Urbs Rhegina Nobilis Insignis Fidelissima Provin(ciae) Prima Mater Et Caput Città di Reggio la più Fedele tra le Nobili Insigni Metropoli, Prima Madre e Capoluogo della Regione
Cartografia
Reggio Calabria
Reggio Calabria – MappaPosizione del comune di Reggio Calabria all'interno dell'omonima città metropolitana
Città più antica della Calabria greca, nonostante la sua storia bimillenaria -Ῥήγιον fu un'importante e fiorente cittàmagnogreca[14] - si presenta con un impianto urbano moderno, conseguente alla ricostruzione operata all'indomani dei catastroficieventi sismici del 28 dicembre 1908, i quali distrussero gran parte della città
Il territorio comunale si sviluppa lungo la costa orientale dellostretto di Messina per circa 32 km e verso est, da mare a monti, per altri 30 km circa, con zone di mezza costa, collinari e montuose. La città occupa complessivamente una superficie di 236,02 km² e si estende da un livello altimetrico minimo di 0 metri a un massimo di 1 803 ms.l.m.
Ilcentro storico è stato ricostruito a un'altitudine media di 31 m s.l.m. lasciando la parte costiera più bassa libera da costruzioni civili data l'eccessiva prossimità al mare che durante il maremoto del 1908 comportò migliaia di morti.[15] L'intera costa antistante il centro storico è stata dunque livellata su tre volumi, via marina bassa, via marina alta e striscia botanica. Geograficamente il nucleo principale è compreso tra lafiumara dell'Annunziata (nord) e lafiumara delCalopinace (sud), mentre il restante territorio comunale si sviluppa daCatona (nord) a Bocale (sud).
Reggio è situata sulla punta dello "stivale", alle pendici dell'Aspromonte. A ovest si affaccia sullo stretto di Messina, braccio di mare di circa 3,5 km che la separa da Messina, sponda occidentale dello stretto. Insieme le due città formano l'Area metropolitana dello Stretto,[16] l’esatto centro geografico di quello che per gli antichi romani era il “Mare Nostrum”.[17]
Nella frazione di Bocale la città è attraversata dal38º parallelo, dove è stato eretto unobelisco con un monolite dimarmo di Carrara.[18] Nell'area metropolitana, precisamente nel comune di Palizzi, si colloca il luogo più meridionale della penisola italiana, ilPromontorio di Eracle, oggiCapo Spartivento dove è stato costruito nel 1867 il Faro di Capo Spartivento, a 64 m s.l.m. con una lanterna visibile fino a 22 miglia nautiche.[19]
Il territorio è caratterizzato da una particolare fertilità dovuta all'abbondanza di acqua, il solo territorio metropolitano è attraversato da sette fiumare,[20] e dal clima mite, nonostante l'orografia sia per lo più collinare e montuosa a strapiombo sul mare, aspetto che ha favorito le coltivazioni a terrazzamento e la lavorazione delle colture alberate che si adattano facilmente a qualsiasi terreno e svolgono al contempo una funzione drenante dell'erosione del territorio.[21] Lungo la fascia costiera meridionale si sviluppano agrumi, viti e in particolare gli alberi di bergamotto.
Sempre nella costa meridionale è particolarmente diffuso l'albero digelso, pianta essenziale in passato per la produzione della seta, essendo i suoi frutti il nutrimento preferito dai bachi. In passato la città ospitava diverse filande nella zona di Villa San Giovanni[22] e a partire dal 1600 era fortemente rinomata per la qualità dei tessuti esportati nel resto del continente[23] e la grande quantità produttiva che era espressione di sistema industriale avanzato.[24][25]
La bachicoltura e l'intera filiera produttiva della seta entrarono in profonda crisi nella seconda metà delNovecento fino ad azzerarsi con la scoperta delle fibre sintetiche[26] e la modifica delle tecniche produttive.
Il territorio comunale della città fa parte delbacino di Reggio Calabria, una struttura di tipograben delimitata dafaglie di tipo normale e dallehorst di Campo Piale a nord e dell'Aspromonte a est. La città si estende su una superficie prevalentemente di tipo alluvionale e deltizia creatasi dal deposito di sedimenti trasportati dalle numerose fiumare che solcano il territorio. Il sistema collinare è costituito da sedimenti sabbiosi a media pendenza fino ad arrivare alle pendici dell'Aspromonte di natura cristallino-metamorfica paleozoiche mentre il litorale costiero si sviluppa con andamento relativamente sinuoso ed è contraddistinto da sporgenze e rientranze in corrispondenza dei corsi d'acqua.[27]
L'intero territorio comunale è solcato da fiumare e torrenti, che si presentano come greti in secca per la maggior parte dell'anno e si trasformano invece in corsi d'acqua impetuosi in occasione di eventi meteorologici eccezionali. In passato, non sono stati infrequenti le esondazioni e gli allagamenti. La provincia è attraversata da diverse fiumare e torrenti, nel solo territorio cittadino vi sono sette fiumare, lungo l'asse nord-sud. In città, le sette principali sono:[28]
Torrente Scaccioti, che fa da confine naturale tra i quartieri di Gallico e Archi;
Torrente Torbido, da non confondere con l'omonimofiume Torbido, il torrente attraversa trasversalmente il quartiere di Pentimele ed è sovrastato dal viadotto autostradale Torbido;
Fiumara dell'Annunziata, antico confine nord della città, oggi è interamente interrata e scorre tra importanti arterie cittadine: il viale della Libertà, piazzale della Libertà e viale Boccioni. La sua foce è nei pressi del Lido comunale e si incrocia con la foce del torrente Caserta;
Torrente Caserta, anch'esso integralmente interrato, da cui prende il nome il Parco Caserta; scorre sotto via Roma.
Torrente Orange, intubato, alimentava il fossato delCastello aragonese e scorreva anticamente nella parte alta della città lungo la via Trabocchetto facendo un'ansa lungo l'attuale via del Salvatore immettendosi nel fossato dove adesso èpiazza Orange;
Fiumara Calopinace, conosciuta in passato come fiumeApsias, era il confine sud dell'abitato. È attraversata da diversi ponti, vi è il principale svincolo autostradale cittadino ed è dotata di alti argini in cemento armato che in caso di piena ne evitano l'esondazione. Il tracciato e la foce sono stati parzialmente modificati nel Cinquecento per consentire la costruzione delCastelnuovo a difesa della città, intervento che causò l'inabissamento diPunta Calamizzi, la distruzione dell'antico monastero basiliano ivi ubicato, della fortezza stessa e del porto naturale della città;
Fiumara Sant'Agata, parzialmente canalizzata, per un tratto è interrata e sovrastata dalla pista di atterraggio dell'Aeroporto dello Stretto;
Fiumara Armo, che è interrata per un breve tratto in favore dell'aeroporto;
Torrente Bovetto;
Fiumara Valanidi, che con la sua foce divide in due il quartiere di San Gregorio;
Posta sulloStretto, a pochi metri sul livello del mare, il clima è di tipomediterraneo.
D'estate la frescabrezza marina proveniente da nord, quasi sempre presente nel canale, e le brezze discendenti dall'Aspromonte, avvertite specialmente lungo i torrenti, contribuiscono a rendere più sopportabili le alte temperature. L'inverno è mite e breve e la temperatura non si avvicina quasi mai allo zero, con una media su base annua di 17,32 °C e una media annua delle precipitazioni piovose di 547,16 mm. Il sole è quasi una costante, con circa 300 giornate soleggiate all'anno.
Rimasta storica la nevicata del 31 dicembre 2014: iniziata durante la nottata del 31 dicembre, continuò a nevicare per buona parte della mattinata, imbiancando la città e le zone limitrofe, nonché la dirimpettaia Messina. È una delle nevicate più intense verificatesi nella città dello Stretto.[29][30][31][32]
Il trattato di alleanza tra Reggio e Atene, conservato alBritish Museum diLondra
Nel corso della sua millenaria storia, Reggio ha avuto differenti nomi o appellativi, alcuni dei quali formali, che corrispondono all'evoluzione della città nelle epoche storiche:
Erythrà (Ερυθρά, "La Rossa"), insediamento pregreco degli Ausoni e degli Itali;
Rhèghion (ΡΗΓΙΩΝ), toponimo originario di radice italica pre-ellenica che significa "Città del Re", mantenuto poi anche come polis dellaMagna Grecia;
Febèa (Phoebea, consacrata adApollo), breve periodo sottoDionisio II;
Règium, prima latinizzazione formale del nome, Reggio rimase infatti almeno fino al medioevo sempre una città di lingua greca;
Rhègium Julium (Reggio Giulia), appellativo usato inetà augustea, quando Reggio era alleata diRoma;
Ritratto di stratega, forse locale (Anassila ?). Copia di originale tardoarcaico in bronzo, realizzata in epoca flavia. Museo regionale di Messina
Rhegion fu una delle prime colonie greche fondate in Italia meridionale verso la metà dell'VIII secolo a.C. (intorno al730 a.C.[34][35]) da genti calcidesi provenienti dalla città diCalcide nell'isola diEubea, madrepatria di diverse altrecolonie nellaMagna Grecia; è considerata una delle più antiche città d'Europa.
Il sito dove fu fondata la città era già abitato dagli Ausoni, ricordati da Diodoro Siculo e dagli Enotri citati da Dionigi di Alicarnasso e da Strabone, la cui presenza è attestata dal rinvenimento di tombe in loco. Secondo il mito, fu l'oracolo di Delfi a indicare loro il luogo dove fondare la nuova città: «Laddove l'Apsias, il più sacro dei fiumi, si getta nel mare, laddove, mentre sbarchi, una femmina si unisce ad un maschio, là fonda una città; (il dio) ti concede la terra ausone» (Diod. VIII,23; Strab. VI, 1,6; Her.Lem., Cost. 25; Dion.Hal., Excerpta XIX,2).
Il toponimo, similmente a Roghudi e Riace, viene interpretato come derivato da “Ruha ake”, luogo del vento nelle lingue sumero-accadiche[36]. L'antichità del toponimo è sostenuta da quella del fiume Apsias, derivata da Apsu, l'acqua primordiale nelle religioni mesopotamiche.
Reggio fu una tra le più importanti città dellaMagna Grecia raggiungendo nelV secolo a.C. una notevole importanza politica ed economica sotto il governo diAnassila che giunse a controllare entrambe le sponde dello Stretto. Lapolis ottenne un grande pregio artistico-culturale grazie alla suascuola filosofica pitagorica e alle sue scuole discultura e dipoesia nelle quali si formeranno artisti comePitagora di Reggio eIbico.
Divenne alleata diAtene nellaguerra del Peloponneso e successivamente fu espugnata dai siracusani diDionigi I nel387 a.C. Città autonoma nelle istituzioni governative, Rhegium fu importante alleata esocia navalis diRoma.
Successivamente in età imperiale divenne uno dei più importanti e floridi centri dell'Italia meridionale, essendo tra l'altro sede del Governatore dellaRegio III Lucania et Bruttii (Regione di Lucania e Bruzio). Era inoltre il capolinea dellaVia Capua-Regium che la collegava aCapua inCampania e attraversava tutto il versante tirrenico meridionale della penisola.
Con la fine dell'Impero Romano d'Occidente, divenne roccaforte dell'Impero Romano d'Oriente e della cultura greca in Italia.[senza fonte] In epoca tardo antica, dopo la riconquista d'Italia da parte di Giustiniano, avvenuta nel 555 al termine delle guerre gotiche, Reggio divenne capitale del Tema di Calabria e Metropoli religiosa.
Dopo il VI secolo l'amministrazione Greco Romana garantì quattro secoli di sostanziale stabilità economica e culturale. Gli scambi commerciali e i viaggi dei reggini verso l'Oriente erano all'ordine del giorno, così come avveniva tra le terre siciliane e il resto dell'Impero romano. Molti Santi calabresi furono ospiti dei monasteri greci dell'Athos e della corte imperiale a Costantinopoli.
Dal VII secolo iniziano le incursioni arabe sulle coste, che nel corso di un secolo provocheranno lo spostamento verso le colline di molti abitanti della costa ionica con lo spostamento dei centri abitati in zona montana facilmente difendibile. Sorgeranno così le acropoli di Bova, Gerace, Stilo. Le aree rivierasche verranno ripopolate solo dalla fine del '700. Al contrario, Reggio, fortificata con un castello, una cinta muraria e diversi avamposti sulle colline, rimarrà città di mare, nonostante i ripetuti attacchi e le temporanee occupazioni, a testimonianza dell'interesse strategico per il controllo militare dello Stretto, e della sua importanza come porto commerciale.
Dalla metà del IX secolo la Sicilia, conquistata dagli Arabi, verrà a trovarsi di fronte alle terre dell'Impero Romano, ma i commerci e gli scambi culturali continueranno.
Nel1060 i Normanni la sottrassero per sempre ai Greco-Romani, portandola progressivamente nell'ambito culturale latino sotto l'impulso papale che intendeva estendere il proprio potere sull'intera penisola. Nonostante ciò la prevalenza dell'ortodossia orientale si è conservata fino al XVI secolo, quando, intorno al 1570, il rito greco fu abolito con la forza.[senza fonte] Inoltre, fino al 1570 circa, i monasteri reggini e in particolare il monastero di San Nicola di Calamizzi, produssero una grandissima quantità di manoscritti conosciuti in tutto il mondo per la loro straordinaria qualità (stile o grafia di Reggio). Purtroppo la città fu spogliata di queste opere, che oggi sono custodite nellaBiblioteca apostolica Vaticana a Roma, allaBiblioteca Marciana a Venezia, nellaBiblioteca nazionale Austriaca di Vienna, presso ilMonastero Sacro di San Giovanni il Teologo a Patmos ed in altre biblioteche nel mondo.
Tramite alterne vicende finì sotto il controllo delle casate spagnole degli Aragonesi e degli Angioini e nel1282 durante iVespri siciliani si schierò al fianco diMessina e delle altre città dellaSicilia orientale, con cui condivideva storia, interessi commerciali e culturali, nella rivolta anti-angioina con le forzearagonesi. Successivamente la città venne assegnata alRegno di Napoli nelXIV secolo e ottenne nuovi poteri amministrativi di larga base comunale.
Nel XV e XVI secolo grazie all'introduzione dell'industrie della seta e dell'agrumicoltura, all'industria dei metalli, alla nascita della stampa tipografica, all'oreficeria, e allo sviluppo dei commerci, si ebbe un lungo periodo di benessere, che continuò fino alla fine del 1500.
Nei secoli 17°e 18° le frequenti incursionibarbaresche, le epidemie e l'oppressivo fiscalismo della dominazione spagnola portarono Reggio a una decadenza che culminò con il disastrosoterremoto del 1783. Il sisma infatti danneggiò gravemente la città e tutta la Calabria meridionale.
Nel1806Napoleone occupò la città, destinandola aducato e a suoquartier generale. Le idee napoleoniche ebbero grandi effetti nella Reggio liberale, al punto da porla al centro di alcuni avvenimenti precursori delmoti del 1848: nel1847 il rivoluzionarioDomenico Romeo tentò di strappare la città ai Borbone finendo ucciso. Durante quegli anni molti nobili e popolani furono condannati a morte o all'esilio.
«Un piede è posto al fin sulle ridenti sponde di Reggio e di novella gloria ornar la fronte gli argonauti invano spesseggian folti incrociatori e invano oste nemica numerosa, il dito di Dio conduce la tirannicida falange e oste e baluardi e troni son rovesciati nella polvere e riede sulle ruine del delitto il santo dell'uom diritto e libertade, e il cielo alla redente umanità sorride.»
Spartiacque nella storia recente della città fu il 28 dicembre1908, quando Reggio subì uno degli eventi più catastrofici delXX secolo, ilterremoto e maremoto che raggiunse magnitudo 7,1 e investì con onde altissime Reggio e Messina distruggendo, devastando e uccidendo nella sua furia qualsiasi cosa incontrasse (solo nella sponda reggina provocò la morte di circa 30 000 persone).
Subito dopo iniziò la ricostruzione della città odierna, con canoni moderni e classica pianta quadrata.
Durante il fascismo la città ospitò diverse strutture militari strategiche per il regime e fu visitata da Mussolini nel 1939. Le forze Alleate, fra maggio e settembre1943, nel quadro dell'Operazione Baytown,bombardarono pesantenente l'abitato per aprire la strada alle truppe dell'8ª Armata britannica; in particolare rasero al suolo i quartieri di Santa Caterina, Arangea, Tremulini e Sbarre, uccidendo circa 4 000 civili.
Dopo laseconda guerra mondiale la città è cresciuta notevolmente, quasi raddoppiando la sua popolazione fino ai circa 200 000 abitanti, accogliendo molti abitanti del circondario.
Nei primianni settanta a Reggio si ebbero sconvolgimenti di carattere amministrativo a seguito deiviolenti disordini di piazza dovuti alla rivendicazione dello status di capoluogo regionale, che per effetto del nuovo statuto ordinario regionale era stato assegnato aCatanzaro. La cessazione dei disordini fu raggiunta con un compromesso che prevedeva la divisione delle sedi istituzionali, il governo regionale insediato aCatanzaro, con sede nel Palazzo denominato Cittadella che ospita laGiunta, la Presidenza e gran parte degli uffici amministrativi, mentre il Consiglio regionale venne posto a Reggio Calabria pressoPalazzo Campanella.
Tra glianni settanta eottanta la città attraversò un ventennio buio che favorì il dilagare della criminalità organizzata e del degrado urbano, ma a partire dai primianni novanta ebbe inizio un periodo di rinnovamento, la cosiddetta"Primavera di Reggio",[37][38][39] per opera dall'allora sindacoItalo Falcomatà, che ha consentito alla città di ritrovare la sua identità e di favorire la ripresa sociale ed economica. La città è stata al centro di una trasformazione urbana e architettonica improntata alla modernità e all'innovazione. Una delle opere più importanti fu il completamento delLungomare.
Nel primo decennio degli anni 2000, dal 2002 al 2010, la città è stata governata daGiuseppe Scopelliti, ideatore del c.d.modello Reggio, con il quale aveva portato diversi eventi mondani in città, sovvenzionando tali attività con una politica di bilancio estremamente disinvolta.Con il passaggio al governo della Regione, sono emerse diverse irregolarità nei bilanci del comune che hanno portato la Cassazione nel 2018 ad affermare in via definitiva la responsabilità dell'ex sindaco nell'ambito del cosiddetto "Caso Fallara", con condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione per falso in atto pubblico: egli risulta infatti essere stato "l'ideatore delle falsificazioni dei bilanci del comune durante il proprio mandato, avvalendosi [...] dell'accondiscendenza di Orsola Fallara, in cambio di incarichi tanto remunerativi quanto illegittimi [...]".[40] Il principale strascico di tali politiche è ancora oggi visibile, essendo il comune gravato da un debito neppure chiaramente quantificato che oscilla intorno ai 400 milioni di euro (rendiconto 2019 approvato dal Comune di Reggio Calabria).[41]
Ulteriore macchia sull'amministrazione cittadina è stato lo scioglimento percontiguità mafiosa disposta dal Governo il 9 ottobre 2012:in seguito a indagini svolte dalla Commissione di accesso prefettizia, inviata a seguito di segnalazioni in merito a possibili infiltrazioni di 'ndrangheta, il Consiglio dei Ministri, con una decisione presa all'unanimità per espressa dichiarazione dell'allora Ministro dell'InternoAnnamaria Cancellieri, ha disposto il commissariamento "per contiguitàmafiosa del Comune di Reggio Calabria" per la durata di 18 mesi (prorogati poi a 24).Il commissariamento è stato assicurato da una Commissione straordinaria prefettizia di tre membri inviati dal Governo centrale. Si è trattato del primo Consiglio comunale di una città capoluogo a essere sciolto per tale motivo in Italia.[42] Soltanto nel 2014 si sono svolte nuove elezioni, ed è stato eletto sindacoGiuseppe Falcomatà.
Il 22 dicembre1934 viene firmato dalCapo del GovernoBenito Mussolini il decreto[43] che riconosce alla città di Reggio il diritto di essere iscritta nel Libro araldico degli Enti morali e a far uso del suostemma egonfalone, per come descritti e miniati sui relativi fogli annessi:[44][45]
«D'azzurro, al S. Giorgio in atto di ferire con la lancia il drago, sinistrato da una donzella genuflessa in manto e corona reale, sormontata da raggi di luce uscenti dal capo, il tutto d'oro, con la scritta intorno allo scudo: URBS RHEGINA NOBILIS INSIGNIS FIDELISSIMA PROVINCIAE PRIMA MATER ET CAPUT. Lo scudo sarà cimato da corona reale aragonese.»
«Drappo di colore cremisi riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizionecentrata in oro:Città di Reggio Calabria. Le parti di metallo ed i nastri saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto amaranto con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali, frangiati d'oro.»
Nel corso dei secoli alcuni eventi distruttivi, sia naturali che causati dall'uomo, hanno profondamente cambiato l'aspetto di Reggio Calabria, la cui attuale urbanistica risale alla ricostruzione avvenuta dopo ilsisma del 1908. Molte opere d'arte ed edifici realizzati nei secoli precedenti sono andati perduti; tuttavia, la città conserva esempi monumentali di pregio e antiche vestigia che ne testimoniano la sua storia.
Il principale luogo di culto di Reggio Calabria è senza dubbio il Duomo di Santa Maria Assunta (edificio religioso più grande della Calabria), il cui attuale impianto è frutto della ricostruzione post-terremoto del 1908. Lo stile architettonico è neoromanico-eclettico e presenta un'ampia scalinata e tre portali d'ingresso.
Cappella del Santissimo Sacramento
Adiacente al duomo vi è la Cappella del Santissimo Sacramento, riconosciuta come monumento nazionale, che rappresenta un ottimo esempio di barocco calabrese. I suoi marmi policromi, lavorati dalle maestranze locali, provengono dall'antico duomo danneggiatosi durante ilterremoto del 1908.
Degna di nota è la chiesa degli Ottimati, le cui origini risalgono alX secolo. Al suo interno sono conservate numerose opere, fra le quali un pavimento amosaico cosmatesco e una pala d'altare raffigurante l'Annunciazione, opera diAgostino Ciampelli. Nei pressi della chiesa è presente il collegio dei Gesuiti, che la amministrano.
Palazzo San Giorgio, sede del municipio, fu eretto nel 1921 su progetto dell'architetto Ernesto Basile. Al suo interno sono custodite 250 opere di vari artisti calabresi e tale collezione costituisce il nucleo portante della Pinacoteca civica.
Teatro Francesco Cilea
Di stile neoclassico è ilteatro Francesco Cilea. Situato di fronte a palazzo San Giorgio, ha una capacità di 1.500 posti.
Numerosi sono le ville e i villini in stile liberty: fra tutti un esempio è lavilla Genoese Zerbi, situata sul lungomare.
Diversi sono anche gli edifici in stile moderno come laTorre Nervi, il Palazzo di Vetro di Sant'Anna, ilcentro direzionale cosiddetto Palazzo CE.Dir., il nuovoPalazzo di Giustizia ancora in costruzione e la Cittadella universitaria.
Un monumento sul lungomare di Reggio Calabria, all'uscita della Pineta Zerbi, ed inaugurato nel 1996, ricorda il sacrificio del leggendario assoGiuseppe Cenni abbattuto sull'Aspromonte, il 4 settembre 1943, mentre stava cercando di proteggere i suoi piloti che avevano cercato di ostacolare l'invasione Alleata della Calabria.[47][48][49]
IlCastello aragonese si colloca nella parte alta della città. La sua struttura originaria era composta da quattro torri e un fossato, mentre oggi restano soltanto le due torri esposte a sud-est ed è sede di mostre ed esposizioni.[50][51]
A difesa delloStretto sorgono le cosiddettemotte (dal francese anticomotte,"castello in posizione elevata"). Costruite daiNormanni furono successivamente oggetto di ampliamenti da parte degliAngioini prima e dagliAragonesi poi. Le principali motte, note per antonomasia come leQuattro Motte, sono:
Nel territorio di Reggio Calabria sono presenti anche delle torri costiere, facenti parte di sistema ditorri costiere del Regno di Napoli, edificate per far fronte alle frequenti incursionisaracene ecorsare. Tra esse si ricordano la torre Ravagnese, la torre Sant'Agata, la torre Pentimele, la torre Gallico e la torre Pellaro.
I dati raccolti durante i censimenti ufficiali della popolazione residente a Reggio hanno sempre registrato un costante aumento del numero dei suoi abitanti. Solo nel censimento del1911 si è avuta una diminuzione dovuta alle conseguenze del catastrofico terremoto del1908 che provocò migliaia di vittime. In soli cinquant'anni la popolazione della città è più che raddoppiata passando dalle 75 000 unità del1911 alle oltre 150 000 del1961.
Nel censimento del 2001 il numero degli abitanti ha oltrepassato la soglia delle 180 000 unità, tuttavia, a distanza di pochi anni (censimenti Istat 2011 e 2019) la città ha registrato una sostanziale stagnazione demografica, restando ancorata al valore raggiunto.[52]
Come per molte città italiane l'area urbana nel tempo si è trasformata, e dalla città racchiusa all'interno dei confini municipali si è giunti ad un'area metropolitana, grazie alla progressiva incorporazione di piccoli comuni che circondano la città che ormai vanno a formare con essa un complesso tessuto urbanistico.
Al 31 dicembre 2023 i cittadini stranieri residenti a Reggio Calabria erano 11 734, pari al 6,96% della popolazione.[54] Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[55]
Cattolica dei GreciChiesa Cristiana Evangelica Pentecostale ADI in via S. Giuseppe
La città, come del resto l'intera Calabria, conosce due fasi ben distinte di storia religiosa:[56][57]
la prima di influenza greco-bizantina, con gli effetti dell'iconoclastica e della provenienza di un clero "basiliano" dalle terre dell'Impero d'Oriente, con l'annessione dell'interaCalabria in questo impero fino all'arrivo deiNormanni, conRoberto il Guiscardo, che favorirono la latinizzazione della diocesi, in accordo con laCuria romana.
la seconda fase iniziò con la diffusione dellaControriforma, dell'organizzazione ecclesiastica prevista dalla normativa tridentina, con la latinizzazione dei cleri locali, con l'espansione degli ordini religiosi,Domenicani,Francescani,Gesuiti, che oltre ad avviare un capillare processo di catechizzazione della popolazione si fecero propulsori e sostenitori di grandi movimenti confraternali.
Sono presenti numerose comunità appartenenti ad altri culti, ciascuno afferente a uno o più luoghi cittadini (come la Chiesa Valdese di via Possidonea, diverseSale del Regno deiTestimoni di Geova, la Chiesa Battista su Corso Garibaldi, la Chiesa Pentecostale delle Assemblee di Dio in Italia in via S. Giuseppe[59] la Cappella greco-ortodossa di Sant'Elia lo Speleota,[60] la ChiesaCattolica dei Greci e la nuovaChiesa ortodossa di San Paolo dei greci delrione Sbarre[61]).
Il seminario arcivescovile "Pio XI", fondato 25 agosto1565 dopo ilConcilio di Trento è il primo sorto inCalabria ed una tra le più antiche istituzioni del settore.[62]
Ilreggino è, tra idialetti calabresi e dellaCalabria meridionale, quello che si è evoluto maggiormente negli anni. Inizialmente l'idioma reggino, nato dalgreco dei primi coloni calcidesi, fu parlato fino all'etàbizantina senza subire notevoli influenze da altre lingue; successivamente fu arricchito dallatino, non tanto durante l'impero romano ma, più probabilmente, in epoca medioevale a seguito dellaconquista normanna.
Reggio è stata infatti per millenni "roccaforte" della cultura greca inItalia.[63]
Ne sono oggi testimonianza vari elementi:
la presenza di alcune minoranze linguistiche di grecofono (dialetto greco-calabro), localizzate in alcune zone della provincia o in alcuni rioni cittadini, costituite da nuclei di ellenofoni a cui si sono sommati recenti insediamenti di immigrazione dall'Aspromonte grecanico.
la presenza di molte famiglie con cognomi di origine greca. Ad esempio, in città, il cognome più diffuso è "Romeo"[64][65]. Si tratta di uneponimo di originegreca che, anche in tempi moderni, per i greci conserva il significato di "Romani grecizzati di Costantinopoli"[64].
Quella che era la lingua parlata prima fino quasi all'età moderna a Reggio, sopravvissuta anche ben oltre la conquista normanna e le successive dominazioni, era piena di influenze dal greco antico e ampiamente diffusa fino a qualche secolo fa in tutta laCalabria meridionale, oggi risulta quasi completamente scomparsa poiché ha perso molto in favore dell'unità linguistica nazionale (l'italiano) e del dialetto neolatino della Sicilia e della Calabria.
Su di essa però si sono sviluppati un tipo di dialetto e una parlata molto particolari che l'avvicinano alle varietà parlate in Sicilia, tanto da costituire un vero e proprio dialetto di tipo siciliano. Tutto questo conferisce al dialetto reggino una "cadenza" (accento) siciliana.
Infatti il dialetto reggino, nell'area compresa traScilla eBova, presenta un'assenza delle consonanti "dure", tipiche del resto dellaCalabria, e manifesta delle forti corrispondenze linguistico-lessicali con il dialetto messinese.
Il reggino e ilmessinese, due dialetti molto simili, dal punto di vista difonetica, diparole e non solo, differiscono solo per alcune variazioni nell'intonazione e per poche varianti nell'uso delleconsonanti[66].
laScuola allievi carabinieri di Reggio Calabria - Caserma "Fava e Garofalo", autonoma dal2005, con 1200 giovani costituisce la struttura di questo tipo più grande d'Italia
il Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria[75] ente pubblico regionale garante della purezza e qualità dell'olio essenziale diBergamotto
Le principali aziende e strutture ospedaliere sono:
il Grande Ospedale Metropolitano "Bianchi-Melacrino-Morelli", che comprende tre poli ospedalieri: il precedenteOspedali riuniti (Ospedale "Michele Bianchi" e Ospedale "Giuseppe Melacrino") e l'ospedale "Eugenio Morelli"
La città, nonostante le potenzialità inespresse di cui è portatrice, ha nel tempo sofferto sempre maggiormente delle diverse problematiche irrisolte, al punto tale da pregiudicarne molto spesso lo stesso sviluppo economico, sociale e culturale della stessa. Tra i principali problemi vi sono:
Inadeguatezza delle infrastrutture per trasporti e comunicazioni: la città non dispone di collegamento alla rete ferroviaria ad alta velocità, nonostante i treni vi facciano tappa.[76][77] Risulta in progettazione la realizzazione del progetto di adeguamento della rete ferroviaria sulla tratta Salerno-Reggio Calabria.[78]
Problemi ambientali e gestione del ciclo dei rifiuti: secondo l'indice diLegambiente sull'ecosistema urbano2019, Reggio Calabria si trova in 71ª posizione su 104, con il punteggio percentuale di 49,26%.[79] Inoltre, l'area metropolitana riscontra problemi nello smaltimento e raccolta dei rifiuti, che risulta frammentato e lacunoso.[80] Non mancano problemi di esposizione a cancerogeni derivanti da rifiuti bruciati da alcuni cittadini per "smaltirli", presenti sia come piccoli e grandi focolai[81][82][83], ma comunque percepiti come "normalità" dalla popolazione locale.
Criminalità organizzata: la'ndrangheta è il fattore principale che ha reso Reggio e laCalabria tristemente famosa. Essa è una piaga che ha diminuito e condizionato le potenzialità economiche e turistiche della città e del suo comprensorio. La derivazione diretta dal termine grecoandragathía, (ανδραγαθια) vuol dire "virilità", "coraggio", nel senso di "associazione di uomini valenti"; secondo un'altra etimologia deriverebbe dal toponimo "Andragathia Regio", che in età moderna designava un'ampia zona comprendenteCalabria eBasilicata. Nata dunque a metà dell'Ottocento, la'ndrangheta si afferma nei successivi 50 anni - grazie alla scarsa presenza nel territorio delle autorità - imponendosi in tutta la regione.
La mancanza di una"cupola ", una struttura di governo unitario capace di regolare i conflitti, ha causato una lunga serie difaide e guerre tra le'ndrine (famiglie 'ndranghetiste). Nella seconda metà deglianni ottanta le strade di Reggio furono insanguinate da una guerra di'ndrangheta tra le famiglie che facevano capo ai due bossPaolo De Stefano eAntonino Imerti. Proprio in quel periodo avvenivano le segretissime"riunioni diPolsi", vani tentativi di creare un'autorità mafiosa che potesse bloccare la sanguinosa guerra cominciata nel1985. Questa guerra tra clan si concluse grazie alla mediazione dei boss diCosa nostra solo nel1991. La confessione di Filippo Barreca (già legato ai servizi segreti) descrive infatti l'opera di mediazione svolta da Paolo Romeo, e l'accordo tra iDe Stefano e gliImerti.
Gli effetti della"pace" tra le cosche furono di lunga durata e ben visibili ancora oggi. Prima conferma di questo fu una considerevole, netta e costante diminuzione degli omicidi mafiosi inprovincia di Reggio. I dati forniti dal prefetto di Reggio per il periodo1990-2001 sono particolarmente significativi.
Quello che però appare evidente è che alcune zone della città e della sua provincia continuano a essere controllate da famiglie 'ndranghetiste, che spesso rendono impossibile lo sviluppo economico attraverso il racket o il controllo diretto delle imprese.
Dopo la cosiddetta "pace mafiosa", nei primianni novanta si venne a creare una struttura di comando che faceva da unione tra le maggiori'ndrine calabresi. Ciò era simile, anche se non uguale, allaCommissione diCosa nostra, che si riunisce solo per decidere in merito a questioni particolarmente importanti. Questa pseudo-organizzazione impegna tutte le 'ndrine al rispetto di tali decisioni lasciandole nel contempo libere ed autonome per ciò che riguarda il resto delle attività mafiose. In questo modo la'ndrangheta ha superato una storica mancanza di direzione unitaria riuscendo a garantire sia un certo controllo delle questioni più importanti, sia un ampio margine di autonomia alle singole 'ndrine, caratteristica tipica della plurisecolare mafia calabrese.
A causa degli ultimi eventi criminosi avvenuti in città e legati alla 'ndrangheta, il 28 gennaio 2010 si è tenuto nellaPrefettura della città unConsiglio dei ministri straordinario per adottare un provvedimento legislativo articolato in 10 punti contro le organizzazioni criminali italiane (Cosa nostra -'Ndrangheta -Camorra -Sacra corona unita).[84]
Il 9 ottobre2012 il Comune di Reggio Calabria, guidato dalPdLDemetrio Arena, viene sciolto dal Ministro dell'InternoAnnamaria Cancellieri per "contiguità" ad ambienti mafiosi e gestito da una Commissione straordinaria prefettizia.
Con ilprocesso Gotha è stata individuata la componente "riservata" della 'ndrangheta reggina.
Reggio detiene un singolare primato in materia di pubblicazioni. Infatti proprio qui fu stampata la prima edizione ebraica della Bibbia. Nell'anno1475 (agli albori della stampa) vi era un fiorenteghetto ebraico nell'attuale zona intorno allavia Giudecca, in cui fervevano laboratori artigianali e molteplici attività commerciali. Presso una delle prime stamperie della storia con sede nella Giudecca di Reggio, fu infatti stampata il 5 febbraio1475 la prima versione ebraica dellaBibbia, secondo quanto riportato sulla"Storia di Reggio Calabria", diDomenico Spanò Bolani. Inoltre lo storico Vito Capialbi così scriveva nelle sue"Memorie delle Tipografie Calabresi":
«In quest'antica e illustre città di Reggio posta all'estrema punta d'Italia di rimpetto alla Sicilia, vide la sua luce la prima edizione ebraica della Bibbia nel mese di Adar dell'anno 5235 della creazione del mondo, vale a dire tra il febbraio e il marzo dell'era cristiana anno 1475.
Fu dessa il Commentario al Pentateuco di Rabbi Salomone Jarco impresso da un tale Abramo Garton figliuolo di Isacco, del quale niun'altra notizia mi è riuscito di raccogliere. E sebbene nell'istesso anno si fosse stampato in Pieve di Sacco, terra nel Padovano, il Rabbi Jacobi Ben Ascer Arba Jurim, ch'è la più antica delle altre edizioni ebraiche conosciute, pure dessa trovandosi impressa colla data del mese Jamuz, per quattro mesi posteriore devesi riputare.»
(Vito Capialbi,Memorie delle Tipografie Calabresi,1835)
L'archivio di Stato di Reggio Calabria, istituito nel1852 con legge borbonica del1818. Fu trasferito alle dipendenze dell'amministrazione provinciale nel1866, divenneArchivio provinciale di Stato nel1932 eSezione di Archivio di Stato nel1939. Successivamente con il DPR del 30 settembre n. 1409 del1963 assunse l'attuale denominazione diArchivio di Stato, da cui dipendono le due sezioni di Locri e Palmi istituite con decreti ministeriali del1965.
Biblioteca dell'Archivio di Stato, nata contestualmente all'archivio, è costituita da 7.701 volumi e opuscoli, 244 testate di periodici per un totale di 4037 annate, editi tra ilXVIII e ilXXI secolo, in parte ricevuti dalMinistero per i Beni e le Attività Culturali e in parte ricevuti in omaggio. I testi conservati riguardano la storia politica, economica, sociale, culturale italiana e calabrese con particolare riferimento a Reggio e alla sua provincia. Sono inoltre qui conservate alcune biblioteche private:
Biblioteca del Consiglio regionale della Calabria "Mattia Preti", nata nel1973, conta oggi oltre 40 000 volumi. L'accesso è consentito al pubblico, in particolar modo agli studenti universitari provenienti dalle facoltà di Giurisprudenza, Architettura e Ingegneria dell'Università Mediterranea per la preparazione di esami, esercitazioni, tesine, dissertazioni di laurea, con consultazione in sede, prestito e scambio interbibliotecario. La biblioteca è formata da tre sezioni: la sezione multidisciplinare dotata di 30 000 volumi, la sezione giuridica dotata di circa 9 000 volumi e banche dati su CD-ROM, la sezione dedicata alla Calabria con circa 6 500 volumi, tra i quali il più anticoHistoria de’ Svevi nel conquisto de’ Regni di Napoli, e di Sicilia per l’Imperatore Enrico Sefto diDon Carlo Calà, che risale alXVII secolo.
Biblioteca "Pietro de Nava", fondata nel1818, è la più antica tra le biblioteche calabresi ed è l'unica istituzione di cultura aperta sotto il regno di Ferdinando I di Borbone. Istituita con Decreto Regio del 31 marzo 1818 con il nome di Regia Biblioteca Ferdinandiana, in omaggio al sovrano, custodisce volumi risalenti alXIII secolo. Complessivamente il patrimonio bibliografico conta 115 000 opere, mentre quello emerografico 424 raccolte. La Biblioteca De Nava gestisce inoltre le altre biblioteche comunali dislocate nei quartieri periferici della città.
Biblioteca della Stazione Sperimentale per le Industrie delle Essenze
Biblioteche dell'Università degli studi "Mediterranea". Tutte le facoltà universitarie di Reggio hanno creato delle proprie biblioteche, molto rilevanti sia dal punto di vista numerico sia qualitativo. Tra di esse spiccano per ampiezza la Biblioteca della Facoltà di Architettura e la Biblioteca della Facoltà di Agraria, che hanno sede nel polo universitario diFeo di Vito. Queste hanno preso parte alla realizzazione del Catalogo Collettivo dei Periodici delle Biblioteche di Reggio Calabria, coordinato e promosso dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, pubblicato nel1999 in formato cartaceo ed elettronico:
La Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura, istituita nel1969 come biblioteca dell'Istituto Universitario Statale di Architettura, comprende opere di consultazione generale, urbanistica, tecnologia, progettazione architettonica, storia dell'arte, restauro, storia dell'architettura, sociologia, materie giuridiche e economiche, scienze e cultura generale. Dispone inoltre di una sezione "Calabria", è socia del Coordinamento Nazionale delle Biblioteche di Architettura (CNBA) ed è partner nel progetto dell'Assessorato Cultura Istruzione Beni Culturali della Regione Calabria per la costituzione del Sistema Bibliotecario Regionale – Polo di Reggio Calabria. Offre un Patrimonio di 30 000 monografie, 210 periodici correnti, 3 200 tesi di laurea.
La Biblioteca Centrale della Facoltà di Agraria nasce nel1986 come centro autonomo, neglianni novanta con la costruzione del nuovo polo universitario dell'ateneo reggino. Viene trasferita presso la sede diFeo di Vito, permettendo di applicare moderni e funzionali criteri di organizzazione. Dal2000 è stata assorbita dal Centro di Gestione della Facoltà di Agraria. Il patrimonio della biblioteca comprende circa 2 800 monografie, 150 periodici di cui 44 in corso, la raccolta delle tesi di laurea della facoltà a partire dal1986.
Reggio è un centro di istruzione con dueuniversità e altre istituzioni di livello universitario sul territorio:
Università degli Studi "Mediterranea" (UNIRC): fondata nel1968, divenne università statale dal1982. Comprendeva inizialmente sei facoltà, alcune delle quali con sedi dislocate a Catanzaro. L'università degli studi di Reggio rappresenta oggi, per le collaborazioni con le città che si affacciano sul bacino del mediterraneo, uno dei riferimenti a carattere culturale e scientifico dell'area, soprattutto grazie ai dipartimenti specializzati nello studio urbanistico delle "città mediterranee". È frequentata da circa 11 000 studenti e comprende 4 facoltà (Architettura,Ingegneria,Giurisprudenza eAgraria, che ha una sede anche aLamezia Terme).
Università per stranieri "Dante Alighieri" (UNISTRADA): fondata nel1984 con l'intento di contribuire alla conoscenza della lingua e della cultura italiana, comprende le facoltà di Docenza di lingua italiana a stranieri, Lingue e culture del bacino Mediterraneo, Mediazione linguistica culturale.
Istituto superiore di scienze religiose "Monsignor Vincenzo Zoccali" (ISSR):[85] fondato nel1975 come sezione dellaPontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, venne eretto accademicamente dalla Santa Sede nel1986.
Fino al 2014 era presente anche una sede dellaScuola Superiore della Pubblica Amministrazione (SSPA)[86], un'istituzione di alta cultura, che svolge attività di formazione dei dirigenti e dei funzionari dello Stato italiano e di quelli esteri. Dal 2023 è di nuovo attiva.
Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare “A. Monroy”
È un istituto di ricerca delCNR-IBIM[87] che ha sede presso l'Unità Operativa diNefrologia,Dialisi e Trapianto & Centro Regionale dell'Ipertensione Arteriosa e delMetabolismo Idro-elettrolitico del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi - Melacrino - Morelli” di Reggio Calabria. Lo scopo dell'Unità di Ricerca è quella di effettuare ricerche indipendenti o in collaborazione con altri enti pubblici o privati nel campo dellaFisiopatologia, dellaGenetica e dell'Epidemiologia clinica delle malattie renali e dell'ipertensione arteriosa e di promuovere l'aggiornamento culturale e tecnologico di settore in campo nazionale e nell'Italia meridionale in particolare.
IBronzi di Riace, in primo piano il Giovane (bronzo A), sullo sfondo il Vecchio (bronzo B)
È ospitato nel Palazzo Piacentini, articolato su quattro livelli esclusivamente dedicati all'esposizione artistica dei reperti. Fu progettato daMarcello Piacentini secondo le moderne tecniche di esposizione viste nei maggiori musei europei.[88]
Nel tempo la struttura è stata notevolmente rimodernata, in particolare l'ultimo intervento è stato completato nel 2016 con la realizzazione del grande piazzale coperto interno intitolato aPaolo Orsi, che permette di assistere ai restauri dei reperti durante le visite da parte del pubblico,[89] e la terrazza panoramica che permette di guardare il panorama dello Stretto di Messina e ospita eventi culturali, concerti e incontri, come l'iniziativaNotti d'estate al MArRC del 2019, che ha permesso di fruire del museo anche nelle ore notturne.[90]
L'istituzione originaria del museo risale al 18 giugno 1882, inizialmente presso diverse sedi provvisorie fino alla decisione definitiva di realizzare il grande polo museale, la cui costruzione venne rallentata nel 1932 per il rinvenimento di una necropoli ellenistica durante i lavori,[88] in parte integrata nel polo espositivo.
Il museo ospita la più grande collezione al mondo di figure bronzee dell'antica Grecia, con quattro pezzi rari, essendo per lo più le statue bronzee andate perdute per rifusione nei periodi più travagliati dell'antichità.[91]
L'opera più prestigiosa,unicum a livello mondiale e simbolo stesso della città, sono iBronzi di Riace, due grandi statue in bronzo, il Giovane e il Vecchio, che - secondo le più recenti ipotesi - raffigurerebbero gli eroi appartenenti al mito deisette contro Tebe (forseTideo eAnfiarao oEteocle ePolinice).
Tra le tante, la galleria ospita opere diAntonello da Messina raffiguranti l'Apparizione degli Angeli ad Abramo e San Girolamo penitente del 1460 e 1465 che aprono il percorso al visitatore[92]. La raccolta segue un percorso cronologico di esposizione che propone dipinti del XVI e XVII secolo mettendo in luce un influsso artistico misto frutto delle influenze artistiche venete e meridionali, caratterizzate dal persistere dello stile bizantino che per secoli ha dominato la scena artistica locale. In particolare spiccano la Giuditta e Oloferne, il Martirio di San Bartolomeo, ascritto al Novelli, e il Cristo e l’adultera di Luca Giordano.
Una delle opere più rilevanti del Seicento èIl Ritorno del Figliol prodigo di Mattia Preti ove è raffigurata la parabola dell'evangelista Luca (c.15, v.11-32).
La pinacoteca reggina ospita anche sculture, difatti oltre a numerosi busti marmorei come il magnifico ritratto diNosside, opera diFrancesco Jerace, è da menzionare ilLaocoonte scolpito daPietro Bernini, ritrovato presso l'anticoseminario arcivescovile. Si tratta di una statua in marmo di dimensioni ridotte rispetto alla famosa scultura custodita ai musei Vaticani diRoma.[93]
Situato nell'edificio che ha ospitato prima il brefotrofio cittadino e poi prima sede della Facoltà di Ingegneria dell'Università Mediterranea[94], ilPalazzo della cultura "Pasquino Crupi" è sede di esposizioni temporanee ma è soprattutto una galleria d'arte novecentesca che custodisce diverse opere di De Chirico, Dalì, Campigli, Carrà, Ligabue, Cascella, Fontana.[95] La collezione, del valore di 4 milioni di euro, ha una storia travagliata, essendo oggetto della confisca operata nei confronti di Gioacchino Campolo, boss della 'ndrangheta soprannominato Re del videopoker. La collezione adornava la casa del boss in tutti i suoi ambienti, tant'è che una tela di Cappelli era custodita in bagno, un Ligabue sotto il letto, un Dalì in cucina, leBallerine di Massimo Campigli e un Fontana tra il corridoio e gli altri appartamenti.[96]
I dipinti sono espressione delle diverse correnti artistiche del Novecento, è possibile trovare l'eclettismo diSalvador Dalí conFuente de vida, rappresentazione di due volti femminili che osservano il calice della vita, dal quale rispecchiano il loro stesso profilo. Nella parte bassa si può osservare in lontananza una madre con la propria figlia che indica l'orizzonte, a simboleggiare che anche la figlia a sua volta berrà da quel calice.[97]
Castello aragonese, testimone dell'antica storia cittadina, ospita oggi numerose mostre d'arte;
Museo San Paolo, nato neglianni trenta è una delle più importanti esposizioni d'oggetti d'arte in città, con una ricca collezione di elementi medievali bizantini e normanni; il museo conserva una delle più ampie collezioni di icone d'Italia
Planetario provinciale "Pythagoras", svolge un'intensa attività divulgativa e didattica riguardante l'astronomia e le scienze a essa collegata;
Museo di biologia e paleontologia marina, la collezione documenta la storia del mondo animale e vegetale del passato e si compone della sezione di paleontologia, comprendente reperti fossili catalogati per era geologica e per tipi, e della sezione di Biologia marina, comprendente esemplari marini attualmente viventi (conchiglie, invertebrati, pesci abissali dello Stretto);[98]
Museo etnografico, si trova nel quartiere di Pellaro;
Piccolo Museo della Civiltà Contadina, si trova nella frazione diOrtì;
Museo della 'ndrangheta, si trova in una villa confiscata a una cosca mafiosa locale nel rione di Croce Valanidi. È nato con lo scopo di demitizzare il fenomeno mafioso calabrese, di smuovere le coscienze a riacquistare quella dignità fondamentale per combattere la mafia e la sua subcultura. All'interno del museo, oltre all'esposizione di fotografie dei più pericolosi latitanti, di scene della "guerra di mafia" e alla consultazione di documenti inerenti al fenomeno mafioso, si realizzano alcuni progetti e attività che coinvolgono gli studenti delle scuole delle provincie diReggio Calabria,Vibo Valentia,Messina ePalermo;
Museo di storia della farmacia e bibliotecaRabainisia, è uno spazio museale ricavato all'interno di un antico convento greco-bizantino nel rione di Ravagnese, l'antica Rabainisia, che fu un insediamento greco-bizantino. All'interno del museo sono custoditi molti reperti tra i quali un mortaio in bronzo del1630, un distillatore in vetro, un torchio in ghisa per agrumi, e un torchio e raccoglitore per essenze del bergamotto in legno risalente al1800. È presente, inoltre, una ricca raccolta di vecchi trattati di medicina.[100]
Le emittenti radiofoniche ricevibili nel comune sono molteplici.[101] Oltre a quelle a carattere nazionale, tra le più rilevanti a livello locale troviamo:
La città ha effettuato il passaggio al digitale terrestre nel luglio 2012, completando così la copertura nazionale; è inoltre ricevibile l'emittenteSky. Tra le principali reti a carattere locale vi sono:
La grande sala delTeatro Cilea a forma di ferro di cavallo
Il perno storico del teatro cittadino è ilTeatro Francesco Cilea dove si svolge la stagione concertistica, dei balletti, d'opera e di prosa. Al suo interno opera il "Coro Lirico Francesco Cilea", composto in massima parte da giovani diplomati in canto presso i Conservatori calabresi e diMessina, il coro è nato nel 1981 e si è costituito in Cooperativa nel maggio 1983.[104] In città è presente presso l'auditorium "Cipresseto" la residenza teatrale "TeatRhegion" che rappresenta una struttura diteatro stabile con una propria produzione e programmazione annuale di attività che spaziano dalla musica, al teatro e alla danza classica.[105] Di pregio risulta anche essere l'attività svolta nei mesi estivi all'Arena Neri del rioneCatona dove si tiene ilFestivalCatonateatro. AlPoliteama Siracusa opera il Laboratorio teatrale dell'Università Mediterranea “Le nozze”.[106]
La tradizione tipicamente italiana dellaCommedia dell'arte ebbe a Reggio e in Calabria un valido esempio dato dalla maschera diGiangurgolo. Nata aNapoli, la maschera fu successivamente importata a Reggio e in Calabria[107][108] per mettere in ridicolo le persone che imitavano i cavalieri siciliani "spagnoleggianti". Ha un naso enorme e una spada altrettanto smisurata che pende su un fianco, indossa un alto cappello a cono, un corpetto stretto e soprattutto i pantaloni a sbuffo a strisce gialle e rosse (particolare significativo che riproduce i colori d'Aragona). La maschera dunque rappresenta uno scherzo della città verso i dominatori aragonesi e spagnoli. Risale al1618 la notizia di un attore, Natale Consalvo, che lavorava nelle vesti diCapitan Giangurgolo. Più tardi, quando nel XVIII secolo la Sicilia fu data ai Savoia vi fu una massiccia migrazione di nobili spagnoli siciliani verso la città di Reggio dall'altra parte dello Stretto, e la maschera sarebbe stata dunque adattata a questi nobili siciliani decaduti.
Giangurgolo è dunque una maschera usata contro i dominatori, considerati "inutili eroi" bravi soltanto con le chiacchiere, che era protagonista sui palcoscenici dei teatri sei e settecenteschi tanto quanto lo era in strada. Infatti in una incisione dell'abateJean-Claude Richard de Saint-Non, che descrive "i dintorni di Reggio", è chiaramente visibile in una scena di commedia un pezzo di teatro fatto per strada dove è protagonistaGiangurgolo, uno Zanni con il lungo cappello e la spada.
Tuttavia la maschera più comune a Reggio e più sentita dal popolo è indubbiamenteGiufà, inteso come uno stolto sempliciotto e di cui si narrano numerose storielle. La nascita diGiufà è contesa tra Anatolia (odierna Turchia), Iran e Afganistan, ma è più probabilmente in Turchia che occorre cercare le origini diGiufà. Successivamente il personaggio si diffuse con nomi simili in tutta l'area mediterranea - Africa Settentrionale, Grecia, Balcani, Albania, Malta, Spagna e infine Sicilia, da dove poi approdò a Reggio. Pare che l'originarioGiufà fosse un filosofo dell'XI secolo, buontempone e non uno stolto. A Reggio è rimasto famoso il detto "è bona lavata sta trippa?" (traduzione:è lavata bene questa trippa?) per indicare qualcosa fatta male. Rimane pure il giudizio di una nobildonna, moglie di un ingegnere della "ricostruzione", che sentenziò:"Reggio è la città diGiufà, ma il calcio lo dà".
Pur risentendo di notevoli influenze da parte dellacucina napoletana e diquella siciliana, la gastronomia di Reggio Calabria presenta una sua tipicità legata ai prodotti della terra e del mare sul quale la città si affaccia.
Tra i primi piatti tipici:pasta ca muddhica e chi lici, i maccarruni 'i casa cu ragù, pasta 'ncasciata, pasta e facioli chi brocculi a paisana, mmaccu di favi alla riggitana, pasta chi cucuzzeddhi, pasta chi cacocciuli;
Tra i secondi di carne:u suffrittu, i bracioletti, u bruschittu, l'ova chi curcuci, pizzaiola chi patati a riggitana, u ficatu a' riggitana, satizzu frittu chi patati;
Tra i secondi di verdura:a parmigiana, a tortera 'i caccioffùli, i mmuddcati;
Tra i contorni:I brocculi 'ffucati, pomodori peperoni e melanzane ripiene, i patati caccioffùlitopinambur alla mascisc, pipi e patati;
trapiattini i rinforzu (o antipasti):mulingiani sutt'ogghiu, pumaroru sicchi, livi scacciati, purpetti, biscottu a capunata;
Tra i piatti di pesce ricordiamo:a turtera chi lici, i cutuletti 'i spatula, i custardeddhi 'infarinati e fritti (=costardella molto simile alla più delicataaguglia), i ventriceddhi 'i piscistoccu, u piscispata a rriggitana, piscispata 'rustùtu cu'sarmurìgghiu, u piscistoccu a trappitara, u piscistoccu a gghiotta, u piscistoccu a 'nzalata. Inoltre tra i pesci che si pescano in provincia di Reggio Calabria in presenza di fondale sabbioso (Melito di Porto Salvo) ed in Calabria (Soverato - Paola) va ricordato il pesce topo detto "i surici"[109][110] anche detto Pesce pettine (Xyrichtys novacula), simile alla carne dellasogliola da mangiare infarinato e fritto.
Tra i salumi e formaggi specialmente tipico u satizzu cu finocchiu sarbaggiu e pipi niru, suppizzati, capicolli, ricotteddha salata, pecurinu i Carditu;
Tra i dolci:i crispeddhi i Natali cu zuccuru, ca licia o ca pumaroru sicca; i petrali i Natali, u turruni gelatu, aPignolata, i cuddhuraci i Pasca, le susumelle, le paste di mandorla, laPastiera di pasqua, la granita con panna e brioches artigianale, il gelato tra cui laCrema reggina, i cannolicchi (cannoli piccoli) ecc. ecc.
Tra le bevande: la gassosa al caffè, ilbergotto (liquore al gusto di bergamotto), ilpiparillo /liquore al peperoncino) e la spuma.
Sono della tradizione anche lefrittole (ifrìttuli), ossia tutte le parti delmaiale che non si usano per fare insaccati o salati, come il muso, le orecchie, la pancia, le cotiche, i rognoni, le costine, il cuore, i piedini, i gamboni ecc. cotti nel proprio grassosugna per ore a fuoco lentissimo. Anche i curcuci (sottoprodotto delle frittole).
Molte preparazioni della cucina calabrese sono legate alle festività. Cosìi petrali aNatale, lapignolata aCarnevale,u soffrittu di capretto alSabato santo, il capretto arrostito ecudduraciaPasqua,a pitta chi curcuci alLunedì dell'Angelo ea pasta ncasciata aFerragosto.
Reggio Calabria Filmfest: è un festival cinematografico che si svolge nel mese di marzo al teatro Francesco Cilea.
Ecojazz: Rassegna estiva di jazz nazionale e internazionale.
Catonateatro: è una rassegna di teatro e musica con artisti del panorama nazionale ed internazionale. Si tiene da luglio a settembre all'Arena Neri, nel quartiereCatona.
Festival della Cultura: Manifestazione annuale che si svolge l'11 febbraio, coinvolgendo entrambe le sponde dello Stretto. Le edizioni dispari si svolgono a Reggio Calabria e le pari a Messina. Il Festival offre una panoramica della cultura mediterranea, durante l'evento viene inoltre consegnato il premio "Stretto Metropolitano", un riconoscimento per quelle personalità reggine e messinesi che si sono contraddistinte a livello nazionale ed internazionale.[senza fonte]
Festa della Madonna della Consolazione: dal secondo sabato di settembre, per una settimana si festeggia in tutta la città. Si celebra l'effigie della Madonna con una caratteristica processione dalla basilica dell'Eremo allaCattedrale.
Vista da Piazza Rotonda di alcuni quartieri a sud di Reggio. Sullo sfondo lostretto di Messina e l'Etna
Nella sua lunga storia la città ha subito profonde trasformazioni del tessuto urbano, le cui tracce sono evidenti sia in superficie sia nelle stratificazioni archeologiche del sottosuolo.
Tali trasformazioni sono riconducibili sia a eventi naturali disastrosi (terremoti, maremoti, dissesti idrogeologici) che ne hanno cancellato la grandezza e la memoria storico-architettonica raggiunta nella sua millenaria storia, sia a interventi non sempre felici dell'uomo che ne hanno in parte stravolto la fisionomia: ci riferiamo in particolare agli anni dal 1960 al 1990. Solo dagli anni novanta sembra ci sia una maggiore consapevolezza dei danni apportati al territorio e una voglia di ricostruzione che certamente dovrà durare ancora molti anni. Per agevolare uno sviluppo urbanistico più funzionale alle moderne esigenze di espansione della città e riqualificare alcuni quartieri periferici cresciuti in modo disordinato e deturpati dall'abusivismo edilizio, l'Amministrazione comunale si sta dotando di un nuovo "piano urbanistico strutturale" in sostituzione del vigente "Piano Regolatore Generale" redatto dall'architettoLudovico Quaroni nel1970.[112]
Dopo ilterremoto del 1908 la città è stata ricostruita con lunghe strade diritte, più ampie di quelle antiche e con palazzi prevalentemente ispirati al Liberty.[113] Tra gli architetti che hanno contribuito alla ricostruzione, anche il napoletanoVincenzo Miccolupi: suoi alcuni edifici di pregio del centro storico, tra cui Palazzo Migliorini (Palazzo Travia), il Palazzo del marchese Sarlo e quello del Cav. Vitrioli. Il centro storico della città ha unimpianto urbanistico a scacchiera e presenta interessanti realtà architettoniche, civili e religiose.
Caratterizzato da rilievi continui e persistenti e da fasce perpendicolari alla costa tratteggiate da corsi d'acqua, il territorio è però attraversato da numerose strade che consentono un collegamento fra i quartieri, i sobborghi periferici e i paesi dell'hinterland, gran parte dei quali sono anche serviti dalle linee ferroviarie. Sono molto caratteristiche le "traverse" o "strade cannocchiale" in discesa e con una splendida vista del mare.
I 33 quartieri di Reggio sono stati ripartiti, fino al 2011, in 15 circoscrizioni comunali, comprendenti a loro volta altri rioni e sobborghi (dati popolazione aggiornati al 2022):
«I dintorni di Reggio sono in genere molto deliziosi e non si vedono che campagne coperte di gelsi, aranceti, limoneti, vigneti. La maggior parte della seta che si produce in Calabria si coltiva in questi luoghi; Reggio ne vende per ottantamila libbre all'anno.»
(Hermann von Riedesel,Reise durch Sicilien und Grossgriechenland, Zurigo, 1771)
Reggio attualmente non dispone di un tessuto industriale adeguato, sebbene prima delterremoto del 1908 e dell'Unità d'Italia abbia conosciuto un florido sviluppo economico dovuto principalmente all'industria e al commercio dellaseta e delle essenze delbergamotto. Molteplici e sfavorevoli episodi storici, fra i quali il catastrofico sisma di inizio Novecento, hanno costretto la città a ripartire quasi da zero nelXX secolo.
Nei decenni trascorsi sono state progettate e in parte realizzate alcune iniziative industriali, anche grazie ai contributi pubblici del "Pacchetto Colombo". Molte di queste iniziative non sono decollate, come ad esempio il polo chimico diSaline Joniche mai entrato in funzione, o quello tessile diSan Gregorio attualmente in crisi. Alcune infrastrutture dell'area, come nel caso delPorto di Gioia Tauro, sono state riconvertite ad altri usi.
La città negli ultimi anni ha cercato di operare una riconversione della sua economia alturismo, essendo naturalmente favorito dalla presenza di importantissime vestigia del passato, dalla sua ricca storia e dalle bellezze naturali. A tal proposito alcuni investimenti pubblici e privati, atti a recuperare il patrimonio storico, hanno favorito la nascita di diverse strutture alberghiere (bed and breakfast e alcunihotel). Il settore, tuttavia, è in una prima fase di crescita e non rappresenta ancora un grande volano occupazionale per la città.
Favoriti dal clima mite e tipicamente mediterraneo, sono particolarmente sviluppati i settori dell'agricoltura tradizionalmente più esclusivi dell'area reggina, come ilbergamotto o certe varietà digelsomino. Anche in questo caso, tuttavia, la relativa industria di trasformazione non ha raggiunto dimensioni significative.
Secondo l'indice diQualità della vita redatto daIl Sole 24 Ore, nel 2020 Reggio Calabria risulta al 95º posto tra le provincie d'Italia in classifica.[115]
Raccolto di bergamotto nella provincia di Reggio Calabria nel 1965
Per la diversità climatica delle varie zone del territorio, a Reggio esistono coltivazioni molto varie. Tra di esse spiccano alcune particolari piante che riescono ad attecchire solo in questa zona:
ilBergamotto, definito il"Re degli agrumi" o"Oro Verde", che cresce solo lungo la fascia costiera reggina dove sembra si sia originato spontaneamente nelXVIII secolo per un innesto naturale. Da questo agrume si estrae l'Olio essenziale di Bergamotto di Reggio Calabria DOP, elemento essenziale dell'industria profumiera internazionale;
L'annona, una pianta di origine tropicale coltivata solo nel reggino e inSpagna (cherimola), il cui frutto ha un sapore somigliante a un misto dibanana,fragola eananas.
Oltre a quelle tipiche, nel reggino vengono coltivate molte altre varietà di specie vegetali, tra cui le più diffuse sono:
l'ulivo, dal quale si produce il tipicoolio di oliva calabrese dal gusto forte. Tipiche del reggino sono infattii livi ra chjàna (le olive dellaPiana di Gioia Tauro). Molto rinomato è diventato negli ultimi anni l'olio prodotto nellaVallata del Tuccio (sul versante del basso Jonio), dal gusto più delicato derivante da un'acidità particolarmente ridotta rispetto alla produzione del versante tirrenico;
lavite, dalla quale si producono ottimi vini tramandati dalla millenaria tradizione greca, tra i quali ilPellaro, l'Arghillà, ilSambatello e ilPalizzi;
differenti e variegate specie diagrumi, tra i quali le rinomateClementine di CalabriaDOP e l'Arancia di San Giuseppe, coltivata nella frazione di Villa San Giuseppe[116]
Gli scavi nella colonia greca di Rhegion hanno restituito un gran numero di esemplari diceramica calcidese. Benché l'origine di questa classe ceramica sia ancora discussa, una delle ipotesi maggiormente sostenute ne assegna la produzione ad una bottega di artigiani di origine calcidese stabilita nella zona di Rhegion.[117] Alcuni di questi esemplari sono oggi custoditi alMuseo del Louvre diParigi ed alBritish Museum diLondra.
Anfora calcidese del Gruppo dell'anfora di Lipsia, trovata a Rhegion e conservata al Louvre di Parigi.
Il tessuto industriale cittadino è costituito da aziende di medie e piccole dimensioni operanti principalmente nell'estrazione dell'essenza dibergamotto e produzione di profumi; nell'assemblaggio di vagoni ferroviari; nella fabbricazione di macchinari industriali; nella produzione di materie plastiche e prodotti chimici; nella lavorazione, produzione, trasformazione e conservazione di prodotti agroalimentari; nella produzione di materiali per l'edilizia; nella produzione di mobili.[118] Sono presenti, inoltre, alcune concerie (settore in crescita).
Le aziende si sviluppano prevalentemente in poli e in aree industriali che sorgono in città e nell'area metropolitana. Si segnalano fra di esse:
nel polo industriale di via Padova del rioneGebbione, in località Torrelupo, sorge l'impianto industriale exO.ME.CA. S.p.A. (Officine Meccaniche Calabresi). Vi si assemblano vagoni ferroviari. Fondata da Finmeccanica nel 1961, confluì nel 2001 inAnsaldoBreda S.p.A., principale società italiana di costruzioni di veicoli per il trasporto ferroviario e metropolitano, dal 2015 ceduta aHitachi Rail;[119]
nel quartiere diPellaro l'impianto industriale dellaSoCIB S.p.A (Società Calabrese Imbottigliamento Bevande gassate) si occupava della produzione e dell'imbottigliamento delle bevande dellaThe Coca-Cola Company. Lo stabilimento è stato chiuso a inizio 2009, in seguito all'acquisizione della SoCIB da parte dellaCoca-Cola Hellenic Bottling Company S.A.;[120]
alcune aziende sorgono nel polo industriale tessile e agrumario diSan Gregorio;
nel polo industriale diSaline Joniche opera laDiano Cementi S.p.A. (Gruppo DIANO) per la produzione di cemento;
Il settore del commercio è particolarmente attivo e dinamico sia nel centro cittadino (maggiormente nella zona delCorso Garibaldi), sia nelle periferie dove negli ultimi anni sono sorte numerose nuove attività commerciali di grandi dimensioni. Il commercio è l'attività principale della città. Storicamente Reggio esportava prodotti locali, quali seta, semilavorati e soprattutto i derivati agrumari (vista l'esclusività della coltivazione, fra tutte, delbergamotto).
Uno degli stabilimenti balneari nel centro della città
Reggio è sede del particolare e raro fenomeno ottico-mitologico dellaFata Morgana, durante il quale la costa siciliana sembra distare solo pochi metri ed è possibile distinguere molto bene case, auto e persone.
Tra le attrazioni di Reggio vi sono iBronzi di Riace, retaggio delle origini magnogreche della città: insieme alMuseo archeologico nazionale che li custodisce, i due bronzi sono una delle principali mete turistiche della città dello Stretto.
Tutte le informazioni turistiche sulla città di Reggio Calabria sono disponibili sul sito ufficialehttps://turismo.reggiocal.it/.
La tangenziale cittadina corre in fascia collinare e collega i diversi quartieri della città tra loro e con i comuni limitrofi attraverso un sistema di quindici svincoli misti, oltre che sulla tangenzialeraccordo autostradale 4 e sul primo tratto dellaSS 106, sono presenti anche lungo laA2 diramazione Reggio Calabria.
La prima ha doppio binario elettrificato. Inizialmente era stata ipotizzata la costruzione di una nuova linea ad alta velocità da affiancare alla Tirrenica, ma in seguito, per motivi economici e tecnici, è stato giudicato più conveniente rimodernare la linea esistente per innalzare la velocità consentita e ridurre i tempi di percorrenza dei treni.[121][122]
La seconda è a doppio binario ed elettrificata da Reggio aMelito di Porto Salvo, da Melito a Sibari a binario unico e non elettrificata e da Sibari a Taranto elettrificata e a binario unico. È attualmente in corso l'elettrificazione della tratta non elettrificata; la fine dei lavori è prevista per il 2026.[123]
Dal 2008 è entrato in funzione ilservizio ferroviario suburbanoTamburello, gestito daTrenitalia, che copre la tratta metropolitana tra Melito e Rosarno, servendo l'interno territorio metropolitano. In particolare, nel territorio comunale sono presenti le seguenti stazioni ferroviarie:
Ilporto di Reggio Calabria, costituito da un bacino artificiale, collega la città con leisole Eolie,Messina eMalta. Con oltre 3 milioni di passeggeri trasportati all'anno, è il quinto in Italia nel settore al 2016.[124] Il porto reggino svolge anche la funzione diportistica, disponendo di una darsena turistica.
La città è servita da unaeroporto, noto anche comeAeroporto dello Stretto e intitolato all'eroe di guerraTito Minniti, che serve anche lacittà metropolitana di Messina, situato nella zona sud della città, a circa quattro chilometri dal centro cittadino.
Il servizio di trasporti pubblici per l'area urbana è gestito principalmente daATAM, che conta 40 linee urbane, e in aggiunta 2 extraurbane, una perGambarie (319) e una perCardeto (320).[125] Le altre linee extraurbane sono gestite da società private sotto contratto di servizio con la regione Calabria, quali Federico, S.C.A.R., Costa Viola Bus eFerrovie della Calabria.
Nel luglio2009 è stato inaugurato un sistema ditapis roulant che collega la zona costiera con quella collinare della città nel suocentro storico. I lavori hanno interessato laviaGiudecca che è stata dotata di 6 tapis-roulant. A completamento del sistema mobile è in fase di realizzazione un impianto ascensore, che collegherà la via Possidonea (parte terminale del tapis roulant) con la via Reggio Campi.[126][127]
Fra il1918 e il1937 la città era servita da unalinea tranviaria urbana gestita dalla Società Anonima Tramvie di Reggio Calabria (SATRC).
La societàHinterReggio Calcio, che ha disputato un campionato professionistico in lega pro e diversi campionati dilettantistici regionali, ha cessato l'attività nel 2015.
Calcio a 5 Maschile
Reggio Calcio a 5 maschile, fondata nel 1991 ha cessato l'attività nel 2008.
ASD Gallinese militante in Serie C1.
L'Olimpia 2000, militante in Serie C2 Girone B.
Reggio Calabria C5, militante in Serie C2 Girone B.
Maestrelli Calcio a 5, militante in Serie C2 Girone B.
Zehfir Pellaro C5, militante in Serie C2 Girone B.
Soccer Lab Academy, militante in Serie C2 Girone B.
Calcio a 5 Femminile
Polisportiva Pro Reggina 97, fondata nel 1997 ha cessato l'attività nel 2014. Nella stagione 2011-2012 ha vinto laSerie A e la Supercoppa italiana.
Bocale Calcio Admo, militante in Serie C Girone B.
Xenium, militante in Serie C Girone B.
Reggio Sporting Club, militante in Serie B Girone D.
Pallacanestro
La societàPallacanestro Viola, fonda nel 1966 attualmente disputa il campionato di Serie B interregionale
Baseball
A.S.D. San Giorgio Baseball e Softball.
Hockey in-line
Hockey Rhegium Reggio Calabria, ha vinto nel 2002 il campionato nazionale under 18 aggiudicandosi lo scudetto di categoria.
Francesco Siracusa alla guidaPasquale Placido alla partenza
Neglianni cinquanta, si svolgeva sullungomare di Reggio un'importante manifestazione automobilistica. A essa parteciparono piloti di livello nazionale, tra cui due reggini: Francesco Siracusa (campione italiano con laStanguellini) e Pasquale Placido, vincitore della corsa nel1955 su Giaur. Tra i due si era instaurata una sana e sportiva rivalità, alla quale aderiva buona parte della città che si divideva nel tifare per l'uno o per l'altro pilota.Il barone Placido, napoletano di origini, rappresentava la borghesia tradizionale e fondiaria, mentre il commendatore Siracusa (concessionarioLancia) quella cittadina, nuova ed emergente.
Negli ultimi anni la città ospita nell'area Tempietto dellungomare l'Arcobaleno Motor Show, evento motoristico di rilevanza nazionale, giunto alla quinta edizione.[138]
Reggio Calabria è stata sede della cosiddetta"Grande Partenza" delGiro d'Italia nell'edizione del2005, con il via ufficiale della corsa dato il 7 maggio dal lungomare Falcomatà, per effettuare un prologo cittadino che ebbe la vittoria dell'australianoBrett Lancaster.[139] In totale, la città è statasede di tappa della "Corsa Rosa" in dodici occasioni (otto partenze e quattro arrivi):[139]
Stadio Oreste Granillo, 27.543 posti, è il maggiore stadio della regione e ospita gli incontri della LFA Reggio Calabria. Ha anche ospitato gli incontri della stagione2012-2013 dell'HinterReggio Calcio;
Stadio Campoli di Bocale, 3.500 posti circa (1000 coperti) ospita le gare del Bocale Calcio Admo, dotato di manto erboso sintetico di ultimissima generazione da mm 45.
Stadio Comunale Ravagnese, 1.500 posti circa, ospitava gli incontri della seconda squadra calcistica della città, l'HinterReggio. Ospita le gare casalinghe della ReggioRavagnese e delle sue giovanili.
Stadio comunale Gallico Carlo Pontorieri, 1.200 posti circa, ospita le gare casalinghe della Gallico Catona;
Stadio comunale San Cristoforo di rugby, in erba, 1.400 posti circa;
Stadio delbaseball/softball di Reggio Calabria, viale Calabria - 1.800 posti coperti;
PalaCalafiore (detto anchePalaPentimele, dal nome del quartiere dove sorge), è il più grande palazzo dello sport calabrese, dotato di circa 8.450 posti a sedere;
PalaBotteghelle, struttura da 1.500 posti che affaccia sull'omonimo piazzale;
Centro sportivo Sant'Agata, sede del vivaio, della preparazione atletica e gli allenamenti dellaReggina dotato di 2 campi regolamentari in erba e uno regolamentare in sintetico più altri 3 campi in sintetico, dotato di palestra, centro fisioterapia, alloggi e servizi ristoro;
Centro sportivo "Reggio Village" (già HinterReggio Village), ex sede del vivaio dell'HinterReggio, composto da 5 campi in erba sintetica di cui uno regolamentare con una gradinata da 700 posti a sedere. Attualmente è in uso dalle società A.S.D. Valanidi Calcio Giovanile - Scuola Calcio Francesco Cozza e ASD Segato, affiliataJuventus;
Centro sportivo "La Pinetina", struttura dotata da 2 campi di calcio a 11 e a 5 in erba sintetica oltre che a un bar, sala conferenze e spogliatoi e una tribuna da 200 posti circa. Ad oggi risulta in un grave stato di abbandono;[140][141]
Centro sportivo "Piero Viola", 700 posti coperti; è un complesso organizzato per la vita e la formazione dell'atleta, con campi da basket polifunzionali attrezzati elettronicamente, palestre, 4 campi datennis, un centro per fisioterapia, un centro di controllo sanitario, alloggi e servizi ristoro;
PalestraPiero Viola (Scatolone), ospita partite di basket e pallavolo, capienza 500 posti;
Palestra Giulio Campagna (Palloncino) - Volley - 700 posti (demolita nel 2024 in fase di costruzione ex novo);
Palestra Lotta e Pugilato più piscina comunale (demolite nel 2024 in fase di costruzione ex novo);
Campo da calcio in sintetico "Ciccarello" Simone Neto Dall'Acqua (Centro Tecnico Federale della Figc) - inaugurato nel 2025;
APAN, complesso che comprende una piscina semiolimpionica omologata CONI oltre che a due campi da calcetto in erba sintetica da calcio a 5 e 7 di cui uno al chiuso e un hotel 4 stelle;
Parco Caserta, complesso sportivo polifunzionale dove sorgono due piscine di cui una semiolimpionica omologata CONI, una pista perpattinaggio artistico con tribuna, sale per fitness,arti marziali e palestre;[142]
Golf Club Montechiarello con campo 9 buche, struttura chiusa nel 2009;[143]
Circolo Tennis "Rocco Polimeni" dotato di 5 campi da tennis in terra battuta di cui un campo da tennis centrale con le gradinate che possono ospitare circa 2.000 spettatori, 3 campi da tennis in Play-It, ristorante, area divertimento, palestra, sala tv e cinema all'aperto;[144]
F. Canciani,Calcidesi, vasi, inEnciclopedia dell'arte antica classica e orientale (Secondo supplemento), Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1994.
M.A. Mastelloni, Rinvenimenti monetali a Reggio Calabria, in" Bollettino di Numismatica del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali", Suppl. n°4, 1987, pp. 79–104
Gen. Giuseppe Pesce,"Giuseppe Cenni, pilota in guerra", Roma, Ufficio Storico Aeronautica militare, 2002.(PDF)
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.