Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Robert Bresson

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nessuna nota a piè di pagina
Questa voce o sezione sull'argomento registi è priva o carente dinote eriferimenti bibliografici puntuali.

Sebbene vi siano unabibliografia e/o deicollegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti connote a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoimigliorare questa vocecitando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti delprogetto di riferimento.

Robert Bresson (Bromont-Lamothe,25 settembre1901Droue-sur-Drouette,18 dicembre1999[1]) è stato unregista esceneggiatorefrancese.

Riconosciuto maestro delminimalismo, è stato una delle personalità cinematografiche più importanti nella storia del cinema francese e internazionale. Nel 1989 ha ricevuto ilLeone d'oro alla carriera allaMostra del cinema di Venezia.

Biografia

[modifica |modifica wikitesto]

Dopo essersi laureato in filosofia, Bresson iniziò la sua carriera come pittore e fotografo, per poi approdare nel mondo del cinema. Nel 1934 realizzò il suo primo film, il mediometraggioLes affaires publiques, che non uscirà mai nelle sale, e racconta tre giornate di un dittatore immaginario in un linguaggio definito dall'autore stessoburlesque. Delle poche copie stampate, per lungo tempo ritenute perse per sempre, una sola è stata recuperata ed è custodita a Parigi presso laCinémathèque française. Durante laseconda guerra mondiale, Bresson trascorse oltre un anno comeprigioniero di guerra e si servirà di questa sua esperienza anni dopo, nel girareUn condannato a morte è fuggito.

Nel 1943, nellaFrancia diPétain e dell'occupazione tedesca, uscì il suo primo lungometraggio,La conversa di Belfort, basato sul soggetto di un padre domenicano, con dialoghi scritti daJean Giraudoux. Il film descrive la vita in una congregazione di religiose in cui il male convive con il bene, ossia un convento in cui le suore riabilitanti accolgono "peccatrici" che si confondono sotto lo stesso abito. Per il suo progetto successivo,Perfidia (1945), Bresson si servì di un lungo dialogo-racconto tratto daJacques il fatalista e il suo padrone diDenis Diderot, sfrondandolo di ogni complicazione romanzesca e di molte figure di sfondo. Pur impreziosito dai dialoghi diJean Cocteau e dalla presenza diMaría Casarès, brillante e famosa attrice di teatro nel ruolo della protagonista, il film fu un clamoroso fallimento commerciale e venne ritirato dopo pochissimi giorni dalle sale di prima visione. Ripubblicato in DVD nel 2025 da Coffret4K Ultra HD + Blu-ray, Rimini Editions, l'opera ha una recensione suCahiers du cinéma dove si legge, tra l'altro, cheLes Dames du bois de Boulogne venne più tardi rinnegato dal regista per la sua teatralità. La stessa Mathilde Grasset, tra l'altro, continua scrivendo del burrascoso rapporto tra Bresson e Casarès, anche al di fuori delle riprese, il tutto nel contesto dell'Occupazione.[2]

Nel 1951 uscìIl diario di un curato di campagna, tratto dall'omonimo romanzo diGeorges Bernanos e considerato dalla critica il film della svolta spirituale, il primo in cui il regista esprime pienamente il suo stile austero, privo di melodrammaticità e di ogni psicologismo letterario. Il 1956 fu l'anno del suo film più noto,Un condannato a morte è fuggito. Tratto da un racconto autobiografico diAndré Devigny comparso suLe Figaro Littéraire del 20 dicembre 1954, poi ripreso e ampliato su volume, il film venne girato con scarsissimi mezzi e si concentrò su pochi, essenziali oggetti e luoghi diventando una delle testimonianze più asciutte ed essenziali sullaResistenza francese. L'anno successivo vinse il premio per la miglior regia alFestival di Cannes e venne favorevolmente accolto da pubblico e critica.

Nonostante il titolo, che farebbe pensare a un poliziesco, il successivoDiario di un ladro (Pickpocket) (1959) è un film psicologico e riprende, in chiave spirituale, il tema della redenzione diDelitto e castigo. Nel 1962 Bresson giròProcesso a Giovanna d'Arco, forse il suo film più difficile, in cui l'essenzialità è spinta al massimo. Più importante, nella sua carriera, il successivoAu hasard Balthazar (1966), una parabola sulla vita e la morte di un asino che diventa una riflessione sul male e sulle sue influenze sulla vita degli uomini.Mouchette - Tutta la vita in una notte (1967), nuovamente tratto da un romanzo di Bernanos, è anch'esso una cupa riflessione sul male attraverso la storia del suicidio di una giovane donna.

Così bella, così dolce (1969) descrive ancora il suicidio di una giovane donna, e, inflashback, la storia della sua vita di coppia della piccola borghesia parigina. Per la prima volta Bresson in questo film fece uso del colore, e per la prima volta compare sullo schermo la giovane e bellaDominique Sanda, una delle pochissime interpreti bressoniane che avranno in seguito una carriera come attrici professioniste. Il film è tratto daLa mite, un racconto diDostoevskij, così come il successivoQuattro notti di un sognatore, tratto dallo stessoLe notti bianche di cuiLuchino Visconti si era servito per il suoomonimo lavoro del 1957.

Nel 1974 arrivòLancillotto e Ginevra, film dal budget importante e unico lavoro "storico" di Bresson, se si eccettua ilProcesso di Giovanna d'Arco. Lo stile asciutto del regista evita di soffermarsi sui costumi e sulle scenografie della ricostruzione storica, filmando i personaggi come se si muovessero su uno scenario dei nostri giorni.Il diavolo probabilmente, controverso film del 1977, offre uno spaccato pessimista sulla gioventù dell'epoca attraverso considerazioni sulmarxismo, l'ecologia e lasessualità.L'Argent, ultimo film del regista, è del 1983. Ispirato aun racconto di Tolstoj, partecipò alFestival di Cannes vincendo ilGrand Prix du cinéma de création.

Stile

[modifica |modifica wikitesto]

Nel 1976 Bresson pubblicòNotes sur le Cinématographe, una sorta di manifesto del suo cinema nel quale differenzia ilcinema dalcinematografo: mentre un film è una mera rappresentazione filmata, il cinematografo è il tentativo di creare un nuovo linguaggio di immagini e suoni attraverso il montaggio.

Quello che colpisce di più nel cinema di Bresson è l'apparente assenza direcitazione. Bresson sosteneva che nei film ci fosse una convenzione riguardo a cosa lo spettatore dovesse sentire e pensare, sottolineato da effetti come lamusica, ilmontaggio e la recitazione; e che, di conseguenza, riducendo questi codici al minimo, si potessero ottenere delle risposte emotive più dirette da parte degli spettatori.

Nel cinema tradizionale era l'attore, attraverso la sua recitazione e le espressioni facciali, a trasmettere allo spettatore le sue emozioni. Con il cinema di Bresson è lo spettatore stesso a dover indovinare gli stati d'animo dei protagonisti a seconda del contesto in cui essi si trovano. Bresson era solito ingaggiare persone comuni e girare scena dopo scena fino a quando la recitazione spariva del tutto. Agli attori chiedeva didire le battute e compiere le azioni richieste.

Filmografia (come regista)

[modifica |modifica wikitesto]

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^(FR)Bresson Robert Fernand, sudeces.matchid.io.URL consultato il 25 settembre 2021.
  2. ^(FR) Mathilde Grasset,Les Dames du bois de Boulogne, inCahiers du cinéma, n. 820, Paris, Mai 2025, pp. 88-89.

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Robert Bresson,Note sul cinematografo (Notes sur le Cinématographe), Gallimard, Parigi 1975; trad. it. diGinevra Bompiani, Marsilio, Venezia 1986 -ISBN 8831748963
  • Giorgio Tinazzi,Il cinema di Robert Bresson, Marsilio, Venezia, 1979 -ISBN 8831750844
  • Giovanni Spagnoletti, Sergio Toffetti (a cura di),Il caso e la necessità. Il cinema di Robert Bresson - Lindau, Torino, 1998 -ISBN 8871802330
  • Luciano De Giusti (a cura di),La bellezza e lo sguardo. Il cinematografo di Robert Bresson, Il Castoro, Milano 2000 -ISBN 8880331914
  • Manlio Piva,L'inquadratura sonora. Immagine e suono in Robert Bresson,Esedra editrice, 2004 -ISBN 8886413866
  • Adelio Ferrero, Nuccio Lodato,Robert Bresson,Il Castoro Cinema n. 25, Editrice Il Castoro, 2004,ISBN 8880332783
  • Alessio Scarlato,Robert Bresson. La meccanica della grazia, Ente dello Spettacolo, 2006 -ISBN 8885095313

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Film diretti daRobert Bresson
Les affaires publiques (1934) ·La conversa di Belfort (1943) ·Perfidia (1945) ·Il diario di un curato di campagna (1951) ·Un condannato a morte è fuggito (1956) ·Diario di un ladro (1959) ·Processo a Giovanna d'Arco (1962) ·Au hasard Balthazar (1966) ·Mouchette - Tutta la vita in una notte (1967) ·Così bella, così dolce (1969) ·Quattro notti di un sognatore (1971) ·Lancillotto e Ginevra (1974) ·Il diavolo probabilmente (1977) ·L'Argent (1983)
V · D · M
Leone d'oro alla carriera
1969–1980Luis Buñuel (1969) ·Orson Welles (1970) ·John Ford,Marcel Carné,Ingmar Bergman (1971) ·Charlie Chaplin,Anatolij Golovnja,Billy Wilder (1972) · non assegnato (1973-1981)
1981-1990non assegnato (1981) ·Alessandro Blasetti,Frank Capra,George Cukor,Jean-Luc Godard,Sergej Iosifovič Jutkevič,Alexander Kluge,Akira Kurosawa,Michael Powell,Satyajit Ray,King Vidor,Cesare Zavattini,Luis Buñuel (1982) ·Michelangelo Antonioni (1983) · non assegnato (1984) ·Federico Fellini,Manoel de Oliveira,John Huston (1985) ·Paolo e Vittorio Taviani (1986) ·Luigi Comencini,Joseph L. Mankiewicz (1987) ·Joris Ivens (1988) ·Robert Bresson (1989) ·Miklós Jancsó,Marcello Mastroianni (1990)
1991-2000Mario Monicelli,Gian Maria Volonté (1991) ·Francis Ford Coppola,Jeanne Moreau,Paolo Villaggio (1992) ·Claudia Cardinale,Roman Polański,Robert De Niro,Steven Spielberg (1993) ·Ken Loach,Suso Cecchi D'Amico,Al Pacino (1994) ·Woody Allen,Alain Resnais,Martin Scorsese,Giuseppe De Santis,Goffredo Lombardo,Ennio Morricone,Alberto Sordi,Monica Vitti (1995) ·Robert Altman,Vittorio Gassman,Dustin Hoffman,Michèle Morgan (1996) ·Gérard Depardieu,Stanley Kubrick,Alida Valli (1997) ·Sophia Loren,Andrzej Wajda,Warren Beatty (1998) ·Jerry Lewis (1999) ·Clint Eastwood (2000)
2001-2010Éric Rohmer (2001) ·Dino Risi (2002) ·Dino De Laurentiis,Omar Sharif (2003) ·Manoel de Oliveira,Stanley Donen (2004) ·Hayao Miyazaki,Stefania Sandrelli,Isabelle Huppert (2005) ·David Lynch (2006) ·Tim Burton,Bernardo Bertolucci (2007) ·Ermanno Olmi (2008) ·John Lasseter,Brad Bird,Pete Docter,Andrew Stanton,Lee Unkrich (2009) ·John Woo,Monte Hellman (2010)
2011-2020Marco Bellocchio (2011) ·Francesco Rosi (2012) ·William Friedkin (2013) ·Thelma Schoonmaker,Frederick Wiseman (2014) ·Bertrand Tavernier (2015) ·Jean-Paul Belmondo,Jerzy Skolimowski (2016) ·Jane Fonda,Robert Redford (2017) ·David Cronenberg,Vanessa Redgrave (2018) ·Julie Andrews,Pedro Almodóvar (2019) ·Ann Hui,Tilda Swinton (2020)
2021-2030Roberto Benigni,Jamie Lee Curtis (2021) ·Catherine Deneuve,Paul Schrader (2022) ·Liliana Cavani,Tony Leung Chiu-Wai (2023) ·Sigourney Weaver ePeter Weir (2024) ·Werner Herzog eKim Novak (2025)
Controllo di autoritàVIAF(EN100256742 ·ISNI(EN0000 0001 1816 3914 ·SBNCFIV027682 ·BAV495/176256 ·ULAN(EN500471535 ·LCCN(ENn50044288 ·GND(DE118515160 ·BNE(ESXX905610(data) ·BNF(FRcb11893933q(data) ·J9U(EN, HE987007275319205171 ·NSK(HR000207893 ·NDL(EN, JA00463751
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Robert_Bresson&oldid=147400100"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp