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Repubblica di Pisa

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Repubblica di Pisa
Repubblica di Pisa – Bandiera
Repubblica di Pisa - Stemma
Motto:Urbis me dignum pisane noscite signum
Repubblica di Pisa - Localizzazione
Repubblica di Pisa - Localizzazione
I territori della Repubblica di Pisa nelXIII secolo (in verde scuro)
Dati amministrativi
Nome completoPrima Repubblica Pisana
Lingue ufficialilatino
dialetti toscani
Lingue parlateLatino,italiano
CapitalePisa
DipendenzeSardegna(1207-1324)
Corsica(1050-1295)
Isole Baleari(1115-1184)
Politica
Forma di governoRepubblica oligarchica, retta da unconsolato fino alXII-XIII secolo; retta da unpodestà dal XII-XIII secolo fino alla sua scomparsa; dalXIV secolo presenza di alcune signoriede facto
Capo di Governoelenco
Organi deliberativiConsiglio degli Anziani(dal XIII secolo)
NascitaXI secolo con ilConsolato della Repubblica
CausaNel 1081Enrico IV concesse alla città il diritto di eleggere i propri rappresentanti. Nel 1153 la Repubblica guadagna completa autonomia politica.[1]
Fine1406 conGabriele Maria Visconti
CausaVendita allaRepubblica di Firenze
Territorio e popolazione
Bacino geograficoCostatoscana traPisa ePiombino
Territorio originalesimile alle attuali province di Pisa e Livorno
Massima estensione2400 km² circa nelXIV secolo
Popolazione25000 abitanti circa nelXIV secolo
Economia
ValutaGrosso pisano, aquilino
RisorseAgricoltura,itticoltura
Commerci conImpero bizantino,Stati crociati,Regno di Sicilia,Regno di Napoli,Regno di Francia
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo
Religioni minoritarieEbraismo
Classi socialiPatrizi,aristocrazia,clero,cittadini,popolo
Evoluzione storica
Preceduto daMargraviato di Toscana
Succeduto daRepubblica di Firenze
Signoria di Piombino
Ora parte diItalia (bandiera) Italia
Francia (bandiera) Francia
Spagna (bandiera) Spagna
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LaRepubblica di Pisa, anche conosciuta comePrima Repubblica Pisana, fu un anticoStato indipendente, esistito dall'XI alXV secolo. Intorno al 1000 Pisa divenne una delle maggiorirepubbliche marinare italiane. Nata come repubblica consolare, progressivamente, il governo degli Anziani andò sempre più sottoposto all'autorità di una figura signorile.

Storia

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XI secolo, la nascita della repubblica

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La Repubblica Pisana nacque nell'XI secolo. In questo periodo storicoPisa intensificò i propri commerci nelMar Mediterraneo e finì per scontrarsi più volte con l'Emirato di Sicilia, risultando inizialmente soccombente nel 985 e poi vittoriosa nel 1005 aReggio Calabria, nel 1034 aBona nell'Africa settentrionale, nel 1064 aPalermo, nel 1087 aMahdia nell'attualeTunisia.

In questa prima espansione, a partire dalla fine dell'XI secolo, Pisa si ritrovò spesso alleata con la nascente potenza degliAltavilla delRegno di Sicilia, come per esempio nella presa di Palermo.

Nel 1016 Pisa eGenova, tra loro alleate, sconfissero isaraceni e acquisirono il controllo pressoché totale delmar Tirreno. Le duerepubbliche marinare intrapresero inoltre la loro penetrazione prima commerciale e poi politica inCorsica e inSardegna.

XII secolo

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Nel 1116Pisa libera le Baleari. Questa spedizione è celebrata nelGesta Triumphalia per Pisanos e in un poema epico, ilLiber Maiolichinus, composti negli anni 1113-1115.[2]

La Repubblica di Pisa, il cuiporto alla foce dell'Arno si affacciava sul mare, raggiunge così l'apice del suo splendore tra ilXII e ilXIII secolo: le sue navi controllano gran parte delMediterraneo occidentale ecentrale.

La battaglia della Meloria, nel 6 agosto 1284

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Lo stesso argomento in dettaglio:Giudicato di Cagliari, Giudicato di Gallura e Visconti di Pisa.
Carta pisana, 1296
Moneta pisana
argento, inizio delXIV secolo

Ma la rivalità tra Pisa e Genova si acuì nel XIII secolo e sfociò nellabattaglia navale della Meloria[3] (1284), combattuta proprio davanti alporto pisano, che segnò l'inizio del declino della potenza della città, con la rinuncia a ogni pretesa sullaCorsica e con la cessione a Genova di una parte della Sardegna (1299).

Inoltre, dal 1323, iniziò laconquista aragonese della Sardegna, che privò la città rossocrociata del dominio suigiudicatidi Cagliari edi Gallura[4].

La fine della repubblica e il dominio fiorentino

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Vista la gravosa situazione economica e politica dell'ormai decadente Repubblica, il 13 febbraio 1399, il signore di PisaGherardo Leonardo d'Appiano cedette la città e il contado per la cifra di 200.000 fiorini d'oro aGian Galeazzo Visconti del ramo pisano deiVisconti per farsisignore di Piombino e ottenere la nomina aconte palatino.

Il controllo della Repubblica da parte dei Visconti durò poco, infatti Pisa mantenne la sua indipendenza e il dominio su quella parte di costa toscana e oltre fino al 1406, quando fu occupata dai mercenariAngelo Tartaglia eMuzio Attendolo Sforza che disposero l'annessione allaRepubblica Fiorentina.

Con la dominazione fiorentina iniziò un declino inarrestabile della città che, nelle arti, aveva diffuso lo stile architettonicoromanico pisano anche nelle isole e nelle chiesesarde[5].
Soffocati i traffici commerciali e mercantili, che avevano contraddistinto per secoli la sua efficienza, alcune delle più importanti famiglie pisane, per sfuggire alla morsa fiorentina, emigrarono all'estero o in altri Stati italiani[6], in particolare inSicilia.

APalermo a partire dai primi anni del XV secolo, si trasferirono così gliAlliata, i Vanni, i Damiani, gliAgnelli[7], iCorvini, i Bonanni (poi anche in Abruzzo), gliUpezzinghi, iGalletti, i da Settimo, iGambacorti (prima a Napoli), i Palmerini, i del Tignoso, i Vernagalli, i Mastiani, i Pandolfini, i Grassolini, i da Vecchiano, i Bernardi, e molte altre famiglie.
Firenze fu scelta come residenza daidella Gherardesca, i Compagni, iCaetani, mentre aRoma si trapiantarono iLante, i Roncioni, gli Angeli, i Campiglia Ceuli[8].

Territorio e amministrazione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Pisa.
Torrione e mura di Pisa
Antica mappa diPisa

Il territorio sottoposto alla città marinara ha avuto nei secoli importanti variazioni. Nel periodo di grande espansione politica ed economica la repubblica aveva propri consoli con fattorie commerciali e fondachi in molte località marittime (Gaeta,Napoli,Salerno,Messina,Palermo,Trapani,Mazzara, fino aTunisi) con significative presenze nelLevante, nell'Impero bizantino e negliStati crociati dellaPalestina, dove le truppe pisane furono tra le prime nelconquistare Gerusalemme nel 1099 (Costantinopoli,Antiochia,Laodicea,Tiro,San Giovanni d'Acri,Giaffa,Tripoli di Siria,Alessandria eil Cairo). A Tiro fu costituita la nota "Società dei Vermigli" che si segnalò nella difesa della città contro l'attacco delSaladino nel 1187[9].

Estesa la sua influenza anche nelle isole maggiori del Tirreno (Sardegna dal 1207 al 1324,Corsica dal 1050 al 1295, leBaleari dal 1115 al 1184) dopo lasconfitta della Meloria del 1284, progressivamente il territorio divenne più continentale, limitandosi alla costa e all'immediato entroterra che daMigliarino arrivava fino aPiombino, con le isoleElba,Gorgona,Pianosa,Giglio eGiannutri e leexclaves diCastiglione della Pescaia e diPorto Ercole nell'Argentario[10].

Verso l'interno, in lotta perenne conLucca,Firenze eVolterra, i suoi confini erano molto fluttuanti avendo come castelli contesi quelli diButi,Palaia,Peccioli e laVal d'Era,Montopoli (fino al 1349),Laiatico,Chianni (fino al 1325),Santa Maria a Monte,Pontedera, Vecchiano. Le principali roccaforti erano larocca della Verruca, pressoCalci, che faceva da caposaldo del sistema difensivo montano sul confine lucchese che correva dall'anticolago di Bientina al Serchio con i castelli diCaprona,Vicopisano,Asciano,Agnano,San Giuliano[11]. Sulla via fiorentina a sbarrare l'accesso verso Pisa c'era il castello diCascina, teatro di importanti scontri con i fiorentini (vedi la famosabattaglia di Cascina), Castelnuovo in Val di Cecina fu conteso a lungo da Volterra.

L'importanteporto pisano, chiave di tutta l'economia statale, era difeso da alcune torri sul mare e dal lato terra da un sistema fortificato di rocche sulle colline retrostanti (Lari come sede del capitanato delle Colline superiori,Crespina,Fauglia,Castellina,Rosignano e infineLivorno con il piano delPorto Pisano, essenziale sbocco per dominare ilMediterraneo occidentale), mentre la zona che intersecava l'Arno con laValdera era difesa dai castelli di Appiano, Petriolo, Montecuccoli e infine, per ordine di fondazione, quello diPonte di Sacco (1392).

Il territorio maremmano a sud del porto diVada era amministrato in nome di Pisa dai conti pisanidella Gherardesca con i castelli diGuardistallo,Bibbona,Riparbella,Casale,Donoratico,Montescudaio,Castagneto,Campiglia,Suvereto[12].

Incastonato fra Castagneto e Suvereto, aveva una certa importanza per la Repubblica il Castello dellaSassetta, i cui Signori, appartenenti a un ramo della famigliaOrlandi, furono sempre fedeli alla patria pisana sino ad arrivare, nel 1494-1520, alla perdita del Feudo e all'estinzione della casata (cfr.Rinieri della Sassetta)

Massima espansione di Pisa nelMar Mediterraneo

Governanti della repubblica di Pisa

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Lo stesso argomento in dettaglio:Governanti della Repubblica di Pisa.

Fonti storiche

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IGesta triumphalia per Pisanos facta[13] sono una delle poche fonti storiche disponibili riguardo alle imprese della Repubblica di Pisa al tempo dellaprima crociata. Furono scritti da un cittadino pisano, forse prelato, vissuto nella curia pontificia, non identificato con certezza assoluta[14].

L'opera fu ripresa da Bernardo Maragone (Pisa, n. fra il 1108 e il 1110 ca- m. fra il 1188 e il9 giugno 1190) nei suoi Annali di storia pisana[14][15], a loro volta pubblicati nelleRerum italicarum scriptores: raccolta degli storici italiani dal cinquecento al millecinquecento ordinate dalMuratori (1672-1750), e successivamente edite ai primi delXX secolo con il commento critico diGiosuè Carducci (1835-1907) e diVittorio Fiorini (1860-1925)[16][17].

Note

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  1. ^Benvenuti G. (1962), Storia della Repubblica di Pisa, p. 25.
  2. ^Benvenuti G. (1962), Storia della Repubblica di Pisa, p. 19.
  3. ^MARICH, sumarich-edizioni.blogspot.com.URL consultato il 4 ottobre 2022.
  4. ^Benvenuti G. (1989), Le repubbliche marinare, p. 41.
  5. ^Lodolini A. (1963), Le repubbliche del mare, p. 67.
  6. ^G. Petralia,Banchieri e famiglie mercantili nel Mediterraneo aragonese. L'emigrazione dei Pisani in Sicilia nel Quattrocento, Palermo 1989.
  7. ^AA. VV.,Le dimore di Pisa, Alinea, Firenze 2010, p. 101.
  8. ^AA. VV.,Memorie istoriche di più uomini illustri pisani, vol. 3, Pisa 1792, p. 202.
  9. ^Lodolini A. (1963), Le repubbliche del mare, p. 48.
  10. ^Benvenuti G. (1962), Storia della Repubblica di Pisa, p. 61.
  11. ^Benvenuti G. (1962), Storia della Repubblica di Pisa, p. 62.
  12. ^Benvenuti G. (1962), Storia della Repubblica di Pisa, pp. 64-65.
  13. ^titolo completo:Gesta triumphalia per Pisanos facta de captione Hierusalem et civitatis Maioricarum et aliarum civitatum et de triumpho habito contro. lanuenses.
  14. ^abVittorio Fiorini,Archivio muratoriano: studi e ricerche in servigio della nuova edizione dei "Rerum italicarum scriptores" di L. A. Muratori, suarchive.org, 1904, p. IX (prefazione).
    «La cronaca del Maragone è di grande valore storico, e si può considerare come la fonte di ogni compilazione di storia pisana.»
  15. ^archive.org.
  16. ^ G. Carducci e V. Fiorini,Rerum italicarum scriptores: raccolta degli storici italiani dal cinquecento al millecinquecento, suarchive.org, Vol. VI (pt. 2 ), II ed.ne, Bologna,N. Zanichelli, 1902.
  17. ^Rerum Italicarum scriptores., sucentrostudimuratoriani.it.

Bibliografia

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  • Gino Benvenuti,Storia della Repubblica di Pisa, Pisa, Giardini, 1962.
  • Armando Lodolini,Le repubbliche del mare, inL'Italia nei secoli, Roma, Biblioteca di Storia Patria, 1963.
  • Ottavio Banti,Breve storia di Pisa, Pacini, Pisa 1989.
  • Gino Benvenuti,Le repubbliche marinare: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, inQuest'Italia, Roma, Newton & Compton, 1989.
  • Mario Chiaverini,Il ‘Porto Pisano’ alla foce del Don tra il XIII e XIV secolo, Pisa, Marich Studio storico editoriale, 2000.
  • Mario Chiaverini,Onore e Gloria. Gli aspetti militari della Guerra di Pisa: L'assedio degli eserciti francese e fiorentino nel giugno-luglio 1500, Pisa, MARICH Studio storico editoriale, 2003 (III Ed.).
  • Mario Chiaverini,La battaglia di Saint-Gilles nel 1165 tra Pisa e Genova. Le lotte di predominio, tra misteri ed intrighi, nella Francia meridionale dei secoli XI-XII, Pisa, MARICH Studio storico editoriale, 2004.
  • Mario Chiaverini,Repubblica imperiale pisana. La vittoria navale su Genova del 1241: alcuni aspetti, antefatti vicini e lontani, misteri e coincidenze, Pisa, MARICH Studio storico editoriale, 2012.

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