Romanzo di una strage è unfilm del 2012 diretto daMarco Tullio Giordana e liberamente tratto dal libroIl segreto di piazza Fontana diPaolo Cucchiarelli, edito dalla casa editricePonte alle Grazie.
Il film, girato aTorino e aMilano, tratta la ricostruzione dell'attentato avvenuto aMilano inpiazza Fontana il 12 dicembre 1969, e dei tragici fatti che ne conseguirono: dal caso creatosi attorno alla morte diGiuseppe Pinelli (avvenuta in circostanze misteriose durante un interrogatorio) alle varie piste intraprese dalla magistratura, tra cui quella del Presidente della corte d'assiseCarlo Biotti e quella conseguente delcommissarioLuigi Calabresi che conduceva le indagini.
Il film ha ottenuto 16 candidature aiDavid di Donatello 2012[1], vincendone 3.[2]
All'indomani della morte dell'agenteAntonio Annarumma, ilministro degli esteriAldo Moro riferisce alpresidente della RepubblicaGiuseppe Saragat sulla situazione che, a suo dire, meriterebbe prudenza in luogo della linea dura auspicata dal Governo con l'avallo degliStati Uniti. ContemporaneamenteGiuseppe Pinelli, appartenente alcircolo anarchico Ponte della Ghisolfa, a seguito della discordanza di idee sulla linea politica da adottare, prende le distanze daPietro Valpreda, il quale lascia il circolo.
Dopo gli attentati allaFiera di Milano, lebombe del 25 aprile 1969, delle quali solo una esplode, viene incaricato delle indagini ilcommissario Calabresi, il quale segue la "pista anarchica", inducendo un appartenente al circolo frequentato da Pinelli a diventare suo informatore; successivamente, l'8 agosto, avviene lo scoppio dellebombe sui treni, attribuite aglianarchici ma in realtà piazzate da elementi del grupponeofascistaOrdine Nuovo, coordinati daFranco Freda. Calabresi indaga sugli anarchici e ha spesso dei confronti ideologici e umani con Pinelli stesso, che gli regala l'Antologia di Spoon River. Nel frattempo Freda espone le sue idee su una politica più "aristocratica" agli altri membri diOrdine Nuovo, affermando la necessità di combattere la società moderna, decadente e democratica.
Il 12 dicembre 1969, alle ore 16.37, inpiazza Fontana un'esplosione devasta la sede dellaBanca Nazionale dell'Agricoltura: muoiono diciassette persone ed altre ottantotto rimangono gravemente ferite. Lo stesso giorno scoppiano aRoma altre tre bombe ed un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano, venendo poi fatto brillare dagli artificieri. IlMinistro degli interniFranco Restivo suggerisce una serie di misure di carattere repressivo, che tuttavia incontrano l'opposizione di Moro. Contemporaneamente viene trovato un manifesto di rivendicazione della strage a firma anarchica ed il commissario Calabresi, nonostante i dubbi espressigli dalgiornalista deIl GiornoMarco Nozza,ferma un'ottantina di aderenti al movimento, tra i quali Pinelli che, dopo tre giorni di interrogatorio, muore in circostanze mai chiarite, cadendo dal quarto piano dellaquestura. Negli anni seguenti il caso sarà archiviato come morte accidentale causata da "malore attivo".
Gli eventi vengono alternati a dialoghi tra i vari protagonisti, comeStefano Delle Chiaie, capo diAvanguardia Nazionale, il quale discute dell'attentato avvenuto con il principeJunio Valerio Borghese, altro importante membro dell'estrema destra ed ex capo della X MAS durante laRepubblica Sociale Italiana; mentre il primo afferma che si tratta di una guerra, Borghese prende le distanze dalla strategia delle bombe adottata dai neofascisti, ritenendo dei "macellai" gli autori della strage.
Intanto,Mario Merlino, un estremista di destra (che frequenta però in contemporanea anche gli anarchici) legato a Delle Chiaie e collegato anche a Borghese, fa il nome di Valpreda come possibile autore della strage. Parallelamente un agente infiltrato nelcircolo anarchico 22 marzo di Roma, al quale aveva aderito Valpreda, lo informa che lo stesso Valpreda partì l'11 dicembre da Roma alla volta di Milano, portando con sé una grossa borsa. Questi viene anche riconosciuto da Cornelio Rolandi, un tassista, che lo indica come l'uomo che nel pomeriggio del 12 dicembre era sceso dal suo taxi in piazza Fontana, recando con sé una grossa valigia, e viene arrestato dalla polizia. Valpreda si dichiara innocente. Lasinistra extraparlamentare inizia nel frattempo una campagna stampa a suo favore e contro Calabresi, accusandolo di essere il responsabile della morte di Pinelli, da loro definita un omicidio.
Iniziano ad emergere connivenze tra iservizi segreti e gli ambienti dell'estrema destra, in particolare quellaveneta, dove operaGiovanni Ventura (dirigente della cellula padovana di Ordine Nuovo assieme a Franco Freda), in collegamento con l'agente delSIDGuido Giannettini. L'inchiesta, condotta dalsostituto procuratorePietro Calogero e dal giudiceGiancarlo Stiz, viene però trasferita a Roma. Nel frattempo Aldo Moro affronta il Presidente Saragat, rendendogli nota la nuova espressione coniata in merito agli avvenimenti occorsi, ossia "strage di Stato", ed entrambi concordano sulla necessità di tenere segrete le notizie, mentre la moglie di Pinelli, Licia, sporge denuncia contro la questura di Milano, costituendosi parte civile nel processo a carico del commissario Calabresi e dei funzionari presenti la sera della morte del marito (verranno tutti assolti).
Nei mesi che seguono (siamo ormai al1972) l'editore e attivista diestrema sinistraGiangiacomo Feltrinelli viene trovato morto ai piedi di un traliccio dell'alta tensione (dove secondo le indagini stava preparando un attentato dimostrativo alla linea elettrica, quando la bomba gli esplose in mano) ed il commissario Calabresi, grazie al colonnello deiCarabinieri Pio Alferano viene a conoscenza dell'esistenza di un deposito di armi e di esplosivi, sito in una galleria adAurisina, nei pressi delconfine con laJugoslavia, dove gli estremisti di destra potrebbero avere prelevato l'esplosivo utilizzato per la strage alla Banca dell'Agricoltura (depositi che, negli anni a seguire, diverranno di dominio pubblico con la denominazione "depositiNASCO[3]").
Lo stesso Calabresi riferisce al capo dell'ufficio Affari RiservatiFederico Umberto D'Amato della possibilità della presenza di due bombe, collocate tuttavia non da Valpreda ma da uno fra tre neofascisti che gli assomigliano (in alternativa parla di Valpreda come di una persona manipolata che avrebbe messo la prima bomba, meno potente e che doveva esplodere a banca chiusa), ma questi, nonostante gli faccia intendere che l'attentato possa essere stato organizzato e coperto da segmenti dello Stato e dellaNATO (in particolare da quella che verrà poi conosciuta comeOrganizzazione Gladio), afferma che nulla di quanto è realmente successo emergerà. Pochi giorni dopo il commissarioviene ucciso. Sulla scena di Calabresi colpito a morte termina il film.
Una scritta prima dei titoli di coda ricorda che nei successivi 33 anni si susseguiranno tre processi che alterneranno condanne ed assoluzioni (sia Valpreda sia i neofascisti saranno assolti) ma, al termine dell'ultimo grado del terzo processo (1987), non risulteranno colpevoli, con l'eccezione di Freda e Ventura dichiarati coinvolti da una sentenza del 2005, i quali tuttavianon sono più perseguibili poiché già assolti in via definitiva. Viene poi ricordata la condanna di alcuni esponenti e dirigenti della formazione comunistaLotta Continua (Adriano Sofri,Ovidio Bompressi,Giorgio Pietrostefani eLeonardo Marino) per l'uccisione di Calabresi, comminata nel1997 dopo un lungo processo.
Il film, prodotto daCattleya eRai Cinema, è stato distribuito nelle sale cinematografiche dalla01 Distribution il 30 marzo 2012. Il trailer del film è stato diffuso il 23 febbraio 2012.[4].
Il film è stato trasmesso inprima visione suRai 1 il 28 maggio2014 in prima serata[5].
Al primo week-end ha incassato 533.000 euro, posizionandosi al quinto posto.
Il primo riscontro che il film ottiene è quello diAdriano Sofri, condannato per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi che, all'indomani della prima del film, contestandone la tesi deldoppio attentato, cioè la ricostruzione dei fatti basata su fonti anonime che vorrebbero far passare la tesi di un "attentato duplicato" (sia nella versione liberamente tratta dal regista, che la versione del libro a cui il film si ispira), pubblica il 31 marzo 2012 uninstant book di 132 pagine, intitolato43 anni. Piazza Fontana, un libro, un film[6], per ripristinare, a suo dire, la verità storica, e facendo ampio uso del materiale ormai pubblico[7].
Altro riscontro che ha destato interesse è quello diMario Calabresi, figlio del Commissario Luigi Calabresi, che ha definito il film coraggioso e nebuloso al tempo stesso, in quanto mostra chiaramente l'assenza del padre dalla stanza al momento della morte di Pinelli, ma non approfondisce la campagna portata avanti daLotta Continua, impedendo così di comprenderne appieno la condanna[8]. Mario Calabresi ha pubblicato la sua storia in un libro intitolatoSpingendo la notte più in là, tradotto anche all'estero.
| Film diMarco Tullio Giordana | |
|---|---|
| Anni 1980 | Maledetti vi amerò (1980) ·La caduta degli angeli ribelli (1981) ·Appuntamento a Liverpool (1988) |
| Anni 1990 | La neve sul fuoco episodio deLa domenica specialmente (1991) ·L'unico paese al mondo (1994) ·Pasolini, un delitto italiano (1995) |
| Anni 2000 | I cento passi (2000) ·La meglio gioventù (2003) ·Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005) ·Sanguepazzo (2008) |
| Anni 2010 | Romanzo di una strage (2012) ·Nome di donna (2018) |
| Anni 2020 | Yara (2021) |
| Documentari | La rovina della Patria, episodio diAlfabeto italiano (1997) |