L'idrografia di Romentino è particolarmente complessa per questioni legate ai lavori di canalizzazioni e di deviazione dei corsi d'acqua eseguite dall'uomo, che hanno portato alla realizzazione di numeroserogge ecanali.
Romentino, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione che favorisce il ristagno dellenebbie e degliinquinanti. Gli inverni romentinesi sono quindi più freddi rispetto a quelli delle città costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale grazie alla latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delleAlpi. Le estati invece sono calde eafose.
Nel complesso leprecipitazioni sono ben distribuite nel corso dell'anno anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza precipitazioni. Le stagioni intermedie sono piovose, specialmente il medioautunno e laprimavera.
Non vi è alcuna notizia certa in merito alle origini del nome del paese. Secondo alcuni il nome di Romentino potrebbe derivare da "Roma ad Ticinum" in seguito trasformatosi in "Rumantisin" mentre altri fanno derivare il nome dalla funzione che il borgo aveva inetà romana di "Romana mansio" cioè di stazione romana, punto di ristoro e di rifornimento delle truppe sulla strada per leGallie.
Come tutte le realtà nei pressi del fiume si suppone che anche Romentino fu abitata fin dallapreistoria e comunque sicuramente all'epoca dellaCiviltà di Golasecca.
Le popolazioni nel territorio furono quelle deiLiguri a cui fecero seguito iVertamocori e, nel periodo dalI secolo a.C. fino alII secolo d.C., le stesse furono soggette al processo di romanizzazione. Si suppone che proprio in questo periodo fu fondata Romentino vicino all'ancor più antico centro diBerconate (ora non più esistente).
Fino alXIV secolo coesistettero sul territorio due nuclei: il "vico" (villaggio gallico) di Berconate e la "corte" di Romentino. Nessuna traccia rimane oggi di una fortezza esistente, secondo alcuni documenti fino alsecolo XVII, costituita probabilmente da un fossato e da un recinto con opere di difesa che era nella zona della Chiesa e della casa Parrocchiale.
La storia di Romentino è fortemente legata a quella delComune di Novara a cui fu assoggettato. Tra ilXII secolo ed ilXV secolo le popolazioni del territorio dovettero subire distruzioni e miseria a seguito delle diverse alleanze del Comune di Novara in guerra con Milano e poi divenuto suo alleato nellaLega Lombarda.
Nuova povertà seguì con l'occupazione delle terre novaresi da parte del Marchese del Monferrato,Giovanni II Paleologo nel1356 e la dominazione diFacino Cane. Vi furono inoltre carestie e la pestilenza che scoppio alla fine delTrecento. Solo con l'avvento degliSforza i territori godettero di un periodo di pace e di prosperità. Per Romentino riprese anche l'attività del porto sulTicino che sorgeva dal secolo XIII ed i cui pedaggi venivano però riscossi dal Comune di Novara.
Nel1483, con l'infeudazione a Luigi Terzago, Romentino iniziò ad avere una vita amministrativa autonoma, senza dipendere dal Comune di Novara. Nel1489 il feudo passo ai nobili milanesiCrivelli che possedevano vasti territori lungo le sponde del Ticino. Seguirono altri periodi densi di guerre che ilDucato di Milano dovette combattere prima con iFrancesi, poi con gliSpagnoli fino a quandoCarlo V occupò le terre dell'intero ducato a partire dal1527.Nel1533Giovan Aloisio Crivelli vendette il feudo di Romentino ai Caccia proprio nel momento in cui Novara e il Novarese, trasformatosi in marchesato, vennero assegnati aPier Luigi Farnese, Duca di Parma e figlio dipapa Paolo III, a cui restarono fino alsecolo XVII.
Con lapace di Vienna del1738 e, successivamente conquella di Aquisgrana del1748, Novara e tutto il Novarese furono annessi ai possedimenti deiSavoia e il Ticino diventò confine di Stato con laLombardia ancora austriaca. Nel1773 i Caccia fecero erigere il feudo di Romentino incontea, ma questo non portò nessun mutamento amministrativo ed a nessun miglioramento sociale. Dopo ifermenti giacobini degli anni1798-1799 anche Romentino venne coinvolto nelrinnovamento napoleonico. Con Novara ed il Novarese divenne parte del Dipartimento dell'Agogna ed aggregato allarepubblica Cisalpina.
Con laRestaurazione i territori novaresi, compreso il borgo di Romentino, ritornarono fra i possedimenti dei Savoia ed il Ticino ritornò ad essere confine di Stato. Le guerre d'indipendenza videro passare sul territorio l'esercito piemontese (battaglia della Bicocca) equello francese guidato daNapoleone III (battaglia di Magenta) che pur portando alla morte migliaia di soldati, compreso giovani romentinesi, permisero l'unificazione italiana nel1861. Con l'Unità ed il rinnovamento Romentino iniziò un cambiamento sociale e politico ed un passaggio da un'economia agricola ad una industriale con la costruzione dei primi opifici che occuparono maestranze anche romentinesi.
I due conflitti mondiali ed i problemi sollevati dalperiodo fascista rallentarono il processo industriale che riuscì a decollare solo neglianni cinquanta portando Romentino alla situazione sociale ed economica contemporanea con la nascita di diverse realtà produttive tessili, meccaniche, alimentari.[5]
Il comune di Romentino, negli anni, ha ospitato ampi flussi migratori. I coinvolti sono stati:
iveneti e ifriulani, presenti in gran quantità (soprattutto i primi).
ibergamaschi e ibresciani, soprattutto questi ultimi presenti in una forma parecchio consistente.
itoscani, emigrati prevalentemente da alcune zone dellaGarfagnana e stabilitasi a Romentino
icalabresi, provenienti specialmente dal piccolo comune diRoseto Capo Spulico, con il quale Romentino è da tempo gemellata. Altri comuni calabresi del litorale ionico settentrionale della provincia di Cosenza dai quali molte persone emigrarono a Romentino sonoAmendolara,Montegiordano eRocca Imperiale.
Attualmente, il comune di Romentino è servito dalle linee 4 e 9 e da alcune linee scolastiche dellaS.U.N., con capolinea il "Largo dei Donatori di Sangue".
La principale squadra di calcio della città è stata la Romentinese: nata nel1946, ha sempre militato nelle divisioni dilettantistiche della regione Piemonte. Suoi colori sociali erano ilverde e l'arancio.
Nel2017, a seguito della fusione con il club della vicinaCerano, ha assunto la nuova ragione sociale di Romentinese Cerano, mantenendo la sede a Romentino e aggiungendo ilgranata dei ceranesi quale seconda tinta.Successivamente cambia denominazione inR.G. Ticino e nel20-21 viene promossa inSerie D. La compagine verde-granata, dopo essere retrocessa in Eccellenza nella stagione21-22, si assicura il ritorno inSerie D in seguito alla vittoria del girone A del campionato piemontese di Eccellenza (2022-2023). Nell'estate del 2024 cambia denominazione inNovaRomentin.
Dal2009 vi è anche la U.S.D. Rmantin, i colori sociali sono il verde e l'arancio: la squadra milita nella seconda categoria piemontese.
A Romentino sono presenti tutte le scuole, di ogni grado (dall'asilo nido alla scuola superiore). Ecco l'elenco:
Asilo nidoLe cicogne: si trova in Via Sant'Ambrogio, nei pressi del consultorio comunale.
Scuola dell'infanziaChiara Beldì: è una struttura posta in Via Chiara Beldì.
Scuola primariaEdmondo De Amicis: la scuola elementare di Romentino si trova in Via dei Conte Caccia.
Scuola media stataleGiulio Pastore: si trova in Via Raffaello Sanzio.
Istituto d'istruzione superioreBiagio Pascal: inaugurato nel 1984, l'Istituto Pascal è un polo scolastico della provincia di Novara. Ospita un liceo scientifico e un istituto tecnico economico, per un totale di oltre 800 studenti.
^Angelo Stoppa,Bassa novarese terra di sole - Il volto di una terra, inLa bassa novarese, Novara, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura, 1981, p. 78.