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Rosone

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Il rosone sulla facciata delduomo di Orvieto.

Ilrosone, orosa, è un finestrone decorativo di forma circolare applicato alle facciate dellechiese distile romanico egotico.

È una vetrata tonda presente sull'asse dellanavata principale, talvolta anche di quelle secondarie, o in corrispondenza dicappelle o bracci trasversali, di fronte alla quale è posto untraforo in pietra quasi costantemente costituito da colonnine disposte radialmente, a partire da un nucleo centrale, e raccordate da archetti.

La forma circolare e la gamma cromatica disponibile hanno permesso a mastri vetrai di creare opere d'arte sacra raffigurando, sotto forma diicona, passi delVangelo.

Il rosone, aperto sulla fronte delle chiese, è un elemento decorativo, risultante dalla composizione attorno a un centro o a un sistema di assi radiali di motivi geometrici ispirati alla flora variamente stilizzati, posto al centro di spazi regolari simmetrici, come per esempio nei soffitti e nelle volte.

Storia del rosone

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Il rosone sul prospetto principale dellaCattedrale di Trani
Ruota della fortuna, Santo Stefano aBeauvais, 1145

Gli archetipi del rosone nell'architettura religiosa sono gli “occhi” delle basiliche romane delV-VI secolo (per esempio le cappelle radiali diSanto Stefano Rotondo, lanavata laterale dellabasilica dei Santi Giovanni e Paolo, nonché, come mostrano antiche incisioni, nella chiesa di San Giorgio in Velabro, nellabasilica di Santa Maria Maggiore, nellabasilica di Santa Croce in Gerusalemme).

Il rosone sul lato meridionale del transetto dellaCattedrale di Trani

Un esempio precoce fuori d'Italia e laruota della fortuna nel transetto settentrionale della Chiesa die Santo Stefano (Église St-Étienne) diBeauvais nellaFrancia settentrionale, costruito nel 1145 press'a poco.

Il rosone ebbe una prima diffusione nella seconda metà del XII secolo in tutta l'Italia settentrionale. Un rosone assai precoce fu quello delduomo di Parma, la cui facciata fu terminata nel1178 e dove un rosone era presente centralmente in facciata, sostituito nelXVI secolo con l'ampia finestra Di poco successivi furono i rosoni delduomo di Piacenza (facciata costruita dal1160 al1233), delduomo di Modena (aggiunto alla facciata preesistente tra il1167 e l'inizio del XIII secolo) e nellabasilica di San Zeno aVerona (ad opera del maestroBrioloto nel1217-1225).

Facciata dellaconcattedrale di Bitonto, col rosone a sedici raggi e con archivolto sostenuto da colonne pensili.
Il rosone dellaCattedrale di Troia

Parallelamente a questo sviluppo nell'Italia settentrionale si assistette ad una fioritura di rosoni anche inPuglia: nellacattedrale di Trani (1159-1186) ne sono presenti due di grandi dimensioni, sul prospetto principale e su quello del transetto, divisi rispettivamente in sedici e dodici parti; nellaconcattedrale di Bitonto (seconda metà delXII secolo, probabilmente nell'ultimo quarto del secolo); nellaconcattedrale di Ruvo di Puglia (dopo la metà delXII secolo ed entro l'inizio delXIII secolo).

Più tardi furono invece gli esempi della cattedrale di Cremona (Santa Maria Assunta) con il rosone di Giacomo Porrata da Como (1274), ilduomo di Bari (XIII secolo, entro il1292) e dellaconcattedrale di Troia (dopo il1266).

Qui lo schema decorativo si complicò e la decorazione risentiva ancora dell'influenzabizantina, dove il rosone era frequentemente incorniciato da unarchivolto sostenuto da colonne pensili (cattedrali diBitonto e diTroia).

Il rosone dellachiesa di San Pietro a Tuscania
Il rosone della chiesa di Santa Maria Assunta aLugnano in Tiverina
Il rosone dellachiesa di santa Maria Maggiore a Tuscania

Fino a pochi decenni fa si riteneva che gli esempi più precoci di rosoni si ebbero in alcune chiese delLazio e dell'Umbria, risalenti all'XI secolo o all'inizio delXII secolo, come nelle chiese di Santa Maria Assunta aLugnano in Teverina, diSanta Maria Maggiore aTuscania eSan Pietro, sempre aTuscania. TuttaviaRenato Bonelli nel1997 ha chiarito come lachiesa romanica di San Pietro in Tuscania fosse più tarda ed avesse una facciata rifatta tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII secolo. Allo stesso periodo risale la facciata diSanta Maria Maggiore nell'omonima città, mentre aperta rimane la questione cronologica sulla

chiesa di Santa Maria Assunta aLugnano in Teverina, la cui facciata risale realisticamente al periodo compreso tra la fine e l'inizio dei secoli XI e XII, ma che ha unnartece in facciata compiuto entro il1230, come rivela un'iscrizione posta sul nartece stesso. La posizione anomala delle duebifore di facciata laterali rispetto al rosone, addossate ad esso, farebbe ipotizzare che anche il rosone sia stato aggiunto all'inizio del XIII secolo, unitamente al nartece.

È quindi plausibile che i rosoni dell'Italia centrale risalgano allo stesso periodo compreso tra la seconda metà del XII secolo e i primi decenni di quello successivo.

Il rosone delduomo di Piacenza
Il rosone delduomo di Modena
Il rosone maggiore, Santa Maria di Collemaggio inL'Aquila

Ilgotico italiano sviluppò i motivi romanici, con l'adozione di peculiari elementi struttivo-decorativi (duomo di Siena,duomo di Orvieto), mentre nei paesi come laFrancia, l'adozione di ardite tecniche strutturali e di una corrispondentemente avanzata tecnologia diede modo ai costruttori di esaltare le dimensioni dei rosoni (che raggiunsero anche i tredici metri di diametro), disposti in pareti le cui funzioni strutturali erano ormai ridotte a una secondaria collaborazione con l'ossatura principale dell'edificio, dando prova di grande abilità tecnico-artistica nella realizzazione dell'intelaiatura di suddivisione del vano e di sostegno delle vetrate (dati degli rosoni): cattedrali di Notre-Dame aParigi (ovest 1220, transetti doppo 1250), diAmiens (1230–1236), diReims (tra 1240 e 1299), diCarcassonne (circa 1300), diPoitiers (originale metà del s. XIII, attuale s. XIX), diOrléans (tra 1627 e 1771).

NelQuattrocento, rosoni comparvero ancora nelle zone d'Italia dove più forte era stata l'esperienza gotica, segnatamente aVenezia (Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari,Basilica dei Santi Giovanni e Paolo), anche se l'impiego di tale elemento andò gradatamente rarefacendosi fino a non avere più seguito nelle epoche successive (fra gli ultimi esempi quelli nelle facciate dellacappella Colleoni aBergamo, dell'Amadeo, dellaChiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio aCortona, diFrancesco di Giorgio Martini, e dellachiesa di Sant'Agostino aMontepulciano, diMichelozzo, tornati alle primitive, semplici strutture).

Simbologia cristiana

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Rosone del prospetto dellaCattedrale di Notre Dame a Parigi
Rosone del lato nord dellacattedrale di Chartres

Il rosone è una ruota a raggi che simboleggia, secondo latradizionecristiana, il dominio diCristo sulla Terra. Spesso al centro del rosone delle chiese medievali (romaniche egotiche) si trova la figura di Cristo la quale sta ad indicare il ruolo determinante delSalvatore al centro del progetto escatologico divino.[1] Il rosone indicava anche, nelle chiese diarchitettura romanica, la ruota della Fortuna (come sulle facciate dellabasilica di San Zeno aVerona e delduomo di Trento). Va inoltre ricordato che nelMedioevo dominava ilteocentrismo[2] e cheDante stesso definì la Fortuna una intelligenza angelica la quale ha sede nell'Empireo ed opera fra gli uomini nell'àmbito di un progetto divino (Inferno, Canto settimo, 67-96). Essa è raffigurata da Dante con una ruota (Inferno - Canto quindicesimo, 95-96[3];Inferno - Canto trentesimo 13-15;Paradiso - Canto sedicesimo, 82-84).[4][5]

Il rosone "esplicita chiaramente laciclicità della fortuna umana econfina il tempo degli uomini nell'incommensurabilità deltempo di Dio".[6]

Il significato simbolico del rosone è pertanto in stretta relazione con il cerchio che, come "linea infinita", senza inizio e senza fine, è simbolo di Dio, e con la ruota, simbolo di eternità. Esso è il centro della storia della salvezza, il centro del fluire deltempo degli uomini. Talvolta all'esterno di alcuni rosoni sono collocate delle figure umane: un richiamo all'inconsistenza, alla precarietà delle cose profane. Altre volte si trovano i simboli deglievangelisti (iltetramorfo) per richiamare che dal centro-Cristo promana la parola della salvezza che si diffonde in tutto il mondo.[7]

Note

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  1. ^Le Garzantine,Dizionario dei simboli, p. 456
  2. ^Teocentrismo in Vocabolario – Treccani, sutreccani.it.
  3. ^"però giri Fortuna la sua rota / come le piace, e 'l villan la sua marra."
  4. ^Diocesi di MASSA CARRARA-PONTREMOLI - Il Simbolo del Rosone, suwebdiocesi.chiesacattolica.it.URL consultato il 6 gennaio 2013(archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2015).
  5. ^Spoletonline - L'ING. ALBERTO CHIARLE CI DESCRIVE LA SIMBOLOGIA DEL ROSONE DEL DUOMO DI SPOLETO  (TRADOTTA IN 4 LINGUE PER I NS LETTORI DEL MONDO), suspoletonline.com.
  6. ^Claudio Lanzi,Sedes Sapientiae, l'universo simbolico delle cattedrali, Simmetria edizioni, Roma, 2009, pag. 162.
  7. ^Maria Luisa Mazzarello e Maria Franca Tricarico,La Chiesa nel tempo. La narrazione dell'architettura sacra, ed. Il Capitello, Elledici scuola, 2005, pag. 63.

Voci correlate

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