Il club fu fondato il 20 giugno del1928, risultato della fusione delle due principali squadre cittadine, laReal Unión Deportiva e ilClub Deportivo Español. Dalla prima squadra ottiene fin dalla nascita la denominazione onorifica diReal. Il debutto della nuova compagine cittadina avvenne il 22 settembre dello stesso anno contro ilDeportivo Alavés con il risultato finale di 2-1 in favore dell'allora Real Valladolid Deportivo. Nei primi anni le partite casalinghe venivano disputate in un campo adiacente allaPlaza de Toros finché, nel1940, fu sostituito dal vecchioEstadio Municipal José Zorrilla che fu a sua volta rimpiazzato nel1982 dal nuovo impianto, ilNuevo Estadio Municipal José Zorrilla, dove tuttora la squadra disputa le sue partite casalinghe[5]..
Gli inizi della società furono caratterizzati da partecipazioni allaterza e allaseconda divisione, con il primo accesso in quest'ultima datato1934.
Il debutto inPrimera División avviene nel1948 in seguito alla doppia promozione ottenuta nel biennio 1946-1948, che porta la squadra bianco-viola dalla Terza divisione all'esordio nel massimo livello del calcio nazionale. Durante la stagione successiva i biancoviola arrivarono alla finale dellaCopa del Rey (alloraCoppa del Generalissimo) persa però nettamente contro l'Athletic Club aMadrid per 4-1, nonostante al termine dei 90 minuti regolamentari il risultato fosse ancora fermo sull'1-1[6].
Da quella prima stagione fino al1958, anno della prima discesa inSegunda (nonostante la presenza nelle file della squadra del capocannoniere della LigaManuel Badenes, autore in quell'anno di 19 marcature), la squadra si confermò una presenza regolare nella massima categoria. La retrocessione fu peraltro solamente un piccolo neo per la squadra che già l'anno successivo riconquistò la promozione. Artefice di questo periodo di successi fu in massima parte l'allenatoreJosé Luis Saso, figura leggendaria nella storia del Valladolid essendo stato durante la sua vita eccellente portiere, allenatore, segretario tecnico e anche presidente del club. Fece parte della dirigenza fino alla sua morte, avvenuta nel2006.
Per il successivo biennio il Valladolid rimase inPrimera, prima di retrocedere una seconda volta nel1961; nuovamente la permanenza nel "purgatorio" dellaSegunda división durò solamente un anno e nella stagione di ritorno nella massima categoria (1962-63) la squadra riuscì a classificarsi al quarto posto finale, tuttora la miglior posizione mai raggiunta in campionato. La nuova esperienza nella prima serie fu tuttavia breve, e dopo una nuova retrocessione patita nel1963-64 la squadra dovette aspettare un quindicennio per ritrovare la massima categoria, subendo addirittura una retrocessione inTercera División nel1970.
Dopo il raggiungimento delle semifinali inCoppa del Re nel1979, il Valladolid venne nuovamente promosso inPrimera al termine della stagione1979-80, ritrovando la categoria dopo 16 anni. Questa volta la permanenza nella massima serie durerà un decennio, durante il quale la squadra avrà l'occasione di vincere unaCopa de la Liga (1984[7], anno nel quale l'attaccante bianco-violaJorge da Silva si aggiudica anche il trofeo di capocannoniere dellaLiga con 17 marcature), di fare il suo esordio in una competizione ufficiale europea (laCoppa UEFA 1984-85) e di raggiungere per la seconda (e finora ultima) volta la finale diCoppa del Re, persa contro ilReal Madrid nel1989[8].
La terza retrocessione inSegunda del1991-92 terminò bruscamente il progetto di un Valladolid "colombiano" ma interruppe solo brevemente la permanenza deibianco-viola nella massima serie, riconquistata già l'anno successivo. Alla nuova promozione seguì un altro decennio di permanenza inLiga, coronato da una nuova partecipazione alla Coppa UEFA nel1997-98.
Una nuova retrocessione, la quarta nel2003-2004, aprì un nuovo periodo nella storia della squadra, che da allora inaugurò una serie di promozioni e retrocessioni fra la prima e la seconda divisione. Nel2006-2007, guidata dal tecnicobascoJosé Luis Mendilibar, disputò una stagione da record in seconda divisione, stabilendo il record di punti (88), di vantaggio sulla quarta (26 punti) e venendo promossa con il più largo anticipo sulla fine del torneo (34ª giornata)[10]. Il club è rimasto in massima divisione fino al2010, quando è arrivata un'altra retrocessione.
Il 16 giugno 2012, dopo aver pareggiato 1-1 contro l'Alcorcón nell'ultima partita dei play-off, il Real Valladolid è stato promosso inPrimera División[11] Dopo solo due anni di permanenza nella massima serie, i bianco-viola hanno subito una nuova retrocessione nel2014[12].
Il 3 settembre 2018 l'ex calciatore brasilianoRonaldo acquista il 51% delle azioni del club, neopromosso inPrimera, diventandone il nuovo azionista di maggioranza.[13] Dopo due salvezze consecutive, nel2020-2021 la squadra retrocede nuovamente nella serie cadetta[14], per poi riguadagnare immediatamente la promozione l'anno dopo, ma nel2022-2023 scende nuovamente in seconda serie.[15] Ancora una volta, i biancoviola centreranno una nuova promozione al primo tentativo, tornando dunque in massima serie per la stagione 2024-25.
20 giugno 1928: dalla fusione diReal Unión Deportiva (da cui assume la denominazione diReal) eClub Deportivo Español viene fondato ilReal Valladolid Club de Fútbol.
Fin dalla sua fondazione nel1928, il Real Valladolid ha mantenuto la stessa divisa di gioco, composta di una maglia a strisce verticali bianche e viola.
Lo stemma della squadra richiama esplicitamente l'emblema cittadino di Valladolid; ne riprende infatti lo scudo rosso con cinque castelli dorati, simbolo diCastiglia, le cinque frange dorate presenti al centro dello stemma, affiancate da strisce di colore bianco e viola, e lacroce laureata di San Ferdinando, incorporata nello stemma del club dal1962[16]. A sormontare l'emblema, unacorona reale, ereditata dalla Real Unión Deportiva.
Stemma usato dal 1998 al 2022, riutilizzato dal 2024
Veduta panoramica dello Stadio municipale José Zorrilla.
Dal1982 il club disputa le proprie partite casalinghe nelloStadio municipale José Zorrilla, situato aValladolid, che può ospitare 26.512 spettatori. La tribuna principale è dotata di riscaldamento a gas eraggi infrarossi, e una delle peculiarità della struttura è rappresentata dal fosso che circonda il terreno di gioco. Costruito in occasione delcampionato del mondo 1982 ha infatti ospitato tre gare del gruppo 4 della prima fase.
In precedenza il Valladolid giocava in unostadio omonimo, che era stato inaugurato nel1940.
Dal1998 la società promuove l'azione dellaFundación Real Valladolid, entità senza scopo di lucro che ci occupa di progetti sociali e di promozione dell'educazione sportiva[17].
La rivalità maggiormente sentita dai tifosi è quella con laCultural Leonesa, squadra della città diLeón che dista solo 137 chilometri da Valladolid; oltre che la supremazia regionale, a dividere le due compagini si innesta anche un contrasto di natura politica (i tifosi leonesi infatti si oppongono all'inclusione della propria città nella comunità autonoma diCastiglia e León, di cui Valladolid ède facto capoluogo). L'inimicizia fra le due squadre, affrontatesi inPrimera solamente nella stagione1955-56 fa sì che il loro scontro sul campo meriti sovente l'appellativo diderby castigliano-leonese[19][20].
Un'ulteriore rivalità è presente nei confronti delSalamanca; le due squadre hanno avuto occasione di fronteggiarsi diverse volte inPrimera División, in particolare neglianni '80 e'90[21][22].
^abcdefgCampionato diviso in gironi: le squadre meglio posizionate concludono con un girone di play-off. La vincitrice di questo è campione dellaSegunda División.
^Dal 1951 al 1968 i vincitori dei propri gironi vengono considerati campioni di categoria e non partecipano ai playoff con le altre squadre di Segunda División. Il primo nominato è il vincitore del girone A, il secondo del girone B.
^Non ottiene la promozione in quanto squadra B delReal Madrid.
^Vincitori dei gironi delle qualificate alla fase valida per la promozione.
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