Reggio Emilia si trova ai margini meridionali dellapianura Padana, nel cuore della regione storica dell'Emilia e dell'omonimaprovincia, ed è attraversata daltorrente Crostolo. Il territorio comunale, totalmente pianeggiante, è bagnato inoltre da numerosi corsi d'acqua e rii minori dove, nei secoli, si sono sviluppati i primi nuclei abitativi corrispondenti alle odierne frazioni e località. La città si trova a ridosso dei primi rilievi collinari dell'Appennino tosco-emiliano che si sviluppano a sud del territorio, nei comuni limitrofi diQuattro Castella,Albinea,Scandiano eCasalgrande.
Il clima si può definire di tipo continentale temperato, con estati calde e piuttosto afose (con temperature massime che a volte superano anche i 40 °C) e inverni rigidi con possibili gelate (con temperature minime che possono scendere fin sotto i -10 °C in occasione delle ondate di freddo più intense).[7]
Le piogge sono distribuite nell'arco di tutto l'anno, ma con maggiore frequenza ed intensità mediamente inautunno eprimavera, risultando infatti ottobre, novembre ed aprile i mesi più piovosi[8] mentre luglio e gennaio sono i più secchi.[8][9]
Laneve scende fin sulla città pressoché ogni anno ininverno, sebbene più raramente rispetto al passato, con accumuli raramente ingenti e con grande variabilità tra una stagione e l'altra (nel complesso la città ha una media di circa 30 cm annui di accumulo nevoso,[10] con occasionali accumuli di 40 cm e oltre).[11] Durante la stagione autunnale e invernale può verificarsi, in particolare nelle zone dicampagna del territorio comunale, anche il fenomeno dellanebbia, oggi meno frequente.
Altri fenomeni meteorologici cui si assiste occasionalmente sono ilgelicidio e lagalaverna (in inverno) e la grandine (in estate, o talvolta in primavera). Ilvento in generale è scarso e non mancano giornate di calma di vento,[12] in particolare nelle fasi anticicloniche in inverno, mentre la primavera è la stagione relativamente più ventilata. I venti più intensi di solito sono quelli che spirano da nord est (Bora) o da sud ovest (Libeccio), con quest'ultimo in particolare che a volte sifavonizza durante la discesa dall'Appennino settentrionale e diventa pertanto particolarmente caldo e secco. In particolari e rare condizioni si può presentare fino a Reggio Emilia anche ilFöhn alpino, che qui soffia da nord ovest.
In epoca preistorica l'area era abitata da popolazioni di etnia celto-ligure. A partire dal VI secolo a.C. si stabilirono, in quella che è l'odiernaProvincia di Reggio Emilia, numerose colonie etrusche, attestate con certezza da ritrovamenti archeologici.[13][14] Con la conquista romana dellaGallia Cisalpina e la sottomissione della tribù celtica militarmente dominante dei iGalli Boi, la zona passò definitivamente ai romani, che vi impiantarono un presidio militare a difesa dellavia Emilia. La provincia romana della Gallia Cisalpina diventò ben presto una delle aree più floride dell'impero, e Reggio si sviluppò al rango di città; diventatamunicipio romano, venne chiamataRegium Lepidi derivando daMarco Emilio Lepido, fondatore della città e della via che dà il nome all'attuale regione. Stando ad alcuni ritrovamenti e indagini archeologiche, in piena età romana la città doveva essere dotata di monumenti imponenti, come la Basilica civile, i cui resti vennero individuati sotto l'attuale sede centrale del Credito Emiliano, o gli edifici per spettacoli come teatro e anfiteatro, la cui individuazione si deve a Paolo Storchi.[15] Con lacaduta dell'Impero romano d'Occidente la città venne quasi spopolata. Dopo laconquista longobarda, avvenuta nelVI secolo, la città fu capitale delDucato di Reggio; nell'Alto Medioevo divennesede vescovile e fu dichiarata libero comune, ma restò soggetta a lotte interne, che la portarono alla trasformazione insignoria sotto il dominio degliEste per poi diventare in seguitoDucato;[16] in questo periodo la città prese il nome di “Reggio di Lombardia”, toponimo che ha le sue origini nell'Alto Medioevo. Durante il periodo delle invasioni napoleoniche, il 27 dicembre1796 si riunì un'assemblea di 110 delegati presieduti da Carlo Facci per decretare la costituzione dellaRepubblica Cispadana, comprendente i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e nella omonimaSala nacque di lì a poco, il 7 gennaio1797, ilTricolore Italiano.
Ad avanzare la proposta di adozione di una bandiera verde, bianca e rossa fuGiuseppe Compagnoni, che per questo è ricordato come il “Padre del Tricolore”. Successivamente, con l'annessione della Lombardia (e marginalmente di Veneto e Toscana), prese il nome diRepubblica Cisalpina. Dopo la Restaurazione del Ducato nel1815, Reggio appartenne agliAustria-Este fino al1860, quando fu unita alRegno di Sardegna, divenuto l'anno seguenteRegno d'Italia.Il toponimo Reggio di Lombardia fu quello ufficiale durante tutta l'esistenza delDucato di Modena e Reggio, fino all'annessione dei territori estensi al Regno di Sardegna quando fu introdotto il nome attuale.
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 28 maggio 1938.[17]
«D'argento, alla croce di rosso accantonata dalle sigle S.P.Q.R. Motto:Pace belloque fidelis.»
Lo scudo è timbrato dalla corona muraria di Città.
Con il decreto del 1938 è stato ufficialmente concesso il gonfalone attuale, che riprende le forme di quello barocco.
«Consistente in un drappo di seta nel quale da un lato è dipinta in alto la Madonna della Ghiara fra le nubi ed in basso San Prospero, Vescovo e protettore della città, posto fra San Crisante e Santa Daria, e dall'altro lato lo stemma della città sostenuto da un putto alato e da due angeli in atto di volare.»
«Durante l'occupazione nemica opponeva al tedesco invasore la fiera resistenza dei suoi figli, accorsi in gran numero nelle formazioni partigiane impegnate in dura e sanguinosa lotta. Cinquecento caduti in combattimento, interi comuni distrutti, popolazioni seviziate e sottoposte al più spietato terrore, deportazioni in massa, stragi inumane e crudeli persecuzioni, costituiscono il bilancio tragico, ma luminoso, di un'attività perseverante e coraggiosa iniziata nel settembre1943 e conclusa con la disfatta delle forze d'occupazione. Memore di nobili secolari tradizioni, riaffermate nell'epopea del Risorgimento, la Città di Reggio Emilia ha saputo degnamente concludere un rinnovato ciclo di lotte per la libertà e per l'indipendenza ed offrire alla Patria generoso tributo di sacrificio e di sangue. Settembre 1943 - aprile 1945[19]» — 1º aprile1950
Veduta notturna della statua del Crostolo (primo piano) e delDuomo (secondo piano).Palazzo del Capitano del PopoloLa sala del TricoloreLaBasilica di San Prospero, che si affaccia sull'omonima piazza.
Il centro storico attuale della città è a forma di esagono allungato; attraversato dallavia Emilia, ha un'impronta prevalentemente cinque-settecentesca. I lati dell'esagono rappresentano il sedime del perimetro delle antiche mura di fortificazione, demolite ad inizio Ottocento e convertite in viali urbani per consentire l'espansione cittadina. I principali monumenti della città sono il Teatro Municipale, di forme neoclassiche, intitolato alla memoria dell'illustre attore reggianoRomolo Valli, le basiliche rinascimentali e barocche di San Prospero ed il santuario della Beata Vergine della Ghiara, il Duomo e molti palazzi di periodo medievale e rinascimentale disseminati per il centro storico.
Particolarmente interessante risulta essere la configurazione urbana delle piazze del cuore della città. Il collegamento tra la piazza principale, sulla quale sorgono il Duomo e il municipio, chiamatapiazza Prampolini,[20] (Piàsa Granda: piazza Grande inreggiano) conpiazza San Prospero (Piàsa Céca:piazza Piccola inreggiano), dove si svolge il mercato, avviene tramite la strada porticata che ha nome via del Broletto.Piazza Prampolini si collega anche conpiazza Casotti, che un tempo era la piazza del cosiddetto mercato delle pulci (piàsa di Zavaj: piazza dei Rigattieri in dialetto) tramite un'altra strada porticata. Di estremo rilievo anchePiazza Fontanesi situata in posizione meno centrale e al cui centro sorgono diversi alberi di tiglio e che è contornata da portici.
Sono rilevanti anche: la via Emilia, posta sull'originariodecumano romano cittadino, che nel centro storico cittadino risulta completamente fiancheggiata da palazzi di pregio architettonico ed è divisa in due rami dallaPiazza del Monte; il Corso Garibaldi, sul tracciato dell'alveo antico del torrente Crostolo (deviato in tempi antichi fuori dalle mura cittadine), nei cui pressi sorgono labasilica della Madonna della Ghiara, ilPalazzo Ducale (attualmente sede dellaProvincia e della Prefettura) e l'Oratorio del Cristo. Di rilievo infine anche iGiardini pubblici, un parco ottocentesco con statue, fontane impiantato sull'area dell'antica cittadella militare, e le adiacenti piazze dei Teatri.
Non è difficile riconoscere le tracce dell'urbanistica romana (iMusei Civici conservano interessanti repertimusivi) e delle trasformazioni avvenute nel Medioevo. In particolare, fra le piccole vie del centro storico, spiccano via San Carlo, via Toschi e via Guido da Castello.
Lungo la via Emilia sorge il complesso monumentale delMauriziano, che ospitò il poetaLudovico Ariosto. Il Mauriziano comprende una villa quattrocentesca ed un parco, al quale si accede da un arco monumentale.
Piazza Fontanesi, cuore mondano ed elegante della cittàIl Santuario della Beata Vergine della Ghiara che sorge su Corso Garibaldi in pieno centro storico.Arco trionfale di accesso al complesso delMaurizianoFacciata della Villa delMauriziano, residenza di Ludovico Ariosto.Obelisco di Piazza Gioberti
Reggio Emilia si caratterizza anche per quanto riguarda le architetture moderne, sorgono infatti nell'immediata periferia cittadina l'avveniristicaStazione AV Mediopadana ed iPonti, entrambe monumentali creazioni del famoso ingegnere ed architetto spagnoloSantiago Calatrava. Per quanto riguarda l'archeologia industriale interessanti esempi di riqualificazione urbana sono forniti dal Tecnopolo[21] ricavato presso una porzione degli stabilimenti dismessi delleOfficine Reggiane e dal contiguo spazio che ospita ilCentro Internazionale per l'Infanzia Loris Malaguzzi[22] ricavato dall'area dismessa dell'ex Locatelli. Lo spazio delle dismesseOfficine Reggiane risulta attualmente una delle aree più degradate della città ed è al centro di un vasto progetto di recupero e riqualificazione urbana e funzionale.[23][24]
La popolazione del Comune, dopo un periodo di stagnazione fra gli anni settanta e gli anni novanta in cui i residenti si erano stabilizzati a circa 130 000 abitanti, ha ripreso a crescere attestandosi a circa 173 000 abitanti (aprile 2013). Dal 2013 la popolazione residente ha subito un leggero decremento, portandosi agli attuali 171 000 abitanti.[29]Reggio Emilia è il quarto comune dell'Emilia-Romagna, e il 21º in Italia, per numero di abitanti.[30]
Dopo un periodo di stagnazione Reggio Emilia ha conosciuto, fra il 1993 e il 2013, un incremento demografico tra i più alti d'Italia, dovuto ad un massiccio fenomeno migratorio sia interno sia proveniente da paesi nord-africani, est europei e asiatici (Cina). A Reggio Emilia si stima che la densità d'immigrati privi di documentazione sia una delle maggiori in Italia.[31]
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 28 575, ovvero il 16,69% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[32]
È molto elevata anche l'immigrazione dall'Italia del Sud, in particolare dalle regioni diCalabria eCampania.Il fenomeno è spiegabile con l'elevato benessere economico e il riconosciuto altissimo livello di servizi alla persona che la città (e la provincia) di Reggio Emilia possono vantare. Da sempre tra le prime in Italia pertasso di occupazione, nel rilevamentoISTAT del2019 Reggio Emilia è risultata al settimo posto con un tasso occupazionale del 70,3% a fronte di una media nazionale del 59%. Gli effetti dell'attuale recessione economica hanno colpito duramente anche Reggio Emilia determinando un peggioramento del dato occupazionale il quale permane comunque significativamente più elevato di quello nazionale.
Si stima[senza fonte] che circa la metà della popolazione dellaprovincia di Reggio Emilia sia almeno in grado di comprendere ilreggiano,dialetto dellalingua emiliana. Tuttavia, tra le giovani generazioni, l'intelligibilità e l'uso del dialetto risultano sempre meno diffusi, in favore dell'italiano. Il dialetto reggiano è parlato in una zona che corrisponde abbastanza bene all'attuale provincia di Reggio Emilia. Non si può parlare tuttavia di unavarietà unica parlata all'interno di tutto il territorio provinciale, bensì di più varietà. Esse essenzialmente coincidono con il dialetto cittadino e delle aree limitrofe al capoluogo e con quelli della zona settentrionale della provincia (Bassa Reggiana), della Valdenza e delle aree appenniniche, parlate nella zona meridionale della provincia.
Si pensi che fino alla seconda guerra mondiale nel solo centro storico della città di Reggio Emilia erano parlate ben quattro varianti dialettali: quella del centro, del quartiere di San Pietro, del quartiere di Santo Stefano e del quartiere di Santa Croce. In quest'ultima zona era inoltre parlato un altro dialetto, il cosiddetto reggianoarsavè. Nel centro storico della città era parlato dalla popolazione ebraica anche un dialetto giudeo-reggiano, formatosi nel Ghetto, ma che con l'abolizione di quest'ultimo venne col tempo abbandonato e già quasi dimenticato agli inizi del Novecento. Nei comuni di Guastalla, Luzzara e Reggiolo è parlato il dialetto guastallese, che risente dell'influsso deldialetto mantovano, risultando assai diverso dal reggiano. Nella zona del Correggese il dialetto è imparentato coldialetto carpigiano mentre nel Montecchiese si nota l'influsso deldialetto parmigiano. Nell'Appennino reggiano, in particolar modo dalla linea Vetto-Baiso verso l'alto crinale, sono parlati un insieme di dialetti che presentano molte somiglianze con levarietà occidentali dellalingua lombarda, ma che presentano caratteristiche anche alquanto differenti da paese a paese.
La città è da decenni al centro dell'esperienza chiamata “Reggio Children” per l'approccio pedagogico nelle scuole dell'infanzia comunali, ispirato alle ricerche del pedagogista reggianoLoris Malaguzzi. Reggio Emilia è universalmente riconosciuta e stimata per l'alto livello formativo degli asili nido e delle scuole dell'infanzia cittadini, presi internazionalmente a modello come “Reggio Emilia Approach”. In città sorge l'omonimoCentro per l'Infanzia “Loris Malaguzzi”, la cui importanza nel settore dell'educazione e formazione primaria travalica i confini nazionali ed europei.
Reggio Emilia è sede dei seguenti istituti scolastici statali, inerenti al ciclo scolastico dellascuola secondaria di secondo grado (21 istituti, con alcuni di essi più indirizzi, per un totale di 39 scuole superiori):
Liceo Classico e Liceo Scientifico Ludovico Ariosto/Lazzaro Spallanzani “Ariosto-Spallanzani”
Liceo Scientifico e Linguistico Statale “Aldo Moro”
Liceo delle Scienze Umane, Liceo Linguistico, Liceo Musicale e Liceo Coreutico “Matilde di Canossa”
Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore (tecnico statale: informatico e relazioni internazionali per il marketing, Liceo Artistico e Liceo Scientifico) BUS “Blaise Pascal”
Reggio Emilia ha avuto dal 1752 al 1792 un proprio Studio universitario, del quale recentemente è stato scoperto il sigillo.[33] Poi, per circa due secoli, gli studenti si sono rivolti alle vicine città universitarie: Parma, Modena, Bologna. Alla fine del secolo XX, l'Università è per così dire rinata.
A Reggio Emilia sono presenti sedi e dipartimenti dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Dipartimenti di Comunicazione ed Economia, Educazione e Scienze Umane, Scienze della Vita, Scienze e metodi dell'Ingegneria) presso la sede cittadina di Palazzo Dossetti, e presso l'area dell'ex ospedale psichiatrico del San Lazzaro, nella periferia orientale della città, oggi convertito a campus universitario. Era inoltre presente una sede distaccata del corso di Scienze della Produzione Animale, dell'Università degli Studi di Bologna, in dismissione, ubicata pressoVilla Levi, nella frazione diCoviolo. Nel centro cittadino sorgono residenze universitarie dell'UniMORE.
A Reggio Emilia è attivo inoltre l'Istituto superiore di studi musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne' Monti - Istituzione AFAM "Achille Peri - Claudio Merulo", la cui sede cittadina si trova nel Complesso dei Chiostri di San Domenico, detto "ex Stalloni" e nel quale si rilasciano lauree triennali e biennali di specializzazione.
Palazzo dei Musei, sede principale deiMusei Civici di Reggio Emilia ed ospita raccolte e collezioni di archeologia,etnografia, storia dell'arte, storia naturale e storia della città. Ha sede nel palazzo, noto anche come di San Francesco, dal 1830.
A Reggio Emilia sono presenti le sedi di due quotidiani (laGazzetta di Reggio e ilResto del Carlino - Edizione di Reggio) e tre periodici (Reporter, Stampa Reggiana e TuttoReggio). LaGazzetta di Reggio, fondata nel1861 è, tutt'oggi, il più diffuso quotidiano in città ed in provincia, con una media di 13 994 copie vendute ogni giorno[34] e una media giornaliera di 144.000 lettori.[35] Fra gli anni 1990 e gli anni 2010 erano pubblicati altri quotidiani, fra cui:La Voce di Reggio,Ultime Notizie,Il Giornale di Reggio,L'Informazione ePrima Pagina. Dal dopoguerra, e sino alla seconda metà degli anni 1990, era presente la redazione locale del quotidianoL'Unità, organo delPartito Comunista Italiano.
Reggio Emilia è oggi sede di due emittenti televisive locale:
TeleReggio, storica emittente cittadina dal 1973, facente capo aTRMedia. Lo stesso gruppo controlla oltre a diversi canali TV sul digitale terrestre anche le frequenze di Radio Reggio;
Dal 2006, a maggio e giugno Reggio Emilia accoglie la manifestazione culturaleFotografia Europea.[37] La manifestazione, promossa dal Comune di Reggio Emilia, si caratterizza per una serie di mostre ed eventi. Nelle giornate inaugurali si svolgono incontri, dibattiti e spettacoli sul tema della fotografia.
Dal 2005 si svolge annualmente la rassegna concertistica Soli Deo gloria. Organi, Suoni e Voci della Città,[38] promossa dal Comune e dalla Diocesi di Reggio Emilia e diretta daRenato Negri, volta anche alla valorizzazione del patrimonioorganario del territorio.
Reggio Emilia è sede del festival diInternazionale Kids, il primo evento di giornalismo dedicato a bambine e bambini, e del festival diEmergency, sui temi della pace e della pratica dei diritti umani.
In città ha luogo ogni tre anni il Concorso Internazionale per Quartetto d'Archi "Premio Paolo Borciani", uno dei concorsi per giovani musicisti più importanti al mondo.[39][40]
Reggio ha ospitato, ininterrottamente dal 1958 al 2011, la più importante manifestazione scacchistica italiana, il cosiddetto “Torneo di Capodanno”, ideato dal più famoso giocatore della città, il Grande Maestro ad honoremEnrico Paoli.
Il territorio comunale di Reggio Emilia al di fuori del perimetro del centro storico è storicamente suddiviso inville, cioè suddivisioni del territorio rurale con al centro la chiesa parrocchiale. Agli inizi del Novecento, le ville erano 27; successivamente diventarono 30.
Nel corso degli anni alcune di queste storichefrazioni geografiche furono inglobate nell'espansione urbana del secondo dopoguerra, in particolare Ospizio, Santa Croce, San Pellegrino, San Prospero Strinati, e la zona di Cavazzoli posta a sud della ferrovia Milano-Bologna; tutto o parte del loro territorio può essere considerato come un quartiere periferico della città.
Sino agli anni successivi la seconda guerra mondiale le ville di Reggio, equiparate ufficialmente a frazioni geografiche, non ebbero organi di autogoverno. Dalla seconda metà delNovecento in diverse ville si organizzarono le cosiddette consulte popolari, assemblee spontanee di cittadini che trattavano i problemi della comunità dialogando con l'amministrazione comunale. Tuttavia le consulte popolari non avevano un ruolo predefinito e riconosciuto a livello nazionale. Sino al 2014 le ville sono state raggruppate in circoscrizioni comunali, organi del decentramento riconosciuti a livello locale e nazionale con poteri deliberativi e consultivi delegati dalComune.
Da notare come ognuna delle 27 ville originarie fosse dotata di un'area cimiteriale, oltre che di una o più scuole elementari e di almeno unaprivativa. Dagli anni 1970 nelle frazioni più piccole e marginali, a causa del progressivo spopolamento dovuto all'abbandono delle campagne, i plessi scolastici furono soppressi e i pochi esercizi commerciali chiusero l'attività. I 27 cimiteri "forensi", invece, sono tuttora funzionanti ad eccezione del cimitero di Ospizio, demolito dopo il secondo conflitto mondiale ed accorpato a quello di San Maurizio. La villa di San Pellegrino non era dotata di un cimitero locale vero e proprio: nel suo territorio risiede il vecchio cimitero Suburbano della città, oggi divenuto Monumentale.
L'elenco completo delle ville comprende le seguenti località:
Alla pari di altre città italiane anche Reggio Emilia, dagli anni settanta, articolò il suo territorio incircoscrizioni. Con l'entrata in vigore delle normative nazionali sul decentramento, dal 1978 al 2009, Reggio si strutturò in otto circoscrizioni, ognuna composta da diversi quartieri e frazioni. Da ultimo, ad aprile 2009, il territorio del comune di Reggio Emilia fu diviso in 4 circoscrizioni. La nuova suddivisione fu adottata dall'amministrazione comunale reggiana all'indomani dell'entrata in vigore dellalegge finanziaria del 2008 che imponeva una razionalizzazione delle circoscrizioni a livello nazionale con l'obiettivo di ridurre le spese della pubblica amministrazione.
Successivamente, tuttavia, la legge n. 42/2010 ha eliminato le circoscrizioni nei comuni con meno di 250 000 abitanti delle regioni a statuto ordinario. Queste le suddivisioni prima della soppressione:
Circoscrizione Città Storica: Duomo, Piazza San Prospero, San Nicolò, Giardini Pubblici, Santo Stefano-Gardenia, San Zenone, Porta Castello, Piazza Fontanesi-Strada alta, San Pietro, Porta Santa Croce, Tondo (a sud della ferrovia Reggio-Ciano), Buon Pastore
Circoscrizione Ovest: Carrozzone, Pieve Modolena, Cella, Cadè, Gaida, Regina Pacis, Orologio, Roncina, Codemondo, San Bartolomeo, Cavazzoli, Roncocesi
Circoscrizione Nord-Est: Santa Croce, Tribunale, Mancasale, Gavassa, Massenzatico, Pratofontana, Tondo (a nord della ferrovia Reggio-Ciano), San Prospero Strinati, Sesso, Mirabello, Ospizio, Sant'Alberto alla Bazzarola, San Maurizio, Gavasseto, Sabbione, Marmirolo, Roncadella, Masone, Castellazzo, Bagno, Corticella
Circoscrizione Sud: Migliolungo, Crocetta, Belvedere, Baragalla, Coviolo, Rivalta, San Pellegrino, Rosta Nuova, Pappagnocca, Buco del Signore, Canali, Fogliano
Istat include nelle località abitate anche le seguenti località: Botteghino di Sesso, Case Bigi, Caseificio Laguito, Case Manzotti-Scolari (Bagno), Case Pirondi, Case Vecchie (Pieve), Castelbaldo, Castello di Vialato, Ghiarda, Ghiardello, Il Cantone di Marmirolo, Il Capriolo, Il Castello di Cadè, Il Chionso, La Corte, La Giarola, La Valle, Madonna della Caraffa, Mulino Canali, Palazzina (Bagno), Parrocchia di Cella, Piazza di Sabbione, San Felice, San Giorgio, San Rigo, Villa Corbelli, Villa Curta, Zimella.
L'economia del territorio comunale si basa essenzialmente sul settore terziario avanzato, finanziario e cooperativo nonché su quello industriale - produttivo sviluppato nei settori della meccanica e della meccatronica.
L'agricoltura e l'allevamento sono fiorenti soprattutto in campo suinicolo (Fiera Nazionale delsuino), lattiero-caseario (spicca su tutti la produzione del prelibato formaggio tipicoParmigiano Reggiano, regolata dall'omonimo Consorzio che ha sede in città), enologico (attraverso la produzione del rinomato vinoLambrusco Reggiano) ed ortofrutticolo. A livello industriale, i tipi d'insediamento produttivo si caratterizzano soprattutto in entità di medio-piccola dimensione che spaziano in diversi settori e che vedono nello storico distretto industriale meccanico cittadino il nucleo più numeroso di aziende. Particolarmente sviluppati sono quindi i settori meccanico, meccatronico, ceramico (Casalgrande eCastellarano), elettronico, alimentare, del design e della moda, tessile.
La holdingNewPrinces, nata come Newlat Food e la sua controllata indirettaPrinces Italia (ex Princes Industrie Alimentari) hanno la sede legale ed amministrativa nella città reggiana.
Credito Emiliano è un istituto di credito che ha sede legale in Reggio Emilia. La societàOfficine Meccaniche Reggiane, che ha trasferito da tempo la sede legale da Reggio Emilia, ha fatto parte del passato industriale della città.
L'economia reggiana è da sempre fortemente votata all'export, il cui valore complessivo nel 2016 è risultato pari a 9,5 miliardi di €,[42] ponendo la città e la sua provincia al 2,3% del valore complessivo delle esportazioni italiane. Caratteristica saliente del tessuto economico cittadino e provinciale, soprattutto nell'ambito terziario è la diffusione di imprese organizzate in ambito cooperativo estese a diversi settori economici, diverse di dimensione nazionale quali Coopservice,Coop Alleanza 3.0,CIRFOOD eCCPL. La disoccupazione è ridotta (tasso di disoccupazione attorno al 3,5%) e favorisce l'immigrazione interna ed estera da molte realtà territoriali, a Reggio Emilia il numero di imprese straniere, in cui la partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50%, risulta molto superiore al dato medio nazionale.[42]
Il reddito pro capite a disposizione dei cittadini reggiani, seppur in netta contrazione rispetto ai valori massimi raggiunti nell'anno2008 di 33 518€/pro capite, rimane comunque abbastanza elevato e ben superiore al dato medio nazionale, l'Istituto Tagliacarne diRoma infatti rileva, per l'anno2013, un reddito pro capite di27357 €, che colloca Reggio Emilia su un valore pari a circa il 117% del dato medio nazionale.
La principale arteria di collegamento stradale e di accesso alla città è costituita dall'Autostrada A1 a cui Reggio Emilia risulta collegata con un proprio casello autostradale fin dal1959, anno di apertura della tratta emiliana fino aBologna. Il casello era originariamente posizionato nei pressi della localitàMancasale, corrispondente all’attuale via Nicholas Green, e si innestava su via Gramsci (SP3), uno dei principali assi città-pianura, con un incrocio a raso.
Sul finire degli anni '80, in occasione dell’apertura dellaTangenziale di Reggio Emilia, venne completamente riconfigurato l’accesso al casello, non più con immissione su via Gramsci, ma su una grande rotatoria, collegata direttamente con il nuovo asse stradale a due corsie di viale Rodolfo Morandi, costruito ad ovest della suddetta via per sgravarla dal traffico proveniente dall’autostrada e collegarsi direttamente all’uscita 4 della tangenziale[43]. Tale configurazione era destinata a cambiare con l’inizio del nuovo millennio.
Nei primi anni 2000 infatti, in occasione della costruzione dellalinea AV Milano-Bologna (incompatibile con la configurazione dello svincolo autostradale preesistente) e deitre ponti di Calatrava, si decise di spostare il casello più a ovest, nei pressi dell’uscita 5 della Tangenziale, direttamente collegato al nuovo sistema viario in totale sostituzione di via Gramsci e della SP3, composto dai ponti di Calatrava e un nuovo tratto in variante (classificato proprio come SP3) che attualmente prosegue fino aNovellara. Il nuovo casello venne aperto nel2006, un anno prima dell’apertura dei ponti, conseguentemente il vecchio casello venne dismesso dopo 47 anni di attività.[44]
La città è facilmente raggiungibile anche dal vicino casello di Terre di Canossa-Campegine posto alcuni chilometri a ovest di Reggio Emilia e aperto nel2007, che serve i comuni della Val d’Enza.
Il centro cittadino è attraversato da nordovest a sudest dallastrada statale 9 Via Emilia, di origine romana, la quale collega Reggio Emilia con le vicine città di Parma e Modena. Lastrada statale 63 del Valico del Cerreto che scorre in direzione nord-sud consente verso nord il collegamento della città con i centri della Bassa pianura reggiana, del Casalasco e del Mantovano, raggiungendo prima Cadelbosco di Sopra e terminando aGualtieri e in direzione sud invece di raggiungere primaCastelnuovo ne' Monti e poi di attraversare l'Appennino reggiano per entrare in Garfagnana, terminando ad Aulla. A nordest dellatangenziale cittadina si dirama laSS468 che unisce Reggio Emilia aCorreggio e poi, nel Modenese, aCarpi. A sudest la exSS467 permette il collegamento con il polo ceramico delle città diScandiano,Casalgrande e con la vicinaSassuolo. A sudovest della città dipartono alcune arterie stradali della viabilità provinciale che permettono di raggiungere i centri diMontecchio Emilia (SP28), della Val d'Enza (SP23) e dell'Appennino (SP7 e SP25). Reggio Emilia è inoltre attraversata dallaSS 722, che funge datangenziale.
Nel territorio comunale vi sono 11 impianti ferroviari, tra stazioni e fermate, aperti al servizio viaggiatori:
lastazione di Reggio Emilia, è la storica stazione centrale della città ed è situata lungo la ferrovia convenzionaleMilano-Bologna. Costituisce anche il capolinea delle linee delleferrovie reggiane che collegano Reggio Emilia conGuastalla,Sassuolo eCiano d'Enza. Si tratta della principale stazione ferroviaria della città, essendo a servizio del traffico di passeggeri sia per il centro cittadino che per l'area suburbana e limitrofe.
lastazione di Reggio Emilia AV Mediopadana, di recente costruzione ed unica fermata in linea dellaferrovia ad Alta Velocità Milano-Bologna. Il progetto è stato firmato dall'architetto spagnoloSantiago Calatrava e rappresenta il fulcro di un ampio progetto di riqualificazione dell'intera area nord della città e di cui fanno parte anche i tre ponti stradali collocati lungo l'asse di scorrimento Reggio Emilia – Bagnolo ed inaugurati il 20 ottobre 2007. Nella stazione operano quotidianamente collegamenti con tutte le stazioni AV nazionali, effettuati sia dall'operatore di trasportoTrenitalia con i propri treniFrecciarossa, che daNTV con treniItalo.
lastazione di Reggio Mediopadana aperta il 15 dicembre 2013, è situata sullalinea Reggio Emilia-Guastalla e collega la stazione ad alta velocità con la stazione storica nonché con la rete ferroviaria locale a servizio della città. È prevista una configurazione del servizio, nel tratto urbano tra le due stazioni, di tipo metropolitano di superficie ad elevata frequenza.
lastazione di Reggio Santa Croce, situata lungo la linea Reggio-Guastalla, sorge nell'omonimo quartiere nella parte nord della città, e rappresenta la terza fermata del servizio metropolitano di superficie.
lastazione di Reggio Stadio, è una fermata situata lungo la linea per Guastalla e dista alcune centinaia di metri a sud della ex stazione di Mancasale, non più operativa. Anche questa fermata opera sul tracciato metropolitano di superficie.
lastazione di Pratofontana è una fermata che sorge anch'essa sulla linea per Guastalla, ai margini settentrionali del territorio urbano. Dal 2007 sostituisce la vecchia fermata diPratofontana, posta alcune centinaia di metri più a sud.
lastazione di Reggio Via Fanti, posta lungo laferrovia Reggio-Ciano, sorge a fianco del complesso urbanistico dell'exGasometro e, oltre al centro storico, serve principalmente il polo scolastico superiore di via Makallè e quello giudiziario del tribunale.
Nel territorio comunale, a circa 2 km ad est del centro cittadino sorge lo storicoaeroporto della città, il“Ferdinando Bonazzi”. L'aeroporto (localmente noto anche come Campovolo) presenta pista in asfalto con orientamento 11-29 e dimensioni di 1200 x 30 m, è indicato da ENAC come CAT II antincendio ed è autorizzato per voli VFR di aviazione generale. Dal maggio del 1997 è aperto al traffico civile di tipo commerciale. Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti (P.R.I.T.) dell'Emilia-Romagna ha acquisito l'aeroporto di Reggio Emilia nella rete aeroportuale regionale.[45]
Il trasporto pubblico urbano è organizzato su 17 linee di autobus ed è operato daSETA, società nata nel 2012 dall'unificazione della storica azienda reggiana di trasportoACT con le analoghe delle città diModena ePiacenza. SETA gestisce ed effettua anche il servizio di trasporto extraurbano in tutta laprovincia con collegamenti da e per Reggio Emilia anche a centri urbani delle province diModena,Parma eMantova.Tra le linee urbane 4 sono gestite da TIL ed effettuano, tramite servizio urbano di minibus, il collegamento tra il centro della città ed il nosocomioArcispedale Santa Maria Nuova, lostadio, lastazione AV Mediopadana e i parcheggi scambiatori cittadini.
Il governo estense della città cessa il 12 giugno1859 e dopo una breve reggenza di quattro membri e una commissione comunale avente come podestàPietro Manodori, si giunge alle prime elezioni comunali nella data del 25 settembre1859.
L'amicizia che lega la comunità reggiana e la popolazione africana è di lunga durata, dettata dalla solidarietà e la cooperazione che la città di Reggio Emilia ha sempre avuto verso l'Africa. Il rapporto tra Reggio Emilia e l'Africa nasce negli anni sessanta, prima come solidarietà sanitaria e in seguito come rapporto dicooperazione decentrata che coinvolge gli enti locali e la società civile del territorio in una serie di azioni rivolte ai paesi africani. Negli anni settanta Reggio ha avuto un ruolo di primo piano a livello internazionale nella promozione dei movimenti di lotta alcolonialismo e alla segregazione razziale.
Il 2 luglio1975 l'allora sindacoRenzo Bonazzi firma il patto di amicizia e cooperazione culturale con la città diPemba inMozambico. Il leader mozambicanoSamora Machel verrà ospitato diverse volte nella città. Il 26 giugno1977 la città di Reggio Emilia siglò un “patto di solidarietà” con il movimento anti-apartheid dell'African National Congress, il movimento di liberazione per la creazione di unSudafrica unito e democratico fondato daNelson Mandela,Oliver Tambo eWalter Sisulu. Nel1978, in occasione dell'anno internazionale contro l'Apartheid indetto dall'ONU, a Reggio Emilia ebbe sede la “Conferenza Nazionale di solidarietà per l'indipendenza e la sovranità dei popoli dell'Africa Australe contro il colonialismo, il razzismo e l'apartheid”. Al Teatro Municipale Valli intervennero: Oliver Tambo, presidente dell'Anc,Sam Nujoma, presidente dellaSWAPO dellaNamibia eIosian Chinamano, per il Patriotic Front delloZimbabwe.
A partire dal1978 il Comune di Reggio Emilia pubblicò l'edizione in lingua italiana dell'organo ufficiale dell'African National Congress, il periodicoSechaba. Sempre la tipografia comunale pubblicò il primo libro di Nelson Mandela tradotto inlingua italianaLa lotta è la mia vita nel1982. Queste pubblicazioni sono ora conservate nelle sezioni storiche delle biblioteche di tutto il mondo. Nel1985, in occasione della II Conferenza internazionale dell'Anc svoltasi inZambia, la città di Reggio Emilia venne dichiarata “forza costituita contro il regime dell'Apartheid”. In quel periodo Oliver Tambo intrattenne una fitta corrispondenza con il sindaco di Reggio EmiliaUgo Benassi e con l'assessoreGiuseppe Soncini. Nel1987 Reggio Emilia conferì la cittadinanza onoraria ad Albertina Sisulu, una delle rappresentanti dell'Anc e moglie di Walter, compagno di ergastolo di Nelson Mandela.
Due strade di Reggio Emilia sono dedicate alla lotta contro l'apartheid: via Alberto Luthuli e via Martiri di Soweto. La città di Reggio Emilia negli ultimi decenni ha accolto grandi leader e personalità del mondo africano: Sam Nujoma, presidente dellaNamibia, Marcelino Dos Santos, Joaquim Chissano, Albertina Sisulu, Steven Gawe, Miriam Makeba. Il 10 maggio1994 la città di Reggio Emilia è stata invitata alla cerimonia di insediamento diNelson Mandela alla presidenza delSudafrica. La formalizzazione del patto di gemellaggio tra Reggio Emilia ePolokwane del2004 giunge poi a coronamento di una trentennale amicizia tra le due città.
Il ruolo di cooperazione internazionale di Reggio Emilia è riconosciuto ai più alti livelli, in particolare il sito del Ministero degli Affari Esteri italiano documenta con queste parole il ruolo della nostra città nell'affermazione della cooperazione decentrata: “Alcune autonomie locali italiane, hanno iniziato attività di cooperazione internazionale già negli anni Sessanta del secolo scorso. Per lo più si trattava di piccoli interventi di solidarietà, sostenendo l'opera di associazioni terzomondiste o di missionari del proprio territorio, ma il primo esempio di cooperazione più strutturata fu forse quello che in quegli anni avviò il Comune di Reggio Emilia nel Nord del Mozambico, per lo sviluppo e la governabilità territoriale delle cosiddette “zone liberate” dal Frelimo (Fronte di Liberazione del Mozambico)”.[46][47][48][49]
La squadra di calcio della Reggiana nella stagione 1992-1993, che ottenne per la prima volta la promozione in Serie A.
LaReggiana, fondata nel1919 daSeverino Taddei, è la principale squadra dicalcio della città. Sino al2018 ha militato inSerie C ma con il secondo fallimento societario della sua storia, avvenuto nel medesimo anno, è stata iscritta dalla nuova proprietà al campionato diSerie D con il nome diReggio Audace FC.Nella propria lunga storia ha preso parte a 7 campionati di prima divisione, di cui tre diSerie A e a 38 campionati di seconda divisione, di cui 34 diSerie B. Dalla sua fondazione fino alcampionato 1994-95 ha giocato presso lostadio Mirabello. L'attività sportiva si è poi trasferita dalla sua inaugurazione avvenuta nel 1995, allo stadioMapei Stadium - Città del Tricolore (exStadio Giglio) che, con una capienza di 23.380 spettatori, è il secondo impianto dellaregione.Alla fine dellaSerie C 2019-2020 con la vittoria dei Play-off viene promossa inSerie B dopo un'assenza di ventun'anni.
LaReggiana Calcio a 5 A.S.D. è stata la squadra principale dicalcio a 5 della città. La squadra, fondata nel2005 dalla fusione tra la Giemme Reggio Emilia ed il Reggio Emilia Calcio a 5, si è sciolta alla fine del2014. Dal 2017 la cittadina Fratelli Bari si fonde con la bolognese Bologna Futsal nellaKaos Reggio Emilia Calcio a 5 che disputa il torneo diSerie A presso il palazzetto dello sport“Giulio Bigi”.Il sodalizio dura tuttavia solo una stagione. Nell'estate seguente Bari e Calzolari intraprendono percorsi differenti, portando alla scomparsa della società e allo svincolo dei giocatori della prima squadra. Bari si unisce alla dirigenza dell'Olimpia Regium per dare vita all'OR Reggio Emilia Calcio a 5.
L'Associazione sportiva dilettantisticaCittà del Tricolore è la società dihockey su prato della città fondata nel1958. Attualmente, la prima squadra maschile disputa il campionato nazionale diserie A Élite, mentre le formazioni femminili Under-14, Under-17 e Under-18 si sono aggiudicate il titolo di campione d'Italia di categoria rispettivamente nel 2014-15, 2016-17 e 2018-19.
LaPallacanestro Reggiana, è la principale squadra dibasket della città. Fondata nel1974, attualmente milita inSerie A e disputa i suoi incontri presso ilPalaBigi. La Reggiana, nel suo palmarès, può vantare 2 trofei diLegadue (quello del2003-04 e2011-12), unEuroChallenge conquistato nell'edizione2013-14 e unaSupercoppa Italiana conquistata nel2015. Inoltre si possono contare lo scudetto Under 20 conquistato nell'edizione 2002-03 e quello Under 21 conquistato nell'edizione 2005-06.
La città ha avuto due società professionistiche dipallavolo femminile: laPallavolo Reggio Emilia e l'Arbor Reggio Emilia Pallavolo; entrambe militavano inSerie A, la massima divisione delcampionato italiano femminile di pallavolo.La Pallavolo Reggio Emilia vinse quattroscudetti nazionali a metà deglianni sessanta militando in massima serie fino alla stagione 2000-01, mentre la Arbor Reggio Emilia Pallavolo vinse uno scudetto nella stagione1977-78, militando in massima serie fino alla stagione 1987-88. Attualmente, la Arbor Reggio Emilia Pallavolo milita inSerie C interregionale, mentre la Pallavolo Reggio Emilia si è sciolta nel 2012.
Gli Emilia 35ers, facenti parte della ASDCittà del Tricolore, nascono nel Settembre del 2024. La disciplina verrà rappresentata ai giochi Olimpici di Los Angeles 2028
«ARTICOLO 1 Ente di autogoverno 1. Il Comune di Reggio nell’Emilia è l'Ente di autogoverno della comunità locale, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.»
^Regio decreto del 5 giugno 1910che approva gli annessi elenchi degli enti e delle persone ai quali vennero conferite medaglie ed attestazioni di menzione onorevole per l'opera da essi data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italian. 131 (straordinario) del 5 giugno 1910
^Antonio Brighi, Attilio Marchesini,Dimore storiche di Reggio Emilia, Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia Pietro Manodori, Reggio Emilia, 2012
^Franca Manenti Valli,Il palazzo dell'Imperatore: cinque secoli di sapere costruttivo e arte figurativa nella dimora Manenti a Reggio Emilia, Milano, Silvana Editoriale, 2010
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.
Portale Emilia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Emilia