Il primo nome adottato dal club fuClub Deportivo de la Sala Calvet, uno dei ginnasi della A Coruña dell'epoca. Nel 1909 la squadra assunse il nome attuale, ottenendo anche l'appellativoReal e l'uso della corona avendo accettatoAlfonso XIII la presidenza onoraria.
Nel1902 Jose María Abalo, uno studente che fece ritorno in patria dopo una permanenza di studio inInghilterra, introdusse il calcio nella città diLa Coruña. Il gioco ottenne presto popolarità e furono formate varie squadre amatoriali.
Nel dicembre del 1906, membri del ginnasio Sala Calvet formarono la squadra che inizialmente portava il nome dell'istituto, nominando Luis Cornide come primo presidente. Nel maggio1907Alfonso XIII concesse al club l'appellativoReal e la squadra cambiò il nome nell'attuale. Il Depor cominciò a giocare al Corral de la Gaiteira ("Campo dei suonatori digaita"), ma presto si spostò al vecchio Riazor, un nuovo campo vicino l'omonima spiaggia di Riazor.
La squadra giocò amichevoli regolarmente e partecipò ai campionati locali, non riuscendo ad ottenere alcun successo nell'unica competizione ufficiale del tempo, laCopa del Rey nelle prime edizioni. Nel 1912 vinse laCopa España, torneo parallelo alla Copa del Rey, disputato solo in quella stagione e che laRFEF ha riconosciuto come ufficiale soltanto a marzo 2023, riconoscendo quindi al Deportivo il suo primo trofeo ufficiale 111 anni la sua disputa.[2]
Nel1920, alleOlimpiadi del 1920 adAnversa, ci fu il debutto dellanazionale di calcio spagnola le cui buone gesta fecero aumentare la popolarità del calcio in patria e contribuirono alla formazione di squadre professionistiche così da poter disputare il primo campionato spagnolo della storia, quello del1928-29. Il Depor non figurava comunque tra le compagini dei primi campionati storici.
Il Depor in fase di costruzione della prima squadra professionistica, era il 1927
Nel 1928 il Depor fallì la possibilità di giocare la primaPrimera División della storia e fu inserita inSegunda División dove finì 8° su 10. La squadra rimase in Segunda per parecchi anni, soffrendo anche i problemi di un campionato con continui cambi strutturali e geografici. Nel1932 arrivò con una vittoria in coppa del Depor contro ilReal Madrid imbattuto in campionato una prima piccola soddisfazione.
Nel1936 scoppiò laGuerra civile spagnola così le competizioni ufficiali furono bloccate fino al1939–40. Quell'anno,gli erculei si qualificarono al playoff previsto in quella stagione per la promozione. Fato volle che il match fosse contro gli arcirivali galiziani delCelta Vigo impegnati a non retrocedere. Lapartita fu vinta dal Celta 1-0, che rimase in Primera, lasciando infranti i sogni di promozione del Depor L'appuntamento con la storia fu rimandato di un solo anno, dato che il Deportivo raggiunse nuovamente il play-off promozione, stavolta battendo ilMurcia 2-1 e ottenendo la prima agognata promozione in prima divisione.
Laprima stagione in Liga fu un successo per la squadra galiziana, che terminò quarta. Iltrend calò però drasticamente di anno in anno, passando dal 9º al 12º fino al 14º posto nel1945, che risultò in una retrocessione e quindi ad un ritorno in Segunda. Gli anni successivi furono caratterizzati da un saliscendi continuo: la squadra ottenne la promozione immediata per poi retrocedere nuovamente, salvo poi risalire in Liga ulteriormente l'anno successivo ancora.
Dal1949 il Deportivo si stabilì definitivamente nel massimo campionato inaugurando una decade di prestazioni al vertice del campionato. Il club decise anche di costruire un nuovo stadio, ilRiazor che è tuttora il campo casalingo. Fu inaugurato il 28 ottobre1944 con una partita di campionato contro il Valencia. In questo periodo prolifico di soddisfazioni e cambiamenti, il giocatore chiave fuJuan Acuña, portiere della formazione.Xanetas, come era conosciuto tra i tifosi, ottenne fino a quattrotrofei Zamora tra il 1942 ed il 1951, divenendo di fatto il secondo portiere più premiato della storia del campionato spagnolo.
Suarez, qui in nazionale, fu uno dei giocatori che giocarono nel Depor degli anni '50
Il club terminò lastagione 1948–49 al decimo posto. La stagione successiva vide invece il loro primo maggior risultato in campionato, terminando il Depor la stagione al secondo posto soltanto un punto dietro all'Atlético de Madrid. La squadra era guidata dall'allenatoreargentinoAlejandro Scopelli, che portò nel club un gruppo di giocatori sudamericani come Julio Corcuera, Oswaldo García, Rafael Franco eDagoberto Moll che resero il club molto più competitivo e capace di restare al vertice del campionato spagnolo per nove stagioni di fila fino al1957. Fu un gran periodo per il club che vide tra i suoi membri illustri allenatori comeHelenio Herrera e giocatori comePahiño ed il localeLuis Suarez (unico giocatore a ricevere ilPallone d'Oro) alRiazor.
Dopo 9 stagioni ad alto livello, la squadra retrocesse in Segunda División nel 1957 rimanendo nel campionato cadetto per ben 5 anni, fino alla promozione del 1962. Questo anno fu l'inizio di un'era altalenante che portò il club ad essere soprannominata "squadra ascensore" per i suoi continui cambi di categoria: raggiunta la promozione del 1962, retrocessero nuovamente nel 1963, per risalire nel 1964 e riscendere l'anno seguente, ritornare nuovamente nel 1966 e ricadere nel 1967, ottenere una nuova ulteriore promozione nel 1968 e retrocedere nuovamente dopo soli due anni nel 1970. Ultimo ascesa nel 1971, susseguita da una retrocessione due anni successivi.
Nonostante il rendimento schizofrenico, il Depor disponeva di un settore giovanile di altissimo livello al tempo e lanciò giovani comeAmancio Amaro,Severino Reija,José Luis Veloso o Jaime Blanco, che iniziarono la propria carriera al Riazor e scrissero pagine internazionali di calcio nella rispettiva nazionale. Tuttavia, la problematica situazione finanziaria delle casse del club portò alla vendita forzata di questi giocatori, senza che la squadra potesse consolidare un buon gruppo per ottenere prestazioni elevate. Se l'era altalentante degli anni '60 non lasciò particolarmente contenti i tifosi come è lecito immaginare, terminò nel 1973 per dare inizio ad un'era ancora peggiore.
Dopo la retrocessione del 1973, il club entrò in un periodo di crisi profonda e sprofondò in una sola stagione addirittura nella terza serie spagnola (Tercera División) per la prima volta nella sua storia. Tuttavia il Depor riuscì a risalire in un solo anno in Segunda, consolidandosi nel campionato cadetto per circa dieci anni. Nel campionato 1979-80 tuttavia crollò nuovamente, retrocedendo di nuovo nella nuovaSegunda División B, comunque terza categoria professionistica, per la seconda ed ultima volta della sua storia. Fatto curioso, quell'anno retrocesse insieme agli arci-rivali del Celta, dando vita nella stagione 1980-81 alle partite più seguite di sempre nella storia della terza serie spagnola. Entrambe le formazioni galiziane fecero in ogni caso soltanto un anno di purgatorio.
La situazione in Segunda negli anni successivi non migliorò molto, dato che furono assai poche le possibilità di ottenere una promozione e molte più le stagioni dal rendimento mediocre. Nella stagione 1987-88 addirittura il Deportivo rischiò un'ulteriore retrocessione in terza divisione, evitata soltanto con uno storico gol di Vicente Celeiro contro ilRacing de Santander nei minuti di recupero dell'ultima partita di campionato. Questo episodio è generalmente considerato la fine del periodo buio del club e l'inizio di una nuova era.
Del resto durante questi anni, oltre ai problemi sul campo, il club affrontò soprattutto gravi problemi economici e societari, con mancanze di fondi ed allenatori esonerati praticamente ogni anno. Nell'estate del 1988, un'assemblea aperta e pubblica scelse un nuovo apparato dirigente con a capoAugusto César Lendoiro. Il Depor al tempo aveva un debito stimato di circa 600 milioni dipesetas, era fuori dal grande calcio da 15 anni e non disponeva praticamente più di infrastrutture necessarie a livello economico e sportivo.
Nel CollegioSalesianos di Coruña si è svolta la storica assemblea nella qualeAugusto César Lendoiro è stato eletto presidente del club.Lendoiro, presidente della rinascita del Depor
I benefici della gestione Lendoiro si fecero subito sentire e furono solo due gli anni di assestamento in Segunda. Di lì a poco la compagine allenata daArsenio Iglesias e guidata in campo da Đukić, Claudio, Aldana, Fran, Mauro Silva eBebeto avrebbe infatti ottenuto risultati di rilievo. In tre stagioni, dal1992-1993 al1994-1995, fu due volte vicecampione di Spagna e una volta terza forza della Liga, vincendo unaCoppa del Re nel1994-1995.
La svolta sportiva risale al1990-1991, con la promozione in massima serie. Ottenuta la salvezza nella stagione seguente, nel1992-1993, rinforzato dagli acquisti diBebeto eMauro Silva, si guadagnò il soprannome diSúper Depor e gareggiò con ilBarcellona per la vittoria del campionato, così comela stagione successiva, quando il sogno s'infranse all'ultimo minuto dell'ultima giornata, a causa di uncalcio di rigore sbagliato dalserboMiroslav Đukić nella gara casalinga con il Valencia (finì 0-0). Bebeto si laureòPichichi nel campionato1992-1993 e Liaño fu insignito delTrofeo Zamora nel campionato1993-1994.
Nel1994-1995 la squadra galiziana giunse in finale diCoppa del Re alBernabéu diMadrid e si aggiudicò il suo primo trofeo ufficiale proprio contro la squadra con cui, appena un anno prima, era svanito il titolo di campione nazionale, ilValencia. Nel1995 mise in bacheca anche laSupercoppa di Spagna, vinta dopo la doppia sfida contro ilReal Madrid, battuto per 3-0 in casa e per 1-2 in trasferta.
Nella prima metà degli anni '90 il Deportivo fece inoltre quattro partecipazioni allaCoppa UEFA e una alla scomparsaCoppa delle Coppe, torneo in cui nel1995-1996 il club galiziano raggiunse la semifinale, dove fu arrestato dai futuri vincitori della competizione, i francesi delParis Saint-Germain.
2000-2008: Il Deportivo campione di Spagna e tra le grandi d'Europa
Nella stagione1999-2000 il Deportivo allenato daJavier Irureta vinse per la prima volta il campionato spagnolo. Le stelle di quella squadra eranoSongo'o,Djalminha,Pauleta,Fran,Mauro Silva,Donato,Naybet,Flores eMakaay, attaccante olandese autore di 22 gol, molti dei quali decisivi. La lotta al vertice fu molto serrata, specie nelle ultime sette giornate. Pur avendo perso lo scontro diretto del 18 marzo 2000 contro ilBarcellona alCamp Nou[3], il Depor amministrò il vantaggio residuo fino alla fine. Pur avendo ottenuto solo due punti nelle tre giornate precedenti all'ultimo turno, la squadra galiziana riuscì a mettere in bacheca il trofeo all'ultima giornata, battendo per 2-0 l'Espanyol grazie ai gol di Donato e Makaay.[4] Il 19 maggio 2000 i tifosi galiziani poterono dunque festeggiare uno storico titolo spagnolo, il primo in 94 anni di storia del club.[5][6]
L'8 settembre 2001 il Deportivo raggiunse il traguardo delle mille partite nella massima divisione spagnola. L'annata 2001-2002 fu impreziosita dalla vittoria della secondaCoppa del Re grazie al successo per 2-1 in finale, alBernabéu, contro il quotato Real Madrid, che quell'anno vinse laUEFA Champions League. I gol furono diSergio eDiego Tristán.
NellaUEFA Champions League 2003-2004 il Depor eliminò (con un doppio 1-0, prima in casa, poi in trasferta) laJuventus, finalista perdente della stagione precedente, agli ottavi di finale. Ai quarti continuò la sua marcia estromettendo dalla competizione ilMilan detentore del trofeo: dopo la sconfitta per 4-1 subita all'andata aSan Siro il Deportivo riuscì nell'impresa di battere i rossoneri per 4-0 nella gara di ritorno giocata aLa Coruña. Fu poi eliminato in semifinale dalPorto, futuro campione d'Europa: dopo lo 0-0 esterno, il Deportivo perse per 0-1 in casa. Grandi protagonisti di questa bella annata furonoDiego Tristán,Walter Pandiani eAlbert Luque. Il 5 novembre 2003, in una partita valida per la prima fase dellaUEFA Champions League, il Deportivo fu nettamente sconfitto per 8-3 dalMonaco allostadio Louis II. Questa partita fu fino all'edizione 2016-2017 (Borussia Dortmund-Legia Varsavia 8-4) partita con più gol (11) nella storia della Champions. Dopo la partita la divisa ufficiale da trasferta delDepor, di colore completamente arancione, fu abbandonata e tutti i completi furono bruciati.
La stagione2004-2005 fu al di sotto delle aspettative. Il ciclo del cosiddettoSuper Depor si chiuse bruscamente, con l'eliminazione nella prima fase dellaUEFA Champions League, senza che la squadra segnasse alcun gol, e con il decimo posto in campionato. L'allenatoreJavier Irureta decise di abbandonare il club dopo molte stagioni, impreziosite dalla vittoria del campionato nel 2000.
Nella stagione2005-2006, guidata daJoaquín Caparrós, la squadra raggiunse l'ottavo posto in campionato e nellastagione seguente si piazzò tredicesima. Nel2007-2008 il nuovo allenatoreMiguel Ángel Lotina condusse la formazione galiziana alla qualificazione allaCoppa Intertoto, dopo una seconda parte di stagione in cui il Deportivo aveva avuto un rendimento da squadra piazzata in zona UEFA Champions League.
2008-2020: Tra retrocessioni e promozioni, la caduta in Segunda B
Anche nella stagione seguente, nel2008-2009, il Depor di Lotina ottenne buoni risultati, facendo del collettivo il suo punto di forza. Vinse laCoppa Intertoto e giunse fino ai sedicesimi diCoppa UEFA, dove fu eliminato dai danesi dell'Aalborg. In campionato lottò fino al termine per una qualificazione allecoppe europee, che però svanì nelle ultime giornate. Nel corso della stagione si misero in evidenza il laterale sinistro di difesa brasilianoFilipe Luís Kasmirski, nel giro dellanazionale brasiliana, e la mezzapunta messicanaAndrés Guardado, oltre ai veteraniManuel Pablo, Valerón eSergio.
Dopo il decimo posto del 2009-2010, la squadra incappò nel 2010-2011 in un'annata nefasta. Il 21 maggio 2011, al Riazor, all'ultima giornata del campionato spagnolo, il Depor retrocesse in Segunda División a seguito della sconfitta casalinga contro ilValencia per 0-2. Saltarono così tutti i progetti del presidenteAugusto César Lendoiro di ricostruire un nuovoSuper Depor. L'allenatore Lotina rassegnò le dimissioni e così terminò un ciclo durante il quale i galiziani militarono nella massima serie per venti anni consecutivi.
L'esperienza nella categoria inferiore durò, però, solamente un anno, perché nella stagione 2011-2012 la squadra riuscì a riconquistare la massima serie, guadagnando il primo posto in seconda divisione. La certezza aritmetica della promozione e della prima posizione in classifica giunse con una giornata d'anticipo, il 27 maggio 2012, grazie al successo per 2-1 nella partita casalinga con ilHuesca, che permise di portare a 6 punti il vantaggio sulla terza in classifica, ilReal Valladolid (fermato sul 2-2 sul campo dell'Alcorcón[7]), e di mantenere 4 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, ilCelta Vigo[7][8][9][10].
Nel 2012-2013 la squadra retrocesse nuovamente in Segunda División al termine di un'annata tribolata, segnata da due cambi di allenatore. All'ultima di campionato, il 1º giugno 2013 al Riazor, perse per 1-0 con laReal Sociedad (squadra in lotta per un posto in UEFA Champions League) e - stante la contemporanea vittoria delCelta Vigo per 1-0 sull'Espanyol - fu superato in classifica di due punti, finendo addirittura penultimo, dietro alMaiorca. Dopo questa partitaJuan Carlos Valerón dichiarò in conferenza stampa di essere in procinto di lasciare il Deportivo, non avendo più le forze né l'età per andare avanti. Al termine di questa stagione il Depor allontanò due giocatori, la bandieraDaniel Aranzubía e il difensoreZé Castro, per i loro salari troppo alti. Più tardi arrivò anche la cessione diBruno Gama sempre per lo stesso motivo.
Nel 2013-2014 il Depor si piazzò secondo nel campionato di seconda serie e tornò in massima divisione per la seconda volta in tre anni. Nella stagione 2014-2015 ottenne la salvezza all'ultima giornata del campionato, pareggiando 2-2 contro ilBarcellona e ottenendo il 16º posto sotto la guida del nuovo allenatoreVíctor Fernández, subentrato il 9 aprile 2015[11].
Rinforzato dagli innesti diAlejandro Arribas,Fernando Navarro,Pedro Mosquera eFayçal Fajr, il Deportivo partì bene nel 2015-2016 e il 28 novembre 2015, vincendo per 2-0 contro ilLas Palmas, si portò al quinto posto. La seconda parte di stagione fu, tuttavia, disastrosa: oltre alla bruciante eliminazione inCoppa del Re contro ilMirandés (vittorioso per 3-0 al Riazor il 12 gennaio 2016) arrivarono solo 2 vittorie in 22 partite nel 2016. La salvezza arrivò solo alla penultima giornata, ma non bastò a salvare la panchina di Víctor Sánchez, che fu sollevato dall'incarico il 29 maggio 2016[12].
Al suo posto subentròGaizka Garitano, che il 10 giugno 2016 firmò un contratto di un anno[13]. Il 26 febbraio 2017, dopo quattro sconfitte consecutive[14], Garitano fu esonerato e sostituito daPepe Mel, che condusse la squadra al quindicesimo posto finale.
La stagione 2017-2018 si rivelò più complicata ed ebbe un epilogo amaro. A seguito della sconfitta casalinga rimediata contro ilGirona per 1-2 il 23 ottobre 2017, Pepe Mel fu sollevato dall'incarico e sostituito daCristóbal Parralo Aguilera, promosso dalla squadra riserve. Il nuovo tecnico fu esonerato a sua volta il 4 febbraio 2018 a causa dei risultati negativi, dopo il 5-0 patito il 2 febbraio sul campo dellaReal Sociedad[15]. Gli subentròClarence Seedorf[16], che non riuscì ad evitare la retrocessione in Segunda División, la terza in otto stagioni, con tre giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato[17].
Nella stagione 2018-2019, in seconda serie, il Depor chiuse al quarto posto il girone di andata, ma nel girone di ritorno l'allenatoreNatxo González fu esonerato dopo dieci partite consecutive senza vittorie. Vincendo per 2-0 contro ilCórdoba già retrocesso, all'ultima giornata la squadra riuscì a ottenere il sesto posto, l'ultimo che qualificava ai play-off per la promozione[18]. Agli spareggi la compagine allenata daJosé Luis Martí eliminò ilMalaga (terzo classificato nellastagione regolare) battendolo per 4-2 in casa e per 1-0 allaRosaleda, poi sconfisse per 2-0 al Riazor ilMaiorca (quinto nellastagione regolare) nell'andata della finale dei play-off, ma perdendo per 3-0 la gara di ritorno mancò la promozione.
Per la nuova stagione la guida tecnica fu affidata aJuan Antonio Anquela. Dopo dieci giornate (una vittoria, 5 pareggi e 3 sconfitte), con la squadra ultima in classifica, l'8 ottobre 2019 la dirigenza decise di esonerare Anquela per ingaggiareLuis César Sampedro, che iniziò con due sconfitte di fila. Alla fine di dicembre subentra in panchinaFernando Vázquez, di nuovo al Deportivo dopo cinque anni[19]. Al termine della stagione2019-20 il club retrocesse, a 39 anni dall'ultima volta, in terza serie, laSegunda División B[20]. Trascorse quattro stagioni nella terza divisione, alla fine dell'annata 2023-2024 il Deportivo ha ottenuto la promozione in seconda serie vincendo il campionato.
2020-21 - 4º nel gruppo 1/A di Segunda División B. Accede alla fase di promozione allaPrimera División RFEF, in cui si classifica 2º nel gruppo 1. Ammesso nella nuova Primera División RFEF.
2021-2022 - 2º nel gruppo 1 di Primera División RFEF. Perde la finale dei play-off per la promozione in Segunda División contro l'Albacete.
2022-2023 - 4º nel gruppo 1 di Primera Federación. Perde la semifinale dei play-off per la promozione in Segunda División contro ilCastellón.
2023-2024 - 1° nel gruppo 1 di Primera Federación.
Una formazione del Deportivo La Coruña, con la prima storica maglia a strisce verticali bianco-blu.
Lo stemma ufficiale del club è composta da una cintura da guerriero che circonda l'originale emblema del Ginnasio Sala Calvet. La corona è presente invece sin dal decreto reale che assegnò nel 1912 il titolo di Real. La fascia blu diagonale invece richiama labandiera galiziana per richiamare la provenienza del club.
Il Deportivo La Coruña ha sempre giocato nella sua famosa tenuta blu con strisce verticali bianche, anche se fu resa ufficiale soltanto dal 1912. Tutt'oggi le divise mantengono questa impostazione cromatica, mentre quelle alternative variano a seconda degli accordi commerciali coi fornitori tecnici. L'attuale sponsor èEstrella Galicia, mentreKappa è il fornitore tecnico.
Il Deportivo gioca le partite casalinghe alloStadio Riazor, situato aLa Coruña. L'inaugurazione dello stadio cittadino avvenne il 28 ottobre1944 con la partita tra il Deportivo e ilValencia che vide la sconfitta della squadra di casa per 2-3. Le dimensioni del nuovo stadio, con una capienza di più di 30.000 spettatori, resero possibile il disputarsi di incontri internazionali, e il primo fu tra la nazionale di casa e quella portoghese, disputato il 6 maggio 1945, che vide la vittoria della selezione spagnola per 4-2. Allo stesso modo si poterono celebrare le finali dei tornei ufficiali, e la prima fu la finale dellaCoppa del Generalissimo della stagione 1946-47, che vide affrontarsi ilReal Madrid e l'Espanyol, in cui vinsero le "merengues" per 2-0[21]. Ma la grandezza del terreno di gioco e la pista di atletica rendevano il Riazor un campo freddo, che non riusciva mai ad arrivare al limite della capienza. Con la disputa nel 1982 deiMondiali di calcio questi problemi furono in parte rimediati con le rimodellazioni necessarie per ospitare tre partite del primo turno di questa competizione; la capienza dello stadio fu infatti ridotta a 28.000 spettatori. Nella stagione 1995-96, che vide gli inizi della fase migliore del Deportivo, il Riazor subì altre modifiche per chiudere l'impianto con le tribune sui quattro lati, visto che fino a quel momento era a forma di ferro di cavallo. Fu eliminata la pista di atletica, e lo stadio raggiunse la capienza attuale di 34.600 spettatori.
Al termine della stagione 2017/2018, lo stadio viene sottoposto ad un'importante opera di rinnovamento della copertura e dell'illuminazione, costringendo la squadra a giocare le prime 3 giornate del campionato successivo in trasferta.
Dopo aver esordito nelle file del Deportivo nel 1953, lungo la sua carrieraLuis Suárez ha ottenuto numerosi successi sia a livello di club, conBarcellona eInter, sia con lanazionale spagnola, venendo considerato uno dei migliori centrocampisti e, più in generale, talenti della sua generazione.
Il Deportivo dispone di uno dei settori giovanili più famosi e floridi della Spagna: anche se oggi è diviso in più squadre, corrispondenti alle diverse fasce d'età, la sua massima sezione, chiamataJuvenil (corrispondente allesquadre Primavera italiane), è stata istituita per la prima volta nel 1949, sotto forte spinta dell'allora allenatore della prima squadra, l'italo-argentinoAlejandro Scopelli.[22]
Coinvolta in competizioni ufficiali fin dal 1950, nella sua storia la formazioneJuvenil è riuscita a vincere la Copa de Campeones (fase finale dellaDivisión de Honor, il massimo campionato giovanile nazionale) per due volte, nel 1996 e nel 2021. Nel secondo caso, il Deportivo ha ottenuto anche la prima, storica qualificazione allaUEFA Youth League.[22][23]
Come accade per molte altre squadre professionistiche spagnole, gli atleti che, una volta completata la trafila del settore giovanile, restano a La Coruña possono essere aggregati in pianta stabile alla prima squadra o alternarsi fra essa e laformazione delle riserve, che in questo caso corrisponde alDeportivo Fabril, originariamente indipendente e fondato nel 1914, ma in seguito diventato squadra satellite del Deportivo nel 1964 e definitivamente accorpato nella società galiziana a partire dal 1993.[24]
Fra i prodotti del vivaio"deportivista" ci sono anche alcuni dei calciatori simbolo del club, inclusi i fratelliJosé Ramón eFran González eÁlex Bergantiños: gli ultimi due sono stati a lungocapitani della squadra, e Fran è anche il primatista assoluto di presenze con la maglia bianco-blu.
Anche se non tutti sono cresciuti calcisticamente nelle giovanili delDépor, molti altri calciatori hanno trovato nella società galiziana il trampolino di lancio giusto per l'inizio della loro carriera professionistica: fra loro, inazionali spagnoliLuis Suárez (l'unico calciatore nato in Spagna a vincere ilPallone d'oro),Severino Reija,José Luis Veloso eAmancio, ma anche giocatori di lungo corso delle varie leghe nazionali comeDani Mallo,Ian Mackay eAridane Santana, oltre a talenti più recenti comePinchi,Edu Expósito eMujaid Sadick. Da segnalare, inoltre, il caso particolare diRamiro Amarelle, che aveva iniziato a giocare proprio nel vivaio del Deportivo (vincendo anche il campionato giovanile nazionale nel 1996, insieme al già citato Mallo) prima di cambiare strada e passare albeach soccer, in cui nel tempo si è affermato come uno dei giocatori più amati di sempre.[25]
^abcdefgCampionato diviso in gironi: le squadre meglio posizionate concludono con un girone di play-off. La vincitrice di questo è campione dellaSegunda División.
^Dal 1951 al 1968 i vincitori dei propri gironi vengono considerati campioni di categoria e non partecipano ai playoff con le altre squadre di Segunda División. Il primo nominato è il vincitore del girone A, il secondo del girone B.
^Non ottiene la promozione in quanto squadra B delReal Madrid.
^Vincitori dei gironi delle qualificate alla fase valida per la promozione.