
IRoxolani (oRossolani[1]) erano una tribùsarmata, derivante probabilmente dagliAlani e affine ai viciniIazigi. Il primo luogo in cui è ricordata la loro presenza è tra i fiumiDon eDnepr, nelle odierneUcraina eRussia meridionale. Verso la fine delI secolo d.C. migrarono ad ovest, stanziandosi nella pianura diBărăgan, nell'attualeRomania.
Lo storico greco-romanoStrabone (vissuto tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio delI secolo) li descrive come nomadi.[2] Attorno al100 a.C. i Roxolani invasero la Crimea guidati dal loro reTasio per dare ausilio al re scitaPalaco, ma vennero sconfitti daDiofanto, generale diMitridate VI.
Nella seconda metà del I secolo i Roxolani iniziarono a fare delle incursioni oltre il Danubio, penetrando nel territorio romano. Tra il 68 e il 69 d.C., circa 9.000 cavalieri Rossolani, spinti dalla vittoria contro duecoorti nell'inverno precedente, fecero irruzione inMesia. Furono attaccati all'improvviso dallaLegio III Gallica e sconfitti, dopo che si erano dispersi per depredare il territorio, impreparati ad una battaglia, aggravati dal peso del bottino, ed impossibilitati a sfruttare la cavalleria a causa delle vie sdrucciolevoli. Erano infatti incapaci nel combattere a piedi ed avrebbero potuto affrontare i Romani solo attaccando a squadroni uniti su un buon terreno. A cagione del terreno umido primaverile i cavalli stramazzarono e le loro lunghelance e spade che reggevano con ambo le mani non furono utili. I cavalieri che cadevano sotto l'urto nemico non potevano rialzarsi per il peso delle corazze, inghiottiti dalla neve. Non avendo costoro uno scudo, i soldati romani, agili nei movimenti, non avevano difficoltà ad ucciderli: i pochi che sopravvissero, si nascosero nelle paludi, dove l'inverno e le ferite li finirono.Marco Aponio Saturnino, che reggeva la Mesia, ricevette la statua trionfale, ed i luogotenenti delle legioni ornamenti consolari.[1]
Contemporaneamente allarivolta batava (del69-70) si verificò un'invasione da parte delle popolazionisarmatiche dei Roxolani (nel70). Essi passarono a sud delDanubio e, giunti inaspettatamente nella vicina provincia romana di Mesia, sterminarono un gran numero dei soldati disposti adifesa del confine. Lo stessolegatus Augusti pro praetore,Gaio Fonteio Agrippa, che si era fatto loro incontro attaccandoli con grande coraggio, venne ucciso.[3] Devastarono, quindi, l'intero territorio che gli si apriva davanti, saccheggiando ovunque giungessero. Vespasiano allora, informato dell'accaduto e di quanto fosse stata devastata la Mesia, inviò a punire i Sarmati,Rubrio Gallo, il quale poco dopo li affrontò in battaglia ottenendo una vittoria schiacciante e costringendo i superstiti a ritirarsi nei loro territori. Terminata l'invasione, Gallo provvide a fortificare nuovamente le frontiere provinciali, disponendo in quel settore dilimes nuove guarnigioni più numerose e meglio fortificate «sì che passare il fiume era per i barbari del tutto impossibile».[3]
I Roxolani (o più probabilmente gliIazigi, anch'essi di stirpesarmata) si vendicarono delle sconfitte di due decenni precedenti, nel92, quando si unirono aiDaci nella distruzione dellaLegio XXI Rapax.
Durante lecampagne in Dacia diTraiano, i Roxolani di un certoSusago, si allearono con iDaci fornendo loro la forte cavalleria, ma vennero sconfitti durante la prima campagna, tra il101 e il102. Nella seconda fase invece la tribù si mantenne lontana dagli scontri, che terminarono nel105-106 con la distruzione del regno dei Daci. La sottomissione della Dacia e la sua annessione come provincia dell'Impero romano fecero sì che i Roxolani si stanziassero sul confine. L'imperatoreAdriano, per prevenire nuove guerre, rinforzò preesistenti fortificazioni e ne creò di nuove sulle rive del Danubio per limitare le scorribande della tribù.
Successivamente una campagna contro i Roxolani venne intrapresa daMarco Aurelio, sempre sulle rive dei Danubio. È noto inoltre che i Roxolani attaccarono la provincia romana dellaPannonia nel260. Poco dopo alcuni contingenti della tribù vennero arruolati nell'esercito romano.
Comunemente alle altre popolazioni sarmate, i Roxolani vennero conquistati dagliUnni durante la metà delIV secolo.

Lo storicoPublio Cornelio Tacito afferma che l'armatura dei loro capi e dei nobili più importanti era intrecciata di lamine di ferro o di cuoio durissimo, che rendeva il peso di questa elevato.[1]
Lo storicoAmmiano Marcellino li descrive nelIV secolo in modo molto simile a ciò che ancora è visibile sullaColonna Traiana degli inizi delII secolo:
(Ammiano Marcellino,Storie, XVII 12.2-3.)
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