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Roxolani

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Popolazionisarmate nelII secolo a.C. Legenda della cartina: I)Mar Nero; II)Mar d'Azov; 1)Neapolis; 2)Panticapaeum; 3)Phanagoria; 4)Theodosia; 5) Kimmerikon; 6)Ermonassa; 7)Tanais; 8)Olbia; 9)Chersonesos; S)Sciti inCrimea; B)Regno del Bosforo; J)Iazigi; R) Rhoxolani; Sr)Siraces; M)Maeotae (penisola di Taman'); T)Tauri.

IRoxolani (oRossolani[1]) erano una tribùsarmata, derivante probabilmente dagliAlani e affine ai viciniIazigi. Il primo luogo in cui è ricordata la loro presenza è tra i fiumiDon eDnepr, nelle odierneUcraina eRussia meridionale. Verso la fine delI secolo d.C. migrarono ad ovest, stanziandosi nella pianura diBărăgan, nell'attualeRomania.

Storia

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Primo secolo a.C.

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Lo storico greco-romanoStrabone (vissuto tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio delI secolo) li descrive come nomadi.[2] Attorno al100 a.C. i Roxolani invasero la Crimea guidati dal loro reTasio per dare ausilio al re scitaPalaco, ma vennero sconfitti daDiofanto, generale diMitridate VI.

Roma ed il I secolo d.C.

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Nella seconda metà del I secolo i Roxolani iniziarono a fare delle incursioni oltre il Danubio, penetrando nel territorio romano. Tra il 68 e il 69 d.C., circa 9.000 cavalieri Rossolani, spinti dalla vittoria contro duecoorti nell'inverno precedente, fecero irruzione inMesia. Furono attaccati all'improvviso dallaLegio III Gallica e sconfitti, dopo che si erano dispersi per depredare il territorio, impreparati ad una battaglia, aggravati dal peso del bottino, ed impossibilitati a sfruttare la cavalleria a causa delle vie sdrucciolevoli. Erano infatti incapaci nel combattere a piedi ed avrebbero potuto affrontare i Romani solo attaccando a squadroni uniti su un buon terreno. A cagione del terreno umido primaverile i cavalli stramazzarono e le loro lunghelance e spade che reggevano con ambo le mani non furono utili. I cavalieri che cadevano sotto l'urto nemico non potevano rialzarsi per il peso delle corazze, inghiottiti dalla neve. Non avendo costoro uno scudo, i soldati romani, agili nei movimenti, non avevano difficoltà ad ucciderli: i pochi che sopravvissero, si nascosero nelle paludi, dove l'inverno e le ferite li finirono.Marco Aponio Saturnino, che reggeva la Mesia, ricevette la statua trionfale, ed i luogotenenti delle legioni ornamenti consolari.[1]

Contemporaneamente allarivolta batava (del69-70) si verificò un'invasione da parte delle popolazionisarmatiche dei Roxolani (nel70). Essi passarono a sud delDanubio e, giunti inaspettatamente nella vicina provincia romana di Mesia, sterminarono un gran numero dei soldati disposti adifesa del confine. Lo stessolegatus Augusti pro praetore,Gaio Fonteio Agrippa, che si era fatto loro incontro attaccandoli con grande coraggio, venne ucciso.[3] Devastarono, quindi, l'intero territorio che gli si apriva davanti, saccheggiando ovunque giungessero. Vespasiano allora, informato dell'accaduto e di quanto fosse stata devastata la Mesia, inviò a punire i Sarmati,Rubrio Gallo, il quale poco dopo li affrontò in battaglia ottenendo una vittoria schiacciante e costringendo i superstiti a ritirarsi nei loro territori. Terminata l'invasione, Gallo provvide a fortificare nuovamente le frontiere provinciali, disponendo in quel settore dilimes nuove guarnigioni più numerose e meglio fortificate «sì che passare il fiume era per i barbari del tutto impossibile».[3]

I Roxolani (o più probabilmente gliIazigi, anch'essi di stirpesarmata) si vendicarono delle sconfitte di due decenni precedenti, nel92, quando si unirono aiDaci nella distruzione dellaLegio XXI Rapax.

Dalla conquista della Dacia (101-106) al IV secolo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Conquista della Dacia.

Durante lecampagne in Dacia diTraiano, i Roxolani di un certoSusago, si allearono con iDaci fornendo loro la forte cavalleria, ma vennero sconfitti durante la prima campagna, tra il101 e il102. Nella seconda fase invece la tribù si mantenne lontana dagli scontri, che terminarono nel105-106 con la distruzione del regno dei Daci. La sottomissione della Dacia e la sua annessione come provincia dell'Impero romano fecero sì che i Roxolani si stanziassero sul confine. L'imperatoreAdriano, per prevenire nuove guerre, rinforzò preesistenti fortificazioni e ne creò di nuove sulle rive del Danubio per limitare le scorribande della tribù.

Successivamente una campagna contro i Roxolani venne intrapresa daMarco Aurelio, sempre sulle rive dei Danubio. È noto inoltre che i Roxolani attaccarono la provincia romana dellaPannonia nel260. Poco dopo alcuni contingenti della tribù vennero arruolati nell'esercito romano.

Comunemente alle altre popolazioni sarmate, i Roxolani vennero conquistati dagliUnni durante la metà delIV secolo.

Organizzazione militare

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Scena XXIII dellaColonna traiana aRoma, dove si riconoscono cavalierisarmaticatafracti, della popolazione dei Roxolani. Catafratti sarmati roxolani (vd. ancheEquites cataphractarii) combatterono infatti controTraiano durante laconquista della Dacia degli anni101-106.

I guerrieri e l'esercito

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Lo stesso argomento in dettaglio:Catafratto.

Lo storicoPublio Cornelio Tacito afferma che l'armatura dei loro capi e dei nobili più importanti era intrecciata di lamine di ferro o di cuoio durissimo, che rendeva il peso di questa elevato.[1]

Lo storicoAmmiano Marcellino li descrive nelIV secolo in modo molto simile a ciò che ancora è visibile sullaColonna Traiana degli inizi delII secolo:

«Esperti più in razzie che in campo aperto, portanoaste più lunghe del consueto ed indossano corazze formate da piastre di corna raschiate e levigate, adattate come piume sulle loro vesti di lino. I loro cavalli vengono spesso castrati, al fine di evitare che si imbizzarriscano, eccitandosi nel vedere le femmine, o nelle imboscate, divenuti focosi, non tradiscano i loro cavalieri con frequenti nitriti. Montano questi cavalli veloci ed obbedienti, cavalcano per spazi immensi quando inseguono i nemici o se sono in fuga; a volte ne portano con sé un altro, o anche due, affinché con il cambio, le forze degli animali si riprendano grazie all'alternanza del riposo.»

(Ammiano Marcellino,Storie, XVII 12.2-3.)

Note

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  1. ^abcTacito,Historiae, I, 79
  2. ^Strabone,Geografia, VII.
  3. ^abGiuseppe Flavio,La guerra giudaica, VII, 4.3.

Bibliografia

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Fonti primarie

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Fonti moderne

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  • R. Brzezinski & M. Mielczarek, illustrato da G.Embleton,The Sarmatians 600BC - AD 450, Oxford 2002.ISBN 1-84176-485-X
  • A cura di Grigore Arbore Popescu,Traiano ai confini dell'impero, Milano 1998.ISBN 88-435-6676-8
  • Michael Grant,The Antonines: the roman empire in transition, Londra e New York 1996
  • Julian Bennet,Trajan, Optimus Princeps, Bloomington 2001.ISBN 0-253-21435-1
  • Filippo Coarelli,La colonna Traiana, Roma 1999.ISBN 88-86359-34-9
  • Guido Migliorati,Cassio Dione e l'impero romano da Nerva ad Antonino Pio – alla luce dei nuovi documenti, Milano 2003
  • Cambridge University Press,Storia del mondo antico,L'impero romano da Augusto agli Antonini, vol. VIII, Milano 1975, pag. 673

Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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V · D · M
Conquista della Dacia
Conquista della Dacia (101 ~ 106 d.C.)
Eventi e fontiCronologia della conquista della Dacia ·Fonti e storiografia
Scenario geopoliticoImpero romano ·Daci ·Sarmati Iazigi ·Sarmati Roxolani ·Bastarni ·Buri
Battaglie(101 d.C.)battaglia a Tapae · (101/102)Battaglia di Adamclisi · (106)Battaglia di Sarmizegetusa Regia
ProtagonistiRomani: ImperatoreTraiano ·Tiberio Claudio Liviano ·Licinio Sura ·Quinto Sosio Senecione ·Lusio Quieto ·Gneo Pinario Emilio Cicatricula Pompeo Longino ·Adriano ·Decimo Terenzio Scauriano ·Gaio Cilnio Proculo ·Manio Laberio Massimo ·Lucio Giulio Urso Serviano ·Lucio Fabio Giusto
Daci:Decebalo
EsercitiEsercito romano ·Esercito dacico
Monumenti commemorativiTropaeum Traiani ·Colonna Traiana efregio spiraliforme ·Foro di Traiano e relativastatua equestre ·Arco di trionfo di Benevento e diAncona
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