| Repubblica di Lucca | |
|---|---|
| Motto:Luca potens sternit sibi quae contraria cernit (XIII sec.) Libertas (1369-1799) | |
| Dati amministrativi | |
| Nome completo | Serenissima Repubblica Lucense (dal 1556 al 1799) |
| Nome ufficiale | Res publica Lucensis |
| Lingue parlate | Latino,italiano,toscano |
| Capitale | Lucca |
| Dipendente da | |
| Politica | |
| Forma di Stato | Repubblicaoligarchica |
| Forma di governo | Aristocrazia |
| Capo di Governo | Gonfaloniere[1] |
| Organi deliberativi |
|
| Nascita | 1160 |
| Causa | acquisto dei privilegi feudali dal marcheseGuelfo I di Toscana, nel1162 fu riconosciuta daFederico Barbarossa;Carlo IV di Lussemburgo le concesse l'indipendenza nel1369 |
| Fine | 23 giugno1805 |
| Causa | conversione in monarchia e annessione alPrincipato di Piombino per decisione diNapoleone Bonaparte |
| Territorio e popolazione | |
| Massima estensione | 1750 km² circa nelsecolo XVIII |
| Popolazione | 100.000 circa nelsecolo XVIII |
| Economia | |
| Valuta | Zecca autonoma (ducato) |
| Risorse | Agricoltura,allevamento |
| Produzioni | Seta, Tessile |
| Commerci con | Fiandre, Inghilterra, Francia, Polonia,Area metropolitana di Cagliari |
| Esportazioni | Sete e prodotti tessili |
| Religione e società | |
| Religione di Stato | Cattolicesimo |
| Religioni minoritarie | Ebraismo |
| Classi sociali | Patrizi,aristocrazia,clero,cittadini,popolo |
| Evoluzione storica | |
| Preceduto da | Marca di Tuscia |
| Succeduto da | |
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Larepubblica di Lucca fu unantico Stato dell'Italia centro-settentrionale, sorto all'inizio delXII secolo. Retta da un governo aristocratico indipendente fino all'invasione francese del 1799, divenne fino al 1805 unarepubblica giacobina.
Il territorio della repubblica subì notevoli variazioni tra il XII e il XVI secolo, quando si assestò comprendendo la pianura attorno alla capitale, lamedia valle del Serchio, una parte dellaGarfagnana, la costa sulMar Ligure tra ilLago di Massaciuccoli e leFocette (oggi confine tra i comuni diCamaiore ePietrasanta) e l'exclave diMontignoso, subito a sud diMassa.
Dopo la fine della repubblica nel 1805, lo Stato assunse una forma monarchica, prima comePrincipato di Lucca e Piombino e dopo ilCongresso di Vienna comeDucato di Lucca.
Secondo alcuni storici il sito oggi occupato da Lucca sarebbe stato abitato daiLiguri, mentre altri ritengono potesse esservi un villaggio di origineetrusca, con datazione attorno al 220 a.c. Non esistono però evidenze archeologiche dell'esistenza di un centro abitato prima della fondazione delmunicipium romano (180 a.C. come colonia didiritto latino). Lucca ebbe allora un territorio ad essa legato e fece parte dellaGallia Cisalpina.
Dopo ilcollasso dell'impero romano Lucca divenne una delle città più importanti d'Italia e iLongobardi già nelVI secolo la elessero a capitale di un importante ducato (si vedaducato di Tuscia).
Caduto il regno longobardo, iCarolingi convertirono il ducato in contea e poi inmarca di Tuscia, della quale Lucca rimase la capitale fino all'ascesa diUgo II di Toscana.
In seguito la città entrò in collisione con il potere marchionale iniziando ad autogovernarsi. La vera origine dello stato di Lucca fu sancita dal diploma diEnrico IV del 1081. Con questo documento si riconosceva alla città il dominiode facto su una ristretta fascia di sei miglia attorno alle mura. Nel contado dellesei miglia era proibito il costruire qualsiasi castello feudale[2]. In aggiunta, nel 1116Enrico V riconobbe alla cittadinanza ulteriori privilegi sul fiumeSerchio e sulla costa del mare.
Da questo primo nucleo ebbe origine unLibero comune governato daConsoli maggiori, la cui esistenza è attestata nel1119[3], dapprima riconosciuta dall'autorità marchionale di Corrado nel 1120 ("venientibus ad nos Henrico causidico et Fulcerio atque Inghifredo lucanis consulibus cum alii bonis viris de civitate Luca postulantibis nos..")[4] e poi imperiale nel1162[5]. Il Comune si rese indipendente dalla marca di Tuscia, rimanendo sottoposto solamente all'imperatore, acquistando i diritti feudali marchionali dal marcheseGuelfo I di Toscana per mille solidi[6].
Nelsecolo XIII il Comune sostiene le sue lotte contro i feudatari vicini[7] fino ad assicurarsi il dominio su vasti territori e a contendersi il primato militare inToscana con ilcomune di Firenze.

Agli inizi del XIV secolo, dopo essere stata sconvolta dalle lotte traguelfi bianchi e neri, la città fu conquistata daUguccione della Faggiola coadiuvato dalvicario imperialeCastruccio Castracani, di origine lucchese[8].
In seguito il popolo lucchese rovesciò il governo di Uguccione e acclamò Castruccio Capitano del popolo. LaSignoria di Castruccio rappresenta il massimo apogeo della potenza lucchese, i cui territori comprendevano a Nord la Garfagnana, a Ovest il litorale dalla città di Carrara fino a Pisa, ad Est la città di Pistoia (sotto il condominio di Lucca e Firenze), a Sud la Val d'Arno costantemente contesa con laRepubblica di Firenze. Il massimo conflitto con Firenze si ebbe nellabattaglia di Altopascio dl 1325, dove l'esercito fiorentino sconfitto fu rincorso fino alle mura di Firenze, dove il Castracani dette ordine, per spregio degli sconfitti, che si battesse moneta e che si corressero tre Palii: uno per uomini a piedi, uno per asini ed un terzo per meretrici.
Con la morte di Castruccio (1328) truppe mercenarie tedesche a seguito dell’imperatoreLudovico il Bavaro, rimaste in Toscana senza salario, si impossessano nel 1329 del territorio lucchese e lo offrono in vendita al migliore offerente. Lucca passa in mano a vari acquirenti, fino alla sua conquista, nel 1342, da parte di Pisa, che la sottrae allaRepubblica di Firenze. Il dominio pisano si protrae sino al 1369, quando l'imperatoreCarlo IV concesse l'indipendenza alla repubblica di Lucca in cambio di denaro, sebbene l'estensione dei suoi territori fosse molto ridimensionata. In questa occasione il borgo di Vivinaia viene ricostruito ed intitolatoMontecarlo.
Nel corso del Quattrocento questa repubblica toscana ha una minore importanza rispetto alle due grandi repubbliche diFirenze eSiena. Nei primi decenni di questo secolo, Lucca cade sotto la pseudo-tirannide della famigliaGuinigi.
In merito a questa epoca ci è stato conservato un giudizio dello storico luccheseGiovanni Sercambi. Egli evidenzia in specie il conferimento di tutti gli uffici ai sostenitori della famiglia dominante. Lo storico lucchese cita anche le disposizioni per impedire alla maggiore assemblea dei cittadini (il Consiglio generale) di riunirsi. Il ruolo di questa era preso da una Commissione composta di partigiani della casa regnante in numero di dodici o diciotto.
Egli ricorda più in generale le restrizione di tutte le spese salvo quelle a favore dei mercenari, ritenuti indispensabili per non vivere in continue paure e pericoli e che bisognava tenere allegri, nonché gli atti di violenza segreti commessi per togliere di mezzo i ribelli più pericolosi e, infine, i modi con cui alcuni commercianti emigrati furono costretti a tornare a Lucca.
Assai interessanti sono soprattutto le osservazioni del Sercambi sullo scadimento di tutte le industrie, ma in particolare dell'arte della seta e della coltivazione dei vini, per le quali egli propone come rimedio un dazio elevato sui vini forestieri e l'obbligo assoluto, da imporsi al contado, di comperare ogni cosa in città, i soli mezzi di sussistenza eccettuati, secondo il modello diffuso in molti Stati italiani dell'epoca che privilegiano giuridicamente e economicamente le città dominanti sul contado.
L'alleanza tra il Guinigi e ilducato di Milano coinvolse Lucca nella rovinosa guerra contro Venezia e Firenze; verso la fine di questa, un'insurrezione pose termine al dominio della famiglia Guinigi e la repubblica trattò per non perdere nuovamente l'indipendenza, anche se i suoi territori furono ulteriormente ridimensionati.[9]
Nel 1429 Firenze assediò Lucca per vendicarsi del Guinigi che si era schierato a favore di Milano durante la guerra precedente. Dopo diversi giorni di assedio Lucca chiese aiuto a Milano che in suo soccorso inviòFrancesco Sforza, che con il suo esercito travolse i Fiorentini e li costrinse alla ritirata.
In seguito Firenze pagò lo Sforza per abbandonare Lucca e nel 1430 Lucca fu nuovamente assediata. Nel corso dell'assedio i Fiorentini tentarono di arginare il Serchio per allagare Lucca, ma a causa di errori commessi dal Vasari (progettista della diga) si allagò invece l'accampamento fiorentino. Intanto i Lucchesi chiesero di nuovo aiuto aFilippo Maria Visconti che, ancora una volta, agì indirettamente (secondo un precedente trattato Milano non poteva intromettersi negli affari di Firenze) chiedendo ai Genovesi di aiutare Lucca.
Genova, facendo valere un'antica alleanza con Lucca, chiese a Firenze di non disturbare Lucca e al rifiuto, inviò un esercito di 6.000 uomini condotti daNiccolò Piccinino che attaccò i Fiorentini sul Serchio. Dopo una sanguinosa battaglia, le truppe fiorentine vennero costrette al ritiro anche perché, uscendo dalla città, i Lucchesi guidati dal figlio di Paolo Guinigi, le avevano attaccate alle spalle.Pochi giorni dopo la ritirata dei Fiorentini, gli abitanti di Lucca fecero arrestare il Guinigi perché si diceva che avesse trattato con i fiorentini consegnandolo all'Imperatore che lo rinchiuse nel castello di Parma dove dopo pochi anni morì.
Tranne il breve periodo della Signoria di Paolo Guinigi, Lucca rimase una Repubblica indipendente fino al 1799, anno della sua definitiva caduta a opera dell'esercito francese di Napoleone.

Da questo periodo in poi Lucca evita il più possibile il coinvolgimento in qualsiasi guerra preferendo risolvere ogni questione con ambascerie diplomatiche e l'uso di spie.
Alladiscesa in Italia diCarlo VIII in marcia verso Napoli, la Repubblica approfitta per avvicinarsi alle corone di Francia e di Spagna mantenendosi in equilibrio tra le due potenze.
Grazie alla sua definitiva alleanza con l'imperatoreCarlo V (1521) la città riesce a scongiurare il pericolo di annessione al Granducato mediceo, anche se il timore di perdere la propria "Libertà" a favore della corte fiorentina permane nei suoi programmi politici dando inizio ai lavori di costruzione delleMura per proteggersi la da eventuali azioni belliche ai propri danni.
Altopascio e Montecarlo sono gli avamposti granducali distanti appena 16-17 chilometri dalla città di Lucca che, non a caso, dà il nome diLibertà al baluardo delle sue mura rivolto verso quel confine (unico dei baluardi delle mura cittadine a non avere un nome di santo).
Nel1556, per evitare il più possibile ingerenze straniere, viene riformata la struttura di governo in maniera che solo i discendenti di alcune famiglie lucchesi da più generazioni possano accedere al governo. Nasce così laSerenissima Repubblica Lucense come repubblica aristocratica.Lucca continua così a sopravvivere come città-Stato in senso medievale sia pure costituendosi come stato borghese e mercantile.
Con laRiforma Protestante anche a Lucca si diffondono le nuove idee religiose e, benché il governo impedisca l'istituzione nella Repubblica del tribunale dell'Inquisizione, non può esimersi dal condannare le eresie e scacciare i cittadini dichiaratamente protestanti. Anche in seguito continuerà la sua azione diplomatica per evitare l'insediamento deiGesuiti e dell'Inquisizione nella Repubblica.
Con la costituzione aristocratica dello stato, il governo lucchese è costituito dal Consiglio Generale, assemblea con poteri legislativi composta da trecento cittadini (duecento possidenti e nobili e cento negozianti, letterati e artisti).
Il potere esecutivo è gestito dai XII Anziani presieduti da unGonfaloniere, in carica per due mesi. Il potere amministrativo è gestito dagli Anziani e da quattro Magistrature (dodici membri) che seguono gli Affari Interni, Giustizia, Polizia, Forza Armata, Relazioni estere, Direzione delle Acque, Strade e Fabbriche pubbliche, Finanze. Come si vede le alte cariche esecutive erano soggette a continua rotazione, per cui il potere era di fatto nelle mani del Consiglio Generale.
Posta tra gli stati estensi e l'espansionismo mediceo, Lucca è riuscita a mantenere la propria indipendenza grazie alla sua stretta alleanza con l'impero, riconoscendosi, almeno formalmente, città imperiale "ab immemorabili". Nonostante i vari tentativi da parte toscana di annetterla, la repubblica lucchese riesce a mantenere l'autonomia grazie alle sue mura che, per il loro alto livello ingegneristico militare, hanno più volte scoraggiato i nemici della Repubblica a muovere guerra.
Nel 1628 era stato istituito il libro della nobiltà, riformata con legge del 3 giugno 1787, che distingueva la nobiltà dal patriziato non titolato e dalla nobiltà civica, alla quale era fatto divieto di apporre armi gentilizie sulle facciate dei palazzi.
La Repubblica giunse anche a comprare la sua libertà, come nel caso dell'incidente diplomatico conCosimo III de' Medici (1700), versando per l'aiuto politico ricevuto 16.000 scudi alla corte reale di Spagna e 144.000 a quella imperiale di Vienna. La sua posizione di fronte alla corte di Vienna ne esce rafforzata anche nel caso della cosiddetta "controversia delle acque" con la Toscana, quando è costretta a perorare i propri diritti sullago di Bientina nel1755 contro le azioni della reggenza fiorentina.
Lucca, divisa nei terzieri di San Paolino, San Salvatore e San Martino, da un censimento del1744 risulta avere 114.693 abitanti di cui 20.770 in Lucca e 28.030 con il suo suburbio; nel 1776 la popolazione nella città era scesa a 19.413 abitanti, mentre nel resto dello stato era di 116.331.
Molto importante fu laZecca della repubblica.[10]
La religione cattolica era la più diffusa e le feste di precetto osservate nello stato erano dal 1653:
Mentre la festività civile più sentita era:
| Repubblica Lucchese | |
|---|---|
| Motto:Libertà Eguaglianza | |
| Dati amministrativi | |
| Nome ufficiale | Repubblica di Lucca |
| Lingue parlate | italiano |
| Capitale | Lucca |
| Dipendente da | |
| Politica | |
| Forma di Stato | Repubblica sorella |
| Forma di governo | Repubblica direttoriale |
| Capo di Governo | Direttorio |
| Organi deliberativi |
|
| Nascita | 15 febbraio1799 |
| Causa | Trattato di Campoformio |
| Fine | 23 dicembre1801 |
| Causa | Trattato di Lunéville |
| Territorio e popolazione | |
| Bacino geografico | Provincia di Lucca |
| Religione e società | |
| Religioni preminenti | Cattolicesimo |
| Evoluzione storica | |
| Preceduto da | |
| Succeduto da | |
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Dopo la guerra in Italia dellaprima coalizione, conclusasi con iltrattato di Campoformio, nel1798 il Governo della Repubblica di Lucca decise di avviare trattative con la neonataRepubblica Cisalpina allo scopo di mantenere il proprio assetto oligarchico e la propria autonomia. Incaricato fu ilgiureconsultoLuigi Matteucci, futuro padre del più celebreFelice, che si recò aMilano per trattare conNapoleone.
La repubblica era rimasta tuttavia l’unico territorio di tutta l’Italia continentale epeninsulare a non essere ancora stato invaso daifrancesi e le proposte di Matteucci non furono accolte, tanto che il 22 gennaio1799 le truppe francesi entrarono in città determinando la mutazione della Repubblica oligarchica in Repubblica democratizzata, sotto il protettorato francese, ma di fatto mantenendo il governo precedente.
A questo punto la situazione divenne caotica, di riflesso alla situazione internazionale. Anche proprio a causa delle forzature giacobine a Lucca e in tutta l’Italia centro-meridionale, la tensione fra Francia e Austria precipitò rapidamente in una nuova guerra aperta, il conflitto dellaSeconda Coalizione, che in un primo momento registrò facili vittorie tedesche e l’ingresso dell’armata imperiale a Lucca il 17 luglio, con la conseguente restaurazione del vecchio regime sotto unbaliaggio austriaco. Al ritorno diNapoleone dall’Egitto, però, la situazione si ribaltò con altrettanta celerità. Il 9 luglio1800 i francesi rientrarono in città installandovi un governo provvisorio, sotto il controllo diAntoine Christophe Saliceti. Ora però Bonaparte, divenutoPrimo console, imponeva una linea politicamoderata, che fu applicata anche ai territori riconquistati. Come negli altri Stati, anche a Lucca iniziò la lenta elaborazione di una nuova Costituzione, qui emanata il 23 dicembre1801, che fu niente più della restaurazione della vecchiarepubblicaoligarchica, semplicemente epurata dai pochi esponenti poco rapidi nel saltare sul carro dei vincitori.
In seguito, Napoleone prese la decisione di creare ilprincipato di Lucca e Piombino per la sorellaElisa, che decretò la fine della repubblica il 23 giugno1805.[11][12]
Alla caduta di Napoleone la repubblica fu trasformata in unducato, costituito provvisoriamente per trovare una sede temporanea per iBorbone di Parma, e destinato alla fine a confluire in gran parte nelGranducato di Toscana, salve compensazioni in favore delDucato di Modena e Reggio.
I confini della repubblica di Lucca variarono durante la sua lunga esistenza. Alla fine del 1200 lo stato comprendeva tutta l'attuale provincia di Lucca, Montignoso, le città di Massa e Carrara, l'interaValdinievole, alcune aree della valle dell'Arno (Santa Maria a Monte,Santa Croce sull'Arno, ecc. Tale assetto territoriale, ulteriormente ampliato sotto la Signoria di Castruccio Castracani, si sarebbe una prima volta ridimensionato dopo la morte di quest'ultimo. Negli anni trenta del XIV secolo infatti i fiorentini riuscirono ad acquisire i centri della valle dell'Arno,Barga e quasi tutta laValdinievole, con gli importanti centri diPescia,Montecatini eAltopascio, mentre a Lucca restavano Montichiari e Vivinaia (ribattezzataMontecarlo daGiovanni I di Boemia in onore del figlio (il futuroCarlo IV di Lussemburgo). Con la riconquista della Libertà (1369 - 1370) i lucchesi non riuscirono a riconquistare le terre cadute in mano ai fiorentini. Lo stato dunque comprendeva ancora Massa, Carrara, Montignoso, altre terre in Lunigiana (Ortonovo),Pietrasanta,Camaiore,Viareggio, la media e alta val di Serchio (Garfagnana) con l'esclusione di Barga, la media e bassa Val di Lima,Villa Basilica eMontecarlo. Nel XVIII secolo i confini seguivano grosso modo quelli dell'odierna provincia ad eccezione della vicaria di Pietrasanta (sottoposta prima ai pisani, poi dal XV secolo ai fiorentini), e dellaGarfagnana (che dal XIV-XV secolo passa progressivamente sotto la potestàestense e, per quanto concerneBarga ed il suo distretto, a quella deiMedici). Infatti nella vallata delSerchio a Lucca era rimasto il possesso di sole treexclaves in territorio modenese:Castiglione di Garfagnana con l'intera valle del torrente omonimo, conSan Pellegrino in Alpe fino al crinale segnato dai passi delle Forbici e della Foce delle Radici,Minucciano, conGorfigliano, fino alMonte Pisanino, eGallicano. InVersilia aveva inoltre la minuscola exclave litoranea diMontignoso con parte delLago di Porta. Lo stato era ripartito in tre province a loro volta suddivise in distretti amministrativi retti da commissari della repubblica o vicari governativi.[13]
Con l'annessione napoleonica nel 1801 la nuova riforma amministrativa divide il territorio in treCantoni, corrispondenti alla vecchia ripartizione, con a capo ognuna un commissario di governo:
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