Il territorio comunale è situato inalta val Trebbia, una cinquantina di chilometri stradali a nordest diGenova (33 km in linea d'aria) con lo sviluppo del paese principale lungo il versante destro del fiumeTrebbia.
Tra le vette del territorio il monte Oramara (1522 m), il monte Montarlone (1501 m), il monte Roccabruna (1418 m), il monte Gifarco (1381 m), il poggio Piatto (1333 m), il monte della Cavalla (1328 m), il monte Pianazzi (1142 m), il Pietra Bianche (1105 m), il poggio Carmine (1097 m).
Circa la natura del termine, l'origine etimologicamente più convincente sembra essere quella che rimanda al sostantivolatinoRuber, designante il colore rosso; il legame deriverebbe dalleminiere dirame nelle immediate vicinanze dell'abitato, sfruttate certamente durante l'antichità, le cui terre di scarto sono di un colore rosso tendente all'arancio.
Il primo documento ufficiale in cui appare per la prima volta il nome di Rovegno è un atto notarile, datato al 19 giugno 863[5].
Diversi studi effettuati su alcuni ritrovamentipreistorici, tra cui un'ascia in pietra nella frazione di Zerbo, fanno risalire i primi insediamenti umani al periodoneolitico. Altri documenti cartacei, conservati nell'archivio parrocchiale rovegnese e atti del Comune diRapallo, citano abitanti di Rovegno in atti datati al 17 luglio 1197 in un giuramento di fedeltà alla famigliaMalaspina di Orezzoli, quest'ultima frazione diBobbio.
Con la nuova dominazione francesenapoleonica le varie località sparse del territorio furono riunite nella neo costituita municipalità di Rovegno che, dal 2 dicembre 1797, rientrò nel dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, divenne capoluogo del II cantone della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del IV cantone della Trebbia nella giurisdizione dell'Entella. Annesso alPrimo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito neldipartimento di Genova aggregandolo alla giurisdizione diBobbio.
La chiesa di San Pietro della frazione di Casanova
Il 17 luglio del 1908[7] si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria dellaTrebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio delmandamento bobbiese di Ottone e fra i confini delle provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato diGorreto, distruggendo cinque ponti lungo lastatale 45, fra cui il ponte che da Rovegno collega il paese di Fontanigorda, interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova; danni ed allagamenti anche nel piacentino aRivergaro e aSant'Antonio a Trebbia nei pressi di Piacenza.
Con la soppressione del circondario bobbiese, ilregio decreto nº 1726 datato 8 luglio 1923 stabilì il passaggio di Rovegno nell'alloraprovincia di Genova[8].
Come buona parte dell’alta val Trebbia, la zona futeatro di scontri fra i nazi-fascisti e le formazioni partigiane resistenti. Numerose lapidi, croci e monumenti restano a testimonianza dei caduti partigiani o civili spesso fucilati sul posto. Infine, tra il 1944 e il 1945 lacolonia di Rovegno, venne utilizzata dalleforze partigiane come rifugio e centro di prigionia per fascisti e nazisti. Non si conosce il numero preciso dei prigionieri uccisi, ma di un centinaio di essi, a guerra finita, venne riconosciuta l'identità dai familiari.
Distruzioni imponenti e danni ingenti si verificarono con l'alluvione che colpì laval Trebbia il 19 settembre 1953[9][10].
«D'azzurro, almelo di verde, al naturale, fruttato di quattro, d'oro, fondato sullavetta centrale della bassa montagna composta da tre vette, di verde. Motto:Montibvs et silvis. Ornamenti esteriori da Comune.[12]»
Il riferimento all'albero di mele, ilmelo, trova spunto dalla principale attività agricola del comune; le tre vette corrisponderebbero alle tre montagne che circondano il territorio comunale.
Cappelletta della Madre del Buon Consiglio di Rovegno.
Chiesa parrocchiale di San Pietro nella frazione di Casanova. La parrocchia venne eretta nel 1350, mentre la chiesa, secondo alcune fonti storiche locali, fu edificata intorno al XIV secolo. La struttura fu rifatta nel XIX secolo e nella forma attuale nel 1922 grazie ai finanziamenti provenienti soprattutto dai migranti delleAmeriche. Dalla parrocchia dipendono l'oratorio della Beata Vergine della Guardia nella frazione Crescione e l'oratorio di San Rocco nella frazione Ventarola.
Cappella di Canfernasca, situata nel borgo dell'omonima frazione.
Oratorio della Beata Vergine della Guardia nella frazione di Crescione, edificata successivamente allaseconda guerra mondiale.
Oratorio di San Rocco nella frazione di Foppiano, edificato nel 1975 in sostituzione della vecchia chiesa crollata, è alle dipendenze della parrocchia di Pietranera.
Rovine della vecchia chiesa di San Rocco di Foppiano, posta in basso rispetto al paese, sulla vecchia strada verso Pietranera. Già esistente prima del XIX secolo, a causa di movimenti franosi, venne prima rinforzata nel 1927, ma venne abbandonata sul finire degli anni sessanta per l'aggravarsi della situazione.
Cappelletta di Foppiano, situata lungo la strada che sale da Pietranera a Foppiano.
Chiesa di San Vincenzo nella frazione di Garbarino, alle dipendenze della parrocchia di Rovegno. Edificata nel corso del XIV secolo, con il rifacimento della facciata nel XVIII secolo, l'odierno edificio venne riedificato tra il 1850 e il 1878 come da iscrizione su una lapide.
Cappella della Madonna della Guardia nella frazione di Garbarino.
Chiesa di San Matteo nella frazione di Isola, fondata nel corso della seconda metà del XVII secolo e alle dipendenze della parrocchia di Rovegno; il campanile è risalente al 1894.
Chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Guardia nella frazione di Loco. La primaria edificazione avvenne negli anni venti dell'Ottocento con l'apertura al culto nel settembre 1823; la torre campanaria fu edificata nel 1893 con l'installazione del concerto di campane nel 1910. La parrocchia è stata eretta nel 1920.
Vecchia chiesa di Sant'Antonio di Padova di Pietranera, danneggiata il 16 luglio 1847 da un fulmine è tutt’oggi usata come canonica e utilizzata per celebrare la messa nelle domeniche d'inverno.
Cappelletta di Pietranera, piccola cappelletta in pietre locali posta nel centro del paese.
Cappelletta di Castelluzzo, sul sentiero che da Pietranera sale al Castelluzzo.
Oratorio del Santissimo nome di Maria nella frazione di Spescia, alle dipendenze della parrocchia di Rovegno, edificato tra il 1844 e il 1845.
Oratorio di San Rocco nella frazione di Valle, edificato nel 1885 e leggermente ingrandito nel 1891, alle dipendenze della parrocchia di Rovegno.
Oratorio di San Rocco nella frazione di Ventarola, edificato nel 1843.
Miniera di rame del monte Linajuolo, già conosciuta in tempi remoti, tra il 1000 e il 1100, era a detta degli esperti una delle più ricche di minerale in Italia. Venne nuovamente sfruttata ancora fino agli inizi del '900 fino al totale abbandono. Oltre alrame nativo (cuprite) vi si estraeva il solfato di rame (ocalcantite) e l'azzurrite, vi era anche la presenza di minerali dicalcopirite emalachite, con l'estrazione in misura minore diferro ezinco ed anticamente ancheoro, utilizzato dallaRepubblica di Genova per la coniatura del suogenovino. Nell'area vi si trovano sia le tracce dei pozzi di aerazione che gli imbocchi delle varie gallerie parallele ad altezze diverse (Sadowa, Provvidenza, Sardegna, Linajuolo e Prietta Francese o del Francese, delle Fundere, della Cava di Manganese e della Cava di Calcari) scavate nel tempo e molte di esse parzialmente franate.
"Area Sacrale", area di insediamenti preistorici sopra la località Poggio, caratterizzata da massi e da un particolaredolmen, l'altare di pietra.
Punto panoramico di Colla, raggiungibile da sopra la località Poggio, percorrendo il sentiero per il "Dolmen" ed del "Bosco di Annibale", sovrasta una scarpata di rocce, da dove l'ampia visuale si apre sulla vallata.
Ponte medioevale diCasanova, sul torrente Pescia. L'antico ponte ad arco in pietra è ubicato nel territorio frazionario diCasanova, nei pressi del confine amministrativo conFontanigorda, vicino ad un anticomulino e sotto l'area delle Vallegge con le cascate del Pescia.
Mulino diCasanova detto "del Principe", sotto il borgo di Canfernasca sul torrente Pescia. Secondo alcune fonti storiche locali, il mulino pare già essere funzionante dal XIV secolo.
Fonte sulfurea diCasanova, sorgenti di acqua solforosa situate appena sotto il borgo di Canfernasca diCasanova.
Fontana di Cortelezzo, antica fonte situata adiacente alla strada che sale dalla statale alla frazione diCasanova.
Mulino di Foppiano, utilizzato fin dall'antichità per la macinatura delle castagne e per la farina, dalla primitiva ruota in legno nel 1915 venne sostituita dalla ruota di ferro. Dal 1950 cadde in disuso, recuperato a partire al 1997 come simbolo del paese, assieme agli interni, alla ruota ed alle macine e divenuto un mulino didattico.
Mulino di Spescia, posto in basso al paese sul torrente Tagliana.
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Rovegno sono 86[16], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[17]:
Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni di Canfernasca,Casanova, Crescione, Foppiano, Garbarino, Isola, Loco, Moglia, Pietranera, Spescia, Valle, Ventarola, Zerbo per un totale di 44,09 km².
Si basa principalmente sull'attivitàagricola, in particolar modo sulla coltivazione e raccolta dellemele, ma anche con produzioni dicereali,patate elegumi; nel territorio viene coltivata laBianca di Rovegno una varietà dellapatata quarantina bianca genovese.
Al recente sviluppo delturismo di villeggiatura ed escursionistico, sono altresì praticati l'allevamento del bestiame e lo sfruttamento delsottobosco, soprattutto nella raccolta deifunghi.
Circa le attività di tipo industriale, è stato attivo per pochi anni uno stabilimento, di proprietà della società Bozzini Group S.r.l., che imbottigliava e distribuiva l'acqua minerale proveniente dalla vicina sorgente della Fonte del Galetto.[18] Attualmente lo stabilimento risulta chiuso.
Il comune di Rovegno è attraversato principalmente dallastrada statale 45 di Val Trebbia (presso la frazione di Isola) che gli permette il collegamento stradale conGorreto, a nord, eMontebruno a sud. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 17 diFontanigorda, per raggiungere l'omonimo comune, e la provinciale 18 di Rovegno.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^Gigi Pasquali,Cento anni di storia bobbiese - 1903-2003, tratto dagli articoli del settimanale bobbieseLa trebbia, Bobbio 2003, Capitolo 2: Il fiume Trebbia pp.15-27