Rostov sul Don (in russoРосто́в-на-Дону́?,Rostóv-na-Donú,pronuncia:/rɐˈstof nə dɐˈnu/), comunemente dettaRostov, è unacittà (1 137 904 abitanti) dellaRussia europea meridionale, capoluogo dell'omonimo oblast'. Sorge sulla riva destra del fiumeDon, che le dà il nome e, insieme aKrasnodar, è la città più popolosa dellaRussia meridionale.
Per la sua particolare posizione geografica, Rostov sul Don è da sempre un territorio dove convivono popoli diversi, nonché un importantissimo snodo commerciale e infrastrutturale per traffico aereo, ferroviario, automobilistico, fluviale e marittimo: per questo, si suole dire che dalla città si aprono “le Porte delCaucaso”. Centro di grande importanza strategica, durante laSeconda guerra mondiale fu teatro di tre asprebattaglie tra laWehrmacht tedesca e l'Armata Rossa. Venne liberata definitivamente daisovietici il 14 febbraio 1943.
Rostov è anche un rilevante centro industriale, con grandi stabilimenti per la produzione di macchine agricole e di elicotteri militari. Importante polo scientifico e culturale, è sede di sette teatri e diversi centri di istruzione (fra cui tre università a statuto federale). Già patria storica deicosacchi, la città vanta palazzi e chiese di notevole pregio artistico.
Rostov sul Don è la più grande città della Russia meridionale, con oltre un milione di abitanti (censimento del 2015).[1] Si trova nelbassopiano sarmatico, alla foce del fiumeDon nelMar d'Azov, ed è capoluogo dell'oblast' di Rostov. Il centro della città si trova sulla riva destra (europea) del fiume; sulla riva sinistra (asiatica) ci sono alcune imprese industriali e centri commerciali e di intrattenimento noti con il nome diЛевбердон (Levberdon).
Il ponte Vorošilovskij, che collega le due sponde del fiumeDon e l'Europa all'AsiaIl ponte ferroviario sollevabile che collega i due continenti
Sull'ultimo tratto del fiume Don scorre il confine convenzionale tra Europa ed Asia, che poi verso est prosegue lungo ladepressione del Kuma-Manyč. Dato che il centro storico di Rostov si trova sulla sponda destra del fiume, esso ricade in Europa[2].
La città di Rostov, però, si estende anche sulla sponda sinistra: quattro dei suoi otto distretti interessano i due lati del fiume. Le due sponde sono collegate da vari ponti, di cui il principale è il ponte Vorošilovskij (Ворошиловский Мост); percorrendoli, dunque, si oltrepassa il confine tra Europa ed Asia[5], come ha dichiarato ufficialmente l'amministrazione di Rostov sul Don nel 2009[6]. Una stele, non ufficiale, segnala il confine, ma nel 2009 le autorità cittadine hanno indetto un concorso per un monumento che segnali ufficialmente il confine “Europa-Asia”[7].
La linea di autobus 82, quando attraversa il ponte sul Don, informa i passeggeri del fatto che stanno entrando in Europa oppure in Asia, a seconda della direzione di marcia.[8]
La convenzione sul confine tra Europa ed Asia più comunemente adottata in Italia e in altri paesi segue quasi integralmente quella adottata in Russia, esposta sopra, tranne che per il fiumeUral, identificato come confine al posto delfiume Emba, perché nasce direttamente dagli Urali[9]; anche secondo questa convenzione, dunque, il centro storico di Rostov sul Don risulta sorgere su suolo europeo.
Anche il fiume Don veniva chiamato dagli antichi greci “Τάναις” (Tanais), inlatinoTanais, derivati probabilmente dall'iranico dānu (= fiume), donde anche il russo antico donde anche il russo anticoDonǔ. Il toponimo greco era ancora vivo nelMedioevo[15]mentre le origini del nome “Don”, da un punto di vista etimologico, risalgono all'alano (lingua vicina all'odiernoosseto), in cui assumeva il significato di “acqua”.[senza fonte].La storia della città di Rostov sul Don è stata da sempre legata al commercio con i paesi vicini e alla difesa dei confini meridionali russi da parte deicosacchi. A stabilire la collocazione della dogana e del porto nel luogo dove il fiume Temernik confluisce nel Don, fu un decreto dell'imperatrice Elisabetta, il 15 dicembre dell'anno 1749, considerata la data ufficiale difondazione della città. Nel 1761 vi fu costruita una fortezza. Il suo porto crebbe d'importanza dopo l'apertura delcanale Volga-Don.
Tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, Rostov ha incorporato la città diNaxçıvan sul Don,[16][17] che ora ne rappresenta il quartiere di Proletarskyraion (Пролетарский район).
Nell'Ottocento, attraverso i porti di Rostov, Taganrog edAzov venivano esportati grandissimi volumi di grano nei Paesi delMediterraneo, soprattutto in Italia. Una varietà digrano duro era particolarmente richiesta dagli importatori italiani ed è diventata così più conosciuta sul mercato mondiale dei cereali. Dato che veniva esportata soprattutto dal porto di Taganrog, gli italiani l'hanno chiamata “Taganrog”.[18]
La maggior parte degli abitanti della città di Rostov sul Don sono russi cristiani che confessano la fede ortodossa, allo stesso tempo la città viene considerata multietnica. A Rostov sul Don c'è perfino un quartiere, Nakhičevan, che fino a poco tempo fa era una comunità armena a sé.
Rostov è un notevole centro culturale. Nella città ci sono molti musei, in particolare: il Museo d'etnografia della regione e il Museo delle arti figurative. Vi sono sette teatri, compresi il teatro di prosa Gor'kij, il Teatro musicale di opera lirica e operetta, il Teatro dei giovani spettatori, il Teatro delle marionette, il circo.
A Rostov esistono numerose scuole superiori e istituti, qualche università (la più rinomata è l'Università statale che è stata fondata nel 1915), il Conservatorio musicale Rachmaninov, la Scuola di belle arti, la scuola di recitazione.
La sua economia è basata sull'agricoltura di cereali, su risorse naturali quali il carbone, l'antracite, il petrolio e il gas, sulla presenza di industrie agro-alimentari e metallurgiche e sui numerosi allevamenti di bestiame. Tra le produzioni vi sono grandissimi esportatori di metalli ferrosi e di semi di girasoli, fabbriche e importatori delle industrie leggere e alimentari.
Nella città hanno sede circa duemila aziende, tra grosse e medie. Una delle più importanti è certamenteRostvertol, l'unica società nel sud della Russia che produce elicotteri e macchinari d'aviazione, la cui storia cominciò nel1939. La Rostvertol offre macchinari moderni e capaci sia per scopi civili (come il trasporto di merci, di medicinali o materiali antincendio) che militari; costituisce uno dei complessi industriali più grandi del mondo per la costruzione di elicotteri. Attualmente si producono M-24 ed M-26 e il famoso «Il Cacciatore Notturno».
Altra impresa famosa è laRostsel’maš, gigante delle costruzioni di macchine agricole ai tempi dell'Unione Sovietica, che ha ridotto la propria scala a partire dagli anni novanta. Nonostante ciò rientra, come in passato, tra le prime cinque ditte al mondo per quanto riguarda la produzione di combinati e macchinari agricoli. Dal momento della fondazione, il 21 luglio 1929, la «Rostsel’maš» ha distribuito in ben 48 paesi più di 2,6 milioni di unità. Tra le nuove uscite le mietitrebbiatrici «Niva», «Don», e le loro versioni modificate; l'ultimo modello sono: «Vektor» e l'assoluta novità, che già viaggia per i campi di tutto il nostro paese, la mietitrebbiatrice «Akros».
Rostov è il punto nevralgico per qualunque tipo di trasporti: aerei, ferroviari, automobilistici, fluviali o marittimi che siano. È senz'altro per la sua posizione strategica che si suole dire che da qui si aprono “le Porte del Caucaso”, intendendo con questo che la prossimità della frontiera e l'influenza culturale di vari popoli cominci già a farsi sentire (anche se in base ai parametri europei la distanza sia ancora notevole). Molto sviluppati sono inoltre l'imprenditoria e il commercio.
La città di Rostov sul Don è dotata di unaeroporto civile internazionale, l'Aeroporto di Rostov sul Don, che si trova a 9 km dalla città. L'Aeroporto Internazionale di Rostov su Don è la base di una delle principali compagnie aeree russe l'Aeroflot-Don che collega il capoluogo dell'oblast' di Rostov con le rotte verso le città inRussia, negli statiCSI, inEuropa,Medio Oriente ed inAfrica. Inoltre, all'aeroporto effettuano i voli di linea le principali compagnie russe e straniere.
^(RU) Можаев Б.Н.Где проходит граница между Европой и Азией, Вокруг света. 1959. № 4. С. 17 ("B.N. Možaev,Dov'è il confine tra Europa e Asia, inIl giro del mondo, 1959. n. 4. S. 17"), da cui si cita:
«…Рекомендуется границу Европы и Азии проводить по восточной подошве Уральских гор и Мугоджар, затем по реке Эмбе, по северному берегу Каспия, по Кумо-Манычской впадине и Керченскому проливу… Азовское море следует считать европейским» ("Si consiglia di tracciare il confine tra Europa e Asia lungo il piede orientale dei monti Urali e delle colline Mugodžar, quindi lungo il fiume Emba, lungo la costa settentrionale del Mar Caspio, lungo la depressione di Kuma-Manyč e lo stretto di Kerč ... Il Mar d'Azov deve essere considerato europeo")
Enciclopedia Treccani (1932), voceEuropa, capitoloConfini ed area. (alla voce più recente della stessa enciclopediaEuropa., invece, si elencano le varie convenzioni sul confine e poi si segue una linea non convenzionale proposta dall'autore della voce);
Grande Dizionario Enciclopedico, a cura di Pietro Fedele, volume V, voceEuropa, UTET, 1966;
AA.VV.,Il nuovissimo atlante del Touring, vol. 1, Touring Club Italiano, 1998, p. 85.;
Enciclopedia generale, Istituto geografico De Agostini, 1992 (p. 140);
Enciclopedia della geografia, voceEuropa, Istituto geografico De Agostini, 1996 (p. 41);
Calendario Atlante De Agostini 2013, Istituto geografico De Agostini, 2012,ISBN 9788851117054 (pagina 80);
Atlante Geografico Mondiale, voceEuropa, Istituto Geografico De Agostini, 1995 (in particolare, si precisa che gli Urali sono compresi tutti in Europa, sino al loro margine orientale);