket, fino al traffico di droga.[36][37] Castellano fu incriminato anche per aver ordinato l'omicidio di DeMeo, oltre che per numerosi altri reati, ma non arrivò mai a processo: fu assassinato nel dicembre 1985 mentre era in libertà su cauzione, nel mezzo del primo procedimento giudiziario. Il suo omicidio fu orchestrato da John Gotti, che ne approfittò per prendere il controllo della famiglia Gambino. Dopo la morte di Castellano, Gaggi divenne l'imputato principale, ma morì poco dopo per cause naturali.[36]

Nel marzo 1986, sei membri della banda di DeMeo furono condannati: tra questi, Henry Borelli e un altro imputato vennero riconosciuti colpevoli di due omicidi, legati all'eliminazione di persone che avevano minacciato di denunciare l'organizzazione per il traffico d’auto rubate.[36]

Nel giugno 1989, altri nove membri del gruppo, inclusiAnthony Senter e Joseph Testa, furono riconosciuti colpevoli.[37] Alla sentenza, Senter e Testa ricevettero l'ergastolo per omicidio, più venti anni aggiuntivi per associazione mafiosa. Il procuratore William Mack Jr. li definì “la banda più violenta mai perseguita dalla giustizia federale”,[29] aggiungendo che DeMeo era colpevole di una vera e propria “mattanza sistematica”.[29]

Le condanne furono rese possibili grazie alle testimonianze di ex membri del gruppo, tra cui Frederick DiNome, Dominick Montiglio e Vito Arena.[38][39] Montiglio, nipote di Gaggi, decise di collaborare dopo aver scoperto che lo zio aveva messo una taglia sulla sua testa. Per la sua collaborazione, fu inserito nel programma di protezione testimoni per vent’anni.[40] Nel frattempo, Richard DiNome, fratello di Frederick, fu assassinato nel 1984.[41][42] Frederick stesso morì nel 1989 in quello che fu classificato come suicidio.[37][43] Vito Arena, dopo aver scontato sei anni di una condanna a diciotto grazie alla collaborazione, lasciò New York nel 1989 e venne ucciso in una rapina inTexas nel 1991.[44]

Il famigerato Gemini Lounge, teatro di molti degli omicidi, fu in seguito trasformato in una chiesa.[45]

Nella cultura popolare

[modifica |modifica wikitesto]

La figura di Roy DeMeo è stata oggetto di diverse opere:

Libri

[modifica |modifica wikitesto]
  • Murder Machine (1992) di Jerry Capeci e Gene Mustaine
  • For the Sins of My Father (2002) di Albert DeMeo (suo figlio)

Cinema

[modifica |modifica wikitesto]

Al cinema, DeMeo è stato interpretato da:

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^ab(EN) Corey Kilgannon,Growing Up in Massapequa, and in the Mafia, inThe New York Times, 29 settembre 2002.URL consultato il 13 maggio 2025.
  2. ^(EN)My dad, the family man, who murdered 200 for the Mafia, suIrish Independent, 20 ottobre 2002.URL consultato il 13 maggio 2025.
  3. ^ Howard Abadinsky,Organized Crime, Cengage Learning, 2016,ISBN 9781305633711.
  4. ^Le origini formiane di Roy DeMeo, sugolfoeventi.it.URL consultato il 13 maggio 2025.
  5. ^abcdefghijklmnopqrstuvwxyzaaabacadaeafagahaiajak Jerry Capeci,Murder Machine, New York City, Onyx, 1992,ISBN 0451403878.
  6. ^(EN) Alex Gangitano Posted April 3, 2016 at 10:34am,If Bernie Were to Win, His High School Would Rule, suRoll Call, 3 aprile 2016.URL consultato il 13 maggio 2025.
  7. ^Article clipped from Brooklyn Eagle, inBrooklyn Eagle, 23 ottobre 1951, p. 9.URL consultato il 13 maggio 2025.
  8. ^ Gordon Kerr,Rats and Squealers, Canary Press eBooks, 2000,ISBN 9781907795640.
  9. ^ab(EN) Arnold H. Lubasch,INFORMERS HELPED INDICT MOB FIGURES IN 25 SLAYINGS, inThe New York Times, 8 aprile 1984.URL consultato il 13 maggio 2025.
  10. ^ab(EN) Arnold H. Lubasch,Abduction of Man in '75 Recounted by Witness, inThe New York Times, 1º aprile 1988.URL consultato il 13 maggio 2025.
  11. ^(EN) Arnold H. Lubasch,Judge Accepts Witness Despite 1975 Hypnosis, inThe New York Times, 30 marzo 1988.URL consultato il 13 maggio 2025.
  12. ^(EN)2 HELD IN MURDER OF AUTO MECHANIC, inThe New York Times, 6 luglio 1975.URL consultato il 13 maggio 2025.
  13. ^Andrei Katz murder, inDaily News, 6 luglio 1975, p. 3.URL consultato il 13 maggio 2025.
  14. ^ab(EN) William K. Rashbaum,Sometimes, Mob Victims Have Plenty of Company, inThe New York Times, 6 ottobre 2004.URL consultato il 13 maggio 2025.
  15. ^(EN) Manny Fernandez,Densely Populated, but No Shortage of Grisly Dumping Sites, inThe New York Times, 14 aprile 2011.URL consultato il 13 maggio 2025.
  16. ^(EN) Arnold H. Lubasch,Westies Informer Tells of Links to Gambino Mob, inThe New York Times, 6 novembre 1987.URL consultato il 13 maggio 2025.
  17. ^BODY IN CAR IDENTIFIED AS BROOKLYN WOMAN, 19 - The New York Times, sunytimes.com.URL consultato il 13 maggio 2025(archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2021).
  18. ^abRoy DeMeo- Murder and the Mob, inDaily News, 2 aprile 1989, pp. 110.URL consultato il 13 maggio 2025.
  19. ^abRoy DeMeo Murder Machine, inDaily News, 21 settembre 1992, p. 7.URL consultato il 13 maggio 2025.
  20. ^abcdefg Albert DeMeo,For the Sins of My Father: A Mafia Killer, His Son, and the Legacy of a Mob Life, New York, Broadway Books, 2002,ISBN 9780767906791.
  21. ^(EN)Daily News from New York, New York, suNewspapers.com, 23 aprile 1979.URL consultato il 13 maggio 2025.
  22. ^Chris Harvey Rosenberg - Roy DeMeo murder, inNewsday (Nassau Edition), 13 maggio 1979, pp. 19.URL consultato il 13 maggio 2025.
  23. ^(EN) Ronald Smothers,AGENTS DESCRIBE CAR-THEFT RING AT GAMBINO TRIAL, inThe New York Times, 20 novembre 1985.URL consultato il 13 maggio 2025.
  24. ^After Gory Murders, Time Out For Pizza, suapnews.com.URL consultato il 13 maggio 2025(archiviato dall'url originale il 19 marzo 2021).
  25. ^Witness Details Operations Of Alleged Mob Ring, suapnews.com.URL consultato il 13 maggio 2025(archiviato dall'url originale il 31 marzo 2021).
  26. ^(EN) Ronald Smothers,GAMBINO JURORS HEAR TESTIMONY ON KILLINGS OF 3, inThe New York Times, 1º novembre 1985.URL consultato il 13 maggio 2025.
  27. ^(EN) Orlando Camacho,10 Facts about the Mafia Cops, inMedium, 18 ottobre 2019.URL consultato il 13 maggio 2025.
  28. ^(EN) David Bird,Father and Son Are Slain in Car In Coney Island, inThe New York Times, 3 ottobre 1979.URL consultato il 13 maggio 2025.
  29. ^abcdefghi Gene Mustain e Jerry Capeci,Murder Machine: A True Story of Murder, Madness, and the Mafia, New York, Onyx, 1992,ISBN 9780091941116.
  30. ^abc Carl Sifakis,The mafia encyclopedia, 3ª ed., New York, Facts On File, 2005,ISBN 0816069891,OCLC 69951434.
  31. ^ab Valrie Plaza,American Mass Murderers, Lulu.com, 2015,ISBN 9781312961401.
  32. ^Article clipped from Daily News, inDaily News, 21 gennaio 1983, pp. 10.URL consultato il 13 maggio 2025.
  33. ^(EN) Jerry Capeci,The Complete Idiot's Guide to the Mafia, 2nd Edition: A Fascinating Exploration of the Real People Who Inspired The Sopranos, Penguin, 4 gennaio 2005,ISBN 978-1-4406-2582-4.URL consultato il 13 maggio 2025.
  34. ^(EN) nizarsoccer,The Three Racketeers – Ralph Scopo, suMafia Book Reviews, 30 ottobre 2021.URL consultato il 13 maggio 2025.
  35. ^ab Philip Carlo,Gaspipe: confessions of a Mafia boss, 1st ed, William Morrow, 2008,ISBN 978-0-06-142984-2,OCLC 179805638.URL consultato il 13 maggio 2025.
  36. ^abc(EN)Reputed mobsters convicted of murder and auto theft - UPI Archives, suUPI.URL consultato il 13 maggio 2025.
  37. ^abc(EN)Nine Gambino mobsters found guilty of racketeering - UPI Archives, suUPI.URL consultato il 13 maggio 2025.
  38. ^(EN) Ronald Smothers,SIX IN GAMBINO TRIAL GUILTY OF ROLES IN A CAR THEFT RING, inThe New York Times, 6 marzo 1986.URL consultato il 13 maggio 2025.
  39. ^(EN) Ronald Smothers,GAMBINO TRIAL STATEMENTS TO RESUME, inThe New York Times, 10 febbraio 1986.URL consultato il 13 maggio 2025.
  40. ^(EN) A. B. C. News,Mafia Hit Man Finds Redemption in Art, suABC News.URL consultato il 13 maggio 2025.
  41. ^(EN)An auto thief testified Thursday he and two alleged... - UPI Archives, suUPI.URL consultato il 13 maggio 2025.
  42. ^(EN) Leonard Buder,SLAYING VICTIM FACED U.S. CHARGES, inThe New York Times, 7 febbraio 1984.URL consultato il 13 maggio 2025.
  43. ^(EN) Ronald Smothers,A PROTECTED WITNESS IN THE GAMBINO TRIAL IS TERMED A SUICIDE, inThe New York Times, 19 febbraio 1986.URL consultato il 13 maggio 2025.
  44. ^ Geoff Davidian,The Gay HIT MAN - Same shady way of life led mobster to his grave, inHouston Chronicle, 8 ottobre 1991.
  45. ^(EN)The hitman's son faces up to the sins of the father, suThe Telegraph, 20 ottobre 2002.URL consultato il 13 maggio 2025.

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Famiglia Gambino
BossSalvatore D'Aquila ·Alfred Manfredi ·Francesco Scalice ·Vincenzo Mangano ·Albert Anastasia ·Carlo Gambino ·Paul Castellano ·John Gotti ·Peter Gotti ·Domenico Cefalù ·Frank Calì
Affiliati attualiCarmine Agnello ·Thomas Cacciopoli ·John Carneglia ·Pasquale Conte ·Joseph Corozzo ·Nicholas Corozzo ·Jackie D'Amico ·George DeCicco ·Leonard DiMaria ·John Gambino ·Rosario Gambino ·Thomas Gambino ·Gene Gotti ·Richard G. Gotti ·Richard V. Gotti ·Stephen Grammauta ·Joseph Juliano ·Frank LoCascio ·Salvatore LoCascio ·Daniel Marino ·Richard Martino ·Ralph Mosca ·Dominick Pizzonia ·Louis Ricco ·Carmine Sciandra ·Arnold Squitieri ·Ronnie Trucchio ·Louis Vallario
Affiliati del passato
Uomini d'onoreThomas Agro ·Anthony Anastasio ·Joseph Armone ·Stephen Armone ·Thomas Bilotti ·Joseph Biondo ·Bartholomew Boriello ·Samuel Corsaro ·Frank DeCicco ·Aniello Dellacroce ·Roy DeMeo ·Gregory DePalma ·Robert DiBernardo ·James Failla ·Carmine Fatico ·Anthony Gaggi ·Joseph N. Gallo ·John A. Gotti ·Carmine Lombardozzi ·Joseph LoPiccolo ·Philip Mangano ·Anthony Megale ·Joseph Paruta ·Frank Piccolo ·Thomas Principe ·George Remini ·Angelo Ruggiero ·Salvatore Scala ·Anthony Scotto ·James Squillante ·Anthony Trentacosta ·William Bentvena
AffilatiFrank Abbandando, Jr. ·Frank Amato ·Frank James Burke ·Frank Carrone ·James Coonan ·Michael DeBatt ·Richard DiNome ·Louis Facciolo ·Louis Ferrante ·Eddie Garafola ·Edward Grillo ·Ronald Jerothe ·Richard Kuklinski ·Nicholas Mormando ·Tony Rampino ·Chris Rosenberg ·Nicholas Scibetta ·Augustus Sclafani ·Joseph Scorney ·Reuben Sturman
InformatoriJohn Alite ·Primo Cassarino ·Michael DiLeonardo ·Frederick DiNome ·Salvatore Gravano ·Joseph Iannuzzi ·Wilfred Johnson ·Andrei Katz ·Dominick LoFaro ·Dominick Montiglio ·Joseph Vollaro
Fazioni e gruppi
AttiviCherry Hill Gambinos·Ozone Park Boys
EstintiDeMeo crew·Baltimore Crew
Eventi della famiglia
UdienzeKefauver Committee (1950–1951) ·Valachi hearings (1963)
clubBergin Hunt and Fish Club ·Ravenite Social Club ·The Plaza Suite
Operazioni dell'FBIOperation Jack Falcone (2002-2005) ·Operazione old bridge (2008)
ProcessiPizza Connection (1985-1986) ·Processo alla Commissione mafiosa (1985-1986) ·Window Case (1991)
VittimeVittime
GuerreGuerra castellammarese (1929–1931)
Relazioni con altri gruppi
AlleatiLucchese ·Genovese ·Bonanno ·Colombo ·Inzerillo ·Westies
·Vedi anche:Cosa nostra statunitense
Controllo di autoritàVIAF(EN33648487 ·ISNI(EN0000 0003 8589 8245 ·LCCN(ENn92014165 ·NDL(EN, JA00934133
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Roy_DeMeo&oldid=146641302"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp