Anche se l'abitato moderno nacque solo nelMedioevo, il territorio rocchigiano era già stato abitato fin dalI millennio a.C.:Monte Cavo era infatti l'anticoMons Albanus sacro aiLatini, sulla cui vetta sorgeva il tempio diGiove Laziale, e alcuni storici[6][7] suppongono che sulla sponda orientale delLago Albano, in buona parte ricadente in territorio rocchigiano, sorgesse la leggendaria capitale latina diAlba Longa. Nel periodo medioevale, fu infeudata aiConti di Tuscolo, agliAnnibaldi, agliOrsini ed infine, tra il1427 ed il1870, aiColonna. Nel1855, i cittadini rocchigiani si ribellarono ai Colonna e proclamarono l'effimeraRepubblica di Rocca di Papa.
Il territorio comunale di Rocca di Papa, con una superficie di40,18 km², è il terzo deiCastelli Romani per estensione, preceduto solo daVelletri (112,21 km²) eLanuvio (43,91 km²). Si trova in un'area soggetta anticamente (tra i 600 000 ed i 20 000 anni fa circa)[8] all'attività vulcanica delVulcano Laziale. La composizione del suolo è dunque in massima parte di materiale di origine vulcanica, con prevalenza deltufo, e di pietre caratteristiche della zona deiColli Albani come ilpeperino e lapietra sperone del Tuscolo.
Secondo la Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia[9] la maggior parte del territorio comunale, come le pendici diMonte Cavo ed alcune montagne minori, sono formate da "lapilli,scorielle,arenitipirosseniche" ed altro "materiale piroclastico incoerente o poco coerente",[9] mentre la parte rocchigiana dellaValle Latina è formata da "scorie grossolane" ed "agglomeratilavici con banchi alterni di lava ricementati" (ovvero la summenzionata pietra sperone).[9] Il suolo di tiposi è inframezzato in alcuni punti (come sulla sommità delMaschio delle Faete) da "lava in ammassi" e, nel caso specifico del Maschio, daleucite nefelinica.[9]
ICampi d'Annibale sono invece formati da "lapilli e tufipedogenizzati [...] nelle depressioni interne del recinto Artemisio-Tuscolano" e sono dunque un "riempimento da prodotti piroclastici".[9] Monte Cavo è stato il principalecono vulcanico del Vulcano Laziale nella cosiddetta "seconda fase" della sua esistenza (all'incirca tra i 270 000 ed i 100 000 anni fa):[10] in questo periodo si sono formate alcune tra le montagne più alte del territorio rocchigiano (come Colle Jano). La classificazione di queste zone è descritta come "lave leucitiche di Rocca di Papa" e, per l'area della località Pentima Stalla, "lecutite con olivina".[9] La sponda orientale dellago Albano è classificata, infine, come zona di "manifestazioni eruttive finali" formate da "brecce piroclastiche d'esplosione con lapilli, proiettili leucocratici, ultrafemici, pirosseniti biotitiche, più xenoliti di lave leucitiche e del substrato,faciescineritiche superiormente straterellate, in strati e banchi consolidati rapidamente assottigliatosi allontanandosi dai centri d'emissione", che in una parola indica ilpeperino.[9]
Monte Cavo in una cartolina postale del1910: l'altitudine viene erroneamente indicata a1000 m s.l.m..
La maggior parte delle montagne attualmente esistenti nel territorio rocchigiano, le più alte del quadrante meridionale della provincia di Roma, si sono formate a cavallo tra la "prima" e la "seconda fase" dell'esistenza del Vulcano Laziale, ovvero dopo il collasso del cratere principale avvenuto 360 000 anni fa in coincidenza del periodo di attività del cratere vulcanico minore di Monte Cavo, attività questa conclusasi 100 000 anni fa.[10]
La montagna più alta del territorio è ilMaschio delle Faete (956 m s.l.m.),[13] cima principale della catena dei monti delle Faete, ciò che rimane della parete orientale del grande cratere del vulcano. Seguono nell'ordine Monte Cavo (949 m) e Colle Jano (930 m), mentre superano i600 m una decina di altre alture, tra le quali l'altopiano deiPratoni del Vivaro.[13]
L'altitudine diminuisce in prossimità dellago Albano, dove ilconvento di Santa Mariaad Nives di Palazzolo si colloca a555 m s.l.m.. Il punto più basso del comune è Valle Vergine, posta a502 m a nord-ovest del centro abitato.[13] Per quanto riguarda il centro abitato, il punto più alto, corrispondente all'ex fortezza pontificia, è a779 m s.l.m. mentre nell'altopiano Campi d'Annibale, alcune zone raggiungono gli800 m s.l.m.. Il punto più basso a567 m s.l.m. è in prossimità dell'arrivo della dismessa funicolare per Valle Oscura. In mezzo si trovano ilcimitero comunale (604 m), piazza della Repubblica (640 m), ilsantuario dei Santa Maria del Tufo (675 m) e laparrocchiale di Santa Maria Assunta (691 m).[13]
Veduta verso Roma (in lontananza la cupola della Basilica di San Pietro in Vaticano).
Nel territorio rocchigiano affiorano diverse sorgenti d'acqua: in localitàMalaffitto, presso il convento di Santa Mariaad Nives di Palazzolo, e Fontan Tempesta, dove le sorgenti ricadono in maggior parte rispettivamente nei comuni diAriccia eNemi, dal monte Sarapullero e nelle località Domatore, Colle dei Morti e Pratoni del Vivaro ai confini orientali conRocca Priora eLariano.[13] Alle falde acquifere di Monte Cavo sono riconducibili le acque affioranti nei territori diGrottaferrata eMarino attraverso i due corsi d'acqua a carattere torrentizio rispettivamente dellamarana dell'Acqua Marciana e delfosso della Patatona, che si vanno a scaricare in altri fossi presso la zona urbanistica diMorena in comune diRoma, da dove vengono poi convogliati alTevere poco oltre laMagliana.[13]
Nel tratto del fosso della Patatona prospiciente il cementificio dismesso di via vecchia di Grottaferrata nel territorio rocchigiano, durante i periodi di piena l'acqua bagna mediamente l'80% della superficie dell'alveo per una profondità media di10 cm.[14] Il fondale è formato in maggior parte da ciottoli e vi si riscontra una discreta quantità diperiphyton.[14]
Secondo i dati medi del trentennio1961-1990, inestate Rocca di Papa gode nel complesso di unclima mite: a luglio, che è il mese più caldo, la temperatura massima media è di 24,7°, sensibilmente più bassa rispetto ai 31,5° diRoma, e l'escursione termica giornaliera è di circa 8°. Nella stagione invernale il clima di Rocca di Papa permette diverse precipitazioni nevose, a volte anche di relativa intensità, come nel2003[15], e più di recente nel2010, 2012 e a fine febbraio 2018.
La prima menzione del toponimo attuale del paese - inlingua latinaRoccam de Papa - risale al1181, durante il pontificato dipapa Lucio III, il quale rivendicava la sovranità pontificia sul castello.[16]
Il toponimo"Rocca di Papa" lascerebbe supporre che la fortificazione medioevale attorno a cui si sviluppò l'abitato abbia avuto a che fare direttamente almeno con unpapa. Carlo Bartolomeo Piazza[17] ipotizza che la rocca sia stata fondata da un Papa, mentreAthanasius Kircher[18] è del parere che il toponimo derivi"a captivitate cuiusdam Pontificis", dalla prigionia di qualche papa nella rocca.Gaetano Moroni invece ipotizza come probabile l'ipotesi chepapa Celestino III, mentre i cittadini romani distruggevanoTusculum, concesse sicuro rifugio ai tuscolani presso questa rocca.[19] Il Moroni ricorda pure che è opinione di alcuni che il paese si chiami così perché laFortezza Pontificia fu restaurata sotto il pontificato dipapa Paolo III.[19] Sempre il Moroni ipotizza che"Papa" altro non sia che la corruzione italiana del latino"Fabia" (attraverso le storpiature"Fapia" e"Papia"):[16] difattiGaio Plinio Secondo nellaNaturalis historia menziona, fra le popolazioni delLazio sue contemporanee, anche i"Fabienses in monte Albano".[20]
Secondo alcuni studiosi,[6][21] l'anticaAlba Longa, leggendaria capitale latina fondata daAscanio figlio diEnea, sarebbe stata collocata lungo il versante orientale delLago Albano, in territorio di Rocca di Papa, proprio ai piedi di Monte Cavo. Tale ipotesi sarebbe confermata, secondo lo studioso localeGirolamo Torquati, dalla presenza in località Prato della Corte, ai confini col Comune diMarino, delLocus Ferentinus, luogo d'adunanza dellaLega Latina identificato colforo di Alba Longa.
Sicuramente, sulla sommità dell'attuale Monte Cavo, allora denominatoMons Albanus, sorgeva il tempio diIuppiter Latialis,Giove Laziale, che era il santuario confederale della Lega Latina nonché uno dei più importanti delLatium vetus: al santuario terminavano, in età romana, leovationes, cioè le versioni minori dei trionfi, che si snodavano lungo la Via Sacra.[22] Inoltre, alle pendici meridionali di Monte Cavo, sorgeva probabilmente l'abitato latino diCabum.
Durante laseconda guerra punica, il condottierocartagineseAnnibale marciò suRoma (circostanza da cui il noto detto"Hannibal ad portas", per indicare un'incombenza) accampandosi a meno di venti miglia dall'Urbe, in una località ai piedi di monte Cavo, denominata ancora oggiCampi d'Annibale. Da questa postazione, Annibale assediò anche la vicinaTusculum, senza però riuscire ad espugnare la cittadella latina. La vicenda, non del tutto chiara (si ritiene infatti che il nome "Campi d'Annibale" derivi dalla famiglia degli Annibaldi proprietaria del feudo e non già dal nome del condottiero cartaginense) fu ampiamente descritta daAntonio Nibby in una sua opera del1819.[23]
Dopo lacaduta dell'Impero romano d'Occidente, il territorio rocchigiano diventò probabilmente una proprietà dellaChiesa cattolica, come la maggior parte dei territori circostanti, che furono organizzati tra l'VIII ed ilIX secolo in "patrimonia" e "massae". In seguito, a partire dalX secolo, l'intera area deiColli Albani e deiMonti Prenestini entrò nell'orbita della potente famiglia baronale romana deiConti di Tuscolo: questa famiglia, che aveva la propria roccaforte nella vicinaTusculum, esercitò il proprio strapotere suRoma tra il999 ed il1179 attraverso il malcostume del "papato di famiglia".[24] Ad ogni modo, è probabile che furono essi i primi a fortificare la nascente Rocca di Papa, come già fecero anche a Marino[25] eNemi.[26][27][28]
La prima menzione del paese risale al1181[29] (o secondo altri al1183), durante il pontificato dipapa Lucio III, quando questo papa occupò militarmente il castello togliendolo alla proprietà del Comune di Roma (cui era pervenuto per vie misteriose) ed incamerandolo ai beni dellaCamera Apostolica.[30] NelChronicon Sublacense, la cronaca anonima del monastero benedettino del Sacro Speco diSubiaco, Rocca di Papa viene nuovamente citata nel1090: nel passo si parla di un matrimonio tra le due figlie di Agapito dei Conti di Tuscolo e due esponenti della nuova nobiltà romana di estrazione borghese, Oddone Frangipane ed Annibaldo Annibaldi. Comedote, una figlia portò aiFrangipane i feudi di Marino, Rocca di Papa eMonte Compatri, l'altra invece diede agliAnnibaldi i feudi diRocca Priora,Monte Porzio Catone eMolara.[31][32][33] A tutti gli effetti comunque questa informazione potrebbe essere falsa ed il passo delChronicon interpolato successivamente, almeno secondo l'illustre opinione dello storicoGiuseppe Tomassetti,[31] allo scopo di dare una validità legale a un'occupazione indebita dei predetti feudi eseguitamanu militari dai Frangipane e dagli Annibaldi dopo la decadenza deiConti di Tuscolo e la distruzione della loro roccaforte (1191).[34]
Nel1235 la Camera Apostolica concesse al Comune di Roma il feudo di Rocca di Papa, in pegno di 5 000provisini:[30] tuttavia già negli anni cinquanta del Duecento il castello passò tra le proprietà del cardinale Riccardo Annibaldi, che ne risulta signore nel1266 e certamente nel1272.[30] Il cardinale Annibaldi si adoperò per consolidare i dominii della propria famiglia sui Colli Albani, acquisendo diversi castelli dislocati lungo laValle Latina come ilBorghetto di Grottaferrata,Molara, "Gerusalemme",[30] e sullago AlbanoMalaffitto, acquistato nel1277.[35]
L'anno1328 viene ricordato per l'assedio dell'imperatoreLudovico il Bavaro, le cui tracce rimangono tuttora nei colori del gonfalone cittadino (bianco e azzurro).
Dopo la morte del capofamiglia Giordano Colonna, papa Martino V prese decisamente in mano il governo della famiglia Colonna ed il 1º febbraio1427 emanò la bolla pontificia "Etsi Prudens", con la quale spartiva una trentina di feudi laziali ed abruzzesi tra i nipoti Antonio, Prospero ed Odoardo Colonna e dichiarava un'altra dozzina di feudipro indiviso (Capranica,Cave,Ciciliano,Genazzano,Olevano Romano,Palestrina,Pisoniano,Rocca di Cave,San Vito Romano eSerrone).[38] Rocca di Papa fu assegnata a Prospero Colonna, assieme adArdea,Frascati,Molara,Monte Compatri e Marino.[38] In seguito, i Colonna dovettero affrontare un logorante scontro con il neoelettopapa Eugenio IV, e tra alterne vicende nel1436 subirono una dura sconfitta (segnata dalla selvaggia distruzione diPalestrina ad opera del gonfaloniere pontificiocardinaleGiovanni Maria Vitelleschi)[42] che comportò l'esilio ed il sequestro dei feudi colonnesi, acquisiti dallaCamera Apostolica fino alla morte di Eugenio IV nel1448, quandopapa Niccolò V riconfermò ai Colonna tutti i loro diritti, beni e privilegi nelloStato Pontificio.
Sia durante la guerra combattuta trapapa Sisto IV eFerdinando I di Napoli (1482-1485) che durante quella combattuta tra lo stesso sovrano partenopeo epapa Innocenzo VIII (1485-1486) i Colonna e gli Orsini si scontrarono ferocemente, ed i secondi tentarono di assaltare Rocca di Papa per occuparla senza riuscirci.[29] Anche durante la "guerra per il sale" combattuta tra i Colonna epapa Paolo III (1539) il motivo del contendere fu la proprietà di Rocca di Papa,[29] alla fine occupata dall'esercito pontificio e tolta ai Colonna fino al1549, quandoAscanio I Colonna se ne riappropriò approfittando della morte di Paolo IV. Una nuova occupazione fu subita dal feudo nel1556, durante la guerra trapapa Paolo IV e laSpagna, poiché i Colonna si erano schierati ancora contro il papa.[29]
A partire dal1559 iniziò un lungo periodo di pace per i Colli Albani: il feudo fu governato fino al1584 daMarcantonio II Colonna, l'ammiraglio pontificio vincitore dellabattaglia di Lepanto del 1571. Egli emanò il nuovo statuto del feudo (i "Capitolati della Terra di Rocca di Papa") nel1571, a seguire di quelli concessi aMarino nel1566.[43] Nel1596, quando vennero valutati i possedimenti dell'eredità di Marcantonio Colonna, i feudi di Marino e Rocca di Papa uniti valevano 472 727scudi pontifici.[43]
Il 26 agosto1806 un grave terremoto causò vittime e numerosi feriti in ambito cittadino così come nella vicina Genzano[45]. Nel1807, durante l'occupazione francese delloStato Pontificio, Rocca di Papa si costituìcantone.
Il 30 aprile1855 i cittadini di Rocca di Papa, stanchi della dominazione dello Stato Pontificio e della famiglia Colonna, insorsero e sancirono la nascita di un'effimeraRepubblica di Rocca di Papa, la cui durata non è chiara.[46] A Rocca di Papa risiedette il rivoluzionarioLeonida Montanari, giustiziato insieme al suo compagno Angelo Targhini daMastro Titta poiché ritenuti colpevoli di omicidio e cospirazione.
Il 14 luglio1869 fu eseguita nella piazza di Rocca di Papa la penultima condanna a morte decisa dapapa Pio IX. Non fu peròMastro Titta ad eseguirla, bensì il suo successore Vincenzo Calducci, che giustiziò tale Francesco Martini.[47] Durante gli ultimi anni dell'Ottocento ed i primi decenni del Novecento la città ospitò personaggi del cinema mondiale e della cultura; in passato fu anche meta di viaggi di scrittori comeJohann Wolfgang von Goethe eHans Christian Andersen.
Nell'antico edificio della Colonia, ora demolito, neglianni venti delXX secolo venne installato uno dei primiascensori elettricieuropei. Su quella che veniva anticamente chiamata "La Fortezza" (il rifugio di papa Eugenio III) nel1889 fu costruito l'Osservatorio Geodinamico Reale, che dal1922 al1935 ospitò gli esperimenti scientifici sulle trasmissioni radiofoniche diGuglielmo Marconi.
Ilfascismo fece la sua comparsa ai Castelli Romani il 27 aprile1921, quando alcuni squadristi fecero un giro di propaganda che toccò Frascati, Marino ed Albano Laziale.[48] Benché a Rocca di Papa ci furono ben presto fascisti locali,[49] la maggioranza della popolazione non digerì facilmente il fascismo: nel settembre 1922 il popolo reagì in malo modo alle violenze esercitate da una ventina di fascisti romani ai danni dei socialisti e dei popolari,[50] e nel mese successivo i fascisti risposero con un'incursione di massa nel paese per intimidire popolari e socialisti.[51] Già il 3 ottobre 1922, dunque prima dellamarcia su Roma (28 ottobre) i comunque scarsi[52] fascisti rocchigiani chiesero le dimissioni dell'amministrazione comunale popolare, rassegnate dopo numerose intimidazioni ad assessori e consiglieri solo il 1º novembre,[53] quando ormai la violenza squadrista si era impadronita anche dei comuni di Albano Laziale ed Ariccia e minacciava costantemente le altre amministrazioni, di lì ad un anno tutte costrette alle dimissioni. Si aprì dunque nel fascio rocchigiano una lotta tra la "vecchia guardia" e i nuovi arrivati, tutti transfughi dalPartito Socialista Italiano (come Luigi Sciamplicotti) o dalPartito Popolare Italiano (come Filippo Santovetti).[52]
Nel1930 fu costruito l'ultimo nucleo urbano del paese, denominatoRibelli, in quanto teatro di furti e rapine ad opera dei farabutti del tempo, detti proprio ribelli. Durante l'epoca fascistaBenito Mussolini fu più volte ospite nella cittadina. Nel corso delsecondo conflitto mondiale, il paese fu duramente colpito da tre bombardamenti, che danneggiarono molte case e ridussero in macerie la chiesa parrocchiale, oltre a provocare la morte di circa 70 persone.
Il 10 giugno2019 una fuga di gasprovoca un'esplosione all'interno della sede comunale, il cui edificio è collegato ad una scuola dell'infanzia. Il bilancio è di 16 feriti, di cui almeno 3 in condizioni critiche e l'esplosione inoltre provoca il crollo di una piccola parte della facciata del palazzo.[55][56] Due feriti, il delegato ai servizi cimiteriali Vincenzo Eleuteri e il sindacoEmanuele Crestini, moriranno rispettivamente il 16 e il 20 giugno successivo per la gravità delle ferite riportate.[57][58]
La descrizione dello stemma di Rocca di Papa è contenuta nelD.P.R. del 17 maggio2002 firmato dall'allora presidenteCarlo Azeglio Ciampi, registrato presso l'Ufficio onorificenze e araldica delGoverno italiano nº 44/2002 e trascritto nel Registro araldico dell'Archivio Centrale dello Stato in data 25 maggio 2002[59]:
«Di rosso, allatorre d'argento, murata di nero, chiusa dello stesso, merlata alla ghibellina di tre, accompagnata dalle lettere maiuscole di azzurro R e P, poste a mezza altezza, la lettera Ra destra, la lettera Pa sinistra. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stesso decreto descrive la forma delgonfalone comunale:
«Drappo partito di azzurro e di bianco, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.»
Fontana monumentale posta nel tratto terminale di Corso della Costituente (ottobre 2020).Laparrocchiale di Santa Maria Assunta.La chiesa del Santissimo Crocifisso nel Quartiere Bavarese.Una statua dipapa Giovanni Paolo IILa Fontana di Piazza XX SettembrePiazza XX Settembre (Piazza Vecchia).
Chiesa del Sacro Cuore, inaugurata nel1998, raccoglie i fedeli deiCampi d'Annibale. Concepita con un'architettura moderna, presenta unafacciata monocuspidale, con un richiamo algotico; l'interno è semplice, e decorato dalle vetrate verticali del lato lungo. Di fronte alla chiesa è stata posta una statua dipapa Giovanni Paolo II, che più volte fece visita nel paese.
Santuario della Madonna del Tufo, edificato in memoria di un miracoloso intervento dellaMadonna attorno a un'immagine sacra dipinta sultufo, risulta come già esistente (e soggetto alla giurisdizione dellaparrocchiale di Santa Maria Assunta) nel1592.[19] La facciata venne edificata nel1792 per interessamento del principe Andrea Doria-Pamphilj,[19] mentre nel1810 il santuario venne ampliato e venne rifatto il presbiterio, grazie ad elemosine dei fedeli della comunità rocchigiana.[19] Nel1830papa Pio VIII dotò il santuario di unaltare privilegiato.[19] L'edificio attuale risale al 1931, mentre alcuni interventi conservativi sono stati compiuti nei primi anni 2000.
Palazzo Comunale, venne edificato neglianni trenta del Novecento sulla strada principale, corso della Costituente, come sede degli uffici comunali e delle scuole.
Villa del Cardinale, costruita nel1629 dalcardinaleGirolamo Colonna, feudatario di Marino e Rocca di Papa, presso ilconvento di Santa Mariaad Nives di Palazzolo, la villa è oggi adibita a ristorante ed albergo. L'edificio, probabilmente costruito su una preesistente struttura di avvistamento medioevale, sorge in posizione panoramica sul Lago Albano.[44]
Fortezza pontificia - La prima menzione di un luogo fortificato a Rocca di Papa coincide con la prima menzione del paese stesso, avvenuta in una lettera dipapa Lucio III datata al1181, nella quale si rivendicava la sovranità pontificia sulla"Roccam de Papa" occupata daituscolani.[69] La fortezza, collocata nel punto più alto del centro abitato, a 753ms.l.m., pare sia stata restaurata durante il pontificato dipapa Paolo III. Nell'Ottocento, venne utilizzata come luogo di esperimenti daGuglielmo Marconi eMichele Stefano De Rossi. Durante i primianni duemila sono stati avviati importanti lavori archeologici sul sito, che hanno portato alla riscoperta delle fondamenta della fortezza e gli scavi sono stati aperti al pubblico.
Piazza della Repubblica, piazza principale del paese chiamata anche piazza Margherita per via della vecchia denominazione durante l'epoca monarchica. Il restauro, radicale e di impronta rinnovativa, è stato completato nel2003.
Piazza Giuseppe Garibaldi, la piazza principale del centro storico, di architettura semplice. Viene anche detta piazza dell'Erba, in virtù dell'usanza di svolgervi il mercato ortofrutticolo.
Piazza di Vittorio, La piazza principale dei Campi d'Annibale, di architettura moderna in quanto restaurata pochi anni addietro. Al centro di questa, durante il restauro, è stata posta una fontana con giochi d'acqua.
Piazza Vecchia, (piazza XX Settembre), Antico centro del castello, conserva la forma originale assunta nel XIV secolo, durante la dominazione di Ludovico il Bavaro.
La Barcaccia, sita in piazza Garibaldi, fontana che per la sua forma vagamente rassomigliante a una barca ha preso questo nome, opera seicentesca, attribuita aGian Lorenzo Bernini, attivo in quel periodo specialmente a Castel Gandolfo, e costituita di un unico blocco di pietra tufacea
Piazza della Repubblica, Al centro di piazza della Repubblica, che ha subito un completo restauro nel 2003, si erge una fontana delXIX secolo.
Piazza Vecchia, In piazza XX Settembre vi è una fontana antica, con vasca unica rettangolare in pietra tufacea, e che rappresenta la storia delQuartiere Bavarese, in quanto fu costruita all'interno dell'antico castello, ed era luogo di ritrovo per i pochi paesani che abitavano il quartiere,circa 600 anni fa.
Fontane gemelle, in piazza della Repubblica e ai Campi d'Annibale.
Tra Ariccia e Rocca di Papa, lastrada provinciale al chilometro 1 provenendo dallavia dei Laghi (41°44′05″N 12°41′30″E41°44′05″N,12°41′30″E (salita in discesa)), è oggetto di un interessante fenomeno. Il tratto di strada in questione, di breve lunghezza, è infatti una discesa che appare tuttavia una salita: l'apparenza di salita è infatti smentita, ad esempio, osservando rotolare un oggetto. Scientificamente, si è spiegato questo fenomeno con l'affermazione che nel piano della strada c'è un breve tratto in piano tra due discese, e ciò provocherebbe l'effetto ottico di una salita in mancanza di una linea di orizzonte chiaramente definibile.[70] Il caso ha suscitato l'interesse del CICAP e di tanti curiosi a vario titolo, ed ogni analisi ha dato responso più o meno ambiguo a favore dell'anomalia gravitazionale o dell'illusione ottica.[71][72] Si è anche ipotizzato che il fenomeno sarebbe dovuto alla presenza proprio sotto la strada di un misterioso, quanto inesistente, passaggio sotterraneo tra il lago Albano ed il lago di Nemi, che sarebbe stato scavato in età romana.
I reperti archeologici più antichi rinvenuti nel territorio di Rocca di Papa consistono in alcune tombe preistoriche datate attorno alVII secolo a.C., presso San Lorenzo Vecchio.[73] Più o meno a questa epoca sono riconducibili i rinvenimenti -collegati alla miticaAlba Longa- effettuati tra la località diPalazzolo e la località diTofelli in comune diAriccia, risalenti alperiodo laziale II B (830 a.C. -770 a.C.).[74]
Tra Ottocento e Novecento sono stati effettuati scavi archeologici a più riprese (1876,1912,19141929)[75] sulla vetta diMonte Cavo, per individuare i resti del tempio diGiove Laziale. Gli unici risultati ottenuti da questi scavi furono il rinvenimento di alcune tarde tombe a cappuccina sulla pendice sud dell'altura,[75] e il rinvenimento di una struttura complessa sulla sommità del monte, probabilmente un'abitazione o comunque un edificio non religioso:[75] ad ogni modo, non fu rinvenuta traccia del tempio.[22]
In compenso, la "via Sacra" di accesso al tempio è molto ben conservata:[22] la carreggiata, fiancheggiata da marciapiedi inpeperino, è larga 2.55 metri.[22] La strada partiva dallavia Appia Antica pressoAricia e, passando perPalazzolo -in un complesso residenziale diMonte Gentile ne restano alcuni tratti- saliva alla sommità diMonte Cavo.
Proprio a Palazzolo, presso ilconvento di Santa Mariaad Nives, si trova un importante monumento sepolcrale rupestre scavato nel peperino per circa 40 metri di larghezza. La cella interna è grande 2.60 x 2.26 metri, e i bassorilievi raffigurano un trionfo consolare.[22]
In località Pentima Stalla si trovano i resti dell'acquedotto romano degliArcioni.[76]
La villa, di costruzione liberty, si estende su circa 1 000 metri quadrati in tre piani, ed è stata acquisita dall'Ente Parco nel1989 assieme ai 7 500 metri quadrati di giardino annesso.[77]
Oggi ospita il quartier generale dell'Ente Parco, assieme a percorsi didattici sul Parco.
La vetta di Monte Cavo assieme alle sponde del lago Albano, sono considerate dalParco regionale dei Castelli Romani zone in cui la flora originaria dei Colli Albani - rappresentata dal cosiddetto bosco Q.T.A.,querce,tigli edAceri[78]- è resistita all'avanzare delcastagno, introdotto per ragioni economiche tra Cinquecento e Seicento e che oggi popola l'80% del territorio del Parco.
Nel censimento del2001 Rocca di Papa ha registrato una popolazione pari a 13 014 abitanti,[80] mostrando quindi nel decennio1991-2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 16,80%. Secondo gli ultimi dati, risalenti al 31 dicembre2013, la popolazione, anche grazie al forte contributo dato dagli immigrati, si è attestata a 16 728 abitanti,[81] con un saldo positivo di 792 abitanti (+58 al saldo naturale e +734 al saldo migratorio) rispetto all'inizio dell'anno.
La presenza straniera a Rocca di Papa ha visto un incremento significativo negli ultimi anni, contribuendo in maniera decisiva alla crescita della popolazione comunale. Al 31 dicembre2023 vi risiedevano 2 508 persone di cittadinanza non italiana, pari al 13,93% dei residenti.[82]
Al 31 dicembre 2020 le comunità più numerose sono le seguenti:[83]
Il dialetto rocchigiano o rocchiciano è uno deidialetti dei Castelli Romani classificati tra idialetti italiani mediani: presenta una costruzione molto arcaica, con parole simili allalingua latina (un esempio: "passa pe' decco che dellu ie sta 'u' gnaffu!", che sta a significare "passa di qui che da quella parte c'è il fango!") tanto che l'eruditoGirolamo Torquati in una pubblicazione del1886 ipotizzò la diretta discendenza del vicinodialetto marinese (simile quasi in tutto al rocchigiano) dal latino.[84]
Attualmente, il suo impiego, limitato a contesti familiari o comunque informali, viene limitato dalla progressiva diffusione deldialetto romanesco (o di una sua versione semplificata che si riassume nelle espressioni romanesche moderne) nell'area dellitorale laziale ed in tutto il quadrante meridionale dellaprovincia di Roma, sacrificando gli antichi dialetti locali.[85]
Inoltre, nel comune di Rocca di Papa sorge il quartier generale delMovimento dei Focolari, dove ha vissuto fino alla morte, e ivi riposa, la fondatrice del movimentoChiara Lubich.[88]
Cristianesimo nelle confessioni protestanti
L'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia possiede una proprietà di circa 7 000 metri quadrati nel territorio comunale, su cui è presente un centro di dibattiti, soggiorni e conferenze la cui costruzione cominciò nel1955 e terminò nel1974.[89] La struttura è composta da due dormitori da 20 posti l'uno, e si auto-finanzia grazie all'ospitalità che fornisce alle comunità evangeliche ed alle persone che vogliono passare un periodo di meditazione, di studio e di vacanza.[89] Il centro evangelico battista è menzionato tra le proprietà la cui amministrazione è concessa all'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia in forza deld.P.R. nº 19 del 20 gennaio1961, che legalizza l'unione battista.[90] Nel1999 il centro ha ospitato alcuni profughikosovari.[91]
L'edificio che sorge sotto i resti della Fortezza e che ospita il Museo di geofisica
A Rocca di Papa è presente un'importante biblioteca comunale, situata in viaEnrico Ferri 67, poco fuori dal Centro storico. L'edificio attuale, che ospita un patrimonio librario di quasi 14 000 volumi[93], è stato adattato sullo scheletro di un palazzetto preesistente, ed è andato a sostituire le sedi provvisorie che daglianni settanta rappresentavano, inizialmente con poche decine di volumi nella sede in Corso Costituente, e con svariate centinaia di libri nelle stanze dell'ex municipio (situato anch'esso in via Enrico Ferri) poi, l'unica biblioteca comunale esistente fin dalla fondazione dell'ente pubblico, avvenuta nel1975.[94] La biblioteca comunale rocchigiana è stata tra le biblioteche castellane fondatrici delSistema bibliotecario dei Castelli Romani.
IlMuseo di geofisica di Rocca di Papa è ospitato nella sede dell'Osservatorio Geodinamico, costruito nel1886 per opera di Michele Stefano de Rossi, uno dei padri della modernasismologia. Quello di Rocca di Papa è stato uno dei primi osservatori sismologici italiani, tuttora attivo. Situato a ridosso dell'anticaFortezza Colonna, in posizione panoramica e dominante sul vecchio centro storico, il Museo illustra l'idea e i dati scientifici che hanno portato alla modellazione dell'interno dellaTerra mediante exhibit, macchine ludiche, strumenti e documenti scientifici della geologia, geografia e fisica terrestre.[96][97]
La stampa nazionale a pagamento che si occupa delle notizie più importanti provenienti dalla provincia è rappresentata dalle edizioni locali dei quotidiani romaniLa Repubblica eIl Messaggero, mentre le notizie sportive possono apparire nell'edizione locale delCorriere dello Sport - Stadio.
Il principale organo locale a pagamento èNuovo Oggi Castelli, con sede operativa aMarino in via Pietro Nenni. L'organo locale a pagamento per le notizie sportive èIl Corriere Laziale, fondato aRoma nel1973.[98]
Più agevole diffusione ha il quotidiano gratuitoCinque Giorni, con sede operativa aColleferro e diffusione in tutto il quadrante meridionale dellaprovincia di Roma.[99]
Altri periodici locali gratuiti sonoControluce, mensile deiCastelli Romani e deiMonti Prenestini con sede aMonte Compatri,[100]La Voce dei Castelli, mensile con sede aSanta Maria delle Mole,[101]Il Tuscolo, mensile dell'area tuscolana con sede aFrascati,[102]La Città Tuscolana, altro mensile dell'area tuscolana con sede a Frascati,[103]Punto a Capo, mensile ora non più in edicola gestito dall'omonima associazione culturale di Marino.[104]
Numerose sono le proposte editoriali appartenenti allafree press, ovvero giornali gratuiti distribuiti con cadenze variabili:
La Spiga: il bimestrale più antico del paese, di ispirazione libera e distaccata dalle parti politiche, che informa i cittadini sulle proposte dell'amministrazione, disagi, eventi e celebrazioni. È stato fondato nel 1992 da Massimo Saba e ha una tiratura di 6 500 copie a distribuzione gratuita.
Il piccolo Segno: è un mensile indipendente di attualità, informazione e cultura, fondato nel 2002 da Daniela Di Rosa. Si compone di una redazione di circa venti persone fra articolisti, fotografi, vignettisti e disegnatori. Oltre alle pagine dedicate ai fatti che accadono a Rocca di Papa, presenta anche articoli di più ampio respiro che si occupano di vicende nazionali e internazionali.
Comune Informa:[105] testataufficiale dell'Amministrazione Comunale, con cadenza bimensile, che propone consuete interviste al primo cittadino, le decisioni prese in Consiglio Comunale, festeggiamenti e ricorrenze.
Le vette dei monti che sovrastano la cittadina, particolarmente quella di Monte Cavo, sono da decenni sede di numerosi ripetitori per la trasmissione dei segnali televisivi dellaRAI - Radiotelevisione Italiana, diMediaset e delle varie reti locali minori, nonché di altri enti. Proprio contro i ripetitori da decenni molte persone portano avanti proteste affinché vengano spostati in zone meno vicine ai luoghi abitati, poiché responsabili di livelli eccessivamente alti dielettrosmog. Nel 2001, sotto la presidenza allaRegione Lazio diFrancesco Storace, fu deciso lo spostamento dei circa 170 ripetitori, mai iniziato.[106] Recentemente, la situazione sembrava essersi sbloccata nuovamente, salvo poi subire un'ulteriore battuta d'arresto.
Programmi tv
Nella versione italiana dellasit-comLa tata la protagonista Francesca Cacace è originaria di Rocca di Papa.
Il teatro comunale, inaugurato il 25 settembre2007,[107] è stato costruito ex-novo sul terreno, che, anticamente, ospitava il mattatoio comunale. L'edificio ha richiesto un lavoro di circa otto anni, costruzione questa che ha dovuto subire numerosi rallentamenti a causa del dissesto idrogeologico che colpisce con particolare forza la zona intorno al teatro e che ha reso il terreno molto instabile.
Per quanto riguarda le sale di proiezione, che allo stato attuale sono assenti (sebbene il recente edificio del Teatro comunale avrebbe i requisiti per essere adibito a sala cinematografica), le prime comparirono tra glianni 50 e glianni sessanta, quando il paese attraversò un momento di grande interesse a livello turistico. A quei tempi erano funzionanti tre cinema, oltre alla sala di proiezione della Parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo.
Uno degli eventi culturali di rilievo a Rocca di Papa è il concorso di pittura estemporanea, giunto alla settima edizione, che si tiene annualmente e attira artisti da tutta la regione.[109]
Altri prodotti caratteristici dei Castelli Romani sono laporchetta, le "coppiette" ed ilvino bianco. A Rocca di Papa, come nei paesi circostanti e soprattutto adAriccia, regina del fenomeno, esistono ancora le tradizionali "fraschette" tanto frequentate dai visitatori.
Confrontando i livelli di occupazione dei comuni dei Castelli Romani, inoltre, si nota che il livello rocchigiano si attesta ben al di sotto della media del 21,55%.
La coltivazione più diffusa sul territorio rocchigiano è quella dellavite, coltivata nei vigneti posti nella parte nord-ovest del territorio comunale, più a bassa quota, a ridosso con i comuni di Grottaferrata, Frascati e Marino, zone di produzione rispettivamente delFrascati e delMarino, entrambivini bianchi adenominazione di origine controllata. Il territorio del comune di Rocca di Papa si contraddistingue per la presenza alquanto diffusa del castagno. L'industria boschifera, con lo sfruttamento soprattutto del legname di castagno legato ad usi principalmente edilizi, ha sempre rappresentato uno dei pilastri su cui si fonda la locale economia del paese. Lo stesso Comune detiene circa 1 600 ettari di bosco ceduo di castagno (poco meno del 40% dell'intera superficie comunale) dal quale il Comune ritrae un'importante entrata di bilancio. In proposito, si fa anche notare che resta emblematica una veduta satellitare dei boschi rocchigiani: specialmente lungo lastrada statale 217 Via dei Laghi sono visibili vasti buchi nella vegetazione causati dallo sfruttamento delle risorse boschive.[111] Risultano poi diffuse nel territorio rocchigiano lapastorizia e lacaccia,[112] favorita dalla presenza di un ambiente boscoso e montano: notevole l'allevamento di cavalli che si svolge in località Pratoni del Vivaro.[113]
L'artigianato non è molto sviluppato nel territorio rocchigiano, anche se continua a produrre con l'arte dellaceramica e dellaterracotta,[114] mentre l'industria è quasi del tutto assente, se si eccettuano alcuni impianti medio-grandi come il cementificio (dismesso) in via Vecchia di Grottaferrata ed alcuni piccole industrie: nel1995 le unità locali dell'industria a Rocca di Papa risultavano impegnate soprattutto nell'edilizia (118 unità locali) e poi nelle attività manifatturiere (51 unità), quindi in misura minima nell'estrazione di minerali e nell'erogazione di acqua ed elettricità (1 unità locale).[115]
Nel1994 la struttura creditizia di Rocca di Papa risultava essere fondata su tre sportelli bancari, con depositi bancari per un totale di 87 162 000 di lire ed impieghi bancari per un totale di 25 627 000 di lire: in media, ogni abitante aveva depositato 7 302 000 di lire.[116]
Le utenze di energia elettrica nel 1994 erano poco meno di 5 000, per un consumo globale di 13 000chilowattora;[117] per quanto riguarda i rifiuti, nel2004 il mese di maggior produzione risulta essere maggio, con un consumo di 7077 tonnellate di spazzatura che viene spedita per il 48% in discarica e riciclata per il 5%.[118] Da qualche tempo tuttavia nel comune si pratica la raccolta differenziata, con un costo media per abitante oscillante sui 118 euro.[119]
Rocca di Papa è una località turistica frequentata sia in estate che in inverno. Storicamente, è possibile affermare che i primi villeggianti nel territorio rocchigiano furono forse i monaci cistercensi dell'abbazia delle Tre Fontane, che fin dal1225[26][120] ottennero la possibilità di trasferirsi in estate nel loro più salubre feudo diNemi e presso ilconvento di Santa Mariaad Nives di Palazzolo sullago Albano,[62] loro dipendenza dal1237.[61] Tra i motivi che spingono a una visita nel paese c'è il paesaggio sull'Agro Romano, il richiamo della quota relativamente alta, la celebrata cucina casareccia dei Castelli Romani e, in misura minore, la devozione mariana per ilsantuario del Tufo.
Tra Settecento ed Ottocento anche Rocca di Papa fu una delle tappe degli incuriositi viaggiatori del "Grand Tour" che provenivano da tuttaEuropa: letterati, pittori, politici, che furono ispirati dalla bellezza di questi luoghi a tal punto di dedicarvi opere intere.George Sand vi trascorse un periodo durante il1855.Hans Christian Andersen, considerato tra i maggiori favolisti della storia, soggiornò a Rocca di Papa nel1833, e visitando la Macchia della Fajola prese l'ispirazione per le sue favole.Stendhal, celebre scrittore francese, descrisse Monte Cavo nel raccontoLa Badessa di Castro (1839).Achille Campanile descrisse il suoViaggio a Rocca di Papa in un capitolo diMa che cosa è questo amore? (1927). Oltre al già citatoMassimo d'Azeglio, soggiornarono nel piccolo comune molti artisti:Vincenzo Cabianca (1827-1902),Gino Severini ed infineEttore Tito.
Fu tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento che iniziò il turismo "di massa", testimoniato dalle numerose ville instile liberty situate nell'omonima località. Con la costruzione delle tranvie dei Castelli Romani e l'apertura della funicolare Squarciarelli-Valle Oscura-Rocca di Papa si aprì per i romani la possibilità della "gita fuori porta", cantata daEttore Petrolini nella famosa canzone'Na gita a li Castelli (scritta daFranco Silvestri nel1926). Dopo un certo ridimensionamento turistico subito nel secondo dopoguerra, attualmente si stanno mettendo in cantiere iniziative per incentivare gli arrivi turistici in paese.[121]
Nel1993 le strutture di soggiorno turistico contavano a Rocca di Papa 598 posti letto per una media di 37 giorni di presenza a turista, mentre le seconde case per vacanze contavano 2659 posti letto con una media i 210 giorni annui di presenza ad abitante:[122] entrambi i dati sono tra i più alti considerando i comuni dei Castelli Romani, segno dell'indiscutibile vocazione turistica del paese.
Il territorio rocchigiano è attraversato dallastrada statale 511 Via Anagnina, che collegaRoma alcompitum Anagninum - ovvero all'incrocio con lavia Casilina pressoAnagni - ricalcando l'antico tracciato dellavia Latina, che fu la prima strada consolare romana.
Altrestrade provinciali importanti del territorio sono lastrada Provinciale 18/d del Vivaro, che attraversa la localitàPratoni del Vivaro tra i comuni di Nemi, Rocca di Papa e Rocca Priora, e lastrada Provinciale 45/b di Costa Caselle, che attraversa la località Costa Caselle tra i comuni di Marino, Grottaferrata e Rocca di Papa.
Inoltre, il territorio comunale di Rocca di Papa, insieme a quelli di Marino e Grottaferrata, è interessato dalla costruzione di un nuovoasse viario di competenza regionale, attualmente in cantiere,[124] che connetta Roma al nodo stradale diSquarciarelli, in comune di Grottaferrata. L'idea, proposta già neglianni sessanta dagli amministratori della vicina Marino,[125] per decongestionare il traffico dell'intera area tuscolana, ha determinato numerose proteste dei residenti e dei proprietari dei terreni coinvolti dagli espropri.[126]
Il 12 agosto 1907 la S.T.F.E.R. inaugura (era già in servizio dal 10 ottobre 1906) la primafunicolare rocchigiana, di stile alpino, che collegavaValle Oscura aviale Silvio Spaventa e funzionava grazie ad un sistema di cassoni comunicanti, con il movimento fornito dai contrappesi dei medesimi mossi dall'acqua, ogni volta regolata a seconda del numero di passeggeri da trasportare.[127]
La funicolare di Valle Oscura venne poi smantellata ed il 28 luglio1932 fu inaugurata la funicolare elettrica, che collegava la stazione di Valle Vergine (detta anche Anello) con piazza Margherita; rimase in funzione fino al 15 dicembre1963, per poi cedere il passo ai nuovi mezzi di trasporto. La stazione superiore, ove ora è il capolinea degli autobus, ha ancora al suo interno una cabina della funicolare elettrica, che servì al trasporto dei passeggeri per oltre 30 anni. La cabina inferiore è andata parzialmente distrutta durante un incendio nel2003.
A seguito dell'assegnazione di uno stanziamento di 6 milioni di euro da parte della Regione Lazio per la rimessa in opera della funicolare, il 29 ottobre2013, dopo una cerimonia alla quale ha preso parte il presidente del LazioNicola Zingaretti, sono iniziati i lavori per la ricostruzione dell'opera e la messa in esercizio, a oltre mezzo secolo dalla dismissione[128]. Il progetto prevede la ricostruzione della funicolare sul vecchio sito, la costruzione di opere accessorie e quella ex-novo di una strada che colleghi la stazione con la strada che congiunge Rocca di Papa alla vicina Grottaferrata.[129]
La principale compagine calcistica del comune era l'Unione Sportiva Canarini Rocca di Papa, costituita nel1926. I colori societari erano ilgiallo ed ilblu.[132]
Il 5 luglio2012 i Canarini si uniscono ufficialmente alla Diana Nemi dando vita all'Asd Rocca di Papa-Nemi, che militerà nel campionato diEccellenza.[133]Nel luglio 2012 torna il nome Canarini sulle maglie dei Piccoli Calciatori Roccheggiani, un gruppo di imprenditori guidati dallo storico presidente Ezio Valente dà vita alla A.S.D. Nuova Canarini Rocca di Papa 1926, la nuova società riparte dalla scuola calcio che porta il nome del campione del mondoMarco Amelia.Ad agosto viene pubblicato il sito web di riferimento per il calcio roccheggiano.[134] Nella stagione successiva il Presidente Valente affida la società alla guida di Gennaro Draicchio che stipula un accordo con la A.S. Roma che riporta la Scuola Calcio ed il settore giovanile Rocchegiani ad un ottimo livello.
Nel 2022 la Polisportiva Canarini Rocca di Papa 1926 milita nel Campionato di prima categoria Laziale
La locale squadra è la Polisportiva Rocca di Papa calcio a 5 1989, una delle più longeve società della regione, che milita nel campionato di serie C1 avendo vinto la scorsa stagione il proprio girone di serie C2. I colori sociali dei "Draghi" sono il bianco verde e la maglia a strisce orizzontali è ispirata a quella del Celtic Glasgow.La squadra termina le sue attività nella stagione 2016/2017.
Nel1932 vennero ospitati i Campionati Mondiali diciclismo. NelGiro d'Italia 1952, la 5ª tappa della XXXV edizione del Giro (tenutasi giovedì 22 maggio) previde una breve cronometro, con partenza da Roma e arrivo da Rocca di Papa, passando per Rocca Priora, per un totale di 35 chilometri. La cronotappa venne vinta daFausto Coppi (che alla fine risulterà vincitore del giro) con il tempo di 1h 01m 26s, il quale precedette di 32 secondiGiancarlo Astrua, divenuto dopo la tappa Roma-Rocca di Papamaglia rosa.[135]
Oggi il paese fa parte del circuito di gara delGiro del Lazio, e rappresenta una delle tappe più impegnative, ilGran Premio della Montagna di Rocca di Papa.
La strada provinciale tra Ariccia e Rocca di Papa, che presenta il curioso fenomeno della salita in discesa.[136]
Nell'edizione2008 delSaggio delle Scuole, classico appuntamento ippico organizzato dalla FISE a fine stagione, la scuola federale rocchigiana si è classificata al terzo posto.[141]
Il principale impianto sportivo del comune di Rocca di Papa è loStadio Comunale Gavini Lionello, costruito in localitàCampi d'Annibale nel2003. Lo stadio ha una capacità di 800 posti su tribuna scoperta, con un campo in manto erboso sintetico vasto105 × 61 m.[132]
Nello stesso impianto dal 2008 sorge un adiacente campo da gioco a 8 in sintetico utilizzato per le attività della Scuola Calcio del Real Rocca di Papa e dei Canarini Rocca di Papa.
^abPaolo Formichetti, Laura Mancini, Nunzia Rossi,Le acque del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani, rapporto ISTISAN 07/8, p. 13. L'analisi è stata condotta dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con ilParco regionale dei Castelli Romani.
^[pointer=5&tx_ttnews[tt_news]=623&tx_ttnews[backPid]=105&cHash=e4b0e7b0cdNasce ai Pratoni del Vivaro il Museo del Cavallo Sportivo. Il Ministero dei Beni Culturali finanzia il progetto con 1 milione e 270 mila euro. L'annuncio oggi nella Conferenza Stampa del Presidente della FISE Cesare Croce a Piazza di Siena], sufise.it.URL consultato il 26 novembre 2009.
Giovanni Antonio Ricci,Memorie storiche dell'antichissima città di Alba Longa e dell'Albano moderno, Roma, Giovanni Zempel, 1787.
Emanuele Lucidi,Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia, e delle sue colonie di Genzano e Nemi, 1ª ed., Roma, Tipografia Lazzarini, 1796.
Pino Chiarucci,Gli insediamenti laziali e quelli albani in particolare, in Pino Chiarucci (a cura di),Il Lazio antico dalla protostoria all'età medio-repubblicana, Atti del corso di archeologia tenutosi presso il Museo Civico di Albano nel 1982-1983, Roma, Paleani Editrice, 1986.