Renato Zangheri | |
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Sindaco di Bologna | |
Durata mandato | 29 luglio 1970 – 29 aprile 1983 |
Predecessore | Guido Fanti |
Successore | Renzo Imbeni |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 12 luglio 1983 – 22 aprile 1992 |
Legislatura | IX,X |
Gruppo parlamentare | PCI(Capogruppo dal maggio 1986 al luglio 1987 e da luglio 1987 a giugno 1990) Comunista-PDS(da febbraio 1991 ad aprile 1992) |
Circoscrizione | Emilia-Romagna |
Collegio | Bologna |
Incarichi parlamentari | |
Componente dellaGIUNTA PER IL REGOLAMENTO, Componente dellaI COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI),Componente dellaCOMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE RIFORME ISTITUZIONALI | |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PCI (1944-1991) PDS (1991-1998) DS (1998-2007) PD (2007-2015) |
Titolo di studio | Laurea in filosofia |
Università | Università degli Studi di Bologna |
Professione | Docente universitario |
Renato Zangheri (Rimini,8 aprile1925[1] –Imola,6 agosto2015[2]) è stato unpolitico estoricoitaliano,sindaco di Bologna dal 29 luglio 1970 al 29 aprile 1983.
Renato Zangheri nasce aRimini l'8 aprile 1925. Frequenta laFacoltà diFilosofia dell'Università degli Studi di Bologna, dove si laurea nel 1947. La suacarriera accademica inizia comeassistente delprofessorLuigi Dal Pane, storico dell'economia italiana, nato anche lui inRomagna, aCastel Bolognese. Nel 1958 è libero docente e professore incaricato e nel 1962 vince ilconcorso acattedra diStoria economica nell'Università degli Studi di Trieste. Dal 1965 è professore ordinario di Storia delle dottrine economiche dell'Università di Bologna. Gli studi di Renato Zangheri in ambito scientifico si concentrano sulla ricerca delle origini della società contadina inEmilia-Romagna, sulla proprietà terriera, la distribuzione del reddito e la "questione agraria" nello sviluppo precapitalistico.
Importanti i suoi scritti sulla nascita del movimento socialista, le prime forme di lotta e di rivendicazione dei lavoratori per la difesa di classe, lo studio suAndrea Costa e il suo tempo. Nel 1944 s'iscrive alPartito Comunista italiano. Nei primianni cinquanta fece parte della redazione diMovimento operaio, rivista di storiografia marxista nata nel 1949, in seguito fu direttore di "Emilia" e di "Studi storici", rivista dell'Istituto Gramsci. Nel 1960, dopo il IX congresso, entra a far parte del comitato centrale e della segreteria della Federazione bolognese dove è responsabile della commissione culturale. Nel 1979 al XV congresso nazionale è nominato membro della direzione del partito. Renato Zangheri è consigliere comunale aBologna nel 1956.
Chiamato in giunta daGiuseppe Dozza, è nominato assessore il 24 luglio 1959. La sua partecipazione alla vita amministrativa della città coincide con la volontà di approfondire e allargare l'ambito e l'attività legata alla sfera culturale delcomune. Il 28 settembre 1959 viene formalmente istituito l'assessorato per le istituzioni culturali cittadine fino a quel momento affidate alla sovrintendenza dell'istruzione. Un'attenzione ai problemi di crescita dei cittadini fortemente voluta dell'amministrazione che si avvale delle competenze specifiche e della sua professionalità di studioso di grande cultura e spessore.
Nella ripartizione delle deleghe, al nuovo assessore vengono affidati e compiti e le funzioni inerenti: raccolte storiche del comune (Museo archeologico,Museo medioevale,Museo del Risorgimento); biblioteche comunali (Archiginnasio, Popolare,Casa Carducci, Musicale e dei quartieri); raccolte d'arte (Galleria d'arte moderna,Museo d'arte industriale Davia-Bargellini, Galleria d'arte dipalazzo municipale, Quadreria del conservatorio musicale, Museo Rossini); premi e manifestazioni artistiche; rapporti con l'università e gli altri enti culturali cittadini; rivista ed editoria del comune; attività teatrali.Bologna è forse il primo comune inItalia che alla fine deglianni cinquanta qualifica il proprio intervento in ambito culturale, già di una certa consistenza e spessore, istituendo un assessorato specifico. Renato Zangheri èassessore alle istituzioni culturali anche nel mandato successivo dal 1960 al 1964. Dal 1965 all'aprile 1970 è direttore dell'Ente bolognese manifestazioni artistiche.
Renato Zangheri è elettosindaco il 29 luglio 1970, a seguito dei risultati delle elezioni amministrative del 7 giugno; sostituisceGuido Fanti, primo presidente dellaRegione Emilia-Romagna. La giunta è composta da undici consiglieri del gruppo due torri, tre delPartito Socialista Italiano e uno delPartito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Vicesindaco èPaolo Babbini, socialista. Gli anni di Renato Zangheri sindaco sono ricordati per gli avvenimenti tragici che colpiscono duramente la città: lastrage dell'Italicus, del 4 agosto 1974, in cui muoiono 12 persone e 44 sono ferite per l'esplosione di una bomba aSan Benedetto Val di Sambro; l'uccisione diFrancesco Lorusso, l'11 marzo 1977, e isuccessivi eventi; lastrage del 2 agosto 1980, quando alla 10:25 una bomba esplode nella sala d'aspetto della seconda classe della stazione ferroviaria causando 85 morti e 200 feriti. L'amministrazione Zangheri corrisponde a momenti di profonda trasformazione dell'intervento pubblico in ambito locale.
Quegli anni coincidono con un periodo di grande attenzione al tema deiquartieri secondo il modello che rispecchia il massimo decentramento gestionale unito alla crescita dei servizi ad alto livello qualitativo, con una offerta pressoché gratuita per tutti icittadini. Questapolitica comunale, che si avvicina alwelfare, avviene grazie ai cambiamenti introdotti daArmando Sarti, assessore al bilancio, che modifica le modalità che avevano garantito lo sviluppo economico neglianni sessanta ricorrendo al disavanzo come l'unica strada possibile per uno sviluppo dei servizi, come di fatto è avvenuto negli anni seguenti. Fino al 1974 infatti, il disavanzo è lo strumento che consente le grandi opere e lo sviluppo diBologna, anomalo se comparato con la realtà nazionale ed europea.
Dopo il 1977, si avvia una politica di partecipazione rivolta in prima istanza ai giovani, ma anche alle associazione e alle forme di auto-organizzazione della società civile quale espressione di una base che non trova rappresentanza nei partiti tradizionali, per rinnovare i canali di intervento della politica dell'amministrazione. RicordaWalter Vitali che il sindaco Renato Zangheri lo incarica di organizzare una serie di eventi per riavvicinare i giovani in un momento difficile della città; un sentimento molto profondo e autentico di volontà di ricucire lo strappo, non un intento strumentale, ma la volontà di ricongiungersi con i sentimenti di un'intera generazione. Parte il "Piano giovani", le botteghe di transizione, ma anche musica e divertimento con "Ritmicittà", una rassegna di concerti di gruppi musicali cittadini inPiazza Maggiore, che culmina con il gruppo rock deiClash che ancora oggi viene ricordato come un grande evento, seppur all'epoca duramente contestato daipunk anarchici della città.
Mantiene la carica disindaco fino al 24 aprile 1983 quando è candidato e poi eletto deputato, capogruppo del Partito Comunista in parlamento, fino al 1987. In seguito aderirà alPartito Democratico della Sinistra e aiDemocratici di Sinistra. Dal 1991 torna all'insegnamento universitario, ricoprendo fra 1991 e 1994 la carica direttore dell'Università di San Marino. Successivamente si dedica alla redazione di un'opera sulla storia del socialismo italiano. Nel 1998 il Ministero dei beni culturali lo nominò presidente della Commissione scientifica per la nuova edizione nazionale delle opere diAntonio Gramsci, incarico da cui si dimise nel 2000.[3] Ha risieduto aImola fino alla morte, avvenuta nel 2015 all'età di 90 anni.[4]
Altri progetti
Predecessore | Capogruppo del Partito Comunista Italiano alla Camera dei deputati | Successore |
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Giorgio Napolitano | 7 maggio 1986 – 18 giugno 1990 | Giulio Quercini |
Predecessore | Sindaco di Bologna | Successore | ![]() |
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Guido Fanti | 29 luglio 1970 – 29 aprile 1983 | Renzo Imbeni |
Sindaci di Bologna | |
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Sindaci (1860-1946) | Luigi Pizzardi (1860-1861) ·Carlo Pepoli (1862-1866) ·Gioacchino Napoleone Pepoli (1866-1868) ·Camillo Casarini (1868-1872) ·Gaetano Tacconi (1874-1889) ·Luigi Tanari (1889) ·Carlo Carli (1890-1891) ·Alberto Dallolio (1891-1902) ·Enrico Golinelli (1902-1904) ·Giuseppe Tanari (1905-1911) ·Ettore Nadalini (1911-1913) ·Francesco Zanardi (1914-1919) ·Enio Gnudi (1920) ·Umberto Puppini (1923-1926) |
Podestà (1926-1945) | Leandro Arpinati (1926-1929) ·Antonio Carranti (1929-1930) ·Giovanni Battista Berardi (1930-1933) ·Angelo Manaresi (1933-1935) ·Cesare Colliva (1936-1939) ·Enzo Ferné (1939-1943) ·Mario Agnoli (1944-1945) |
Sindaci (dal 1945) | Giuseppe Dozza (1945-1966) ·Guido Fanti (1966-1970) ·Renato Zangheri (1970-1983) ·Renzo Imbeni (1983-1993) ·Walter Vitali (1993-1999) ·Giorgio Guazzaloca (1999-2004) ·Sergio Cofferati (2004-2009) ·Flavio Delbono (2009-2010) ·Virginio Merola (2011-2021) ·Matteo Lepore (dal 2021) |
Portale Bologna |
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