Ilrizoma (darizo-, radice, con il suffisso-oma, rigonfiamento) è una modifica delfusto nellepiante erbacee[1] la cui principale funzione è di immagazzinare amidi e proteine e consentire così alle piante di penetrare (sopravvivere a una stagione sfavorevole) sottoterra[2]. È ingrossato, sotterraneo con decorso generalmente orizzontale.
Moltefelci e moltepiante acquatiche (ad esempio leninfee) possiedono rizomi. In molte specie vegetali (es.Iris) il rizoma è ricco ditessuti parenchimatici di riserva contenentiamido. Il rizoma svolge una funzione anche nella moltiplicazione vegetativa delleAngiosperme: infatti è dotato digemme che permettono lo sviluppo di nuovi fusti. Questa capacità viene sfruttata nelle tecniche vivaistiche per la moltiplicazione di piante a fiore.
Morfologicamente si presenta allungato e ramificato, decorrente sotto la superficie del terreno, oppure breve e cilindrico, disposto in posizione più o meno verticale. Non va confuso con lostolone, che è invece un fusto strisciante sopra la superficie del terreno, con funzioni di moltiplicazione vegetativa.
Caratteristico dipiante erbacee diffuse in climi molto variabili, il rizoma permette il superamento delle condizioni climatiche sfavorevoli rigenerando nuovi fusti.
Alcuni rizomi sono commestibili e sono consumati come verdure o spezie, ad esempio lozenzero, usato diffusamente in tutto il mondo, o lagalanga, quest'ultima utilizzata nella cucina tailandese.
La caratteristica propria del rizoma, di sviluppare autonomamente nuove piante anche in condizioni sfavorevoli, ha spinto alcuni pensatori a farne uso in termini metaforici, per simboleggiare alcuni concetti. In particolare,Carl Gustav Jung adottò il termine rizoma con riguardo alla natura invisibile della vita, la quale si sviluppa per lo più sotto terra, mentre ciò che appare dura solo una stagione, e poi cessa, senza che per questo il flusso vitale si interrompa definitivamente[3].
La metafora del rizoma è poi stata adottata daGilles Deleuze eFélix Guattari per caratterizzare un tipo diricerca filosofica che procede per multipli, senza punti di entrata o uscita ben definiti e senza gerarchie interne; questa è anche la prospettiva di scrittura e di interpretazione proposta in una delle loro opere principali,Millepiani, ovvero la seconda parte dell'Antiedipo, dedicato alla ricostruzione dei nessi profondi fracapitalismo eschizofrenia. In questa opera, Deleuze-Guattari contrappongono la concezione rizomatica del pensiero a una concezione arborescente, tipica della filosofia tradizionale, la quale procede gerarchicamente e linearmente, seguendo rigide categorie binarie ovvero dualistiche; il "pensiero rizomatico", invece, è in grado di stabilire connessioni produttive in qualsiasi direzione[4].
Édouard Glissant definisce le culture "a radice unica" quelle che tendono all'auto-conservazione (ataviques) ed invece "a rizoma" quelle nate da una recente creolizzazione (composites) e quindi coscienti della loro natura plurima.