Ilpalazzo di Versailles, detto anchecastello di Versailles oreggia di Versailles (in francesechâteau de Versailles/ʃaˈto d(ə) vɛʁˈsaj(ə)/), o semplicemente per antonomasiaVersailles, è un'antica e grandiosaresidenza deiBorboni di Francia situata ad una quindicina di chilometri daParigi, nella cittadina diVersailles (neldipartimento delleYvelines) la quale si è sviluppata e ha acquisito importanza proprio grazie alla presenza della reggia stessa.[1]
Il castello e il suo parco rappresentano una delle opere architettoniche di maggiore raffinatezza della storia moderna.
La reggia nacque per volere del giovaneLuigi XIV per allontanarsi da Parigi e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo (in particolare dopo l'episodio dellaFronda).
Versailles rimase la sede del potere politico delregno di Francia dal1682, quando ilRe Sole vi trasferì la propria corte dalPalazzo del Louvre, sino a quando la famiglia reale non fu costretta a fare ritorno nella capitale nell'ottobre del 1789 agli albori dellarivoluzione francese. Versailles fu dunque la residenza di tre re di Francia che vi risiedettero stabilmente con le loro corti in un arco di tempo compreso tra il 6 maggio 1682 e il 6 ottobre 1789, con la sola eccezione degli anni della Reggenza del giovaneLuigi XV dal 1715 al 1723.
Versailles, oltre che come struttura, è famosa come simbolo dello stessopotere assoluto della monarchia francese durante il periodo dell'Ancien Régime.
Il castello è costituito da una serie di elementi armonizzati architettonicamente insieme. Esso si articola su una superficie di 63 154 m², contenenti oltre 2300 stanze di cui, attualmente, 1000 sono adibite a museo.[2] Il museo-castello possiede ed espone in parte una collezione di 90 000 opere d'arte[3].
La reggia diVersailles risulta situata a nord-ovest del territorio del comune di Versailles, sulla piazza d'armi, a 16 chilometri a sud-ovest diParigi, in Francia.
prima menzione del villaggio diVersailles in una carta dell'Abbazia Saint-Père diChartres.[4] Uno dei firmatari è Hugo de Versailles. NelX secolo dei monaci dissodano i terreni (il dipartimento è ancora oggi occupato da quanto rimane della foresta antica) e fondano la chiesa e il priorato di Saint-Julien;
due signori di Versailles, Guy e Pierre de Versailles, sono implicati nella vicenda diGiovanna d'Arco. Pierre era aBourges, quando Giovanna fu processata; Guy, canonico diTours, partecipò al processo. Alla fine dellaguerra dei cent'anni, nel1453, il piccolo borgo si presentava devastato, le case abbandonate, il castello in rovina. La proprietà fu acquistata dalla famiglia de Soisy;
un documento riporta il nome del piccolo borgo diVersaille-aux-bourg-de-Galie. I signori di Versailles dipendevano direttamente dal re. Il loro modesto castello, che dominava la chiesa e il villaggio, sorgeva sulla pendice meridionale della collina sulla quale verrà costruita la futura reggia;
1475: Gilles de Versailles, signore di Versailles, cede all'abate di Saint-Germain i propri diritti sul Trianon. L'atto di vendita costituisce la prima menzione del nome. Il villaggio fu poi acquistato, per distruggerlo, da Luigi XI, con l'obiettivo di costruire su queste nuove terre del dominio reale una residenza di svago, che gli consentisse di sottrarsi con la famiglia al protocollo troppo pesante di Parigi. Il Trianon è il primo capriccio reale realizzato a Versailles e, come più tardi Marly, resterà un luogo di relax, lontano dall'etichetta e dalle fatiche del potere;
la proprietà passa a Martial de Loménie, segretario delle Finanze diCarlo IX, che la ingrandisce fino a 150 ettari. De Loménie fu assassinato nel1572, appunto durante la notte di San Bartolomeo: si disse che venne strangolato per ordine della reginaCaterina de' Medici, che voleva che la proprietà passasse al Conte di Retz; della notizia non si hanno prove, ma non è inverosimile. È vero, infatti, che nel 1575 Alberto di Gondi (barone di Marly), conte di Retz, uno dei fiorentini che supportavano la fortuna di Caterina in Francia, diveniva proprietario della signoria e del castello di Versailles per 35 miliardi di lire dell'epoca (equivalenti in potere d'acquisto a circa700 000 euro attuali). Anche con i nuovi signori, il castello continua a essere frequentato, per caccia e per diporto, dai re di Francia;
1611: la struttura viene ampliata e modificata e trasformata in una vera e propria residenza nobiliare di caccia. Qui infatti il giovaneLuigi XIII di Francia compie la propria prima caccia.
Il primo padiglione di caccia venne fatto realizzare da Luigi XIII sulla precedente residenza della famiglia Gondi. Era realizzato in pietra e fu successivamente sostituito da un piccolo castello contenente oltre alla pietra anche mattoni rossi.Luigi XIV ereditò questo piccolo castello. Egli incominciò a ingrandirlo costruendo nuove pertinenze. Successivamente (c. 1661–1678) venne progettato dall'architettoLouis Le Vau un nuovo ingrandimento, il primo utile a trasformare il piccolo castello in una vera e propria reggia. Questa trasformazione si sostanziò nell'aggiunta di tre nuove ali in pietra (l'enveloppe) che andarono a circondare il primitivo castello di Luigi XIII a nord, a sud e a ovest (sui lati del giardino). Dopo la morte di Le Vau nel1670, la supervisione dei lavori passò al suo assistente,François d'Orbay.[6]Charles Le Brun disegnò e coordinò invece l'elaborata decorazione degli interni, mentreAndré Le Nôtre modellò igrandiosi giardini della reggia. Le Brun e Le Nôtre collaborarono insieme per la realizzazione di numerose fontane, mentre Le Brun supervisionò personalmente l'esecuzione e l'installazione di un numero impressionante di statue ancora oggi presenti.[7]
Busto di Luigi XIV delBernini presente nelSalone di Diana del Palazzo di Versailles.La costruzione della Reggia di Versailles.
Durante la seconda fase di espansione 1678–1715, due enormi ali vennero aggiunte a nord e a sud, fiancheggiando così laCour Royale (Corte Reale) per opera dell'architettoJules Hardouin-Mansart. Egli rimpiazzò inoltre la grande terrazza originariamente progettata da Le Vau sul lato dei giardini a ovest con quella che successivamente divenne la stanza più famosa di tutto il palazzo, laGalleria degli Specchi. Mansart fece costruire lePetites Écuries e leGrandes Écuries (scuderie) nei pressi dellaPlace d'Armes, sul lato est del castello, mentre nel1687 ilGrand Trianon, oTrianon de Marbre (Trianon di marmo), rimpiazzarono ilTrianon de Porcelaine realizzato da Le Vau nel1668 nella parte nord del parco. I lavori erano a buon punto se nel1682 Luigi XIV fu in grado di proclamare Versailles quale sua nuova residenza ufficiale e sede del governo del Regno di Francia, trasferendovi quindi l'intera corte, gli uffici e tutti i cortigiani. Dopo la morte della sua consorteMaria Teresa di Spagna nel1683, Luigi XIV si dedicò particolarmente a rimodellare gli appartamenti reali nella parte originaria del palazzo, che erano rimasti pressoché intatti da come li aveva progettati l'architetto di suo padre quando la struttura era solo una residenza di caccia. LaCappella Reale di Versailles, collocata a sud dell'ala nord, venne iniziata da Mansart nel1688, e completata dopo la sua morte nel1708 dal suo assistenteRobert de Cotte nel 1710.[8]
Luigi XIV morì nel 1715, e il giovane nuovo re,Luigi XV, di appena cinque anni, si trovò a risiedere col suo governo a Parigi sotto la reggenza del ducaFilippo II di Borbone-Orléans. Nel 1722 il nuovo re ottenne il riconoscimento della maggiore età per governare e per tutta risposta ritornò a Versailles con tutti gli uffici di governo, ove il centro dello stato rimase sino alla Rivoluzione Francese nel 1789. Luigi XV rimase fedele al progetto originario voluto dal bisnonno, ma si dedicò invece ad alcune migliorie al palazzo per renderlo più funzionale ai tempi.
Luigi XV rimodellò ilPetit appartement du roi a nord dellaCour de Marbre, originariamente entrata del vecchio castello, fece costruire un padiglione non distante dal Grand Trianon, ilPetit Trianon, disegnato daAnge-Jacques Gabriel e completato nel 1768, e il teatro, l’Opéra, completata nel 1770, in tempo per il matrimonio diLuigi Augusto, il Delfino di Francia, eMaria Antonietta, arciduchessa d’Austria.
L'epoca di Luigi XV apportò diversi cambiamenti a palazzo di sua mano, concentrandosi in particolare negli appartamenti reali.[9] Dopo che il sovrano ebbe concesso a Maria Antonietta ilPetit Trianon nel 1774, la regina apportò diversi cambiamenti all'interno, aggiungendovi un teatro, noto comeThéâtre de la Reine. Ella trasformò inoltre completamente il boschetto piantato durante il regno di Luigi XV in quello che divenne noto come l'Hameau de la Reine.[10] (Gli alberi rimossi dal Trianon vennero reimpiantati nelJardin des Plantes di Parigi.) La regina si trovava alPetit Trianon nel luglio del 1789 quando seppe dell'inizio dellarivoluzione francese.Nel 1783, il palazzo divenne il luogo della firma dei tre trattati dellaPace di Parigi (1783) col quale il Regno Unito riconobbe l'indipendenza degli Stati Uniti.[11]
Il re e la regina seppero della presa dellaBastiglia di Parigi alla reggia il 14 luglio 1789, pur preferendo rimanere a palazzo, isolati dal resto della rivoluzione che si faceva strada nella capitale francese. La rabbia crescente a Parigi sfociò nellamarcia delle donne su Versailles del 5 ottobre 1789. Una folla di diverse centinaia di uomini e donne, protestando per l'alto prezzo e la scarsità del pane, marciò dai mercati di Parigi sin sotto i cancelli di Versailles. Da Parigi giunsero armati, assediarono il palazzo e costrinsero il re e la famiglia reale oltre ai membri dell'Assemblea Nazionale a fare ritorno con loro a Parigi il giorno successivo.
Poco dopo la partenza della famiglia reale, il palazzo venne chiuso in attesa del loro ritorno. Nel 1792, laConvenzione Nazionale, il nuovo governo rivoluzionario, ordinò di trasferire tutti i dipinti e le sculture del palazzo alLouvre. Nel 1793, la Convenzione dichiarò ufficialmente l'abolizione della monarchia e ordinò che tutte le proprietà regie nel palazzo venissero vendute in un'asta che si svolse tra il 25 agosto 1793 e l'11 agosto 1794. Gran parte dei mobili e degli oggetti d'arredo del palazzo vennero venduti in 1700 lotti. La struttura ormai vuota divenne un magazzino per stipare tutti quegli oggetti di valore confiscati alla nobiltà francese. Igrands appartements, ormai vuoti, vennero aperti al pubblico dal 1793 e venne aperto contemporaneamente un piccolo museo di pittura francese.
QuandoNapoleone divenne imperatore nel1804, considerò l'ipotesi di fare di Versailles la sua nuova residenza, ma scartò l'idea poco dopo a causa degli eccessivi costi di restauro che l'intero progetto avrebbe richiesto. Egli si limitò dunque a dei lavori di restauro nel1800 alGrand Trianon.
Alla caduta di Napoleone,Luigi XVIII, fratello minore di Luigi XVI, divenne re di Francia e considerò la possibilità di tornare a vivere a Versailles dove era nato. Egli ordinò il restauro degli appartamenti reali, ma i costi si dimostrarono eccessivi e né lui né il suo successore,Carlo X, vissero a palazzo durante i loro regni.
Lo sforzo principale per riportare Versailles al suo antico splendore venne intrapreso daLuigi Filippo il quale, anziché vivervi, trasformò il complesso in un enorme museo, ilMusée de l'Histoire de France, dedicato a celebrare "le glorie della Francia". I lavori di riqualificazione, iniziati nel1833, terminarono con l'inaugurazione del complesso il 30 giugno1837. Tra i lavori principali compiuti in quest’epoca merita di essere menzionata laGalerie des Batailles.[9] A Luigi Filippo si deve il merito della ricostruzione dell'ala detta "di Gabriel" nelle forme di quella gemella così da fornire al fronte del palazzo una maggiore uniformità di stile.[12]
L'imperatoreNapoleone III utilizzò il palazzo per le cerimonie più importanti del suo regno. Uno dei più rilevanti fu certamente il banchetto in onore dellaregina Vittoria tenutosi all'Opéra reale di Versailles il 25 agosto 1855.[13]
Alla fine dellaguerra franco-prussiana del 1870-1871, il palazzo venne occupato dallo stato generale dell'esercito prussiano. Parti del castello, tra cui la Galleria degli Specchi, vennero trasformate in ospedale militare. La creazione dell'Impero tedesco che combinava la Prussia con gli altri stati tedeschi confederati sotto la corona diGuglielmo I, venne formalmente proclamata nella Galleria degli Specchi il 18 gennaio 1871. I tedeschi rimasero a palazzo sino alla firma dell'armistizio nel marzo del 1871. In quello stesso mese, il governo della nuovaTerza repubblica francese, prese sede a palazzo. L'Assemblea Nazionale si riuniva all'Opéra di Versailles.
La firma del Trattato di Versailles nella Galleria degli Specchi, il 28 giugno 1919, dipinto diWilliam Orpen del 1919.
Il28 giugno1919, per vendicare l'affronto della proclamazione dell'impero tedesco proprio nella Galleria degli Specchi quasi cinquanta anni prima, gli Alleati vincitori dellaPrima guerra mondiale fecero firmare iltrattato di pace che pose formalmente fine alla guerra con la Germania sconfitta nella medesima galleria.
Durante il Novecento, in particolare dopo laseconda guerra mondiale, il governo francese si pose il problema di ripristinare completamente Versailles in tutte le sue funzioni, completando il lavoro intrapreso oltre un secolo prima da Luigi Filippo. Uno dei principali problemi che da subito si pose fu il ripristino completo di tutte le fontane. Oltre al fatto che molte di esse non erano più in attività dal XVIII secolo, restava insoluto anche il problema del grande macchinario diMarly— laMacchina di Marly — che alimentava la pressione dell’acqua per rifornire le fontane dei giardini di Versailles sin dall’epoca del Re Sole, quando era stata costruita, e che non aveva mai operato a pieno regime a causa della generale difficoltà nel reperire acqua, sia per le tecniche ormai superate che tali fontane utilizzavano ancora.[14]
Le iniziative di restauro iniziarono durante laQuinta Repubblica francese che dovette investire notevole denaro pubblico in quest’opera. A partire dagli anni ’50 del Novecento, quando il museo di Versailles era sotto la direzione diGérald van der Kemp, l’obiettivo divenne quello di ripristinare completamente il palazzo allo stato del 1789, anno in cui la famiglia reale dovette abbandonarlo a causa della Rivoluzione. Tra le prime riparazioni eseguite ci fu il tetto della Galleria degli Specchi che ottenne un finanziamento anche da parte dellaRockefeller Foundation.
Altro problema di notevole entità fu quello di recuperare il più possibile il mobilio originale di Versailles conservatosi sino a quell’epoca, assai ricercato dal mercato del collezionismo e per questo estremamente costoso da reperire.
La Repubblica Francese ha fortemente promosso Versailles come una delle principali attrazioni turistiche di Francia al punto che attualmente ogni anno vengono registrati circa cinque milioni di visitatori a palazzo e tra gli otto e i dieci milioni di visitatori nei giardini.[15][16] Nel 2003 è stata intrapresa una nuova campagna di restauri, in particolare sui giardini dove è stato necessario ripiantare più di 10.000 alberi distrutti durante l’Uragano Lothar avvenuto il 26 dicembre 1999. Il progetto ha comportato allo stato un costo di 135.000.000 di euro da dividersi in sette anni. Il progetto è quindi continuato con la messa in sicurezza del palazzo e i continui lavori di restauro e di acquisizione, per quanto possibili, del mobilio dell'epoca andato disperso. Nel medesimo periodo, grazie al contributo di 12 milioni di euro dellaVinci è stato possibile restaurare la Galleria degli Specchi, completata nel 2006.[17]
Nel 2016 è scoppiato lo scandalo dei falsi pezzi di arredamento del XVIII secolo comprati da Versailles tra il 2008 e il 2012 per 2,7 milioni di euro. La vicenda, che ha scosso il mondo dei musei e delle antichità francesi, ha portato il Ministero della Cultura francese a istituire nuove regole più severe e un nuovo manuale per le acquisizioni di pezzi "originali".
Uno degli aspetti più strabilianti dello studio di Versailles è ancora oggi quello relativo ai costi per la sua costruzione, ovvero quanto Luigi XIV e i suoi successori spesero per la reggia. Data la natura della costruzione di Versailles e l'evoluzione del ruolo del palazzo, i costi di costruzione furono essenzialmente un fatto privato. Inizialmente, Versailles venne pianificata per essere una residenza occasionale dei re di Francia, legata essenzialmente al periodo della caccia e agli svaghi della corte.[18] Secondo le fonti, i costi della costruzione del palazzo erano derivati dall'appannaggio personale che il sovrano aveva oltre alle rendite delle province dellaNuova Francia (Canada) le quali, pur essendo parte dello stato francese, erano concepite come possedimento diretto del re e quindi esentate dal controllo del parlamento.[19]
Quando peròLuigi XIV iniziò la sua campagna di costruzione per la creazione di una reggia senza eguali, le spese per Versailles divennero un fatto pubblico in quanto essa iniziò sempre più a rappresentare un edificio di stato più che ricoprire il ruolo di residenza privata, ancora di più dopo cheJean-Baptiste Colbert assunse il posto di Ministro delle Finanze. Da allora le spese per Versailles vennero radunate in un faldone dal titoloComptes des bâtiments du roi sous le règne de Louis XIV e che per la prima volta è stato edito nel XIX secolo da Jules Guiffrey. Questi volumi, che rappresentano un preziosissimo materiale d'archivio, riguardano tutti gli aspetti di spesa relativi a Versailles tra cui i costi di ciascun artista per ciascuna opera realizzata a palazzo.[20]
Quello che più però importava a Colbert era che Versailles si presentasse come una grande vetrina verso il mondo dove mettere in mostra tutti i principali prodotti francesi.[21] Secondo questo schema, dunque, tutti i materiali utilizzati per la costruzione e la decorazione di Versailles dovevano necessariamente essere prodotti in Francia. Persino gli specchi utilizzati nella Galleria degli Specchi vennero realizzati in loco, strappando aVenezia la ricetta per la fabbricazione del vetro, in un'epoca in cui i veneziani avevano il monopolio di questa produzione a livello mondiale. La Serenissima giunse pertanto a far assassinare gli artigiani che avevano lavorato in Francia per paura che divulgassero la ricetta segreta per la fabbricazione degli specchi.[21] Per far fronte alla domanda di Versailles, Colbert nazionalizzò la fabbrica di tappezzerie di proprietà della famigliaGobelin, trasformandola nellaManufacture royale des Gobelins.[21]
Luigi XIV visita laManifattura Gobelins con Colbert, il 15 ottobre 1667. Arazzo della serie "Histoire du roi" disegnato daCharles Le Brun ed eseguito tra il 1667 ed il 1672. In questo arazzo si possono notare anche i molti articoli in argento del mobilio dell'epoca di Luigi XIV.
Nel1667, il nome dell'impresa venne mutato inManufacture royale des Meubles de la Couronne quando i Gobelins vennero incaricati di tutte le decorazioni necessarie al palazzo, sotto la diretta direzione di Charles Le Brun[21]
Uno degli elementi più costosi dell'arredamento deiGrands appartements durante i primi anni del governo personale di Luigi XIV fu il mobilio realizzato completamente in argento. IComptes elencano meticolosamente tutte le spese per la fornitura dell'argento distribuiti per artisti, pagamenti finali, consegne, ecc., oltre a una descrizione accurata e al peso di ciascun oggetto predisposto. Le entrate per il 1681 e il 1682 per la balaustra d'argento del Salone di Mercurio possono a questo punto essere un valido esempio per meglio comprendere le spese sostenute per questa straordinaria bizzarria di Luigi XIV:
Anno 1681 II. 5 in anticipo: per la balaustra della camera da letto del re:90 000livres II. 7 18 novembre aSieur du Metz,43 475livres 5 soldi per la spedizione daSr. Lois aSr. de Villers per il pagamento di142 196livres per la balaustra che stanno realizzando per la camera da letto del re e 404libres di tasse:48 861livres 5 soldi. II. 15 16 giugno 1681 – 23 gennaio 1682 aSr. Lois e aSr. de Villers argentieri in acconto della balaustra che stanno realizzando per il re (quattro pagamenti):88 457libres e 5 soldi. II. 111 25 marzo – 18 aprile aSr. Lois e aSr. de Villers argentieri che stanno lavorando alla balaustra d'argento per il re, per la continuazione del lavoro (due pagamenti):40 000livres
Anno 1682 II. 129 21 marzo aSr. Jehannot de Bartillay 4970livres 12 soldi per la consegna aSr. Lois e ade Villers argentieri per136 457livres 5 soldi l'una e25 739livres 10 soldi l'altra, per la realizzazione di 38 balaustre, 17 pilastri, la base e la cornice della balaustra per il castello di Versailles per il peso di 4076marc e per il costo di 41livres amarc[22] di cui 41livres 2 soldi di tasse: 4970livres 12 soldi.[20]
Secondo il conteggio, dunque, per la sola balaustra della camera da letto del re, che da sola rappresentava una tonnellata d'argento, il costo fu di560 000livres. È difficile oggi se non impossibile dare una corrispondenza esatta a tali costi dal 1682 a oggi, ma per questo calcolo possono venire utili altre informazioni ricavabili da altri documenti del medesimo periodo. Nel 1679, madame de Maintenon riportava che il costo previsto in luce e cibo per dodici persone a palazzo era di 14livres al giorno.[23] A ogni modo, nel dicembre del 1689, per abbattere i costi dellaguerra della Lega di Augusta, Luigi XIV ordinò che tutto il mobilio e gli articoli di argento di Versailles (tra cui la sua balaustra) venissero fusi e venduti per ricavarne denaro da utilizzare per la guerra.[24]
Ovviamente se consideriamo questa "stravaganza" del mobilio in argento come di altre decorazioni, ci si accorge che la realizzazione di Versailles fu davvero dispendiosa, ma altri costi al contrario erano molto accessibili. Ad esempio, la manodopera per la costruzione materiale della reggia era spesso a basso costo, soprattutto per il fatto che spesso i militari durante il periodo di pace e nel periodo invernale venivano impiegati a Versailles per rimanere in attività.[25]
Nel2000 un conteggio moderno ha calcolato che durante tutto il periodo dell'Ancien Régime per Versailles la monarchia francese abbia speso circa 2000 miliardi di dollari statunitensi[26], ma si precisa inoltre che tale cifra potrebbe essere sottostimata se si pensa che i costi sostenuti dalla Repubblica Francese in anni recenti per il restauro e la manutenzione della reggia stessa hanno indubbiamente sorpassato le spese sostenute dal Re Sole per la sua edificazione.
Ricevimento del Grand Condé a Versailles dopo la sua Battaglia di Seneffe. IlCondé avanza verso Luigi XIV con rispetto mentre corone d'alloro coprono il suo passaggio e le bandiere strappate al nemico sono in mostra su entrambi i lati dello scalone. Questo fatto segnò la fine dell'esilio del Condé dopo la sua partecipazione allaFronda.
Il 6 maggio 1682, Versailles divenne ufficialmente sede del governo del regno di Francia, nuova residenza del re francese Luigi XIV e luogo di residenza della corte reale. Simbolicamente, la stanza posta al centro di tutto il complesso era la camera da letto del re (La Chambre du Roi), incentrata sull'essere una camera di stato e quindi un luogo di ostentazione della ricchezza del sovrano. Allo stesso modo, gli assi principali dei giardini coincidono prospetticamente con questo punto. Tutto il potere della Francia è emanato da questo centro: a Versailles si trovavano gli uffici di governo, così come l'abitazione stabile di molti cortigiani e funzionari di corte, strategia che Luigi XIV seppe cogliere molto bene impedendo che questi aristocratici concentrassero il loro potere sulle loro terre, intenti com'erano a vivere la vita di corte, vivendovi per gran parte dell'anno, nello sforzo di centralizzare il potere e di rafforzare la monarchia assoluta francese.
Durante il periodo medievale, infatti, troppi erano stati i nobili che avevano avuto un potere regionale molto più forte di quello regio, pur essendo costretti tecnicamente a prestargli giuramento, al punto da godere del diritto di riscuotere tasse per loro conto dai loro sudditi.Grazie a questo la reggia è divenuta una delle mete più ambite già poco dopo la sua costruzione.
La vita quotidiana a Versailles era determinata dalla propria posizione, dal favore nei confronti del re e solo per ultimo dal diritto di nascita. Oggi Versailles appare come un palazzo unitario, ma molti storici moderni l'hanno paragonata a un grande "condominio"ante litteram per soli aristocratici dove, oltre ai membri della famiglia reale, erano presenti i principali funzionari dello stato.
Su ogni piano, gli appartamenti erano di grandezza variabile, per un totale di 350 in tutto, oltre a numerose porte, corridoi e passaggi. Ottenere un appartamento a Versailles era considerato un privilegio, e molti cortigiani a loro volta affittavano questi stessi appartamenti a famigliari o amici quando non li utilizzavano personalmente. Lafamiglia Noailles, ad esempio, riuscì nel tempo a ottenere gran parte dell'attico dell'ala nord al punto che questo divenne noto col soprannome dirue de Noailles.[27]
Il rango e lostatus dettavano tutto a Versailles. Il lusso e l'opulenza erano un modo per mettersi in mostra, senza eccedere, nei confronti del re o per spiccare tra gli altri cortigiani, ottenendo informazioni e facendo del gossip per rovinare o risollevare le sorti dei singoli a corte.
Il palazzo che oggi possiamo vedere era in gran parte già completato all'epoca della morte di Luigi XIV nel1715. Il palazzo aveva la tipica forma a "U" con le ali laterali destinate a corpi logistici dedicati ai ministeri e agli affari di governo.[28]
La facciata dell'originale loggia da caccia è stata conservata nella parte inferiore del complesso centrale, costruita in mattoni rossi e con decori in pietra che fanno da contrasto con la Corte di Marmo, realizzata con marmi bianchi e neri. L'avancorpo centrale è fronteggiato da otto colonne di marmo rosso che sostengono una balconata in ferro battuto smaltato, il tutto sormontato da un timpano con orologio che rimane fermo all'ora della morte di Luigi XIV. Il resto della facciata è completata da colonne e dozzine di busti di imperatori romani.
Ispirato all'architettura delle ville italiane ma eseguito in stile classico francese, il fronte verso il giardino è invece noto col nome dienveloppe ed è stato realizzato nel 1661-1678.
La facciata della reggia verso il giardino nel 2009.
Il castello è organizzato oggi come un tempo per ambienti e per quartieri con diverse funzioni, destinati ad accogliere la famiglia reale, la corte e gli uffici di governo come segue:
IGrands appartements. Come risultato dell'enveloppe guidata daLe Vau del castello diLuigi XIII, il re e la regina ebbero nuovi appartamenti a loro disposizione in quello che all'epoca era noto comechâteau neuf. Igrands appartements, che sono noti rispettivamente coi nomi digrand appartement du roi egrand appartement de la reine, occuparono così il piano nobile delchâteau neuf. Il disegno di Le Vau per gli appartamenti di stato fu strettamente legato agli appartamenti di rappresentanza delle regge italiane dell'epoca, come evidenziato dalla scelta di porli appunto al primo piano, cioè al piano nobile.
Grand appartement du roi Il grande appartamento reale si trova nella parte settentrionale del corpo centrale. È composto da sette stanze.
Galerie des Glaces. Lunga 73 metri per 10,5 metri di larghezza, lagalerie des glaces (Galleria degli Specchi), è la stanza più celebrata di tutto il complesso della Reggia di Versailles. Le sue finestre sono aperte sui giardini che si rispecchiano nei famosi specchi che coprono la parete opposta. Utilizzata per molte cerimonie della corte francese durante l'Ancien Régime, lagalerie des glaces ha ispirato molti altri architetti nel mondo.
Grand appartement de la reine L'appartamento della regina si trova nella parte meridionale dell'ala centrale. È composto da quattro stanze.
Appartement du roi (l'appartamento privato del re). L'appartement du roi è una serie di stanze a uso privato del re. Originariamente progettate e utilizzate daLuigi XIV nel1683, queste stanze vennero utilizzate anche dai suoi successori Luigi XV e Luigi XVI per alcune cerimonie come lalever e ilcoucher.
Petit appartement du roi. Ilpetit appartement du roi è una serie di stanze riservate all'uso privato del re. L'area venne originariamente progettata per Luigi XIII al primo piano del castello, ma lo spazio venne poi radicalmente modificato da Luigi XIV. I suoi successori, Luigi XV e Luigi XVI modificarono drasticamente e rimodellarono queste sale a loro uso personale.
Galerie des Batailles. Questa galleria è la più grande stanza della reggia: misura 120 metri di lunghezza e 13 di larghezza e occupa quasi tutta la lunghezza del primo piano dell'Aile du Midi. Contiene 35 grandi dipinti e 85 busti realizzati negli anni 1830 rappresentanti i maggiori eventi e capi militari della storia di Francia.
Cappella reale di Versailles, parte sud. Nell'evoluzione del castello di Versailles, vi sono state costruite cinque cappelle. L'attuale cappella, l'ultima e la più grande risale all'epoca diLuigi XIV e rappresenta uno dei migliori esempi di architettura barocca francese e di decorazione ecclesiastica.
Opéra reale della reggia di Versailles, parte nord. L'Opéra è il più ambizioso progetto architettonico avviato daLuigi XV per il castello di Versailles. Completata nel1770, l'Opéra venne inaugurata come parte delle festività per il matrimonio del nipote di Luigi XV, il futuroLuigi XVI, con l'arciduchessa d'Austria,Maria Antonietta.
Il giardino di Versailles comprende iparterre e i boschetti. Ai piedi del castello si trovano iparterred'Eau,du Nord edu Midi sotto ai quali si trova l'Orangerie.
Dall'asse prospettico che parte dalparterre d'Eau, si trovano ilparterre de Latone e ilTapis vert, che costeggiano ilGrand Canal.
I giardini accolgono i grandi giochi musicali e notturni organizzati dall'enteChâteau de Versailles Spectacles da aprile a ottobre di ogni anno[30].
L'Orangerie del parco venne costruita da Jules Hardouin-Mansart tra il 1684 e il 1686. La struttura era utilizzata per conservare piante provenienti da climi caldi o sofferenti al freddo invernale, in particolari alberi di arancio. Composta da tre gallerie, quella centrale è lunga ben 155 metri.
Ilparterre de Latone davanti al castello fotografato da un drone nel 2013. Sul fondo lacittà di Versailles.
Lo stessoparterre de Latone visto dalla direzione opposta. Sul fondo ilparco di Versailles
Vista dei giardini di Versailles dal "Place d'Armes"
La reggia di Versailles è gestita dal 1995 dall'Ente Pubblico del Museo e deiBeni culturali di Versailles, il cui presidente è Jean-Jacques Aillagon, consigliere di stato. Quest'ente pubblico impiega 900 dipendenti, di cui 400 addetti alla sorveglianza. Accoglie 3 milioni di visitatori all'anno nella reggia e 7 milioni nel parco. Il 70% dei turisti è costituito da stranieri.
Fontana di Latona
La Reggia comprende tre edifici: Versailles, ilGrande Trianon e ilPiccolo Trianon, e molti edifici situati in città: grandi e piccole scuderie, la sala dell'Hôtel Menus-Plaisirs, le sale del gioco dellapallacorda, ilGrand Commun. La Reggia di Versailles conta 2300 stanze, 2513 finestre, 352 camini (1252 durante l'Ancien régime), 67 scale, 483 specchi (distribuiti nella Grande Galleria, il Salone della guerra e il Salone della Pace) e 13 ettari di tetti. La superficie totale è di 67 121 m², di cui 50 000 sono aperti al pubblico.
La reggia stessa (senza le dipendenze) è lunga 420 metri nella sua massima estensione (da nord a sud).
Ilparco si estende per 800 ettari, di cui 300 ha dibosco e due digiardini alla francese: il Piccolo Parco, 80 ettari, e Trianon, 50 ettari. Conta 20 km di mura di cinta e 42 km di sentieri. Ci sono 372 statue.
Fra i 55 bacini d'acqua, il più ampio è quello del Grande Canale, 24 ettari e 500 000 m³, e la Piscina degli Svizzeri, 180 000 m³. Si contano 600 getti d'acqua e 35 km di canalizzazioni.
Un programma di riorganizzazione, il "progetto della Grande Versailles" (in franceseGrand Versailles), è stato lanciato nel 2003. Finanziato dallo Stato per una cifra di 135 milioni di euro per i primi sette anni, si prolungherà per 17 anni e riguarderà tutto il complesso, sia quello della reggia sia quello del parco. I tre obiettivi principali sono quelli di assicurare la stabilità, proseguire i restauri e creare nuovi spazi per l'accoglienza del pubblico.Insieme allo Stato sono presenti numerosimecenati che finanziano i restauri. I loro contributi rappresentano il 5% delle entrate. Anche la fondazione "Amici Americani di Versailles" ha recentemente donato 4 milioni di dollari (cioè i due terzi del costo totale) per il restauro del «boschetto delle tre fontane», inaugurato nel giugno 2004, e la societàVinci finanzia quello della « Galleria degli Specchi » per un totale di 12 milioni di euro. I lavori sono stati completati il 27 giugno2007.
Il museo della Reggia di Versailles viene inaugurato nel1837 daCamille Bachasson, conte di Montalivet su ordine diLuigi Filippo con il nome di "Museo della Storia francese". Costituisce, con i suoi 18 000 m² il più grande museo storico del mondo. Il museo contiene una raccolta di dipinti riuniti e riorganizzati da Luigi Filippo in base alle varie epoche storiche. Per esporli, alcuni appartamenti della reggia furono trasformati in sale da museo.
Attualmente, il museo di Storia della Francia si trova nelle ali laterali, mentre il corpo centrale (con l'eccezione del piano terra) contiene i Grandi Appartamenti, gli appartamenti privati e quelli della famiglia reale che sono stati riportati all'aspetto originale.
La manutenzione di Versailles è complessa, in particolare per quanto riguarda i suoi tetti immensi, ma il turismo, come pure le donazioni, completano le sovvenzioni dello Stato che permettono di continuare i lavori.
La reggia e le sue dipendenze (Grand et petit Trianon, Hameau de la Reine e le due scuderie) con il loro museo della storia di Francia (istituito da Luigi Filippo I) conservano 90.000 opere di gran pregio, di artisti francesi ma non solo, dal XV secolo al Novecento, tra dipinti, sculture, disegni, stampe e oggetti d'arte.
La reggia conserva il più grande quadro del XIX secolo,La presa della smalah di Abd-el-Kader diHorace Vernet (1844), che misura ben 21,39 metri di larghezza per 4,89 metri di altezza.
Il palazzo svolge ancora funzioni politiche. I capi di Stato sono intrattenuti nella Sala degli Specchi; il Parlamento francese bicamerale, composto dalSenato (Sénat) e dall'Assemblea nazionale (Assemblée nationale), si riunisce in sessione congiunta (unCongresso del Parlamento francese) a Versailles[31] per rivedere o altrimenti emendare laCostituzione francese, una tradizione entrata in vigore con la promulgazione della Costituzione del 1875.[33] Ad esempio, il Parlamento si è riunito in sessione congiunta a Versailles per approvare emendamenti costituzionali nel giugno 1999 (per l'applicabilità interna delle decisioni della Corte penale internazionale e per l'uguaglianza di genere nelle liste dei candidati), nel gennaio 2000 (ratificando ilTrattato di Amsterdam) e nel marzo 2003 (specificando l'"organizzazione decentralizzata" della Repubblica francese).
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