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Repubblica Dominicana

Coordinate:18°48′N 70°12′W18°48′N,70°12′W
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Disambiguazione – Se stai cercando lo stato noto come Commonwealth della Dominica con capitaleRoseau, vediDominica.
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Repubblica Dominicana
Repubblica Dominicana - Localizzazione
Repubblica Dominicana - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica Dominicana
Nome ufficialeRepública Dominicana
Lingue ufficialispagnolo
CapitaleSanto Domingo
Politica
Forma di governoRepubblica presidenziale
Presidente della RepubblicaLuis Abinader
IndipendenzaDaHaiti,27 febbraio1844
Ingresso nell'ONU24 ottobre19451
Superficie
Totale48 671 km² (128º)
% delle acque1,6%
Popolazione
Totale9 927 320 ab. (2012) (85º)
Densità204 ab./km²
Tasso di crescita1,305% (2012)[1]
Nome degli abitantiDominicani
Geografia
ContinenteAmerica centrale
ConfiniHaiti
Fuso orarioUTC-6
Economia
Valutapeso dominicano
PIL (nominale)58 996[2] milioni di $ (2012) (72º)
PIL pro capite (nominale)5 766 $ (2012) (91º)
PIL (PPA)97 684 milioni di $ (2012) (73º)
PIL pro capite (PPA)9 547 $ (2012) (91º)
ISU(2020)0,767 (alto) (80º)
Fecondità2,5 (2011)[3]
Consumo energetico0,15kWh/ab. anno
Varie
CodiciISO 3166DO, DOM, 214
TLD.do
Prefisso tel.+1 809, +1 829, +1 849
Sigla autom.DOM
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleQuisqueyanos valientes
Festa nazionale27 febbraio
Repubblica Dominicana - Mappa
Repubblica Dominicana - Mappa
1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel1945.
Evoluzione storica
Stato precedenteRepubblica di Haiti
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LaRepubblica Dominicana è unarepubblica presidenziale situata nei due terzi orientali dell'isola caraibica diHispaniola, nelleGrandi Antille. Confina a ovest con la repubblica diHaiti ed è bagnata a nord dall'oceano Atlantico, a sud dalmar dei Caraibi e ad est dalcanale della Mona, che la separa daPorto Rico. La capitale èSanto Domingo, la lingua ufficiale è lospagnolo (vedi anche:lingua spagnola in Repubblica Dominicana).

La Repubblica Dominicana non va confusa conDominica, un altro Paese caraibico.

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia della Repubblica Dominicana.

Colonia spagnola

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Lo stesso argomento in dettaglio:Hispaniola precolombiana.

Il 5 dicembre 1492 le navi diCristoforo Colombo arrivarono nell'isola, che venne denominatala Española. Colombo vi lasciò un insediamento di 39 marinai, chiamatoLa Navidad. L'anno successivo, ritornando nel secondo viaggio, lo trovò distrutto e decise di fondare un nuovo insediamento più a est, nel territorio dell'attuale Repubblica Dominicana, chiamandoloLa Isabela, considerato il primo vero insediamento europeo nelleAmeriche. L'isola divenne una colonia spagnola.

Dei primi anni di dominazione spagnola si ricorda lo schema delle fattorie (haciendas) basato sull'esperienza portoghese nella costa occidentale dell'Africa. Esso consisteva nello sfruttamento del lavoro retribuito degli spagnoli, un regime di schiavitù per le popolazioni native, la vendita degli schiavi inSpagna e l'imposizione di un tributo in polvere d'oro o cotone. Lo sfruttamento delle ricchezze naturali e della forza lavoro indigena poteva avvenire solo a favore della corona spagnola e non dei privati. Questo provocò sia molto malcontento tra gli spagnoli che vittime, spesso per tristezza, fra iTaino durante il viaggio oceanico. I modi con cui vennero trattati gli indigeni (considerati come la ricompensa per la conquista) provocarono un crollo della loro condizione fisica, della speranza e dell'aspettativa di vita. I Taino arrivarono a suicidarsi in massa e a realizzare aborti come unica via di salvezza dalla schiavitù; la loro popolazione scese dalle circa 400 000 persone calcolate nel1492 a 60 000 nel1508.

La scarsa manodopera indigena e la concentrazione della stessa in poche famiglie aristocratiche fece sì che i coloni spagnoli emigrassero presso altre terre. Solo con l'introduzione della lavorazione intensiva della canna da zucchero la popolazione incominciò a crescere, e con essa iniziò anche la tratta degli schiavi neri dall'Africa. A metà delXVI secolo si calcola che fossero presenti sull'isola più di 20 000 africani provenienti da tribù differenti, mentre i Taino erano praticamente estinti.

All'inizio del 1600, per combattere il contrabbando e gli attacchi deipirati, la Casa Reale spagnola decise di trasferire tutte le persone che vivevano nelle zone ovest e nord-est dell'isola in zone più controllabili e vicine alla capitale, Santo Domingo. Questo provocò un impoverimento generale dell'economia dell'isola e la possibilità perfilibustieri ebucanieri di occupare la parte occidentale (Tortuga) come loro principale base di partenza per gli attacchi alle navi dirette e provenienti dall'Europa.

Primi tentativi d'indipendenza

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Nel1791 una ribellione di schiavi guidati daToussaint Louverture segnò la lotta per la futura indipendenza dellacolonia francese diHaiti dalla madrepatria e la successiva unificazione dell'isola per mano degli haitiani. Nel1795 laSpagna parzialmente sconfitta dallaFrancia rivoluzionaria cedette coltrattato di Basilea la sua metà di Santo Domingo in cambio del completo sgombero dei propri confini metropolitani. La prima misura che venne presa fu l'abolizione della schiavitù. Nel1801Napoleone inviò una gigantesca spedizione per la riconquista di quello che doveva essere il centro del suo impero coloniale, ma ciò non impedì che tre anni più tardi Haiti (la parte occidentale dell'isola) dichiarasse l'indipendenza. I francesi rimasero a controllare i territori a est con capitale Santo Domingo grazie all'appoggio degli ex coloni spagnoli che rifiutarono la dominazione da parte di ex schiavi non riconoscendosi come neri, ma come spagnoli mulatti.

Dopo un breve ritorno sotto il dominio della Spagna (1808) e un'indipendenza effimera (1821), nel1822 la Repubblica Dominicana (o Repubblica di Haiti Spagnola, come si chiamò nel 1821) venne invasa da Haiti. Nel periodo successivo (fino al1844) si registrò l'abolizione della schiavitù, una riforma agraria e la ridistribuzione delle terre, l'istituzione dell'educazione obbligatoria, laica e gratuita e un forte scontro con laChiesa cattolica. La popolazione dominicana mal digerì queste riforme.

Nel 1844 un movimento di sollevazione popolare guidato daJuan Pablo Duarte portò all'indipendenza della Repubblica Dominicana sancita da un manifesto che segnava l'uguaglianza di tutti gli uomini, senza discriminazioni. Il nascente Stato si dibatteva tra quelli che volevano l'indipendenza assoluta e quelli che preferivano l'opzione di protettorato di una nazione sviluppata. Nel 1860 il presidente dominicanoPedro Santana firmò un trattato di riammissione alla Spagna (1861). Tale trattato provocò la sollevazione di alcuni generali e l'inizio di una guerra definita di Restaurazione e conclusa con una nuova indipendenza (1863). A partire dal1863 è stata retta per alcuni anni da presidenti eletti formalmente in maniera democratica, fra i qualiFrancisco Gregorio Billini, anche se questi erano probabilmente rappresentativi di un'oligarchia.

Indipendenza dalla Spagna

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Dopo aver imprigionato, messo a tacere, esiliato e giustiziato molti dei suoi oppositori e per ragioni politiche ed economiche,Pedro Santana firmò un patto con la corona spagnola e riportò la nazione dominicana allo status coloniale, l'unico paese americano a farlo. Il suo scopo apparente era quello di proteggere la nazione da un'altra annessione da parte di Haiti. Ma gli oppositori lanciarono la Guerra di Restaurazione nel 1863, guidata da José Antonio Salcedo. Haiti, temendo che la Spagna tornasse come potenza coloniale al suo confine, diede rifugio e rifornimenti ai rivoluzionari.

A poco a poco gli spagnoli furono costretti ad abbandonare la costa settentrionale. Nel settembre del 1863, la guarnigione di Santiago, composta da 2.000 uomini, abbandonò la città e marciò verso Puerto Plata, il principale porto del nord, attaccata lungo tutto il percorso dai dominicani. Lì si unirono alla guarnigione del forte, lasciando che la città venisse saccheggiata dai ribelli. Alla fine, 600 spagnoli uscirono e scacciarono i ribelli, con l'aiuto dei cannoni del forte, ma a quel punto la città era stata saccheggiata e bruciata quasi completamente. I danni a Santiago e Puerto Plata furono stimati in 5 milioni di dollari. Gli spagnoli avevano preparato una linea telegrafica da Cuba a Santo Domingo nel giugno 1864, solo che quasi la prima notizia fu la morte di Pedro Santana, il loro miglior generale. Tuttavia, la situazione era cambiata ancora una volta, con gli spagnoli che avanzavano lungo la costa settentrionale e catturavano Monte Cristi, vicino al confine con Haiti. Ciò sembra aver causato una perdita di morale tra molti ribelli e molti hanno abbandonato. Durante questo periodo, la leadership dominicana cambiò frequentemente, solo per essere deposta in colpi di stato per corruzione, politica o, nel caso di Polanco (che durò 3 mesi), guidò un disastroso attacco diretto contro gli spagnoli a Monte Cristi nel dicembre 1864.

Dopo due anni di combattimenti, la Spagna abbandonò l'isola nel 1865. Negli anni successivi regnarono nuovamente i conflitti politici; vigeva uno stato di guerra, le rivolte militari erano molto comuni e la nazione accumulava sempre più debiti. Dopo essere entrato in carica, Báez elaborò il suo piano per annettere il paese agli Stati Uniti, dove il governo dell'epoca, guidato dal presidente Ulysses S. Grant, gli diede il suo appoggio. Grant chiese una base navale a Samaná e anche un luogo in cui i neri appena liberati potessero stabilirsi. L'accordo, che prevedeva il pagamento da parte degli Stati Uniti di 1,5 milioni di dollari per l'ammortamento del debito dominicano, fu respinto dal Senato di quel paese nel 1870.

Báez fu rovesciato nel 1874, ritornò e fu nuovamente rovesciato nel 1878, questa volta definitivamente. Con l'eliminazione di Santana (morto nel 1864) e Báez dalla scena politica, emerse una nuova generazione di politici. Una relativa pace arrivò nel paese nel 1880, quando vide l'ascesa al potere del generale Ulysses Heureaux.

Lilís, come fu soprannominato il nuovo presidente, conobbe un breve periodo di popolarità. Era, tuttavia, "un simulatore", indebitando profondamente la nazione, utilizzando la maggior parte dei profitti per uso personale e per mantenere il suo stato di polizia. Heureaux era un dittatore dispotico e impopolare e fu assassinato nel 1899. Tuttavia, la relativa calma dopo la sua morte permise un miglioramento dell'economia dominicana. L’industria dello zucchero si modernizzò e il paese attirò lavoratori stranieri e immigrati sia dal Vecchio che dal Nuovo Mondo. A partire dal 1902, tornarono i governi a breve termine, il potere fu usurpato dai leader nelle regioni del paese. D'altra parte, il governo dominicano era in bancarotta e non era in grado di pagare i debiti lasciati da Heureaux, di fronte alla minaccia di un intervento militare da parte della Francia e di altre potenze creditrici europee.

Occupazione da parte degli Stati Uniti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Colonialismo statunitense.

Nel 1905 e 1907, dopo il fallimento del controllo privato delle dogane dominicane da parte delle banche creditrici nordamericane e l'intervento armato degli Stati Uniti, le dogane furono poste sotto il controllo di Washington. Il governo dominicano non poté aumentare il suo debito pubblico o cambiare la sua politica doganale. Inoltre, gli Stati Uniti intervennero direttamente nella politica interna, costringendo alcuni presidenti a dimettersi se rifiutassero di diventare strumenti della politica del Dipartimento di Stato. Alla crisi economica si aggiunse così una crisi politica, e cinque presidenti si succedettero tra il 1911 e il 1915. Nel novembre 1915, gli Stati Uniti pretesero che la Repubblica Dominicana cedesse il controllo sulla raccolta delle entrate e delle spese dello stato, così come lo scioglimento del suo esercito e la sua sostituzione con una gendarmeria addestrata e diretta da ufficiali americani. Nel maggio 1916, le truppe statunitensiinvasero la Repubblica Dominicana e imposero un'autorità di occupazione militare che divenne il governo del paese. Fu dichiarata la legge marziale, e le finanze e l'amministrazione passarono interamente sotto il controllo degli Stati Uniti.[4]

Un movimento di guerriglia fu organizzato contro l'occupante, ma non riuscì a unificare il suo comando. I diversi gruppi rimasero scoordinati, il che impedì loro di realizzare azioni su larga scala. Tuttavia, beneficiarono dell'appoggio passivo della popolazione, che essenzialmente rifiutò di collaborare con l'occupante e di dargli informazioni. L'aumento del numero dei maquisards e l'estensione delle loro attività portò gli Stati Uniti ad inviare rinforzi. La repressione e le campagne a tappeto ebbero l'effetto di aumentare la rabbia della popolazione. Le atrocità perpetrate dai marines in queste operazioni suscitarono un'immensa emozione, portando a un sentimento diffuso di "ostilità e amarezza tra gli abitanti", dovette ammettere il diplomatico americanoSumner Welles.[4]

Il regime di Rafael Trujillo

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Dopo il ritiro degli Stati Uniti nel 1924, il paese visse un periodo di sei anni di calma e relativa prosperità sotto Horacio Vásquez. Seguì la dittatura diRafael Leónidas Trujillo, membro della Guardia Nazionale fondata dagli Stati Uniti per combattere i nazionalisti, fino al 1961. Salì al potere il 23 febbraio 1930 con un colpo di stato e governò fino alla sua morte. Cambiò il nome della capitale del paese (Santo Domingo) in Ciudad Trujillo e si appropriò della maggior parte delle terre coltivabili per sé e la sua famiglia. Il suo regime fu segnato dalla repressione, dall'uso della tortura e dall'omicidio politico. Nel 1937, ordinò il massacro di oltre 30.000 immigrati haitiani in due settimane.

Instabilità e seconda occupazione da parte degli Stati Uniti

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Le prime elezioni libere in quasi cinquant'anni portarono al potereJuan Bosch, leader del Partito Rivoluzionario Dominicano (PRD), uno dei più attivi oppositori della dittatura di Trujillo, nel 1961. Appena entrato in carica, lanciò profonde riforme del paese. Il 29 aprile 1963, proclamò una nuova costituzione che garantiva al popolo libertà senza precedenti nel paese, soprattutto in termini di diritto del lavoro, come il riconoscimento dei sindacati, ma anche l'uguaglianza tra uomini e donne e la protezione dei contadini. Inoltre, stabilì il principio della riforma agraria, legalizzò il divorzio, proclamò l'uguaglianza dei figli naturali e legittimi, iniziò a controllare le finanze e la corruzione e cancellò i contratti con le imprese nordamericane per favorire gli interessi della Repubblica Dominicana. Queste riforme irritarono profondamente i settori più conservatori della società dominicana: ilatifondisti, che videro sfidate le loro prerogative sui contadini; la Chiesa Cattolica, che si oppose alla secolarizzazione della società incoraggiata dal presidente Bosch; gli industriali, che si opposero ai nuovi diritti dei lavoratori. Inoltre, gli Stati Uniti temevano che anche Juan Bosch si sarebbe dichiarato comunista, comeFidel Castro.[5]

Bosch fu a sua volta rovesciato da un colpo di stato militare. Dopo trent'anni di dittatura, la democrazia durò solo sette mesi. Un nuovo governo civile fu istituito, ma era strettamente controllato dai militari, molti dei quali avevano legami con l'industria dello zucchero. Contro quello che viene talvolta descritto come "Trujillismo senza Trujillo" (essendo state ristabilite le strutture repressive della dittatura), due partiti di ispirazione marxista ma molto minoritari, il Movimento del 14 giugno e il Movimento Popolare Dominicano, si impegnarono in azioni di guerriglia. Di fronte alla crisi economica e alla corruzione dei dirigenti politici e militari, il risentimento popolare continuò a crescere e scoppiarono i disordini.[5]

Il 24 aprile 1965, due caserme si sollevarono e chiesero il ritorno del deposto presidente Juan Bosch. La rivolta era composta da giovani sottufficiali e da alcuni ufficiali esasperati dall'oltraggiosa corruzione dei loro superiori, e prese contatto con i civili. Il Partito Rivoluzionario Dominicano a sua volta invitò la popolazione ad insorgere. Il giorno dopo, in reazione alle massicce manifestazioni nella capitale, il presidente Reid Cabral si dimise. Immediatamente, jet da combattimento decollarono dalla loro base di San Isidro e mitragliarono il centro della città. Fu istituita una nuova giunta guidata dal capo dell'aviazione Pedro Benoit, e violenti combattimenti scoppiarono tra gli insorti e le forze del regime militare. Il 28 aprile, su richiesta della giunta, gliStati Uniti invasero nuovamente la Repubblica Dominicana. Almeno 5.500 persone furono uccise, soprattutto civili. Migliaia di ribelli e manifestanti vennero detenuti nello stadio di baseball, nell'ippodromo e nella sede della polizia.[5]

Il regime di Joaquín Balaguer

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Il primo periodo di governo di Balaguer durò fino alle elezioni del1978, che videro l'elezione diAntonio Guzmán Fernández, del Partido Revolucionario Dominicano (PRD) allora all'opposizione. Fu la prima elezione dominicana in cui si effettuò un cambio di governo in modo pacifico. Il mandato si caratterizzò per essere stato uno dei più liberali tra quelli conosciuti dalla Repubblica Dominicana da decenni. Terminò con il suicidio di Guzmán nel 1982 e gli succedettero due brevi esperienze legate al PRD fino al ritorno di Balaguer nel1986.

Balaguer governò per dieci anni, venendo rieletto in due elezioni, nel1990 e nel1994, svoltesi in un clima di violenza e intimidazione verso l'opposizione; dietro la pressione internazionale, Balaguer acconsentì a organizzare nuove elezioni nel1996 nelle quali non si sarebbe candidato.

L'assassinio delle tre sorelle Mirabal

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Uno dei casi più clamorosi, a livello sociale, della storia dominicana del XX secolo, fu l'assassinio dellesorelle Mirabal, che si opponevano alla dittatura diRafael Leónidas Trujillo, avvenuto il25 novembre1960: il caso divenne internazionale e il 17 dicembre 1999 l'assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134, con cui scelse la data del 25 novembre per commemorare laGiornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in ricordo alle sorelle Mirabal.

Lo sviluppo turistico e la crescita economica

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Fino aglianni '60 delXX secolo il Paese rimase sostanzialmente povero come il vicinoHaiti, poi le rispettive economie cominciarono a differenziarsi, soprattutto grazie alla scelta deli governi dominicani di investire molto sulturismo internazionale, portandolo a divenire molto più benestante, sviluppato e stabile, anche se non ricco in termini assoluti. Questa trasformazione ha aumentato notevolmente il divario tra la società dominicana, dilingua spagnola composta essenzialmente damestizos,ispanici e bianchi europei, e quella haitiana, a maggioranza nera e francofona. Davanti alle calamità naturali e alle crisi politiche e sociali molto violente di Haiti, i governi della Repubblica Dominicana, su spinta dei settori più conservatori, sono stati decisi a respingere o espellere le migliaia di profughi haitiani dal paese[6].

Geografia

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Il territorio della Repubblica Dominicana comprende la parte orientale dell'isola diHispaniola, situata nelmar dei Caraibi, seconda isola per dimensioni delleAntille (dopoCuba). La superficie è di 48 442 km². Il Paese ha un solo confine terrestre con la Repubblica diHaiti a ovest, ed è bagnata dall'oceano Atlantico a nord e dalmar dei Caraibi a sud; il canale della Mona separa la repubblica Dominicana daPorto Rico.

Morfologia

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Il territorio dominicano è prevalentemente montuoso, dominato dallaCordillera Central, nella quale spicca ilPico Duarte, massima vetta dei Caraibi, di 3 087 metri. Altre catene montuose sono laCordillera Septentrional oSierra de Monte Cristi, laCordillera Oriental, laSierra de Yamasá, laSierra de Samaná, laSierra de Baoruco, laSierra de Neyba e laSierra Martín García.

Tra la cordigliera centrale e quella settentrionale si estende lavalle del Cibao, un'ampia e fertile pianura che dà il nome all'intera regione settentrionale del Paese. Nella zona sud-orientale si estende un'altra ampia pianura costiera.

Il lago più grande nel territorio dominicano è illago Enriquillo (265 km2), di origine oceanica e con la superficie 46 metri sotto il livello del mare.

Clima

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Il clima è tropicale caraibico, con piogge abbondanti e ovvie fasce climatiche in relazione all'altitudine. Le temperature medie annuali (tra il valore minimo e il massimo giornaliero) variano dai 19,5 °C ai 15° delle altitudini uguali o superiori a 1000 m s.l.m. sino a 1500 m s.l.m., dai 15 °C ai 10 °C dai 1500 m s.l.m. fino ai 2000 m s.l.m., dai 10 °C ai 5 °C dai 2000 m s.l.m. sino ai 2500 m s.l.m. dai 5 °C agli 0 °C da 2500 a 3000 m s.l.m., ai 26,5 °C al livello del mare (dati annuali indicativi della libera atmosfera sulle 24 h, anche più miti in montagna, oppure caldi sulla terraferma e al mare lungo la costa; nelle vallate protette comunque vi è maggiore scarto). A 200 m s.l.m. si contemplano circa 25,5 °C di media annuale, per passare a 24 °C a 400 m s.l.m., 22,5 °C a 600 m s.l.m. e 21 °C di media a 800 m s.l.m. Le massime possono di norma raggiungere 40 °C nelle valli protette durante i periodi caldi, mentre è comune che si raggiungano 5 °C in montagna, a quelle latitudini dai 2000 metri s.l.m in su, nella stagione meno calda ma sicuramente più umida, la stagione delle piogge (ottobre novembre e dicembre; può essere interessato anche gennaio). Tuttavia, come intuibile, le precipitazioni nevose sono assai scarse in quota, data l'assenza di montagne elevate (con l'eccezione del Pico Duarte che arriva appena sopra i 3000 m s.l.m.).

A seconda della stagione (delle piogge o secca) e in relazione all'elevazione massima del Sole nel cielo, per la latitudine media del Paese, le giornate tecnicamente durano da 11 ore a circa 13 ore e 16 minuti.

La stagione delle piogge inizia a maggio e termina a novembre, anche se nella regione settentrionale del Paese le piogge continuano anche durante il mese di dicembre. Il carattere torrenziale delle piogge causa numerosi smottamenti, anche se i danni maggiori sono causati dagli uragani e dalle tempeste tropicali (come il recenteuragano Laura), la cui stagione va normalmente da agosto a ottobre.

Popolazione

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Demografia

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Studenti della Repubblica Dominicana

La popolazione ammontava a 9 980 243 abitanti nel 2015; nel 2010 il 31,2% della popolazione era sotto i 15 anni d'età, col 6% sopra i 65 anni d'età. Nel 2007 c'erano 103 maschi per ogni 100 femmine. Il tasso di crescita della popolazione nel biennio 2006-2007 è stato dell'1,5%, prevedendo una crescita della popolazione fino ai 10 milioni nella metà degli anni 2010.

Il 63% della popolazione vive in zone urbane; le pianure costiere meridionali e la valle del Cibao sono le aree più densamente popolate del Paese. La capitale Santo Domingo aveva una popolazione di 2 907 100 abitanti nel 2010.

Altre città importanti sono:Santiago de los Caballeros (pop. 745 293.),La Romana (pop. 214 109 ##contrasta con la voce di La Romana##.),San Pedro de Macoris (pop. 185 255.),Higüey (pop. 153 174),San Francisco de Macoris (pop. 132 725),Puerto Plata (pop. 118 282), e La Vega (pop. 104 536). Per le Nazioni Unite il tasso di crescita della popolazione urbana per il periodo 2000-2005 è stato del 2,3%.

Etnie

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La popolazione della Repubblica Dominicana è composta per la maggior parte da mulatti (circa il 65%), 25% da neri, per il 10% bianchi, e meticci secondo le definizioni delCIA World Factbook[7]. Altri gruppi etnici includono libanesi, siriani e israeliani. È anche consistente l'afflusso di migranti caraibici arrivati per opportunità economiche: 30 000 giamaicani vivono nella Repubblica Dominicana e c'è un numero crescente di portoricani, in particolare nei dintorni di Santo Domingo (circa 10 000).

Si possono trovare anche asiatici orientali, come cinesi e giapponesi, mentre gli europei sono per lo più rappresentati da spagnoli, cui si aggiungono una piccola comunità ebraica tedesca eitaliana,inglesi,olandesi,danesi eungheresi.

Anche se iTaino, i nativi dell'isola dominicana, sono stati completamente sterminati, i dominicani conservano nel loro DNA resti di queste prime popolazioni: questo potrebbe essere dovuto alle unioni tra i Taino e gli spagnoli durante l'epoca coloniale.

Alcuniebrei sefarditi convertiti erano nelle prime spedizioni coloniali dalla Spagna, essendo i cattolici gli unici autorizzati a entrare nel Nuovo Mondo. In seguito nel Settecento arrivarono immigrati ebrei dalla penisola iberica e in generale dall'Europa. Alcuni sono arrivati durante e dopo la seconda guerra mondiale. Alcuni ebrei risiedono aSosúa, mentre gli altri sono dispersi in tutto il Paese. Molti dominicani potrebbero avere origini ebraiche a causa dei matrimoni misti coi cattolici fin dall'epoca coloniale.

Alcuni dominicani nati negliStati Uniti sono ritornati in patria, creando comunità di espatriati.

Religione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Religioni nella Repubblica Dominicana.

Lingue

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Lo stesso argomento in dettaglio:Lingua spagnola in Repubblica Dominicana.

La lingua ufficiale della Repubblica Dominicana è lospagnolo, con molti neologismi derivanti soprattutto dall'inglese. Tale influenza è dovuta in particolare alla pressione culturale ed economica esercitata dagliStati Uniti d'America nel corso degli ultimi due secoli.Ilcreolo haitiano è usato dal gran numero di immigrati haitiani presenti nel Paese; viene parlato soprattutto nelle zone di confine.

Nellaprovincia di Samaná si usa una variante particolare dilingua inglese, chiamatainglese di Samaná, usata dai discendenti di immigrati inglesi giunti durante l'occupazione haitiana.

Territorio

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Suddivisione amministrativa

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Lo stesso argomento in dettaglio:Province della Repubblica Dominicana e Comuni della Repubblica Dominicana.

La Repubblica Dominicana è suddivisa amministrativamente in 31province. In aggiunta a queste è stato istituito ilDistrito Nacional (Distretto Nazionale), costituito dalla parte centrale della città diSanto Domingo.

Le province si suddividono a loro volta incomuni (municipios). I comuni più grandi si suddividono ulteriormente indistretti municipali (distritos municipales).

Città principali

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La capitale Santo Domingo è la città più popolosa: includendo i diversi municipi in cui è divisa (in due diverse province) nella sua area metropolitana risiedono circa 3 milioni di abitanti. Altre città importanti sonoSantiago de los Caballeros (700 000 abitanti),Los Alcarrizos (273 000),Higüey eLa Vega (250 000).[9]

Pos.CittàProvinciaAbitanti
1Santo DomingoDistrito Nacional965 040
2Santo Domingo EsteProvincia di Santo Domingo948 885
3Santiago de los CaballerosSantiago691 262
4Santo Domingo NorteProvincia di Santo Domingo529 390
5Santo Domingo OesteProvincia di Santo Domingo363 321
6Los AlcarrizosProvincia di Santo Domingo272 776
7HigüeyLa Altagracia251 243
8Concepción de la VegaLa Vega248 089
9San CristóbalSan Cristóbal232 769
10San Pedro de MacorísSan Pedro de Macorís195 307
11MocaEspaillat179 829
12San Francisco de MacorísDuarte158 718
13San Felipe de Puerto PlataPuerto Plata158 756
14BaníPeravia157 316
15Boca ChicaProvincia di Santo Domingo142 019
16La RomanaLa Romana139 671
17San Juan de la MaguanaSan Juan132 177
18BonaoMonseñor Nouel125 338
19Bajos de HainaSan Cristóbal124 193
20Azua de CompostelaAzua91 395

Costituzione

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LaCostituzione della Repubblica Dominicana è stata promulgata il 14 giugno 2015.

Istituzioni

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Il più alto organo giurisdizionale è laCorte suprema di giustizia, composta da 16 giudici nominati dal Consiglio nazionale della magistratura.

Università

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L'Universidad Autónoma de Santo Domingo è stata creata il 16 novembre1914.

In effetti, però, l'Universidad Autónoma de Santo Domingo fu istituita per decreto il 31 dicembre 1866 sotto il nome di Istituto Professionale e poi ribattezzato con il nome odierno nel 1914. Viene considerata erede del Convento dei Domenicani del 1518, e l'Università Santo Tomás de Aquino che fu creata nel Paese tramite bolla papaleIn Apostolatus Culmine il 28 ottobre1538.Papa Paolo III fondò con questa bolla la prima università d'America, anche se questo titolo è oggetto di controversie, e cioè quale sia stata la prima Università dell'America.

Politica

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Forma statale

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La Repubblica Dominicana è unademocrazia rappresentativa i cui poteri sono separati inlegislativo,esecutivo egiudiziario. Il Presidente, eletto direttamente dal popolo ogni quattro anni, è anche il capo delle forze armate; nomina il governo e rende esecutive le leggi approvate dal Congresso.

Il potere legislativo risiede nelCongresso della Repubblica Dominicana, suddiviso in due camere: il Senato, composto da 32 membri (uno per ogni provincia), e la Camera dei Deputati, composta da 178 membri.

Il potere esecutivo è assegnato alGabinetto della Repubblica Dominicana.

Politica recente

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Nel 1996 viene elettoLeonel Fernández, candidato del PLD, che è il partito che Juan Bosch ha fondato quando si è reso conto che il PRD non corrispondeva ormai più ai suoi ideali. Realizza una politicaneoliberista, vendendo le imprese elettriche e modernizzando il paese dal punto di vista tecnologico.

Nel 2000 le elezioni vengono però vinte daHipólito Mejía Domínguez, del PRD. Viene eletto al primo turno con più del 50% dei voti, e incarna la speranza della gente di un governo che sia dalla loro parte.

Nel 2002 muore l'ex presidente Balaguer.

Le elezioni dell'agosto 2004 vedono nuovamente sconfitto il governo in carica e torna alla presidenza Leonel Fernández.

Nelle elezioni amministrative del 2006 si registra una forte vittoria del PLD del presidente Leonel Fernández.

Alle elezioni presidenziali del 2008 il presidente uscente viene riconfermato con il 53% dei voti, mentre Miguel Vargas (PRD) ha raggiunto quota 40%. Il PRSC con Amable Aristy si è fermato a poco più del 4%.

Alle elezioni presidenziali del 2012 si riconferma il partito di governo, una forte vittoria del candidato del partito ufficialePartito della Liberazione Dominicana nella persona diDanilo Medina contro l'oppositore del partito (PRD) Hipòlito Mejia.

In agosto 2012 Danilo Medina assunse la presidenza della Repubblica Dominicana.

Il 15 maggio 2016, per la prima volta dal 1994, tutte le autorità pubbliche sono state elette contemporaneamente e, per la prima volta nella storia dominicana, direttamente: Presidente, vice-presidente, Congresso, Senato.

Danilo Medina è stato riconfermato Presidente.

Le elezioni generali del 2020, inizialmente previste per il 17 maggio, sono state spostate al 5 luglio per salvaguardare la salute della popolazione dallapandemia di COVID-19.

Questa tornata elettorale è stata vinta daLuis Abinader del PRM (Partido Revolucionario Moderno), partito nato da una divisione in seno al PRD. L'affluenza al voto si è attestata al 55,29% e le preferenze per Luis Abinader sono state il 52,52%, consentendone l'elezione al primo turno. In queste elezioni è stata eletta Raquel Peña come vice-presidente.

Il nuovo governo, che ha ottenuto la maggioranza sia al Congresso sia al Senato, ha prestato giuramento il 16 agosto 2020.

Economia

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L'economia della Repubblica Dominicana è basata essenzialmente sull'agricoltura, cui si dedica il 20% della forza lavoro, anche se il settore rimane molto vulnerabile sia rispetto ai fenomeni naturali (ultimo in ordine di tempo l'uragano Georges che ha devastato l'isola nel settembre 1998), sia per la dipendenza dai mercati mondiali.

Le colture prevalenti e di maggior reddito sono quelle orientate alle esportazioni, inevitabilmente soggette a fluttuazioni di prezzo anche sensibili e determinate da comportamenti di consumo o di produzione del tutto estranei alle possibilità di controllo dei Paesi produttori: canna da zucchero (5 097 000 t nel 1998), diffusa in particolare nella pianura costiera meridionale, caffè (57 000 t), coltivato sui versanti della Sierra de Bahoruco e nella penisola di Samaná, cacao (59 000 t) e tabacco (43 000 t), presenti in tutte le pianure interne. Tra le colture destinate all'alimentazione locale prevalgono il riso, il mais e la manioca. Le foreste forniscono discrete quantità di legname pregiato (cedro, mogano) e di prodotti coloranti, ma il loro sfruttamento intensivo ne ha determinato un certo impoverimento nel corso soprattutto degli ultimi decenni.

In campo minerario è cessata l'estrazione della bauxite, mentre restano il ferronichel (giacimenti di Monseñor Nouel), che annualmente concorre a formare il 30% delle esportazioni, l'oro e piccole quantità di argento.

Il settore manifatturiero, condizionato da una cronica mancanza di energia elettrica, di capitali e di manodopera qualificata, rimane poco diversificato e sostanzialmente vincolato al comparto agroalimentare, fatta eccezione per le zone franche[10], dove l'industria mostra una maggiore dinamicità.

Va però rilevato, anche a fronte di un quadro produttivo che non appare particolarmente florido, che negli anni più recenti l'economia dominicana, favorita dalla stabilità politica e dal costante aumento dei redditi derivanti dal turismo e dalle rimesse degli emigrati, ha registrato un andamento positivo e il PIL ha segnato un incremento, in termini reali, del 5,5% annuo (periodo 1990-1998). In aumento anche il PIL pro capite, che nel 1998 era pari a 1 770 dollari. È anche evidente, tuttavia, che la situazione rimane fragile a causa della concentrazione delle esportazioni (rappresentate esclusivamente da ferronichel e prodotti agricoli) e a causa della conseguente dipendenza dai corsi internazionali, per cui attualmente la politica economica del Paese è chiamata a ridurre il carattere aleatorio di questa crescita e a rendere definitivo lo sviluppo economico.

La bilancia commerciale è passiva: le importazioni provengono soprattutto da Stati Uniti, Venezuela, Messico e Giappone e riguardano petrolio, prodotti petroliferi e macchinari, mentre le esportazioni sono prevalentemente dirette verso gli Stati Uniti; oltre a quelli già ricordati, tra i prodotti esportati rivestono ormai un discreto rilievo i sigari, che si sono definitivamente affermati superiori per qualità perfino ai famosi cubani.

Quanto alle comunicazioni, vi sono 757 km di ferrovie (ma quasi per intero al servizio delle piantagioni per il trasporto dei prodotti verso i porti di imbarco) e 12 600 km di strade, di cui solo la metà asfaltate, con arterie che dalla capitale si irradiano verso le regioni settentrionali, occidentali e orientali. Il principale porto è quello di Santo Domingo, attraverso il quale passa tutto il movimento commerciale con l'estero; la capitale è inoltre servita dall'aeroporto internazionale di Punta Caucedo; altri aeroporti di pari importanza si trovano a Puerto Plata e La Romana, al servizio del crescente movimento turistico[11].

Ogni anno, per la stagione della raccolta dellacanna da zucchero, circa venticinque mila haitiani si uniscono alla Repubblica Dominicana. Molti si trovano alla mercé dei grandi proprietari dominicani; i loro documenti vengono confiscati all'arrivo e sono stipati in baraccopoli (note comebatey) a volte circondate da filo spinato, senza acqua potabile o elettricità. Devono lavorare dall'alba al tramonto per salari molto bassi e le punizioni possono arrivare fino alla mutilazione. La loro situazione viene denunciata dai giornalisti come una forma dischiavitù contemporanea. Una volta terminato il raccolto, la stragrande maggioranza di questi lavoratori, indebitati e in situazione illegale, non può lasciare il Paese. I loro figli, stimati a 250 000 nel 2008, non sono riconosciuti dalle autorità e sono apolidi, il più delle volte senza accesso alla scuola o alle cure mediche e la maggior parte sono costretti a lavorare nelle piantagioni non appena raggiungono l'età per tenere un machete.[12]

Ambiente

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Parchi nazionali

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Nonostante la ridotta superficie, la Repubblica Dominicana ospita ben nove parchi nazionali, di cui uno sottomarino. IlParque Nacional Los Haitises è situato a sud della baia di Samaná; nella Cordillera Central vi sono ilParque Nacional Armándo Bermúdez e ilParque Nacional José del Cármen Ramírez. All'estremo nord-ovest, nei pressi della città diSan Fernando de Montecristi, s'incontra ilParque Nacional Monte Cristi; nella regione sud-ovest, invece, nei pressi del confine conHaiti, ilParque Nacional Isla Cabritos ospita illago Enriquillo e si trovano anche ilParque Nacional Sierra de Bahoruco e ilParque Nacional Jaragua, il più grande di tutte le Antille. A est della capitale ilParque Nacional Submarino La Caleta è l'unica riserva interamente sottomarina del Paese; a est diLa Romana un'intera penisola è occupata dalParque Nacional del Este.

Sport

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Baseball

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LaNazionale di baseball della Repubblica Dominicana vanta un titolo mondiale conquistato nel 1948.

Calcio

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LaNazionale di calcio della Repubblica Dominicana non ha finora ottenuto importanti risultati in campo internazionale.

Giochi olimpici

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Lo stesso argomento in dettaglio:Repubblica Dominicana ai Giochi olimpici.

Il primo oro olimpico per la Repubblica Dominicana fu conquistato ad Atene 2004 daFélix Sánchez, nei 400 metri ostacoli.

La prima medaglia olimpica per la Repubblica Dominicana fu la medaglia di bronzo conquistata daPedro Nolasco, nel pugilato, ai Giochi olimpici di Los Angeles 1984.

Cultura

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Letteratura

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Una letteratura dominicana, poco conosciuta in altri Paesi, si afferma nel XX secolo con autori qualiJuan Bosch, anche politico,Pedro Mir eManuel del Cabral.

Altro importante scrittore dominicano ma naturalizzato statunitense èJunot Díaz, autore del romanzoLa breve favolosa vita di Oscar Wao,Premio Pulitzer per la narrativa nel 2008.

Altra scrittrice fuJulia Alvarez, nota per il romanzoIl tempo delle farfalle (1994), in cui viene ricostruito, in forma romanzata, l'assassinio dellesorelle Mirabal.

Musica

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Per quanto riguarda il campo musicale la Repubblica Dominicana è conosciuta per essere la madrepatria di due generi e balli caraibici più conosciuti, cioè ilmerengue e labachata.

Tra i cantanti dominicani affermatisi tra il XX secolo e nel corso del XXI secolo spiccanoJoseíto Mateo,Natti Natasha,Henry Mendez,Juan Luis Guerra,El Alfa eToño Rosario. È da ricordare inoltreJohnny Pacheco, uno dei padri dellasalsa[13].

Patrimoni dell'umanità

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Lo stesso argomento in dettaglio:Patrimoni dell'umanità della Repubblica Dominicana.

LaCittà coloniale diSanto Domingo è stato il primo sito della Repubblica Dominicana iscritto, nel 1990, nellaLista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Cinema

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Riguardo al cinema ricordiamo il film documentarioSanta Teresa y otras historias (2015) diNelson Carlo de Los Santos Arias, vincitore dell'Astor d'argento al miglior film iberoamericano alFestival internazionale del cinema di Mar del Plata.

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Festività

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Giorni festivi nella Repubblica Dominicana
DataNomeNome in spagnoloNote
31 dicembre/1º gennaioCapodannoAño Nuevo
6 gennaioEpifaniaDía de los ReyesFesta mobile
21 gennaioNostra Signora di AltagraziaDìa de la Virgen de Altagracia
26 gennaioNascita diJuan Pablo DuarteDía de Juan Pablo DuarteFesta mobile
27 febbraioFesta dell'IndipendenzaDìa de la Independencia Nacional
Data mobileSettimana SantaSemana Santa
1º maggioFesta del lavoroDía del TrabajoFesta mobile
27 maggioFesta della mammaDia de la Madre
Data mobileCorpus DominiJueves de Corpus60 giorni dopo il giorno di Pasqua
16 agostoRestaurazioneDía de la Restauración
24 settembreMadonna della MercedeDìa de la Virgen de las Mercedes
6 novembrePrima costituzione dominicanaDía de la ConstituciónFesta mobile
25 dicembreNataleNavidad

Nota: le feste mobili sono commemorate il giorno stesso solo se cadono di sabato, domenica o lunedì. Se il giorno cade di martedì o mercoledì, il giorno festivo viene spostato al lunedì precedente; se cade di giovedì o venerdì, la festa si celebra il lunedì successivo.

La ricorrenza del 25 novembre

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Il 25 novembre 1960 vennero assassinate tre, delle quattro dominicanesorelle Mirabal che si opponevano alla dittatura del generaleRafael Leónidas Trujillo. La data del25 novembre venne quindi scelta, in commemorazione a questa ricorrenza, per ricordare, a livello internazionale, laGiornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne,celebrata anche in Italia. In questo contesto ricordiamo anche il romanzoIl tempo delle farfalle, del 1994, della scrittrice dominicanaJulia Alvarez, che ricostruisce in forma romanzata l'assassinio delleSorelle Mirabal.

Gastronomia

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- L'habichuela con dulce è un piatto tipico che si cucina spesso durante il periodo pasquale.Habichuela è una parola che in italiano significa fagioli, infatti l'ingrediente principale di questo dolce è il fagiolo.Prima di tutto i fagioli vengono frullati così diventando come una zuppa, successivamente viene cucinata a fuoco lento con altri ingredienti come latte di cocco, cannella, burro, patate, zucchero e uva passa.Una volta che il composto è pronto si lascia raffreddare e si aggiungono piccoli biscotti per decorare,Questo piatto si può dire sia l'equivalente dei dolci che si cucinano in italia nel periodo di Pasqua.

- Il moro è invece un insieme di fagioli, riso e carne stufata. La sua variante, moro de guandules con cocco è tipica delle regioni a nord del Paese, e combina il sapore inconfondibile della noce di cocco alla presenza dei guandules, una specie di piccole fave verdi dal sapore inconfondibile.

- Il locrio è un classico della cucina creola dominicana e somiglia molto alla celeberrima paella spagnola, di cui è sostanzialmente il cugino caraibico; a questo delizioso riso vengono in genere accompagnati gamberoni, gamberi, aringhe, sardine e merluzzo.

- L'asopao è una zuppa la cui versione base viene preparata con riso, pollo, pomodoro e un pizzico di coriandolo. Ne esistono molte varietà, più o meno pregiate e ricercate, a seconda degli ingredienti scelti, ma in ogni caso i dominicani lo consigliano come il migliore ricostituente dopo una lunga notte di ballo e di festa.

- I tostones chiamati anchefritos sono complemento e contorno fondamentale nella cucina dominicana. Si tratta di fette di platano verde fritte, condite con un pizzico di sale e in qualche caso aceto e aglio. Il risultato finale, è piuttosto simile per sapore e consistenza alle nostre patate fritte.

- Gli yaniqueques sono lo stuzzichino più tipico del Paese: un impasto di farina di grano, bicarbonato, acqua e sale. Il nome deriva dalla storpiatura dell'anglosassone “Johnny Cakes“, biscotti di origine statunitense il cui nome arrivò nella zona di Samaná insieme agli schiavi neri degli Stati Uniti e delle Antille e da qui si diffuse, nella sua variante salata, in tutto il Paese.

- I bollitos de yuca sono un altro delizioso stuzzichino della cucina dominicana: palline di yucca fritte in padella. Normalmente sono ripiene di formaggio, ma sulle spiagge si trovano anche ripiene di polpa di granchio. Inoltre esiste anche un'altra versione, le empanaditas di yucca simili a bollitos, hanno però la forma di una piccola empanada (una mezzaluna parente dei nostri panzerotti) e ripiena di carne. Vengono insaporite, a piacere, con origano, cumino o menta.

- La cucina dominicana possiede anche una grande varietà di dolci. I più noti sono il dulce de leche, comune a tutta l'area caraibica e all'America Latina nelle sue varianti anche aromatizzate, il dulce de coco (una crema di latte e cocco, tipica della zona sud della Repubblica Dominicana) e il majarete, un dessert leggero, simile a un budino, fatto con farina di mais, latte di cocco, zucchero, cannella e vaniglia in polvere.

Galleria d'immagini

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  • Una spiaggia nella provincia di Barahona
    Una spiaggia nella provincia di Barahona
  • Tramonto a Sanchez
    Tramonto a Sanchez

Note

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  1. ^(EN)Population growth rate, suCIA World Factbook.URL consultato il 28 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 25 giugno 2014).
  2. ^Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013, suimf.org.
  3. ^Tasso di fertilità nel 2011, sudata.worldbank.org.URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^abFranks, Julie (June 1995). "The Gavilleros of the East: Social Banditry as Political Practice in the Dominican Sugar Region 1900-1924". Journal of Historical Sociology. 158–181
  5. ^abcAmeringer, Charles D. (January 1990). U.S. Foreign Intelligence: The Secret Side of American history (1990 ed.). Lexington Books
  6. ^La Repubblica Dominicana vorrebbe stare più lontano possibile da Haiti, suIl Post, 27 marzo 2024.URL consultato il 30 aprile 2025.
  7. ^Copia archiviata, sucia.gov.URL consultato il 23 ottobre 2009(archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2016).
  8. ^worldatlas.com,https://www.worldatlas.com/articles/religious-beliefs-in-the-dominican-republic.html Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  9. ^Censo 2010, suone.gob.do, Oficina Nacional de Estadística(archiviato dall'url originale l'8 aprile 2015).
  10. ^Le zone franche sono concentrate intorno alle grandi città, ma solo il 17 per cento delle donne e il 26 per cento degli uomini sono impiegati nell'industria. Nella periferia di Santo Domingo si trova la zona industriale più ampia del paese.
  11. ^BESANA Roberto (a cura di),America centrale e Caraibi - L'Enciclopedia Geografica vol. 14, De Agostini, Milano, 2005
  12. ^monde-diplomatique.fr,https://www.monde-diplomatique.fr/2008/08/FERNANDEZ/16212 Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  13. ^ansa.it,https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/02/16/morto-johnny-pacheco-il-padre-della-salsa_ac18780f-40c0-43e9-bc07-a8fc550aef31.html Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  14. ^notimerica.com,https://www.notimerica.com/sociedad/noticia-30-junio-dia-maestro-republica-dominicana-celebra-fecha-20190630012950.html Titolo mancante per urlurl (aiuto).

Voci correlate

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Colombia (bandiera) Colombia (Arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina) ·Venezuela (bandiera) Venezuela (Aves)
  1. ^Stato con parte del proprio territorio inAmerica meridionale
  2. ^abcdStato o dipendenza fisicamente sudamericano ma generalmente considerato centro-nordamericano sotto il profilo antropico
Controllo di autoritàVIAF(EN158288801 ·ISNI(EN0000 0001 2370 0622 ·LCCN(ENn79094586 ·GND(DE4012694-8 ·BNE(ESXX451435(data) ·BNF(FRcb13162779p(data) ·J9U(EN, HE987007557306405171 ·NDL(EN, JA00561679
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