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Romagna

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediRomagna (disambigua).
Romagna
(RGN) Rumâgna
StatiItalia (bandiera) Italia
San Marino (bandiera) San Marino
RegioniEmilia-Romagna (bandiera) Emilia-Romagna (province diRavenna,Forlì-Cesena,Rimini e parte dellacittà metropolitana di Bologna (Imola,Casalfiumanese,Borgo Tossignano,Fontanelice,Castel del Rio,Dozza eMordano)
Marche (bandiera) Marche (5 comuni dellaprovincia di Pesaro e Urbino e parte del territorio di altri 9 comuni della stessa provincia)
Toscana (bandiera) Toscana (Marradi,Firenzuola,Palazzuolo sul Senio nellacittà metropolitana di Firenze parte della cosiddettaRomagna Toscana, i cui altri comuni sono oggi in provincia di Forlì-Cesena) e l'exclave di Ca' Raffaello.)
Territorio100 comuni italiani (nelle 7 province di  Ravenna,  Forlì-Cesena,  Rimini,  Bologna,  Pesaro e Urbino,  Firenze,  Arezzo) eSan Marino (bandiera) San Marino
Superficie6 380,6 km²
Abitanti1 281 243 (2014)
Densità200,8 ab./km²
Lingueitaliano,romagnolo
Carta politica dei comuni della Romagna nel riparto amministrativo del 2021

LaRomagna (Rumâgna inromagnolo) è unaregione storica,geografica e linguistica dell'Italia settentrionale. Forma per quasi la sua totalità, insieme all'Emilia, la regione amministrativa dell'Emilia-Romagna.

Oltre alle province diRavenna,Forlì-Cesena eRimini e l'interarepubblica di San Marino, appartengono geograficamente alla Romagna anche la parte dellacittà metropolitana di Bologna ad est del torrenteSillaro (sette comuni, tra cuiImola) e, fuori dall'Emilia-Romagna, alcune aree dellaprovincia di Pesaro e Urbino nelleMarche, dellacittà metropolitana di Firenze e alcuni territori dellaprovincia di Arezzo – compresa l'exclave diCa' Raffaello – inToscana[1][2].

Le città principali per importanza storica sono:Ravenna, che fu capitale dell'Impero romano d'Occidente (402-476), delRegno ostrogoto d'Italia (493-540) e dell'Esarcato bizantino d'Italia (584-751);Imola eForlì, legate alle vicende diCaterina Sforza;Cesena, nota comeCittà dei tre Papi, che fu l'unica città romagnola a possedere un'università e con la suaBiblioteca Malatestiana inserita nel registroUNESCO comeMemoria del mondo;Rimini, caposaldo nonché centro viarioromano;Faenza, nota per la produzione diceramica d'arte;Lugo, che fu capoluogo dellaRomagna estense dal 1437 al 1568, seppur non con continuità.

IltoponimoRomagna deriva daltardo latinoRománia[3] (e ingreco bizantino Ῥωμανία,Rhōmanía) e risale alVI secolo d.C., quando l'Italia fu divisa tra aree soggette o aiLongobardi (Langobardia, poi Lombardia) o all'Impero romano d'Oriente: "Románia" assunse quindi il significato generico di "mondo romano", in opposizione a quello longobardo. Con la creazione dell'Esarcato d'Italia (con capitaleRavenna), il termine assunse poi un'accezione geograficamente determinata dettaRomanula e poiRomandiola, indicando la parte della penisola rimasta più strettamente legata all'Impero d'Oriente.

Durante l’epoca pontificia erano conosciute anche come leRomagne, inglobando nel suddetto concetto anche le aree delBolognese e delFerrarese, poiché linguisticamente e culturalmente distinte dalla Romagna, analogamente a quanto accadde per leDue Sicilie.

Geografia

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Superficie della Romagna

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Frontespizio dell'operaLa Romagna di Emilio Rosetti (1894). L'ingegnere forlivese fu il primo a calcolare la superficie della Romagna.
Area geografica

La Romagna come realtà omogenea dal punto di vista geografico ha la forma di unquadrilatero, i cui lati sono:

Considerando i soli elementi naturali del territorio, i lati del quadrilatero romagnolo misurano come segue:

  • Corso del Reno (dalla frazione diSan Biagio): 40 km;
  • Corso del Sillaro: 74 km;
  • Spartiacque montani: 215 km;
  • Coste marine: 94 km.

È possibile misurare l'area della Romagna sulla base delle carte dell'Istituto Geografico Militare; il calcolo dà come risultato 6 380,6 km²[4], di cui 2 334,3 km² pertinenti alla pianura (36,4%) e 4 046,3 km² di zona montuoso-collinare (63,6%)[5] (di cui il 40% è collina e il 23% è montagna).

Vertici astronomici

La posizione astronomica dei punti estremi dei confini romagnoli è così indicata:[6]

  • a nord la foce del fiume Reno: 44°37' lat. N;
  • a sud il Monte Maggiore: 43°39' lat. N;
  • a est Monte Mario: 12°23' long. E;
  • a ovest l'elevazione (senza nome) che a quota 952 m domina ilPasso della Futa: 11°11' long. E.

Orografia

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Le zone montuose occupano la parte meridionale della Romagna. La catena montuosa che l'attraversa è quella dell'Appennino tosco-romagnolo, parte dell'Appennino settentrionale. La montagna più alta è ilMonte Falco, la cima raggiunge i 1 658m s.l.m. ed è posta sul confine tra le province diForlì-Cesena,Arezzo eFirenze. Seguono ilMonte Falterona (1 654 metri), Poggio Scali (nell'Appennino cesenate, 1 520 m) e ilMonte Fumaiolo (1 407 m).

Si devono algeologoFederico Sacco (1864-1948) gli studi che hanno portato a identificare le caratteristiche proprie dell'Appennino romagnolo. Lo studioso le individuò nella composizione litologica delle valli delSanterno e delSillaro (ai confini nord-ovest) e delMarecchia e delConca (alle estremità orientali). Tra i due estremi è contenuto una catena con caratteristiche proprie, quella dell'Appennino romagnolo.[7] Al naturalistaPietro Zangheri (1889-1983) va il merito di aver individuato la Romagna come regione bio-geografica.[8]

La Romagna si è formata geologicamente in seguito all'emersione di una vastissima lastra calcarea sottomarina.[9] NelMiocene (15 milioni di anni fa) a occidente della Romagna, la zona toscana era già emersa. La terra finiva dove in epoca storica c'è lo spartiacque appenninico. Oltre l'Alpe della Luna cominciava il mare. Il fondo marino di quei tempi era costituito da una roccia friabile e fangosa, di origine diversa rispetto a quella tirrenica. Sul fondo iniziò una sedimentazione che continuò ininterrotta per lunghissimo tempo. In ere più recenti emerse, formando la Romagna. Questa paleosuperficie, emergendo, scivolò sullo strato tirrenico. L'emersione della terraferma visse le seguenti fasi alterne[10]:

  • Miocene superiore (7 milioni di anni fa): emersione di tutto il territorio romagnolo con vegetazione simile a quella della Sicilia meridionale;
  • avanzamento del mare fino a lambire la fascia pedemontana (Pliocene inferiore, 6 milioni di anni fa);
  • nuova emersione della terraferma di tutto il territorio romagnolo fino alla linea di costa attuale (5 milioni di anni fa);
  • nuovo avanzamento delle acque (Pliocene medio, 4 milioni di anni fa).

Gli alternati periodi di movimento con quelli di riposo provocarono la formazione, sul fondo, di una lastra calcarea. L'esito di questo processo calmo e continuativo costituì il sostrato geologico della regione romagnola.

In due punti lo scivolamento di uno strato sopra l'altro è stato particolarmente difficile. Si tratta: a) della giunzione tra valle delSillaro-Santerno eMugello; b) della giunzione traValmarecchia eAlpe della Luna. Qui l'azione della lastra emergente determinò delle fratture e degli avvallamenti di notevole rilievo, che furono colmati, nel tempo, da rocce che si convogliarono a riempirli. Queste rocce sono le cosiddette "argille scagliose". Mentre la paleosuperficie emergeva dal fondo marino, lo strato tirrenico premeva però verso est. Nei due punti considerati, l'esito di tali movimenti constrastanti fu insolito e diverso rispetto al resto della regione. In queste valli le argille scagliose hanno divelto e disperso dei massi di notevoli dimensioni, i quali, contemporaneamente, hanno subito uno spostamento verso est. Quindi nelle valli del Sillaro-Santerno e in Valmarecchia si trovano massi che sono litologicamente affini alla zona toscana:

  • In Valmarecchia gli esiti di questo gigantesco processo sono: nell'alta valle la lastra delMonte Fumaiolo (1 407 m); nella media valle, la roccia diSan Leo (509 m) e il massiccio delTitano (739 m) (San Marino); nella bassa valle lo sperone diVerucchio.
  • Nelle valli del Sillaro e del Santerno: ilSasso di San Zenobi, il Sasso di Castro (1 276 m) e Monte Beni (1 263 m).

Dopo l'affioramento delle rocce calcaree, nelPliocene si depositò una formazione gessifera, che caratterizza le valli imolesi e faentine: è laVena del Gesso Romagnola. Il passaggio dal Pliocene alPleistocene (che inizia tre milioni di anni fa) è definito dal progressivo raffreddamento delmar Mediterraneo. Per alcuni milioni di anni la linea di costa continua a lambire l'area pedecollinare romagnola, mentre si depositano sul fondo rocce argillose marine. Solamente dalPleistocene Medio (700 000 anni fa) inizia il progressivo ritiro delle acque fino all'assetto attuale, raggiunto 200 000 anni fa[10].
Durante laglaciazione di Würm (da circa 110 000 a 12 000 anni fa) il mare si ritira di cento metri rispetto alla linea attuale. Nel periodo post-glaciale si forma un vasto sistema vallivo che, dalPo di Primaro, si è esteso fino alSavio.Ravenna, infatti, nasce come insediamento lagunare.

Serie storica dei principali terremoti avvertiti in Romagna dall'anno mille in poi
Fonte: Tiziano Costa,Epicentro Emilia-Romagna da mille anni, 2012, Costa Editore, Bologna
DataLuogoEntità ed effetti
agosto 1174Bologna e Ravenna
4 gennaio 1216RomagnaSisma distruttivo
maggio 1279RomagnaPressoché tutti i castelli dell'Appennino faentino eforlivese
furono distrutti. Moltissimi morti.
1301Imola
1337RomagnaSisma rovinoso
1353RomagnaScosse fortissime
3 luglio 1428RomagnaGravi danni a Forlì e Cesena.
1433Romagna
gennaio 1505BolognaAvvertito fino a Forlì
19 aprile 1509RomagnaCrolli a Solarolo e Faenza
8 marzo 1537RomagnaCrolli a Ravenna
1561RomagnaCrolli a Ravenna[11]
1613Riminimaremoto
19 marzo 1624Ferrarese[12]Sisma avvertito a Ravenna
agosto 1653RomagnaScosse fortissime
1655AppenninoEpicentro a Rocca San Casciano[13]
22 marzo 1661AppenninoEpicentro nella vallata diMeldola.
Molti morti a Predappio e a Castrocaro.
14 aprile 1672LitoraleEpicentro al largo di Rimini. La città fu quasi totalmente distrutta. Circa 200 vittime.
11 aprile 1688Bassa RomagnaScosse fortissime. Cotignola e Russi distrutte, decine di morti.
1732RomagnaTerremoto fortissimo
1780LitoraleScosse da Rimini a Venezia
4 aprile 1781
17 luglio 1781
RomagnaVittime a Brisighella, Modigliana e Dovadola; danni ai monumenti. Scosse avvertite da Cesena a Imola.
25 dicembre 1786RomagnaColpita Rimini; distruttaSavignano. Molti morti.
21 settembre 1813RomagnaTerremoto rovinoso; danni a Faenza, Imola, Forlì e Cesena.
1861RomagnaScosse fortissime
30 ottobre 1870RomagnaForti danni a Forlì, Meldola e Bertinoro
5 gennaio 1871Romagna
17 marzo 1875RomagnaCrolli a Cervia e Cesenatico[14]; maremoto.
settembre 1887Romagna
14 gennaio 1909AlpiForti scosse in tutta la Romagna
17 agosto 1916Rimini
1918Santa SofiaForte terremoto, distrutta buona parte del paese, molti morti, crollata la chiesa parrocchiale[15]
5 aprile 1931
5 giugno 1935
Faenza
30 aprile 1960Faenza
18 dicembre 1965Lugo
11 gennaio 1968
10 gennaio 1969
Lugo
26 settembre 1970Rimini
5 dicembre 1978Ravenna
14 settembre 2003Imola e vallata del SanternoForti scosse

Idrografia

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IlMontone[16], con i suoi140 km, è il fiume più lungo della Romagna. Altri fiumi importanti sono ilBidente (135 km),Savio (126 km),Santerno (99 km),Lamone (90 km),Senio (88 km) eMarecchia (70 km). Corsi d'acqua importanti per motivi storico-geografici sonoRubicone eSillaro.

In Romagna non sono presenti molti laghi, e quei pochi esistenti sono piccoli e di scarso interesse. Il lago più importante è quello artificiale diRidracoli, sorto presso l'omonima frazione del Comune diBagno di Romagna.

La parte orientale della Romagna è bagnata dalMare Adriatico, il tratto di costa che va dalla foce del fiumeReno al promontorio diGabicce Monte-Fiorenzuola di Focara (frazione diPesaro) è chiamataRiviera romagnola. Il litorale è caratterizzato da spiagge ampie e sabbiose, con la presenza a nord di zone naturalistiche, mentre a sud si è assistito, dal dopoguerra, a una progressiva cementificazione dovuta alturismo.

Costa

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Lacosta della Romagna oRiviera romagnola si affaccia sulMare Adriatico a est ed è compresa nelle province diRavenna,Forlì-Cesena,Rimini ePesaro-Urbino.

Clima

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Lo stesso argomento in dettaglio:Clima della Romagna.

La Romagna è interessata da unclima temperato subcontinentale che varia con l'altitudine e la distanza dalla costa. Anche se non si discosta troppo da quello presente nel resto dell'Italia settentrionale, il clima della Romagna assume caratteristiche proprie dovute al progressivo assottigliarsi della fascia pianeggiante, il che attenua pur debolmente i caratteri di continentalità, alla fisiologica esposizione ai venti nell'asse sud-ovest-nord-est e, in definitiva, alla latitudine inferiore.

Ambiente

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Flora e fauna

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La flora romagnola è molto varia, in virtù sia della posizione geografica, al confine tra l'area aclima mediterraneo e quella aclima continentale, sia della varietà territoriale (dalle montagne del crinale dell'Appennino tosco-romagnolo, alle colline, fino allaPianura Padana sud-orientale e alle zone umide litorali delmare Adriatico). Le zone montagnose sopra gli 800 metri di quota sono dominate da foreste difaggio, talvolta misto all'abete bianco, come nelleForeste Casentinesi e a Campigna, in cui si trova un'orchidea endemica, l'elleborina di Romagna.

I boschi della media montagna sono caratterizzati da diverse specie diquerce, a cui si associano altre specie come ilfrassino maggiore, iltiglio, ilsorbo, l'acero di monte; in questa fascia si trovano anche molti rimboschimenti artificiali, soprattutto dipino nero epino silvestre. La collina presenta boschi diroverella, associata aorniello ecarpino nero, da sempre condotti aceduo. Alcune zone della collina presentano una vegetazione particolare, grazie al sostrato roccioso peculiare, come nel caso delle rupi calcaree del Riminese o dellaVena del Gesso romagnola, con presenze tipiche della macchia mediterranea, comeleccio,terebinto,alaterno. Nella Vena del Gesso si trovano molte specie difelci, tra cui una specie unica per l'Italia: la felcetta persiana.

Le aree calanchive che si sviluppano ai piedi dell'Appennino sono ammantate diginestra odorosa esulla e ricoperte da praterie aride, spesso con ricche fioriture diorchidee, tra cui il rarobarbone adriatico e l'ofride di Bertoloni, e una specie endemica di queste aride argille, l'artemisia delle crete. Nella zona pianeggiante la vegetazione è stata profondamente modificata dall'attività agricola e pochissimi sono gli ambiti in cui sono ancora presenti formazioni naturali: quasi soltanto lungo i fiumi si trovano lembi residui di boschi a galleria dipioppi esalice bianco.

Nella parte settentrionale della fascia costiera si trovano ambienti naturali residui, come lepinete storiche di Ravenna, di impianto artificiale e dominate dalpino domestico; il bosco originario sarebbe dominato dafarnia epioppo bianco, presenti assieme ai pini. Qui si trovano anche lembi di paludi di acqua dolce, comePunte Alberete e Valle Mandriole, con boschi allagati difrassino meridionale eontano nero, con sottobosco dominato dalle bellecampanelline estive e dalgiglio di palude, poi canneti, tifeti e, fino a qualche anno fa, lamineti dininfea bianca, oggi estinta. In prossimità del mare si trovano alcune lagune, stagni salati e lasalina di Cervia, con la tipica vegetazionealofila e specie rare come l'endemicasalicornia veneta e illimonio comune dalle belle fioriture violette; poi le pinete costiere, anch'esse artificiali e costituite dapino marittimo, piantato al posto degli arbusteti costieri diolivello spinoso,ginepro efillirea. Prima della battigia, infine, si trovano alcuni residui di dune costiere, in particolare presso lafoce del torrente Bevano.

LaRiserva naturale delle Saline di Cervia

La fauna è varia, grazie alla grande diversità ambientale. Sull'Appennino sono presenti grandi e medi mammiferi, comelupo,gatto selvatico,cervo nobile,capriolo,cinghiale; inoltre,tasso,volpe eistrice, che sono oggi distribuiti sia in collina sia in pianura. Nel basso Appennino laVena del Gesso spicca per l'importanza dei popolamenti dipipistrelli, con ben venti specie e alcune rarità come ilferro di cavallo eurìale e grandi colonie invernali diminiottero. Tra gli uccelli si trovano molte specie di rapaci diurni, comeaquila reale,biancone,astore,falco pecchiaiolo,albanella minore,falco pellegrino,lanario,lodolaio o i più comunipoiana,sparviere egheppio e rapaci notturni, comegufo reale,allocco,assiolo. Altri uccelli interessanti sono ilpicchio nero, nelle faggete più mature, ilsucciacapre e l'averla piccola, nelle aree calde e aride. Tra gli anfibi spiccano l'endemicasalamandrina dagli occhiali e l'ululone appenninico. Oltre allatrota fario, nei torrenti appenninici si trovanobarbo comune,barbo canino,vairone,lasca,cobite comune e, abbondante, ilcavedano.

Nella pianura, occupata quasi tutta da campi agricoli, la fauna è molto semplificata e, oltre alepri efagiani, presenti perché continuamente ripopolati a scopo venatorio, sono presenti prevalentemente piccoli mammiferi comericcio,talpa e diverse specie di topi, oltre all'esoticanutria, e molte specie dipasseriformi, alcune delle quali legate ai coltivi a seminativo, come l'allodola e lacutrettola, o ai frutteti, cometordela,verdone ecardellino e anche alle abitazioni, comepassera d'Italia erondine; ilgufo comune e lacivetta sono piuttosto comuni in pianura.

Le zone umide della fascia costiera sono importantissime per gli uccelli acquatici, in particolare per le colonie diardeidi (airone cenerino,airone rosso,airone bianco maggiore,garzetta,nitticora,airone guardabuoi,sgarza ciuffetto) a cui si associanocormorano,marangone minore,ibis mignattaio espatola, e per le colonie di gabbiani e sterne (gabbiano corallino,gabbiano roseo,gabbiano reale mediterraneo,sterna zampenere,stena comune,beccapesci,fraticello),cavaliere d'Italia,avocetta. Il rarofratino nidifica sulle poche spiagge naturali, assieme allabeccaccia di mare.

Tra le anatre la specie più interessante è la raramoretta tabaccata, ma si trovano anche altre specie nidificanti caratteristiche, comevolpoca,fistione turco,marzaiola,canapiglia,mestolone,moriglione oltre al comunissimogermano reale; grandi stormi di anatre efolaga svernano in queste paludi. Ilfenicottero rosa frequenta regolarmente le lagune e le saline, mentre ilfalco di palude nidifica nei folti canneti. Tra i rettili spicca latestuggine palustre e, tra gli anfibi, oltre allerane verdi, l'endemicarana di Lataste e il rarissimopelobate fosco. Tra i pesci delle acque dolci di pianura si trovanocarpa,luccio,triotto,scardola,alborella, sempre più rari a causa della presenza di molte specie esotiche dannosissime, tra cuisiluro elucioperca. Nelle acque salmastre si trovano alcune interessanti specie endemiche del Nord Adriatico, comeghiozzetto di laguna eghiozzetto cenerino, oltre al coloratissimonono, all'anguilla e varie specie dicefali. In mare l'unico cetaceo regolarmente presente è iltursiope ed è abbastanza frequente anche una tartaruga marina, lacaretta.

Protezione ambientale

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L'area compresa tra il fiume Reno e Rimini è soggetta da secoli al fenomeno dellasubsidenza. Nei cento anni che intercorrono dal 1892 al 1993 il massimo abbassamento si è verificato nel litorale ravennate: -114 centimetri. Il picco è stato registrato tra il 1950 e il 1980. A Rimini nello stesso periodo l'abbassamento è stato di 73 centimetri. Nella provincia di Ravenna sono migliaia gli ettari di terreno sotto il livello del mare. Fra il 1950 al 2005 da Rimini alDelta del Po si sono persi cento milioni di metri cubi disabbia. Dopo il 1980 il fenomeno ha rallentato considerevolmente[17].

La subsidenza è costantemente monitorata, grazie anche a strumenti di misurazione sempre più sofisticati. La Regione Emilia-Romagna ha affidato all'Agenzia Regionale Protezione Ambientale (ARPA) l'effettuazione di analisi e la compilazione di rapporti tecnici. Secondo l'ultimo rilievo, effettuato negli anni 2002-2006, il suolo si è abbassato di 40–45 mm l'anno; la costa riminese è la zona costiera dove la subsidenza risulta più rilevante (15–20 mm l'anno).[18]

In Romagna sono presenti numerosearee naturali protette: ilParco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna; ilParco regionale della Vena del Gesso Romagnola e parte delParco Regionale del Delta del Po (rientra in Romagna la parte meridionale, a sud delfiume Reno, caratterizzata dalle pinete e dalle zone umide di Ravenna e Cervia formate dai corsi d'acqua appenninici), ilParco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello e ilParco Naturale del Monte San Bartolo (fraGabicce Monte ePesaro). Sono, inoltre, presenti cinque Riserve Naturali dello Stato e quattro Riserve Naturali Regionali (Alfonsine, Bosco della Frattona, Bosco di Scardavilla, Onferno).

Storia

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IlPonte di Tiberio aRimini
Mosaico che riproduce ilporto militare di Classe (Classis Ravennatis)
Lo stesso argomento in dettaglio:Storia della Romagna.

La Romagna fu abitata già dall'epoca preistorica, come dimostrano molti ritrovamenti. Uno dei giacimenti preistorici più inmportantiCa' Belvedere sulmonte Poggiolo (nel comune diCastrocaro), dove sono stati ritrovati migliaia direperti litici risalenti a 800 000 annidal presente, una delle più antiche attestazioni della presenza del genereHomo inEuropa[19].

I più antichi abitanti dell'attuale Romagna di cui si hanno testimonianze archeologiche furono gliUmbri e gliEtruschi. Si deve ai primi la fondazione diSarsina; i secondi fondaronoVerucchio eRimini. A partire dalIV secolo a.C. il territorio fu conquistato da un popolo che dette un'importante impronta alla Romagna: iCelti. Tra le numerose tribù celtiche che scesero in Italia, sono da elencareSenoni, iLingoni, e iBoi.

La permanenza dei Celti fu minacciata, a partire dalIII secolo, dalla potenza deiRomani. Celti e Romani si scontrarono per la prima volta nel295 a.C. aSentino, dove, seppur con gravi perdite, vinsero i Romani. Successivamente iniziò il tramonto dei Senoni, che pochi anni dopo furono definitivamente sopraffatti. Nel225 a.C. l'esercito romano sconfisse una coalizione di popoli celtici nellabattaglia di Talamone, aprendo la strada alla completa colonizzazione dellaPianura Padana.

Tra il191 e il187 a.C. viene costruita lavia Emilia traRimini ePiacenza.Giulio Cesare il 10 gennaio del49 a.C. attraversò il fiumeRubicone (o ilPisciatello) alla testa di un esercito, violando apertamente la legge che proibiva l'ingresso armato dentro i confini dell'Italia e dando il via alla seconda guerra civile, pronunciando la celeberrima frase:Alea iacta est.

Pianta di Imola realizzata daLeonardo da Vinci nel 1502

Dopo Cesare e il successivo potereaugusteo, il ruolo di Ravenna accrebbe considerevolmente. A 5 km dalla città fu costruita, negli ultimi anni delI secolo a.C., una base militare navale (Classis Ravennatis). Vi fu stanziato il quartier generale della flotta imperiale da cui dipendeva il controllo di tutti i bacini del Mediterraneo orientale. La presenza del porto ebbe positivi riflessi economici: Ravenna divenne un polo di attrazione per i commerci della pianura limitrofa. Nell'anno 402 la città venne scelta come sede della corte imperiale diventando la capitale della parte occidentale dell'Impero romano e restandolo fino alla caduta di quest'ultimo nell'anno 476.

L'invasione decisiva per le sorti dell'Italia fu quella dei Longobardi (568). La penetrazione longobarda cambiò la storia della penisola: per la prima volta dopo secoli l'Italia si ritrovò divisa: da una parte i possedimenti longobardi; dall'altra i territori romano-bizantini. Questi ultimi furono riuniti nell'Esarcato d'Italia con capitaleRavenna. Nei secoli successivi l'Italia bizantina fu autonomamente governata dall'Esarca di Ravenna con leggi, lingua e costumi romano-bizantini. La Romagna restò come una sorta di isola rispetto al restante territorio italiano.

Dopo una fase di alterne vicende nel controllo politico della Romagna tra iLongobardi e l'esarca di Ravenna, i Longobardi conquistarono Ravenna (751), ponendo fine all'Esarcato. L'intervento dei Franchi, chiamati dapapa Stefano II fu decisivo per la storia della penisola nei secoli successivi: il re Pipino il Breve, invece di restituire i territori all'imperatore di Costantinopoli, li donò allaSanta Sede, ponendo così inizio alloStato Pontificio. Per la Romagna iniziò un lunghissimo periodo (oltre mille anni) di storia all'interno dello Stato della Chiesa.

Mappa della Romagna nel XVII secolo

NelXII secolo le istituzioni comunali si diffusero in tutte le città romagnole. Tutta la Romagna era ricompresa nellaProvincia Romandiolæ, una delle cinque province dello Stato Pontificio (comprendeva tutto il territorio dal fiumeFoglia alPanaro). Nel corso del XIII secolo infuriarono le lotte traguelfi (fedeli al papa) eghibellini (contrari al papa e alleati con l'imperatore del Sacro Romano Impero). NelMedioevo, i principali centri della Romagna raggiunsero il numero di sette:Ravenna,Forlì,Rimini,Faenza,Cesena,Imola eLugo. Tali rimasero fino ai giorni nostri.

Tra il 1499 e il 1500Cesare Borgia, su mandato dipapa Alessandro VI, sconfigge una dopo l'altra le signorie delle città romagnole, a cominciare daForlì eImola. Il Papa lo proclamò "Duca di Romagna" e Borgia pose aCesena la sua capitale; nel 1507 il ducato viene smembrato e la Romagna rientra nello Stato Pontificio. Negli anni quaranta la Provincia Romandiolæ fu suddivisa in due: da una parte Bologna e dall'altra la Romagna. Al territorio romagnolo venne conferito ufficiale riconoscimento con la nascita dellaLegazione di Romagna. Nel 1559 lapace di Cateau-Cambrésis configurò un nuovo assetto degli equilibri tra gli Stati italiani. I territori a sud delPo furono suddivisi tra:Farnese (duchi diParma ePiacenza),Estensi (duchi diFerrara,Modena eReggio) eStato Pontificio (Romagna). Fu un assetto stabile, che rimase immutato per circa tre secoli.

Nel 1796 i francesi diNapoleone invasero la penisola. La Romagna fu suddivisa in due circoscrizioni: il Dipartimento del Pino (con capoluogo Ravenna) e Dipartimento del Rubicone (con capoluogo Forlì). La "capitale" della Romagna napoleonica fuForlì. Napoleone significò anche sommi torti: nel 1800 Bonaparte chiuse l'Università di Cesena (vecchia di cinque secoli) in parte per non dare concorrenti a Bologna e in parte per fare uno sgarbo aPio VI, pontefice di origine cesenate irriducibile avversario del generale francese. La parabola di Napoleone ebbe termine nel 1814 con la sconfitta contro la coalizione delle potenze europee.

Nel 1815 ilCongresso di Vienna ripristinò lostatus quo ante. La Romagna ritornò nello Stato della Chiesa. Con una modifica: al posto di una Legazione unica furono create due Legazioni: una con capoluogo Forlì e una con capoluogo Ravenna. La prima metà dell'Ottocento fu scossa da frequenti ribellioni. La Romagna partecipò a tutti i principali moti che attraversarono il periodo: nel 1820-21, 1830-31 e nel 1848-49. L'esercito austriaco, che controllava militarmente i territori a sud del Po per conto del pontefice, represse le sommosse.

Statua diAurelio Saffi aForlì

Nell'aprile del 1859 scoppiò laseconda guerra d'indipendenza tra Regno di Sardegna e Impero austriaco. L'Austria, vedendo la sconfitta, richiamò in patria tutte le truppe impegnate all'estero. La Romagna fu quindi presa dall'esercito sabaudo. Fu avviata una riorganizzazione del territorio, che non aveva subito sostanziali modifiche dalla pace di Cateau-Cambrésis (1559). Per la Romagna le modifiche più importanti furono due: il passaggio del comprensorio diLugo sotto Ravenna e il distacco di Imola, che fu aggregata a Bologna.

In sfumature di verde, le 4 delegazioni (1816-60) delloStato Pontificio dal 1850 raggruppate nellalegazione delle Romagne
Dopo l'unione alRegno d'Italia, le quattro province romagnole già pontificie confluirono nel compartimento statistico dell'"Emilia"

Iplebisciti d'annessione al Regno di Sardegna dell'11 e 12 marzo del 1860 confermarono la situazione di fatto sancendo la fine del dominio pontificio in Romagna. Il 15 marzo, visti i risultati dei plebisciti, i territori vennero annessi definitivamente al Regno di Sardegna, che divenne, il 17 marzo 1861Regno d'Italia. Sono noti i patrioti romagnoli, particolarmente forlivesi, dediti allacarboneria comePiero Maroncelli eAurelio Saffi, triumviro dellaRepubblica Romana.

Nel 1923 dodici comuni del circondario diRocca San Casciano, parte della cosiddettaRomagna toscana, già dellaprovincia di Firenze, passano allaProvincia di Forlì-Cesena, tra i qualiVerghereto, dove si trovano le sorgenti del Tevere, a seguito di una decisione di Mussolini che fece spostare i confini regionali in modo da far rientrare nella sua regione natale le origini del "fiume sacro ai destini di Roma"[20].Forlì ePredappio, in particolare, diventano importanti centri internazionali in quanto località di origine diBenito Mussolini. Numerose sono le testimonianze architettoniche e urbanistiche del periodo. Forlì, tra la fine dell'Ottocento e la fine della seconda guerra mondiale,era una delle prime città industriali d'Italia[senza fonte].

Cesena durante i bombardamenti dellaseconda guerra mondiale

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, anche la Romagna diede il suo contributo allalotta di resistenza. In particolare, in provincia di Forlì nasce la prima repubblica partigiana, laRepubblica del Corniolo. Nella primavera del 1944 i tedeschi avevano costruito una linea fortificata, denominataLinea Gotica, che si estendeva daRimini aLa Spezia. La linea Gotica costituiva l'ultima forte linea difensiva tedesca prima della Pianura Padana. Il 25 agosto del 1944 scattò l'Operazione Olive, la prima città liberata fuRimini (21 settembre), mentre l'ultima fuFaenza (16 dicembre). Diversa invece la situazione di tutti i paesi a nord delSenio, che vivono un altro inverno di occupazione nazifascista e dovranno attendere, assieme aImola eBologna, l'aprile del 1945 per tornare liberi.

La battaglia politica per il riconoscimento costituzionale della Romagna, che non si era affermato con il regno sabaudo, tornò all'ordine del giorno dopo il 2 giugno 1946, entrando nei lavori dell'Assemblea Costituente. A sostenere l'autonomia romagnola furono personaggi comeAldo Spallicci,Giuseppe Fuschini,Emilio Lussu.

Nel 1989 furono avviati gli insediamenti universitari diForlì,Rimini,Ravenna eCesena, con l'attivazione dei primi corsi di laurea decentrati dell'Ateneo di Bologna.

Nel 1992 il circondario di Rimini fu eretto a provincia: la città divenne il terzo capoluogo romagnolo.

Nel 2006 (il 17 e 18 dicembre) si svolsero i referendum di annessione alla regioneEmilia-Romagna di sette comuni dell'altaValmarecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello), all'epoca inseriti nella provincia di Pesaro-Urbino. Tutte le consultazioni ebbero esito positivo. In attuazione dell'esito dei referendum i sette comuni passarono dalla provincia di Pesaro e Urbino, e quindi dalla regioneMarche, alla provincia di Rimini (legge 117 del 3 agosto 2009). Fu un fatto storico poiché per la prima volta una modifica territoriale tra due regioni avveniva in applicazione dell'art. 132 della Costituzione[21].

Nel 2021 è avvenuto il passaggio alla provincia di Rimini dei comuni diMontecopiolo eSassofeltrio.[22]

Politica

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Suddivisione amministrativa

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Nella letteratura

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La Romagna nella Divina Commedia

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Il primo poeta a parlare della Romagna fuDante Alighieri. Esiliato daFirenze visse gli ultimi anni aRavenna, dove morì nel 1321; la città ne conserva tuttora le spoglie.

Nel poema, i romagnoli compaiono in grande quantità, secondi solamente ai toscani. La prima citazione appare nel V Canto dell'Inferno, doveFrancesca da Rimini descrive in pochi tratti il territorio romagnolo:

«Siede la terra, dove nata fui,
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co' seguaci sui…»

(Inferno, Canto V, 97-99)

Dante e Virgilio parlano con Guido da Montefeltro nell'ottava bolgia dell'ottavo cerchio

Nell'Ottava bolgia dell'Inferno, dove sono condannati i consiglieri fraudolenti, Dante viene fermato daGuido da Montefeltro (1223-1298), che gli chiede:Dimmi se Romagnuoli han pace o guerra. Il poeta gli risponde ricordando la Romagna con affetto e melanconia (vv. 37-39). Lo rassicura sul fatto che non ci sono focolai di guerra, poi fa un quadro aggiornato della situazione politica città per città:

  • Ravenna (vv. 40-42) è sempre sotto iDa Polenta, che hanno esteso il proprio dominio sulla vicina Cervia;
  • Forlì (vv. 43-45), dopo il sanguinoso eccidio (Battaglia di Forlì del 1282) dei francesi inviati dal Papa, per toglierla proprio a Guido, è ora sotto il dominio degliOrdelaffi;
  • Rimini (vv. 46-48), è governata daiMalatesta, famiglia proveniente da Verucchio, che ha spodestatoMontagna dei Parcitati;
  • Faenza e Imola (vv. 49-51), indicate dai loro fiumi (rispettivamenteLamone eSanterno), stanno sottoMaghinardo Pagani, il cui emblema è un leone in campo bianco;
  • Cesena (vv. 52-54), indicata dalfiume Savio che la bagna, vive tra tirannia e libero comune.
«Romagna tua non è, e non fu mai,
sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni;
ma 'n palese nessuna or vi lasciai.
Ravenna sta come stata è molt'anni:
l'aguglia da Polenta la si cova,
sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni.
La terra che fé già la lunga prova
e di Franceschi sanguinoso mucchio,
sotto le branche verdi si ritrova.
E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio,
che fecer di Montagna il mal governo,
là dove soglion fan d'i denti succhio.
Le città di Lamone e di Santerno
conduce il lïoncel dal nido bianco,
che muta parte da la state al verno.
E quella cu' il Savio bagna il fianco,
così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte,
tra tirannia si vive e stato franco.»

(Inferno, Canto XXVII, 37-54)

IlPo di Primaro costituiva il limite settentrionale della regione, inclusi i suoi rami deltizi. Nel XIV canto delPurgatorio, infatti, il sommo poeta scrive che la Romagna si estendeva:

«tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno.[27]»

(Purgatorio, Canto XIV)

Nello stesso canto Dante ricomprende esplicitamente ilMontefeltro nella Romagna, allorché incontra Guido del Duca, bertinorese[28], e Rinieri da Forlì e si lamenta con essi del degenerare delle nobili schiatte romagnole:

«Ov’è 'l buon Lizio e Arrigo Mainardi?
Pier Traversaro e Guido di Carpigna?
Oh Romagnuoli tornati in bastardi!»

(Purgatorio, Canto XIV)

Viene citata anche la cascata dell'Acquacheta, pressoSan Benedetto in Alpe (FC), sempre nellaDivina Commedia (Inf. XVI, 94-102):

«Come quel fiume c'ha proprio cammino

prima dal Monte Viso 'nver' levante,
da la sinistra costa d'Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l'Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d'una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell'acqua tinta,
sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa.»

In un commento alla Divina Commedia il quattrocentescoGiovanni di Serravalle conferma l'inclusione del Montefeltro nella Romagna. Così commenta il passo in cui Dante fa cenno aSan Leo:In Romandiola est unus mons qui dicitur Monsfeltri, super illum est una civitas quae vocatur Sancti Leonis.

La Romagna nella poesia

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Giovanni Pascoli

In una celebre raccolta,Myricae,Giovanni Pascoli descrive la Romagna con versi che sono rimasti immortali:

«Romagna solatia, dolce paese,
cui regnaronoGuidi eMalatesta;
cui tenne pureil Passator cortese,
re della strada, re della foresta.»

(Giovanni Pascoli,Romagna (a Severino), daMyricae.)

Monumenti e luoghi d'interesse

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Tutti i principali centri abitati della Romagna hanno più di duemila anni. In Romagna esistono pertanto tesori inestimabili.

Architetture religiose

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Battistero degli Ariani (Ravenna)
Monumenti paleocristiani di Ravenna

La città fu capitale dell'Impero romano d'Occidente, delRegno ostrogoto e dell'Esarcato bizantino d'Italia. Otto deimonumenti paleocristiani di Ravenna risalenti a quest'epoca sono iscritti nel registro dei patrimoni dell'umanità:

Monumenti medievali e rinascimentali

Le chiese di rilievo costruite tra il VII e il XVI secolo sono:

Architetture civili

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Epoca romana

ARimini si possono osservare due monumenti di grandissimo interesse: ilPonte di Tiberio e l'Arco di Augusto. Costruiti tra I e II secolo e mai distrutti, hanno attraversato venti secoli di storia. L'Arco è il punto di partenza dellaVia Flaminia; il Ponte di Tiberio svolge tuttora la sua funzione, inserito nel traffico quotidiano della città.

Da ammirare anche ilponte romano di Savignano sul Rubicone, a tre arcate. Un'altra città su cui i Romani hanno lasciato la loro impronta èSarsina, patria diPlauto, commediografo del III secolo a.C. La cittadina possiede unmuseo archeologico nazionale e due monumenti funebri di primaria importanza, quello di Obulacco e quello di Rufo. Nel XXI secolo è venuta alla luce a Rimini laDomus del chirurgo ricca di pavimenti a mosaici e di una inestimabile collezione di strumenti per la chirurgia e la farmacologia dell'epoca tardo imperiale, ricca di messaggi di ringraziamento per il medico, scritti sui muri dai pazienti ricoverati.

Medioevo
La Biblioteca Malatestiana di Cesena

Tra il X e l'XI secolo costruito a Cesena il Ponte Franco oPonte di san Martino, dietro l'omonimaporta muraria.

Una delle più importanti testimonianze di architettura civile nelMedioevo è sicuramente laBiblioteca Malatestiana diCesena. Costruita nel XV secolo, in pienoUmanesimo, è stata la prima biblioteca aperta al pubblico d'Europa. Dal 2005 è iscritta nelRegistro della Memoria del MondoUNESCO[29].

Teatri

Durante il dominio delloStato Pontificio la Romagna si riempie diteatri: se ne costruiscono in ogni centro abitato.

L'interno del Teatro Masini di Faenza
L'interno del Teatro Bonci di Cesena

Elenco in ordine cronologico per anno di costruzione dei teatri pubblici in Romagna:

I teatri di Bagnacavallo, Brisighella e Cervia entreranno in funzione verso la fine dell'Ottocento.

Architettura neoclassica

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Nel 1733 aCesena si iniziò a costruire un nuovo ponte sul fiumeSavio. Il precedente, eretto dai Malatesta, era stato distrutto dall'ennesima piena il Ponte di San Clemente (dal nome del committente). Oggi è conosciuto comePonte Vecchio.
Tra il Settecento e l'OttocentoFaenza divenne un importante centro delneoclassicismo a livello europeo. Molti palazzi nel centro storico, che ne caratterizzano l'urbanistica, sono una chiara testimonianza dell'epoca. L'esempio più rappresentativo, sia a livello architettonico sia artistico, della realtà faentina èPalazzo Milzetti, oggi Museo nazionale dell'età neoclassica in Romagna.

Architettura futurista

Un esempio di architettura futurista in Romagna è lacolonia estiva «Le Navi» diCattolica. Progettato daClemente Busiri Vici, il complesso fu inaugurato il 28 giugno 1934.

Architettura fascista

EssendoBenito Mussolini forlivese di origine le città romagnole sono state interessate da numerosi lavori in epoca fascista. L'arte delVentennio è stata rivalutata ed è considerata all'interno delle correnti moderniste del primo Novecento. Esempi di architettura fascista in Romagna sono:

Architetture militari

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Mappa dei castelli e fortezze fra la Romagna e le Marche

Siti archeologici

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Aree naturali

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Ladiga di Ridracoli immersa nelParco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

Un'accorta politica di protezione ambientale ha portato, nella seconda metà delXX secolo alla creazione di numerosi parchi e aree protette:

Parchi
Riserve Naturali

Società

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Comuni più popolosi

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ComunePopolazione

(31-12-2024)

ProvinciaSuperficie

(km²)

Ravenna156 444  Ravenna653,82
Rimini150 630  Rimini135,71
Forlì117 609  Forlì-Cesena228,2
Cesena95 887  Forlì-Cesena249,47
Imola69 350  Bologna205,02
Faenza58 800  Ravenna215,76
Riccione34 384  Rimini17,5
Lugo32 152  Ravenna117,06
Cervia28 958  Ravenna82,27
10ºCesenatico26 005  Forlì-Cesena45,16

Etnie e minoranze straniere

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  • Provincia di Ravenna: circa 47.349 stranieri residenti, pari al 12,23 % della popolazione provinciale.[30]
  • Provincia di Forlì-Cesena: circa 44.561 stranieri, pari al 11,34 % della popolazione provinciale.[31]
  • Provincia di Rimini: circa 37.503 stranieri, pari al 11,04 % della popolazione provinciale.[32]
  • Comune di Imola: 7.245 stranieri, pari al 10,4 % della popolazione residente.[33]

Le nazionalità straniere più numerose nell’area Romagna includono (in ordine di grandezza):

  • Romania
  • Marocco
  • Albania

Lingue e dialetti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Lingua romagnola.
Mappa linguistica della Romagna

La lingua regionale è ilromagnolo, incluso nella famiglia dellelingue gallo-italiche. Oltre allalingua italiana in Romagna non sono ufficialmente riconosciute altre lingue.

Il romagnolo è caratterizzato da un forte rilievo delleconsonanti nelle parole e da una notevole moltiplicazione dei fonemi vocalici rispetto all'italiano, che ne ha solo sette. Come per altri idiomi, pur mantenendo una base comune, esistono varie forme di questa lingua, ognuna con caratteristiche proprie. Per esempio "vino" è detto "vèn" aRavenna e "bé" (stesso significato anche di "bere": il vino è il bere per eccellenza) aForlì.

La lingua romagnola è una lingua neolatina, distinta dal toscano e, conseguentemente, dall'italiano; per tale ragione va riconosciuta pari dignità con quest'ultima.Toscano e romagnolo sono lingue contemporanee[34].

Religione

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Il territorio romagnolo è diviso in sette diocesi dellaChiesa cattolica:Ravenna-Cervia,Rimini eSan Marino-Montefeltro,Cesena-Sarsina,Forlì-Bertinoro,Faenza-Modigliana eImola. Le diocesi romagnole (tranne quella di Rimini e Montefeltro) hanno promosso unIstituto superiore di scienze religiose. L'istituto, denominato «I.S.S.R. "Sant'Apollinare"», ha sede aForlì, nel seminario diocesano.

Ilcristianesimo si è diffuso in Romagna daClasse. A Classe, infatti, era di stanza una flotta militare romana, con molti soldati provenienti dalVicino Oriente, la zona di diffusione originaria della religione cristiana. Secondo gli studiosi, la nuova religione arrivò anche attraverso l'Umbria[35].Alcuni dei santi venerati in Umbria nei primi tempi del Cristianesimo sono venerati anche in Romagna:Sant'Eustachio,San Valentino eSan Savino.

Istituzioni, enti e associazioni

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Nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini operano diverse istituzioni pubbliche e strutture sanitarie:

  • AUSL Romagna. Azienda socio-sanitaria regionale che serve circa 1.125.000 abitanti nei 75 comuni delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; è responsabile dei livelli essenziali di assistenza nell’ambito territoriale della Romagna.[36]
  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Istituto del Ministero della Cultura che cura la tutela del patrimonio storico, artistico e paesaggistico del territorio, con sede a Ravenna. Include archivi storici, archivi fotografici, attività di tutela e restauro.[37]
  • IRST “Dino Amadori” (IRCCS). Istituto di ricerca e cura di rilevanza nazionale nel campooncologico, parte integrante del sistema sanitario romagnolo. Ha sede aMeldola[38].

Tradizioni e folclore

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Lo stesso argomento in dettaglio:Folclore romagnolo.

Canto popolare

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La prima raccolta a stampa che comprende anche alcuni canti popolari romagnoli si deve al lavoro diMichele Placucci, a sua volta debitore del lavoro di raccolta di Basilio Amati, diMercato Saraceno (inchiesta napoleonica del 1811). Placucci, nel suo "Usi, e pregiudizj de' contadini della Romagna" (Forlì, Tipografia Barbiani, 1818), raccoglie molti canti legati al ciclo della vita umana, dell'anno e del lavoro. Nel 1894 esce a Forlì ilSaggio di canti popolari romagnoli raccolti e annotati, Forlì, Luigi Bordandini Tipografo-Editore, a cura diBenedetto Pergoli, all'epoca direttore della biblioteca comunale. Si tratta della più importante opera dell'Ottocento riguardante canti popolari romagnoli ed è la prima che contiene anche trascrizioni supentagramma, a cura di Alberto Pedrelli. Scopo dell'opera era raccogliere testi e musiche di, tra l'altro, "cañti" (canzoni romanzesche, storiche, domestiche), canti narrativi, stornelli,stornelle, canti a la stesa, ninne nanne, eccetera. Un repertorio che, fino ad allora era stato tramandato solo oralmente.

Danza popolare in Romagna

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Nelle valli romagnole, prima dell'avvento delballo liscio, che ha reso celebre la Romagna a livello nazionale e internazionale, esisteva una forma di ballo conosciuto comeBal spécc, appartenente alla categoria deiballi staccati. La danza, prima dell'enorme successo che ha avuto il ballo di coppia, era una pratica sociale rituale, che non prevedeva un contatto corporeo all'interno della coppia. Anche il concetto stesso di "coppia fissa" non esisteva nelBal spécc: le ricerche etnomusicologiche effettuate negli anni settanta e ottanta del XX secolo hanno dimostrato che la maggior parte delle danze romagnole era legata a unacoreografia precisa, sovente in cerchio, con cambio di partner. Ciò era funzionale al fatto che ogni cavaliere avrebbe interagito con ogni dama del cerchio, senza che il corteggiamento di una dama in particolare assumesse particolare evidenza.

Si possono classificare le danze di tradizione praticate in Romagna secondo un criterio geografico o un criterio tipologico:

  • Criterio geografico. I balli cui si fa riferimento variavano, come le cadenze dialettali, nel giro di pochi chilometri poiché le comunità erano chiuse e i mezzi di comunicazione erano relativamente lenti. Per tale ragione, oggi la denominazione di un ballo è sempre seguita dall'indicazione della località dove è stato riscoperto.
  • Dal punto di vista tipologico, la danza più praticata in Romagna era ilsaltarello, denominato in certe zone "balinsia" o "russiano", seguito in ordine quantitativo dallemanfrine, daitresconi, dallequadriglie e da forme più rare comefurlana ebergamasco. Va rilevata anche la diffusione, tra i ceti sociali meno abbienti, di forme popolari diballi da sala ottocenteschi: aTredozio troviamo una "marsigliesa", derivata dallaVarsovienne, mentre aGaleata,Premilcuore,Palazzuolo,Castel del Rio (e nella frazione Valmaggiore) troviamo le "sòtis", tutte forme localizzate derivate dallescottish diffuse in tuttaEuropa. È singolare il fatto che lascottish venisse ballata in Europa nell'Ottocento esattamente comevalzer,polka emazurca. Di questi quattro balli solo gli ultimi tre entrarono nel novero del "liscio" mentre lascottish non venne più praticata nelle sale e sopravvisse solo in campagna o nelle vallate montane.

Orchestre di musica da ballo

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«Romagna mia, Romagna in fiore, tu sei la stella, tu sei l'amore.»

(dalvalzerRomagna mia di Secondo Casadei)

Secondo Casadei

Il capostipite della musica da ballo romagnola è il savignaneseCarlo Brighi (1853-1915), dettoZaclén. Brighi, violinista e compositore, è considerato il creatore delliscio. Negli anni dieci fondò la prima balera aBellaria. Negli anni venti ilballo liscio si diffuse in tutta la Romagna. Dal 1928 il violinistaSecondo Casadei (1906-1971) proseguì l'opera di Zaclén, apportando alla musica folkloristica romagnola molte novità, e divulgando con grande passione e tenacia il liscio in tutta la penisola con la sua orchestra. Casadei partecipò ai più importanti festival musicali del suo tempo, compreso il "Festivalbar". Solo l'improvvisa morte impedì la sua partecipazione al Festival di Sanremo. Casadei rimane il più importante musicista romagnolo di tutti i tempi.

Il suo maggior successo nazionale porta la data del 1954, quando inciseRomagna mia. La canzone divenne ben presto l'inno nazionale di Romagna, ma anche un successo mondiale: è la quarta canzone italiana più cantata nel mondo[39]. Le composizioni più note di Casadei in romagnolo sonoUn bès in bicicleta (Un bacio in bicicletta),Balè, burdèli! (Ballate, ragazze!),Burdèla avèra (Ragazza avara). Al fianco di Casadei suonò per quindici anniCarlo Baiardi (1915-1997), uno dei maggiorisassofonisti di liscio romagnolo, insieme a Primo Lucchi e Ivano Nicolucci.

Un'altra orchestra romagnola tra le più note è quella fondata daRoberto Giraldi (fisarmonicista, in arteCastellina) e Giovanni Pasi (sassofonista): l'Orchestra Castellina-Pasi. Nata alla metà degli anni sessanta, ha conseguito tre volte ildisco d'oroRCA per le vendite.

Ballerini romagnoli

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Nati spontaneamente in tutte le città romagnole, propongono il repertorio del liscio e si esibiscono nelle piazze, specialmente in occasione di feste e sagre. Mentre i canterini romagnoli vestono i costumi tradizionali, l'abbigliamento dei ballerini è quello moderno da esibizione. Come i canterini romagnoli, non sono professionisti, ma grandi appassionati del genere.
Il primo gruppo spettacolo di ballo romagnolo fu il «Gruppo canterini e danzerini romagnoli "Turibio Baruzzi"» diImola[40], che negli anni cinquanta aggiunse un corpo di ballo al coro di canterini. Fu seguito nel decennio successivo dal «Gruppo folkloristico balli tipici romagnoli» diForlì[41].
Dagli anni settanta i gruppi di ballerini romagnoli sono organizzati dalle scuole di ballo. Da allora la fascia di età delle coppie che si esibiscono si è ampliata e va dai 6 anni in su.

Archibugeria

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Un'antica tradizione romagnola è l'archibugeria, ovvero la costruzione artigianale di armi e macchine da guerra. L'officina storica romagnola è una delle due sole fucine esistenti in tutt'Italia. Gli artigiani armaioli conservano questa antica tradizione.

Simboli

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La Caveja

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Lacaveja era (ed è tuttora) uno dei tanti motivi decorativi utilizzati nellastampa a ruggine dei tessuti, tipica della tradizione romagnola
Lo stesso argomento in dettaglio:Caveja.

LaCaveja è considerata per eccellenza il simbolo della Romagna; questa parolaromagnola proviene dalla tradizione contadina, e indica un'asta diacciaio saldata a un apice (pagella) decorata con "anelli musicali" e immagini simboliche. Isimboli più diffusi, inseriti fra elementi decorativi, erano quelli delgallo, dellamezzaluna, delSole, dell'aquila e alcuni simbolicristiani, tra cui lacroce e lacolomba.

La Caveja serviva a bloccare il giogo, trainato daibuoi, al timone dell'aratro o del carro, per evitare che il timone slittasse in caso di rallentamento improvviso. Il disegno nella parte superiore della caveja rappresentava il casato o la famiglia del proprietario terriero. Il numero degli anelli era proporzionale all'importanza della famiglia.

Stemma attribuito

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Nel 1682 l'erudito venezianoGiulio Cesare da Beatiano descrisse, nella sua operaIl Mercurio araldico, due stemmi apocrifi dell'Emilia e della Romagna. Quello attribuito alla Romagna rappresentava uno scudo antico diFrancia (ossia azzurro con gigli d'oro), differenziato da unabanda divaio (il vaio è una figura araldica con un disegno a piccole code bianche e azzurre, che simula il motivo di una pelliccia molto diffusa nel medioevo). Il Beatiano attribuiva questo stemma ad età prearaldica, ed esattamente ad un dono diCarlo Magno alla regione, dopo la vittoria suiLongobardi.[42][43]

Infine lo stemma fu ripreso, assieme a quello attribuito all'Emilia, dallaProvincia di Ravenna nel 1898, dove rappresentò la provincia ai due congressi di Torino (1898) e di Napoli (1905).[44]

  • Stemma attribuito
    Stemma attribuito
  • Stemma della Provincia di Ravenna (1898-1933)
    Stemma della Provincia di Ravenna (1898-1933)

Bandiere proposte

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Non essendo un'entità amministrativa ufficiale, la Romagna non ha formalmente una bandiera propria. Vari disegni sono stati comunque proposti e tuttora commercializzati e utilizzati in via non ufficiale a rappresentanza della sua identità culturale.

Al netto delle varianti, gli elementi ricorrenti sono il bicolore oro-rosso (o arancio) e la Caveja. Gli autori delle proposte restano sconosciuti, eccetto la bandiera disegnata dall'artistaEttore Nadiani negli anni '80 e donata al Movimento per l'Autonomia della Romagna fondato daStefano Servadei, ufficialmente divenuta simbolo del Movimento in data 9 marzo 1991[45] e, a seguito di diffusione spontanea nel corso degli anni 1990 e 2000, da alcuni riconosciuta come la bandiera della Romagna.

  • Bandiera creata dall'artistaEttore Nadiani e donata al M.A.R. (Movimento per l'Autonomia della Romagna)
  • Seconda bandiera proposta dal M.A.R.[46]
  • Proposta erroneamente riportata come "storica"
  • Proposta della Lega Nord
  • Proposta della Lega Nord, versione alternativa

Cultura

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Istruzione

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Biblioteche

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Ricerca

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Scuole secondarie di secondo grado

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In Romagna sono presenti numerose scuole secondarie di secondo grado, distribuite nei comuni più popolosi.

  1. Liceo Scientifico "Albert Einstein"
  2. Liceo Scientifico e Artistico "Alessandro Serpieri"
  3. Liceo Classico - Linguistico - Scienze Umane - Economico Sociale "G. Cesare - M. Valgimigli"
  4. ITES "R. Valturio"
  5. ITTS "O. Belluzzi - L. da Vinci" (Uniti nel 2013, precedentemente ITG Belluzzi e ITIS Da Vinci)
  6. ITT "Marco Polo"
  7. IPSSC "Luigi Einaudi"
  8. IPSSAR "Sigismondo Pandolfo Malatesta"
  9. IPSIA "Leon Battista Alberti"
  1. IPSSEOA Alberghiero S. Savioli
  2. Liceo Scientifico e Artistico "Alessandro Volta - Federico Fellini"
  1. Istituto Professionale "Ruffilli"
  2. Istituto Tecnico "Saffi Alberti"
  3. Liceo ginnasio Giovan Battista Morgagni
  4. Liceo scientifico statale Fulcieri Paulucci di Calboli
  5. ITC "C. Matteucci"
  6. ITI "G. Marconi"
  7. ITAer "F. Baracca"
  8. Istituto Statale d'Arte
  1. Liceo Linguistico statale "Ilaria Alpi"
  2. Liceo Ginnasio statale "Vincenzo Monti"
  3. Liceo Scientifico statale "Augusto Righi"
  4. Istituto tecnico per Geometri statale "Leonardo Da Vinci"
  5. Istituto tecnico tecnologico statale "Blaise Pascal" (accorpato dall'a.s. 2017/18 all'I.P.S.I.A. "U. Comandini")
  6. Istituto tecnico commerciale statale "Renato Serra"
  7. Istituto tecnico agrario statale "Giuseppe Garibaldi"
  8. Istituto professionale per i servizi sociali statale "Iris Versari"
  9. Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici "Macrelli"
  10. Istituto professionale per l'industria e l'artigianato "Ubaldo Comandini" (accorpato dall'a.s. 2017/18 all'I.T.T.S. "B. Pascal")
  1. Liceo classico "Dante Alighieri"
  2. Liceo Scientifico "Alfredo Oriani"
  3. Istituto Tecnico Commerciale Ginanni
  4. Istituto Tecnico per geometri "Morigia"
  5. Istituto Tecnico Agrario "Perdisa"
  6. Istituto Tecnico Industriale "Nullo Baldini"
  7. Liceo artistico statale Nervi-Severini
  8. Istituto statale professionale "Olivetti – Callegari"
  1. IPSSEOA Alberghiero T. Guerra
  1. Liceo "Torricelli-Ballardini"
  2. Istituto Tecnico e Professionale statale "Luigi Bucci"
  3. Istituto Tecnico statale "Alfredo Oriani"
  4. Istituto Professionale statale "Persolino-Strocchi"
  5. Liceo paritario "S. Umiltà"
  6. Istituto Professionale paritario "Ugo Foscolo"
  1. IIS "Francesco Alberghetti" ITIS-IPIA-Liceo Tecnologico
  2. IIS "Paolini-Cassiano" Ragioneria-Geometri-Servizi: Commerciali, Turistici, Socio-Sanitari
  3. ITAC "Scarabelli-Ghini" Tecnico Agrario e Prof.le Chimico
  4. IIS "Rambaldi-Valeriani" Indirizzo Classico, Scientifico, Scienze Umane e Linguistico
  1. Istituto Tecnico "Sacro Cuore" - AFM - Relazioni internazionali per il marketing
  2. Istituto Tecnico Commerciale e per geometri Statale "G. Compagnoni"
  3. Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali Turistici e Sociali "E. Stoppa"
  4. Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato (I.P.S.I.A.) "E. Manfredi"
  5. Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato con annessa sezione ITIS
  6. Liceo Scientifico Statale "G. Ricci Curbastro" con sezione annessa Liceo Ginnasio "F. Trisi" e "L. Graziani"
  1. Liceo Scientifico "Marie Curie"
  2. Istituto Tecnico Tecnologico Meccanica e Meccatronica "Marie Curie"
  3. Istituto Professionale Industria Artigianato Calzaturiero Abbigliamento "Marie Curie"

Università

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Padiglione d'ingresso del Campus universitario di Forlì

In Romagna non sono presenti università proprie, anche se in passatoCesena ebbe la suauniversità.

L'Università degli Studi della Repubblica di San Marino è stata istituita nel 1985 e ha sede in Contrada Omerelli, 20 aCittà di San Marino.

Nel 1989 l'Università degli Studi di Bologna decide di decentrare in Romagna alcuni corsi di laurea. Nel 2001 nascono i Poli scientifici didattici di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini e sono presenti anche delle sedi distaccate aCesenatico, Faenza e Imola.

  1. Architettura
  2. Ingegneria
  3. Psicologia
  4. Agraria
  5. Scienze matematiche, fisiche e naturali
  6. Medicina
  1. Scienze politiche
  2. Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori
  3. Ingegneria
  4. Economia
  5. Sociologia
  1. Conservazione dei beni culturali
  2. Giurisprudenza
  3. Scienze matematiche, fisiche e naturali
  4. Ingegneria
  5. Chimica industriale
  6. Medicina e chirurgia
  1. Economia
  2. Scienze statistiche
  3. Farmacia
  4. Lettere e filosofia
  5. Chimica industriale
  6. Scienze motorie
  7. Medicina e chirurgia
  8. Scienze della formazione
  1. Chimica Industriale
  2. Agraria
  3. Medicina e Chirurgia
  4. Istituto superiore per le industrie artistiche (ISIA)
  1. Agraria-Verde Ornamentale e tutela del paesaggio

Musei

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Mezzi di comunicazione

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Stampa

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Quotidiani

In Romagna vengono stampati duequotidiani:

Periodici diocesani

In Romagna vengono stampati i periodici diocesani:

  • Il Piccolo fondato aFaenza nel 1899
  • Il Nuovo Diario-Messaggero fondato aImola nel 1900
  • Risveglio duemila fondato aRavenna nel 1902
  • Corriere Cesenate fondato aCesena nel 1911
  • Il Momento fondato aForlì nel 1919
  • Montefeltro fondato aPennabilli nel 1995
  • Il Ponte fondato aRimini
Riviste culturali
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Le riviste storico-culturali romagnole più note sono:

  1. La piê, bimestrale "di illustrazione romagnola" fondato aForlì nel 1920[47] daAldo Spallicci,Francesco Balilla Pratella eAntonio Beltramelli[48]. Nel 2004 è stata rilevata dalla casa editrice imolese «La Mandragora», che ha trasferito la sede aImola. Diretta da Antonio Castronovo, ha continuato le pubblicazioni proponendo articoli su personaggi e autori romagnoli, recensioni ed eventi culturali, fino alla chiusura avvenuta nel dicembre del 2018.
  2. Studi romagnoli, nata nel 1950 dall'omonima società, è la più nota rivista di studi storici del territorio. Il periodico, a tiratura annuale, pubblica gli atti dei convegni della Società, insieme ad altri studi su fatti, personaggi e opere romagnoli.
  3. Quaderni del Cardello (dal nome della storica residenza diAlfredo Oriani) è una rivista annuale di studi e ricerche. È stata fondata nel 1990 da Luigia Pifferi Oriani, per continuare a onorare la memoria dell'insigne studioso. Pubblica studi in ambito culturale, storico, politico nonché saggi sulla lingua e le tradizioni romagnole.
  4. Romagna arte e storia, quadrimestrale di cultura, nato aRimini nel 1981 per iniziativa di Claudio Riva, Bruno Ballerin, Dante Bolognesi, Giordano Conti, Ferruccio Farina e Pier Giorgio Pasini. La rivista si occupa dei protagonisti dell'arte e della storia romagnola. Diversi numeri hanno carattere monografico.
  5. La Ludla (in romagnolo «La favilla») è il periodico ufficiale dell'Istituto Friedrich Schürr. Nata nel 1997, affronta temi inerenti alla lingua e alla poesia romagnola, pubblicando scritti di autori contemporanei.
  6. Confini, rivista quadrimestrale di arte, letteratura, storia e cultura della Romagna contemporanea. Nata nel 1999 a Cesena, è diretta da Davide Argnani, Paolo Turroni e Marzio Casalini[49]
  7. La Parola, rivista di cultura e di politica culturale. Nata nel 1991 a Cesena.
  8. E Zoch, bimestrale di storia e cultura romagnola. La rivista, fondata a Imola nel 2002, pubblica saggi e articoli su fatti, personaggi (andando a riscoprire anche episodi meno conosciuti) e racconti inediti di autori romagnoli. Le foto sono rigorosamente in bianco e nero.
  9. ALI, rivista nazionale di arte, letterature e idee.
  10. Il lettore di provincia, semestrale di testi, ricerca e critica della Longo editore diRavenna. Fondata nel 1970 e diretta da Domenico Berardi, la rivista propone studi e saggi sulla letteratura, sia romagnola che nazionale, e altre arti.

Cinema

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Radio

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Numerose emittenti radiofoniche a copertura locale e non si trovano nel territorio romagnolo fra cui:

Televisione

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ACesena sorgono i principali studi di produzione di Teleromagna, una delle prime emittenti private sorte inItalia. L'azienda televisiva è nata nel 1974; nel 2004 è stata rilevata dalGruppo Pubblisole e nel dicembre del 2010, con l'arrivo deldigitale terrestre, Teleromagna ha ampliato la sua offerta con il lancio di cinque canali tematici[50]. Ha sede nel comparto produttivo "Ex Arrigoni", alle porte diPievesestina di Cesena. Altre redazioni sono poste aCastel Guelfo di Bologna,Forlì,Ravenna eRimini. È visibile nell'Emilia-Romagna,Veneto,Marche e nellaRepubblica di San Marino.

Rete8 Vga Telerimini è la televisione storica di Rimini. È stata la prima emittente privata a trasmettere sul territorio nazionale, ma per un disguido che ha causato un ritardo di 15 minuti alla consegna degli atti notarili risulta essere la seconda rete privata a essere registrata come tale presso il tribunale. La TV, che ha iniziato la sua attività quando ancora i programmi venivano girati in bianco e nero su bobine, continua il suo impegno nella divulgazione delle tradizioni di tutto il territorio riminese. Mario Lugli, regista del programmaIn Zir par la Rumâgna (precursore di "Linea Verde"), è stato insignito il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana per il suo impegno televisivo.

ARimini ha sede Icaro TV. Una sede distaccata presso gli studi di Radio Icaro Rubicone è presente aSavignano sul Rubicone.

AForlì ha sede VideoRegione TV.

AFaenza ha sede Tele1. Emittente storica della Romagna. Una delle prime emittenti private via etere, nata nel 1976.

AImola ha sede Canale11.

Arte

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Teatro

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Cucina

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La Piadina
Un tipico chiosco per lepiadine

La Romagna è nota per lapiadina. Essa è composta da unasfoglia difarina di frumento,strutto (oolio di oliva),sale eacqua, che tradizionalmente viene cotta su un piatto di terracotta, dettoteglia, ma più comunemente su piastre di metallo.
La si può trovare in tutto il territorio cittadino, venduta in tipici chioschi (detti "Baracchine"). Può essere servita semplice per accompagnare i pasti, ma è ottima se gustata insieme ad affettati e insaccati di vario tipo oppure insieme al formaggiosquacquerone, con l'aggiunta di rucola. È, per dirla conGiovanni Pascoli,«ilpane, anzi il cibo nazionale dei Romagnoli»: in realtà lo era innanzitutto per i più poveri[51].
La piadina romagnola è inserita nell'elenco deiprodotti agroalimentari tradizionali italiani della regioneEmilia-Romagna.

Lo stesso argomento in dettaglio:Cucina romagnola.

A eccezione della zona costiera, ricca di pietanze a base di pesce, lacucina romagnola è di origine tipicamente rurale. I contadini, che vivevano in una dignitosa povertà, hanno prodotto una cucina dai caratteri semplici e genuini.

Diffusa la cultura dellaminestra fatta con pasta all'uovo, particolarmente sotto forma dipappardelle,cappelletti (caplétt),manfrigoli (manfrigul),passatelli,tagliatelle (al tajadèll) elasagne. Tra le pastasciutte, tipici sono glistrozzapreti, serviti al ragù. Per quanto riguarda i formaggi, spicca ilformaggio di fossa, prodotto nell'Alto forlivese-cesenate. La bassa pianura, invece, è il regno dellosquacquerone.

Tra i secondi piatti la parte del leone la svolge ilmaiale: grigliate miste, carne ai ferri, arrosti, sono tipici della zona, in particolare di quella collinare. Diffuso l'uso d'insaccati e degli affettati derivati dal maiale, specialmente prosciutto, salame, mortadella, coppa e culatello.In misura minore è usato anche ilconiglio e il pollo. Per quanto riguarda la cacciagione, vengono utilizzati, specialmente in collina, cinghiali, lepri, quaglie.

Il dolce tipico è laciambella (bràzadèla), sia quella caratteristica con il buco, sia quella lunga e piatta, mentre lefrappe, dette anchechiacchiere, sono tipiche del periodo di carnevale. IlDolce di San Michele è riconosciuto comeprodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.).

I migliori viniDOCG eDOC di Romagna sono l'Albana, ilSangiovese di Romagna, ilPagadebit, ilTrebbiano, ilRomagna Albana spumante e laCagnina.

Eventi

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Economia

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Pesca

La Romagna si affaccia sul mar Adriatico estendendosi per una lunghezza di oltre 90 km. Partendo da Nord, dalla foce del fiumeReno fino al promontorio diFiorenzuola di Focara, si susseguono sette marinerie: Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Riccione e Cattolica. Ogni porto ha una propria storia e una propria tradizione che lo contraddistingue da tutti gli altri, nonostante le distanze chilometriche non siano certo ampie[52]. La pesca come attività organizzata volta al profitto è decollata in Romagna alla fine delXIX secolo.
I sistemi di pesca maggiormente utilizzati sono:

  • lo strascico (che è quello che vanta la maggiore tradizione);
  • le reti volanti;
  • la pesca con le draghe idrauliche;
  • la piccola pesca e il sistema polivalente (che prevede l'utilizzo di più strumenti di cattura).
Agricoltura

L'agricoltura è praticata in Romagna fin dall'antichità[53]. Dall'epoca antica fino al XX secolo[54] i tempi e i ritmi della vita, sono stati gli stessi dei tempi della coltivazione dei campi. Fino al XIX secolo la coltura più diffusa è stata quella dei cereali.[55] Alla fine dell'Ottocento è nata la coltivazione di alberi da frutto[56]: i due poli furonoMassa Lombarda eCesena. Dalla seconda metà del XX secolo si pratica un'agricoltura industriale su tutto il territorio.

Prodotti agroalimentari:Albicocca della Val Santerno,Pesca e Nettarina di Romagna,marrone di Castel del Rio,scalogno.

Vini:Albana,Sangiovese di Romagna,Pagadebit,Trebbiano,Romagna Albana spumante,Cagnina, Rebola, Cabernet-Sauvignon.

A partire dagli anni ottanta si è diffusa in Romagna lacoltivazione biologica.

Agroalimentare

Nella prima metà del XX secolo sorsero le prime associazioni di produttori romagnoli del settore ortofrutticolo. Le aziende produttrici erano localizzate nel triangolo che ha come verticiCesena-Imola-Massa Lombarda, i centri dove tali coltivazioni avevano più radicamento. Le prime società cooperative si costituirono nell'ambito del commercio, più che della trasformazione. Ad Imola era leader la Cooperativa ortolani, nata nel 1893, che nel 1947 esportava i fragoloni nel centro Europa e si era specializzata nella vendita all'estero di altri tipi di frutta; a Massa Lombarda le cooperative di frutticoltori avevano fattola storia dell'ortofrutta nazionale. Nel secondo dopoguerra cominciarono i processi di concentrazione tra cooperative. Uno dei principali soggetti consorziali coinvolse tre città: Cesena con la Cooperativa agricola fra produttori ortofrutticoli;Faenza con la Cooperativa fra produttori agricoli faentini (PAF) eBagnacavallo, dove aveva sede la Cooperativa produttori agricoli (Copra). Nel 1966 questi tre soggetti costituirono la CALPO, Cooperative associate lavorazione prodotti ortofrutticoli, organismo che riunì le imprese ortofrutticole romagnole per diventare leader nella trasformazione dei prodotti. Acquisito il marchioValfrutta nel 1972, quattro anni dopo la Calpo e altre società ortofrutticole di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, costituirono il Consorzio cooperativeConserve Italia (1976). Oggi Conserve Italia è uno dei maggiori gruppi conservieri d'Europa[57].

Le tecnologie di conservazione della frutta consentirono la nascita di consorzi anche nel settore dei surgelati. Nel 1969 nacque a Cesena il consorzio «Fruttadoro di Romagna» costituito dalle cooperative Copa, Capor, Apora e Apa. Nel 1978 Fruttadoro creò una società di produzione, vendita e distribuzione dei prodotti surgelati ottenuti nello stabilimento di Cesena. Nacque Orogel. Nel 1995, con lo sviluppo ulteriore dell'attività e la nascita di altre società operative, il consorzio Fruttadoro assunse il ruolo di holding di gruppo. Oggi Orogel è la prima azienda italiana nei surgelati vegetali ed è la seconda azienda di marca, preceduta solamente da una multinazionale, nel mercato del sottozero. Nel settore degli ortaggi e delle erbe aromatiche, Orogel è leader del mercato nazionale[57].

Artigianato

La Romagna è una terra di artigianato. Uno dei centri mondiali di produzione dellaceramica è in Romagna: Faenza.Tra l'artigianato romagnolo più conosciuto e ammirato ci sono anche le caratteristichetele stampate a mano, prodotte con tecniche e attrezzi tradizionali, come gli stampi in legno intagliato.È tipica anche la lavorazione del cuoio e delle pelli per borse. I centri più interessanti sonoSan Mauro Pascoli eGambettola.

Teglie, consigliate per la cottura della piadina: Montefiffi, nel comune diSogliano al Rubicone.

Industria e commercio

Il modello di sviluppo tradizionale dell'economia romagnola è basato suldinamismo dei singoli imprenditori[senza fonte].A partire dall'agricoltura, il settore economico tradizionalmente maggioritario nella regione.La prima industria che si è diffusa in Romagna, terra a vocazione agricola, fu quella ortofrutticola.

Credito e risparmio

In Romagna le prime banche furono i Monti di Pietà, la cui esclusiva attività era l'erogazione di credito su pegno. Le banche in senso moderno nacquero nelXIX secolo. Le prime furono le Casse di Risparmio, che nacquero per fornire credito ai privati e finanziare le imprese artigiane; i Monti di Pietà continuarono la loro attività di sovvenzione alle persone indigenti. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento si svilupparono anche le prime esperienze dicredito cooperativo. Conosciute con il nome di casse rurali, sorsero per fornire accesso al credito a favore degli agricoltori. In Romagnala prima fu[senza fonte], nel 1895, la Cassa rurale di S. Pietro in Sylvis, diBagnacavallo.
Nel XX secolo si svilupparono, dall'esperienza delle casse rurali, le banche di credito cooperativo.

Turismo e servizi
Lo stesso argomento in dettaglio:Riviera romagnola.
Le maggiori imprese della Romagna
Classifica in base ai bilanci del 2019 (fonte:Top Aziende)[58]
DenominazioneSedeFatturato 2019Settore
UnieuroForlì2 079 148 000Elettrodomestici – vendita al dettaglio
GESCOCesena1 641 477 277Alimentari – produzione e ingrosso
MARRRimini1 578 083 000Alimentari – produzione e ingrosso
Commercianti Indipendenti AssociatiForlì1 225 523 025Alimentari – vendita al dettaglio
COFCO International ItalyRavenna851 346 240Mangimi, foraggi e integratori zootecnici
Bunge ItaliaRavenna711 451 477Mangimi, foraggi e integratori zootecnici
General CaviLugo603 702 640Cavi e conduttori elettrici e telefonici
EurovoLugo590 778 862Alimentari – produzione e ingrosso
FerrettiCattolica576 863 000Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive
TeddyRimini568 057 860Abbigliamento – produzione e ingrosso

Infrastrutture e trasporti

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Autostrada A14 nei pressi diCesena nord
Stazione ferroviaria di Forlì

Strade

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Autostrade e superstrade

La Romagna è collegata allarete autostradale nazionale tramite undici caselli dellaAutostrada A14Bologna-Taranto. Nel tratto tra Imola e Faenza ha origine laDiramazione Ravenna (ove sono presenti altri cinque caselli) che ha termine poco più a nord della città bizantina.
Da Ravenna parte laStrada statale 3 bis Tiberina (Strada europea E45), che consente di arrivare aRoma, costituendo una valida alternativa all'Autostrada A1 per giungere dal Nord alla Capitale.

Strade statali

Le principali Strade statali che attraversano la Romagna sono laSS 9 Via Emilia, laSS 16 Adriatica, laStrada Romea e laex 253 San Vitale.

Ferrovie

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Le linee ferroviarie principali che attraversano la Romagna sono laBologna-Ancona e laFerrara-Rimini. Da citare anche lalinea Faenza-Firenze, che, percorrendo l'appennino tosco-romagnolo, collegaFaenza conFirenze.

Per completare il quadro dei trasporti, il collegamento traRavenna eBologna è servito dal complesso di treni che percorrono la tratta diretta tra Ravenna eCastel Bolognese e la tratta tra Ravenna eFaenza, mentre latratta secondaria Lavezzola–Lugo collega i comuni del lughese conLugo e, tramite ladiramazione Lugo-Granarolo, aFaenza.

Porti

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Il principale porto della Romagna è quello di Ravenna. Si tratta di un porto industriale e commerciale che si sonda lungo le rive delCanale Candiano, canale navigabile che collega l'abitato con il mare (distante 8 km). Il nome deriva, per traslazione, dalla denominazione del vecchio avanzo di canale portuale di origine romana che era collegato con la città per mezzo del canale Panfilio, proveniente daFerrara.

Il porto di Ravenna

ACervia è presente un porto turistico che consente l'ormeggio a imbarcazioni dadiporto, a vela e a motore, di lunghezza compresa fra 6 e 16 m.

ACesenatico è ubicato un porto-canale realizzato nel 1500 da un progetto diLeonardo da Vinci, inizialmente era previsto anche un collegamento con la città diCesena, situata nell'entroterra a circa 15 km da Cesenatico; esso è utilizzato come porto turistico e per la pesca.

Il Porto canale diRimini è costituito dall'originale[Perché?] foce del fiumeMarecchia, con banchine sui due lati e prolungamento su due moli; anche in questo porto si svolgono attività legate alla pesca.

Aeroporto di Rimini

Aeroporti

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In Romagna sono presenti due aeroporti: uno è ubicato aForlì ed è ilLuigi Ridolfi, l'altro è ubicato aRimini ed è ilFederico Fellini. Vi è inoltre un aeroporto militare aCervia, ove dal 5 ottobre 2010 è di stanza il15º Stormo dell'Aeronautica Militare.

Infine sono presenti:

Mobilità

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Nelle Provincie diRavenna,Forlì-Cesena eRimini opera la società di trasporto pubblicoStart Romagna nata il 1º gennaio 2012 dall'unione delle agenzieATM,AVM eTRAM. Mentre nell'imolese il servizio è svolto da TPER Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna (Bologna) e nellaRepubblica di San Marino dall'Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici.

Amministrazione

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Dal punto di vista amministrativo la Romagna appartiene in gran parte alla regioneEmilia-Romagna. Sono interamente romagnole le tre province diRavenna,Forlì-Cesena eRimini; a esse si devono aggiungere la città diImola (BO) e alcuni comuni limitrofi (Dozza,Mordano,Casalfiumanese,Borgo Tossignano,Fontanelice eCastel del Rio)[59].

Un decimo del territorio romagnolo è inToscana, diviso tra due province. In quella diFirenze:Firenzuola,Palazzuolo sul Senio eMarradi (che costituiscono ciò che resta dellaRomagna toscana).

Dopo ireferendum del 17-18 dicembre 2006 e del 24-25 giugno 2007 gran parte dei comuni romagnoli delleMarche sono passati allaProvincia di Rimini. Rimangono nellaprovincia di Pesaro-UrbinoGabicce Mare,Gradara, alcuni comuni dellaValconca (Mercatino Conca,Monte Cerignone eMonte Grimano Terme) e parte del Comune diPesaro. Insieme costituiscono i due centesimi della superficie della Romagna.

Consolati

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  1. Italia (bandiera)Ambasciata d'Italia a San Marino
  1. Slovacchia (bandiera) Consolato Onorario dellaRepubblica Slovacca
  1. San Marino (bandiera) Consolato Onorario dellaRepubblica di San Marino
  2. Spagna (bandiera) Vice Consolato Onorario delRegno di Spagna
  1. Lussemburgo (bandiera) Consolato Onorario delGranducato di Lussemburgo
  1. Finlandia (bandiera) Consolato Onorario dellaRepubblica di Finlandia
  2. Germania (bandiera) Consolato Onorario dellaRepubblica Federale di Germania
  3. San Marino (bandiera) Consolato della Repubblica di San Marino in Rimini

Sport

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LoStadio Dino Manuzzi di Cesena
L'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola
L'RDS Stadium di Rimini
IlMisano World Circuit Marco Simoncelli diMisano Adriatico

Gli sport più praticati e seguiti in Romagna sonocalcio,ciclismo emotociclismo, ma anchebaseball,pallacanestro,calcio a cinque,cricket,pallavolo,rally,rugby eippica. Sulla costa si praticanovela,surf,windsurf,kitesurf estand up paddle.

Principali società sportive

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Baseball
Degni di nota sono ilRimini Baseball Club e ilSan Marino Baseball Club, militanti inSerie A. Il Rimini ha vinto undici scudetti e tre Coppe dei Campioni, mentre il San Marino può fregiarsi di cinque scudetti e tre Coppe dei Campioni. Dal 2011 milita in IBL anche la squadra deiKnights, con sede aGodo, frazione diRussi (RA).
Calcio
La più blasonata società calcistica della Romagna è ilCesena. Nel suo passato vanta tredici partecipazioni allamassima serie e anche una partecipazione allaCoppa UEFA nel 1976 grazie al sesto posto conquistato inSerie A nella stagione precedente: esso costituisce il risultato di maggior rilievo della società.
IlRimini e ilRavenna hanno disputato la serie cadetta rispettivamente in nove e sette occasioni. IlForlì ha giocato in Serie B solamente durante gli anni '40.
Calcio a 5
Imola nella stagione 2016-17 in Serie A;Forlì Calcio a 5, Torresavio Futsal Cesena, APD Faventia 1998 di Faenza inSerie B.
Ciclismo
In Romagna operano numerose società ciclistiche, e qui vi sono nati molti campioni comeMarco Pantani.
Cricket
Il Cesena Cricket Club negli anni '90 ha vinto tre scudetti e due Coppe dei Campioni.
Motociclismo
AMisano Adriatico è presente ilMisano World Circuit Marco Simoncelli.
Pallacanestro
Nel basket maschile vanno ricordate soprattutto laLibertas Forlì, ilBasket Rimini e l'Andrea Costa Imola, che hanno tutte militato nella massima serie partecipando anche alle coppe europee in passato. Nel basket femminile, la società più titolata della Romagna è ilClub Atletico Faenza, che ha disputato 53 campionati di Serie A vincendo due Coppe Italia (2007 e 2009) e arrivando in finale per lo scudetto nel 2005. Di rilievo è anche la squadra diCesena, che tra la fine deglianni ottanta e l'inizio deglianni novanta, è arrivata per cinque volte consecutive a disputare la finale scudetto.
Pallavolo
Molto diffusa e praticata è anche lapallavolo. Il Ravenna oltre ad avere vinto il primo campionato italiano di pallavolo maschile nel 1946 in città sono presenti una squadra femminile (Olimpia Teodora) e due maschili (Porto Ravenna eRobur) che in totale hanno vinto diciassette scudetti, sette coppe italia, cinque coppe dei campioni, due mondiali per club, due supercoppe europee, una coppa Cev e una Challenge Cup.
La città di Forlì ha invece vantato per diversi anni due squadre in serie A (maschile:Yoga Volley, in serie A1; femminile:Infotel, in serie A2). Mentre laPallavolo Cesena ha partecipano una sola stagione al campionato di massima serie.
Pallamano
LaPallamano Romagna milita con due squadre nellaSerie A2 e nellaSerie B.
Rugby
IlRomagna Rugby Football Club è stato fondato nel giugno del 2006, ed è unafranchigia cui aderiscono diversi club romagnoli. La franchigia esordì partendo direttamente dal campionato diserie B nellastagione 2006/2007, ottenendo il titolo a parteciparvi dal Cesena Rugby Club; al termine dellastagione 2010/2011 ha ottenuto la sua prima promozione in serie A2.
Tchoukball
Nel febbraio del 2009 viene fondato aCesena ilRomagna tchoukball che ha partecipato al suo primo campionato nella stagione 2009/2010, classificandosi 18º su 22 squadre e finendo per retrocedere in serie B. Nella stagione 2010/2011 ilRomagna tchoukball partecipando al campionato di B viene ammesso ai play off per la A, ma viene sconfitto da Torino e Bergamo e conclude il campionato in 6ª posizione su 18 squadre.
Altri sport
Meno diffusi, ma comunque praticati anche a livello agonistico su scala nazionale e internazionale sono ilsoftball e ilnuoto. Sul territorio sono presenti anche alcuni poligoni per iltiro con l'arco e iltiro a segno. È altresì possibile effettuare lanci con ilparacadute in alcune piattaforme private inprovincia di Ravenna.
Nellariviera romagnola in estate è possibile praticare qualsiasi tipo di sport su sabbia, dalbeach volley airacchettoni alfootvolley allebocce. Ogni anno vengono disputati tornei per ogni età e categoria agonistica (anche a livello internazionale), soprattutto aCesenatico,Marina di Ravenna,Bellaria-Igea Marina,Rimini eRiccione. Ogni primavera Rimini ospita ilPaganello, gara internazionale di frisbee.
Negli ultimi tempi si sta assistendo anche alla crescita del movimentopallanuotistico. Già radicato aRavenna,Riccione eNovafeltria, a livello amatoriale sono presenti squadre anche aForlì,Savignano,Bellaria eCesenatico.

Principali manifestazioni sportive

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Ricorrenti
Del passato
  1. Italia-Bulgaria 4-0 (20 settembre 1989)
  2. San Marino-Italia 0-4 (12 febbraio 1990)
  3. Italia-Svezia 1-0 (18 novembre 2009)
  4. Italia-Ungheria 2-1 (7 giugno 2022)
e un incontro dellanazionale maggiore di rugby:
  1. Italia-Giappone 31-24 (13 agosto 2011)

Principali impianti sportivi

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Galleria d'immagini

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  • La Riviera Romagnola (tratto riminese) dalla terrazza panoramica di Gabicce Monte
    LaRiviera Romagnola (tratto riminese) dalla terrazza panoramica diGabicce Monte
  • Valle del Sillaro e calanchi
    Valle del Sillaro e calanchi
  • Panorama Romagnolo visto dalla piazza principale di Bertinoro
    Panorama Romagnolo visto dalla piazza principale di Bertinoro

Note

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  1. ^abcdeRomagna, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^abc Emilio Rosetti,La Romagna: geografia e storia, Capriolo e Massimino, 1893.
  3. ^Romagna - Enciclopedia, suTreccani.URL consultato l'8 luglio 2025.
  4. ^Lucio Gambi, «Confini geografici e misurazione areale della regione romagnola» in AA.VV.Romagna Una. Mutila fra 3 regioni, Il Ponte Vecchio, 1999, pagina 96.
  5. ^Marcello Berti, «Una regione chiamata Romagna», in AA.VV.Romagna Una. Mutila fra 3 regioni, Il Ponte Vecchio, 1999, pagina 110.
  6. ^Lucio Gambi, «Confini geografici e misurazione areale della regione romagnola» in AA.VV.Romagna Una. Mutila fra 3 regioni, Il Ponte Vecchio, 1999, pagina 94.
  7. ^Lucio Gambi, «La “Romagna” di Emilio Rosetti» inRomagna Arte e Storia, settembre 1990, pp. 83-90.
  8. ^” La Romagna, pur facendo parte geograficamente della Pianura Padana, può distinguersi per alcuni suoi caratteri ecologici e quindi biologici”. Cfr.Pietro Zangheri, «Il posto della Romagna nel quadro della bio-geografia dell'Italia» inStudi Romagnoli, 1950 (1).
  9. ^ Pietro Zangheri,Il posto della Romagna nel quadro della biogeografia dell'Italia, inStudi romagnoli, I, n. 1, Faenza, Società di studi romagnoli, 1950, pp. 335–361.
  10. ^abComune di Forlì,Le più antiche tracce dell'uomo nel territorio forlivese e faentino, Forlì, 1983.
  11. ^Un cronista scrive che la scossa fece cadere la statua diErcole posta sulla piazza.
  12. ^Argenta fu totalmente distrutta.
  13. ^Rocca San Casciano, suemidius.eu.URL consultato il 7 aprile 2016.
  14. ^Nella strada che collegava le due città (l'odierna Adriatica), si aprì una fenditura lunga 1 km.
  15. ^Santa Sofia ricorda il terremoto del 1918, suromagnacque.it.URL consultato il 21 novembre 2022.
  16. ^Montone nell'Enciclopedia Treccani, sutreccani.it.URL consultato il 9 agosto 2021.
  17. ^Carlo Raggi, «il Resto del Carlino», edizione Ravenna, 28 dicembre 2019, p. 9.
  18. ^Subsidenza: si sta riducendo il fenomeno dell'abbassamento del suolo in regione, suarpa.emr.it.URL consultato il 19 maggio 2023(archiviato dall'url originale il 30 aprile 2013).
  19. ^Antichi europei in terra di Romagna, suarcheologiaviva.it.URL consultato il 17 luglio 2025.
  20. ^COMUNE DI VERGHERETO Via Caduti D'Ungheria, 11 - 47028 Verghereto, sucomune.verghereto.fc.it.URL consultato il 18 giugno 2019(archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2019).
  21. ^L 117/2009, suparlamento.it.URL consultato il 9 agosto 2021.
  22. ^Serie Generale n. 142 del 16-6-2021, sugazzettaufficiale.it.
  23. ^abDisegno di legge. Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell’ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell’articolo 132, secondo comma, della Costituzione (PDF), susenato.it, Tipografia del Senato.URL consultato il 25 maggio 2021(archiviato il 25 maggio 2021).
  24. ^abSerie Generale n. 142 del 16-6-2021, sugazzettaufficiale.it.
  25. ^Emilio Rosetti,La Romagna. Geografia e storia per l'ing. Emilio Rosetti, p. 166.
  26. ^Appennino romagnolo. Toponimi, suappenninoromagnolo.it.URL consultato il 23 aprile 2013.
  27. ^Che il confine fosse posto sul Reno non deve stupire: il territorio di Bologna, infatti, era inserito in una più ampia giurisdizione che faceva capo a Ravenna.Ferrara, che sorgeva sulla sponda nord del Po di Primaro, non rientrava nella Romagna.
  28. ^Il Guido elencato da Dante tra i nobili romagnoli è stato però identificato dagli studiosi moderni, come riporta il Peruzzi nella voce "CARPEGNA (Carpigna), Guido di". dell'Enciclopedia Treccani, quale discendente di un ramo minore dei Carpegna del Montefeltro; i suoi possedimenti non si trovavano nel Montefeltro ma a Bertinoro, e non aveva quindi collegamenti con la contea appenninica.
  29. ^O' Gorman,passim, vedi bibliografia; Baldacchini-Corti, pp. 88-89
  30. ^Dati Regione: stranieri per province – RavennaTemplate:Accesso
  31. ^Dati Regione: stranieri per province – Forlì-CesenaTemplate:Accesso
  32. ^Dati Regione: stranieri per province – RiminiTemplate:Accesso
  33. ^Cittadini stranieri Imola 2024Template:Accesso
  34. ^Gli italianisti sono concordi nel sostenere che la fortuna del toscano, che da lingua regionale è diventata, dopo lunghe vicissitudini, la lingua dell'Italia intera, non fu determinata da valori linguistici, ma da fattori culturali e storico-politici.
  35. ^Giuseppe Sgubbi,Giurisdizione civile ed ecclesiastica di Imola e Faenza in epoca romana, Faenza, 2006. Il ragionamento è il seguente: se lungo la direttrice della Val Tiberina sono avvenuti scambi culturali tra Umbria e Romagna fin dall'età preromana, è probabile che siano venuti dall'Umbria anche dei cristiani. La direttrice principale che collegava a quel tempo la val Tiberina con la Romagna fu laVia Amerina.
  36. ^Azienda, suwww.auslromagna.it.URL consultato il 22 settembre 2025.
  37. ^Archivio corrente e storico, suSoprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.URL consultato il 22 settembre 2025.
  38. ^Forlì, Rete oncologica, ricerca, cura: esperti a confronto nel congresso Irst “Dino Amadori” e Ausl Romagna, sucorriereromagna.it.
  39. ^Fernando Battaglia, "Romagna in musica", inSguardi sulla Romagna, 2009, pagina 271.
  40. ^Giorgio Santi (a cura di),75 anni di tradizione e di amicizia (1927-2002), Editrice La Mandragora, Imola 2002.
  41. ^Gianni Siroli,Romagna balerina. Curiosità storico-musicali in Romagna dal 1950 al 2000, Faenza, Tempo al Libro, 2018, p. 79.
  42. ^ Giulio Cesare da Beatiano,Il Milione araldico, 1682.
  43. ^Manuale d'immagine coordinata della regione Emilia-Romagna (Pagina 12)
  44. ^Emilia-Romagna2, suwww.rbvex.it.URL consultato il 25 luglio 2023.
  45. ^Atto depositato presso il notaio dottor Giancarlo Miccoli Favoni di Forlì, rep. nº 153130, raccolta nº 11661, registrato pure a Forlì il 26 marzo 1991 col nº 940.
  46. ^LA BANDIERA DELLA ROMAGNA, sufacebook.com.URL consultato il 1/05/2023.
  47. ^Copertina del Primo numero (JPG), suimg202.imageshack.us.
  48. ^Il nome è tratto da una poesia diGiovanni Pascoli,La piada (inserita nella raccolta «Nuovi poemetti» del 1909) e fu scelto dai fondatori della rivista.
  49. ^Una rivista che esplora i Confini, «La Voce di Romagna», 5 ottobre 2015, p. 40.
  50. ^Sito ufficiale di Teleromagna, suteleromagna.it.URL consultato il 19 aprile 2011.
  51. ^Coppe, p. 28.
  52. ^Il Giornale Toscano, 1836, citato in "Ravenna, il porto delle quattro Legazioni",La Voce di Romagna, 2 gennaio 2009.
  53. ^Angelo Varni (a cura di),Lo scorrere del paesaggio. Il trasformarsi della pianura romagnola dalla preistoria al '900. Edit Faenza, 2007.
  54. ^Angelo Varni (a cura di),op. cit.
  55. ^Mauro Remondini,Il paese della frutta. Massa Lombarda 1919-1945. Imola, 1999
  56. ^Mauro Remondini,op.cit.
  57. ^ab Giuliana Bertagnoni,Storie di cooperazione. Le imprese dell'agroalimentare in Emilia-Romagna, inStoria e Futuro, 19 aprile 2018.URL consultato il 9 dicembre 2024.
  58. ^TOP Aziende — 28º Edizione, suspeciale.ilrestodelcarlino.it.URL consultato il 21 maggio 2023.
  59. ^A Imola ha sede ilNuovo Circondario Imolese, il cui territorio comprende anche tre centri emiliani (Castel San Pietro Terme,Medicina eCastel Guelfo di Bologna). Va detto che il Circondario è un ente di coordinamento tra comuni limitrofi e non è stato istituito tenendo conto di criteri storico-geografici.

Bibliografia

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  • Emilio Rosetti,La Romagna. Geografia e storia 1894;
  • Fausto Mancini e Walter Vichi,Castelli, rocche e torri di Romagna, Forlì 1959.
  • (EN) J.F. O'Gorman,The Architecture of the monastic Library in Italy, New York, 1972,ISBN 0-8147-6152-6.
  • Gianni Quondamatteo eGiuseppe Bellosi,Romagna civiltà (1977)
  • Tullia Magrini & Giuseppe Bellosi,Vi do la buonasera. Studi sul canto popolare in Romagna. Il repertorio lirico, Bologna, CLUEB, 1982ISBN 88-491-0256-9
  • Lucio Gambi,La "Romagna" di Emilio Rosetti, in «Romagna arte e storia», 1990 X;
  • Fabio Lombardi,Canti e strumenti popolari della Romagna bidentina. Canzoni, ninne-nanne, filastrocche, balli, canti di nozze, stornelle, urli, bovare, strumenti e altro ancora, in una memorabile raccolta dei canti e della musica popolare della valle del Bidente. In appendice: Le trascrizioni musicali, Cesena, Ponte Vecchio, 2000ISBN 88-8312-087-6
  • Sauro Mattarelli,La gatta rossa. La Romagna e le torri gemelle, Chegai, Firenze, 2002;
  • Franco Quartieri,Echi e sapori di Romagna nelComentum di Benvenuto da Imola in «Studi Romagnoli» LIII (2002) Stilgraf Cesena 2005, pp. 29–39.
  • Sauro Mattarelli,Romagna graffiti Diabasis, Reggio Emilia, 2008;
  • John Larner,Signorie di Romagna, Il Ponte Vecchio, Cesena, 2008;
  • Marco Viroli,Signore di Romagna. Le altre leonesse, Il Ponte Vecchio, Cesena, 2010;
  • Franco Dell'Amore,Storia della musica da ballo romagnola. 1870-1980, Savignano sul Rubicone, Pazzini Editore, 2010
  • Alberto Mazzuca -Giancarlo Mazzuca, (fotografie di Lorenzo Capellini),Romagna nostra, Bologna, Minerva Edizioni, 2020ISBN 978-88-3324-226-2

Voci correlate

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