Il termine deriva dallatinorex, proveniente dal verboregere, che significa «governare», «guidare», «tenere in vita»;[3] a sua volta esso avrebbe origine dalsanscritorags, ossia «brillare», «essere illustre», a indicare la capacità di dareluminosità esplendore alla propria nazione.[4][5]
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Nella gerarchia deititoli nobiliari quello di re può essere un grado inferiore solo a quello diimperatore, laddove quest'ultimo esista (mentre nel ventunesimo secolo esistono ancora vari regni, l'ultimo impero sopravvissuto è quellogiapponese, inAsia). È il titolo che spetta ai sovrani, eccetto che a quelli di piccoli stati. Solo in alcuni casi ha comportato un'effettiva subordinazione all'imperatore. Molte monarchie europee infatti hanno origine con la diretta investitura dell'imperatore nell'alto medioevo anche se spesso si trattò solo di un atto formale e generico di qualche sovrano (Ungheria, Polonia, Boemia, Danimarca, Francia, Inghilterra) ed il riconoscimento delregno di Prussia e delregno di Sardegna.
Motivo:Bisogna approfondire il tema della regalità anche fuori d'Europa. Eccesso di spazio dedicato all'Italia.
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Un cerchio d'oro coi margini cordonati, fregiato con otto grossi zaffiri (cinque visibili) attorniati ciascuno da dodici gemme cioè: quattro diamanti alternati con altrettanti rubini ed altrettanti smeraldi: i zaffiri sono divisi da otto nodi di Savoia (quattro visibili) d'oro a sbalzo. Il cerchio è sormontato da quattro foglie d'acanto d'oro (tre visibili) caricate, in cuore, d'una perla; separate da quattro crocette di Savoia (due visibili) smaltate di rosa e ripiene di bianco, pomate con quattro perle ed accostate, ciascuna, da due perle collocate sopra una piccola punta; il tutto movente dal margine superiore del cerchio, chiusa da otto vette d'oro - cinque visibili - moventi dalle foglie e dalle crocette, riunite, con doppia curvatura, sulla sommità, fregiate all'esterno da grosse perle decrescenti dal centro, e sostenenti un globo d'oro cerchiato, cimato come Capo e Generale Gran Maestro dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, da una crocetta d'oro, trifogliata, movente dalla sommità del globo.
Dal Regno d’Italia dei Franchi al Lombardo-Veneto l'insegna di tutti questi regni di Italia fu sempre laCorona ferrea, conservata aMonza.
D'altra parte bisogna tenere presente che parallelamente nell'Italia Meridionale si erano formati tre regni, del tutto autonomi da quelli sopra descritti: ilRegno di Sicilia, ilRegno di Napoli, poi uniti nel XIX secolo nelRegno delle Due Sicilie, ed ilRegno di Sardegna. Quando il 17 marzo 1861 quasi tutta l'Italia fu unificata ad opera del Regno di Sardegna,Vittorio Emanuele II, diCasa Savoia, prese il titolo diRe d'Italia.
Il nuovo regno, in conseguenza del preponderante contributo della monarchia sabauda all'unificazione, ereditò al completo gli istituti e l'assetto del Regno di Sardegna. Lacorona posta sullostemma italiano non era quindi la Corona Ferrea, bensì la corona con la croce trifogliata dell'Ordine Mauriziano ereditata dalla Monarchia sarda. Analogamente l'ordinamento italiano aveva ereditato dal Regno di Sardegna loStatuto Albertino, in base al quale il Re era il capo dello Stato, le cui caratteristiche e prerogative derivavano dallo statuto (art. 2-23, 30, 33, 35-36, 40, 49).