«A Ronco cominciano i monti genovesi, pietre gialle, fiumi verdi azzurro, molto pittoresco. Bel sole e cielo limpidissimo...»
(Hermann Hesse,Dall'Italia e racconti italiani, 1901)
La cittadina e la linea ferroviaria in una fotografia di inizio Novecento.
Il territorio comunale è situato nell'alta valle Scrivia su una piana alluvionale in corrispondenza di una doppia ansa del torrenteScrivia ed è chiuso sui due lati del corso d'acqua da numerosi rilievi, tra cui il più alto è ilmonte Reale[5] (902 m s.l.m.) Si trova a nord diGenova.
Tra le vette del territorio il bric dell'Aiuola (873 m), il monte Porale (836 m), il bric Rebora (822 m), il monte Refin (811 m), il bric degli Alberi (795 m), il bric Roncobari (654 m), il monte Zuccaro (651 m), il bric Baldin (594 m), il bric Moian (549 m).
Sulle alture sono situate molte piccole località frequentate soprattutto per la villeggiatura e ancora abitate da allevatori e coltivatori diretti.
È separato dalla costa ligure dalla catena degliAppennini, che rendono il clima di Ronco diverso da quello dellariviera di Levante, e causando in particolare inverni maggiormente rigidi con più frequenti nevicate.
Ronco Scrivia ha poco più di 200 anni come entità comunale, ma vanta una storia quasi millenaria, come testimonia anche iltoponimo Ronco, che deriverebbe dal verbolatino-medievale runcare, "dissodare nuove terre sino ad allora incolte".
Dei trascorsiromani è giunto solo il toponimo "via Postumia", ancora oggi la via più antica del vecchio borgo di Villavecchia, che pare ricalchi – per un tratto almeno – il tracciato romano dellavia Consolare Postumia che daGenova portava adAquileia passando perLibarna; oggi gli scavi del sito di Libarna, nel territorio diSerravalle Scrivia, costituiscono il principale sito archeologico delBasso Piemonte.
Un primo insediamento è databile intorno all'anno 1000; il nome Ronco è infatti citato per la prima volta in un documento del 1127[6] relativo all'accordo tra i Signori di Pobbieto e i Consoli di Genova. Il primario borgo venne ben presto assoggettato al potere temporale deivescovi di Tortona, che mantennero il possedimento delle terre fino al XIII secolo[6].
Da tale secolo la proprietà delfeudo imperiale di Ronco fu acquisita dalla famigliaSpinola, intrecciando la sua storia ai vicini borghi e villaggi dell'alta valle Scrivia. Un importante fatto storico accadde nel 1242[6], quando il podestà di Genova, per contrastare le probabili alleanze tra Guglielmo Spinola, signore delle terre feudali imperiali, e l'imperatoreFederico II di Svevia, sconfinò nelle terre ronchesi per assediarne i borghi e quindi sottometterli al potere genovese. Vittoriosi, i soldati genovesi conquistarono gli importanti centri di Ronco,Savignone, Costapelata eBusalla.
La dominazione dellaRepubblica di Genova a Ronco, ma anche in altre località dell'alta valle Scrivia, non ebbe però esito facile e duraturo, tanto che già nel 1249[6] la comunità feudale ronchese ritornò sotto la signoria degli Spinola.
Testimonianza del passato feudale ronchese sono oggi le vestigia deicastelli di Ronco - poco più di un toponimo ormai - e diBorgo Fornari attualmente di proprietà comunale il primo e recentemente ristrutturato il secondo (i lavori sono terminati nel 2012). La zona deve comunque i suoi più pregevoli monumenti al periodo aureo del marchesato Spinola (metà del Seicento) quando il marchese ottenne il permesso dall'imperatoreFerdinando III d'Asburgo di battere moneta presso la localezecca. Ad allora risalgono lachiesa parrocchiale di San Martino, l'oratorio di San Giacomo, il palazzo marchionale (oggi sede del municipio), lo stesso ponte monumentale (a lungo ritenuto dagli storici locali d'origine medievale), lachiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e l'oratorio di Borgo Fornari.
Del periodo medievale rimane soltanto un'ampia documentazione relativa all'abbazia di Santa Maria al Porale, di cui si conserva soltanto un tardivo affresco del Quattrocento in quella che oggi è la minuscola e assai recente chiesetta di Santa Maria in frazione Porale. Allo stesso periodo fa riferimento lapieve di Borgo Fornari, di cui rimane unicamente il nome, essendo la chiesa attuale risalente al 1600 circa.
Le fasi storiche successive portarono, alternativamente, a nuove dominazioni genovesi e ancora delle famiglie legate ai feudi imperiali; le occupazioni e gli scontri tra feudatari cessarono definitivamente con la soppressione dei feudi stessi a seguito della nuova dominazione napoleonica dal 1797.
Targa in ricordo della medaglia di bronzo conferita a Ronco Scrivia
Con la conquista diNapoleone Bonaparte, Ronco rientrò dal 2 dicembre 1797 nel dipartimento dei Monti Liguri Occidentali, con capoluogoRocchetta Ligure, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798, con i nuovi ordinamenti francesi, Ronco divenne capoluogo del VI cantone della giurisdizione dei Monti Liguri Occidentali e dal 1803 centro principale del VI cantone dei Monti Liguri Occidentali nella giurisdizione del Lemmo. Nel 1804 il comune di Borgo Fornari venne soppresso[6] e unito al comune diIsola del Cantone; due anni dopo venne posto sotto la giurisdizione di Ronco. Annesso alPrimo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito neldipartimento di Genova.
Nel 1815 fu inglobato nelRegno di Sardegna, così come stabilì ilcongresso di Vienna del 1814. Nel 1816[6] Borgo Fornari fu eretto in comune, ma già nel 1819[6] l'ente fu soppresso e unito, assieme alla frazione di Pietrafraccia, nuovamente nel comune di Ronco.
Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nell'VIII mandamento delcircondario di Genova, nell'alloraprovincia di Genova. Nel 1863 il comune assunse l'odierna denominazione di Ronco Scrivia[7].
Fortemente segnato dalleinfrastrutture ferroviarie e stradali, tra la metà dell'Ottocento e gli anni trenta del Novecento il paese venne di fatto "smembrato" in tre spezzoni, compromettendone lo sviluppo urbanistico unitario. Ronco Scrivia divenne, tuttavia, meta di villeggiatura estiva, grazie alla comodità dei collegamenti con il capoluogo genovese, e centro ferroviario di primaria importanza nei collegamenti con il nord Italia.
È questa l'epoca in cui si costruirono le ville che oggi punteggiano il territorio, ultimo esempio d'architettura di pregio in zona, tra le quali villa Davidson a Borgo Fornari. Fu proprio la strategica importanza del nodo ferroviario ronchese la causa prima della distruzione del paese, operata dai bombardieriamericani nell'operazione Strangle durante laseconda guerra mondiale.
«Scudo ovale d'azzurro, al leone d'oro, sostenente con le zampe anteriori una roncola per potare, in palo, al naturale. Corona d'oro a sette punte e ornamenti esteriori da Comune, legati all'estremità da un nastro tricolore.[9]»
«Centro nodale delle vie di comunicazione dell'Italia settentrionale, durante l'ultimo conflitto mondiale, fu sottoposta a violenti bombardamenti che causarono la morte di molti civili e la distruzione della totalità delle proprie abitazioni. Contribuì alla guerra di liberazione ospitando distaccamenti partigiani cui parteciparono numerosi suoi giovani concittadini[10]» — Ronco Scrivia,1943-1945
Oratorio di San Giacomo nel capoluogo di Ronco Scrivia, risalente all'inizio del XVII secolo.
Cappella di Nostra Signora della Guardia nel capoluogo di Ronco Scrivia. Già in un verbale del 1771 viene citata una pubblica cappella, ma dedicata a san Rocco e probabilmente l'odierno edificio venne poi intitolato alla Madonna della Guardia in data imprecisata.
Oratorio di San Sebastiano, nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di Borgo Fornari. Fu eretto alla fine del Quattrocento e ricostruito nel 1777. È tutt'oggi il luogo d'incontro dellaconfraternita di San Sebastiano e della Santissima Trinità. Al suo interno sono conservati due crocifissi processionali e, sull'altare maggiore, è presente un dipinto diGiuseppe Palmieri.
Cappella di Nostra Signora del Carmine nella frazione di Borgo Fornari.
Cappella di Sant'Anna nella frazione di Borgo Fornari. Costruita nel 1665 dai fratelli Antonio e Leone Olivieri, fu restaurata nel 1862 e ingrandita nel 1896.
Cappella di Nostra Signora del Carmine o del Carmelo situata tra Borgo Fornari e la località di Isolabuona. Venne eretta nel 1823 in sostituzione della precedente cappella risalente al 1747. Nel 1885 viene posta sull'altare una statua in marmo dellaMadonna del Carmine.
Cappella di Sant'Alberto situata nella località di Chiappari, fu eretta nel 1671.
Cappella di Nostra Signora della Salute nella località di Giacoboni, edificata nel 1828 dove forse già esisteva un antico luogo di culto andato distrutto in un terremoto.
Cappella di San Fermo nella località di Isolabuona, la cui prima citazione è in un legato stipulato dal locale Battista Clenci nel 1663.
Cappella di Nostra Signora della Neve nella località di Minceto, edificata nel 1658; il campanile venne costruito nel 1886.
Santuario della Madonna della Bastia nella frazione di Pietrafraccia.
Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo nella frazione di Pietrafraccia. Già presente nel XVI secolo con la realizzazione del borgo nuovo, l'odierno edificio religioso fu riedificato in un periodo tra il 1750 e il 1780 per le nuove esigenze legate all'accrescere della popolazione.
Oratorio della Santissima Trinità nella frazione di Pietrafraccia, edificata nel corso del XVII secolo.
Cappella di San Pantaleo situata nella località di Vallecalda. La primitiva cappella viene nominata in una relazione delvescovo di Novara monsignorFrancesco Bossi del 1582. Fu grazie alla volontà di Andrea Percivale, con il permesso della famiglia Spinola, a ricostruire l'originaria cappella ingrandendola nelle forme e aggiungendone arredi nel corso degli anni settanta del XVIII secolo. All'interno si possono ammirare tre quadri rappresentanti san Pantaleo, ilSacro Cuore e laSantissima Vergine, della pittrice Germana Merlo. Accanto alla chiesa è presente il campanile con due campane.[11]
Santuario di Nostra Signora di Loreto, risalente al 1858, situato sulla cima delmonte Reale.
Palazzo marchionale degli Spinola, il cui primo impianto risalirebbe al XVI secolo e oggi sede del municipio.
Villa Carpaneto nella frazione diBorgo Fornari. Edificata nel 1880 su commissione di G. B. Carpaneto, negli anni settanta del Novecento venne acquistata dallaProvincia di Genova e divenne una succursale dell'Istituto Tecnico "Giorgi" diGenova. Attualmente è la sede dell'Istituto omnicomprensivo "Valle Scrivia".
Villa Davidson. Situata nella frazione di Borgo Fornari, in posizione sopraelevata, fu costruita tra il 1909 e il 1910 su progetto diGino Coppedè. Edificata in stileliberty, assumendo l'aspetto tipico delle ville inglesi, è circondata da un giardino alberato.
Villa Pittaluga nella frazione di Borgo Fornari. Edificata nel 1914, acquistò notevole importanza durante laseconda guerra mondiale, grazie alrifugio antiaereo scavato sotto la villa che offrì riparo a gran parte della popolazione.
Villa Sorasio nella frazione di Borgo Fornari. Fu dimora delle sorelle Sorasio, le quali donarono il terreno per la costruzione dell'attuale scuola primaria. Oggi viene chiamata villa Paradiso.
Villa Argenti nella frazione di Borgo Fornari. Fu di proprietà dell'Ing. Musante, che nel 1948 sostenne le spese per la ristrutturazione dell'asilo infantile.
Villa Borzone nella frazione di Borgo Fornari, di proprietà della benefattrice Gigetta Borzone.[12]
Asilo Infantile "Adelina Davidson" nella frazione di Borgo Fornari. Costruito nel 1911 con un notevole contributo da parte della popolazione, era inizialmente intitolato "AsiloRegina Elena". Terminata il secondo conflitto bellico, venne completamente ristrutturato. Il 10 settembre 1948 venne riaperto con la nuova denominazione "Adelina Davidson", in onore della defunta consorte diGeorge Davidson.
Ponte in pietra sulloScrivia, risalente al periodo medievale e con struttura a quattro arcate, presso il capoluogo.
Ponte in pietra sul torrente Ladde, risalente al XIII secolo, presso il capoluogo.
La processione per la festa patronale di Nostra Signora del Carmine a Ronco Scrivia presso lachiesa parrocchiale di San Martino; in particolare la sfilata dei "Cristi" e la chiesa illuminata a festa.
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Ronco Scrivia sono 425[14], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[15]:
Biblioteca civica "Tranquillo Marangoni"[16]. Fondata nel 1974 grazie ad un gruppo di volontari, dal 1987 la biblioteca aderisce al centro sistema bibliotecario della provincia genovese. Gestita dal Centro Servizi Culturali, in convenzione con l'amministrazione civica, dal 1995 i nuovi locali della biblioteca trovano spazio nell'ex sottostazione ferroviaria. Dal 20 ottobre 2007 è intitolata all'incisore e xilografo Tranquillo Marangoni, ospite di Ronco Scrivia fino alla sua morte.
La frazione diBorgo Fornari è sede dell'istituto omnicomprensivo "Vallescrivia", che comprende i plessi scolastici dei primi due cicli di istruzione distribuiti nei comuni di Ronco Scrivia,Isola del Cantone eVobbia.
Il territorio comunale è composto dalle frazioni e località di Banchetta,Borgo Fornari, Cascine, Chiappari, Cipollina, Costa Lazzari, Curlo, Giacoboni, Isolabuona, Malvasi, Minceto, Panigasse, Pietrafraccia, Porale, Tana d'Orso e Vallecalda, per un totale di30,11 km²[17]. Il territorio comunale è interamente compreso nelparco naturale regionale dell'Antola.
Il centro di Ronco Scrivia è attraversato principalmente dallastrada statale 35 dei Giovi che gli permette il collegamento stradale conIsola del Cantone, a nord, eBusalla a sud. Un ulteriore collegamento viario del territorio è la provinciale 53 di Bastia che, dopo aver attraversato le frazioni di Pietrafraccia e Bastia, sconfina nel comune di Busalla e alle sue frazioni collinari.
È raggiungibile anche grazie al proprio casello autostradale sull'autostrada A7.
Lastazione di Ronco Scrivia è la fermata ferroviaria più vicina sulla lineaTorino-Genova (storica) eSuccursale dei Giovi.Di notevole importanza fu la costruzione della galleria ferroviaria sulla linea Genova -Milano che fu un'opera imponente per l'epoca, lunga più di 8 chilometri, scavata nella roccia con imbocco proprio a Ronco.
Dal comune diBusalla un servizio ditrasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Ronco Scrivia e per le altre località del territorio comunale.
Particolarmente animato da sagre e feste paesane durante l'estate, Ronco Scrivia offre la possibilità di praticare numerosi sport. Oltre atennis,nuoto epallanuoto (U.S. Nuoto Vallescrivia[19] militante in Serie A2 Girone Nord),equitazione,bocce epétanque, per cui esistono apposite attrezzature, il territorio è particolarmente adatto per la pratica dimountain bike,trial,torrentismo o per la più tranquillapesca. Di recente è inoltre la realizzazione delkartodromoPista Ronco Kart, che offre anche la possibilità di partecipare ed organizzare corsi di guida sicura e manifestazioni motoristiche.
L'A.S.D. Vallescrivia 2018, militante nel campionato diPromozione, sorta dopo la precedente A.S.D. Ronchese 1916[20] che aveva festeggiato nel 2016 i suoi 100 anni di storia. L'impianto sportivo ronchese si presenta con un campo in erba naturale, sul quale occasionalmente si è allenato anche ilGenoa durante il ritiro estivo, ed uno in erba sintetica.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.