| Roberto d'Angiò | |
|---|---|
| Re di Napoli Conte di Provenza eForcalquier | |
| In carica | 5 maggio 1309 – 16 gennaio 1343 |
| Incoronazione | 3 agosto 1309,Cattedrale di Avignone[1] |
| Predecessore | Carlo II d'Angiò |
| Successore | Giovanna I d'Angiò |
| Altri titoli | Duca di Calabria (1296-1309) Re titolare di Gerusalemme |
| Nascita | Torre di Sant'Erasmo[2], 1278 |
| Morte | Napoli, 16 gennaio 1343 |
| Sepoltura | Sepolcro di Roberto d'Angiò |
| Luogo di sepoltura | Basilica di Santa Chiara,Napoli |
| Dinastia | Angioini |
| Padre | Carlo II d'Angiò |
| Madre | Maria Arpad d'Ungheria |
| Consorte | Jolanda d'Aragona Sancha d'Aragona-Maiorca |
| Figli | Carlo Luigi |
| Religione | Cattolicesimo |
Roberto d'Angiò, dettoil Saggio (Santa Maria Capua Vetere,1278 –Napoli,16 gennaio1343), figlio del reCarlo II d'Angiò e della reginaMaria Arpad d'Ungheria, fu nominato nel 1296, durante il regno di suo padre, primoduca di Calabria, titolo che mantenne fino alla sua incoronazione are di Napoli, avvenuta alla morte del padre nel 1309. Fu sovrano delRegno di Napoli,conte di Provenza edi Forcalquier, ere titolare di Gerusalemme, fino alla sua morte, avvenuta nel 1343. Essendo morto senza eredi legittimi in vita, gli subentrò sul trono la nipoteGiovanna, figlia di suo figlioCarlo, duca di Calabria.
Robertò d'Angiò era figlio quartogenito (terzo maschio) del principe diSalerno e futuroconte d'Angiò e delMaine,conte di Provenza eForcalquier,re di Napoli ere titolare di Sicilia, principe diTaranto, re d'Albania, principe d'Acaia e re titolare diGerusalemme,Carlo II d'Angiò detto lo Zoppo e di Maria d'Ungheria (1257 ca. – 25 marzo 1323), figlia delre d'Ungheria,Stefano V ed Elisabetta di Cumania. Fu il nipote del re d'Ungheria,Ladislao IV.

All'età di undici anni, nel corso dellaguerra del Vespro fuostaggio, assieme ai fratelliLuigi eRaimondo Berengario, del reAlfonso III d'Aragona, tra il 1288 e il 1295. Dopo la morte del fratelloCarlo Martello (1295), Roberto divenneerede altrono di Sicilia.
In seguito alTrattato di Anagni e in cambio dellarinuncia diGiacomo II d'Aragona allaSicilia, il 23 marzo del 1297, aRoma, ne sposò la sorellaViolante, figlia delre di AragonaPietro III di Aragona e della reginaCostanza II di Sicilia, figlia del re di SiciliaManfredi (quindi nipote dell'imperatoreFederico II di Svevia) e diBeatrice di Savoia. Inoltre Violante era sorella deisovrani d'AragonaAlfonso III d'Aragona eGiacomo II d'Aragona, delre di Sicilia,Federico III di Sicilia e dellaregina del PortogalloSanta Elisabetta,Vicario Perpetuo del Regno di Sicilia il 24-6-1299, investito di Sessa, Venosa e Potenza il 14-1-1304.
Non ci fu però tregua fra le duecasate e ibaroni siciliani lo avevano rifiutato, e avevano eletto re il fratello di Giacomo,Federico III d'Aragona. La guerra riprese con violenza e dopo che una flotta aragonese-napoletana aveva riportato la vittoria sui siciliani nel 1299, lo scontro si era spostato in Sicilia, dove i figli di Carlo II lo Zoppo, Roberto con il fratello,Filippo I di Taranto, avevano conquistatoCatania ecinto d'assedioMessina; Federico però aveva riportato una notevole vittoria, nellabattaglia di Falconara (Trapani), aveva resistito a Messina, facendo prigioniero Filippo, e resisteva inCalabria.

Dopo che ilpapa Bonifacio VIII, nel 1300, aveva chiamato in aiuto itemplari, gliospitalieri e iriluttanti Genovesi, la situazione non progredì, fatta eccezione per una nuova brillante vittoria della flotta diRuggero di Lauria su quella siciliana, il 14 giugno. Infine Bonifacio VIII si rivolse al re di Francia,Filippo IV il Bello, che inviò un esercito al comando del fratello,Carlo di Valois, che, arrivato in Sicilia, nel maggio del 1302, bruciando e depredando, l'attraversò sino aSciacca, dove però arrivò distrutto dallamalaria e per la paura di un deciso attacco da parte di Federico, gli offrì la pace. La guerra deiVespri siciliani terminò con lapace di Caltabellotta, del 30 agosto, che portò alla definitiva separazione della Sicilia dal Regno di Napoli e gli Angioini persero definitivamente l'isola.

Dopo la morte delpapa Benedetto XI Roberto fu eletto capitano dellaLega toscana, che avrebbe dovuto pacificare i guelfi dellaToscana, in lotta tra loro (guerra traguelfi bianchi e neri). Roberto giunse in Toscana nella primavera del 1305 con cavalieri scelti aragonesi e catalani e la fanteria capitanata daDiego de Rat e, il 20 maggio,Pistoia, governata dai Bianchi, fu circondata dafiorentini elucchesi. Ma Roberto, che si apprestava ad assaltare la città per conquistarla, dovette ritirarsi per l'opposizione del nuovopapa Clemente V, ossia ilguascone Bertrando di Got, suddito delre d'Inghilterra, eletto il 5 giugno, il quale continuò la politica del suo predecessore: una neutralità leggermente favorevole a Bianchi e Ghibellini.
Alla morte del padre, nel 1309, divenne re di Napoli consacrato incoronato, aLione, da Clemente V e da allora fu personaggio importantissimo della vita politica italiana. Per agevolare la riconciliazione tra guelfi e ghibellini Clemente V appoggiò il vecchio piano di ricostituire ilregno di Arles (questo Stato, che era stato incorporato nell'impero dall'imperatore d'Occidente,Corrado il Salico, nel 1035 circa, si estendeva su un territorio, poi diviso tra contea di Provenza, contea di Forcalquier, marchesato di Provenza, ducato di Borgogna e una parte della Franca Contea), mettendo in contatto i capi delle due fazioni,Roberto il Saggio e il nuovo imperatore,Arrigo VII.Il piano prevedeva che il regno di Arles fosse ceduto dall'imperatore a uno dei due figli di Roberto (ciò perché nel 1257 il nonno di Roberto,Carlo I d'Angiò, aveva acquisito i diritti al trono del regno di Arles), il quale avrebbe sposato una delle due figlie di Arrigo. Il piano però fallì, oltre che per l'opposizione di vari feudatari provenzali e borgognoni, anche per la fiera opposizione del re di Francia,Filippo il Bello, che, mal sopportando l'instaurazione di un regno dei cugini angioini nel sud-est della Francia, fece molte pressioni[3] sulla corte papale diAvignone, cosicché Clemente V ritirò l'appoggio al progetto, che, senza la sua approvazione, fu tacitamente lasciato cadere[4].

Comunque,vicario del papa in Romagna dal 1310, Roberto fu alla testa deiguelfi, che si opponevano ad Arrigo VII[5] (1311-1313), che nel 1312 occupò Roma; Roberto, pur non opponendosi apertamente all'imperatore, aveva inviato a Roma il proprio fratello,Giovanni di Gravina, con quattrocento cavalieri per contrastare l'ingresso di Enrico nell'Urbe. Arrigo VII, lasciata Roma per sottomettere la Toscana, convocò una dieta aPisa, a cui Roberto non si presentò e fu dichiarato ribelle, meritevole della morte dall'imperatore, che si accordò conFederico III per conquistare il regno di Napoli. Ma mentre si dirigeva verso Roma, per poi invadere il regno di Napoli, aBuonconvento, fu colto da forti febbri malariche che lo portarono alla morte improvvisamente, il 24 agosto 1313. Dopo la morte di Enrico i suoi sostenitori, i Guelfi, lo definirono «buon Roberto re di un italico regno». La guerra, interrotta dalla morte di Enrico, proseguì contro i ghibelliniMatteo Visconti eCangrande della Scala. Già in possesso di vasti possedimenti in Piemonte, Roberto estese ulteriormente la propria influenza nella penisola: nel 1317 fu nominato dal papasenatore di Roma, nel 1318 divenne signore diGenova - di cui detenne la signoria sino al 1334 - e, nel 1319, diBrescia[6], e ancora tra il 1313 e il 1318, fu signore di Firenze, voluto dallo stesso governo guelfo della città.
In Toscana però i Guelfi[7] da lui guidati subirono due gravi disfatte: aMontecatini (il comando dell'esercito era stato affidato a suo fratello,Filippo I di Taranto), il 29 agosto 1315 e adAltopascio, il 23 settembre 1325, mentre iBolognesi furono sconfitti aZappolino, il 25 novembre dello stesso anno quando suo figlioCarlo, Duca di Calabria fu proclamatosignore di Firenze e per tre anni guidò i guelfi nelle lotte contro ighibellini.

Nel 1328 si oppose aLudovico il Bavaro e nel 1330 si unì alla lega controGiovanni I di Boemia, che fu costretto a lasciare l'Italia settentrionale. L'egemonia sull'Italia del sovrano angioino fu logorata tuttavia dagli sforzi per impedire l'ascesa al trono di Sicilia aPietro II, figlio diFederico III d'Aragona.Francescano come la moglieSancha d'Aragona, contribuì in modo determinante al riconoscimento da partemusulmana del diritto dellaCustodia di Terra Santa di officiare presso ilSanto Sepolcro e risiedere alSanto Cenacolo.
Carlo I (1266-1285) Carlo II (1285-1309) Figli
Roberto I (1309-1343) Giovanna I (1343-1381) Figli
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Intervenne militarmente inPiemonte nel 1341 per sostenereManfredo V di Saluzzo contro il nipoteTommaso II: durante questa spedizione militare le milizie angioine saccheggiaronoSaluzzo, che venne data alle fiamme.[senza fonte] Tornato aNapoli le sue costanti preoccupazioni furono riacquistare la Sicilia e assicurare la successione dinastica; questa fu gravemente compromessa dalla morte nel 1328 del figlio ed eredeCarlo, Duca di Calabria, che aveva lasciato soltanto due figlie,Giovanna d'Angiò eMaria di Calabria. Per assicurare la successione di Giovanna, nel 1333 Roberto la promise in sposa adAndrea d'Ungheria, figlio diCarlo I d'Ungheria.[8]Le sue ultime volontà furono dettate il 16 gennaio 1343 a Napoli, nel Castel Nuovo, confermando la scelta di Giovanna come erede e la reggenza per Sancha. Morì il 20 gennaio.[8]Ma le guerre siciliane non condussero ad alcun risultato, mentre il disgraziato matrimonio tra la nipote Giovanna eAndrea d'Ungheria, voluto dal re, segnò l'inizio delle vicende burrascose che avrebbero provocato la fine della dinastia.
Fu ricordato daPetrarca eBoccaccio come colto e generoso mecenate: Petrarca, che gli dedicò l'Africa, volle addirittura essere esaminato da lui prima dell'incoronazione inCampidoglio (1341). Molto meno lusinghiero fu invece il giudizio diDante Alighieri, la cui opposizione alla presenza degli Angiò in Italia si concentrò nei confronti di re Roberto, colpevole tra l'altro di aver ostacolato la consacrazione ad imperatore di Enrico VII a Roma, per cui Dante nutriva speranze per l'affermazione del potere imperiale e il risanamento dei conflitti presenti in tutta la Penisola.[9]
Membri della sua corte furono i notaiBarbato da Sulmona, dal 1341 stretto amico del Petrarca che lo incontrò proprio a Napoli,Guglielmo di Scala e il francescanoRoberto di Mileto, custodi dei sigilli reali.[10] Roberto da Mileto entrò nella corte angioina nel 1329 ed era uno deispirituali, una corrente più intransigente all'interno del movimentofrancescano, ed ebbe una notevole influenza religiosa sia su re Roberto che sulla sua seconda moglie Sancia.[11]
Roberto d'Angiò fu anch'egli letterato: a lui viene attribuita la composizione del canto religiosoCredo regis[12] e una lunga raccolta di sermoni, tanto da ottenere ancora in vita il titolo di"re da sermone" da Dante Alighieri stesso, in maniera del tutto negativa come commento all'apparente propensione di Roberto più per una vita religiosa e umanistica che politica come sovrano. Comporre e scrivere sermoni era un'attività che già altri sovrani avevano perseguito, comePietro IV d'Aragona altrimenti noto come "il Cerimonioso", ma Roberto d'Angiò, in quanto a vassallo del Papa e capo della fazione guelfa in Italia, fu particolarmente prolifico in questa attività, che perseguì per tutta la durata del suo regno e adoperò in occasioni diplomatiche e politiche, accademiche di fronte ai professori e studenti dell'università di Napoli, e infine per occasioni religiose, come il soggiorno reale alla corte papale o le visite alle varie abbazie del regno.[13]
Roberto sposò in prime nozze il 23 marzo 1297Jolanda d'Aragona (1273-1302), figlia diPietro III, re di Aragona, e diCostanza di Hohenstaufen, dalla quale ebbe:
Sposò poi in seconde nozze il 21 giugno 1304Sancha d'Aragona, figlia diGiacomo II di Maiorca e di Escalrmonde de Foix, ma la coppia non ebbe figli.

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| Predecessore | Re di Napoli | Successore | |
|---|---|---|---|
| Carlo II | 1309 – 1343 | Giovanna I |
| Predecessore | Conte di Provenza e Conte di Forcalquier | Successore | |
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| Carlo II | 1309 – 1343 | Giovanna I |
| Predecessore | Re di Gerusalemme | Successore | |
|---|---|---|---|
| Carlo II | 1309 – 1343 | Giovanna I |
| Sovrani di Napoli | ||
|---|---|---|
| Il titolo dire di Napoli (Rex Siciliae citra) venne creato il 31 agosto 1302 a seguito dellaPace di Caltabellotta | ||
| Angioini (1282 - 1442) | Carlo I ·Carlo II ·Roberto ·Giovanna I ·Carlo III ·Ladislao ·Giovanna II ·Renato | |
| Aragonesi (1442 - 1516) | Alfonso I ·Ferdinando I ·Alfonso II · invasione diCarlo VIII di Francia ·Ferdinando II ·Federico I · invasione diLuigi XII di Francia ·Ferdinando III | |
| Asburgo di Spagna (1516 - 1700) | Carlo IV ·Filippo I ·Filippo II ·Filippo III (interrotto dallarepubblica del 1647-1648) ·Carlo V | |
| Borbone di Spagna (1700 - 1713) | Filippo IV | |
| Asburgo d'Austria (1713 - 1734) | Carlo VI | |
| Borbone di Napoli (1734 - 1806) | Carlo (VII) ·Ferdinando IV (interrotto dallarepubblica del 1799) | |
| Napoleonidi (1806 - 1815) | Giuseppe Bonaparte ·Gioacchino Murat | |
| Borbone di Napoli (1815 - 1816) | Ferdinando IV | |
| Nel 1816 i regni di Napoli e Sicilia vengono uniti nelRegno delle Due Sicilie | ||