| Rosario Lo Bello | |||||||
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| Informazioni personali | |||||||
| Arbitro di | |||||||
| Sezione | Siracusa | ||||||
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Rosario Lo Bello (Siracusa,4 novembre1945) è un exarbitro di calcio edirigente sportivoitaliano.
Figlio d'arte diConcetto Lo Bello, divenne uno dei più conosciuti direttori di gara italiani degli anni 1980.
Esordì inSerie A il 18 maggio 1975 arbitrandoSampdoria-Fiorentina,[1] terminata poi 4-3 per i toscani,[2] venendo nel 1983 nominato arbitro internazionale. In tale veste accompagnò come guardalinee il connazionalePaolo Bergamo in occasione della semifinale delcampionato d'Europa 1984 traFrancia ePortogallo.

Arbitrò numerose "classiche" del campionato, tra cui underby di Roma, dueJuventus-Milan, uno Juventus-Roma e underby di Torino, oltre alle sfide-scudettoInter-Napoli della stagione1986-1987, e Napoli-Milan della stagione1987-1988. Vanta anche tre finali diCoppa Italia:Verona-Juventus nel1982-1983, Sampdoria-Napoli nel1988-1989 e Juventus-Parma nel1991-1992. Proprio nel 1992 terminò l'attività da arbitro effettivo, per raggiunti limiti d'età, con un consuntivo finale di 195 presenze in Serie A. Prima di smettere di arbitrare, era comunque riuscito ad aggiudicarsi nel 1986 ilPremio Giovanni Mauro, una sorta di oscar alla carriera arbitrale.
Il principale aneddoto per cui si ricorda Rosario Lo Bello fu la partita Verona-Milan del campionato1989-1990, quando il suo discusso arbitraggio (con le espulsioni dei giocatoriFrank Rijkaard,Marco van Basten,Alessandro Costacurta nonché dell'allenatoreArrigo Sacchi) scatenò la rabbia dei rossoneri, che persero lo scudetto a vantaggio del Napoli.
Nel 1984 venne sospeso per 6 mesi dall'Associazione Italiana Arbitri per motivi disciplinari (rese un'intervista non autorizzata lesiva della reputazione di altri tesserati) e perse momentaneamente la qualifica di internazionale.[3]
Come dirigente dell'Associazione Italiana Arbitri, oltre ad aver collaborato con la Scuola Arbitrale adibita allo studio del regolamento, è stato fino al 2006 osservatore per conto dell'UEFA. Nel 2007 rassegna le dimissioni dall'AIA, sentendosi un po' messo in disparte dai vertici dell'associazione.