LaRivoluzione d'ottobre (in russoОктябрьская революция?,Oktjabrʾskaja revoljucija), conosciuta alternativamente comeGrande Rivoluzione Socialista d'Ottobre (Великая Октябрьская социалистическая революция,Velikaja Oktjabrʾskaja socialističeskaja revoljucija),Rivolta d'Ottobre (Октябрьское восстание,Oktjabrʾskoe vosstanie),Colpo di Stato bolscevico (Большевистский переворот,Bolʾševistiskij perevorot),Ottobre rosso (Красный Октябрь,Krasnyj Oktjabrʾ) o ancheGrande ottobre (Великий Октябрь,Velikij Oktjabrʾ), è la fase finale e decisiva dellaRivoluzione russa iniziata inRussia nelfebbraio 1917 delcalendario giuliano, che segnò dapprima il crollo dell'Impero russo e poi l'instaurazione dellaRussia sovietica.
L'insurrezione, avviata nella notte tra il 6 e il 7 novembre dell'odiernocalendario gregoriano (24 e 25 ottobre del calendario giuliano) 1917 aPietrogrado, si concluse con successo; i bolscevichi formarono ungoverno rivoluzionario presieduto da Lenin e furono in grado di estendere progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio Impero zarista. La reazione armata delle forze controrivoluzionarie e l'intervento delle potenze straniere provocò l'inizio di una cruentaguerra civile che si concluse con la vittoria bolscevica nel 1922.
A partire dalla fine degli anni '80, un nutrito gruppo di studiosi e storici anche russi ha cominciato a rivalutare la precedenteRivoluzione di febbraio, arrivando a considerarla la vera rivoluzione del 1917 a differenza di quella di ottobre.[2][3][4]
L'insurrezione degli operai e dei soldati che costituì laRivoluzione di febbraio e rovesciò la monarchia delladinastia Romanov portò alla nascita del Soviet di Pietrogrado, primo di un gran numero di assemblee che sarebbero di lì a poco sorte in tutta la Russia. Posizione predominante nell'organismo ottennero imenscevichi e isocialrivoluzionari, che consegnarono il potere nelle mani dellaborghesia e delGoverno provvisorio presieduto dal principeL'vov, costituitosi a marzo.[5] Anche i bolscevichi, che riemergevano allora dalla fase di feroce repressione poliziesca subita a causa della loro opposizione allaguerra, assunsero all'inizio posizioni collaborative verso le altre forze rivoluzionarie e il Governo.[6] Il loro orientamento mutò però radicalmente dopo il ritorno diLenin dall'esilio inSvizzera. Le sueTesi di aprile, finalizzate alla trasformazione della rivoluzione borghese in una rivoluzione socialista,[7] furono accolte inizialmente in modo molto critico anche all'interno del suo stesso partito, ma acquisirono sempre maggiore consenso sia tra le masse che tra i militanti bolscevichi, fino a venire approvate a larga maggioranza dallaVII Conferenza del partito tenutasi a maggio.[8] Intanto si era creata forte tensione tra il Governo e il Soviet sul tema della prosecuzione della partecipazione alla guerra, che portò alla formazione di un nuovo gabinetto, un esecutivo di coalizione con la partecipazione, accanto ai ministri borghesi, di menscevichi e socialrivoluzionari.[9]
Nei mesi successivi i temi di pace, terra e controllo operaio ottennero una crescente diffusione,[10] si moltiplicarono gli scioperi e i bolscevichi ampliarono il sostegno alle proprie idee,[11][12] soprattutto all'interno dei comitati di fabbrica. La spinta rivoluzionaria si rafforzò anche nell'esercito, in particolar modo dopo una fallimentare offensiva voluta dal Governo a giugno.[13] Nel frattempo si insediò il ICongresso panrusso dei soviet, a maggioranza menscevica e socialrivoluzionaria, che elesse ilComitato esecutivo centrale. I suoi leader continuarono a portare avanti posizioni caute, dettate da motivazioni teoriche per i menscevichi, convinti dell'impossibilità del passaggio immediato alla rivoluzione socialista, e da ragioni più pratiche per i socialrivoluzionari, che puntavano ad ottenere in un secondo momento la redistribuzione egualitaria delle terre voluta dal loro elettorato contadino.[14]
Decisive furono le cosiddetteGiornate di luglio, una manifestazione di operai e soldati di cui presero la testa i bolscevichi dopo un inizio spontaneo e che fu respinta dalle forze governative.[15] A questo punto si scatenarono una violenta repressione antibolscevica[16][17] e una feroce campagna contro lo stesso Lenin, accusato di essere un agente tedesco e costretto alla clandestinità fuori da Pietrogrado.[15] Il precedente equilibrio era ormai rotto: anche il secondo Governo cadde e fu sostituito da un nuovo gabinetto di coalizione, stavolta guidato dal socialrivoluzionario Aleksandr Kerenskij, ma le forze conservatrici ritennero giunto il momento di sopprimere i soviet. A questo scopo fu organizzato ad agosto uncolpo di Stato guidato dalgeneraleLavr Kornilov, che fu fermato da un sollevamento di massa degli operai e dei soldati su iniziativa bolscevica. Il governo Kerenskij appariva ormai debole e screditato, mentre i bolscevichi conquistavano la maggioranza in numerosi soviet, a partire da quello di Pietroburgo, presieduto daTrockij, e da quello diMosca, e si radicalizzavano le posizioni dei soldati e anche dei contadini.[18]
In conseguenza dei moti di luglio, nel frattempo l'ex zarNicola II e la sua famiglia venivano trasferiti all'inizio di agosto dalPalazzo di Alessandro appena fuori Pietrogrado, dove erano stati tenuti in stato d'arresto sin da subito dopo l'abdicazione, aTobol'sk, oltre gli Urali.
Lev Trockij, uno dei principali leader della Rivoluzione d'ottobre
Fin da settembre Lenin e Trockij ritenevano indispensabile non perdere l'occasione rivoluzionaria che si era venuta a creare e insistettero per la sollevazione armata. Già decisa in linea teorica dalVI Congresso del partito a luglio, essa fu deliberata in concreto il 10 ottobre (23 delcalendario gregoriano) dalComitato centrale, con una votazione di 10 a 2 e con la ferma contrarietà diLev Kamenev eGrigorij Zinov'ev.[19][20] La posizione di questi ultimi si fondava su una scarsa fiducia nella possibilità del successo e sul timore che tale azione avrebbe compromesso l'intera rivoluzione; essi ritenevano pertanto più opportuna una lunga opposizione nei Soviet e nella futuraAssemblea costituente. La maggioranza replicava invece che le masse stesse si sarebbero rivolte contro i bolscevichi se questi avessero temporeggiato, e allo stesso tempo esprimevano la convinzione che la rivoluzione si sarebbe estesa a livello europeo garantendo il necessario sostegno all'insurrezione in Russia.[21]
Il 24 ottobre del calendario giuliano, mentre a Pietrogrado arrivavano i delegati del II Congresso dei Soviet, si attivarono i soldati, gli operai, che a differenza di febbraio erano armati e costituivano le cosiddette "Guardie rosse", i marinai dellaFlotta del Baltico.[22] Tra la notte seguente e il mattino del giorno 25[23] vennero occupati i punti chiave della città,[24][25] e fu conseguito un agevole successo militare.[22] Alle ore 10 Lenin, che con Trockij aveva avuto il ruolo principale nella direzione degli eventi, poté proclamare il rovesciamento del Governo e il passaggio del potere alComitato militare rivoluzionario,[22] che due settimane prima era stato costituito in seno al Soviet di Pietrogrado per coordinare l'azione delle guarnigioni.[26] La sera gli insorti occuparono ilPalazzo d'Inverno e arrestarono i ministri, mentre Kerenskij era già riuscito a lasciare la città.[27]
Contemporaneamente si insediò presso l'Istituto Smol'nyj il Congresso dei Soviet, cui fu formalmente consegnato il potere conquistato con la rivoluzione. L'assemblea, dove siedevano 338 delegati bolscevichi su 648 complessivi, ratificò l'acquisizione del potere con una maggioranza dei tre quarti dei voti e fu così instaurato il nuovo Stato sovietico.[27] I lavori del Congresso furono abbandonati dalla maggioranza dei menscevichi e dei socialrivoluzionari, che tuttavia subirono la scissione della propriaala sinistra; essa continuò a partecipare ai lavori e vide propri rappresentanti entrare a far parte del nuovo Comitato esecutivo centrale panrusso, presieduto prima da Kamenev e poi daSverdlov, ma non delConsiglio dei commissari del popolo (Sovnarkom), eletto la sera del 26 ottobre e composto di soli bolscevichi[28] guidati da Lenin.[29] Lo stesso giorno il Congresso aveva promulgato il decreto sulla terra e quello sulla pace:[30] il primo proclamava la confisca delle terre dei possidenti e la loro consegna ai comitati locali per la loro redistribuzione tra i contadini, mentre il secondo costituiva un appello a tutti i popoli belligeranti per una pace senza annessioni né indennità.[31]
La Rivoluzione si estese subito dopo a gran parte dei territori dell'exImpero russo: i bolscevichi presero il controllo della maggioranza delle città dellaRussia europea in modo pacifico, mentre in alcune zone si ebbero accesi scontri congli oppositori durati alcuni giorni, come a Mosca, o mesi, come in aree periferiche o in quelle abitate da minoranze nazionali quali iCosacchi del Don equelli del Kuban'.[32][33]
Fra i primi provvedimenti del nuovo governo ci furono la distribuzione della terra ai contadini, le restrizioni al commercio, il controllo operaio sulle industrie durato circa sei mesi, l'istituzione dellaČeka e dei tribunali rivoluzionari.[34] Nei mesi successivi venne introdotto l'obbligo della consegna dei raccolti alle autorità, che determinò numerose rivolte.[35] La mancata estensione della rivoluzione aiPaesi europei complicò le trattative per l'uscita dalla guerra, che si conclusero nel marzo 1918 con la sottoscrizione dellaPace di Brest-Litovsk con laGermania.[36][37] Le condizioni sfavorevoli a cui era stata costretta la Russia causarono l'abbandono del governo da parte dei socialrivoluzionari di sinistra,[38] che erano entrati a far parte del Sovnarkom in dicembre.[39][40]
In estate, mentre veniva ratificata dalV Congresso panrusso dei Soviet laCostituzione della RSFS Russa,[41] si ebbe proprio per mano dei socialrivoluzionari una serie di attentati terroristici, in uno dei quali venne gravemente ferito Lenin, cui il governo rispose con la proclamazione del cosiddetto "Terrore rosso"[42][43] e l'uccisione di un numero considerevole di oppositori politici di destra e di sinistra.[44] Intanto, con l'intervento delle potenze straniere in supporto delle realtà che internamente si opponevano al potere sovietico, già dalla primavera si era riacceso lo scontro militare.[45][46]
Mentre iniziava a divampare la guerra civile, che avrebbe provocato un grandissimo numero di morti, i bolscevichi vararono una serie di misure sociali ed economiche, come la nazionalizzazione su larga scala dell'industria e le requisizioni di grano dalle campagne, che sarebbero state definite "comunismo di guerra".[47][48] Fra il 1920 e il 1921, quando l'Armata Bianca veniva definitivamente sopravanzata, si concludeva laguerra sovietico-polacca e venivano recuperate dai bolscevichi vaste zone dell'Asia centrale, dell'Estremo Oriente e delCaucaso,[49] il Paese fu investito da una drammatica crisi economica e da gravi carestie che causarono circa 5 milioni di morti[50] e determinarono una serie di rivolte contro le politiche del comunismo di guerra;[51] tra queste, assunsero particolare rilievo quella dellaprovincia di Tambov, dove per tutto il 1921 l'Armata Rossa fronteggiò migliaia di insorti, equella di Kronštadt.[52]
Tale situazione portò, a partire dal 1921, alla revoca del comunismo di guerra ed al lancio dellaNuova Politica Economica (NEP), che avrebbe garantito il superamento della crisi e l'allentamento della tensione sociale.[53] Inoltre, il pericolo che il proletariato, provato dai grandi sforzi degli anni precedenti, soccombesse di fronte al ritorno delle forze capitaliste portò alla messa al bando delle altre organizzazioni politiche e al divieto di frazionismo nel partito bolscevico,[54][55] che limitò quella che fino ad allora era stata una vita interna intensamente democratica.[56][57]
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