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Regno di Bulgaria

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Regno di Bulgaria
Motto: (BG) Съединението прави силата
(Săedinenieto pravi silata)
(
IT) L'unione fa la forza
Regno di Bulgaria - Localizzazione
Regno di Bulgaria - Localizzazione
Il Regno di Bulgaria nel 1942
Dati amministrativi
Nome completoRegno di Bulgaria o
Terzo Impero bulgaro
Nome ufficialeЦарство България
Lingue ufficialiBulgaro
Inno
  • Šumi Marica
    (inno nazionale)
  • "Inno di Sua Maestà
    lo Zar" (inno reale)
CapitaleSofia
Politica
Forma di governo
Zar di Bulgaria
Organi deliberativiAssemblea nazionale
Nascita15 ottobre1908 con
Ferdinando I di Bulgaria
CausaPiena indipendenza
dall'Impero ottomano
Fine15 settembre1946 con
Simeone II di Bulgaria
CausaAbolizione della monarchia e nascita dellaRepubblica Popolare di Bulgaria
Territorio e popolazione
Bacino geograficoEuropa
Massima estensione95 223 km2 nel 1908
110 994 km2 nel 1946
Popolazione4 215 000 nel 1908
7 029 349 nel 1946
Economia
ValutaLev bulgaro
Religione e società
Religione di StatoOrtodossa
La Bulgaria nel1941.
Evoluzione storica
Preceduto daBulgaria (bandiera)Principato di Bulgaria
Succeduto daRepubblica Popolare di Bulgaria
Jugoslavia
Grecia (bandiera) Grecia
Ora parte diBulgaria (bandiera) Bulgaria
Grecia (bandiera) Grecia
Serbia (bandiera) Serbia
Macedonia del Nord (bandiera) Macedonia del Nord
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IlRegno di Bulgaria (inbulgaro: Царство България,Tsarstvo Bălgarija) venne fondato il 5 ottobre1908 (22 settembre secondo ilcalendario giuliano) quando ilprincipato di Bulgaria ottenne la piena indipendenza dall'Impero ottomano, elevandosi così al rango di regno: tale proclamazione formalizzò anche l'annessione della provincia ottomana dellaRumelia orientale, che era stata sotto il controllo bulgaro sin dal1885. Il principeFerdinando I assunse il titolo diZar di Bulgaria. Durante i primi anni delXX secolo, il regno bulgaro affrontò leGuerre balcaniche e laPrima guerra mondiale, entrambi conflitti da cui la Bulgaria uscì non vittoriosa, ad eccezione dellaPrima guerra balcanica. Glianni 1920 e1930 furono caratterizzati da una crisi e quindi instabilità politica, che si ridimensionò grazie alcolpo di stato attuato dallo zarBoris III, asceso al trono nel1918, a seguito dell'abdicazione del padre Ferdinando.

Sebbene si fosse proclamata neutrale, la Bulgaria entrò nellaSeconda guerra mondiale dopo di che le truppe tedesche erano scese neiBalcani per raggiungere ilfronte greco. Con l'invasione del Regno di Jugoslavia e delregno greco, la Bulgaria ottenne numerosi territori inMacedonia eTracia. Nel1943, lo zar Boris morì ed a succedergli fu il figlioSimeone II, al tempo di 6 anni, che venne affiancato da un consiglio direggenza. Al tempo le truppe sovietiche minacciavano i confini; i partigiani comunisti, tuttavia, si ribellarono al governo bulgaro fantoccio dellaGermania nazista, e risollevarono la situazione. Nel1946 lamonarchia venne abolita e l'ultimo zar andò in esilio, mentre la Bulgaria divenne unarepubblica popolare (laRepubblica di Bulgaria). Sebbene raramente, il regno bulgaro è talvolta indicato comeTerzo Impero bulgaro (Трета българска държава,Treta bălgarska dăržava)[1].

Storia

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Fondazione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Pace di Santo Stefano e Principato di Bulgaria.
L'ide della "Grande-Bulgaria" dellapace di Santo Stefano che aBerlino fu divisa in Bulgaria (arancione scuro) eRumelia orientale (arancio), mentre il resto del territorio (in rosa) tornò allaTurchia.

Le etnie bulgare rimasero sotto la sovranità dell'Impero ottomano fino a quando con lapace di Santo Stefano, concordata a seguito dellaguerra russo-turca (1877 -1878), nacque ilprincipato di Bulgaria il 3 marzo1878. Secondo una delle disposizioni del trattato di pace, fu creato lo stato bulgaro il cui territorio comprendeva le terre abitate dai bulgari dalmar Nero allago di Ocrida e dalDanubio almar Egeo, escludendoNiš e laDobrugia settentrionale. Preoccupate dalla significativa influenza russa nella penisola balcanica, leGrandi Potenze tennero ilCongresso di Berlino, durante il quale revisionarono il la pace di Santo Stefano e ne stipularono uno definitivo, denominatotrattato di Berlino, che ridimensionò i territori che erano stati designati come bulgari dalla pace di Santo Stefano.

L'unità territoriale della Bulgaria però non si raggiunse poiché, tuttavia, laRumelia orientale rimase sotto la piena influenza ottomana, difatti, veniva nominato dalSultano ottomano un governatore cristiano, mentre in Bulgaria venne eletto un principe sovrano,Alessandro di Battenberg. LaTracia meridionale e laMacedonia rimasero sotto il dominio turco, la Dobrugia settentrionale fu ceduta allaRomania ed il territorio intorno aPirot allaSerbia. Per resistere a questa ingiusta decisione, il popolo bulgaro organizzò laRivolta di Kresna-Razlog, tenuta tra il1878 ed il1879.

Il principeAlessandro I di Bulgaria.

Nel1879, venne convocata l'AssembleaCostituente aTarnovo, che adottò la prima costituzione, laCostituzione di Tarnovo, secondo la quale la Bulgaria era unamonarchia costituzionale ereditaria; il primo monarca,Alessandro I Battenberg, fu eletto ufficialmente. La città diSofia fu designata capitale. Furono fondati i partiti politici: Liberale e Conservatore. L'unificazione della Rumelia orientale con la Bulgaria, nel settembre del1885, ottenne il riconoscimento internazionale dopo la vittoria bulgara nellaGuerra serbo-bulgara. Il governo diStefan Stambolov (1887 -1894) governò in un periodo difficile per il paese: la detronizzazione del principe Alessandro, la lotta per la supremazia tra russofili e russofobi, il perseguimento di una politica estera e interna indipendente. Nel1887, venne eletto principe bulgaroFerdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha, lontano cugino del principeAlberto del Regno Unito, marito della reginaVittoria. Fu fondata l'Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone-Adrianopoli (1893). Nel1903 scoppiò larivolta di Ilinden-Preobrazhenie[2][3], che aveva l'intenzione di far annettere alla Bulgaria i territori a maggioranza bulgara si concluse con un fallimento. Il 22 settembre1908, il principe Ferdinando approfittò della complicata situazione politica creata dal colpo di stato deiGiovani Turchi e dichiarò l'indipendenza totale della Bulgaria, autoproclamandosiZar e dichiarando così il passaggio da principato a regno, ilRegno di Bulgaria, anche conosciuto comeTerzo Impero Bulgaro[1][4].

Guerre balcaniche

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Lo stesso argomento in dettaglio:Guerre balcaniche.
Lo zarFerdinando I di Bulgaria.

Con la proclamazionede jure dell'indipendenza della Bulgaria dall'Impero ottomano il 5 ottobre1908 (sebbene il paese fossede facto indipendente dal1878), Ferdinando assunse con il titolo diZar di Bulgaria, con la proclamazione celebrata nella Chiesa deiQuaranta Martiri (inlingua bulgaraSv. Četirideset mačenici) aVeliko Tărnovo, ed accettata e riconosciuta sia dallaTurchia che da tutte le monarchie europee. Lo zar Ferdinando era divenuto negli anni un sovrano amato dal suo popolo, anche per il carattere cordiale ed aperto. Durante una visita aGuglielmo II di Germania, suo cugino di secondo grado, nel1909, lo zar bulgaro si stava affacciando ad una finestra delPalazzo Nuovo diPotsdam quando l'imperatore gli arrivò alle spalle e lo sculacciò scherzosamente. Ferdinando rimase offeso del gesto e costrinse poi il Kaiser a scusarsi, salvo poi attuare la sua vendetta personale disdicendo alcuni contratti per la fornitura di armi con la dittaKrupp diEssen, preferendole invece la manifattura francese dellaSchneider-Creusot[5]. Un altro incidente diplomatico si verificò in occasione della sua visita inInghilterra, dove partecipò ai funerali del cugino reEdoardo VII, nel1910, quando ebbe dei contrasti con l'arciducaFrancesco Ferdinando d'Austria per una questione di posti a sedere sul treno che li stava portando a destinazione[6]. Il 15 luglio di quello stesso anno, durante una visita inBelgio, Ferdinando si distinse per essere il primo capo di Stato a viaggiare in aeroplano[7].

Lo stesso argomento in dettaglio:Lega Balcanica.
Mappa che mostra la penisola balcanica prima e dopo leguerre balcaniche.
Manifesto che mostra e celebra i quattro stati membri dellaLega Balcanica.

Il 13 marzo1912Serbia e Bulgaria[8], sotto l'influenza russa, firmarono un'alleanza, originariamente diretta contro l'Austria-Ungheria ma poi si rivelò un impegno per scacciare definitivamente la Turchia. Successivamente si aggiunsero anche ilMontenegro e laGrecia, così da formare laLega Balcanica[9][10]. La Lega dichiarò guerra all'Impero ottomano nell'ottobre1912 (a settembre scoppiarono dellerivolte in Albania,dominio ottomano), iniziando così laPrima guerra balcanica; il conflitto si rivelò vittorioso per gli stati balcanici, terminando nel maggio del1913.

Iltrattato di Londra dettò le condizioni della pace: l'Albania ottenne la piena indipendenza, ilsangiaccato di Novi Pazar viene diviso tra i regni di Serbia e Montenegro, la Bulgaria ottenne la regione dellaTracia (iconfini territoriali saranno compresi tra le località diEnos e delmar Egeo e Medea (oggiKıyıköy) sulmar Nero), quindi l'accesso al mare, ed infine non venne data alcuna soluzione definitiva per la divisione dellaMacedonia tra le potenze vincitrici guerra. Ma fu proprio questa spartizione delle terre europee della Turchia a causare la Seconda guerra balcanica: la Bulgaria, che non voleva riconoscere l'annessione della maggior parte dellaMacedonia allaSerbia, il 29 giugno1913 attaccò i suoi ex alleati dellaLega Balcanica. Greci, serbi e montenegrini resistettero però all'attacco dell'ex alleato bulgaro, passando in seguito all'offensiva. Dello scoppio di questo nuovo conflitto nei Balcani subito approfittarono gli ottomani, che il 20 luglio1913 attaccarono la Bulgaria orientale riconquistandoAdrianopoli, ed i rumeni, che, avanzando pretese sullaDobrugia, scesero in armi e, passato ilDanubio, si diressero aSofia. L'accordo di pace definitivo fra le nazioni belligeranti fu iltrattato di Bucarest firmato il 13 agosto dello stesso anno[9][10].

Prima guerra mondiale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Bulgaria nella prima guerra mondiale.
Ferdinando eGuglielmo II di Germania.
Manifesto che celebra l'alleanza tra gliImperi centrali nellaGrande guerra.

In seguito alle guerre balcaniche, l'opinione pubblica bulgara si schierò contro laRussia, così il governo diVasil Radoslavov allineò la nazione con laGermania e l'Austria-Ungheria, anche se ciò significava avvicinarsi agliottomani, i tradizionali nemici della Bulgaria.Ferdinando I non era un grande ammiratore degli imperatoriGuglielmo II eFrancesco Giuseppe (che egli descrisse come "quell'idiota, quel vecchio pazzo di Francesco Giuseppe")[11], ma voleva ottenere nuovi territori dopo l'umiliazione subita con leGuerre balcaniche. Il capo del governo bulgaro ottenne maggiori risultati con la firma di untrattato segreto difensivo tra la Bulgaria e l'Impero ottomano nell'agosto1914[12]. In quel momento non c'era nessuna rivendicazione contro l'Impero ottomano, mentre laSerbia, laGrecia e laRomania (alleate diFrancia eGran Bretagna) controllavano delle terre percepite ancora come bulgare. Allo scoppio dellaPrima guerra mondiale, la Bulgaria si tenne fuori dal conflitto durante il primo anno, mentre recuperava forze dalleguerre balcaniche; quando la Germania promise di restaurare i confini deltrattato di Santo Stefano, la Bulgaria, che possedeva l'esercito più grande deiBalcani, dichiarò guerra allaSerbia nell'ottobre1915, aprendo così ilfronte macedone.

La Gran Bretagna, la Francia e l'Italia dichiararono quindi guerra alla Bulgaria. Alleata della Germania, dell'Austria-Ungheria e dell'Impero ottomano, il regno bulgaro ebbe la meglio sulla Serbia e laRomania, occupando la maggior parte dellaMacedonia (prendendoSkopje in ottobre), avanzando nella Macedonia greca e sottraendo laDobrugia alla Romania nel settembre del1916. Il conflitto divenne presto impopolare tra la maggior parte dei bulgari, che soffrivano grandi ristrettezze economiche ed inoltre non gradivano combattere altri cristiani ortodossi, come serbi e poi greci, ed essere alleati degli ottomani musulmani. Il leader del Partito Agrario,Aleksandăr Stambolijski, venne imprigionato per la sua opposizione alla guerra.

Le diverse perdite ed acquisizioni territoriali bulgare, tra il1913 ed il1919.
Boris III di Bulgaria (r.1918 -1944).

Larivoluzione russa del febbraio del1917 ebbe un grande effetto in Bulgaria, diffondendo sentimenti antibellici e antimonarchici tra le truppe e nell'intera nazione. A giugno il governo di Radoslavov si dimise, si ebbero molti ammutinamenti nell'esercito e Stambolijski. Nel settembre1918 con l'Offensiva del Vardar, compiuta dagli alleati, lo zar Ferdinando si trovò costretto ad accordare una pace, Stambolijski favorì le riforme democratiche, ma non una rivoluzione. Per sopire le attività rivoluzionarie, persuase il sovrano ad abdicare in favore del primogenito Boris, che ascese al trono bulgaro comeBoris III di Bulgaria[13]. I rivoluzionari vennero arrestati e l'esercito andò allo sbando. Con iltrattato di Neuilly (novembre1919), la Bulgaria perse l'accesso sulMar Egeo a favore dellaGrecia e quasi tutto il suo territorio inMacedonia a favore del nuovo stato, ilRegno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, in seguito diJugoslavia, e dovette rendere laDobrugia meridionale ai rumeni. Le elezioni del marzo1920 videro la vittoria del Partito Agrario, eStambolijski formò il primo governo eletto democraticamente[13].

Dopo la sua abdicazione, Ferdinando tornò a vivere aCoburgo, inGermania, in maniera dignitosa per un ex sovrano[14]. Commentò la sua situazione dicendo che "i re in esilio sono più filosofici sotto certi aspetti che gli uomini normali; ma la Nostra filosofia è principalmente il risultato di un misto tra tradizione e cultura, senza dimenticarci che l'orgoglio è un elemento importante per un monarca. Siamo disciplinati dal giorno della Nostra nascita nel pensare e nel comportarci senza dar segno delle nostre emozioni. Lo scheletro siede per sempre con noi a festa. Può voler dire assassinio, può voler dire abdicazione, ma serve sempre a ricordarci quanto siamo unici. Siamo sempre pronti e nulla ci scalfisce come catastrofe. Questa è la condizione chiave per sopportare una qualsiasi condizione di esilio spirituale o corporale con dignità. Se uno supera i suoi dispiaceri, questa è la soluzione di vita[15]." Fu compiaciuto del fatto che il trono fosse passato a suo figlio. Trascorse gli anni d'esilio tra arte, giardinaggio, viaggi e storia naturale, che erano tra le sue più grandi passioni. Ad ogni modo, vide il collasso di tutto ciò che aveva costruito durante la sua vita[15].

Anni 1920 e 1930

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Stemma reale del Regno di Bulgaria.
Boris III e il reAlessandro di Jugoslavia.

L'anno successivo all'ascesa al trono dello zar Boris,Aleksandăr Stambolijski del Partito Agrario venne eletto primo ministro. Molto amato dalle classi contadine, Stambolijski arrivò a un enorme potere popolare che prescindeva dalla sua carica istituzionale. Nel1923 Boris III approvò quindi il primocolpo di Stato bulgaro per porre fine al governo di Stambolijski. Fu un golpe organizzato dalle forze armate della lega militare del generale Ivan Vălkov alla vigilia del 9 giugno1923. In molti luoghi il colpo di Stato incontrò l'opposizione degli attivisti agrari e dei volontari comunisti, un evento noto nella storiografia bulgara come la "rivolta di giugno". La rivolta era disorganizzata fin dall'origine, e mancava di un leader comune e di un raggio d'azione su scala nazionale. Nonostante l'attività dei rivoltosi fosse comunque notevole nei dintorni delle città diPleven (che riuscirono a prendere), diPazardžik e diŠumen, fu rapidamente stroncata dal nuovo governo. IlPartito Comunista Bulgaro non prese parte alle azioni di giugno, dato che riteneva che sia la rivolta sia il colpo di Stato fossero "lotte per il potere tra la borghesia urbana e quella contadina". Il partito preferì rimanere neutrale; ad ogni modo, sotto la pressione delComintern, organizzò la fallimentarerivolta di settembre nello stesso anno. Nel1925 il regno bulgaro vide una breve guerra di confine, conosciuta col nome di "incidente di Petrič", contro laGrecia, che però venne risolto dall'alloraSocietà delle Nazioni. Nello stesso anno vennero organizzati due attentati alla vita dello zar Boris, entrambi falliti, sebbene la matrice venne rivelata di natura comunista e agraria.

Lo zar Boris III di Bulgaria assieme al metropolita Neofito aBerkovica nel1934.
Lo zarBoris III eGiovanna di Savoia.

Il 19 maggio1934 l'organizzazione militare bulgaraZveno, con un colpo di Stato, stabilì una dittatura e abolì i partiti politici in Bulgaria. Re Boris venne così ridotto allo stato di re fantoccio[16]. L'anno successivo fu lo stesso Boris III a organizzare un ulteriore golpe, risoltosi in modo a lui favorevole, che gli permise di riprendere il controllo del Paese e di mettere a capo del governo un esecutivo che lo sosteneva. Venne reintrodotta una parvenza di governo parlamentare, che non prevedeva però la restaurazione dei partiti politici[17], instaurandosi un nuovo regime autoritario, che aumentò l'influenza degli ambienti politici monarchici e instaurò un governo con un maggiore potere personale dello zar Boris III[1]. Nell'ottobre del1930 Boris III sposò la principessaGiovanna di Savoia, figlia del reVittorio Emanuele III di Savoia; le nozze furono dapprima celebrate adAssisi (alla presenza tra gli altri diBenito Mussolini) e poi con una cerimonia ortodossa aSofia. Da questo matrimonio nacque una figlia,Maria Luisa, nel gennaio del1933 e, nel1937, un figlio maschio, l'erede al tronoSimeone. Boris III ottenne la copertina delTime Magazine il 20 gennaio1941, in cui apparve in piena uniforme[18][19].

Boris III assieme adHermann Göring.

Dopo l'assenso al riarmo dellaGermania, non tardò neanche una svolta in tal senso in Bulgaria: il 31 luglio1938 il regno bulgaro firmò con i paesi dell'Intesa balcanica, alleanza formata daGrecia,Romania,Turchia eJugoslavia, ratificata il 9 febbraio1934 adAtene[20], l'accordo di Salonicco, con il che abrogò le clausole restrittive in campo militare per il paese. Con questo accordo la Bulgaria rigettò le clausole più pesanti deltrattato di Neuilly, senza interrompere la propria neutralità e senza intraprendere ulteriori impegni. Dopo laconferenza di Monaco, il governo bulgaro si preparò alla realizzazione pratica dei propri obiettivi, la restituzione dei territori, appartenuti alla Bulgaria nel breve periodo tra fine dellaPrima guerra balcanica e la fine dellaseconda, con la firma deltrattato di Bucarest (1913). Fu delineata più realisticamente la richiesta di modificare il confine inDobrugia meridionale, dato che anche l'Unione Sovietica aveva intenzione di ridimensionare i territori dellaRomania a proprio favore.

Nella primavera del1939, il primo ministro bulgaroGeorgi Kjoseivanov emise e diffuse tra i diplomatici bulgari la direttiva segreta numero 19, nella quale elencava le richieste bulgare: laDobrugia meridionale, fino ai confini stabiliti dalcongresso di Berlino, laTracia meridionale, nei confini stabiliti daltrattato di Bucarest del 1913 ed eventualmente le zone cedute allaJugoslavia con iltrattato di Neuilly. Il 23 agosto 1939 l'Unione Sovietica e laGermania nazista siglarono ilpatto Molotov-Ribbentrop, che viene considerato uno degli avvenimenti più importanti che hanno in seguito condotto allaSeconda guerra mondiale: le due potenze si divisero l'area dell'Europa orientale e l'Unione Sovietica diede campo libero alla Germania perinvadere laPolonia il 1º settembre1939, atto che segnò l'inizio formale del secondo conflitto mondiale. Tra i diplomatici bulgari divenne chiaro che il paese avrebbe potuto continuare la propria politica di neutralità solamente se le azioni militari fossero rimaste distanti dai confini bulgari. Nella primavera del1940 le truppe naziste sconfissero i loro nemici sul fronte occidentale, lasciando però libera ma isolata la Gran Bretagna, e di conseguenza ritornarono in primo piano i loro interessi a mutamenti territoriali in Europa orientale.

LaDobrugia in arancio lasettentrionale e mentre in giallo laDobrugia meridionale.

Approfittando del fatto che la Germania fosse impegnata ad occidente, in conformità con gli accordi tra i due paesi, nel luglio1940 le truppe russe invasero laBessarabia e dellaBucovina, regioni rumene. Per la Bulgaria si delineò quindi il momento ideale per esercitare la propria pressione su Bucarest per ottenere la restituzione dellaDobrugia meridionale. Destreggiandosi tra Mosca e Berlino, il governo di Sofia riuscì ad ottenere l'assenso della diplomazia rumena per arrivare ad un accordo. Il 7 settembre1940 nella città rumena diCraiova venne siglato iltrattato di Craiova tra Bulgaria e Romania, secondo il quale la Dobrugia meridionale fu restituita alla Bulgaria. In questo modo la politica di revisione pacifica cominciò a dare i suoi primi risultati[1][4].

Seconda guerra mondiale

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Boris tra l'aprile e il maggio del1941.

Il 27 settembre1940 fu firmato a Berlino ilpatto Tripartito tra laGermania nazista, ilRegno d'Italia ed ilGiappone. Il 16 ottobre1940 il ministro degli esteri tedescoRibbentrop chiese al governo di Sofia di definire la politica bulgara nei confronti delle potenze del Patto nell'arco di due giorni. Nello stesso giorno aRomaBenito Mussolini dichiarò al console bulgaro che l'Italia si aspettava che la Bulgaria sostenesse il futuro attacco italiano contro laGrecia. La Bulgaria fu costretta ad unirsi allepotenze dell'Asse nel1941, quando le truppe naziste, mandate adinvadere la Grecia, raggiunsero i confini bulgari settentrionali e chiesero il permesso di attraversare il territorio.

Minacciato da un confronto militare diretto, lo zarBoris III non aveva altra scelta che unirsi al blocco nazifascista, cosa che avvenne ufficialmente il 1º marzo di quell'anno. Dato che la Russia Sovietica (di cui la Bulgaria è uno storico alleato) aveva firmato unpatto di non aggressione con la Germania, ci fu poca opposizione popolare a questa decisione. Il 6 aprile 1941, nonostante si fosse ufficialmente unito alle forze dell'Asse, il governo bulgaro manteneva una situazione di passività militare durante le fasi iniziali dell'invasione della Jugoslavia e dellaGrecia: quando le truppe tedesche, italiane e ungheresi avanzarono nelRegno Balcanico e nellapenisola ellenica, i bulgari rimasero al di là dei loro stessi confini. Il governo jugoslavo si arrese il 17 aprile mentreAtene resistette fino al 30 dello stesso mese. Il 20 aprile il periodo di passività della Bulgaria ebbe fine, in quanto l'esercito bulgaro entrò nella regione dellaTracia occidentale. Lo scopo era quello di ottenere uno sbocco in Tracia sul Mar Egeo e di riprendersi laMacedonia, regione promessa dai tedeschi ai bulgari[21][22].

Mappa territoriale del Regno di Bulgaria durante laSeconda guerra mondiale.
Occupazione bulgara inGrecia (giallo).

I bulgari occuparono il territorio tra ilfiume Strimone ed una linea di demarcazione traAlessandropoli eSvilengrad ad ovest delMarica. Incluse nell'area c'erano le città di Alessandropoli (Дедеагач, Dedeagač),Komotini (Гюмюрджина, Gjumjurdžina),Serres (Сяр, Sjar),Xanthi (Ксанти),Drama (Драма) eKavala (Кавала), insieme alle isole diThasos eSamotracia, così come quasi l'interaRepubblica di Macedonia odierna e una parte dellaSerbia orientale. NellaMacedonia greca e nella Tracia occidentale, i bulgari istituirono una politica di pulizia etnica e colonizzazione. Nella primavera del 1943 il governo bulgaro, dopo le proteste della chiesa ortodossa bulgara e del membro del parlamentoDimităr Pešev, riuscì a salvare tutti gli ebrei nel territorio nazionale dall'essere mandati nei campi di concentramento nazisti. Ad ogni modo le truppe bulgare rastrellarono tutti gli ebrei della Macedonia greca e della Macedonia settentrionale e li consegnarono ai nazisti, che li spedirono nelcampo di concentramento di Auschwitz[23].

La Bulgaria non prese parte all'invasione nazista dell'Unione Sovietica che iniziò il 22 giugno1941 e non dichiarò guerra al paese invaso. Ad ogni modo, anche se non c'era stata una dichiarazione di guerra da entrambe le parti, la flotta bulgara venne coinvolta in alcune schermaglie con la marina sovietica delMar Nero, che attaccò le navi bulgare. Oltre a ciò le forze armate bulgare stanziate nei Balcani combatterono contro vari gruppi di resistenza. Il governo bulgaro venne forzato dai nazisti a dichiarare una guerra "simbolica" contro laGran Bretagna e gliStati Uniti alla fine del1941: ciò portò a bombardamenti suSofia e altre città bulgare da parte delle forze aree alleate. L'invasione tedesca dell'Unione Sovietica causò una significativa ondata di proteste, che portò in seguito all'inizio di un movimento di guerriglia partigiano capeggiato dal Partito Comunista Bulgaro, che operava clandestinamente. Un movimento di resistenza chiamatoFronte della Patria fu creato nell'agosto 1941 dal Partito Comunista, così come il movimento filofascistaZveno e alcuni partiti che si opponevano al governo pro-nazista, specialmente dopo alcune vittorie alleate, che indicavano che l'Asse avrebbe potuto perdere la guerra. I distaccamenti partigiani erano particolarmente attivi nelle aree montane della Bulgaria occidentale e meridionale.

Boris III in compagnia di Adolf Hitler.
Fotografia diSimeone II di Bulgaria.
La zarinaGiovanna e il principeKiril al funerale dello zarBoris III di Bulgaria.

Nell'agosto del1943, Borsi III si recò alRastenburg, nellaPrussia orientale[24], per incontrareHitler, probabilmente per negoziare unarmistizio riguardante l'uscita dellaBulgaria dalla seconda guerra mondiale; una volta ritornato in patria, lo zar bulgaro morì il 28 agosto diattacco cardiaco anche se molti, fra cui i dottori che lo assistettero, ritennero che la vera causa del decesso fu avvelenamento.[25][26] Morto il padre, Simeone, di soli sei anni, ascese al trono e successivamente fu istituito unConsiglio di Reggenza, guidato dallo zioKyril che venne affiancato da Nikolai Michov, ex Ministro della guerra, eBogdan Filov, ex Primo ministro. Il nuovo primo ministro,Dobri Božilov, era solamente un fantoccio nelle mani naziste. La Bulgaria aveva mantenuto le relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica anche se era un membro delle potenze dell'Asse. Nell'estate del1944, dopo aver distrutto le difese naziste vicino aIași eChișinău, l'esercito sovietico si era avvicinato ai Balcani e alla Bulgaria.

Il 23 agosto1944, la Romania abbandonò l'Asse e dichiarò guerra alTerzo Reich. I rumeni permisero all'esercito sovietico di passare attraverso il proprio territorio per raggiungere la Bulgaria. Il 26 agosto ilFronte della Patria, coalizione politicabulgara di ispirazionecomunista erepubblicana formata dalPartito Comunista Bulgaro, prese la decisione di incitare una ribellione armata contro il governo, cosa che portò alla nomina di un nuovo esecutivo il 2 settembre. Il supporto del neonato gabinetto era contrastato dal Fronte della Patria, dato che era composto da circoli pro-nazisti in un disperato tentativo di mantenere il potere. Il 5 settembre1944 l'Unione Sovietica dichiarò ufficialmente guerra alla Bulgaria e invase il paese. In tre giorni i sovietici occuparono la regione nord-occidentale insieme ai porti principali diVarna eBurgas. All'esercito bulgaro era stato ordinato di non opporre resistenza contro i sovietici. L'8 settembre i bulgari cambiarono fronte e si unirono all'Unione Sovietica nella guerra contro le Potenze dell'Asse.

Caduta della monarchia

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Kiril di Bulgaria, fratello dello zar Boris.
Partigiani comunisti bulgari che entrano nella città diPlovdiv nel settembre1944.

Il Fronte patriottico prese il potere in seguito a uncolpo di stato. Secondo i termini dell'accordo di pace alla Bulgaria fu consentito di mantenere la Dobrugia meridionale, dovendo rinunciare formalmente a tutti i territori in Grecia e al territorio jugoslavo. Per evitare ulteriori controversie 150.000 bulgari furono espulsi dalla Tracia greca. I comunisti, grazie ai sovietici, acquisirono molto rilievo e fondarono anche una milizia con cui assassinare i membri dei partiti non comunisti. Nel febbraio1945 il nuovo regime dimostrò la nuova realtà politica del Paese quando il principe Kirill e centinaia di altri funzionari del vecchio regime furono arrestati con l'accusa dicrimini di guerra. Entro il mese di giugno i reggenti, ventidue ex ministri e molti altri seguirono lo stesso destino.

Nel settembre del1946 la monarchia fu abolita da un plebiscito e il giovane zar Simeone II con la famiglia reale vennero mandati in esilio. I comunisti presero apertamente il potere,Vasil Kolarov venne proclamato presidente eGeorgi Dimitrov divenne primo ministro. Furono promesse libere elezioni per il1946, ma vennero palesemente truccate e boicottate dall'opposizione. Il partito agrario rifiutò di cooperare con il nuovo regime e nel giugno 1947 il suoleaderNikola Petkov venne arrestato. Questo segnò il punto finale nella creazione di un regime comunista in Bulgaria. Nel 1946 venne indetto un referendum il cui esito sancì l'abolizione della monarchia e la proclamazione della repubblica (91,72% a favore della repubblica e 4,24% a favore della monarchia). Lo zar Simeone II venne esiliato e nello stesso anno divenne primo ministro il comunistaGeorgi Dimitrov.

Iltrattato di pace del 1947 confermò l'annessione dellaDobrugia meridionale, rendendo così la Bulgaria l'unico ex alleato tedesco ad aver incrementato il proprio territorio in confronto con quello precedente la guerra. Le parti occupate dellaMacedonia e dellaTracia furono ridate allaJugoslavia ed allaGrecia, la quale espulse 150 000 bulgari dallaTracia occidentale[1][4][22][27].

Zar di Bulgaria

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Sassonia-Coburgo-Gotha

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NomeRitrattoData di nascitaRegnoMatrimoni

Discendenza

Note
InizioFine
Ferdinando I
26 febbraio18617 luglio18873 ottobre1918Maria Luisa di Parma

Eleonora di Reusscon discendenza

Nato come principe dellacasa Sassonia-Coburgo-Gotha
Boris III
30 gennaio18943 ottobre191828 agosto1943Giovanna di Savoia

con discendenza

Figlio diFerdinando I di Bulgaria, governò dal1918 al1943
Simeone II
16 giugno193728 agosto194315 settembre1946Margarita Gómez-Acebo con discendenzaFiglio diBoris III di Bulgaria, ascese all'età di sei anni,

Note

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  2. ^J. D. B. (1911). "Macedonia (Bulgarian Insurrection of 1903)". The Encyclopaedia Britannica; A Dictionary of Arts, Sciences, Literature and General Information. XVII (LORD CHAMBERLAIN to MECKLENBURG) (11th ed.). Cambridge, England: At the University Press. p. 221. accesso 18 July 2018 – via Internet Archive.
  3. ^The Establishment of the Balkan National States, 1804–1920, C. & B. Jelavich, 1977, pp 211–212
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  11. ^Aronson, 1986,Crowns In Conflict, p. 126.
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  16. ^Tsar's Coup(archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2008).Time Magazine 4 February 1935. accesso 10 August 2008
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  18. ^King Boris III(archiviato dall'url originale il 23 novembre 2010)Time Magazine 20 January 1941. accesso 14 April 2010.
  19. ^World War: Lowlands of 1941(archiviato dall'url originale il 14 settembre 2012)Time Magazine 20 January 1941. accesso 14 April 2010.
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  21. ^La Bulgaria nella Seconda guerra mondiale, subulgaria-facile.com.URL consultato il 15 giugno 2025.
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  23. ^Plaut, J. E. (2000). "1. The Bulgarian Occupation Zone" in "1941-1944: The Occupation of Greece and the Deportation of the Jews" in Greek Jewry in the 20th Century, 1913-1983: Patterns of Jewish Survival in the Greek Provinces Before and After the Holocaust. Fairleigh Dickinson University Press. pp. 54-57.ISBN 978-0-8386-3911-5
  24. ^"Bulgarian Rule Goes to Son, 6. Reports on 5-day Illness Conflict", United Press dispatch in a cutting from an unknown newspaper in the collection of historian James L. Cabot, Ludington, Michigan.
  25. ^Boris III's death, suunofficialroyalty.com.
  26. ^Boris's death, subritannica.com.
  27. ^Regno di Bulgaria, subulgaria-facile.com.

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