Situato a 360 metri sul livello del mare, sorge su una delle ultime colline prima della costa molisana.si estende su una superficie di 70,75 km², che ne fa l'ottavo comune per estensione del Molise.L'olivo è l'elemento più rappresentativo del paese. Ne vengono coltivati vari ecotipi, ma le culture tipiche sono la Rosciola di Rotello e laCellina di Rotello che producono un olio extravergine di notevole pregio, conosciuto ed apprezzato sia in regione che fuori per la sua qualità e per le sue caratteristiche organolettiche. Il comune dal1994 fa parte dell'associazione "Le città dell'olio".
Furono chiamaticomes comitis, a sottolinearne la superiore dignità, e furono inoltre paladini del re, con incarichi a corte.
La contea normanna di Loritello fu soppressa definitivamente nel1220 daFederico II di Svevia e suddivisa in varifeudi. Rotello fu in possesso diPandolfo d'Aquino, dei D'Alemagna, diFabrizio di Capua e di Marcello Caracciolo. Ultimo possessore, prima dell'abolizione del feudalesimo nel 1805, fuBartolomeo di Capua. Rotello venne compreso nellaCapitanata e quindi, nel 1811, fu aggregato alMolise.
Il centro storico conserva case medievali, disposte in file e separate da vicoli stretti convergenti tutti verso la piazza. Qui sorgeva la chiesa madre, di cui oggi non restano tracce.
Il castello ducale
Il palazzo Colavecchio domina la parte antica del paese e secondo la tradizione sarebbe stato l'abitazione dei conti normanni.[5]
Altri palazzi gentilizi sono:
il palazzo delle Lacrime, con all'interno unabifora e sulla facciata un portale settecentesco con stemma e iscrizione;
il palazzo Benevento, con sul portale uno stemma gentilizio settecentesco;
U spuorte Carlone, un arco in pietra che costituiva uno degli ingressi medioevali attraverso i quali si accedeva alcastrum (fortilizio medioevale) di Loritello.
Sui muri e sugli archi del borgo si conservano scritte in latino. Sulla facciata di una casa resta un rilievo con una lupa e una figura femminile: secondo la tradizione vi avrebbe avuto sede la "ruota" dove venivano abbandonati i neonati indesiderati.
Principale chiesa del paese, ospita la storica parrocchia della chiesa comitale dell'XI secolo, che si trovava all'interno del perimetro murario medievale circolare, in largo Chiesa Vecchia.
La chiesa nuova, nel paese nuovo fuori le mura fu eretta nel XVIII secolo salmonsignor Tria sopra i resti del monastero dell'Annunziata, dacché la chiesa romanica era in degrado, i lavori s'ebbero dal 1728 al 1744, la chiesa ha un classico stile barocco, sobrio per gli esterni, e monumentale per gli interni, che sono divisi in tre navate.
Il ciclo di affreschi e le stuccature sono neoclassiche, del 1888. La sagrestia ospita la pregevole statua lignea diSan Donato.
Nel 1962 fu demolita una torretta centrale la facciata, che aveva all'orologio civico, che fu inglobato nel timpano. La chiesa ha una facciata tipicamente neoclassica, tripartita da paraste, con tre ingressi, quello centrale architravato è il più monumentale.
^Enrico Cuozzo, nel convegnoLa contea normanna di Loritello, Rotello, 8-9 agosto 1998.[senza fonte]
^Giovanni Andrea Tria,vescovo di Larinonel periodo 1724-1741, descrive così Rotello ai suoi tempi[senza fonte]: «Le fabbriche sono comode e migliori del Borgo, tenendo il Padron del luogo il suo Palazzo di fabbriche antiche, quale stimiamo abitazione dei famosi Conti di Loritello…»