Rebecchino | |
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Circoscrizione | Municipio 1 |
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IlRebecchino era un rione diMilano costituito da un solo isolato, un tempo sito nell'attuale perimetro diPiazza del Duomo.
La denominazioneRebecchino deriva da un'antica osteria nata nelXVI secolo ivi situata[1]. Le origini del suo nome sono date all'insegna della locanda raffigurante una donna intenta a suonare laribeba.[2] Tuttavia, lo scrittoreFrancesco Cherubini obiettò a tale supposizione sostenendo che il nomeRebecchino fosse utilizzato già nel 1500, ben prima che l'insegna venisse costruita e attribuendo quindi l'origine al tradizionale vino della zonaRobecco, o più semplicemente al fatto che il proprietario fosse diRobecco sul Naviglio[3].
L'osteria da cui il quartiere trae il nome divenne particolarmente rinomata nelXVII secolo, durante il quale venne ampliata per offrire servizio d'albergo. In quegli anni, l'oste della locanda era Francesco Vigo detto "Pensino", commerciante di granaglie e di prodotti alimentari, il quale venne ritratto dal pittoreGiuliano Pozzobonelli nel 1627 in cambio di 69 lire, cifra considerevole per l'epoca il che denota una certa notorietà dell'artista[4].
Già durante i lavori per concludere il rifacimento della facciata delDuomo, voluti daNapoleone Buonaparte, si prese in considerazione l'idea di allargare la piazza del sagrato, mediante la demolizione degli immobili prospicienti, tra i quali il rione del Rebecchino. Peraltro, il piccolo agglomerato urbano, fatto di stradine strettissime e immobili fatiscenti, era costantemente frequentato dalla malavita cittadina, attirata dal continuo afflusso di pellegrini in visita al Duomo[5].
La previsione di demolire il Rebecchino congiuntamente al rinascimentaleCoperto dei Figini fu inserita nel Piano Generale di Milano, stilato nel1810, ma i lavori iniziarono oltre 50 anni dopo, in concomitanza con quelli di costruzione dellaGalleria Vittorio Emanuele: la demolizione dei due isolati avrebbe, infatti, consentito la completa valorizzazione artistica della nuova opera progettata dall'architettoGiuseppe Mengoni[6].
La demolizione del Rebecchino avvenne nelle prime settimane dell'ottobre 1875, in occasione della visita dell'imperatore tedescoGuglielmo I. I lavori per lo smantellamento della struttura continuarono anche di notte.
Poco distante dall'antica osteria del Rebecchino nacque una lussuosa struttura ricettiva, denominata "Regina Hotel & Rebecchino Restaurant", frequentato centro della vita mondana durante labelle époque e divenuta tristemente famosa negli anni dellaRepubblica di Salò, per essere stata ilquartier generale delleSS a Milano, ivi insediatesi il 13 settembre1943, agli ordini del colonnelloWalter Rauff e del capitanoTheodor Saevecke, famigeraticriminali di guerra. Molti furono ipartigiani imprigionati al "Rebecchino" per essere torturati e interrogati. Tra questiFerruccio Parri. La struttura è ora destinata a negozi e uffici.